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Cosenza, carabinieri arrestano 31enne in possesso di stupefacenti. «Rifornimento per le festività»

COSENZA – I militari della Compagnia Carabinieri di Cosenza hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, un 31enne di San Giovanni in Fiore (CS) per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel corso del servizio, i militari della Sezione Radiomobile di Cosenza venivano insospettiti dal comportamento del giovane che si aggirava con fare sospetto tra le corsie degli autobus del Piazzale dell’Autostazione. Lo stesso, alla vista del Carabinieri che gli intimavano di fermarsi per farsi presentare, ha tentato una breve fuga, ma è stato  immediatamente raggiunto e perquisito. Proprio durante la perquisizione personale, l’uomo è stato trovato in possesso di  20 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, occultata  abilmente all’interno di una fodera del giubbino.

Da quanto certificato dal Laboratorio di Analisi del Comando Provinciale di Vibo Valentia, il quantitativo di cocaina sequestrata aveva un principio attivo del 85% ed avrebbe garantito la suddivisione in 110 dosi che se immesse sul mercato avrebbero avuto un valore di circa 8.000 euro.

Il 31enne, dunque, al termine delle formalità di rito, è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. Nel corso dell’udienza di convalida, il ragazzo ha dichiarato che si trattasse di un rifornimento di stupefacente, acquistato per uso personale in vista della prossime festività natalizie.

 

Carabinieri arrestano giovane spacciatore cosentino

COSENZA – I militari della Stazione di Cosenza Centro hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 25enne cosentino, incensurato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’operazione è scattata dopo un breve servizio di osservazione nei pressi dell’abitazione del giovane, sita nei pressi di piazza Riforma, ove era stato segnalato, nei giorni scorsi, uno strano via vai di persone. Nel corso della perquisizione domiciliare, all’interno del controsoffitto, sono stati rinvenuti 200 gr. di marijuana, suddivisa in dosi, ed un bilancino di precisione. Lo stupefacente avrebbe avuto sul mercato un valore di circa 1.500,00 euro. 

L’arrestato, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Cosenza, è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

Coronavirus, dieci carabinieri positivi tra Cosenza e Rende

Sono dieci i carabinieri risultati positivi al Covid-19. I casi accertati sarebbero concentrati tra Cosenza e Rende. La conferma arriva dal Comando Provinciale dell’Arma. 
Secondo quanto appreso, pochi di loro mostrerebbero i tipici sintomi del virus risultando in gran parte asintomatici.
Nessuno inoltre è stato ricoverato in ospedale.

Proprio in queste ore gli operatori della task force dell’Asp di Cosenza, con un’unità mobile dell’USCA, stanno eseguendo i tamponi al comando provinciale dei carabinieri di Cosenza in modalità drive in su altri militari che hanno avuto contatti con i soggetti positivi.

Carabinieri, Comandante generale dell’Arma Nistri in visita al Comando provinciale di Cosenza

COSENZA – Questa mattina il Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, ha visitato il Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza, unitamente al Generale di Corpo d’Armata Carmelo Burgio, Comandante Interregionale “Culqualber” ed al Generale di Brigata Andrea Paterna, Comandante della Legione Carabinieri Calabria.

Il Comandante Generale, al suo arrivo al Comando, è stato accolto dal Col. Piero Sutera, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Cosenza, e nell’ampia corte dello stabile, nel rispetto delle regole di distanziamento, ha incontrato una ristretta rappresentanza di Comandanti territoriali, dei Reparti Speciali e dei rappresentanti del Consiglio di Base della Rappresentanza Militare.

Il Comandante Generale, nel salutare i presenti, ha espresso gratitudine e apprezzamento per l’impegno Istituzionale dimostrato, complimentandosi per le numerose operazioni portate a termine contro la criminalità e per l’assistenza prestata alla popolazione durante la pandemia di Covid-19. In questa occasione, il Col. Piero Sutera, nell’esprimere gratitudine per l’attenzione e la considerazione accordata ai militari del Comando Provinciale di Cosenza, a ricordo della visita, ha consegnato al Gen. C.A. Giovanni Nistri un’incisione in rame del 1704 che rappresenta il  convento di San Francesco di Paola (Patrono della Calabria) e l’antico percorso con la veduta della città di Paola e l’immagine del Santo raffigurata all’interno di una nuvola che guarda benigno, in segno di protezione, la terra di Calabria.

Nel prosieguo si è trattenuto in un briefing con il Comandante Provinciale e gli Ufficiali Comandanti delle Compagnie, ove sono state approfondite tematiche di interesse operativo e logistico, per poi effettuare una visita all’intera struttura.

Durante il percorso, l’alto Ufficiale si è prima fermato nell’Ufficio del Comandante Provinciale, dove ha apposto la Sua firma sull’albo d’Onore del Comando, e poi in quello del Comandante della Stazione di Cosenza Principale, dove alla presenza del Lgt. Francesco Parisi, ha rilasciato un visto sul memoriale del servizio. 

Nel corso della visita ha anche incontrato i vertici dell’Autorità giudiziaria, rappresentata dal Presidente della Corte di Appello di Catanzaro, Dott. Domenico Introcaso, dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Dott. Nicola Gratteri, dal Procuratore della Repubblica di Cosenza, Dott. Mario Spagnuolo, e dal Presidente del Tribunale di Cosenza, Dott.ssa Maria Luisa Mingrone.

Il Gen. C.A. Giovanni Nistri, al termine dell’incontro, per manifestare la Sua vicinanza sino ai minori livelli ordinativi dell’Arma, si è recato presso la Stazione Carabinieri di Cosenza Centro, ove è stato accolto dal Comandante della Compagnia Carabinieri di Cosenza, Cap. Giuseppe Merola, e dal Comandante di Stazione, Mar. Magg. Renato Morrone.

Picchia convivente incinta e suocera, arrestato dai carabinieri

GRIMALDI (CS) – Nel pomeriggio di ieri, i militari della Stazione Carabinieri di Grimaldi (CS) hanno tratto in arresto J.Y., cittadino gambiano 21enne da circa tre anni residente in Italia, per maltrattamenti nei confronti della convivente 25enne, di nazionalità italiana, e della madre 63enne di quest’ultima, entrambe italiane. L’uomo, già noto alle Forze dell’Ordine per i propri svariati precedenti penali per reati contro la persona e il patrimonio, alcune settimane fa era già stato tratto in arresto, sempre dagli uomini della medesima Stazione Carabinieri, per essere evaso dall’abitazione ove risulta sottoposto agli arresti domiciliari.

Negli ultimi giorni numerosi sono stati gli interventi svolti dagli uomini della Benemerita presso l’abitazione della coppia, ubicata in una Frazione del Comune di Altilia (CS), tutti effettuati per la medesima ragione: violenti litigi, urla, spintoni, episodi di violenza ormai ordinaria che hanno più volte costretto la compagna dell’uomo a rivolgersi al 112 o al 118.

Nessuna denuncia era mai stata però presentata nei confronti dell’uomo e, spesso, il tempo intercorso tra la chiamata ai sanitari o ai Carabinieri ed il loro arrivo presso l’abitazione era già di per sé sufficiente a far cambiare idea alla donna che, impietosita dalle scuse del gambiano e dalla precarietà del suo stato, negava l’accaduto a chi invece avrebbe potuto aiutarla.

Ieri pomeriggio l’epilogo della vicenda: questa volta destinataria delle percosse dell’uomo è stata anche la madre di lei, 63enne. Questo nel corso dell’ennesima violenta lite scaturita per una motivazione più che banale: un cellulare lasciato accidentalmente cadere in terra e che, a seguito dell’urto con il pavimento, ha smesso di funzionare. L’ira dell’uomo è stata incontenibile: afferrata la suocera, l’ha colpita più volte alla testa nonostante le insistenze della compagna perché la lasciasse andare. Non contendo, mentre finalmente l’anziana riusciva a divincolarsi dalla presa e a chiedere l’intervento dei Militari, il gambiano rivolgeva le proprie attenzioni violente pure contro la 25enne, strattonandola e colpendola più volta, pur sapendo che la stessa si trova in stato interessante da alcune settimane.

Ed è così, fortemente spaventate e singhiozzanti, che i Carabinieri intervenuti hanno trovate madre e figlia: intervenuto anche personale del 118, mentre la giovane veniva trasportata presso il pronto Soccorso dell’Ospedale Civile Annunziata di Cosenza per accertamenti, grazie alla descrizione dell’accaduto fornita dalle due donne l’uomo è stato tratto in arresto e dovrà ora rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia.   

Nella mattinata di oggi, a seguito dell’udienza di convalida, l’arresto è stato convalidato e l’uomo è stato risottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

  

      

 

 

 

Mariachiara Soldano alla guida della Compagnia Cc di Rende, è la prima comandante donna in Calabria

RENDE (CS) – Il Capitano Mariachiara Soldano subentra nell’incarico di Comandante della Compagnia Carabinieri di Rende al Capitano Sebastiano Maieli, trasferito presso il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Lucca. Soldano, 30 anni, è la prima donna ad assumere in Calabria il comando di una Compagnia Carabinieri, un incarico di prestigio e pregno di responsabilità. 

L’Ufficiale di origini pugliesi, ha frequentato l’Accademia Militare di Modena, completando il percorso di studi alla Scuola Ufficiali di Roma, dove ha conseguito le lauree in Giurisprudenza e Scienze della Sicurezza interna ed esterna.

Ha svolto servizio nel Lazio, quale Comandante di Plotone/insegnante presso la Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Velletri, per poi essere impiegato in Sicilia per quattro anni, dapprima con l’incarico di Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile di Modica e poi di quello di Ragusa.  

La significativa esperienza già maturata nel corso dei pregressi impegni professionali costituiscono la solida base da cui partire per operare in un territorio, quale è quello facente capo alla Compagnia di Rende ed alle dieci Stazioni Carabinieri dipendenti, particolarmente sensibile sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica.

‘ndrangheta, favorivano latitanza boss: 14 arresti

REGGIO CALABRIA – I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno disarticolato un’organizzazione dedita ad agevolare la latitanza di boss di ‘ndrangheta ed arrestato 14 persone – due ai domiciliari – ritenute responsabili, a vario titolo, di traffico ed associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, favoreggiamento personale di latitanti, detenzione e porto abusivo di armi da sparo comuni e da guerra.

L’operazione, denominata Gear, è stata condotta tra Reggio Calabria, Teramo e Benevento, con il supporto dei reparti territorialmente competenti, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, dell’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, del Nucleo Carabinieri Cinofili, con il coordinamento della Dda reggina diretta daGiovanni Bombardieri.

L’organizzazione aveva aveva stabilito la sua base nevralgica in una cava di inerti situata a Gioia Tauro individuata grazie alle indagini condotte dalla Sezione operativa della Compagnia carabinieri di Gioia Tauro e fa seguito agli arresti dei latitanti Antonino Pesce, Salvatore Etzi e Salvatore Palumbo.
Proprio il monitoraggio di mogli, fidanzate, parenti e favoreggiatori dei latitanti aveva fatto emergere la centralità del sito di estrazione che poi si sarebbe rivelato essere un vero e proprio snodo delle attività delittuose. Il monitoraggio della cava aveva permesso anche ai carabinieri di Gioia Tauro di catturare, il 14 aprile 2018, un quarto latitante, Vincenzo Di Marte, inserito nell'”elenco dei latitanti pericolosi” e ritenuto un elemento di spicco della cosca Pesce.
Secondo l’accusa, i componenti l’organizzazione, con diversi ruoli, avrebbero messo a disposizione dei latitanti Etzi, Pesce e Di Marte, immobili da adibire a rifugio, avrebbero fornito generi alimentari e di prima necessità, nonché strumenti meccanici ed elettronici. Inoltre avrebbero curato gli appuntamenti dei latitanti con altre persone garantendo anche i contatti con i familiari e organizzando gli spostamenti. Un quadro indiziario che ha portato il gip Stefania Rachele ad emettere il provvedimento su richiesta del procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci e del pm Francesco Ponzetta. (Fonte: ANSA  Calabria)
   

Operazione “Big Square”, disarticolata piazza di spaccio nel cosentino (Video)

CASTROVILLARI (Cs) – Con l’operazione “Big Square” i carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno disarticolata un’articolata rete di pusher che, in maniera sistematica e continuativa, riusciva a soddisfare la richiesta di cocaina, eroina, hashish e marijuana delle diverse piazze di spaccio. 

Il blitz dei carabinieri, scattato alle prime ore della giornata nei territori di Castrovillari e Cassano all’Ionio, ha portato all’esecuzione di 12 misure cautelari ed alla notifica di 12 informazioni di garanzia nei confronti di ulteriori indagati. Oltre 100 i militari impegnati per l’esecuzione delle misure cautelari supportati da un’elicottero. Tra i clienti abituali anche alcuni minorenni. 

Operazione Gipsy Village, 13 misure cautelari per furti e ricettazioni

COSENZA – Da questa mattina è in corso un’operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, denominata “Gipsy village”, contro un gruppo criminale operante nel “villaggio degli zingari”.

L’operazione coinvolge Cosenza ma anche i centri di Montalto Uffugo, Torano Castello e Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese.

Gli investigatori hanno disarticolato disarticolare un gruppo criminale specializzato nell’attività estorsiva chiamata “cavalli di ritorno”.

Oltre 120 carabinieri stanno dando esecuzione ad un’ordinanza che dispone misure cautelari, emessa dal gip di Cosenza, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 13 soggetti, tutti già noti alle forze dell’ordine, indagati, a vario titolo, per concorso di ricettazione, furto ed estorsione.
In particolare due persone sono state portate in carcere, 9 ai domiciliari, mentre ad altre due sono stati notificati, rispettivamente, un obbligo di firma e uno di dimora.

Secondo l’ accusa, il gruppo che opera su Cosenza è dedito ai furti di auto e alla restituzione in cambio del pagamento di somme di denaro.

Uno degli indagati era stato arrestato per altri reati e per questo si trovava nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto dove gli è stata notificata la misura cautelare.

Le vittime spesso venivano avvicinate nei pressi dei luoghi dove avvenivano i furti e per la restituzione dei mezzi venivano chiesti da 800 a 2.000 euro che dovevano essere portati in contanti direttamente al “villaggio degli zingari”.

Durante l’attività di indagine sono state trovate 36 auto, restituite ai legittimi proprietari. 

206° anniversario della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri in un anno denso di ricorrenze

COSENZA – 

Ricorre oggi il 206° annuale di fondazione dell’Arma dei Carabinieri, che quest’anno assume un significato ancora più profondo in quanto coincide con il centenario della concessione della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera di Guerra dell’Istituzione, per il valore dimostrato e il sangue versato durante il primo conflitto mondiale. Era il 5 giugno 1920 e da allora in questa data si celebra la Festa dell’Arma, nata come “Corpo dei Carabinieri reali” il 13 luglio del 1814.

Il Ministro della Difesa, On. Lorenzo Guerini, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Enzo Vecciarelli, il Comandante Generale, Gen C.A. Giovanni Nistri, e i Presidenti dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Opera Nazionale di Assistenza per Orfani dei Militari dell’Arma hanno onorato la ricorrenza rendendo omaggio questa mattina ai Caduti, con la deposizione di una corona d’alloro al Sacrario del Museo Storico dell’Arma.

Le misure di contenimento della pandemia non hanno consentito di prevedere la tradizionale cerimonia militare, ma come ha ricordato il Comandante Generale nel messaggio rivolto a tutti i Carabinieri “la solennità ideale della ricorrenza è interamente riposta nella confermata adesione di tutti ai valori fondanti dell’Istituzione. Tali principi sono emblematicamente sottesi nella concessione, esattamente cento anni fa da oggi, della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare alla nostra gloriosa Bandiera e hanno ricevuto rinnovata attestazione nelle attività condotte durante l’emergenza sanitaria. Sin dal suo insorgere l’Arma tutta, dai minori livelli ordinativi in su e ovunque sul territorio nazionale, ha rappresentato la più immediata espressione della prossimità dello Stato ai cittadini, dimostrandosi ancora una volta concreta interprete di quel ruolo di rassicurazione, solidarietà e protezione che è patrimonio unanimemente riconosciuto della Sua storia”.

Un contributo prezioso quello offerto dai Carabinieri in questi difficili frangenti, al pari di quello nell’ordinario contrasto a ogni forma di criminalità, reso con abnegazione silenziosa, spesso mettendo a rischio la propria incolumità. Un pericolo reale, testimoniato dai tanti Caduti di ogni tempo, basti ricordare l’eroismo del Vice Brigadiere Salvo d’Acquisto, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, di cui il prossimo 17 ottobre ricorre il centenario della nascita, e l’esempio del Mar. Magg. Vincenzo Carlo Di Gennaro, ai cui famigliari ieri il Generale Nistri ha personalmente consegnato la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, e ultimi, in ordine di tempo, i Caduti App. Sc. Emanuele Anzini e Vice Brig. Mario Cerciello Rega.

 

 

Fin dalla sua nascita l’Arma dei Carabinieri è al fianco degli italiani per garantire loro sicurezza e prossimità attraverso la capillare diffusione sul territorio delle oltre 4500 Stazioni e Tenenze territoriali, alle quali si aggiungono le circa 1.000 Stazioni forestali, e contribuisce alla tutela di interessi collettivi attraverso l’impegno dei reparti specializzati. Per far ciò, ha spesso adeguato la propria struttura organizzativa, mantenendosi saldamente ancorata ai propri valori. In quest’opera di continuo rinnovamento cento anni fa nascevano la scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, i Battaglioni Mobili e la Banda musicale dell’Arma.

La professionalità degli uomini e delle donne dell’Arma presenti in numerose aree del mondo, inquadrati in contingenti multinazionali e interforze a fianco dei colleghi di Esercito, Marina e Aeronautica” è stata sottolineata dal Capo di Stato Maggiore della Difesa nel suo messaggio augurale per la ricorrenza, evidenziando tra l’altro “lo straordinario impegno per favorire la pacifica convivenza tra i popoli e dare sostegno e migliori prospettive di vita in luoghi e terre remote”.

Il Ministro della Difesa ha invece posto l’attenzione sull’innata capacità dei Carabinieri di essere, con garbo e discrezione, sempre vicini ai cittadini, che sanno di poter trovare in ciascun di loro un riferimento sicuro e una mano tesa nelle difficoltà. L’On. Guerini ha pertanto invitato le donne e gli uomini dell’Arma ad essere “fieri ed orgogliosi di questo rapporto privilegiato con gli italiani costruito in più di due secoli di vita, alimentato quotidianamente per garantire sicurezza, legalità e ordine.

Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con un messaggio indirizzato al Generale Nistri, ha rivolto l’augurio più fervido degli italiani a tutti i Carabinieri, sottolineando la dedizione dimostrata in questo periodo particolarmente difficile che “ha confermato quel rapporto di naturale relazione e fiducia con la gente, garantendo la prossimità rassicurante dello Stato, solidarietà e concreta assistenza”. Lo spirito di sacrificio dei militari dell’Arma in favore delle comunità loro affidate è testimoniato anche dall’elevato numero di contagiati e di deceduti, ha proseguito il Capo dello Stato, che ha voluto esprimere la vicinanza e la riconoscenza della Repubblica ai Caduti di ogni tempo e ai loro familiari.

Proprio ai tanti Caduti e contagiati è doveroso volgere il pensiero in questo difficile momento. Infatti, anche a Cosenza il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Piero Sutera, ed il Prefetto di Cosenza, dott.ssa Cinzia Guercio, hanno deposto sulle note del silenzio, una corona di alloro al monumento ai Caduti, eretto all’interno della caserma “Paolo Grippo”. A margine di questa breve, ma alquanto significativa cerimonia, il Col. Piero Sutera ha sottolineato che: “quest’anno la festa per i 206 anni dell’Arma dei Carabinieri è segnata da profonde venature di tristezza per i terribili effetti della diffusione del covid-19 nel nostro Paese. Oggi, alla gioia per la solennità si affianca il desiderio di stringersi simbolicamente alle tante famiglie di Italiani che hanno perso i propri cari senza neanche la possibilità di rivolgere loro un’ultima carezza. In questi tristi elenchi non mancano purtroppo anche i Carabinieri. A tutti rivolgiamo commosso il nostro reverente pensiero, nella consapevolezza che siamo in dovere nei loro confronti: il dovere di operare silenziosamente con ancora più dedizione e sempre rinnovato slancio per assicurare la nostra vicinanza, la nostra concreta prossimità a quanti, specie in questo momento, chiedono più sicurezza, una presenza amica ed un solidale conforto. A queste istanze, oggi più che mai, i Carabinieri intendono rispondere puntualmente riaffermando quell’inesauribile volontà di porsi incondizionatamente al servizio dell’Italia e degli Italiani”.