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La Calabria in campo per contrastare Cinipide Galligeno del Castagno

CATANZARO – Il Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione della Regione Calabria, guidato dall’Assessore Michele Trematerra, scende in campo nuovamente ed attivamente per contrastare il Cinipide Galligeno del Castagno, ossia il parassita Dryocosmus Kuriphilus Yasumatsu, che dal 2009 ha iniziato ad infestare i castagneti del territorio regionale, facendolo registrare come una presenza a carattere endemico. Numerose – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – le iniziative messe in atto dal Servizio Fitosanitario Regionale, che già dal 2009 ha provveduto alla delimitazione delle aree infestate e ad una serie di controlli e monitoraggi, ma soprattutto alla realizzazione di un centro di moltiplicazione del Torymus Sinensis, l’antagonista naturale del Dryocosmus Kuriphilus, nonché l’unico metodo possibile ed autorizzato per combattere il dannosissimo parassita del castagno. “Nel 2012 – ha precisato l’Assessore Trematerra – si è dato il via ai rilasci di Torymus Sinensis nei castagneti calabresi e tutti i castanicoltori che hanno avuto l’esigenza di effettuare rilasci dell’insetto antagonista, sono stati sempre assistiti e supportati dal nostro Servizio Fitosanitario, sia nell’individuazione delle migliori fasi fenologiche, che nelle localizzazioni geografiche, per rilasci effettuati nel rispetto dei protocolli scientifici disponibili”. Dai dati forniti dal Servizio Fitosanitario Regionale, si apprende che nel biennio 2012/2013, negli ambienti castanicoli presenti su tutto il territorio regionale, sono stati effettuati circa 180 rilasci di gruppi di insediamento di T-Sinensis, dei quali circa 80 grazie al lavoro progettuale realizzato dal Servizio Fitosanitario Regionale e finanziato dal Mipaaf. L’Assessore Trematerra, rende noto, inoltre, che la legge regionale n°56 del 2013 ha previsto lo stanziamento di 50.000 euro per ulteriori attività di contrasto alla diffusione del Cinipide Galligeno del castagno. In particolare, in prosecuzione del progetto ministeriale elaborato nell’ambito del Tavolo di Filiera “Frutta in guscio”, e da quanto predisposto da alcuni enti e da una serie di castanicoltori privati, la Regione Calabria ha indetto una manifestazione di interesse per l’utilizzo dei 50.000 euro stanziati che, nel biennio 2014/2015, dovranno servire all’acquisto di gruppi di insediamento di T- Sinensis da distribuire sul territorio regionale, al fine di effettuare interventi razionali e di rendere

Attivare i fondi contro il “Cinipide”

La Coldiretti Calabria con una lettera del suo presidente Pietro Molinaro indirizzata all’assessore Michele Trematerra e al Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti, ha chiesto di attivare  le risorse che il Consiglio Regionale nel Bilancio di Previsione 2014 ha previsto in €uro 50mila €uro per la per la lotta biologica al “cinipide galligeno” del castagno e realizzare velocemente e nei tempi giusti, i lanci dell’antagonista  “Torymus sinesis”.

E’ importante  – si legge nella lettera –  che il Servizio Regionale Fitopatologico e l’ARSAC, che stanno lavorando con impegno, coordinino tale attività anche al fine di  pianificare i lanci che saranno effettuati in Calabria onde evitare sovrapposizioni. Da un contatto informale avuto con il Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino, che è il referente nazionale  del Mi.P.A.A.F., vi è la disponibilità ad effettuare i lanci, costituiti da un numero minimo di 110 femmine e 55 maschi del parassitoide, ad un costo che tra l’atro si è ridotto rispetto agli anni precedenti.  Una siffatta attività opportunamente programmata risulterà efficace e verrà incontro alle notevoli difficoltà che hanno affrontato e con cui continuano a fare  i conti i castanicoltori calabresi. Il “cinipide galligeno” del castagno, in questi ultimi anni,  ha arrecato notevoli danni al nostro patrimonio castanicolo, compromettendo lo stesso paesaggio e l’economia, in particolare delle zone interne della nostra regione, dove è presente questa coltura dalle antiche tradizioni e sapiente e produttivo utilizzo.

Vino: stappato il novello 2012, al via la commercializzazione

Sono circa 80 mila le bottiglie di vino novello prodotte in Calabria e diverse le cantine calabresi impegnate in questo settore produttivo. Quest’anno vi è stata una diminuzione di oltre il 30%, dovuta sia alla vendemmia più contenuta che ha indotto i produttori a riservare al novello un quantitativo minore di bottiglie rispetto al solito. Nei ristoranti, agriturismi e nei pranzi del lungo fine settimana, molte famiglie degusteranno il vino novello abbinandolo alle castagne la cui produzione risulta praticamente dimezzata per la lunga estate calda ma anche per l’attacco di un parassita il “Cinipide galligeno del castagno” che proveniente dalla Cina sta distruggendo le nostre coltivazioni. “Il novello – ricordala Coldiretti- arriva sul mercato, secondo quanto previsto da un decreto ministeriale, con due settimane di anticipo rispetto al concorrente beaujolais nouveau francese. I prezzi delle bottiglie di novello sono stabili e variano in Calabria- sottolineala Coldiretti- su valori compresi tra i quattro e i sei euro a bottiglia. Il “vino da bere giovane”, che negli ultimi anni ha perso un po di appeal,  è nato negli anni ’50 in Francia nella regione Beaujolais e le sue caratteristiche sono determinate dal metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è – continua la Coldiretti- profondamente diverso da quello tradizionale: le uve del novello, infatti, non vengono pigiate e successivamente fermentate come nel caso dei vini tradizionali, ma viene invece effettuata la fermentazione direttamente con gli acini interi in modo che solo una piccola parte degli zuccheri presenti si trasformi in alcool, conferendo al vino il caratteristico gusto amabile e fruttato”.