Primo stop per la Palmese

Isola C. R. (KR) – Si ferma nella ostica trasferta di Isola la serie positiva della Palmese. Infatti i neroverdi trovano nei minuti di recupero la prima sconfitta in campionato fermandosi così a quota 6 risultati utili consecutivi. La sconfitta tuttavia non influisce sulla classifica in virtù della contemporanea sconfitta casalinga dell’Acri contro il Gallico-Catona e quindi la Palmese rimane ancora prima in classifica a 2 punti di distanza sulla seconda. Una Palmese stanca e priva di iniziative, con avversari determinati ad imporre il proprio gioco e a non lasciare spazi ai neroverdi. Il primo tempo si conclude sullo 0 a 0 anche se l’Isola si era visto annullare un gol segnato dall’ex di turno Rizzo per fallo su un difensore. Il secondo tempo si apre con gli stessi ritmi di gioco della prima frazione, con l’Isola che impone il proprio gioco e la Palmese che tenta invano di ripartire in contropiede. Intorno al 30’ arriva il vantaggio dei padroni di casa. Calcio di punizione dalla trequarti. Spiovente in area; sulla respinta maldestra del portiere, un giocatore giallorosso trova il colpo di testa vincente per l’1 a 0. Non passa nemmeno un minuto che però la Palmese trova subito il pareggio con il solito Piemontese che stoppa la palla di petto su un calcio di punizione e a tu per tu col portiere non sbaglia. L’Isola subisce il colpo ma si riporta in attacco e nei minuti di recupero trova il gol vittoria. La Palmese, ancora capolista, dunque è chiamata al riscatto domenica prossima nel big match contro la Vibonese, altra diretta avversaria per la vittoria finale del campionato.

My Mom’s Clothes: tre giovanissime fashion designers e il loro brand

COSENZA – Elisabetta Mazzuca, Alessandra Petramala e Samantha Di Modica sono tre fashion designers che, nel 2008, hanno deciso di mettersi in proprio creando il brand “My mom’s clothes”.

Tre giovanissime “parche” della moda che progettano, cuciono e tessono non per definire la fine, come tradizione vuole, ma per delineare la nascita di una nuova creazione, di un nuovo capo destinato a fare tendenza. Samantha è la mano che disegna, Elisabetta la mano che cuce, Alessandra la mano che incolla, è così che amano definirsi e raccontare il proprio ruolo in un’azienda che mette al centro i giovani e le loro esigenze di stile.

Le loro creazioni sono fresche, colorate, inimitabili e personalizzate; il loro stile è inconfondibile grazie a volti stilizzati, piume di pavone, stampe handmade, dettagli che diventano protagonisti assoluti e impreziosiscono con semplicità l’outfit di coloro che desiderano essere sempre alla moda.

My Mom’s Clothes è arte che cammina, è arte fatta per essere indossata e mostrata.

Siete tre giovanissime ragazze legate dall’amore per la moda. Ma com’è nata questa vostra passione?

I ricordi sui giornali delle nostre mamme, la prima sfilata vista in TV a Piazza di Spagna, i colori di Versace, il romanticismo di Valentino, il sogno di far parte del mondo della moda, tutto questo è stato l’humus sul quale è cresciuta la nostra passiona per la moda.

Nel 2008 avete deciso di mettervi in proprio fondando la MyMom’s Clothes. Come si è sviluppato questo progetto e, soprattutto, chi vi ha aiutato a realizzarlo?

Un po’ per gioco, nascono i primi “volti” su T-shirt di My Mom’s che si contraddistinguono per i disegni fatti a mano e per i colori vivaci. Amici e parenti entusiasti iniziano a scegliere il volto che più gli rappresenta e inizia così la nostra avventura fuori dalle porte di casa. Oggi abbiamo arricchito i nostri disegni e i prodotti allargando la famiglia My Mom’s a chi come noi ha voglia di mettersi in gioco ma non prendendosi mai troppo sul serio, in fondo rimarremmo sempre un po’ sognatrici e sempre pronte a “rubare” dall’armadio della mamma i suoi vestiti. Dobbiamo ringraziare chi ha davvero creduto in noi  da sempre: le nostre famiglie che ci sostengono nel nostro sogno.

 A chi vi ispirate durante la realizzazione dei capi?

Una foglia, un colore o una frase di un vecchio libro, un sorriso, il sole e il suo calore, un grande artista o un grande stilista, sono tante le fonti di ispirazioni che ci circondano ma la più importante forma d’ispirazione che ci unisce è la voglia di unione e condivisione tra noi.

Quest’estate avete dato avvio alla collaborazione con il maestro del vetro Silvio Vigliaturo. In che cosa consiste e quali sono i progetti su cui state lavorando insieme?

Il progetto Vigliaturo for MyMom’sClothes è nato da un incontro e da un “amore” a prima vista con l’ artista che, con nostra grande emozione, ha subito creduto in noi e in quello che facciamo.

Arte da indossare che si fa promotrice di cultura e conoscenza, è questa l’essenza dell’incontro tra due mondi distinti ma complementari: l’arte e la moda.
Un progetto che mira ad attirare il grande pubblico e a fargli conoscere, sensibilizzandolo, l’arte e l’artigianalità.

E così la generosità del maestro crea tre diverse opere dedicate unicamente al progetto. I disegni sono stati realizzati a mano su T-shirts, maxi T-shirts e Abitini, e hanno una tiratura limitata di 25 pz per opera, una collezione unica come unico è il canale di vendita utilizzato, l’unico aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, ovvero l’e-commerce www.mymomsclothes.it.

 Ogni brand racconta la storia e il pensiero di chi lo fonda. MyMom’s Clothes che messaggio veicola?

Il progetto My Mom’s Clothes è arte che cammina, è arte da indossare. Le nostre stampe handmade e i nostri colori sono sempre diversi tra loro. Ogni capo prodotto nel nostro laboratorio è unico e nasce dalla creatività e dalla fantasia di chi vuole far parte della nostra “famiglia”. Chi sceglie My Mom’s entra a far parte del nostro mondo fatto di sogni, arte, moda, creatività e il giusto tocco di follia, condividendo con noi idee ed emozioni. My Mom’s Clothes è Made to Order, ogni capo prodotto viene creato appositamente per voi, pezzi unici ed inimitabili per creare look sempre diversi.

Potete parlarci un po’ della nuova collezione autunno/inverno 2014-2015?

Le nostre creazioni sono sempre state caratterizzate da un elemento fondamentale: il colore. Per questo autunno/inverno 2014-2015 abbiamo dato libero sfogo ai colori e le forme d’ispirazione africana. La piuma di pavone, il volto di una giovane e forte donna africana sono alcuni dei pezzi 100% handmade della collezione W love Africa.

 Nell’ambito della moda si viaggia sempre a velocità doppia. Le collezioni vengono presentate mentre si lavora già per la prossima stagione. Voi quali progetti avete in cantiere?

Metterci in carreggiata con i ritmi serrati dell’industria della moda, con gli appuntamenti importanti come le fiere di settore, non è stato semplice, soprattutto per noi che, produciamo tutto da sole. Adesso, per esempio, stiamo preparando la collezione autunno/inverno 2015-2016.

Qualche consiglio alle nostre lettrici per migliorare l’outfit?

Noi puntiamo sempre sulla semplicità degli outfit impreziositi da un dettaglio che possa fare la differenza. Noi mischiamo brand e stili diversi e, naturalmente non manca mai un capo My Mom’s!!!

Annabella Muraca

BOCCE / Spezzano si aggiudica il torneo regionale di Mendicino, seconda la coppia acrese

I due team finalisti

MENDICINO (CS) – Entra nel vivo la stagione delle bocce. Ieri si è diputata infatti un’altra importante gara a carattere regionale in casa della Bocciofila “città di Mendicino”.

Ad aggiudicarsi il primo posto è stato il team della bocciofila di Spezzano rappresentato dal duo Franco Sisca e Santo Demetrio.

La "squadra" acrese

La coppia di Spezzano in finalissima ha avuta la meglio sulla coppia di “Città di Acri” composta da Antonio Morrone e Salvatore Gencarelli. Per questi ultimi è la terza finale consecutiva (ultimo nell’ordine la bella affermazione al  “Memorial Tonino Basile”) – record per la provincia cosentina – e l’ennesima soddisfazione, dunque, per la società bocciofila acrese. Movimento acrese che si conferma quindi ai vertici del panorama calabrese.

Insediato il nuovo Arcivescovo di Rossano, congratulazioni da Antoniotti e Occhiuto

ROSSANO (Cs) – Si è insediato il nuovo vescovo della diocesi di Rossano-Cariati mons. Giuseppe Satriano. Per lui prima tappa a Corigliano dove ha baciato la terra di Calabria. Quindi l’incontro con i detenuti del carcere che gli hanno donato una statua di San Pio. Mons. Satriano, a Rossano, è stato poi accolto dai fedeli e dal sindaco Giuseppe Antoniotti.

“Il Signore – ha detto il neo vescovo – ci chiede di edificare una Chiesa credibile nell’amore, lontana da risentimenti e vendette, scevra da superficialità e mediocrità”.

Questo il saluto istituzionale del sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti:

“Cooperazioni e sinergie per continuare a costruire un percorso comune di sviluppo di questo territorio. La Chiesa ha bisogno delle Istituzioni, ma anche le Istituzioni hanno essenziale bisogno del supporto della Chiesa per operare, innanzitutto e soprattutto in questo particolare e storico momento di crisi, nella complessa rete dei servizi sociali. Rossano e l’Arcidiocesi, che ritrova con Mons. Giuseppe Satriano la sua nuova guida pastorale, hanno necessità di proseguire quel costante e proficuo dialogo intrapreso negli ultimi anni per garantire il diritto alla dignità di chi ha scelto con coraggio di continuare a vivere in questo territorio. Non solo. L’arrivo del nuovo Arcivescovo rappresenta, infatti, l’inizio di un nuovo cammino che dovrà vedere Istituzioni, Chiesa e immprenditoria impegnate nel rilancio di uno dei più importanti patrimoni artistico-culturali che oggi vanta la Calabria e custodito in Città: il Codex Purpureus Rossanensis”.

“E’ un giorno di grande gioia per la comunità che accoglie con rinnovata speranza Sua Eccellenza monsignor Satriano”. Questo quanto invece  ha dichiarato il presidente della Provincia Mario Occhiuto porgendo gli auguri al neo Arcivescovo. “Nelle parole pronunciate nell’omelia da Sua Eccellenza – aggiunge Occhiuto – è insito lo spirito che si accinge a compiere nell’esercizio della sua missione: la Chiesa deve edificare credibilità nell’amore, nella condivisione e nella solidarietà. Sono certo che l’impegno del nuovo Arcivescovo si evidenzierà subito come un solido riferimento per un territorio che ha necessità, adesso più che mai, di trovare nelle proprie istituzioni una guida sicura. A monsignor Satriano – conclude Occhiuto – le più sentite congratulazioni e un benvenuto in terra di Calabria. Nell’Ente che rappresento troverà sempre la massima collaborazione per un percorso comune al servizio dei cittadini”.

Domenico Scola padrone della Luzzi – Sambucina

LUZZI (CS) –  Il giovane Domenico Scola si conferma padrone di Luzzi. In una bella domenica di fine ottobre, il forte driver cosentino è riuscito a bissare il successo conquistato su questo tracciato un anno fa, facendo segnare, per giunta, il nuovo record del tracciato: 3’10”72.

Un successo ottenuto sotto gli occhi di numerosi appassionati e tifosi che hanno colorato il caratteristico paesino alle porte di Cosenza supportando i propri beniamini.

La manifestazione sportiva, organizzata dalla scuderia Cosenza corse in collaborazione con il Comune di Luzzi, con l’Aci Catanzaro e con la scuderia Morano Motorsport, è stata una vera e propria festa, impreziosita dalla validità TIVM, il Trofeo Italiano Velocità Montagna girone Sud.

Spettacolo e adrenalina sui 6,150 km del tracciato luzzese, un percorso che piace particolarmente ai piloti per la sua composizione mista tra tecnica e velocità.

Il giovane rampollo della dinastia Scola ha sfondato ogni record chiudendo al traguardo della Sambucina in 6’27”19 complessivi, e lasciando 27”86 di distacco al secondo in classifica, Carmelo Scaramozzino su Lola Dome F3.

«Considerando che si tratta di una gara di casa – ha commentato il driver bruzio – ci tenevo a fare bene e sono felice di aver dato una soddisfazione ai miei tifosi e di aver guadagnato questo bellissimo record». Scola, che aveva accusato problemi al motore nei giorni scorsi, ha corso gara uno e gara due montando le nuove gomme Avon che gli hanno dato una migliore aderenza sull’asfalto luzzese.

Il reggino Scaramozzino, che aveva avuto problemi con la frizione in prova (che lo aveva costretto a restare ai box nella seconda salita di sabato) conferma comunque il secondo posto ottenuto anche lo scorso anno. «I problemi tecnici non ci hanno aiutato – ha spiegato il pilota di Pellaro – e alcuni rallentamenti in gara uno non mi hanno permesso di essere al massimo. Ad ogni modo resto soddisfatto della prestazione».

Ottima performance anche per il giovane catanese Giuseppe Corona, che ha guadagnato terreno rispetto alle prove, conquistando il meritato terzo posto assoluto e primo di gruppo tra le CN. «Ho effettuato alcune regolazioni sul set-up rispetto alle prove – ha detto il siciliano – che mi hanno consentito di essere maggiormente competitivo in gara».

Out il giovane Francesco Conticelli – che aveva ottenuto buoni riscontri sabato – a causa della rottura del semiasse. Fuori gioco anche il reggino Antonino Iaria per un guasto alla sua Osella.

Quarto miglior crono per Vincenzo Conticelli, su Osella Pa 30 Zytec, «soddisfatto anche perché – ha dichiarato – l’asfalto in alcuni tratti non mi ha consentito di spingere come avrei potuto». Ottimo quinto posto per Achille Lombardi, primo tra le Radical da 1600 cc. Medesima cilindrata anche per Orazio Maccarrone che ottiene il sesto tempo a bordo della sua Gloria Cp7. Il catanzarese Francesco Ferragina, sorridente dopo gara uno – «per aver recuperato due secondi rispetto al sabato» – ha portato la sua Elia Avrio da 1300 cc al settimo posto assoluto. Tra le monoposto, bella prestazione di Luca Caruso, che precede il calabrese Leonardo Nicoletti, che ha lamentato problemi di aderenza con le nuove gomme montate in gara uno, in particolare al primo intermedio. Chiude la top ten il siciliano Giovanni Cassibba su Clw Wolf da 3000 cc.

In gruppo E2M, Scaramozzino ha preceduto Orazio Maccarrone su Gloria 1600 e Luca Caruso su Tatuus da 2000 cc.

Gruppo E2B senza storia con il cosentino Domenico Scola senza rivali davanti a Vincenzo Conticelli e Achille Lombardi su Radical Sr4 (primo tra le 1600. In classe 1300 bene il catanzarese Francesco Ferragina su Elia.

In gruppo CN, netto miglioramento delle prestazioni (rispetto alle prove) da parte del catanese Giuseppe Corona (Osella Pa 21 Honda) che ha ottenuto il miglior crono davanti all’Osella Pa 21 Junior da 1600 cc di Pino Lirangi. Ritiro in gara due per Antonio Fuscaldo (Sighinolfi BMW) e per il cosentino Silvio Reda, che fino a quel momento aveva ottenuto migliori risposte dalla sua Osella Pa 20 S con il montaggio di nuove gomme rispetto alla giornata di sabato.

Tra le Gt, la lotta tra la Ferrari 360 di Ivan Fava e la Porsche 996 del pugliese Vito Pace è finita con il trionfo del cosentino.

Senza storia il gruppo E1 Italia con il gentleman partenopeo Pietro Nappi (già titolare del tricolore 2014 di gruppo) che ha spinto al massimo la sua Ferrari 550 da 3000 cc (Vesuvio).  Secondo miglior tempo per l’Alfa Romeo 147 Gta di Salvatore Macrì, (miglior crono di classe 2000). Bene anche Vito Tagliente su Honda Civic Type. Fuori dai giochi, dopo il secondo posto in gara uno, per la Renault Clio di Luigi Sambuco.

In gruppo A il cosentino Ennio Donato su Ford Escort ha preceduto il forte ingegnere di Villapiana Giuseppe Aragona su Citroen Saxo VTS, primo tra le 1600. Terzo di gruppo Francesco Urti a bordo di Alfa 147, che si è aggiudicato la classe 2000.

Gruppo N che ha fatto segnare il successo del napoletano Alessandro Tortora a bordo di Renault Clio Rs con motore da 2000 cc., davanti al calabrese Davide D’Acri su Citroen Saxo (vincitore della classe 1600), e a Eugenio Marino su Peugeot 106. Ritiro in gara due per Giancarlo D’Andrea, che aveva ben fatto nella prima salita.

Tra le Racing Start il pugliese Oronzo Montanaro su Mini Cooper S della Fasano Corse ha conquistato il miglior tempo davanti al poliziotto salernitano Giovanni Loffredo su Opel Corsa Opc, comunque soddisfatto perché «è stata una bella lotta contro il vice campione italiano di categoria» e a Sergio Santuccione che ha guadagnato terreno in gara due su Roberto Chiavaroli (Renault Clio Sport), sceso in sesta posizione di gruppo.

Il trofeo Asso Minicar è stato regolato, su Fiat 500, dal catanzarese Antonio Ferragina, davanti a Domenico Procopio e Marco Magdalone su vettura gemella. Il Sicily Challenge è stato invece appannaggio di Giuseppe Torcasio davanti a Pietro Talarico e Giuseppe Chiodi.

 

CLASSIFICA ASSOLUTA

1) Domenico Scola Jr. (Osella Pa 2000) in 6’27”19, 2) Carmelo Scaramozzino (Lola Dome), a 27”86, 3) Giuseppe Corona (Osella Pa 21/S), a 29”69, 4) Vincenzo Conticelli (Osella Pa 30 Zytec) a 34”48, 5) Achille Lombardi (Radical Sr4), a 39”47 6) Orazio Maccarrone (Gloria Cp7) a 41”36, 7) Francesco Ferragina (Elia Avrio), a 43”64; 8) Luca Caruso (Tatuus Fr2000) a 46”20, 9) Leonardo Nicoletti (Radical Prosport), a 50”67, 10) Giovanni Cassibba (Clw Wolf) a 53”21.

All’ Unical la presentazione del Dossier Statistico Immigrazione 2014

RENDE (CS) – Come in tutte le regioni d’Italia, mercoledì 29 ottobre 2014, alle ore 10.00, presso l’Aula Caldora dell’Unical, verrà presentato il “Dossier Statistico Immigrazione“ curato dal Centro Studi e Ricerche IDOS. Lo studio, che uscirà sotto il patrocinio dell’UNAR-Presidenza del Consiglio dei Ministri, vedrà la sua prima esposizione nella provincia di Cosenza. Nelle prossime settimane, il dossier verrà illustrato anche nelle altre province calabresi. Nell’ultimo decennio, l’interesse degli immigrati per il territorio calabrese si è fatto sempre più consistente, incontrando una buona accoglienza. La Calabria, così, ha smesso prima i panni di terra di emigrazione e poi quelli di territorio di accoglienza e transito, per indossare le vesti di un luogo di inserimento stabile per molti cittadini stranieri che lasciano le proprie terre in cerca di migliore fortuna. Il territorio calabrese, quindi, non conosce solo il protagonismo delle espulsioni e dei respingimenti alla frontiera, ma è protagonista anche nell’accoglienza degli immigrati e dei richiedenti asilo, in particolare riconoscendo nel 2006 lo status a oltre 1.000 richiedenti. Il Dossier 2014 verrà presentato da Roberta Saladino, Dottore di Ricerca in “Storia Economica, Demografia, Istituzioni e Società nei Paesi del Mediterraneo” dell’Università della Calabria, che ha curato il capitolo “Calabria – Rapporto Immigrazione 2014”, nella sua qualità di Referente Scientifico del Centro Studi e Ricerche IDOS per la Calabria. All’incontro, che si terrà presso l’ateneo di Arcavacata di Rende, porteranno i saluti il Prorettore dell’ateneo, Guerino D’Ignazio, il Direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche, Franco Rubino, il Viceprefetto Vicario della Prefettura di Cosenza, Massimo Mariani, e il Vescovo della Diocesi di Cosenza-Bisignano, Mons. Salvatore Nunnari. I lavori proseguiranno con gli approfondimenti del Responsabile dell’Ufficio Immigrazione e dell’Ufficio Servizio Civile Nazionale della Regione Calabria, Vito Samà, che illustrerà il “Ruolo della Regione Calabria nelle Politiche di Integrazione degli Immigrati”, e della docente UniCal di “Teoria dei Diritti Umani”, Paola Barbara Helzel, che relazionerà su “I Diritti Umani, un ideale da raggiungere”. Al termine degli interventi, porterà la sua testimonianza diretta la studentessa universitaria Sumeyye Tasan, che parlerà della sua esperienza come Seconda Generazione del contingente di immigrati, che nel corso degli anni sta divenendo in Calabria un fenomeno sempre più rilevante. Moderatore del convegno sarà Pietro Iaquinta, docente di Demografia Giuridica dell’UniCal e membro del Centro Interuniversitario di Ricerca “Popolazione, ambiente e salute”. “È molto importante conoscere lo stato attuale del fenomeno dell’immigrazione nella nostra regione – ha affermato la curatrice del capitolo calabrese, Roberta Saladino –. Nel corso degli anni la distribuzione dei cittadini non italiani ha assunto una configurazione più omogenea sul territorio, avvicinando tra loro le percentuali delle cinque province. All’interno delle province calabresi, Reggio Calabria assorbe la quota maggiore di migranti, seguita da Cosenza, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. Da sottolineare la forte presenza della componente femminile, verosimilmente legata ai ricongiungimenti familiari e all’impiego di donne in attività di “badantato” e di collaborazione domestica”.


A2 M. / Sorride Callipo volley: Tuscania battuta 3-0

Prima vittoria della stagione nel campionato di A2 UnipolSai per la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia. Piegata la resistenza di una combattiva Tuscania che ha venduto cara la pelle soprattutto nel corso del secondo e del terzo set. Giallorossi trascinati dalla sontuosa prestazione di Filippo Vedovotto capace di guidare i suoi nei momenti di difficoltà palesati nel secondo set. Il martello veneto, nel corso della seconda frazione di gioco ha messo a terra 9 palloni con uno stratosferico 90%. Al termine del match sono 17 i punti per Vedovotto, tutti in attacco con 17 vincenti su 22 e il 77%. Una prestazione magistrale per lo schiacciatore ex Padova autentico trascinatore dei suoi. Nel corso del primo set la Tonno Callipo ha approcciato bene la partita soprattutto nella fase break e con i muri di capitan Forni ad allungare il solco sulla compagine del Tuscania che non è riuscita a replicare alle giocate dei calabresi. La musica è cambiata nel corso del secondo set quando i laziali hanno iniziato a martellare dalla linea dei 9 metri e a mettere in difficoltà la ricezione giallorossa. Nella prima parte del secondo parziale gli uomini di coach Tofoli si sono portati anche sul 6-10, ma nella fase centrale del set Vedovotto è stato un cecchino e la Tonno Callipo è riuscita a ristabilire la parità e a portarsi in avanti nel punteggio. Sul 23-18 per i giallorossi, Tuscania ha reagito portandosi anche sul 23-21 e annullando due palle set con Silva e l’ottimo Buzzelli (negativo il suo primo set, eccezionale nel secondo set con il 75%, 18 punti finali al termine del match con il 55% in attacco). Nel terzo set la Tonno Callipo è stata sempre avanti, nonostante Tuscania abbia sempre provato a stare attaccata alla partita. Gavotto è stato letale nel corso del terzo parziale mettendo a terra palloni pesantissimi che hanno portato i giallorossi alla vittoria

IL POST PARTITA:

Filippo Vedovotto (Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia): “E’ stata un’ottima prova corale. A differenza del match di Ortona siamo stati bravi a recuperare dalle situazioni di svantaggio. Sono contento della mia prova personale davanti a questo bellissimo e numeroso pubblico che ci ha dato una grossa mano”

Paolo Tofoli (allenatore Maury’s Italiana Assicurazioni Tuscania): “Non siamo partiti bene e abbiamo pagato l’approccio sbagliato alla partita nel primo set. Poi siamo riusciti a stare in partita, ma ci è mancato il guizzo giusto in alcuni frangenti. E’ lì che pecchiamo di esperienza essendo una squadra totalmente nuova. Il nostro inizio di campionato è in salita, abbiamo affrontato e affronteremo squadre molto forte. Dovremo mostrare carattere e lottare palla su palla”

TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA – MAURY’S ITALIANA ASSICURAZIONI TUSCANIA 3-0 (25-14, 25-23, 25-22)

TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA: Sintini 1, Cesarini (L), Korzenevics, Forni 8, Vedovotto 17, Zanuto 7, Gavotto 13, Feroleto, Presta 6. Non entrati: Medic, Korniienko, Marchiani, Sardanelli (L2). All: De Giorgi

MAURY’S ITALIANA ASSICURAZIONI TUSCANIA: Buzzelli 18, Marchisio (L), Festi 8, Ottaviani 4, Di Felice, Shavrak 11, Silva 1, Alborghetti 10, Krumins. Non entrati: Leoni, Vitangeli, Rossi. All. Tofoli

ARBITRI: Sessolo e Palumbo

NOTE: spettatori 800. Durata set: 22’, 28’ 27’. Tot.: 77’. Mvp: Filippo Vedovotto

Siamo figli delle stelle? Al Rotary Club Cosenza Nord si parla delle origini dell’uomo

COSENZA – “Siamo figli delle stelle: un mito moderno?”: da questa domanda prenderà le mosse la conversazione che il dott. Giacomo Bruni, rotariano del Cosenza Nord, terrà giovedì prossimo 30 ottobre al suo Club, nella sede dell’Italiana Hotels con inizio alle ore 20,30.

Giacomo Bruni, responsabile del Reparto di Fisiopatologia respiratoria dell’Ospedale Mariano Santo di Cosenza,  nell’occasione si presenterà non in veste di medico, quanto per  condividere con i consoci le  sue riflessioni su un tema appassionante che da sempre stimola interrogativi, studi, dispute scientifiche e dottrinarie: le origini dell’uomo come rappresentate nei secoli e nelle culture, dal fango biblico alla teoria dell’evoluzione di Darwin fino al mito degli anni ’70 sull’intervento degli “alieni”.

La lezione di vita di Federica Lisi … Ricordando “Bovo”

VIBO VALENTIA – Ci sono storie e racconti di vita che non possono lasciarti indifferente. Ci sono attimi, sguardi, parole che non possono non suscitare emozione, brividi e commozione. Ci sono sentimenti genuini, intensi, veri che penetrano nel cuore e che fanno riflettere. Sono le sensibilità che forse solo uno sport differente come la pallavolo, e i suoi protagonisti, sanno raccontare. Ieri pomeriggio all’interno del Pala Valentia non sono state le gesta dei giocatori a regalare emozioni e gioia, non sono state una schiacciata o una battuta vincente a creare entusiasmo e calore, non sono stati i rulli di tamburi e il frastuono incessante del tifo giallorosso a trasportare il resto della folla presente. No, nulla di tutto questo. Ieri pomeriggio è bastata una voce sola, forte ed inconfondibile a creare un’atmosfera magica, inusuale.  La voce di Federica Lisi Bovolenta, moglie di Vigor Bovolenta, ha commosso tutti. La storia di Vigor Bovolenta è ormai nota a molti e non solo a coloro che frequentano il mondo dello sport e della pallavolo. E’ una storia toccante di vita che sta percorrendo kilometri in tutta Italia, da Bolzano a Trapani, da Aosta a Lecce. E’ la storia di un uomo, di un pallavolista esemplare che ha vinto (quasi) tutto a livello di club e Nazionale e che poi, improvvisamente, il 24 marzo del 2012, colpito da un malore, lasciò tutti sgomenti e senza fiato. Il destino volle che Vigor Bovolenta morisse su un campo di pallavolo, mentre stava facendo ciò che più gli piaceva: giocare a pallavolo divertendosi. Accadde a Macerata, al Pala Fontescodella durante una partita di campionato di B2 tra la sua Forlì e la squadra di casa. Si accinse a battere dalla linea dei nove metri così come aveva fatto per vent’anni, ma qualcosa andò storto e Vigor lasciò tutti andando a riposare in cielo. Da questa storia, nasce il racconto esemplare di vita di Federica Lisi, donna dalla grandissima forza di volontà, madre di cinque figli. Nasce così il libro “Noi non ci lasceremo mai. La mia vita con Bovo“, scritto a quattro mani da Federica insieme ad Anna Cherubini e allo straordinario lavoro del Dott. Alfredo Altomonte, giovane professionista vibonese che, da psicoterapeuta e grande amico di Federica, ha raccolto la testimonianza delle persone più vicine a “Bovo”. Un racconto che, dalla sua pubblicazione, ha fatto tappa in molte città della penisola e che ieri pomeriggio Federica Lisi ha raccontato con la passione e la forza d’animo che la contraddistinguono davanti alla platea commossa presente al Pala Valentia. Una presentazione nata grazie alla fattiva collaborazione di diversi stakeholders istituzionali e sportivi come il Comitato regionale della Fipav Calabria, il Comune di Vibo Valentia e la Volley Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia e che è stata inserita nell’ambito del ricco ed eterogeneo programma del Tropea Festival leggere&scrivere, importante manifestazione culturale in corso d’opera a Vibo Valentia dal 21 ottobre ad oggi, domenica 26 ottobre. Giocatori, tecnici, appassionati e cultori della pallavolo hanno seguito con grande interesse il racconto emozionante di Federica; il racconto di quei momenti vissuti con dolore, ma anche con il grande coraggio e la forza interiore con i quali ha affrontato la morte di Vigor, trascinata dall’affetto immenso per i suoi cinque figli. “L’inizio di una nuova vita, la voglia di esserci; ci siamo uniti tutti insieme ai miei cari e tutti quanti abbiamo detto: dobbiamo andare avanti“. Una serata iniziata con la presentazione di un video con le immagini più belle di Vigor da giocatore, con i saluti della Volley Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia, rappresentata dal Supervisore Generale Michele Ferraro e con l’omaggio floreale della società giallorossa a Federica Lisi donatogli dal presidente Pippo Callipo. Ogni istante ha regalato un briciolo di emozione come le due splendide tele pensate e volute  dal presidente della Fipav Calabria Carmelo Sestito, in omaggio a Federica Lisi e raffiguranti la prima le gesta pallavolisti che di Vigor Bovolenta, la seconda una foto dei cinque splendidi bambini della famiglia Bovolenta-Lisi: Alessandro, Arianna, Angelica, Aurora e Andrea. E poi ancora, la particolare testimonianza di Jack Sintini, lui che è stato compagno di squadra e anche di camera di Vigor, la targa ricordo consegnata dal presidente del Volley Club “Giacinto Callipo” a Federica Lisi e le parole conclusive di coach Fefè De Giorgi: “Federica ci hai regalato un’ora di un’intensità incredibile. Hai dato molta più forza tu a noi che ti abbiamo ascoltato che noi a te“. Parole che hanno preceduto la consegna da parte di Federica Lisi di altre due tele commemorative di Vigor Bovolenta al presidente Pippo Callipo e al sindaco di Vibo Valentia Nicola D’Agostino con le bellissime immagini raffiguranti la conquista del bronzo olimpico dell’ItalVolley alle Olimpiadi di Londra 2012 e la dedica della medaglia a Vigor Bovolenta con la storica maglia n°16 del “Bovo”.

B1 M. / Primi tre punti per il Gruppo Vena Cosenza.

Gruppo Vena Cosenza – Virtus Potenza: 3-0  (25-18, 25-22, 25-23)

Cosenza Pallavolo:
 Cannistrà 24, Aprea 2, Rizzuto (L), Civita 1, Fontana 7, Conti 1, Astarita 12, Mirabelli, Guerrazzi, Piluso (C), Smiriglia 2, Zito (L),
Testagrossa 11.
Allenatore: Del Federico

Virtus Potenza: Ameri (L), Patitucci 6, Carelli 15, Brienza, Tancredi (L), Ranieri 5, Roberticchio, Calabrese, De Marca, Pacilio, Nuzzo, Pugliatti, Illuzzi 1,
Granito 10, Cuccarese 1.
Allenatore: Nuzzo

Note: 300 Spettatori presenti circa al PalaFerraro

Arbitri:
 Cavalieri e Rizzica di Lamezia Terme
LA GARA – Dopo la sconfitta nella prima trasferta stagionale, la Cosenza Pallavolo non delude le aspettative: batte il Virtus Potenza con il risultato di 3-0, portando a casa i primi tre punti. Per i ragazzi allenati dal mister Del Federico la serata inizia nel migliore dei modi, con il primo set, che li ha visti sempre in vantaggio, terminato con il risultato di 25-18. Tornati in campo, nel secondo parziale, il Virtus Potenza cerca il riscatto con tre battute vincenti, ma arriva subito la reazione dei padroni di casa, che impongono il loro gioco, e ottengono la vittoria anche nel secondo set, che si chiude sul 25-22. Saranno l’esperto opposto Cannistrà e l’ordinato Astarita a trascinare i silani alla conquista del terzo e ultimo set per 25-23. Le parole di Aldo Gimigliano, dirigente rossoblù, sono state mantenute: la squadra ha dimostrato di essere pronta ad affrontare la nuova stagione e di poter raggiungere la serie A2. Il cammino è ancora lungo, ma la grinta dimostrata questa sera è stata tanta. Il gruppo Vena Cosenza tornerà al PalaFerraro il 16 novembre, contro il Martina, squadra ostica (considerando anche che arriva da una sconfitta contro il Volley Brolo dalla quale vorrà riscattarsi), ma alla portata dei rossoblù.
Federica Spadafora