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Cosenza Pride 2017, presentati gli appuntamenti in calendario

COSENZA – Il calendario del Cosenza Pride 2017 è stato presentato questa mattina. Presso la Sala Gullo della Casa delle Culture, Lavinia Durantini, presidente Eos Arcigay Cosenza, ha illustrato il calendario del P.R.I.D.E.C.S., la cui parata finale avrà luogo il primo luglio prossimo. La parata sarà preceduta da numerosi appuntamenti, i cui temi dominanti saranno libertà, orgoglio, giustizia sociale, cittadinanza, solidarietà, equità, dignità. «Il Pride è una manifestazione di dignità –  ha dichiarato Lavinia Durantini, che ha spiegato l’importanza di una manifestazione del genere in un periodo storico quale quello attuale – e sarà di tutti». L’evento è patrocinato dalla Provincia di Cosenza e dalla Regione Calabria. Nel corso della presentazione odierna, Federico Cerminara, storico militante queer e coautore del testo, ha illustrato il documento: «Pridecs vuole essere l’occasione per proporre alla cittadinanza, enti, associazioni e società civile una piattaforma di azione comune su alcune tematiche di interesse trasversale e fornire la base di alcune richieste che il comitato promotore avanza». Sette i punti cardine che traggono ispirazione dall’acronimo Pridecs – prevenzione, rivendicazione, identità, difesa/diffusione, educazione, comunicazione, servizi. Attraverso questi si richiede: «Una nuova urbanistica dei diritti, dove le differenze vengano considerate momento per crescere insieme, un arricchimento culturale e sociale, valore aggiunto per tutto il territorio. Una nuova urbanistica delle famiglie, luoghi plurali di accoglienza e pilastri fondanti di questa comunità. Una nuova urbanistica dei valori, trionfo dell’orgoglio, affermazione della democrazia, della libertà, del rispetto, dell’unicità di ogni persona». Alla conferenza stampa erano inoltre presenti Gaetano Fazari e Giovanni Barberio, responsabili della comunicazione. Il logo del Pridecs sarà un lupo arcobaleno creato dal designer Achille Monteforte. Il lupo è stato scelto – oltre perché simbolo del territorio – per i molteplici significati legati alla sua figura. Innanzitutto perché il fine del pride è la lotta ai pregiudizi ed il lupo è l’animale di cui si ha paura per antonomasia e proprio per questo lo slogan sarà “#attentiallupo”. Tuttavia, il lupo è anche un animale solitario che cerca il proprio branco e «noi l’abbiamo scelto perché tutti quelli che vivono la loro condizione in solitudine possano trovare il proprio gruppo». Il Cosenza Pride, il primo della provincia ed il quarto in Calabria, avrà ufficialmente inizio l’8 maggio con i saluti di Monica Cirinnà, senatrice e firmataria della legge sulle unioni civili, presso la Sala degli Specchi della Provincia di Cosenza. L’11 maggio, presso l’University Club dell’Unical seguirà un incontro con l’autore Cirus Rinaldi che presenterà il libro “Dalla sociologia del sesso alla sociologia dell’omosessualità” .

 

 

Associazione Diritti del Minore, prosegue la formazione dei volontari

CATANZARO – Un tocco di colore e un pezzo di stoffa e gli oggetti dell’ospedale, come mascherine e abbassalingua, si trasformano in giochi per i bambini ricoverati. La trasformazione è  una delle attività fatte dagli aspiranti volontari che stanno seguendo il corso di formazione organizzato dall’Associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore. Ieri sono stati nei reparti pediatrici dell’ospedale Pugliese insieme a Corrado Vecchi, presidente dell’associazione Giocamico di Parma, che nel fine settimana li ha formati sulla valenza del gioco in ospedale e su alcune tecniche. La formazione è promossa dall’associazione Diritti del Minore in sinergia con Una rete a sostegno del bambino fragile, con il sostegno di Fondazione per il Sud. A fine marzo il percorso si conclude. Gli incontri di questo fine settimana si sono tenuti presso la scuola agraria e presso la sala concerti del Comune di Catanzaro. Attraverso spiegazioni, esercizi e discussioni, Corrado Vecchi ha tra l’altro fatto intendere che il gioco è una cosa seria: un’attività attraverso la quale il bambino elabora il suo vissuto. I partecipanti sono stati chiamare a trasformare gli oggetti dell’ospedale, costruire marionette, improvvisare spettacoli, hanno ricevuto informazioni sulle tecniche per preparare i bambini agli interventi chirurgici e a quelli invasivi. L’indicazione da non dimenticare è di mettere il bambino al centro e fare l’attività che preferisce lui. Il percorso di formazione predisposto dall’Associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore, è gratuito e comprende tre fasi. Dal 3 al 5 marzo, le persone selezionate hanno seguito il breve corso di Stelio Marano (in arte Fragolino) sulla figura del clown, in questo weekend si sono formati con Corrado Vecchi dell’associazione Giocamico attiva nell’ospedale di Parma da circa 20 anni. Il 30 e il 31 marzo si terranno gli incontri sulla comunicazione e sulla comunicazione telefonica a cura dell’associazione Attivamente Coinvolte.

Diritti del Minore Onlus cerca volontari per il “Filo diretto con l’infanzia” e “Artisti in pigiama”

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CATANZARO –  L’Associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore Onlus è alla ricerca di volontari. A sostegno dei minori e delle loro famiglie in difficoltà, per i servizi ‘filo diretto con l’infanzia’, sportello multidimensionale e laboratorio ‘artisti in pigiama’. Chi è interessato, entro lunedì 27 febbraio, può inviare il curriculum a info@dirittideiminori.it: mercoledì 1 ci sarà il colloquio di selezione. Previsto uno stage formativo, con esperti nazionali e tecniche specifiche, propedeutico all’attività di volontariato. Per maggiori info, si può visitare la pagina facebook o telefonare al  393/1692898. Per diventare volontario, dopo la selezione, si deve seguire lo stage formativo che si terrà in alcuni fine settimana di marzo. L’iniziativa è promossa dall’associazione Diritti Minore, attiva dal 1985, in sinergia con una Rete a sostegno del bambino fragile e con il supporto di Fondazione con il Sud. La formazione viene curata in collaborazione con le associazioni Attivamente coinvolte Onlus , Associazione Giocamico Onlus e Clown in corso. I servizi dell’associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti del Minore – L’Associazione è attiva da oltre 30 anni. Chi vuole dedicare parte del suo tempo alla tutela dei più piccoli, potrà collaborare a ‘filo diretto per l’infanzia’, servizio di raccolta delle segnalazioni di abusi e maltrattamenti, che comprende il ‘gruppo casi’ per l’analisi delle segnalazioni e il ‘gruppo assistenza’ per il supporto fattivo, materiale e morale, dei bambini e delle famiglie in difficoltà. Lo sportello multidimensionale è stato aperto a maggio dello scorso anno per intercettare situazioni di bisogno, il laboratorio ‘artisti in pigiama’ cura l’intrattenimento e l’accompagnamento morale dei piccoli ricoverati all’ospedale Pugliese-Ciaccio (pediatria, ematoncologia e chirurgia pediatrica): altri due servizi da ampliare grazie all’impegno di nuove persone. La formazione del volontario – Chi sarà selezionato, per cominciare l’attività di volontariato, deve seguire lo stage formativo articolato in 3 sessioni. La prima si terrà da venerdì 3 marzo a domenica 5 marzo, ed è a cura di Clown in corsia. La seconda, gestita da Associazione Giocamico, si snoderà da venerdì 10 marzo a domenica 12 marzo. Entrambe si concludono con un tirocinio formativo. A fine marzo si conclude con l’associazione Attivamente Coinvolte sulla comunicazione e la comunicazione telefonica.

Corbelli: «Risolto il caso dello studente disabile di Locri»

CATANZARO – Il delegato per la tutela e la promozione dei diritti umani dell’ufficio del Capo di Gabinetto della Presidenza, Franco Corbelli, comunica che è stato risolto il caso dello studente disabile del Liceo artistico di Locri  «che – ha detto Corbelli – da questa mattina è già ritornato a scuola con il suo assistente educativo». Corbelli, facendo proprio l’appello rivoltogli da “Azione Identitaria Calabria”, è intervenuto incontrando questa mattina, presso la sede della Cittadella l’assessore all’istruzione Federica Roccisano, che si è immediatamente attivata risolvendo il problema del giovane Nicola.

«Esprimo grande soddisfazione – ha proseguito il leader dei diritti civili Corbelli – per la felice conclusione di questa storia che mi aveva particolarmente colpito. Ringrazio l’assessore Roccisano che ha preso a cuore il problema di Nicola e prontamente lo ha avviato a soluzione già a partire da questa mattina. Un grazie anche al presidente Oliverio che ha seguito con particolare attenzione e sensibilità l’evolversi della vicenda dello studente di Locri.  I diritti del giovane disabile sono stati rispettati. Sapere che già da oggi Nicola è potuto ritornare tra i banchi di scuola con il suo assistente educativo riempie il cuore di gioia e di speranza. Questo – ha sottolineato Corbelli – è il compito e il dovere delle istituzioni. Sono contento che ancora una volta  l’Amministrazione regionale ha dimostrato di essere accanto alle persone disabili e alle famiglie che hanno bisogno e che rivendicano il rispetto di diritti sacrosanti».

Le città calabresi scendono in Piazza per lo sciopero sulla scuola

COSENZA – La Calabria, insieme alle altre Regioni d’Italia sta scendendo in Piazza per combattere contro le nuove riforme scolastiche e per ottenere tutti quei diritti che i dipendenti delle diverse scuole stanno cercando di ottenere da tempo. Le nuove misure non hanno ancora dato i risultati sperati ed ancora oggi molti precari combattono per un posto stabile, cercando di far comprendere come la Cultura e l’Istruzione debba essere il primo passo per l’evoluzione di uno Stato, sia dal punto di vista sociale che politico.

È stato questo lo spirito che ha mosso, tra le altre iniziative regionali, le Organizzazioni Sindacali di Cosenza che si sono ritrovate stamattina, in Piazza XI Settembre a Cosenza, per lottare contro tutto ciò che lede all’istruzione scolastica e universitaria. Alle 11.30 vi è stato, infatti, un importante incontro con il Prefetto Dott. Gianfranco Rovito, al fine di poter illustrare e chiarire le motivazioni che hanno portato alla protesta.

La scuola, che comprende insegnanti, personale ATA e amministrativo, chiede maggiori investimenti e la sicurezza di poter avere finalmente un contratto che permetta alle famiglie una maggiore stabilità e accanto ad essi l’Università chiede maggiori fondi e stabilità non soltanto per il personale docente ma anche per tutto ciò che concerne la Ricerca e coloro che ne fanno parte. Tra i diversi “punti del giorno” è emerso il fatto che le procedure concorsuali e il piano straordinario di assunzioni non abbiano dato i risultati sperati e che molti sono gli impiegati a ritrovarsi in una situazione di precarietà perenne.

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Le richieste fatte dalle associazioni cosentine che hanno partecipato all’incontro (FLC-CGIL, CISLSCUOLA, UILSCUOLA e  SNALS) sono di seguito elencate.

  • Per il contratto non rinnovato da sette anni. La Corte costituzionale e una successiva pronuncia del Tribunale di Roma hanno sentenziato l’illegittimità di ulteriori rinvii. Inoltre, il 5 aprile è stato sottoscritto l’accordo quadro che definisce le nuove aree contrattuali della Pubblica Amministrazione; il Governo non ha ormai più alcun alibi per giustificare il mancato avvio della contrattazione.
  • Per il personale amministrativo tecnico e ausiliario (ATA), ignorato dalla 107 ma oggetto di attenzioni inaccettabili dalle varie leggi di Stabilità che tagliano l’organico, riducono la possibilità di sostituire il personale assente, riversano sulle segreterie scolastiche profluvi di adempimenti che nulla hanno a che fare con la funzione istituzionale della scuola. Assunzioni, concorsi per i DSGA, incremento dell’organico, semplificazione amministrativa sono i punti rivendicativi fondamentali
  • Tra le questioni riguardanti in modo più specifico il personale ATA la mobilitazione sostiene la richiesta di una diversa politica degli organici, l’istituzione di un organico funzionale di istituto; la cancellazione delle disposizioni che impediscono di sostituire gli assenti e lo sblocco del turn over; l’introduzione della figura dell’assistente tecnico anche nelle scuole del primo ciclo; il bando dei concorsi per i Direttore dei Servizi Amministrativi; la ripresa dei processi di mobilità professionale interna; la fine delle ricorrenti disfunzioni del sistema informativo.
  • Per la scomparsa completa e definitiva del lavoro precario attraverso il riconoscimento pieno di chi ha maturato diritti all’impiego per aver prestato servizio per almeno 36 mesi (limite imposto dalla Corte di Giustizia europea) da supplente e per aver acquisito titoli validi alla stabilizzazione.
  • Per i docenti la mobilitazione è volta a rivendicare, anche ai fini di una piena salvaguardia della libertà di insegnamento, criteri trasparenti e oggettivi – definiti contrattualmente – per l’assegnazione alle scuole, una gestione partecipata e contrattata delle procedure di valorizzazione professionale, rifiutando una gestione verticistica del cosiddetto bonus, il sostegno e la promozione della collegialità come modello che può favorire la miglior qualità nella programmazione e nella gestione dell’offerta formativa. Tutto ciò in continuità con le azioni fin qui svolte per rimediare agli aspetti più dannosi della legge 107.
  • Per una valorizzazione della professione docente, centrata – diversamente da quanto prevede la legge 107 – sulla valutazione del lavoro collegiale e sull’impegno individuale, alleggerito dagli attuali eccessi burocratici – attraverso l’introduzione di meccanismi oggettivi di progressione della carriera da definirsi in ambito contrattuale. Il salario va ricondotto all’accordo fra le parti e sottratto all’arbitrio di un organo monocratico.
  • Per la libertà d’insegnamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione, incompatibili con la “chiamata diretta” dei docenti da parte del dirigente scolastico. Solo dei meccanismi oggettivi, non discrezionali, di assegnazione dei docenti alle scuole garantiscono la libertà d’insegnamento, l’uguale accesso al diritto all’apprendimento e scongiurano il rischio insito nella legge 107 di una più grave divaricazione tra scuole e tra zone avvantaggiate e svantaggiate.
  • Per i dirigenti scolastici, oltre all’esigenza di un riallineamento retributivo rispetto al resto della dirigenza pubblica, si rivendica il superamento delle assurde differenze nel trattamento economico legate alle diverse modalità di reclutamento, la fine del sistematico ricorso alle reggenze, l’eliminazione di responsabilità improprie, il ripristino delle risorse i contratti regionali sul salario accessorio, la riconduzione alla contrattazione della mobilità e dei conferimenti di incarico. Si profila inoltre una modalità di valutazione ingiusta e offensiva.
  • Per investimenti nell’istruzione che colmi il gap con la media degli investimenti dei paesi Ocse (5,9%) incrementandoli di un punto di PIL.

 

 

Il giudice Imposimato all’Unical: “Le stragi sono di Stato”

RENDE (CS) – Stragi impunite e dissonanze in criminologia: non poteva che concentrarsi su questo la lectio magistralis tenuta ieri dal noto magistrato Ferdinando Imposimato agli studenti di Pedagogia Speciale dell’Unical, in aula Solano.

Imposimato, giudice, politico, avvocato, nonchè presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, è stato soprattutto protagonista di inchieste chiave sul terrorismo italiano. A ragion veduta ha cosi spiegato senza giri di parole, ad un’attenta platea, come nei processi spesso “l’errore sia la regola” e che a volte, e la storia giudiziaria lo dimostra, “è più facile difendersi da colpevoli che da innocenti“, Queste dichiarazioni, le più esplicite e perentorie di un intervento misurato e concreto, sulle contraddizioni e gli errori del sistema giudiziario, da parte del giudice che ha poi concluso sulle stragi terroristiche italiane dal secondo dopoguerra ad oggi, “stragi di stato” appunto.

In precedenza, dopo i saluti di rito del prof. F. Altimari (direttore dipartimento LISE) e l’introduzione del prof. Francesco Bruno, Alessandro Ceci aveva dato il via ad un’interessante dibattito sul tema “Diritti della persona oggi in Italia e in Calabria. Il ruolo dell’Università”.  Cosi Ceci: “Oggi non sono negati i diritti alla persona, ma è la persona stessa ad essere negata nel momento in cui al cittadino non viene riconosciuta la cittadinanza” (con tutto quello che essa implica), e poi ancora “in questo vulnus si inserisce la criminalità organizzata” che “è interessata soprattutto al controllo della governance intesa come rete sociale dei rapporti“. Infine da Ceci l’amara, e forse già comune e – secondo qualcuno –  abusata considerazione che “le mafie si originano dove si è determinato un vuoto politico“.

Dalla criminalità organizzata al ruolo giocato dalla comunicazione nell’intervento della prof.ssa Giovannella Greco che si è interrogata sulla possibilita – ma anche sfida – di garantire maggior indipendenza alla Rete, pur tutelando i cittadini e i loro diritti. Da registrare, infine, anche la partecipazione del presidente della commissione didattica di Lingue e Scienze dell’Educazione, Luciano Romito, e di altre rappresentanze dell corpo dicenti Unical. Ha moderato l’evento il giornalista Attilio Sabato.

Andreina Morrone

Nelle agende dei politici reggini i diritti a contrasto dell’omofobia

th (41)Istituzione del Registro delle Unioni Civili, accesso all’edilizia popolare, ampliamento delle commissioni pari opportunità alle tematiche LGBTQI, lotta concreta alla violenza di genere e all’omofobia con progetti rivolti alle scuole contro e con la costituzione di parte civile dei Comuni, nei processi di violenza e discriminazione di genere ed a sfondo omotransfobico. Sono questi alcuni dei temi che chiediamo siano urgentemente inseriti nelle agende dei consiglieri e dei sindaci della provincia di Reggio Calabria che saranno eletti il prossimo 31 Maggio. Riconoscere l’importanza di questi temi non deve essere un mero gioco di partito, bensì, il sentimento di ogni amministratore secondo propria coscienza; riconoscere tutto questo, significa dare piena dignità a tutti i cittadini, affermando la rilevanza e  l’esistenza della libertà di ogni affettività. Ognuno deve poter amare liberamente ed ogni nucleo affettivo, ogni famiglia deve essere tutelata. Il Registro approvato dal Comune di Reggio Calabria il 14 maggio, non rappresenta, come molti vogliono far credere, ispirati forse al Don Rodrigo Manzoniano, un cambiamento di stato sociale, che per altro violerebbe l’art. 117 in quanto sullo status personale solo una legge nazionale può legiferare, ma un regolamento amministrativo che riconosca la convivenza reale basata sul vincolo dell’affetto con l’accesso ad alcuni diritti amministrativi, in pieno accordo con L’art. 2 Cost. che dispone che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Orbene, per formazione sociale deve intendersi ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della Persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico. In tale nozione è da annoverare, quindi, anche l’unione omosessuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso, cui spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri, escludendo che la realizzazione di tali aspirazioni possa essere realizzata soltanto attraverso una equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio. Chiediamo, dunque, che l’adesione a queste tematiche sia unitaria da parte di ogni Candidato Amministratore di questa Provincia che si senta vicino e d’accordo secondo propria coscienza e non per adesione di massa o di partito.

Cosenza: Aism e diritto alla mobilità

La Seth (9)zione Aism di Cosenza organizza, per il giorno 30 maggio prossimo, un incontro informativo dedicato alle persone con SM (sclerosi multipla) dal titolo: “SM: Diritto alla mobilità” L’incontro si terrà presso il Salone Razetti del Convento dei Domenicani ad Altomonte (CS) Per informazioni. Sezione Aism Cosenza – Tel. 0984/31195 – email: cosenza.aism@infinito.it

Avviata in Calabria la Ricerca sulla Percezione dell’Unione Europea

COSENZA – L’associazione Obiettivo Calabria Europa, in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Cosenza, continua nella sua missione di diffusione e promozione delle politiche comunitarie in terra calabra.

Proprio in questi giorni, infatti, sono stati somministrati i primi questionari dal titolo “Diritti, Istituzioni e Cittadina europea”.

L’intento è quello di rendere protagonista la più ampia cerchia possibile della popolazione e, grazie a dieci domande, comprendere cosa i calabresi pensano dell’Europa e cosa vorrebbero ancora conoscere anche in vista delle prossime elezioni europee.

Un’ulteriore iniziativa, questa, che si colloca all’interno delle celebrazioni che vedono il 2013 quale Anno europeo dei cittadini.

Sulla scia degli intenti perseguiti dalla Commissione Europea, Obiettivo Calabria Europa continua a sensibilizzare, informare e stimolare il dibattito venti anni dopo l’introduzione del concetto di cittadinanza europea.

Obiettivo Calabria Europa: Conoscere i Diritti per Poterne Beneficiare

Cosenza– Si terrà il prossimo venerdì, alle ore 17, presso la biblioteca provinciale nel palazzo Santa Chiara, a Cosenza, la conferenza dal titolo “La dimensione sociale della cittadinanza europea”, la prima iniziativa in Calabria per l’anno europeo dei cittadini.

Dopo i saluti di Maria Francesca Corigliano, assessore alla cultura della provincia di Cosenza, seguiranno gli interventi di Mario Pirillo, eurodeputato, del giornalista Franco Laratta, di Vincenzo Tamburi sindaco di San Basile, Penka Kirova presidente Anno 681, Francesco Aiello docente dell’Università della Calabria e Vincenzo De Bonis di Obiettivo Calabria Europa.

A moderare l’incontro Enrico Tricanico presidente di Obiettivo Calabria Europa.

La conferenza offrirà una preziosa occasione per esplorare, non solo i diritti politici dei cittadini, ma anche i diritti sociali, come l’accesso all’assistenza sanitaria transfrontaliera, regimi di sicurezza sociale e di istruzione.

Dal momento che il 2013 è l’anno europeo dei cittadini, risulta necessario porre attenzione sull’opportunità di informare i cittadini sui loro diritti legati alla cittadinanza europea, immergendoli in un contesto che non sia solo nazionale, ma appunto europeo. Nel 2010, infatti, il Report sulla Cittadinanza Europea ha concluso che, i cittadini europei non sono a conoscenza dei loro diritti e di conseguenza non ne beneficiano pienamente. Questi diritti ci sono, sono enunciati nel Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea e nella Carta dei Diritti Fondamentali e consentono ai cittadini di vivere e spostarsi all’interno dell’UE ed il diritto di votare e candidarsi alle elezioni per il Parlamento Europeo senza discriminazioni.

Per far conoscere questi diritti e per dare maggiori informazioni ai cittadini e consigli pratici sui diritti, la Commissione europea e il Parlamento Europeo hanno lanciato una nuova generazione di Centri di Informazione “Europe Direct”.

Non resta che partecipare numerosi alla conferenza per saperne di più anche in Calabria.

Valentina Raffa