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Campo Coperto Polivalente Dodò, inaugurazione in Ricordo di Domenico

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) Sarà inaugurato Sabato 16 Gennaio, con inizio alle ore 10.00, il campo coperto polivalente “Dodò”, una struttura che sarà fruibile a tutta la comunità e alle associazioni del territorio. L’impianto è sorto in località “Ceramidà”, al fianco del campo sportivo “Juventus Club”, è stato finanziato dai fondi dai fondi “Pon – Sicurezza obiettivo convergenza 2007-2013”, nell’ambito del progetto quadro ministeriale “Io gioco legale”. E’ una struttura con base portante in legno, che misura 25 metri per 45, alta 10 metri, ha avuto un costo complessivo di oltre 500 mila euro.

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L’impianto è stato dedicato al piccolo Domenico “Dodò” Gabriele, il bambino di 10 anni assassinato in un agguato a Crotone, per errore, mentre giocava a pallone in un campetto. All’inaugurazione saranno presenti: Il prefetto di Crotone, Vincenzo De Vivo; Il Sindaco di Isola Capo Rizzuto, Gianluca Bruno e altre cariche istituzionali, oltre che l’intera giunta comunale, le associazioni e le forze dell’ordine del territorio. L’invito è stato inoltre esteso a tutti i sindaci e le forze armate della provincia. L’evento avrà inizio alle ore 10.00 e si protrarrà fino a sera con diverse partite di calcetto. Tutti i cittadini della provincia di Crotone, le associazioni del territorio e gli organi di stampa sono invitati a partecipare.

Accusata di aver ucciso la madre, sceglie il silenzio davanti al giudice

celle carcere-2REGGIO CALABRIA – “Chiariremo la situazione e dimostreremo l’estraneità dai fatti contestati”. Così l’avvocato Domenica Tripodi, legale della ragazza di Melito Porto Salvo accusata di aver assassinato la madre il 25 maggio scorso. La giovane diciassettenne è comparsa davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia, ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere. “Questa scelta – ha detto ancora l’avvocato Tripodi – è dettata dalla volontà di mantenere la ragazza tranquilla e serena. Di lei è stata data un’immagine distorta, che non è quella reale – ha aggiunto, lamentandosi del fatto che i media l’hanno dipinta come un mostro. La minore deve rispondere della pesante accusa di omicidio aggravato dai motivi abbietti e futili. Per gli inquirenti avrebbe ucciso la madre di 44 anni perché la donna l’aveva punita vietandole l’utilizzo di cellulare, computer e social network. Secondo l’accusa, inoltre, avrebbe agito con “lucida freddezza e con premeditazione” sparando un colpo alla tempia del genitore mentre stava dormendo.