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Auto travolge due ciclisti sulla statale 18, un ferito

CATANZARO – Due ciclisti di origine pakistana sono stati investiti ieri sera da un’auto nei pressi di località Marinella di Lamezia Terme lungo la statale 18. I ciclisti stavano probabilmente rincasando nel centro di accoglienza di Gizzeria Lido quando una vettura è sopraggiunta e li ha travolti. L’autista, anch’egli straniero, si è immediatamente fermato e ha prestato i primi soccorsi. Uno dei due malcapitati è stato trasferito in codice rosso all’ospedale di Lamezia per le ferite riportate, l’altro è rimasto illeso.

 

 

Dieci anni fa la scomparsa di Walter Abramo e Alberto Paonessa, una passeggiata in bici per ricordarli

I ciclisti intorno ai familiari (da sx Ninetta Abramo e Luigi Paonessa)
I ciclisti intorno ai familiari (da sx Ninetta Abramo e Luigi Paonessa)

S.MARIA DI CATANZARO (CZ) – Una “preghiera fatta sui pedali”, l’hanno voluta dedicare amici e compagni di corsa a Walter Abramo e Alberto Paonessa e alle loro famiglie. Sono passati dieci anni da quando, il 24 luglio 2005, i due furono travolti da un’auto proprio mentre erano in sella, lungo la strada statale 106. Questa mattina, amici e familiari li hanno ricordati nel segno della loro passione: la bicicletta. Circa 100 ciclisti sono partiti da S.Maria per raggiungere Botricello. Presenti anche alcuni bambini. Il ricordo, l’amicizia e la capacità di fermarsi per aiutare l’altro, il rispetto reciproco tra ciclisti e automobilisti, la necessità dell’impegno dei politici perché simili tragedie non accadano più, i messaggi emersi. Sullo sfondo, la presenza di Walter Abramo e Alberto Paonessa con i ricordi dei bei momenti vissuti insieme, uniti nel silenzio dalle biciclette.
I ciclisti si sono radunati a S. Maria, dove ai familiari è stata consegnata una targa-ricordo offerta dall’asd (associazione sportiva dilettantistica) Roccelletta Bike. Dopo i ringraziamenti, la signora Ninetta Abramo

Alberto Paonessa (49 anni)
Alberto Paonessa (49 anni)

ha voluto abbracciare tutte le vittime della strada e le loro famiglie, vittime anch’esse. Per la moglie di Walter Abramo, in dieci anni non è cambiato nulla perché ancora troppe persone perdono la vita in incidenti stradali. È, perciò, necessario l’impegno dei politici. Perché strade come la 106 non siano più strade della morte. E non trasformino le domeniche in dolori che non si placano: “i figli hanno perso due papà, Walter e Alberto”, ha concluso.
La passeggiata in bicicletta di questa mattina ha raggiunto Botricello dove un punto ristoro, allestito dal Comune, ha accolto i ciclisti. L’assessore alla cultura e all’associazionismo, Concetta Procopio, ha ricordato le vittime della strada, le vittime della strada della morte, la 106, e in particolare “due persone carissime”. Anche il sindaco di Botricello, Tommaso Laporta, si è soffermato sul ricordo. Per il primo cittadino, come nel ciclismo così nella vita, ci sono i momenti in cui bisogna stare uniti.

Walter Abramo (56 anni)
Walter Abramo (56 anni)

La mattinata si è conclusa con la benedizione del parroco don Tommaso Mazzei che nella preghiera ha anche ricordato Walter Abramo, Alberto Paonessa e il loro sguardo. Per il parroco, i ciclisti sono portatori di amicizia, di rispetto per l’ambiente, di ricordi degli amici di ieri e di un grande insegnamento: nella vita ci sono i momenti in cui si corre da soli e i momenti in cui ci si ferma per aspettare l’altro.
A Botricello sono stati presenti, oltre alle forze dell’ordine, la protezione civile, i vigili urbani, la Croce Rossa e l’Avis. Gli organizzatori della passeggiata in bici hanno ringraziato i partecipanti, il Comune, quanti si sono impegnati per la realizzazione della giornata, i volontari che hanno garantito la sicurezza lungo il tragitto (tra questi, anche un’ambulanza Ranieri) e il Caffè Roanna.

 

 

 

 

 

 

 

Rita Paonessa

Pedalata della sicurezza in ricordo degli otto ciclisti di Lamezia Terme, il messaggio degli Explorers Catanzaro

Di seguito il messaggio  indirizzato dagli Explorers di Catanzaro ai familiari e ai compagni di squadra degli otto ciclisti di Lamezia Terme travolti dall’auto di Chafik El Ketani il 5 dicembre 2010. Quello della sicurezza di ciclisti e pedoni è ancora un problema non risolto. 268 ciclisti e 620 pedoni: è il tragico bilancio solo di quest’anno. Nei giorni scorsi l’ennesima vittima: Altea, una ragazza di soli 17 anni. In molte città italiane la mobilitazione di #salvaiciclisti. Ieri, a Lamezia Terme, la seconda pedalata della sicurezza per ricordare Fortunato Bernardi, Giovanni Cannizzaro, Pasquale De Luca, Domenico Palazzo, Rosario Perri, Vinicio Puppin, Franco Stranges e Domenico Stranges.

 

 

Lamezia Terme, 18 Novembre 2012

Un altro anno è passato e, come una ferita ancora aperta, rimane il ricordo doloroso di quel terribile 5 dicembre 2010, quando, in una assurda tragedia senza precedenti, otto ciclisti, inermi, sono stati spazzati via, per sempre, da una folle auto in corsa.

Ed è per ricordare che, anche quest’anno, abbiamo voluto riunire la comunità ciclistica catanzarese e continuare a far sentire la nostra vicinanza alle famiglie e ai compagni di squadra, portando, ancora una volta, il messaggio di solidarietà dei ciclisti catanzaresi.

Grazie alla Next Atlas e al Ciclo Club Lamezia, che, organizzando la manifestazione, ci consentono di ricordare gli amici scomparsi e, soprattutto, di tenere viva l’attenzione sul problema della sicurezza dei ciclisti nelle strade.

Ma cosa è cambiato a distanza di due anni? Veramente poco.

Lo confermano, purtroppo, i dati agghiaccianti che forse pochi conoscono: l’Italia è il terzo paese in Europa per il numero di ciclisti morti in strada, ben oltre 2500 sono i ciclisti che hanno perso la vita negli ultimi 10 anni.

Quest’anno siamo già a 217 e l’ultima tragedia risale a pochi giorni fa, nella quale la giovane Altea di soli 17 anni è stata uccisa, trascinata con la sua bicicletta per 300 metri da un fuoristrada impazzito.

Ma essere uccisi, travolti da un veicolo mentre si percorre serenamente una strada pubblica è ancora ammissibile?

Guidare con superficialità e distrazione è ancora un comportamento accettabile?

Quante vittime serviranno ancora per fermare questo disastro?

E’ giunto, ritengo, il momento di dire BASTA! e chiedere a voce ferma alle Istituzioni il riconoscimento dell’elevato valore sociale che ricopre la mobilità ciclistica, il suo sviluppo e la sua tutela.

La sicurezza delle persone che decidono di muoversi in bicicletta deve essere garantita con azioni forti mirate al raggiungimento di una cultura diffusa, nei ciclisti e negli automobilisti, del corretto utilizzo della strada pubblica nel pieno rispetto delle regole della circolazione stradale.

Dobbiamo esigere che le Amministrazioni diventino più attente, perché il movimento ciclistico in Calabria sta crescendo: le strade sono sempre più frequentate dai ciclisti e sono sempre di più i giovani che utilizzano la bicicletta.

La classe politica non può rimanere inerte ma deve, da subito, attuare politiche di controllo, di prevenzione, di divulgazione ma soprattutto di programmazione individuando misure urgenti a tutela della mobilità ciclistica con la realizzazione di percorsi protetti, anche utilizzando l’enorme patrimonio di strade secondarie spesso abbandonate e inutilizzate, affinché non si debbano verificare mai più tragedie simili.

Sono sicuro che Domenico Stranges, Vinicio Puppin, Fortunato Bernardi, Pasqualino DeLuca, Rosario Perri, Giovanni Cannizzaro, Franco Strangis e Domenico Palazzo, stanno apprezzando quello che stiamo facendo ma, soprattutto, già sanno che la loro vita spezzata non rimarrà un inutile sacrificio.
ASD EXPLORERS CATANZARO
IL PRESIDENTE
Antonio Astorino