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Dite I love you con il make-up

Per i Lui disorientati alla corsa al regalo nella vigilia di San Valentino. Ecco alcuni regali utili ed originali  per farla felice. In fondo un gioiello del make-up è per sempre.

Tra i doni più apprezzati dalle donne ci sono gli immancabili prodotti beauty. Dalle creme viso/corpo ai più originali accessori per il make up. Come resistere ad un pennello da fard con le setole a forma di cuore? E’ questa l’ultima trovata di H&M per conquistare la propria amata. Fra i gadget low cost Essence propone per questa festa un’intera collezione, la “Trend edition Love Letters”: protagoniste sono le tonalità pastello di matite, ombretti, smalti, matitoni labbra e cipria. Il tutto a prezzi davvero piccolissimi. Un tripudio di coccole e sensualità da Sephora che regalerà un tocco di romanticismo al vostro bagno d’amore grazie al nuovo bagnoschiuma. La fragranza è quella del fiore di cotone e il packaging è ultra glam e frizzante.

 

 
Per far sentire la vostra amata una vera regina può bastare un rossetto. Quello firmato Rihanna per la nuova collezione Viva Glam di Mac Cosmetics può essere un buon inizio. Il colore è rosso e il finish frost. Per chi preferisce un’altra texture la stessa tonalità è disponibile anche nella versione lipgloss. Per le più giovani Yves Saint Laurent ha creato invece i nuovissimi “Gloss Volupté” che, con il loro applicatore a forma di labbra, sono un vero e proprio invito al bacio. La texture è leggera ma la pigmentazione intensa e brillante garantisce delle labbra davvero irresistibili. Direttamente dalla maison Chanel arrivano invece i lussuosissimi smalti dalle tinte più uniche che rare. Sono i “gioielli” della mini “Collezione Variation”. Da non perdere l’esclusivo numero 609 “Coup de Coeur”. Il nome è chiaramente dedicato alla festa degli innamorati e il colore è una sublime mescolanza tra il fragola e il lavanda: molto romantico.
Rossana Muraca

L’Amore è anche un trucco

COSENZA- Se l’Amore fosse un trucco, che make-up sarebbe? Manca poco alla festa più romantica dell’anno e le donne in particolare, fremono dalla voglia di stupire il proprio Valentino con effetti speciali degni di un film. Così con la solita precisione maniacale da gentil sesso si dà il via ai preparativi. Cenette a lume di candela, fine settimana romantici all’insegna del sentimento. Ma non si ci può presentare all’appuntamento senza avere deciso in tempo come vestirsi, acconciarsi ma soprattutto truccarsi. Parola d’ordine per l’occasione: semplicità e romanticismo.
La tendenza di quest’anno del “make-up in love” è il nude look, ossia un trucco naturale che si nota poco, che punta molto sullo sguardo. Gli occhi sono messi in primo piano, mentre le labbra e le guance sono solo sfiorate dal colore. Niente smoky eyes da far invidia ad un panda con ciglia finte degne di Moira Orfei, nè eyeliner troppo tirate da sembrare un orientale! Solo ombretti duochrome o dalla finitura cangiante. Tra i colori più usati dai make-up artist: il Bianco avorio, il rosa dorato, il radiant orchid. Il primo è perfetto per valorizzare i punti luce dell’occhio, come l’angolo interno e il centro della palpebra mobile (quest’ultimo punto sconsigliato se si hanno i cosiddetti “occhi a palla”, altrimenti si rischia di mettere in risalto la rotondità dell’occhio).  Non poteva di certo mancare il colore di San Valentino per eccellenza, ovvero il rosa! Stavolta però non è un rosa classico, ma ha al suo interno pagliuzze dorate che lo rendono davvero speciale. Dato che è un colore piuttosto delicato, ma non assolutamente banale, sta bene a tutte, alle more come alle bionde, a chi ha la pelle chiara come a chi è più scura, basta solo accostarlo bene. Infine il colore dell’anno, il radiant orchid, è una nuance che nasce da un mix di fucsia, viola e rosa. E’ un viola accattivante, magico ed enigmatico.
Se per gli occhi si scelgono ombretti cangianti, sulle labbra è d’obbligo mantenersi su rossetti opachi ma cremosi. Le “labbra al bacio” per quest’anno non sono nude ne tanto mono rosso fuoco: semplicemente anche il rossetto si declina nelle tonalità del rosa baby, bordeaux e malva. In ogni caso, sulle labbra più che sugli occhi, non bisogna esagerare con i colori se non si è abituate ad indossare rossetti appariscenti solo per provare il rossetto fucsia che va tanto di moda: provare si, ma meglio in altre occasioni!
Chi non ama i rossetti può utilizzare un buon gloss da portare con un ombretto chiaro, per esempio rosa o bronzo. Le donne che desiderano un trucco di San Valentino più spiritoso e giovanile possono provare i mascara colorati, come quelli viola oppure glitterati ( questi si possono abbinare a lucidalabbra rosati e ad ombretti dai colori tenuti).
Inoltre se amate gli smalti abbinateli al trucco o al colore dell’abito indossato. La nail art suggerisce: unghie che sembrano dei pasticcini (vedi cake disegn), ricoperte di cuori, pois o strass. Fucsia pop, rosa confetto o azzurro Tiffany, i colori più glam.  Qualunque scelta facciate, eccentrica o bon ton, non preoccupatevi troppo se il trucco a fine serata verrà sbavato da qualche bacio in più! Buon San Valentino a tutte!

 

 

Rossana Muraca

A colpi di blush

COSENZA- Vuoi anche tu le guance rosee come quelle delle bambole di porcellana? Utilizza il blush. E’ l’ultima tendenza in fatto di trucco che impazza nei tutorial sul web. Tutti i make up artist lo conoscono. Star del calibro  di  Madonna, Beyoncè lo usano per dimostrare qualche anno in meno. ll blush (chiamato anche fard) è una polvere che viene applicata per accentuare la forma del viso e “alzare gli zigomi” ossia creare un gioco di luci e ombre per rendere più radioso l’incarnato. Prima di applicare il blush, si stende il fondotinta, che come sappiamo serve ad uniformare l’incarnato della pelle, per darle un aspetto sano e levigato.
Ma facendo questo rendiamo il nostro viso “piatto”, come se avessimo una tela bianca su cui dobbiamo ancora dipingere. Il colore del fard “all’ultima pennellata” serve a dare un aspetto tridimensionale al viso. Possiamo trovare in commercio diversi tipi di blush, con diversi prezzi da 5 euro fino a 20. Solitamente viene applicato con un pennello grosso. Lo troviamo in diverse tonalità, dal rosa ai marroni ai pescati e può essere in polvere libera, compatto o in crema. Esiste anche quello liquido che si chiama tinta per guance. E’ un prodotto multitasking: non solo sulle guance, ma anche sulle palpebre per un inedito e raffinato trucco occhi e sulle labbra, con l’aggiunta di un velo di gloss trasparente.  Tra le novità di stagione, Le Blush Crème di Chanel, star della collezione Supertition con le sue sei sorprendenti nuances. Pupa Milano dedica al blush un’intera collezione, Like  a Doll, che propone oltre alla classica polvere compatta con finish mat o perlato anche la versione Cream Blush, per un look da bambola.

 Rossana Muraca

Alta Roma Alta Moda: quel mondo che non c’è

Quante volte, osservando le sfilate dalla tv, avete immaginato un mondo da fiaba e avete considerato dei privilegiati gli invitati a quel mondo? Quante volte, pensando a quegli abiti da sogno, avete provato il desiderio di indossarne o acquistarne uno?

Alta Roma Alta Moda, la manifestazione dedicata al mondo del fashion e del lusso che si è tenuta dal 24 al 27 gennaio a S. Spirito in Sassia, è appena terminata. E di quelle luci, di quell’ atmosfera da fiaba, di quei sogni conserva molto poco. Del resto Roma non è Milano, non è Parigi e nemmeno New York. A Roma non si corre, si spinge. E quando questo avviene anche all’ingresso di un evento che dovrebbe dare lustro e prestigio ad una città così storica e piena di bellezza, la cosa acquisisce un tono più grave. Si rischia di ricordare di una manifestazione che ha i suoi pregi solo la confusione e la lentezza che accompagna tutto l’evento.

Non di rado  accade che l’ingresso alle sfilate somigli nella maggior parte dei casi ad uno stadio dove quando ti va bene, se fai parte dei giornalisti o dei blogger, siedi in terza fila, se va male rischi il posto standing tra la folla ammassata. La gente arriva, sfila uno dei suoi outfit più inadeguati convinta che a Roma a Gennaio ci sia sempre il sole, nemmeno fosse il Brasile, e si siede osservando per tutto il tempo il vicino di posto e dimenticando che la vera arte è in passerella. Del resto non ci sono vip né personaggi importanti. Quelli si riservano per i volti noti, per quei pochi stilisti che ancora possono definirsi couturier di Alta Moda come Renato Balestra, Nino Lettieri, Gattinoni.

Così in un mare di polemiche, di accuse, di abbandoni istantanei e di addii preannunciati, si chiude un altro evento facendo riflettere. Su quanto la nostra realtà, anche quella più aperta ai giovani e che di essi si nutre, sia così chiusa nei confronti del nuovo che avanza. Perché se quella lentezza che tanto caratterizza Roma diventa motivo di nervosismo nella gran parte dei casi, può essere motivo di orgoglio per chi riesce a cogliere le sfumature brillanti di un mondo nuovo che sul vecchio e dal vecchio prende le sue basi, pur discostandosi dall’Alta Moda in senso stretto.

Un mondo come quello di Esme Vie, fatto di rigore geometrico, di eleganza e di passione tutta femminile. Una collezione dedicata all’amore in cui prende spazio il rosso, il rosa confetto e il beige, le forme strutturali e geometriche, il monocromatismo e le pietre preziose. O come quello di San Andrès Milano,  che celebra la bellezza e l’austerità commista all’eleganza senza tempo degli anni 50 evidente nei tagli e nelle forme  colte per l’occasione nelle tonalità eteree del celeste e del panna. Lui e i suoi modelli richiamano l’immagine di una donna forte e potente che tuttavia si avvia verso un ritorno alla femminilità.

Alta Roma è la palestra dei giovani stilisti che vogliono provarci, che gridano “ce la posso fare”.  In essa tutto richiama al passato ma celebra il futuro: la struttura, l’alternanza di nomi importanti a volti nuovi, lo stile dei couturier, l’ispirazione delle collezioni, il modo di gestire l’organizzazione. Certo Roma non è Milano. Non è freddezza, non è precisione, non è dinamicità e questo si percepisce immediatamente.

Chi va ad Alta Roma ha tutto il tempo per emozionarsi ancora osservando il volto sorridente e mai adirato di Renato Balestra  che realizza per la nuova collezione primavera-estate 2014, un tripudio di capi ispirati  all’ uccello del paradiso, abitante leggiadro della Nuova Guinea. Dominano in un esplosione di colori il verde giada, il mandarino, il turchese e immancabile il blu Balestra. Motivi floreali si alternano a tessuti stampati di piume variopinte, intarsi di swarovsky rivestono stoffe sinuose nelle tonalità del blu notte che richiamano la paradisea, frammenti di oro zecchino si frappongono sullo stesso abito combinato in varie tonalità. Chiude la sposa, raffinata e piena di ricami, nel suo abito dalle varie tonalità di bianco che ricordano una candida ninfea. Per lui e per le sue creazioni l’immancabile Valeria Marini, il giornalista-giudice di Fashion Style Cesare Cunaccia e il noto attore, affascinante ed elegante nella sua giacca ispirata al colore tanto amato dallo stilista, Giorgio Borghetti.

Alta Roma è il posto delle sfide in cui è possibile osservare un piccolo miracolo quando anche il più maturo degli stilisti si lascia vincere dalla commozione degli applausi che lo accompagnano segno di un grande successo e di un notevole gradimento per la collezione. E’ il caso di  Nino lettieri che sceglie nuovamente la cornice tradizionale di S. Spirito per celebrare il suo ritorno al plissè in un susseguirsi di  linee morbide ed essenziali, ispirate agli anni ‘50/ 60 grazie alle forme a trapezio, gli abiti a ruota lunghi fino al polpaccio, i mini abiti trasparenti ricamati da paillettes dai disegni orientali. La sua sposa, leggiadra ed eterea nella figura dell’ex Miss Italia Giusy Buscemi, è un trionfo di tulle, georgette plissè e ricami.

Ad Alta Roma la gente non arriva, anzi da lì spesso se ne va. E questa edizione è stata quella dei grandi addii.  A cominciare da quello di Terranova, da anni alla guida della maison Sarli che, uscito di scena a ventiquattro ore dalla sfilata, ha lasciato ad accogliere il suo applauso le sarte, artefici ancora una volta di un miracolo di collezione che alle forme scultoree e geometriche ha privilegiato tessuti leggeri, trasparenze e linee morbide. Accanto all’organza, al drapée al gazar, convivono gli jacquards. Intarsi e  applicazioni in rilievo di ricami o di cristalli poggiano su trapezi esasperandone la forma e producendo un effetto di ricca  e assolutamente nuova semplicità.  A lui e alla sua nuova “era” si accosta anche l’addio di Gattinoni che celebra la sua ultima collezione nel cantiere de La Nuvola – il nuovo Centro Congressi di Massimiliano e Doriana Fuksas- lasciando che il passato si chiuda con una frase che somiglia ad un monito tutt’altro che di speranza: “andremo in giro e la porteremo da altre parti, perché credo che Roma dovrà stabilizzarsi prima di avere le prove di tanta energia e di tanta fatica e di tanta gente“.

Lia Giannini

 

 

Lettera aperta al Governatore Scopelliti da parte di un dipendente di Calabria IT

“Cari Colleghi di CALABRIA I & T,

oggi si vuole destare la politica da un torpore dovuto certamente ai mali di stagione. Quindi …..

Caro PEPPE, cerca di far ragionare i tuoi uomini, non farli raggirare da FRANCHI tiratori.

T i hanno presentato la mappa che al momento appare?

Ti riassumiamo qualcosa:

Il sindacalista FRANCO e sincero applica la par conditio, quindi ha voluto far passare tutte le sue RSA, critica i quadri,  ma questi ultimi sono tutti aspiranti quadri, ciascuno per meriti sul campo (per il principio “NEMNEM LAEDIT QUI SUO IURE UTITUR”). Infatti, la dama è una ex IG, un altro è il fedele autista di associazione di “GATTOLA memoria” e l’altro è il traghettatore  colui che arruola. Il traghettatore ALTO condottiere (figlio, nipote, cugino, amante……..) è fantastico, perché c’è stato un attimo che avrebbe o stava per fregare il CAPO, al momento è solo VICE.

Bisogna ammettere che questo FRANCO individuo che non vuole MAI svelare le SUE strategie (ma tramite dolci donzelle, cortigiane navigate, benefattrici dell’UmaNItà )Caligiuri E Fedele prediligono la famiglia, Galati predilige la famiglia (ma la sua è la più numerosa, si ravvisa dal piano industriale la stabilizzazione di  altre 200 unità), Novene, Magno, Meduri, Morelli, Misasiani, Massoni, Pujia, Ranieri, Rizza (in più aggiungiamo  una cugina amata, ma nevrotica, di tua conoscenza).

La Calabria che bel quadretto di famiglia e mentre tutti litigano e lottano fra di loro per un piatto di lenticchie ed immaginando  scenari futuri sempre più foschi; i Calabresi, coloro che vogliono avere AGEVOLAZIONI per un futuro migliore, non possono che sperare che la FINANZIARIA REGIONALE con tutti i suoi SPRECHI e SINISTRI componenti vadano a farsi BENEDIRE.

PEPPE, scusa l’ardire e la confidenza, ma ci vuoi dimostrare chi sei veramente o per l’ennesima volta ci lasci delusi ?

Nostro Governatore e Nostro Nocchiero, tu sai , in tutta coscienza, che dovrai risarcire noi lavoratori costretti ad oziare per colpa di personaggi che hanno solo paura di non poter più RUBARE ed in questi mesi si stanno affrettando a chiudere accordi, contratti, acquistare ecc..

Ti invitiamo a mettere una mano sulla coscienza e vedere questa situazione senza essere pressato, ma come l’unico uomo che ha voglia di far crescere la CALABRIA.

Ed a poche ore dall’apertura dell’anno degli ermellini, vogliamo fare un appello AIUTATE LA CALABRIA

Invece  a qualche ermellino poco candido  perdoniamo di aver favorito figlie e moglie. Ci permettiamo  e suggeriamo a qualche  giovane marito di essere più vicino alla propria  moglie, in modo che non si distragga e non faccia appesantire la veste di cornio materiale . Ridiamo all’ermellino dignità e confermiamo la sua  purezza e incorruttibilità.

Non ci va di fare un elenco dettagliato di nomi e particolari, perché ognuno racchiude in se potenzialmente un uomo sano ed un uomo corrotto. Credendo di essere nel giusto e volendo credere ancora ai MIRACOLI,  governatore sii tu la luce che conduce la Calabria alla rinascita e non all’oblio”.

                                                                                                                              Francesco Rossi                                         

 

Enzo Miccio per Tu sposa 2014: l’importanza della “sobrietà”

Oltre 100  aziende specializzate nel settore, 4.000 mq di spazio espositivo, 4 intere giornate dedicate al mondo del wedding, ingresso gratuito e la presenza, simpatica e accattivante di Enzo Miccio, il re dei wedding planner.

Tu Sposa 2014, l’evento fiera per gli sposi che ha avuto luogo presso la COMAC di Montalto Uffugo (Cs) dal 16 al 19 gennaio, pur essendo alla sua prima edizione sembra aver ottenuto un grande successo di pubblico e di entusiasmo. Merito, senza dubbio, dell’organizzazione che si è rivelata estremamente attenta nella selezione dei partners ma anche dell’originalità con cui questi ultimi hanno saputo farsi notare offrendo per  l’occasione a quanti hanno preso parte all’evento, prove di make up e hair styling gratuito, composizioni floreali da fiaba,  esposizioni di auto d’epoca e soluzioni vantaggiose per i  futuri sposi. Il tutto scandito dal sorriso e dalla disponibilità degli allestitori a cui l’ospite d’onore Enzo Miccio, accorso in fiera nel pomeriggio di domenica, ha provveduto a dare consigli.

Uomo pieno di charme, dotato di una simpatia naturale per nulla oscurata dalla fama che, grazie ai suoi programmi, ha raggiunto negli ultimi anni, il genio del wedding ha concesso, in esclusiva, alla redazione di 8@30, una breve intervista nella quale ha fornito suggerimenti preziosi dopo aver dato spazio, con un’ inconsueta disponibilità, a foto e autografi.

Personaggio televisivo, autore di molti libri di grande successo, wedding planner, wedding designer, chi è Enzo Miccio, oggi?

Tutto quello che vedete. Un uomo che non sta mai fermo e non si riposa mai, che mette l’entusiasmo in tutto quello che fa e si diverte tantissimo, nonostante conduca una vita difficile, movimentata e caotica.

Nel suo lavoro, qual è la parte che le regala maggiori soddisfazioni e, invece, qual è la parte più complessa?

Quello che mi regala maggiori soddisfazioni sono gli abbracci delle mie spose, quando il giorno del matrimonio vengono da me felici e contente per il sogno realizzato. Questa è una cosa che mi ripaga assolutamente di tutto. La cosa più difficile è tutto quello che c’è alle spalle. Prima di arrivare a quel momento c’è da sudare. Ci sono 6, 8, 12 mesi di preparativi.

Qual è il segreto per diventare un bravo wedding planner?

La passione, innanzitutto. Poi, c’è un’attitudine e quella non si insegna. O ce l’hai o non ce l’hai”.

Quale consiglio darebbe a chi volesse intraprendere il suo stesso percorso?

Studiare molto e fare molta gavetta. Cercare di interessarsi a tutto, perché il mestiere del wedding planner é un mestiere molto complesso. Bisogna sapere di tante cose, non solo di abiti da sposa o di cibo. Bisogna avere una buona preparazione di arte, cultura, musica, cibo, vino. E’ piuttosto faticoso perché occorre una preparazione completa”.

Quali sono gli aspetti positivi dell’ evento TU SPOSA 2014 che l’hanno maggiormente colpita?

L’entusiasmo nell’accoglienza mi ha travolto. Sono veramente contento. Quando arrivo al Sud, in modo particolare, essendo meridionale nel sangue, sono sempre felice di questo grande affetto.”

Tante coppie si aggirano per gli stand alla ricerca di idee, di dettagli e particolari per la realizzazione del matrimonio perfetto. Quale consiglio di stile vorrebbe dare oggi alle coppie che sono in procinto di compiere un passo tanto importante?

Cercate di prendere quanti più spunti possibile, ma personalizzateli. Il consiglio che do spesso è di partire da una fiera, perché offre un ventaglio enorme di idee che possono servire, ma di non prendere pedissequamente i dettami delle mode, le tendenze. Cercate di personalizzarle in base ai vostri sogni ed al matrimonio che volete realizzare.”

Per quanto riguarda il trucco e parrucco della sposa, per essere impeccabile il giorno delle nozze, cosa consiglia?

Sobrietà, assolutamente. Sono due cose molto delicate. Truccatori e parrucchieri sono le persone che hanno in mano l’outfit completo della sposa. Possono stravolgerti e cambiarti completamente i connotati, quindi non permettete che questo accada. La parola d’ordine è: restare se’ stesse ed essere più naturali possibile”.

E infine, il segreto per una cerimonia perfetta?

” “Chiamare Enzo Miccio, che domande!” (ridendo con eleganza).

 

Denise Ubbriaco

 

 

 

 

 

 

 

Neve Cosmetics presenta la Crema Gianduiosa

La prima crema corpo Neve Cosmetics si ispira ad una dolcezza antica: il cioccolatino Gianduiotto, rinomata prelibatezza della tradizione torinese a base di cacao e nocciole.
Il connubio tra cremoso burro di cacao, idratante e protettivo, e delicato olio di nocciole elasticizzante, è infatti una vera delizia anche per la pelle!
Assieme ad altri ingredienti altrettanto pregiati, naturali e vegani quali lipoproteine dell’olio d’oliva, burro di karité nutriente, olio di avocado ed olio di crusca di riso, il burro di cacao e l’olio di nocciole danno il meglio rendendo Crema Gianduiosa un’emulsione idratante e golosa ma allo stesso tempo leggera e di rapido assorbimento.
Una vera goduria da spalmare per una pelle elastica, morbida, vellutata al tatto ed irresistibile come un cioccolatino.
La Crema Gianduiosa debutterà mercoledì 22 gennaio su www.nevecosmetics.it

Pitti n.85: la moda riparte da Firenze

E’ il trionfo dello stile “Urban” e del “dandy” inglese che si esprime in mocassino scozzese, abito doppiopetto, e fiori sulla giacca. E’ la scoperta della moda ecologica, dei tessuti “utili”, dello stile shabby come lo ha definito la guest editor per Pitti W13 Lucia del Pasqua. Lo dicono le cronache del Pitti Uomo F/W 2014/15 e del Pitti Immagine W, ma lo hanno detto anche le strade fiorentine che conducevano a Fortezza da Basso nelle scorse giornate dal 7 al 10 gennaio in cui la città per eccellenza del mecenatismo e della raffinatezza, Firenze, ha aperto le porte all’ 85esima edizione di una delle fiere più importanti e rinomate nel panorama della moda internazionale, per ospitare “guru” del fashion nella grande maggioranza dei casi, abbelliti come alberi di Natale a festa senza un minimo di buon gusto. Non si comprende ancora bene quale sia l’impulso che durante gli eventi più importanti del panorama nazionale, animi a vestire in modo talmente stravagante da risultare fuori luogo, sta di fatto che il più delle volte, in accordo con quanti sostengono che lo stile sia cultura, spirito, umore, voglia di esprimersi, frutto di stimoli esterni, è quanto di più utile abbiamo, anche a livello sociale, per riconoscere la temibile tendenza sessuale che vede sempre più uomini somigliare alle donne e donne assumere redini e fattezze maschili.

Se per questi ultimi campeggiano colori fluo e tonalità sgargianti che ci inducono a rinunciare definitivamente al buon vecchio detto “l’uomo deve puzzare”, riscaldati nella maggioranza dei casi da pellicce e montoni (una volta indumento tipicamente femminile), giacchette fiorate e calzoni con e senza jeans a supporto, per quelle eroine moderne del nuovo millennio chiamate donne, look maschili, cappelli “stetson”, bretelle, pantaloni capri, mocassini all’inglese e completi a scacchi o, in alternativa gonne lunghe e felpe extralarge ad emulare lo stile Rom a ricordare che per essere alla moda, quest’anno, basta sommare più pezzi contenuti nel proprio armadio senza alcun criterio logico per stile e per colore.

Se da una parte questo colpisce e ingabbia chi nel settore ci bazzica raramente, dall’altra è il vero elemento aggiuntivo che rende il salone del Pitti un evento degno di fama mondiale: l’energia e l’interscambio culturale che avviene tra persone provenienti da tutto il mondo come visitatori e come espositori, che emerge dal modo di vestire ma anche dal materiale esposto che mai come quest’anno ha visto uniti l’eccellenza e la classe di brand importanti e di prestigio alla modernità e all’ingegno tecnologico dei giovani designers. Oltre mille stand organizzati, 30.000 presenze, un dato italiano in crescita che pare aver raggiunto il 4% in più rispetto allo scorso anno, eventi di cultura, intrattenimento e spettacolo che hanno caratterizzato la manifestazione. Energia, attenzione verso il prodotto, cura del dettaglio, ricerca dell’originalità: questo il Pitti 2014/15.

Leghilà, United Colors of California, Colmar, Gant, Desigual, Happiness, Aereonautica Militare, Dr Martens, Converse All Star,Exkite,G.Inglese, Gaudì, Anthony Morato, Gas, Giuseppe Zanotti design, C. Paciotti e tantissimi altri ancora i brand  che nel corso della manifestazione si sono distinti talvolta per l’esuberanza nella realizzazione degli spazi espositivi, talvolta per l’estrema qualità del prodotto. Vera chicca dell’evento la presenza, indistintamente, di veterani come Paul&Shark che vanta una presenza storica alla manifestazione e che continua a mietere successi grazie alla sua capacità di contraddistinguersi per l’assoluta italianità dei materiali di utilizzo e della produzione unita all’ innovazione che si esprime nell’avvento di nuove linee, estremamente diversificate tra loro che si uniscono alla tradizionale mise yachting da cui ha vita il marchio, ma anche di brand emergenti che dell’innovazione tecnologica e della modernità hanno fatto il loro punto di forza proprio come dimostra Stella Jean, vincitrice storica del celebre concorso Who’s On next, ormai nota per la straordinaria capacità di realizzare una moda il cui fulcro sia rappresentato dal superamento dei contrasti e delle opposizioni per ristabilire un equilibrio tra simboli, storie e mondi differenti. E se è vero, come la stilista afferma, che stile significa comunicazione, di certo il Pitti non manca in nulla, attento com’è risultato alla valorizzazione dei nuovi talenti e delle nuove tendenze.

Certo, sul fronte femminile per chiunque sperasse nel superamento per il nuovo fall/winter della tendenza borchie e rock style, in accordo con un ritorno alle gentili forme, alla sobrietà e all’utilizzo di fogge vintage, le aspettative rimarranno deluse dal momento che le nuove tendenze prospettano ancora una volta l’immagine di una donna mascolina che non rinuncia alla ricerca di una nuova femminilità figlia della sua indipendenza e della sua forza. E’ un dato che emerge prepotente nell’evento Pitti Immagine W, che anche durante questa edizione ha mostrato delle proposte uniche e al passo con i dettami odierni. Gioielli di piume e pietre preziose che inseguono la tendenza al bijoux che impreziosisce anche l’abito più semplice per Ortys, borse in tessuti da sub come quelli di Leghilà un brand nuovo, pratico e colorato che si ripropone la valorizzazione di una donna fuori target che abbia voglia di una borsa di tendenza destinata però a durare nel tempo, accessori femminili ed eleganti che si commissionano allo street  e all’androgino quelli di Yldiz, pellicce colorate, dai toni eccentrici e le forme giocose e allo stesso tempo aggressive per Muuse.

Voglia di confrontarsi, di crescere e di misurare il proprio talento con quello di tanti altri stilisti che della moda ne hanno fatto il loro mito e la loro vita. Voglia di progettare e di costruire nuovi progetti per tutti coloro che, nonostante la crisi e le difficoltà, non rinunciano a sognare. Chiunque sia stato al Pitti è questo che ha potuto respirare. Divertimento, follia, bellezza, ma soprattutto vita.

 

Lia Giannini

 

Capodanno alternativo: le proposte di 8@30 style

E’ la notte più lunga dell’anno, quella in cui sogni e desideri prendono forma per tradursi nella speranza di un anno migliore del precedente e vecchi pensieri malinconici lasciano il posto a bagordi, euforia e divertimento. Che la si festeggi in compagnia degli amici più cari, che si scelga una meta da film o un semplice chalet di montagna, il capodanno resta per definizione una delle notti più glamour della storia. Rosso, dorato e nero sono, generalmente, le tonalità tradizionali che aiutano a brillare, eppure nulla vieta di accogliere il nuovo anno, per una volta, con dei colori più accesi, magari al passo con i dettami delle ultime tendenze.

Per tutte coloro che non sono disposte a spendere una fortuna o ad acquistare un abito che sanno di non poter riutilizzare, viene in aiuto la nostra Vincenza Salvino che, per l’occasione speciale, ha realizzato quattro proposte molto diverse tra loro e perfettamente modificabili. Il primo modello, total black, adeguato per una festicciola non troppo impegnativa e utilizzabile anche da una donna non più giovanissima che desideri sfoggiare un look sensuale ma non troppo, richiede pochi elementi: un abitino molto semplice che funga da base, un mini dress interamente rivestito di paillettes, una maglia micro rete simile ad un collant, una vecchia cinta di tessuto ed un accessorio per il capo che si intoni con i colori dell’ abito dando al tutto un tocco si originalità e di leggerenza. Pur in accordo con la regola secondo la quale a Capodanno tutto è concesso, il consiglio è sempre quello di non esagerare con gli accessori accostando magari qualcosa di semplice, sul nero e sull’ argento senza rischiare di osare troppo.

Per chi, invece, pur mantenendo i toni tradizionali, desideri stupire, viene in aiuto un outfit realizzato sulla base del primo ma decisamente più particolare e sbarazzino. Accostando in modo double due abitini in raso, uno sul nero e l’altro sul blu cobalto, siamo partiti da un vecchio top  sagomato in ciniglia che abbiamo posto sui due vestitini cingendo il tutto ad altezza fianchi con una cinturona( ovviamente cucita sull’ abito e poi appuntata a fiore) in pizzo. Si può completare il look in diversi modi: una collana-colletto luminosa, una cappa pelliccia posta al contrario o, ancora una volta, un frontino- cravatta.

E per tutte le amanti del colore? In accordo con le proposte precedenti, abbiamo pensato di offrirvi un’alternativa esclusiva in quanto realizzata ad hoc dalla nostra stilista.  La prima proposta vede protagonista la cappa- vestito. Alla classica cappa ordinaria, in tessuto da tappezzeria, indossabile come soprabito, si affianca, per l’occasione,  il modello abito da cerimonia. In fantasia floreale, con rifiniture sul verde,l’abitino, da portare ad altezza ginocchio completato da cintura in tono, è consigliabile ad ogni donna che voglia farsi notare per la sua classe ed eleganza. La seconda proposta, per le più estrose ed egocentriche, è un particolarissimo abito da sera con strascico. Realizzato in finta seta verde con rifiniture sull’ arancio, adornato da braccia di organza, il modello sartoriale, interamente rifinito a mano, prevede chiusura sul davanti e apertura a tasca. L’effetto “wow” in questo caso è assolutamente garantito.

Ultimo, ma non ultimo il total black charleston. Si tratta di una gonna lunga riadattata a mini abito con balze, rifinita da un doppio fiocco, l’uno ad incrocio sulle spalle, l’altro a cintura sul seno. Trattandosi di un “vedo-non vedo” è consigliabile rallegrare il tutto con l’utilizzo di una decolletè rossa, possibilmente molto alta, senza dimenticare la regola d’onore: indipendentemente dall’ outfit che preferiate obbligatorio è  l’intimo rosso fuoco, per iniziare un anno all’ insegna della passione e della fortuna.

Non ci resta che augurarvi good Luck and happy new Year, amici di 8@30 style!

 

Lia Giannini

 

 

 

Un regalo “perfetto” per un Natale con..stile!

Ansia, stress, gioia commista a nervosismo, panico e insofferenza. Non sono i sintomi di una brutta malattia ma di una giornata pre- natalizia all’insegna dei regali di Natale. Del resto basta affacciarsi nei negozi  ed osservare i visi della gente assomigliare sempre più a dei grandi punti interrogativi. Gli piacerà? Sto scegliendo bene? Forse costa troppo? Il Natale, che dovrebbe essere il momento di massima serenità in cui istinti bonari  sembrano risvegliarsi dal letargo, si rivela spesso, al contrario, motivo di malessere. I regali, simbolicamente espressione di affetto e sentimenti positivi, soffrono il più delle  volte i limiti imposti da budget e doveri che mal si sposano con il clima di feste. Per non parlare del fatto che, presi dal contenuto, si finisce col tralasciare il più delle volte la parte più importante, quella che rivela quanto tempo abbia speso nello scegliere il regalo e, soprattutto, quanto ci teniamo alla persona a cui lo stiamo facendo: il pacchetto. Ammaliati da un’atmosfera che rischia di essere rovinata da inutili prese di panico, noi di 8@30 style ,abbiamo pensato, a fronte di queste ragioni, di darvi qualche piccolo suggerimento per realizzare un dono perfetto che di sicuro non lascerà indifferente il vostro ( o sarebbe meglio dire la vostra) destinataria.

Grazie alla complicità e alla creatività sempre all’avanguardia della nostra stilista Vincenza Salvino che anche per questo Natale non ha evitato di sorprenderci, in linea con le ultime tendenze moda che hanno visto il ritorno dell’ “ handmade” per  fare i regali di Natale, vi proponiamo un’idea un po’ stravagante ma di sicuro molto glamour: il frontino- cravatta.

Muniti di cerchietto, cravatta, bottoni di varie forme e materiali, colla a caldo, forbici, un sacchetto tra quelli riciclati da vecchi regali e un pezzo di stoffa, iniziamo la nostra opera. Preso il frontino, tagliamo una cravatta tra quelle dei nostri papà o nonni più fantasiose e colorate. Infiliamo il frontino nella parte superiore della cravatta fino a rivestirlo per intero ( non dimenticate di utilizzare un frontino la cui larghezza sia adeguata allo spessore della cravatta scelta), tagliamo l’eventuale pezzo di stoffa in eccesso e cuciamo con ago e filo. Nel frattempo, dopo aver rifinito il cerchietto, con la restante parte della cravatta, avvolta su sé stessa e impunturata da ago e filo, ottenuta la forma di un cilindro vuoto, la  inseriamo nel frontino, incollandola, e blocchiamo il tutto con una pietra o un bottone  particolare in linea con la fantasia scelta, ottenendo così un effetto cappellino “Royal Ascot”. Utilizzato come accessorio ad un tubino semplice e lineare o abbinato ad un vestitino da cerimonia, sarà il tocco di classe grazie al quale non passerete inosservati.

Realizzato il dono, procediamo con la nostra confezione. Qui spazio assoluto alla fantasia e pochi strumenti necessari: sacchetti, riciclati, stoffe, fiocchi o spille e, immancabile, la colla a caldo. Unico must da rispettare: coerenza ed originalità. Potete decidere di dare al tessuto la forma che più vi piace. Si possono riprodurre fiori, quadrati, cuori, alberi di Natale, quello che ritenete maggiormente adatto o che pensate possa piacere alla persona a cui andate a fare dono. Il segreto è sempre quello di giocare con la creatività.

Per quanto ci riguarda abbiamo pensato di darvi l’idea di base, ma nulla vieta che possiate arricchirla con le vostre idee più particolari. Partendo da un pezzo di stoffa porpora, ritagliamo un quadrato con forbice zig zag ( si può decidere di utilizzare anche la forbice normale ottenendo un effetto sfrangiato), incolliamo su tutti i lati tranne quello rivolto verso l’apertura del sacchetto e appoggiamo, infine, un fiocco piuttosto che un bottone o una decorazione. In alternativa al pezzo di stoffa lineare, si può sagomare  un fiore arricchito all’interno da porporina, pietre, brillantini o quello che più si gradisce. Con pochissimi tocchi, adatti anche a chi manualmente risulta inesperto,sarete in grado di ottenere un regalo unico, personale e inimitabile. Il resto, come sempre a Natale, lo farà il cuore e la magia di Santa Claus.

Buon Natale da 8@30 style!

 

Lia Giannini