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Il lavoro di ricerca sull’uso della citicolina sbarca in America

CATANZARO – L’ASP di Catanzaro è approdata negli USA grazie al lavoro incentrato sull’uso della citicolina nei disturbi cognitivi, che il Dott. Pietro Gareri, specialista ambulatoriale, ha presentato ieri a Miami in occasione di un convegno internazionale.simposio
La ricerca sul ruolo della citicolina, principio attivo utilizzato nel trattamento di patologie neurologiche, ha fatto il suo ingresso al 3° Simposio Latinoamericano en Ictus y Deterioro Cognitivo con il logo dell’ASP e del Centro Regionale di Neurogenetica (CRN) di Lamezia Terme, diretto dalla Prof. Amalia Cecilia Bruni, che rappresenta un’eccellenza, italiana e non solo, nel settore della ricerca clinico-genetica applicata alle malattie neurodegenerative.
Il Dott. Gareri, opera nel Distretto di Catanzaro Lido e nell’ambito del Centro Regionale di Neurogenetica, in una realtà clinica e di ricerca che ha da tempo rappresentato un terreno di coltura ideale per la valorizzazione di eccellenti professionalità.
L’occasione consente, tra l’altro, di sottolineare come le strategie dell’ASP di Catanzaro in tema di diagnosi e trattamento dei disturbi cognitivi, siano perfettamente in linea con i più moderni indirizzi scientifici ed organizzativi.
Il lavoro del Dott. Pietro Gareri, si inserisce in un contesto in cui, da sempre, si è cercato di coniugare strettamente ricerca ed assistenza, un compito che può diventare oltremodo difficile, quando il gravoso impegno assistenziale viene declinato in condizioni di fragilità e di disagio, ovvero al domicilio del ASP_Catanzaropaziente. La capillarità dell’assistenza e la territorializzazione delle prestazioni rappresentano, difatti, il requisito fondamentale per un corretto approccio del sistema curante nei confronti delle cronicità.

Corso di reumatologia pediatrica, venerdì nella sala conferenze “Ferrante”

th (9)E’ dedicato al tema della reumatologia pediatrica il corso teorico-pratico, organizzato dall’unità operativa complessa Pediatria dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, che si terrà venerdì 24 luglio, con inizio alle ore 13:30, nella sala conferenze “Ferrante” dello stesso presidio ospedaliero.
Introdurranno i lavori il saluto delle autorità e gli interventi del dott. Giuseppe Perri, Commissario straordinario dell’ASP di Catanzaro, del dott. Ernesto Saullo, Responsabile scientifico Associazione Onlus EFFRA di Lamezia Terme e dell’Avv. Paolo Mascaro, Sindaco di Lamezia Terme. Il corso teorico-pratico vedrà impegnati quali relatori la dott.ssa Mimma Caloiero, Responsabile dell’UOC Pediatria e il prof. Angelo Ravelli, Responsabile Struttura semplice Reumatologia interventistica dell’Istituto “G. Gaslini” di Genova.
L’evento scientifico di particolare rilevanza, di cui è prevista una seconda edizione per venerdì 20 novembre, consentirà di esaminare casi clinici e aspetti terapeutici di una branca molto sviluppata negli ultimi tempi in quanto epidemiologicamente c’e’ un incremento di malattie autoimmuni incluso le artriti in età evolutiva. Questa disciplina è ancora poco sviluppata in Calabria. Ma esiste un’ottima collaborazione tra i centri ospedalieri e le eccellenze pediatriche. Il Gaslini di Genova, con il gruppo del Prof. Martini e Ravelli, rappresenta il riferimento italiano nell’ambito europeo. La fattiva collaborazione tra il Prof. Ravelli e il Centro di reumatologia pediatrica di Lamezia Terme esiste da tempo. Lo scopo è quello di fornire elementi formativi per il personale della pediatria e dell’ospedale in modo da poter trattare efficacemente le malattie reumatologiche in età pediatrica incidendo anche sulla qualità di vita dei bambini costretti ad emigrare fino a poco tempo fa. La formazione non può prescindere dalla studio dei farmaci biologici ampiamente utilizzati che tanto hanno cambiato la storia naturale di queste malattie un tempo ritenute invalidanti.
Il proficuo rapporto di collaborazione con il Prof. Ravelli sarà presentato ufficialmente dal dott. Saullo che, con l’occasione, spiegherà come, grazie all’ottima sinergia tra l’unità operativa Pediatria di Lamezia e l’Associazione Onlus EFFRA, tra venerdì e sabato, sarà proprio lo stesso specialista del “G. Gaslini” di Genova a visitare, nell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, venti ragazzi affetti da patologia cronica reumatologica. L’iniziativa permetterà a questi giovani di essere visitati a casa loro, nel proprio ospedale, nella propria città, senza dover essere costretti ad affrontare viaggi fuori regione. Tutto questo senza nessun costo per il servizio sanitario e per i pazienti, con l’auspicio che gradualmente, con il tempo e con il necessario sostegno alla EFFRA Onlus che si fa carico delle relative spese, si riesca a ridurre al minimo il grande disagio che queste famiglie e questi bambini sono costretti a subire per recarsi nei centri universitari al fine di trovare risposte alle loro patologie.

Lamezia: l’impianto antincendio dell’Ospedale è stato ripristinato

LAMEZIA TERME (CZ) E’ stato ripristinato ed ampliato il sofisticato impianto antincendio del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme. L’impianto è stato settorializzato e razionalizzato, sono state migliorare le interfacce utenti con nuovi display e la centrale principale è stata trasferita nei locali del posto di guardia del pronto soccorso, in modo tale da essere presidiata h 24.
I continui interventi, nel tempo, di ampliamento e i numerosi cambiamenti del presidio avevano reso l’impianto non più conforme all’iniziale installazione a causa di aggiunte di nuovi settori da parte di ditte differenti che si sono succedute.
Grazie all’impegno dell’ex Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), dott. Egidio Sorrento e del Direttore dell’U.O. di Protezione Aziendale (UOPA), dott. Enrico Ciaccio , l’impianto oggi è rinnovato nelle sue potenzialità e razionalizzato per una migliore protezione dal rischio incendi.

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Il nuovo responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, dott. Francesco Bonacci, nel ringraziare i suoi predecessori, condivide la soddisfazione del Commissario per questo importante intervento che va nella direzione dell’evoluzione normativa, che con il D.M. 19 marzo 2015 “Prevenzione incendi nelle strutture sanitarie”, introduce il concetto di Sistema di Gestione per la Sicurezza Antincendio (SGSA) pensato per ottimizzare le misure impiantistiche, distribuendo nel tempo l’impegno economico per le strutture ospedaliere (quasi tutte!) ancora in attesa del CPl.
Il dott. Bonacci sottolinea che – il buon funzionamento non può che essere complementare all’atteggiamento responsabile degli utenti e del personale, che sarà nel tempo formato a riconoscere eventuali allarmi o guasti. Pertanto, è utile informare che, per eventuali segnalazioni o richieste di chiarimenti, ci si può rivolgere al Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale (SPPA) ubicato nella sua nuova sede, nel Centro Direzionale in via Arturo Perugini a Lamezia Terme.

Risultati importanti per diagnosi del carcinoma invasivo della mammella presso Struttura Complessa Anatomia Patologica di Lamezia Terme

Equipe-Anatomia-Patologica(ASP) – Catanzaro, 16 luglio 2015 – La metodologia utilizzata dalla Struttura Complessa Anatomia Patologica del presidio ospedaliero di Lamezia Terme, diretta dal Dott. Santo Giovanni Lio, per le attività di diagnosi del carcinoma invasivo della mammella, dei fattori biologici prognostici e predittivi, risponde in pieno alle indicazioni delle Linee guida ASCO CAP 2013, redatte da 20 esperti, 2 dei quali europei con una rappresentanza di patologi e oncologi, al fine di limitare il tasso di errore e le false negatività al test HER2 necessario per predire il comportamento biologico della malattia e individuare la cura più appropriata e personalizzata in ogni singolo caso di tumore.

L’adeguatezza dei criteri diagnostici, delle procedure analitiche e dei dati morfologici e bio-molecolari, messi in atto dall’Anatomia Patologica del “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, è il risultato emerso a conclusione dell’edizione 2014/2015 dello studio multicentrico di “Survey interregionale sulla accuratezza e riproducibilità della determinazione immunoistochimica di HER2 nel carcinoma invasivo della mammella”, coordinato dall’Istituto Regina Elena e dal Policlinico Universitario Agostino Gemelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, che ha coinvolto le strutture di Anatomia Patologica del Meridione d’Italia, della Sicilia e della Sardegna, cui ha partecipato la struttura diretta dal dott. Lio.

L’esito positivo della Survey attesta l’attendibilità dei metodi adottati dall’Anatomia Patologica del “Giovanni Paolo II”, nel testare i campioni tissutali dei tumori operati nelle strutture ospedaliere dell’ASP di Catanzaro, delle procedure pre-analitiche e dell’interpretazione dei risultati, anche nei casi ricevuti dalle altre strutture partecipanti e valutati a Lamezia Terme. La Survey è nata allo scopo di ridurre i margini di errore nella diagnosi e di salvare, in tal modo, vite umane. Infatti un errore nella diagnosi (falso negativo) ha come conseguenza possibile per le pazienti affette da carcinomi particolarmente aggressivi e a prognosi altrimenti infauste, che presentano amplificazione del gene HER2 e sovraespressione del recettore, che oggi costituiscono il 15-20 % dei casi, il mancato accesso alla terapia appropriata a bersaglio molecolare, mirata, personalizzata ed efficace.

Si tratta, dunque, di un risultato di particolare rilevanza per la struttura diretta dal Dott. Lio, che attesta l’accuratezza delle attività diagnostiche finalizzate a garantire alle pazienti affetti da carcinoma mammario le cure e gli interventi più appropriati per sconfiggere la malattia. I dati emersi dalle procedure messe in atto dall’Anatomia Patologica del “Giovanni Paolo II” rivelano, inoltre, che le eccellenze sanitarie sono anche in Calabria e che non è sempre necessario emigrare verso altre regioni per trovarle.

Giornata conclusiva del “PROGETTO ARCOBALENO 2015”

Perri-Premiazione-Campo-EstivoCATANZARO – anche quest’anno, nell’ambito delle attività di riabilitazione psicosociale previste dal Centro Diurno di Montepaone lido di cui è responsabile la dr.ssa Rosa Conca, è stato realizzato un Campo Estivo di due settimane denominato “ Progetto Arcobaleno 2015”. Il Campo estivo, unico in Calabria, è un progetto portato avanti da 14 anni dall’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, in collaborazione con l’Associazione di volontariato AMA Calabria per giovani che sono inseriti in un programma di riabilitazione psichiatrica e sono in cura presso il Centro di Salute Mentale di Montepaone Lido. Il Progetto Arcobaleno si è svolto a Montepaone Lido, nella struttura balneare “Il lido del finanziere”, per una durata complessiva di due settimane a partire dal 29 giugno. L’accoglienza straordinaria e la disponibilità del gestore della struttura, Maresciallo Giuseppe Risuglia, hanno contribuito all’ottima realizzazione del progetto. I destinatari dell’iniziativa sono stati 25 giovani, di età compresa tra i 18 e i 40 anni, con una presenza quotidiana complessiva di 35 persone tra operatori, tirocinanti, volontari ed utenti. Scopo fondamentale del Campo Estivo è stato quello di offrire una esperienza di “socializzazione” e di “indipendenza dalle famiglie” fuori dal contesto terapeutico abituale: una “vacanza vera ”. Complessivamente si è trattato di un’esperienza entusiasmante e intensa per tutti i giovani che, a stretto contatto con persone nuove, ha favorito un alto profilo qualitativo dal punto di vista riabilitativo. La dr.ssa Rosa Conca spiega che “il progetto è servito per favorire esperienze riabilitanti in un contesto reale, creare supporti in vivo. È stata necessaria una programmazione giornaliera individuale di tutti i partecipanti e la valorizzazione dell’ identità di ognuno, attraverso lo sviluppo di nuove modalità di relazione e di convivenza sociale.”
Il programma del Progetto Arcobaleno ha previsto anche un torneo di pallavolo, di bocce, di dama, a cui hanno aderito tutti i partecipanti divisi in due squadre che hanno gareggiato con entusiasmo e spirito concorrenziale. Quotidianamente si sono svolte attività ricreative quali: cruciverba, balli sociali e karaoke. La squadra vincitrice è stata premiata con una coppa offerta dall’Associazione FIAMME GIALLE e consegnata dal Commissario straordinario dell’ASP, dr. Giuseppe Perri, tutti i concorrenti sono stati premiati con le medaglie dal Capitano Malvaso. La realizzazione del “Progetto Arcobaleno” ha consentito di cogliere i risultati del programma di lavoro riabilitativo individualizzato, che è stato acquisito da ogni partecipante a piccoli step. Per la giornata conclusiva del progetto è stato organizzato un pranzo sociale di oltre 100 persone a cui ha partecipato il dr. Giuseppe Perri, che ha fortemente creduto e sostenuto il progetto, il dr Nicola Voci, il dr. Antonio Montuoro, l’assessore provinciale Marziale Battaglia, il sindaco del Comune di Gasperina dr. Gregorio Gallello, l’Assessore comunale di Montepaone Maria Assunta Fiorentino. Hanno presenziato all’evento tutti i familiari degli utenti e le Associazioni di volontariato con cui si lavora in rete

ASP Catanzaro: presentato il rapporto sullo stato della salute degli istituti penitenziari

CATANZARO (CZ)E’ stato presentato, nel corso di una conferenza stampa, il rapporto per l’anno 2014 sullo stato della salute negli Istituti penitenziari ricadenti nell’ambito territoriale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.
A ricordare che la tutela della salute nelle case circondariali è stata affidata alle aziende sanitarie con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 2008 è stato il Commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri, il quale ha spiegato che “si sta cercando di organizzare le prestazione sanitarie per i detenuti, migliorandole ogni anno”. “E’ un lavoro delicato – ha aggiunto – e ringrazio i direttori sanitari e gli infermieri che prestano servizio nelle case circondariali, bisogna dare risposte concrete e immediate anche a questa parte di popolazione, a persone che non meritano conseguenze negative che possano ostacolare il loro reinserimento nella società, il carcere deve essere riabilitazione del corpo e dello spirito”. Un impegno che il dott. Perri ha definito “grande e incessante” precisando inoltre che “c’è ancora molto da fare ma l’importante è non fermarsi e fare rete nella sanità, perché una buona assistenza sanitaria muove il Paese mentre una cattiva lo ferma e spinge gli abitanti a cercare aiuto altrove”.

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Presente alla conferenza stampa, moderata dal dott. Pasquale Natrella, anche il dott. Antonio Montuoro, referente salute negli Istituti Penitenziari, il quale, nel sottolineare che “non sono mai mancate l’assistenza farmaceutica,  infermieristica, piscologica e visite specialistiche”,  ha illustrato i dati relativi al 2014, che registrano la fornitura di 25.000 confezioni di farmaci, con una media di circa 38 confezioni per ciascuna unità, 964 visite di primo ingresso, 723 prestazioni extra murarie, cioè fuori dal carcere, di cui l’80% nelle strutture del Pugliese Ciaccio,  il 16% nel Policlinico a Germaneto,  il resto a Lamezia Terme, Locri e Cosenza. “Una sinergia ottimale – ha dichiarato il dott. Montuoro – con i medici che hanno permesso di garantire le prestazioni in 36-48 ore”.
L’attività per 600/700 detenuti, che soffrono di tutte le patologie più diffuse, ma in particolare di quelle di natura psichiatrica e cardiovascolare, tradotta in tempo, significa anche 11.690 ore di assistenza medica, 178 ore di assistenza specialistica, 19.208 ore di assistenza infermieristica, 8.796 ore di attività specialistica intramuraria.
Ma nella casa circondariale “Ugo Cariti”, la più importante della Calabria, trovano spazio anche le nuove tecnologie, con l’avvio del progetto “Telecardiologia”, che consente la trasmissione in tempo reale dell’ECG all’Utic dell’ASP di Catanzaro, e l’acquisto di numerosi apparecchi elettromedicali.
Altri dati contenuti nel rapporto si riferiscono all’Istituto Penale per Minorenni e al Centro di Prima Accoglienza, dove sono state effettuate un totale di 1113 ore di intervento psicologico e 1394 visite di vario genere. Per i tre istituti è attivo anche il servizio per le tossicodipendenze che nel 2014 ha prestato assistenza a 147 utenti. Dai dati emerge, inoltre, che la sostanza più utilizzata dai detenuti tossicodipendenti è l’eroina, seguita dalla cocaina. E’ stata poi sottolineata l’importanza della figura dell’educatore professionale presente 6 ore settimanali all’interno degli Istituti.
Il referente salute negli Istituti Penitenziari si è inoltre soffermato sulle prossime iniziative e ha annunciato che nella casa circondariale di Catanzaro sarà aperto il Centro di tutela della salute mentale, con una sezione per disabili fisici, che è la seconda in tutta Italia dopo Parma, mentre l’assistenza sanitaria sarà incrementata h24. Facendo poi cenno alle difficoltà dovute al piano di rientro sul disavanzo della sanità calabrese ha sottolineato  «non ci siamo fermati ma abbiamo continuato il nostro lavoro, e dopo la stipula del protocollo d’intesa il 23 luglio 2013 tra l’allora Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e l’allora Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri finalizzato all’apertura del Centro diagnostico terapeutico presso la Casa Circondariale di Catanzaro, ora possiamo dire che siamo vicini al suo completamento». Il Centro che sta per essere attivato è una struttura su quattro piani in cui sono distribuiti una piscina riabilitativa, 11 posti letto per pazienti con disabilità motoria, ambulatori per branche specialistiche, un altro ambulatorio con capienza di 16 posti e il reparto per la tutela della salute mentale con 8 posti, aggiunto dopo la legge Marino per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, 5 posti sono, inoltre, a disposizione dei detenuti con disabilità motorie e pisichiche. Un lavoro, quello finora compiuto, che il dott. Montuoro ha definito “prodigioso”.

A Chiaravalle la prima Casa della Salute

CHCasa-della-Salute_Chiaravalle-Centrale_1IARAVALLE (CZ) – La Regione Calabria, nell’ambito del programma di riordino del Servizio sanitario regionale,  si è determinata per la riconversione di alcuni presidi ospedalieri in Casa della Salute. Tale scelta è stata condizionata dalla necessità di ridimensionare la rete ospedaliera da una parte e di rifondazione della rete territoriale, utilizzando risorse provenienti dal POR Calabria.
Molte difficoltà e resistenze che hanno accompagnato tale processo. Da una parte, le cittadinanze hanno vissuto la chiusura dei presidi ospedalieri in una prospettiva negativa di perdita di una tutela e di garanzie assistenziali; dall’altra, gli operatori coinvolti lo hanno vissuto come un vero e proprio declassamento della propria professionalità vivendo, quindi, una fase di disorientamento e disagio lavorativo.
Un’analisi più obiettiva porta invece a ritenere come il processo di trasformazione avviato dalla Regione Calabria rappresenti una grande opportunità soprattutto se vissuta alla luce dei mutati bisogni assistenziali, dell’affermarsi delle condizioni di cronicità e, di conseguenza, del dover perseguire una rifondazione del sistema delle cure primarie riposizionando il baricentro dell’assistenza sul territorio e non già sull’attività ospedaliera, riservata alle acuzie e, soprattutto, da concentrare in presidi in grado di garantire, attraverso una casistica quali-quantitativamente idonea, l’adeguatezza degli interventi assistenziali.
L’Asp di Catanzaro ha ritenuto che l’attivazione delle funzioni della Casa della Salute di Chiaravalle dovesse essere accompagnata da un percorso formativo esteso ai comuni e alle organizzazioni di rappresentanza dei cittadini, indispensabile per rimuovere lo scetticismo di questi ultimi e per guidare il riposizionamento degli operatori. Preliminarmente l’Asp ha predisposto, secondo le indicazioni regionali, il progetto iniziale e lo studio di fattibilità realizzato, quest’ultimo in collaborazione con il Formez.
Nell’ottobre 2014, l’Azienda, di concerto con la Regione, ha provveduto ad avviare le attività proprie della Casa della Salute, così per come identificate nel DPGR n. 185/2012. Il primo passo non poteva che essere rappresentato dall’ingresso nella Casa della Salute dei medici di assistenza primaria che, da dicembre 2014, operano all’interno della Casa della Salute in una area a loro dedicata.
In contiguità con i medici di assistenza primaria, è stato attivato un ambulatorio infermieristico. Presso la Casa della Salute è stato attivato il Punto unico di accesso (PUA) e sono state attivate le funzioni di valutazione multidimensionale, decentrandosi così dalla sede distrettuale le attività di accesso ai servizi e di valutazione dei bisogni complessi. Nel breve volgere di pochi mesi, ha cominciato a prendere forma l’assetto organizzativo-funzionale della Casa della Salute.
Da circa un mese, in via sperimentale, è stato altresì attivato un ambulatorio per le fragilità, gestito da uno specialista geriatra. Il processo di trasformazione è accompagnato da un parallelo percorso formativo organizzato in collaborazione con l’Osservatorio Regionale sulla Salute del cittadino (ORSAC), istituito presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. Tale percorso, di durata annuale, è incentrato sulla governance comunitaria per la salute e ha permesso di attivare 4 tavoli di lavoro, tra cui quello relativo al forum dei cittadini che consente di concretizzare, forse unico esempio nella regione, una reale programmazione partecipata.
Da circa un mese è stata avviata specifica sperimentazione di telemedicina grazie adun progetto regionale (Smart health). Non può, infine, trascurarsi di ricordare come la Casa della Salute di Chiaravalle aderisca a un network di confronto nazionale coordinato dall’AUSL di Parma.

“Il ruolo dell’infermiere nei servizi psichiatrici: FOCUS ON SCHIZOFRENIA”, corso di formazione a Catanzaro

ASP_CatanzaroCATANZARO – Il 10 luglio dalle ore 9:15 alle 16:15, nella Sala Ferrante dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, si svolgerà il corso di formazione sul tema “Il ruolo dell’infermiere nei servizi psichiatrici: FOCUS ON SCHIZOFRENIA”, organizzato dalla dott.ssa Rosina Manfredi, Direttore del Centro di Salute Mentale di Lamezia Terme. Il corso è rivolto a Medici specialisti in Psichiatria, Infermieri, Psicologi, Educatori Professionali, Tecnici della riabilitazione psichiatrica e consente l’acquisizione di 6.5 crediti ECM.
Nel corso dell’ultimo decennio, il ruolo dell’infermiere all’interno dei servizi psichiatrici ha subito una notevole evoluzione: la professionalità e le competenze acquisite, infatti, ne fanno oggi una figura centrale nella presa in carico del paziente con disturbo psichiatrico, e in particolare schizofrenico.
Obiettivo di questo corso è offrire un aggiornamento e un’occasione di confronto sul tema della schizofrenia agli infermieri e agli operatori sanitari che compongono le equipe psichiatriche, al fine di fornire gli strumenti più idonei alla gestione della patologia schizofrenica e alla creazione di un percorso riabilitativo realmente efficace e centrato sul malato.

Progetto Riabilitativo “Arcobaleno”:un Campo estivo per giovani con disabilità psichiatrica

Campo-Estivo-2015ASP – Catanzaro:  L’Azienda Sanitaria di Catanzaro sostiene anche quest’anno il Progetto Riabilitativo denominato “Arcobaleno”, un Campo estivo per giovani con disabilità psichiatrica che il Centro Diurno di Montepaone Lido promuove  da 14 anni.

Come per le precedenti edizioni, il progetto “Arcobaleno 2015” è  riservato ai giovani che sono inseriti in un programma di riabilitazione psicosociale presso il Centro Diurno del CSM di Montepaone lido, diretto dal dr. Salvatore Ritrovato. Il progetto, della durata di 2 settimane, quest’anno ha avuto inizio il 29 giugno 2015 e la giornata conclusiva è prevista per venerdì 10 luglio. Il campo prevede il soggiorno nel “Lido del Finanziere”, una  struttura balneare ubicata nel comune di Montepaone. Al progetto aderiscono  25 giovani e 7 operatori supportati da efficienti tirocinanti e volontari dell’Associazione A.M.A Calabria.

Il programma prevede l’accoglienza alle ore 8.00 fino alle ore 19.00 di ogni giorno ed è previsto un  pranzo sociale  di chiusura progetto, nella medesima struttura balneare, per circa 100 persone  tra familiari e rappresentanti delle istituzioni. Il programma quotidiano prevede attività ludico- ricreative nel pomeriggio e  giochi competitivi  di squadra. 

Il progetto Arcobaleno ha un duplice obiettivo: 1) neutralizzare i fattori di desocializzazione, dei giovani  con disagio psichico che li portano all’allontanamento da  situazioni sociali emotivamente significative; 2) promuovere, in situazioni “apparentemente solo ricreative”, attività strutturate che  portano i giovani a sviluppare relazioni sociali soddisfacenti e ad eseguire  compiti accettabili e gratificanti.

L’iniziativa, unica in Calabria, è un’esperienza ormai consolidata negli anni, tanto attesa sia dai giovani che usufruiscono di una “vacanza al mare”, che dalle rispettive  famiglie, le quali, per due settimane,  possono sentirsi sollevate  dall’impegno quotidiano dell’assistenza dei loro figli.

Parteciperanno  alla realizzazione del progetto: la responsabile del Centro Diurno dr.ssa Rosa Conca, l’Assistente sociale dr.ssa Graziella Massara, gli infermieri professionali Lorenzo Marino, Rosaria Papa, Marina Pasquini, l’economo rag. Roberto Franco, il collaboratore Antonio Napoli, i tirocinanti, dr.ssa Francesca Moretti e dr. Fabio Porciello, l’Associazione AMA Calabria con i volontari dr. Innocenzo  Messina e Maria Voci.

 

ASP Catanzaro: intensità di cura come nuova modalità organizzativa per gli ospedali

ASP_CatanzaroCATANZARO – Nel corso delle due giornate formative pianificate per tutte le professioni dell’Area ospedaliera dall’unità operativa Formazione e Qualità dell’ASP di Catanzaro, diretta dalla dott.ssa Clementina Fittante, si è parlato di riorganizzazione delle attività sanitarie ospedaliere in base al livello di complessità clinica e assistenziale dei pazienti. Tale modalità organizzativa prevede che nell’ospedale le attività non siano suddivise più in base al reparto o specialità di appartenenza, ma in base al bisogno di cura e di assistenza del paziente. L’organizzazione per intensità di cura è una modalità organizzativa adattabile a ciascun contesto, in base alla storia dell’ospedale e alla sua collocazione nella rete (hub o spoke) che può guidare l’innovazione e il funzionamento dell’ospedale. Per questi motivi, ciascun ospedale che ha avviato il processo di riorganizzazione per intensità di cura è chiamato a rispondere a questi principi guida in base alle caratteristiche del territorio, ottimizzando la gestione di eventuali picchi di attività, assicurando un’occupazione ben distribuita dei posti letti e garantendo la presenza di team trans-disciplinari e pluri-specialistici tali da rendere il più possibileCorsi-di-Formazione-ASP-CZ-1 flessibile e coordinati i percorsi di cura necessari al paziente. Non esiste un dimensionamento unico valido per tutte le strutture. La nuovo modalità organizzativa garantisce e incentiva la presa in carico globale del paziente e la continuità di cura nelle diverse fasi del bisogno del paziente stesso.  La responsabilità di tutto il percorso diagnostico-terapeutico resta in capo al medico maggiormente correlato alla patologia chiave del paziente, mentre all’infermiere è affidata la gestione assistenziale per tutto il tempo del ricovero. La centralità del paziente è l’elemento guida.
Il corso, di cui è prevista una seconda edizione il 28 e 29 Settembre, si propone, con il contributo del relatore Dott. Franco Bifulco, Direttore sanitario AUSL Viterbo e risk manager aziendale Regione Lazio, di far conoscere e analizzare aspetti, problematiche e metodi connessi all’organizzazione delle attività per intensità di cura, con riferimento alle Aree Internistica, Medica e Chirurgica.