Caporalato, migranti dei centri d’accoglienza sfruttati. Sono 14 le misure cautelari – NOMI – VIDEO

COSENZA – I carabinieri di Cosenza stanno effettuando un’operazione di contrasto allo sfruttamento dei rifugiati ospitati nei centri di accoglienza con l’esecuzione di 14 misure cautelari (2 custodie cautelari in carcere, 4 arresti domiciliari e 8 obblighi di dimora) a carico di persone accusate a vario titolo di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, abuso d’ufficio e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Le indagini sono iniziate a settembre dell’anno scorso. Secondo gli elementi raccolti, i rifugiati, principalmente senegalesi, nigeriani e somali, venivano prelevati da due Centri di accoglienza straordinaria di Camigliatello Silano (Cosenza) e portati a lavorare in campi di patate e fragole dell’altopiano della Sila cosentina o impiegati come pastori per badare agli animali da pascolo. Il presidente e due responsabili della gestione di un Centro di accoglienza straordinaria sono accusati di avere illecitamente reclutato i rifugiati ospiti della struttura per essere impiegati in nero come braccianti e pastori in numerose aziende agricole. I tre indagati dovranno anche rispondere della manipolazione dei fogli presenza dei rifugiati, nel tentativo di ottenere i finanziamenti previsti dalla legge a sostegno della struttura di accoglienza.

Il fenomeno ha riguardato complessivamente una trentina di migranti, che sono stati sfruttati in nero con paghe oscillanti tra i 15 e i 20 euro per una giornata lavorativa di 10 ore. In carcere Vittorio Francesco Imbrogno, 26 anni, e Corrado Scarcelli, 53 anni, di Spezzano della Sila. Sono stati posti agli arresti domiciliari Giorgio Luciano Morrone, 35 anni, di Acri; Luca Carucci, 73 anni, di Taranto; Fulvio e Giampaolo Serra, di 42 anni e 41 anni, di San Giovanni in Fiore. Obbligo di residenza nel proprio comune, invece, per Franco Provato, 47 anni, di Casole Bruzio; Gianluca Gencarelli, 38 anni, di Celico; Renato e Giorgio Gabriele, di 43 anni e 30 anni, entrambi di Celico; Vincenzo e Salvatore Perrone, di 56 anni e 25 anni, di Celico; Vincenzo Paese, 68 anni, di Rovito.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà alle 11 alla Procura della Repubblica di Cosenza.

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