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Webinar “Condurre la classe cooperativa. Gli strumenti del Metodo Rossi”

Venerdì 25 marzo, dalle ore 15:00 alle ore 17:00 sulla piattaforma Zoom,  si terrà la prima delle due lezioni del corso “Condurre la classe cooperativa. Gli strumenti del Metodo Rossi”, organizzato da Tiformo On Line Learning (Formazione Ticino).

Il corso di formazione online, prevalentemente indirizzato ad insegnanti e aspiranti tali, è riconosciuto MIUR e prevedere il rilascio dell’attestato ufficiale a fine percorso. La seconda lezione è in programma giovedì 31 marzo alla medesima ora. 

Il metodo

Il Metodo Rossi della Didattica cooperativa è un modello di cooperative Learning sviluppato da Stefano Rossi dopo 20 anni di ricerca e sperimentazione sul campo con classi di studenti oppositivi. Peculiarità del metodo, che lo distingue dagli altri modelli cooperativi, è la semplicità: grazie a numerosi format cooperativi potrete realizzare in pochi minuti lezioni cooperative stimolanti, inclusive e coinvolgenti. Il metodo si configura come un ricco ecosistema di strumenti cooperativi “chiavi in mano” che consentono di innovare la didattica secondo un principio di semplicità come complessità risolta.

Per info e iscrizioni

https://fad.tiformo.com/webinar.php

 

Pubbliredazionale

Come scegliere il tablet giusto

Il tablet è la perfetta via di mezzo tra il cellulare e il portatile e, per questo motivo, negli ultimi anni ha riscosso un importante successo, conquistando una notevole fetta di mercato tra i device. È più comodo di un notebook e più funzionale di uno smartphone, leggero e pratico ma allo stesso tempo utile per svolgere qualunque genere di attività: dalla lettura alle foto, dal lavoro alla visione di film e serie tv in streaming, dai giochi alle chiamate. Insomma, in un unico dispositivo sono riassunte tutte le funzionalità di un telefono e di un computer. Ma come si fa a capire quale tablet scegliere tra quelli presenti sul mercato? In questo articolo cercheremo di riassumere alcune delle caratteristiche che il device deve avere per essere considerato di buona qualità.

Innanzitutto partiamo da una premessa tanto scontata quando fondamentale: il tablet giusto è semplicemente quello che risponde meglio alle proprie esigenze. Quindi, la prima domanda da porsi è: a cosa mi serve? Quale utilizzo devo farne? C’è chi ad esempio lo usa per lavorare in viaggio, magari adattandoci una comoda tastiera portatile, o chi semplicemente per far guardare i video animati ai bambini. A seconda dello scopo, cambia la scelta, soprattutto per quanto riguarda la fascia di prezzo. Si potranno infatti trovare dei buoni dispositivi anche a 150 euro, ma difficilmente potrebbero essere utilizzati per lavorare; in quest’ultimo caso è consigliabile puntare su qualcosa di fascia medio/alta, quindi tra i 150 e i 500 euro.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è il display, che rappresenta sostanzialmente la caratteristica più importante di un tablet. Minori saranno le esigenze, più piccolo potrà essere lo schermo; viceversa, un utilizzo maggiore richiede sicuramente un monitor adeguato. Chi ha un budget limitato e preferisce avere un device da tenere sempre comodamente nella giacca può optare per un tablet da 7/8 pollici, che consente di navigare in rete, giocare e leggere qualche e-book. Chi invece vorrebbe usarlo anche per leggere riviste digitali e guardare qualche film, deve necessariamente optare per uno schermo da almeno 10 pollici, un po’ meno pratico da tenere in mano ma sicuramente più adatto a queste esigenze. E poi ovviamente ci sono quelli che superano i 10 pollici e che rappresentano dei veri e propri sostituti di un notebook, muniti anche di cover con tastiera integrata e perfetti per lavorare in qualunque circostanza.

Altre caratteristiche di notevole importanza sono la luminosità dello schermo e la risoluzione del display, fondamentali per la nitidezza delle immagini e dei contenuti di cui si deve fruire. Questi aspetti sono ovviamente direttamente proporzionali alle dimensioni del tablet: uno schermo di qualità elevata sarà full HD, con una risoluzione di 1080×1920 pixel, o addirittura 4K, con una risoluzione di 4096×2160 pixel.

Non meno importanti sono le caratteristiche tecniche che il device deve avere. Parliamo quindi del processore, della memoria, della RAM ecc. Un ottimo processore determina la potenza del dispositivo e, di conseguenza, la sua velocità; lo scopo principale del tablet è comunque quello di consumare poca energia e generare poco calore. Per quanto riguarda la memoria, una buona RAM, al giorno d’oggi, non può essere inferiore ai 2GB; se lo si utilizza spesso per lavorare è consigliabile prediligere un tablet con GB superiore, per consentire alle applicazioni di girare meglio. 

tablet

A seconda delle proprie esigenze e dell’uso che se ne fa, che sia per lavoro o per gioco, è importante comprendere anche se convenga più utilizzare un tablet oppure un computer o un telefono, e cercare di possedere tutti questi dispositivi per alternarli in base alla comodità del momento. È infatti impensabile concentrare tutte le attività in un unico device e, per quanto il tablet rappresenti una comodità assoluta e consenta davvero di svolgere qualunque genere di operato, è importante diversificare e non affidarsi ad un solo dispositivo.

Per concludere con qualche esempio concreto, possiamo dire che sono ormai tantissime le multinazionali impegnate nel settore tecnologico che producono device di qualità ottimale. Tralasciando l’iPad della Apple, tra i migliori tablet attualmente in circolazione ci sono indubbiamente il Samsung Galaxy Tab S7, il Huawei MatePad Pro e il Lenovo Tab M10. Questi sono alcuni di quelli che ci sentiamo di consigliare.

La corsa al futuro del gioco digitale

Con l’accelerazione impartita dalla crisi Covid 19, il mondo del gaming si è gettato a capofitto nella programmazione.

Continua a crescere in modo continuo il mercato del gioco digitale. Complice anche la pandemia Covid-19, che ha costretto al chiuso milioni di persone in tutto il mondo, il settore del gaming ha fatto registrare una decisa impennata in termini economici ma non solo, anche occupazionali e di marketing.

Per questo molte aziende leader hanno deciso di investire. Tra queste c’è sicuramente Sisal, che dopo aver annunciato il release del suo nuovo portale online, adesso ha reso ufficiale anche l’apertura del suo primo Innovation Lab, un centro votato alla tecnologia d’eccellenza con l’obiettivo di offrire a giovani esperti in digitale di formarsi, scambiarsi idee e soprattutto metterle in pratica. Il tutto andrà in scena nella splendida cornice della Fondazione Agnelli di Torino e il progetto del nuovo laboratorio si inserisce all’interno del disegno di implementazione di nuove tecnologie impostato da Sisal, che già impiega 500 persone in questo segmento.

Siamo un’azienda da sempre orientata all’innovazione – ha dichiarato Mario Martinelli, Chief Information Officier di Sisal – Nel corso degli ultimi anni abbiamo fatto grandi passi avanti: l’offerta è stata estesa a nuovi Paesi, abbiamo realizzato nuove piattaforme di gioco con la volontà di essere leader di mercato nelle tecnologie, abbiamo investito in Data Platform e Intelligenza Artificiale, oltre a rivoluzionare la nostra offerta digitale”.

Investimenti, progetti, ma soprattutto collaborazioni. La sfida al futuro si affronta così. Lo dimostra un’altra  azienda leader del settore del gambling, LeoVegas, che negli ultimi anni ha instaurato diverse partnership con le più grandi software house del panorama italiano e internazionale. La rete dell’operatore italo svedese include Play Go e Netent, Novomatic, Playtech e Pragmatic Play.

Un’alleanza in ambito digitale è anche quella tra Esports e criptovalute, passate da essere semplici e sporadici accordi a vere e proprie tendenze. È successo in Brasile, ad esempio, dove il circuito competitivo CBCS, Counter Striker Global Offensive, ha annunciato la sponsorizzazione da parte di Mercado Bitcoin. L’obiettivo è quello di sensibilizzare chi segue il Counter Striker al mondo degli asset digitali, degli NFT e delle criptovalute.

Insomma il settore del gioco digitale è in crescita costante ed è, soprattutto, pronto per spiccare un volo verso lidi inaspettati grazie alle ultime innovazioni tecnologiche implementate. La crisi dovuta al Covid 19 ha fatto capire che la tecnologia, lo streaming, la rete sono il futuro e prima degli altri il gaming e il gambling hanno deciso di cogliere la palla al balzo. Il risultato è che, a casa loro, il futuro arriverà molto prima rispetto a noi.

I giochi di carte “esteri” più amati in Italia

Un passatempo che ormai è entrato a far parte della cultura di un popolo intero. Stiamo parlando delle carte, che piacciono così tanto gli italiani ormai da decenni su decenni. Sono veramente numerosi i giochi di carte che si sono tramandati nel corso dei secoli, ma anche le versioni che sono state lanciate seguendo nuove e innovative tendenze.

Un’ottima spinta è derivata anche dalle piattaforme dedicate al gioco online, che consentono ormai di divertirsi con le carte direttamente sul web, in modo semplice e altrettanto rapido. Un ottimo consiglio da seguire è indubbiamente quello di scegliere sempre un sito affidabile dove creare un conto di gioco e iniziare a puntare, magari dopo aver compreso le regole più importanti per poter capire come giocare al blackjack e affrontare con una certa competenza i vari match.

Proviamo a dare un’occhiata, in questo articolo, a qualche gioco di carte che è nato all’estero, ma che è amato e apprezzato notevolmente anche dal popolo italiano, con tante persone che ne hanno fatto una vera e propria passione senza limiti.

Poker

Le origini sono certamente estere, ma c’è una notevole incertezza su dove e quando sia stato inventato il gioco del poker. Le origini, infatti, sono oggetto di dibattiti che durano ancora oggi. Interessante notare, ad esempio, come presenta numerose similitudini con un gioco persiano e, con ogni probabilità, è stato insegnato ai vari colonizzatori francesi di New Orleans, da parte dei marinai persiani. Un nome che sembra derivare direttamente dalla parola francese poque, ovvero ingannare, che a sua volta è legata ad una parola tedesca, ovvero pochen. Quindi, non si capisce ancora se il gioco derivi da tutti quei nomi, eppure abbiamo una testimonianza particolarmente antica che sicuramente può dare indicazioni interessanti in tal senso.

Si tratta dell’attore inglese Joseph Crowel, che lo segnala all’interno di New Orleans, con delle partite che si svolgevano con un mazzo da 20 carte e quattro giocatori che erano soliti puntare su chi avesse la combinazione migliore. Il primo libro che venne scritto sul mondo del poker è quello di Green Jonathan H., intitolato “An Exposure of the Arts and Miseries of Gambling”. Questo tomo non fa altro che descrivere tutto il processo di diffusione del poker da New Orleans fino al Mississippi, in cui veniva semplicemente considerato un normalissimo passatempo. In men che non si dica si introdusse l’uso di un mazzo francese da 54 carte, con l’inserimento anche del colore. Nel corso della guerra civile negli Usa, si cominciarono a diffondere anche le prime versioni di questo gioco, tra cui il Draw Poker, lo Stud Poker e il Community Card Poker.

Burraco

Impossibile non soffermarsi anche sul burraco, un gioco di carte che fa parte della categoria della Pinnacola e che è nato, con ogni probabilità in Uruguay all’incirca intorno agli anni ’40. Nacque come una versione del tutto particolare della Canasta, da cui però si distingue per svariate regole e tattiche.

Bridge

Ecco un altro gioco di carte che è particolarmente apprezzato non solo in Italia, ma un po’ in tutto il mondo. Capita spesso di sentir parlare di tornei di bridge, senza dimenticare come ci sono sia campionati mondiali che un apposito campionato olimpico. Insomma, il bridge è un gioco che permette un divertimento a tutto tondo, partendo dai tornei serali di modeste dimensioni che vengono organizzate in appositi club, fino ad arrivare a campionati nazionali e mondiali. Un gioco molto divertente, in cui le partite prevedono la presenza di quattro giocatori, che compongono due coppie che si sfidano. Il match è formato da due differenti fasi: la prima è quella relativa alla dichiarazione, mentre la seconda prevede proprio di giocare con le carte. In poche parole, la dichiarazione prevede di prendere l’impegno, da parte di una delle due coppie che si affrontano di raggiungere un certo quantitativo di prese.

Risiko bancario: quali sono le prossime mosse all’orizzonte?

Ormai da diverso tempo, le istituzioni europee, Banca Centrale Europea in primis, spingono affinché avvenga un consolidamento del sistema bancario, diventato sempre meno profittevole a causa della crisi economica avvenuta nel 2008: le azioni di politica monetaria non convenzionali messe in atto per cercare di rilanciare l’economia europea, in primis i tassi negativi, hanno inciso profondamente sul deterioramento del conto economico degli istituti di credito. Una necessità resa ancor più impellente in questo anno nefasto, segnato dall’avvento del covid e di una crisi economica globale senza precedenti, peggiore, per certi versi, di quella avvenuta durante il secondo conflitto bellico, che potrebbe portare ad un aumento, non indifferente, di crediti deteriorati, ricalcando quanto avvenuto negli anni immediatamente successivi alla crisi di dodici anni fa.

La mossa di Intesa ai danni di UBI

Il consolidamento del sistema bancario ha reso assai vivace il mondo finanziario, offrendo delle ottima opportunità – anche con operazioni intraday (acquisto e vendita in un’unica seduta di Borsa) – per tutti i trader, che possono avvalersi della consulenza di professionisti  seri e qualificati, come quelli presenti sul sito www.zonatrading.it, nella loro operatività nei mercati finanziari. Quanto sta avvenendo in Italia, è piuttosto esemplificativo di quali siano le linee guide sollecitate dalle istituzioni europee. E vede coinvolti diversi istituti con una rilevante presenza di sportelli anche nella nostra regione. La prima mossa del risiko bancario è partita pochi giorni prima dello scoppio della pandemia: il 17 febbraio, con una mossa a sorpresa, Intesa San Paolo ha lanciato una OPAS (offerta pubblica di scambio) nei confronti di UBI Banca.

Una mossa senza precedenti nella storia bancaria italiana: per la prima volta, pur se definita “non ostile” dai vertici di Ca’ de Sass, una banca italiana lanciava un’offerta non concordata per acquistare un altro istituto del Belpaese. Una mossa spiazzante per i vertici di UBI Banca, che, con ogni probabilità, tutto si sarebbero immaginati fuorché di ricevere un’offerta ostile da parte di Intesa San Paolo. L’offerta, grazie anche ad una massiccia campagna promozionale, è andata a buon fine: tutti gli azionisti UBI, piccoli o grandi che siano, hanno accettato l’offerta della banca amministrata da Carlo Messina, grazie anche ad un premio cash, inizialmente non previsto, di €.0,57 ad azione posseduta. Un’operazione che ha consentito ad Intesa di diventare la terza banca europea, scongiurando la possibilità di essere scalata da parte di altri istituti esteri e consolidando, ulteriormente, la propria posizione di leadership lungo lo Stivale.

Bper-BancoBPM e Unicredit-Mps: saranno queste le prossime aggregazioni?

Per rendere possibile questa operazione, però, l’istituto lombardo-piemontese ha dovuto cedere oltre 550 sportelli ad un soggetto terzo, identificato – sin dal momento del lancio dell’OPAS – in BPER Banca, ovvero la storica Banca Popolare dell’Emilia Romagna, la cui ragione sociale, nel corso degli anni, è mutata nell’acronimo BPER, al fine di renderla maggiormente appetibile a livello nazionale. Grazie all’acquisizione degli sportelli UBI, la banca modenese, partecipata significativamente da UNIPOL (azionista di maggioranza relativa con il 20%), è diventata la terza banca italiana al pari di Banco BPM, istituto nazionale nato, nel corso degli ultimi due decenni, dall’unione di svariate banche popolari dislocate lungo lo Stivale. Ed è proprio dalla fusione tra BPER e BANCO BPM che, secondo i rumors delle ultime settimane, potrebbe nascere il terzo polo bancario nazionale: sia Cimbri, a.d. di Unipol, che Castagna, numero uno di Banco BPM, hanno pubblicamente dichiarato di essere interessati ad un’operazione di fusione tra le due realtà, ritenuta interessante per dare valore a tutti gli azionisti delle due banche.

Da diverse settimane, inoltre, resta di scottante attualità l’ipotesi di fondere MPS in Unicredit, dando vita al secondo polo bancario nazionale alle spalle di Intesa: le annunciate dimissioni di Mustier (a.d. di Unicredit) al termine del proprio mandato il prossimo aprile, testimoniano come in seno alla banca meneghina non ci sia concordia unanime sul placet all’operazione, ma che la stessa, tuttavia, pare inevitabilmente destinata ad andare a buon fine.

I migliori casinò online del 2020

Il mondo del gioco, specie se online, è sempre più frequentato e per questo l’offerta diventa di anno in anno più ampia. Ma come orientarsi per capire quali sono i migliori casino online italiani sicuri? Andiamo a vedere i fattori chiave che ci possono guidare nella scelta: abbiamo creato una lista dei fattori che dovete tenere in considerazione quando scegliete la vostra piattaforma preferita!

La prima caratteristica fondamentale per la scelta di un casinò online è la sicurezza: come tutti i passatempi anche il gioco deve essere praticato nelle condizioni più sicure e garantite in assoluto. Ma come si traduce questo? Controllate innanzitutto che il sito presenti il certificato AAMS/ADM, rilasciato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli italiana, l’unico che garantisce un ambiente di gioco sicuro, verificando che tutte le regole vengano rispettate, nella piena legalità anche per quanto riguarda il pagamento dei montepremi.

A proposito di pagamenti, il secondo punto da verificare è proprio il sistema di versamento dei premi. Delle transazioni sicure, infatti, vi garantiscono di non incontrare brutte sorprese proprio quando state già sognando i vostri incassi. In linea di massima tutti i casinò online garantiti dalla licenza AAMS/ADM vi danno la sicurezza di pagamenti controllati ma per stare sul sicuro controllate che siano disponibili opzioni di pagamento dei circuiti più importanti, da Visa e Mastercard fino a Postepay.

I migliori casinò, inoltre, vi offrono un eccellente servizio clienti, che può fare davvero la differenza in molti casi. Sapere di contare su un aiuto concreto per risolvere i vostri problemi, tecnici o a livello di esperienza di gioco, ci aiuta sicuramente a divertirci e rilassarci di più. Il nostro consiglio è quello di scegliere casinò che mettono a disposizione delle chat dirette con operatori formati e pronti a guidarvi: si tratta infatti un metodo veloce, sicuro e immediato, che vi permette di perdere poco tempo e di risolvere in fretta qualsiasi problema. Verificate in ogni caso che siano a disposizione contatti rapidi e gratuiti per poter interpellare l’assistenza, in modo da non ritrovarvi delusi nel momento del bisogno!

Il quarto importantissimo fattore da considerare è quello della privacy, oggi più che mai centrale e da non sottovalutare considerando i dati sensibili che trasmettiamo quando apriamo un conto di gioco. Da questo punto di vista tutti i casinò italiani certificati garantiscono il massimo rispetto dei dati personali e finanziari dei clienti, grazie alla meticolosa regolamentazione italiana in materia. Ad oggi, infatti, le piattaforme di gioco sono tenute a rispettare la privacy dei giocatori al 100% e non possono in alcun modo cedere i dati degli utenti: da questo punto di vista siamo in una botte di ferro!

Da ultimo, oltre alla varietà dei giochi e l’esperienza che ovviamente deve incontrare il vostro gusto personale, tenete conto delle offerte di benvenuto che vi vengono proposte al momento della registrazione o della creazione del conto di gioco. Anche qui i migliori casinò offrono condizioni chiare e procedure trasparenti per aggiudicarsi i contributi, che dovete considerare attentamente. I bonus, infatti, sono uno dei migliori strumenti per imparare a giocare ed esercitarsi!.

Qual è la formula abitativa più conveniente a Roma?

Uno dei limiti che spesso scoraggiano nella ricerca di un appartamento in affitto è il budget disponibile per sostenere le spese legate al canone di locazione.

Soprattutto in grandi città come Roma, dove le case in affitto sono molto ambite, riuscire a individuare una soluzione comoda e allo stesso tempo conveniente potrebbe portare via molto tempo.

Il primo passo da compiere, quindi, è quello di prendere in considerazione i pro e i contro delle diverse tipologie di appartamento.

Un monolocale, ad esempio, garantisce da una parte l’abitazione esclusiva dell’immobile, una maggiore privacy e accoglienza, ma in alcuni casi può risultare davvero molto limitato in termini di dimensioni. Non sempre, poi, la ridotta metratura è compensata da un prezzo altrettanto conveniente.

A influire sul valore del canone infatti subentrano altre variabili, come la collocazione dell’appartamento nelle diverse zone della città, le caratteristiche e le rifiniture interne e l’eventuale presenza di uno spazio esterno abitabile.

Viceversa, optare per un appartamento molto grande, se da una parte offre maggiori comodità e la possibilità di condividere gli spazi con altri coinquilini, dall’altra limita le zone di riferimento principalmente a quelle periferiche, soprattutto se si tratta di proprietà indipendenti con tanto di garage e giardino. Viceversa, una loro collocazione in quartieri più centrali e ben collegati potrebbe comportare costi troppo onerosi da sostenere per uno o pochi inquilini.

Nel mezzo c’è la formula del bilocale che rappresenta, invece, un buon compromesso in termini di spazi, comodità e sostenibilità della spesa.

Un bilocale infatti è una tipologia di appartamento molto richiesta nelle grandi città, proprio perché offre maggiore comfort rispetto alle ristrettezze di un monolocale, senza dover sborsare somme troppo elevate, come nel caso del trilocale.

Il bilocale, inoltre, offre la possibilità a chi lo prende in affitto di condividere le spese anche con un altro inquilino, senza rinunciare alla privacy e alla comodità dei propri spazi.

Proprio perché si tratta di una formula abitativa molto gettonata e largamente diffusa nella Capitale, riuscire a individuare quella giusta, nel quartiere migliore, potrebbe portare via molto tempo e fatica.

In soccorso, però, potrebbero giungere siti specializzati negli affitti di immobili, come ZappyRent, dove si possono facilmente individuare anche i bilocali in affitto a Roma.

Scorrendo la mappa presente nella pagina della città, dedicata agli annunci relativi ai bilocali, si possono scoprire tutte le offerte, quartiere per quartiere.

Configurando poi anche gli altri parametri riportati nei menu a tendina nella parte superiore della pagina, si può circoscrivere ulteriormente la ricerca, limitando la visualizzazione solo agli annunci che rientrano, ad esempio, nel proprio range di prezzo.

Così facendo si può scoprire come un bilocale nel centro storico può costare minimo 800 Euro, in prossimità del Vaticano o 1100 Euro nella più movimentata Trastevere.

Spostandosi verso il quartiere San Lorenzo, invece, in prossimità della Stazione Tiburtina, la media dei costi per un bilocale in affitto si attesta sui 900-1000 Euro.

Sale di parecchio invece il valore di un bilocale nella più esclusiva zona dei Parioli, con canoni che sfiorano anche i 2000 Euro.

Passando al capo opposto della città, nel quartiere residenziale della Garbatella, invece, i prezzi per un bilocale tornano a scendere sui 1.000 Euro.

Il vantaggio di ricorrere all’utilizzo di ZappyRent risiede anche nella sua praticità e nella possibilità di concludere i contratti senza dover corrispondere alcuna commissione per i servizi offerti per affitti di medio-lungo periodo.

Oltre ad assicurare una vasta scelta di annunci, la piattaforma assiste i suoi utenti anche dopo la sottoscrizione dell’accordo, attraverso un valido servizio di assistenza clienti, per tutto il periodo di permanenza nell’immobile scelto.

Obesità: rischi e soluzioni. Come combatterla con sport, dieta e integratori

Nell’ultimo trentennio la percentuale di popolazione in sovrappeso a livello nazionale è raddoppiata. È un problema che colpisce sia donne che uomini pressoché in uguale misura. A livello geografico, il Meridione sembra leggermente più colpito rispetto al Nord del nostro paese. La situazione è molto preoccupante anche a livello europeo e le proiezioni future mostrano che nei prossimi quarant’anni, se non si interviene prontamente, la percentuale di persone obese raddoppierà ulteriormente e con essa aumenteranno i casi di diabete abbassando l’aspettativa di vita di 3 anni.

L’obesità è una malattia cronica che deve essere riconosciuta, trattata e sradicata non solo dagli apparati sanitari ma anche prevenuta attraverso l’educazione, per cui è necessario parlarne nelle scuole a partire dalle scuole elementari. Inoltre l’obesità dovrebbe essere trattata anche come un problema sociale per cui i piani di cura e prevenzione andrebbero gestiti dagli amministratori locali e dai servizi sociali in maniera strutturata e con i giusti finanziamenti. Prevenzione e cura non devono essere viste soltanto nell’interesse della salute pubblica ma vanne inserite in un contesto di spesa pubblica in quanto l’obesità grava su di essa e questo potrebbe accentuarsi in futuro se le necessarie misure correttive e iniziative mirate di sensibilizzazione, prevenzione, e cura non vengono realizzate tempestivamente.

L’obesità favorisce lo sviluppo di altre malattie comunemente ad essa associate che interessano l’apparato cardio-circolatorio e il metabolismo, e nei casi più gravi rappresenta un fattore importante di rischio per cancro, diabete ed ictus. Come se questo non bastasse essa contribuisce all’insorgere di complicazioni nei casi dell’infezione da Covid-19 e, per tutti coloro che hanno più di 30 anni, rappresenta la seconda concausa di morte legata al virus in quanto contribuisce a ridurre le risposte del sistema immunitario.

L’adozione di uno stile di vita differente è certamente un buon punto di partenza. Andrebbero evitate diete squilibrate e sregolate per quanto difficile in un contesto in cui vi è sovrabbondanza – e spesso spreco – di cibo. Bisognerebbe poi non trascurare l’attività fisica, come lo sport, da integrare con la giusta dieta e i giusti integratori alimentari facilmente reperibili presso la propria farmacia online di fiducia. Anche qualora si volesse praticare sport da casa o semplicemente dedicarsi più spesso ad attività motorie anche non sportive, come passeggiate all’aria aperta, questi integratori aiuteranno a soddisfare il fabbisogno nutritivo dell’organismo.

Quando si parla di obesità e sovrappeso non si tratta di pregiudizi o di canoni estetici, si tratta di un vero e proprio problema con ripercussioni importanti sulla salute pubblica scientificamente e statisticamente dimostrate. Ignorando questo problema o non apprezzarne la gravità, si mette a rischio la salute e l’equilibrio delicato del nostro sistema sanitario con spese eccessive. Informazione, prevenzione e cura si riveleranno fondamentali per migliorare la salute pubblica sradicando abitudini e stili di vita che favoriscono l’obesità e che sono dannosi per la nostra salute generale e il nostro benessere psico-fisico.

Tecnologia, innovazione, gamification: dal grande schermo alle slot machine

COSENZA – La filmografia, sia essa del grande o del piccolo schermo, è sempre più coinvolta in ogni forma artistica. Anche quando si parla di giochi, videogiochi e slot machine. A conferma di forme d’arte intramontabili.

Il cinema, per sua natura, è un universo aperto e sempre pronto ad accogliere nuove forme e nuovi stimoli. Si è sempre sentito, e si continua a sentire qualsiasi cosa sul mondo cinematografico, così quotidiano, così vicino alla vita di ogni persona che è impossibile per esso vedere preclusi ambienti o zone. Ed è un po’ la storia del mondo che va così: musiche che ispirano pellicole che ispirano a loro volta libri e altre forme d’arte. O viceversa: libri, saggi e fumetti che ispirano pellicole, serie tv, musiche e composizioni varie. Si pensi a The Walking Dead, serie dal successo planetario, nata da un fumetto e le cui immagini e colonne sonore sono diventate epiche per gli amanti del genere. O a Games of Thrones, il cui percorso è stato inverso.

All’incirca dagli anni ’90, in questo dare e ricevere tra varie forme d’arte, si è aggiunto un altro posto a tavola. Occupato oggi dal mondo dei giochi e dei videogames. Da trent’anni circa il rapporto è prosperoso e bivalente: cinema, musica, letteratura danno ai giochi; i giochi, a loro volta, restituiscono a cinema, musica e letteratura. Il gambling come fonte di ispirazione e come ispirazione stessa. Tutto reso possibile dalla grande rivoluzione tecnologica e digitale che negli ultimi vent’anni ha radicalmente cambiato il mondo. I videogiochi escono dalle console, come i film dallo schermo. Merito e onore alla gamification, insomma. Con questo termine si fa riferimento a tutte quelle pratiche dal mondo dei videogiochi applicate a contesti e ambienti non ludici. Oggi è tutto all’insegna della gamification.

Bonus, premi, obiettivi da raggiungere. Tutto ciò fa parte dei complessi meccanismi della gamification. Chi ha fatto da apripista a questo nuovo modo di intendere la realtà è sicuramente il mondo dei casinò online che, non a caso, oggi produce slot machine gratis come veri e autentici videogiochi. Il successo di questi giochi è assicurato da una serie di manovre: quella dei bonus games, quello di garantire prodotti di qualità e dal gameplay sopraffino, e di consentire una personalizzazione dell’offerta sempre aggiornata. 

Le slot machine e i videogiochi attingono linfa vitale proprio dal cinema e dalle serie tv, grazie ai quali hanno potuto produrre alcuni dei capolavori più amati da ogni generazione: si pensi ai vari Assassin’s Creed, Tomb Raider, 007, il Signore degli Anelli, Star Wars. Trasposizioni di grandissimo livello poi passate a tutti gli altri settori, fino appunto alle slot machine, le app da cellulare e i sempreverdi Personal Computer.

Il gioco d’azzardo poi, più di tutti, è andato limando le distanze tra i diversi settori. Non accontentandosi più di creare prodotti, ma premurandosi invece di allestire autentiche esperienze audio-visive e di gioco.