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Ventenne accoltellato da un minore di nazionalità romena

VIBO VALENTIA – Un giovane di 20 anni, S.S., è stato accoltellato nella tarda serata di sabato  a Vibo Valentia. L’episodio si è verificato nei pressi del parco pubblico “Villa Gagliardi”.

La vittima, nel momento del ferimento, stava facendo rientro a casa accompagnato da un amico. S.S. è stato raggiunto da una coltellata all’altezza della clavicola sinistra.
Il responsabile, che è fuggito,  è stato identificato dai carabinieri, che adesso lo stanno ricercando. Si tratta di un quindicenne di nazionalità romena affetto, secondo quanto riferito dalla madre, da disturbi psichici e che, dopo quanto è accaduto, non ha fatto rientro a casa, rendendosi irreperibile.
Il ventenne ferito è stato medicato nel pronto soccorso dell’ospedale di Vibo Valentia. La prognosi per lui è di dieci giorni

Foto di repertorio

Sventato scippo ai danni di un’anziana. Preso un minore di origini romene

REGGIO CALABRIA – Ha tentato di scippare un’anziana senza però riuscirci e provocando la caduta della donna che nell’impatto ha riportato delle lesioni. Un minore di nazionalità romena è stato arrestato a Reggio Calabria dagli agenti delle Volanti della Questura.

L’ALLARME DEI CITTADINI CHE HANNO ASSISTITO ALLA SCENA

Il giovane, a seguito della reazione improvvisa dell’anziana, che al momento del fatto si trovava in una via del centro cittadino, non è riuscito ad impossessarsi di alcun oggetto di valore della vittima. L’autore del reato, anche grazie alla collaborazione dei cittadini che hanno assistito all’episodio, è stato immediatamente individuato e posto inizialmente agli arresti domiciliari. All’esito dell’udienza di convalida del provvedimento, il ragazzo è stato collocato in una comunità per minori di Reggio Calabria.

Immagine di repertorio

Associazione Diritti del Minore, prosegue la formazione dei volontari

CATANZARO – Un tocco di colore e un pezzo di stoffa e gli oggetti dell’ospedale, come mascherine e abbassalingua, si trasformano in giochi per i bambini ricoverati. La trasformazione è  una delle attività fatte dagli aspiranti volontari che stanno seguendo il corso di formazione organizzato dall’Associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore. Ieri sono stati nei reparti pediatrici dell’ospedale Pugliese insieme a Corrado Vecchi, presidente dell’associazione Giocamico di Parma, che nel fine settimana li ha formati sulla valenza del gioco in ospedale e su alcune tecniche. La formazione è promossa dall’associazione Diritti del Minore in sinergia con Una rete a sostegno del bambino fragile, con il sostegno di Fondazione per il Sud. A fine marzo il percorso si conclude. Gli incontri di questo fine settimana si sono tenuti presso la scuola agraria e presso la sala concerti del Comune di Catanzaro. Attraverso spiegazioni, esercizi e discussioni, Corrado Vecchi ha tra l’altro fatto intendere che il gioco è una cosa seria: un’attività attraverso la quale il bambino elabora il suo vissuto. I partecipanti sono stati chiamare a trasformare gli oggetti dell’ospedale, costruire marionette, improvvisare spettacoli, hanno ricevuto informazioni sulle tecniche per preparare i bambini agli interventi chirurgici e a quelli invasivi. L’indicazione da non dimenticare è di mettere il bambino al centro e fare l’attività che preferisce lui. Il percorso di formazione predisposto dall’Associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore, è gratuito e comprende tre fasi. Dal 3 al 5 marzo, le persone selezionate hanno seguito il breve corso di Stelio Marano (in arte Fragolino) sulla figura del clown, in questo weekend si sono formati con Corrado Vecchi dell’associazione Giocamico attiva nell’ospedale di Parma da circa 20 anni. Il 30 e il 31 marzo si terranno gli incontri sulla comunicazione e sulla comunicazione telefonica a cura dell’associazione Attivamente Coinvolte.

Successo per il primo stage formativo dedicato agli aspiranti volontari

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CATANZARO- Il bambino ride di gusto, il papà sorride quasi sollevato almeno per un istante: il piccolo è ricoverato, entrambi si trovano nell’ospedale Pugliese. A portargli un po’ di leggerezza, Stelio Marano in arte Fragolino e quanti hanno partecipato al primo step dello stage formativo organizzato dall’Associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore Onlus. La formazione è stata predisposta per gli aspiranti volontari dall’associazione, in sinergia con Una rete a sostegno del bambino fragile e con il sostegno di Fondazione con il Sud. Per il mese di marzo, sono previste altre due fasi.  Nel fine settimana, le persone selezionate hanno seguito gli incontri tenuti da Stelio Marano, capocomico di ‘Clown in corso’: una full immersion alla scoperta della clownterapia e della figura del clown. Negli incontri, i partecipanti si sono subito messi in gioco attraverso gli esercizi e hanno condiviso emozioni, sorrisi e commozione. Ieri si sono ritrovati nei reparti pediatrici dell’ospedale Pugliese. Stelio Marano ha restituito lo spessore che si cela dietro la leggerezza del clown. Amplificando i nostri difetti e rendendo complicate le cose semplici, il pagliaccio fa ridere e nel sociale si fa portatore di messaggi profondi (ad esempio sulla non violenza o il bullismo). Marano, inoltre, ha posto l’accento su alcune piccole accortezze che sono fondamentali per i bambini in ospedale e sull’importanza dell’armonia e della coesione tra i volontari. Lo stage formativo è stato pensato dall’Associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore per dare delle indicazioni di base a chi vuole fare il volontario per alcuni dei servizi garantiti (filo diretto con l’infanzia per le segnalazioni di abusi e maltrattamenti, sportello multidimensionale e laboratorio ‘artisti in pigiama’ in ospedale).  Il percorso di formazione si articola in 3 fasi: dopo il primo step di questo fine settimana, nel prossimo weekend la formazione sarà curata dall’associazione Giocamico Onlus e domenica si ritornerà in ospedale. A fine marzo gli incontri sulla comunicazione e sulla comunicazione telefonica con l’associazione Attivamente Coinvolte.

Diritti del Minore Onlus cerca volontari per il “Filo diretto con l’infanzia” e “Artisti in pigiama”

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CATANZARO –  L’Associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore Onlus è alla ricerca di volontari. A sostegno dei minori e delle loro famiglie in difficoltà, per i servizi ‘filo diretto con l’infanzia’, sportello multidimensionale e laboratorio ‘artisti in pigiama’. Chi è interessato, entro lunedì 27 febbraio, può inviare il curriculum a info@dirittideiminori.it: mercoledì 1 ci sarà il colloquio di selezione. Previsto uno stage formativo, con esperti nazionali e tecniche specifiche, propedeutico all’attività di volontariato. Per maggiori info, si può visitare la pagina facebook o telefonare al  393/1692898. Per diventare volontario, dopo la selezione, si deve seguire lo stage formativo che si terrà in alcuni fine settimana di marzo. L’iniziativa è promossa dall’associazione Diritti Minore, attiva dal 1985, in sinergia con una Rete a sostegno del bambino fragile e con il supporto di Fondazione con il Sud. La formazione viene curata in collaborazione con le associazioni Attivamente coinvolte Onlus , Associazione Giocamico Onlus e Clown in corso. I servizi dell’associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore – L’Associazione è attiva da oltre 30 anni. Chi vuole dedicare parte del suo tempo alla tutela dei più piccoli, potrà collaborare a ‘filo diretto per l’infanzia’, servizio di raccolta delle segnalazioni di abusi e maltrattamenti, che comprende il ‘gruppo casi’ per l’analisi delle segnalazioni e il ‘gruppo assistenza’ per il supporto fattivo, materiale e morale, dei bambini e delle famiglie in difficoltà. Lo sportello multidimensionale è stato aperto a maggio dello scorso anno per intercettare situazioni di bisogno, il laboratorio ‘artisti in pigiama’ cura l’intrattenimento e l’accompagnamento morale dei piccoli ricoverati all’ospedale Pugliese-Ciaccio (pediatria, ematoncologia e chirurgia pediatrica): altri due servizi da ampliare grazie all’impegno di nuove persone. La formazione del volontario – Chi sarà selezionato, per cominciare l’attività di volontariato, deve seguire lo stage formativo articolato in 3 sessioni. La prima si terrà da venerdì 3 marzo a domenica 5 marzo, ed è a cura di Clown in corsia. La seconda, gestita da Associazione Giocamico, si snoderà da venerdì 10 marzo a domenica 12 marzo. Entrambe si concludono con un tirocinio formativo. A fine marzo si conclude con l’associazione Attivamente Coinvolte sulla comunicazione e la comunicazione telefonica.

Atlante Infanzia di Save the Children: quasi 1 minore su 3 a rischio povertà

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Ph. @Save the Children

ROMA – Bambini senza. Senza riscaldamento. Senza pasti adeguati. Senza continuità nell’istruzione. Senza giochi e spazi adatti. Ma con capacità di resilienza. Su loro è incentrato ‘Bambini, Supereroi’, il 7°Atlante dell’Infanzia (a rischio): in Italia quasi 1 minore su 3 è a rischio povertà ed esclusione sociale. La mappatura è stata redatta dall’associazione Save the Children e quest’anno, per la prima volta, viene pubblicata da Treccani.

In 48 mappe e 280 pagine di analisi, attraversa l’Italia per fotografare i gravi disagi dei minori che, in generale, nel Belpaese si caratterizzano per i dati negativi: 485.780 bambini nati registrati all’anagrafe nel 2015 («un livello di guardia mai oltrepassato dall’Unità d’Italia»), tasso di natalità che si abbassa sempre più (8 nati ogni 1.000 residenti nel 2015), peso specifico dei minorenni sulla popolazione passato dal 17% del 2009 al 16,5% attuale.

L’Atlante a cura di Giulio Cederna, con scatti di Riccardo Venturi, sarà in libreria da dicembre. Il progetto rientra nella campagna ‘Illuminiamo il futuro’ promossa da Save the Children con lo scopo di «contribuire a debellare la povertà educativa in Italia entro il 2030».

 

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Ph. @Save the Children

I dati – Secondo i dati Istat, in Italia la povertà assoluta colpisce più di 1,1 milioni di minori. L’incidenza è più grave nel Mezzogiorno: affligge più di una famiglia con bambini su 10 (10,9% contro l’8,6% di famiglie in povertà assoluta al Nord). Nelle Regioni del Nord, a essere maggiormente colpite sono le famiglie di immigrati.

Tale condizione di povertà si ripercuote su bambini e ragazzi: «i bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d’inverno perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa – sintetizza la nota di Save the Children – Più di 1 minore su 4 abita in appartamenti umidi».

Per quanto riguarda l’istruzione, il 14,7 % di giovani tra 18 e 24 anni lascia gli studi e si ferma alla licenza media (in Calabria il dato è del 16,1%). Le competenze minime in matematica non sono raggiunte da 1 alunno di 15 anni su 4, quelle in lettura da 1 su 5. Quanto ai figli di genitori con un titolo di studio basso, 6 bambini e ragazzi su 10 rischiano povertà ed esclusione sociale.

Anche per il tempo libero, l’Atlante di Save the Children registra delle carenze: «1 bambino su 20 non possiede giochi a casa o da usare all’aria aperta, mentre più di 1 su 10 non può permettersi di praticare sport o frequentare corsi extrascolastici». A rischio pure la sicurezza: «5,5 milioni di bambini e ragazzi sotto i 15 anni, inoltre, vivono in aree ad alta e medio-alta pericolosità sismica». Queste ultime comprendono anche la Calabria dove città come Reggio Calabria e Cosenza ricadono nella zona ad alta pericolosità, rileva l’Atlante Infanzia.

 

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Ph. @Save the Children

Welfare insufficiente e superpoteri – La mappatura di Save the Children si sofferma anche sulla scarsa efficacia del welfare in Italia, agli ultimi posti in Europa: «gli interventi di welfare messi in campo dal nostro Paese per il 2014 sono riusciti a ridurre il rischio di povertà per i minori di 18 anni di soli 10 punti percentuali (dal 35% al 25%)». Contro la media europea del 15,7%.

A tali disagi e carenze sembrano fare da contraltare i propositi e le considerazioni degli stessi ragazzi. Save the Children, infatti, li ascolta nei laboratori sui superpoteri condotti «con 130 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 22 anni impegnati nel Movimento Sottosopra, che raccoglie i giovani per Save the Children», racconta Raffaella Milano (direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children).

Qualcuno vorrebbe «clonare il materiale scolastico cosicché gli studenti non abbandonino la scuola», qualcun altro «trasformare le materie a scuola e utilizzare metodi più concreti». O ancora, dai laboratori è emerso il desiderio del potere di «manipolare il pensiero e la mentalità della gente per sconfiggere la camorra» o del teletrasporto «per viaggiare senza problemi economici» o della visione del futuro «per combattere bulimia e ogni disturbo alimentare».

 

Rita Paonessa

 

Un 28enne compie atti osceni davanti bambina di 6 anni, arrestato

REGGIO CALABRIA – Gli agenti della questura di Reggio Calabria hanno fermato un uomo di 28 anni, originario di città del Mali e senza fissa dimora, per atti osceni in luogo pubblico.

L’uomo avrebbe commesso gli atti anche davanti ad una bambina di 6 anni, il cui padre della piccola ha avvisato gli agenti, ed è stato arrestato per corruzione di minorenne, oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e atti osceni in luogo pubblico.

 

 

Cosenza, abuso su minore, svolto l’incidente probatorio

COSENZA – Su richiesta del pm Antonio Bruno Tridico si è svolto presso il Tribunale di Cosenza, il confronto tra il minore ed il sacerdote ritenuto responsabile di violenza sessuale ai suoi danni. L’uomo, insegnante di religione in una scuola media del centro città, ruolo al quale ha già rinunciato, secondo l’accusa avrebbe molestato il ragazzino, di undici anni, proprio all’interno dell’istituto di istruzione. La testimonianza del minore è stata ascoltato in audizione protetta in presenza di psicologi. Secondo quanto si è appreso, avrebbe confermato l’episodio contestato, cioè quello in cui il prete durante una pausa delle lezioni lo avrebbe palpeggiato. Il sacerdote, assieme al suo legale l’avvocato Rossana Cribari, ha ascoltato in un’altra stanza la ricostruzione del ragazzino. Per la difesa, infatti si sarebbe trattato semplicemente di una manifestazione d’affetto. Nel dettaglio lo avrebbe sfiorato con la mano, e non di una volontà di adescamento del minore. Nelle scorse settimane, è emerso che gli accertamenti sul materiale informatico sequestrato al prete non avrebbe portato ad alcun risultato rilevante. Sembrerebbe, infatti, che non sarebbero state trovate particolari immagini pedopornografiche compromettenti.

Cosenza, ha un nome e un volto il sacerdote indagato per abuso su minore

tribunale cosenzaCOSENZA – In città non si parla d’altro, nel passeggio centrale del sabato sera e nei bar della domenica mattina. Ma nessuno si interroga più sul nome del sacerdote indagato dalla procura di Cosenza per abusi su minore. Semplicemente perché è diventato di dominio pubblico. E’ un nome che circola ormai da diverse ore di bocca in bocca, alimentando commenti, reazioni e discussioni. In redazione ci siamo a lungo interrogati sull’opportunità di pubblicare questa notizia, ma abbiamo deciso che non saremo noi di ottoetrenta.it a puntare il dito su un prete che merita la presunzione di innocenza, almeno finché non si farà chiarezza sul quadro indiziario. Secondo alcune indiscrezioni il sacerdote sarebbe stato chiacchierato già alcuni anni fa, quando venne trasferito ad altro ruolo per una presunta cattiva gestione patrimoniale della parrocchia di cui era responsabile. Ed anche adesso che insegna religione, non è passata inosservata la sua abitudine di chiedere ai ragazzi di sedersi alla cattedra, vicino a lui. Smentita invece la notizia secondo la quale sarebbe stato in procinto di ricevere una promozione. Pesante l’accusa: avrebbe palpeggiato un 12enne in aula. I genitori della vittima hanno sporto denuncia in procura. Le indagini sono condotte dal Pm Antonio Tridico.

Accusata di aver ucciso la madre, sceglie il silenzio davanti al giudice

celle carcere-2REGGIO CALABRIA – “Chiariremo la situazione e dimostreremo l’estraneità dai fatti contestati”. Così l’avvocato Domenica Tripodi, legale della ragazza di Melito Porto Salvo accusata di aver assassinato la madre il 25 maggio scorso. La giovane diciassettenne è comparsa davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia, ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere. “Questa scelta – ha detto ancora l’avvocato Tripodi – è dettata dalla volontà di mantenere la ragazza tranquilla e serena. Di lei è stata data un’immagine distorta, che non è quella reale – ha aggiunto, lamentandosi del fatto che i media l’hanno dipinta come un mostro. La minore deve rispondere della pesante accusa di omicidio aggravato dai motivi abbietti e futili. Per gli inquirenti avrebbe ucciso la madre di 44 anni perché la donna l’aveva punita vietandole l’utilizzo di cellulare, computer e social network. Secondo l’accusa, inoltre, avrebbe agito con “lucida freddezza e con premeditazione” sparando un colpo alla tempia del genitore mentre stava dormendo.