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Giuseppe Perri :”Notizie infondate sui posti letto assegnati all’Ospedale di Lamezia Terme”

Ospedale-LT_Perri-DG-2CATANZARO (CZ) -Il direttore generale dell’ASP di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri, interviene per rettificare alcuni dati pubblicati sulla stampa, emersi nel corso della conferenza stampa convocata dal Comitato cittadino Salviamo la Sanità lametina, da Cittadinanza Attiva e dal Tribunale per i diritti del Malato di Lamezia Terme.“La macroscopica inesattezza riportata negli articoli pubblicati – dichiara il dott. Perri – è riferita al numero dei posti letto assegnati all’Ospedale di Lamezia Terme dal Decreto del Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria (DCA) n°9 del 2015, che sono 285, comprensivi del DH  e DS  + 18 poltrone di dialisi e non 84 complessivi come è stato affermato”. ”Le notizie infondate – aggiunge – infondono sfiducia nei cittadini, già provati da anni difficili e provocano inutili allarmismi.”

 

A Chiaravalle la casa della salute

 Catanzaro – Si è concluso il percorso di formazione-azione, iniziato a gennaio scorso, che ha coinvolto tutti gli operatori della Casa della Salute, degli enti locali interessati e delle associazioni di volontariato/rappresentanza dei cittadini. Tale attività, promossa dall’ASP di Catanzaro a seguito del piano di riconversione dell’ospedale di Chiaravalle in Casa della Salute, previsto nel Piano Socio Sanitario regionale 2012/2014, è stata oggetto di monitoraggio e confronto nell’ambito del network interregionale promosso dall’Azienda Usl di Parma.Casa-della-Salute-Chiaravalle
Il progetto operativo “Casa della Salute di Chiaravalle”, che fa riferimento ad un network nazionale composto da professionisti sanitari, studiosi e amministratori pubblici che si ispira a un’idea di salute come bene comune, sarà presentato nel corso del convegno che si svolgerà a Chiaravalle il 18 e il 19 dicembre, con inizio alle ore 9:30, al quale, tra i numerosi relatori, parteciperà anche il Commissario straordinario dell’ASP di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri. Nell’ambito delle due giornate è prevista una fase di confronto con altre realtà regionali, mentre l’ultima parte del convegno, anche grazie alla partecipazione di relatori provenienti da diverse realtà, è dedicata alle cronicità che rappresentano gli aspetti più importanti dell’assistenza territoriale.
La Casa della Salute, nuova struttura di assistenza sanitaria extra ospedaliera polifunzionale, nata da un progetto del ministero della Salute, prevede un insieme di attività organizzate fra loro integrate nell’ambito delle Cure Primarie al fine di realizzare la presa in carico del cittadino per tutte le attività socio-sanitarie che lo riguardano a livello territoriale. La sua istituzione, quale struttura polivalente e funzionale in grado di erogare l’insieme delle Cure Primarie e di garantire la continuità assistenziale ed i livelli essenziali di assistenza (LEA), è il risultato di una evoluzione delle politiche sanitarie e del quadro normativo che ha cercato di rispondere ai significativi cambiamenti degli scenari demografici, epidemiologici e sociali intervenuti nel corso degli ultimi decenni e sintetizzabili nel processo di forte invecchiamento della popolazione, nella transizione epidemiologica dalla prevalenza di patologie infettive alla prevalenza di patologie cronico-degenerative e di sindromi psico-sociali, nonché nella crescente differenziazione e personalizzazione dei bisogni di salute e della domanda di servizi socio-sanitari.
La Casa della Salute rappresenta, dunque, un nuovo modello per il sistema sanitario centrato sulla sanità territoriale e finalizzato a realizzare la prevenzione e la promozione della salute e del benessere sociale del cittadino per tutto l’arco del suo corso di vita anche attraverso le risorse che la comunità locale organizzata può offrire. Un modello al quale debbono aderire anche quei servizi che non sono fisicamente collocati al suo interno ma siano ad essa funzionalmente collegati, come i Centri Diurni, i Centri Sociali e le strutture assistenziali e socio-assistenziali (Case protette, RSA, ecc.). Essa è pensata e va realizzata come un luogo di garanzia della presa in carico complessiva della salute del cittadino mediante una rete integrata di percorsi di prevenzione e diagnostico-terapeutici.

Percorso nascita, a Catanzaro vorso formativo sulla gestione dell’interruzione volontaria di gravidanza

Catanzaro – Con una ricca partecipazione di operatori di vari profili professionali della rete consultoriale e delle unità operative ospedaliere, si è svolto a Catanzaro Lido il corso di formazione sul tema “La gestione integrata dell’interruzione volontaria di gravidanza: aspetti gestionali, terapeutici e transculturali”.
Il corso è stato realizzato nell’ambito delle azioni formative previste nell’obiettivo di piano “Tutela maternità – Percorso Nascita”, coordinato dai Referenti Scientifici dr. Domenico Perri e dr.ssa Maria Teresa Napoli, con la collaborazione dello staff di progetto dr. Antonello Talarico.
La proposta formativa è stata finalizzata all’approfondimento della tematica IVG, sia per l’utilizzo della metodica RU486 e sia per sostenere i processi di integrazione ospedale territorio. Percorso-Nascita
L’utilizzo della RU486 è attualmente carente nella regione Calabria di una linea guida di riferimento e in tale ottica lo scambio delle strategie di intervento presentate dai relatori provenienti dall’azienda San Camillo Forlanini di Roma, dr.ssa Giovanna Scassellati e dr.ssa Augusta Angelucci e dall’esperta OMS, dr.ssa Daniel Hassoun, assieme alle esperienze dei presidi ospedalieri aziendali di Lamezia Terme, dr.ssa Lia Ermio e di Soverato, dr. Giuseppe Leto, hanno stimolato la ricerca di soluzioni attivabili nel territorio dell’ASP di Catanzaro.
La lettura transculturale del fenomeno IVG in chiave nazionale e europea ha supportato l’individuazione dei fattori di successo e delle criticità, nella gestione integrata della donna migrante che sceglie consapevolmente di utilizzarla.

Asp Catanzaro, a Lamezia nuovo progetto per la salute dei cittadini stranieri

Catanzaro – Il Centro di Medicina delle Migrazioni, posto all’interno del Presidio Ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, potrebbe presto diventare una struttura Hub, alla quale potranno fare riferimento gli spoke di tutta la regione che troverebbero collocazione in 19 sedi distrettuali delle ASP della Regione Calabria. E’ quanto prevede il progetto proposto dal Dott. Lorenzo Antonio Surace, Referente regionale della Rete Nazionale per le problematiche della salute delle popolazioni migranti e della povertà, che è stato presentato nella sala Ferrante dell’Ospedale di Lamezia. download
“L’idea – ha spiegato il dott. Lorenzo Surace, Responsabile del Centro di Medicina delle Migrazioni – nasce dall’esigenza di creare una rete regionale che operi per la tutela della salute delle popolazioni migranti. Il progetto relativo alla Regione Calabria ha l’obiettivo di mettere in rete le strutture sanitarie regionali che si faranno carico della salute dei cittadini stranieri”. “Una necessità – ha ancora affermato – che appare chiara alla luce dell’ondata di migrazioni, e necessaria per supportare e migliorare l’operato dei centri di accoglienza”. L’obiettivo del progetto sarà quello di “omogeneizzare” le prestazioni sanitarie a favore dei cittadini stranieri in tutto il territorio regionale: “in alcuni territori calabresi – ha sottolineato infine Surace – non vengono garantite alcune prestazioni sanitarie di base, come non viene concessa l’assegnazione del pediatra ai bambini stranieri, prevista dalla normativa”.
Il progetto è stato illustrato dalla ricercatrice Unical, Roberta Saladino, coadiuvata dall’equipe del Centro Medicina delle Migrazioni, Jessica Torchia, infermiera, Valeria Saladino, psicologa e Angela Colosimo, assistente sociale. Il progetto prevede l’istituzione di un centro Hub, che sarà previsto nell’ospedale di Lamezia, e vari centri Spoke individuati presso i Distretti sanitari di base delle varie ASP calabresi; precisamente 6 nella provincia di Cosenza; 2 nella provincia di Vibo; 2 nella provincia di Crotone, 2 in quella di Catanzaro e 7 nella provincia Reggio Calabria. La struttura Hub  dovrà essere dotata di un team operativo costituito da figure professionali (Medici, Infermieri, Mediatori culturali, Psicologi, Assistenti Sociali, Antropologi e Demografi), che avranno il ruolo di garantire le problematiche socio-sanitarie degli immigrati e supportare i vari Centri Spoke. La struttura Hub conterà anche sulla disponibilità di 10 posti letto necessari per i ricoveri di eventuali malattie infettive ad elevato impatto sociale, così come sarà supportata dalla U.O. di Microbiologia che garantirà la diagnostica per tutte le malattie infettive e tropicali di difficile gestione.

ASP Catanzaro, siglati due accordi per la tutela della salute dei detenuti

CATANZARO – Lunedì 9 novembre, nei locali della Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale, sono stati stipulati due importanti protocolli d’intesa tra il Commissario Straordinario dell’ASP Giuseppe Perri e il direttore della Casa Circondariale “Ugo Caridi” Angela Paravati.
All’incontro erano presenti il Direttore Amministrativo Giuseppe Pugliese e il Referente Asp per la salute negli Istituti Penitenziari Antonio Montuoro.
I due documenti riguardano la “Riduzione del rischio autolesivo e suicidario dei detenuti” e la “Sorveglianza della Tubercolosi”.Asp Catanzaro
Si tratta di un esempio concreto di collaborazione tra l’Ordinamento Sanitario e l’Ordinamento Penitenziario, per garantire l’uguaglianza del diritto alla salute dei detenuti che debbono ricevere gli stessi benefici dei cittadini in stato di libertà. Il periodo detentivo è di per sé un tempo a rischio che favorisce la possibilità di contrarre patologie infettive. Studi epidemiologici condotti in Italia da società scientifiche, anche in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, hanno evidenziato l’incremento della diffusione dell’infezione tubercolare tra la popolazione detenuta.
Alla luce di ciò, il protocollo prevede la prevenzione e il controllo dell’infezione tubercolare tra  i detenuti nella Casa Circondariale di Catanzaro, anche con l’ausilio del Dispensario Funzionale TBC dell’ASP; l’offerta intramoenia di test Mantoux a tutto il personale penitenziario; corsi di formazione sulle modalità di prevenzione della tubercolosi.
Altrettanto importante è il protocollo relativo alla prevenzione degli atti autolesivi e suicidari che, già di per sé drammatici sotto il profilo umano, rendono necessaria l’adozione di una serie di misure di prevenzione volte a individuare e trattare con tempestività gli stati di disagio e fragilità della persona detenuta.
Soddisfazione per i contenuti dell’incontro è stata espressa dal dott. Perri e dalla dott.ssa Paravati che hanno sottolineato l’impegno delle due Amministrazioni per migliorare le condizioni di detenzione  e il percorso clinico-assistenziale  per le persone detenute.

Fibrosi cistica, sit-in di protesta e incontro con i vertici Asp. Pazienti rassicurati, ma in attesa di atti concreti

1Lamezia Terme (Cz) – Sit-in di protesta dei pazienti del centro regionale fibrosi cistica e dei loro familiari presso la direzione sanitaria dell’ospedale di Lamezia Terme, dove è ubicato il centro stesso. Una loro delegazione ha incontrato Domenico Tomaino, direttore dell’ospedale di Lamezia Terme, Carmine Dell’Isola, direttore sanitario dell’ Asp di Catanzaro e Giuseppe Perri, commissario straordinario della stessa Asp, che ha preso l’impegno di riferire le loro istanze a Massimo Scura, commissario per l’attuazione del piano di rientro. I pazienti hanno richiesto anche la presenza dei medici del centro. L’incontro si è svolto in un clima costruttivo, i pazienti hanno ricevuto rassicurazioni sulla sorte del centro e sul suo mantenimento: restano in attesa di atti concreti. Questa mattina sono arrivati da tutta la regione. Assente la Lega Italiana Fibrosi Cistica – Calabria, dalla quale pazienti e familiari 2continuano a non sentirsi tutelati e rappresentati.

All’incontro pazienti e famiglie hanno ricevuto rassicurazioni, ma puntualizzano che, nonostante i provvedimenti previsti, il personale medico e infermieristico continuerà a essere sotto organico rispetto agli standard europei. Ribadiscono, inoltre, che la fibrosi cistica è una patologia molto grave per la quale è necessario personale specializzato. Pazienti e famiglie chiedono che il personale sia potenziato e stabilizzato in modo da garantire la tenuta del centro che dipende dalle persone che vi lavorano. Nello specifico, questa mattina è stato loro garantito che la chiusura del centro fibrosi cistica regionale non è all’orizzonte, che la dottoressa Madarena farà 30 ore nel centro e 6 in 3pediatria, che sarà inviato uno pneumologo in sostituzione della dottoressa Vonella, costretta, suo malgrado, a emigrare in Lombardia, nonostante la specializzazione acquisita tramite i master pagati con i fondi della legge 548/93, dopo due anni di precariato e numerose chiamate rifiutate in regione e fuori regione. Per quanto riguarda gli infermieri, alla delegazione è stato comunicato che l‘azienda ha provveduto a integrare il personale infermieristico, oggi sotto organico per motivi contingenti, con l’invio di una unità, anche se a oggi non è ancora arrivata presso il centro. Ad ogni modo, anche con l’invio di questa unità, gli infermieri continuano a essere 5, mentre secondo gli standard europei dovrebbero essere 6.

I pazienti erano allarmati per la sospensione dei ricoveri per carenza di personale medico e infermieristico, partita da venerdì scorso. In effetti, per loro, il problema principale del centro è 4l’insufficienza del personale medico e infermieristico e la precarietà (fino a oggi, 3 dottoresse su 3 e il fisioterapista precari). Inoltre, l’accorpamento a pediatria, previsto nel decreto n.9 del 2 aprile 2015, rischia di far indietreggiare la cura di decenni. Sperano, quindi, che il personale diventi stabile in modo da garantire continuità e che l’accorpamento a pediatria sia revocato, come, peraltro, è stato accennato questa mattina.

 

 

 

 

 

Asp Catanzaro, convention su sicurezza negli ambienti di lavoro

Asp Catanzaro

Catanzaro, 7 ottobre 2015 – Si è tenuto nella Base del 2° reggimento Aves/Sirio, sita nell’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme, il seminario sul tema “La cultura della sicurezza, fattore strategico e competitivo”, organizzato dall’ASP di Catanzaro – Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli ambienti di lavoro (Spisal) di Lamezia Terme, diretto dal Dott. Egidio Villella, in collaborazione con altre organizzazioni, tra cui la Società aeroportuale calabrese (Sacal) e l’Efei (Ente paritetico bilaterale nazionale per la formazione).
L’iniziativa era rivolta ai principali stakeholder territoriali quali: istituzioni territoriali locali, scuole,  mondo associativo, associazioni sindacali e imprenditoriali.
Ai lavori, introdotti dal dott. Villella, hanno partecipato esperti provenienti dall’intera regione per sviluppare quelle azioni ed iniziative, sia in campo istituzionale, sia in campo sociale, finalizzate a consolidare e rinnovare la diffusione della cultura della sicurezza e al miglioramento delle condizioni dei luoghi di lavoro. Numerose le autorità che hanno preso parte all’evento, tra queste il Procuratore Generale, Prof. Raffaele Guariniello, che ha tenuto, alla presenza di oltre 500 persone, una lectio magistralis sulle norme contenute nel Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il Commissario straordinario dell’ASP di Catanzaro, dott. Giuseppe Perri, ha esordito affermando che “la sicurezza sul lavoro è un tema fondamentale, importante, che, se applicato correttamente e nei giusti termini, è anche sinonimo di qualità delle organizzazioni”. Ha inoltre spiegato che “L’Azienda sanitaria, all’interno del Dipartimento di Prevenzione, ha una specifica struttura che è il Servizio Prevenzione Igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro, composto da professionisti che hanno sviluppato una cultura della sicurezza e, soprattutto, una solida formazione nell’essere da supporto anche come vigilanti, affinché le norme previste da una legislazione che è abbastanza compiuta nel nostro paese, abbastanza moderna, vengano effettivamente applicate”. “Alcune volte – ha poi aggiunto il dott. Perri – questo è un ruolo scomodo, che richiede indipendenza di giudizio, che richiede anche rapporti preventivi di chiarezza e di collaborazione con gli enti e le istituzioni con i quali si opera congiuntamente la vigilanza. Forse su questo tema dobbiamo ancora progredire e migliorare”. Il Commissario straordinario ha inoltre dichiarato che “Sono tempi in cui tutte le Istituzioni sono obbligate a coniugare l’efficienza e l’economicità con i propri compiti istituzionali, in particolare l’Azienda Sanitaria è all’interno del piano di rientro dal debito della Regione Calabria. ” Ha, infine, concluso il suo intervento definendo l’evento “una occasione splendida di dialogo tra istituzioni”.
Sulla rilevanza della sicurezza in ambito civile e militare, è intervenuto il comandante del 2° reggimento Aves Sirio, Francesco Tessitore, mentre il colonnello dell’Esercito Gianfranco Cosentino, dirigente del servizio sanitario di Sirio, ha illustrato sommariamente il testo unico che regolamenta la materia specifica, con riferimento al mondo militare.
“L’aviazione dell’esercito è nata nel 1951- ha ricordato il colonnello Roberto Minini, del comando aviazione dell’esercito – e da allora la tecnologia ha offerto ambiti sempre più complessi. Il sistema integrato di gestione è fatto di responsabilità, condivisione e cambiamento. Per questo motivo  servono educazione, formazione e addestramento”. Il direttore Spisal di Catanzaro, dott.ssa Emma Ciconte, ha sottolineato che “la cultura della prevenzione deve far parte della formazione come attività interdisciplinare” spiegando che “la normativa sulla sicurezza si è notevolmente evoluta negli ultimi anni”.
Nell’affermare che ogni scalo aeroportuale deve obbligatoriamente dotarsi di un sistema di gestione di sicurezza, la safety manager di Sacal, dott.ssa Teresa Ruberto, ha spiegato che “L’obiettivo è quello di attivare un circolo virtuoso, oltre la cultura della colpa imparando dagli errori e individuando le criticità del sistema”. A illustrare i rischi costituiti dal rumore, in particolare per chi lavora sulle piste degli aeroporti, è stato il fisico dell’Arpacal, dott. Salvatore Procopio, il quale si è inoltre soffermato sull’inquinamento da randon nei luoghi di lavoro, per cui esiste una normativa apposita di prevenzione. Sulla necessità di un equilibrio tra attività di vigilanza e di promozione della prevenzione è intervenuto il medico del Lavoro dell’azienda sanitaria di Firenze, dott. Fabio Capacci. “E’ fondamentale – ha inoltre commentato Capacci – coltivare le competenze tecnico-professionali e far crescere la partecipazione dei lavoratori nei processi di tutela della salute e della sicurezza”. “Per la Sacal – ha dichiarato il direttore generale ing. Pierluigi Mancuso – la sicurezza è tema fondamentale a cui viene data la massima importanza”.
All’importante convention era presente anche il sindaco di Lamezia Terme, avv. Paolo Mascaro, che ha dichiarato: “La sicurezza deve entrare a far parte della formazione di ciascuno di noi. Prevenzione e sensibilizzazione su queste particolari tematiche devono costituire una rivoluzione culturale, in ogni ambito della realtà in cui viviamo, se davvero si vuole costruire una società rispettosa delle leggi e della dignità di ciascun lavoratore”.

Previsto venerdì il seminario “La cultura della sicurezza fattore strategico e competitivo”.

Locandina_e_Programma-page-001LAMEZIA TERME(CZ)-Il Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti Lavoro del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Catanzaro, diretto dal Dott. Egidio Villella, ha organizzato, per venerdì 2 ottobre 2015, con inizio alle ore 8:15 e fino alle ore 14:00, nella Base del 2° Reggimento Aves Sirio sita nell’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme, il seminario “La cultura della sicurezza fattore strategico e competitivo”. Al Seminario saranno presenti il Procuratore Generale dott. Raffaele Guariniello e il Vice Presidente della XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati On. Renata Polverini.Il seminario è la prima iniziativa che scaturisce dal protocollo di intesa siglato tra ASP di Catanzaro e la SACAL S.p.A.. Tale iniziativa, nel pieno rispetto delle finalità che il protocollo di intesa si era prefissato, vede il fattivo coinvolgimento del II Reggimento Aves Sirio, che, se pur con qualche naturale distinguo, condivide le problematiche di sicurezza che saranno affrontate nel corso dei lavori.Il protocollo d’intesa prevede inoltre altre iniziative quali: Workshop, mostre fotografiche, ecc., anche predisponendo partnership con Istituzioni territoriali locali, mondo associativo ed imprenditoriale.La presenza al seminario di relatori di diversa estrazione rappresenterà un arricchimento della discussione e permetterà di sviluppare quelle azioni ed iniziative, sia in campo istituzionale, sia in campo sociale, che consentiranno la crescita della cultura della sicurezza e il miglioramento delle condizioni dei luoghi di lavoro.L’iniziativa è indirizzata ai principali stakeholder territoriali quali: istituzioni territoriali locali, scuole, mondo associativo, associazioni sindacali e imprenditoriali. La partecipazione al seminario, valido 5 crediti ecm , è gratuita ed è richiesta obbligatoriamente la pre-iscrizione. Al termine dell’evento verrà rilasciato l’attestato di partecipazione attraverso il quale gli Ordini Professionali, a loro discrezione, rilasceranno i crediti formativi.

A Catanzaro iniziativa sulla prevenzione dell’ Alzheimer

CATANZRO  – A Catamnzaro dal 21 al 24 Settembre 2015 spazio all’iniziativa “I giorni dell’Alzheimer, informare, prevenire, raccontare…”, un evento su più giornate che avrà luogo , in occasione della XXII Giornata Mondiale dell’Alzheimer, per richiamare l’attenzione dei cittadini sugli aspetti della malattia ma anche per informare su come sia possibile effettuare una prevenzione che passa attraverso l’alimentazione e i corretti stili di vita.

Amalia Cecilia Bruni
Amalia Cecilia Bruni

Venerdì 18 settembre, alle ore 12:00, nel Centro Regionale di Neurogenetica,  5° piano torre B del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme,  l’eveno sarà presentato durante una conferenza stampa cui saranno presenti il Commissario Straordinario dell’ASP di Catanzaro, Giuseppe Perri, il Direttore del Centro di Neurogenetica e Presidente AIP (Associazione Italiana di Psicogeriatria) sezione Calabria, Amalia Cecilia Bruni, il Presidente dell’Associazione per la Ricerca Neurogenetica onlus, Antonio Laganà, il Presidente SinDem (Società Italiana di Neurologia per lo Studio delle Demenze) sezione Calabria, Gianfranco Puccio, il Fiduciario Condotto Slow Food di Lamezia Terme, Antonello Rispoli, il Presidente Donne Medico sezione Lamezia Terme, Renata Tropea. Presente anche Padre Valerio Di Trapani, direttore della Caritas, mentre S.E. Mons. Luigi Antonio Cantafora, Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, poresenzierà all’ iniziativa del 22 settembre.

I controlli dei NAS certificano la buona qualità della sanità

CATANZARO –  Ancora una volta le Strutture Residenziali psichiatriche di Girifalco, dirette dal Dottor Salvatore Ritrovato, sanno essere testimonianza di buona sanità. Il Direttore e tutto il personale hanno ricevuto gli elogi del nucleo dei NAS che hanno effettuato un sopralluogo presso le Comunità terapeutiche. Il Corpo che vigila sulla bontà e correttezza delle pratiche sanitarie, insieme ai Carabinieri che li coadiuvavano, durante la loro ispezione hanno constatato che le Strutture rispondono adeguatamente alle prescrizioni di legge, in particolare hanno evidenziato come gli ospiti siano assistiti nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Personale di assistenza vigile e attento sul posto di lavoro, ospiti in condizioni decorose ed adeguate, buono stato degli ambienti, armadi farmaceutici in ordine, nessun farmaco né presidi sanitari scaduti.ASP_Catanzaro
“In tempi in cui la sanità è diventata paradigma di malgoverno – ha affermato il dottore Salvatore Ritrovato – di pratiche al limite della legge, sapere che esistono (e sono tanti gli esempi) donne e uomini che lavorano in luoghi a contatto con una indicibile sofferenza, sapendo rispondere adeguatamente ai loro doveri, svolgendo i loro compiti assistenziali con dedizione e amore verso il prossimo, non può che far riconciliare con l’umanità di cui tutti siamo membri”.