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Prostituta accoltellata in casa a Roma, arrestato un calabrese

ROMA – Una “squillo” colombiana è stata rapinata e accoltellata in casa a Roma da un 35enne calabrese che è stato poi arrestato dagli agenti della polizia di stato. L’uomo, originario della provincia di Cosenza ma residente a Roma, dopo aver pattuito le condizioni per una prestazione sessuale a pagamento, si è presentato nell’appartamento della donna, nella zona del Tuscolano. Qui ha preteso uno sconto e quindi è stato invitato dalla prostituta ad andarsene. A questo punto, ha estratto una pistola dalla cintola ed ha minacciato la donna ordinandole di consegnargli tutto il denaro  che aveva in casa. Ne è nata una colluttazione e alla fine la straniera è riuscita a disarmare l’aggressore che ha però estratto un coltello a serramanico e ha cercato di colpirla al viso, ma la donna si è difesa ed è riuscita ad evitare che i fendenti le colpissero il volto. Esausta e ferita, mani e braccia, la donna si è accasciata a terra e l’uomo ne ha approfittato per prenderle la borsa, contenente 300 euro ed effetti personali, ed è fuggito. La straniera è stata accompagnata in ospedale dove le sono state riscontrate lesione guaribili in 30 giorni. Il calabrese, rintracciato dopo un indagine durata oltre un mese, a seguito dell’ordinanza dell’applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Roma, è stato arrestato per il reato di rapina aggravata.

Cosenza, scena da far west in Via degli Stadi

COSENZA – Cercano di sfuggire ad un controllo della polizia ma gli agenti li inseguono riuscendo a bloccarli poche centinaia di metri più avanti , rinvenendo a bordo del loro automezzo i pezzi di un’auto smontata, probabilmente rubata. E’ accaduto in Via degli Stadi a Cosenza. Secondo quanto si è appreso, gli agenti impegnati in un’azione di controllo del territorio predisposta dal Questore Luigi Liguori, hanno intimato l’alt ad un furgone con a bordo due persone. L’uomo alla guida del mezzo per tutta risposta avrebbe pigiato sull’acceleratore ma dopo un breve inseguimento è stato costretto ad accostare. In quel momento peraltro, Via degli Stadi era particolarmente affollata. Nel cassone del furgone le forze dell’ordine hanno rinvenuto i pezzi di una Fiat 500 smontata. Sono in corso gli accertamenti per verificare la provenienza del veicolo. Si ipotizza possa trattarsi di una vettura rubata. Per l’autista del furgone sono scattati i domiciliari, l’altro è stato denunciato a piede libero.

Arrestato un ”truffa preti“. Aveva preso di mira parroco calabrese

FALCONARA MARITTIMA (AN) – I carabinieri di Falconara Marittima hanno arrestato un trentacinquenne pugliese residente a Civitanova Marche, noto in tutta Italia con il soprannome “truffa preti”: forte di una notevole capacità persuasiva e di una non comune faccia tosta, ha elaborato una tecnica che gli ha permesso di raggirare nel tempo una cinquantina di persone e di raccogliere proventi illeciti stimati in circa 200 mila euro. Sacerdoti e parroci le vittime, a cui Vincenzo Di Maso (questo nome dell’arrestato) telefonava spacciandosi per parrocchiano o diacono e chiedendo prestiti (spesso superiori anche a 30 mila euro) per “difficoltà finanziarie temporanee”. L’ultima volta è toccato ad un sacerdote di Falconara Marittima, che gli ha accreditato su una carta prepagata 10 mila euro. Poi però il religioso ha capito di essere stato ingannato, quando ha incontrato per strada il vero parrocchiano, e si è rivolto ai carabinieri. A incastrare il truffatore, le telefonate fatte dall’apparecchio di casa e le immagini della videosorveglianza di alcuni uffici postali di Civitanova Marche, oltre alle testimonianze degli addetti di varie sale da gioco, dove il 35enne ha speso circa 9mila euro, provento della truffa. E’ finito in manette per avere violato la misura della sorveglianza speciale, che prevede la prescrizione di vivere onestamente e rispettare le leggi e che permette l’arresto anche non in flagrante. Dai tabulati telefonici, i militari hanno scoperto che aveva preso di mira altri due religiosi, residenti rispettivamente in Calabria e in Sardegna.

Cosenza, arrestati tre pregiudicati

COSENZA – Ieri sera la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato per rissa aggravata Alfredo Posa, 38 anni, ed i fratelli Corrado, 53, Franco Rosa, 46, tutti pregiudicati.
Ad allertare i poliziotti la segnalazione al 113 di una sparatoria in atto nel “quartiere Massa” di questo Capoluogo. Intervenuti sul posto, gli agenti hanno trovato le tre persone che litigavano violentemente tra loro imbracciando armi improprie e spranghe di metallo.
Sedata la rissa, scoppiata per futili motivi, e identificate le persone coinvolte, gli agenti hanno arrestato i tre. A seguito della colluttazione due delle persone implicate hanno riportato trauma cranico e ferite lacero contuse guaribili in 7 giorni, mentre l’altra, che non intendeva sottoporsi a cure mediche, presentava una evidente escoriazione al braccio destro.

Moglie lo denuncia per maltrattamenti e lui la picchia. La Polizia lo arresta

REGGIO CALABRIA – La moglie lo denuncia per maltrattamenti e lui torna a casa la picchia e la minaccia nuovamente. E’ accaduto a Sant’Eufemia d’Aspromonte dove gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Palmi hanno arrestato G.S., 49 anni, per maltrattamenti in famiglia. Gli agenti, rispondendo ad una richiesta di aiuto giunta alla sala operativa da parte della figlia, sono intervenuti nell’abitazione della famiglia dove poco prima, al culmine di un’accesa discussione, l’uomo aveva picchiato e minacciato la moglie “colpevole” di averlo denunciato la sera precedente per reiterati maltrattamenti subiti nel corso degli anni anche alla presenza dei figli minori. Le violenze, secondo l’accusa, spesso sfociavano in schiaffi, pugni e, in alcuni casi, morsi. Gli agenti, constatando nell’abitazione la veridicità di quanto segnalato dalla figlia, hanno quindi arrestato l’uomo che è stato posto ai domiciliari in un’abitazione diversa da quella del nucleo familiare.

Castellace, rinvenimento ordigno artigianale. Concessi i domiciliari a Mammoliti

CASTELLACE (RC) – Il Gip del Tribunale di Palmi, il dottor Paolo Ramondino, nell’udienza di convalida dell’arresto, ha applicato nei confronti di Francesco Mammoliti, accogliendo la richiesta dei difensori, gli avvocati Antonino Napoli e Luciano Battista, la misura degli arresti domiciliari. Mammoliti, infatti, per il quale il Pubblico Ministero aveva chiesto al giudice di applicare la massima misura cautelare della custodia in carcere, era ritenuto responsabile della detenzione illecita di un ordigno esplosivo di fattura artigianale contenente un miscuglio pirotecnico (cd. I.E.D.) pronto per l’innesco, di forma cilindrica e delle dimensioni di 26×10 cm e del peso di 1290 g, completo di miccia a lenta combustione. Tale ordigno, che per la sua struttura chimica e le modalità di fabbricazione risulterebbe caratterizzato da sostanze di elevat potenzialità esplosiva tale da assumere il carattere della micidialità, stante la capacità omicidiaria, era stato rinvenuto all’interno dell’abitacolo di un’autovettura parcheggiata nel capannone adiacente l’abitazione di Mammoliti.
Nel corso dell’udienza di convalida, l’avvocato Napoli ha eccepito il mancato rispetto da parte della polizia giudiziaria, in occasione degli accertamenti svolti sull’ordigno, delle formalità previste per gli atti irripetibili con violazione del diritto di difesa. Eccezione, questa, disattesa dal Gip secondo il quale occorreva tenere conto della natura del reperto e della sua pericolosità per la sicurezza pubblica, tale da richiedere interventi immediati e, quindi, non soggetti alle garanzie difensive. In ogni caso, all’esito dell’interrogatorio, il giudice ha ritenuto di concedere al Mammoliti gli arresti domiciliari presso la sua abitazione, sita in Castellace di Oppido Mamertina, in attesa dello sviluppo delle indagini e del processo.

Lancia un masso contro vettura, arrestato 34enne nel vibonese

BRIATICO (VV) – Un uomo, Danilo Careglio, 34 anni, pescatore già noto alle Forze dell’ordine, è stato arrestato e posto ai domiciliari per minaccia a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. Secondo quanto emerso, infatti, Careglio, dopo aver litigato con un conoscente e averlo malmenato, avrebbe poi scagliato un masso di una quindicina di chili contro il parabrezza dell’automobile della vittima, mandandolo in frantumi e provocando il ferimento al volto della vittima e della figlia 25enne, a bordo insieme al fratello di 15 anni. Dopo essere stato rintracciato dai militari dell’Arma, Careglio avrebbe minacciato di morte anche i Carabinieri ai quali si era rivolta la vittima. Padre e figlia sono stati poi soccorsi e accompagnati presso il pronto soccorso del nosocomio vibonese, dove sono state diagnosticate escoriazioni al volto e ferite multiple con una prognosi di 7 e 5 giorni.

 

Trovato ordigno esplosivo in un furgone, un arresto nel reggino

OPPIDO MAMERTINA (C) – Un uomo, F. M., di 46 anni, è stato arrestato dai carabinieri a Oppido Mamertina per detenzione illegale di un rudimentale ordigno esplosivo. I carabinieri hanno compiuto una perquisizione in un capannone a pochi metri dall’abitazione del quarantaseienne. Nella struttura i militari hanno trovato un furgone Fiat Ducato all’interno del quale c’era il rudimentale ordigno esplosivo del peso di oltre un chilo. La bomba era composta da un miscuglio pirotecnico ed innescato con miccia a lenta combustione. Sul posto sono intervenuti gli artificieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria per il disinnesco dell’ordigno.

Sequestrati nel cosentino 2 kg di marijuana: un arresto

SPEZZANO DELLA SILA (CS) – I Carabinieri della Stazione di Spezzano della Sila, coadiuvati dall’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Cosenza, hanno tratto in arresto Giovanni Belli, 44enne di Serra Pedace, noto alle Forze dell’Ordine, nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione rientra nell’ambito di specifici servizi volti a contrastare il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo e nell’hinterland cosentino.

L’uomo, nella prima mattinata, veniva fermato a Spezzano Piccolo, nel corso di un posto di controllo effettuato dai militari dell’Arma: Belli era alla guida della propria autovettura. I militari, vedendolo nervoso e conoscendo i suoi precedenti in materia di sostanze stupefacenti, lo sottoponevano a perquisizione personale e veicolare rinvenendo, all’interno di un pacchetto di sigarette, due “spinelli” nonché nel portafoglio la somma contante di Euro 855,00 in banconote di piccolo taglio. I Carabinieri, insospettiti dal rinvenimento, si recavano quindi presso la sua abitazione sita in Serra Pedace ove, nel corso di una perquisizione domiciliare, venivano rinvenuti in un intercapedine creato appositamente nei gradini della scale, 2 chilogrammi di “marijuana” rispettivamente confezionati in un “pane” da un kilo avvolto in un cellophane e, il rimanente, in nove bustine per alimenti pronte alla vendita. Sono state rinvenute, inoltre, cinque piantine di marijuana di piccole dimensioni. La droga è stata sottoposta a sequestro, unitamente alla somma di denaro trovata ritenuta provento dell’attività illecita di spaccio, mentre l’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato  associato presso la casa Circondariale di Cosenza.

 

Cosenza, arrestato scippatore seriale

COSENZA – Un 39enne, Carmine Longo, di Cosenza, è stato arrestato dagli agenti della polizia di stato con l’accusa di aver scippato nello scorso mese di febbraio una signora cinquantenne in pieno centro città. Il malvivente, con precedenti specifici è già sottoposto alla misura dei domiciliari per analogo reato, è stato tradotto nel carcere di via Popilia. L’attività investigativa condotta dagli uomini del Questore Luigi Liguori, ha consentito di raccogliere i necessari indizi di colpevolezza nei confronti di Longo il quale aveva anche avuto una colluttazione con il marito della donna, testimone dello scippo. Gli elementi raccolti sono stati sufficienti per l’emissione di una ordinanza di custodia cautelare, firmata dal Gip Branda su richiesta del Pm Bruno Tridico della Procura di Cosenza.