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Parità di genere, il prefetto sollecita le giunte, soddisfatta la Stumpo

CATANZARO – La Consigliera regionale di Parità Antonietta Stumpo esprime grande soddisfazione per la presa di posizione del Prefetto di Catanzaro Luisa Latella che, attraverso la sua nota del 27 ottobre scorso, ha inteso recepire le sue sollecitazioni in merito alla rappresentanza femminile nelle Giunte e nei Comuni, anche al di sotto dei 3 mila abitanti. «Il Prefetto di Catanzaro – si legge nella nota –  ha invitato tutti i sindaci dei Comuni della provincia di sua competenza ad adeguarsi quanto prima al dettato normativo e giurisprudenziale in materia di parità (Consiglio di Stato n. 6073/2013), garantendo un’equa rappresentanza di genere nella compilazione delle rispettive giunte, anche nei comuni con abitanti inferiori a 3.000».

«La parità di genere  – dichiara la Stumpo – è un principio di civiltà sancito in primo luogo dalla Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e le leggi che si sono susseguite (da ultimo la legge Del Rio) ne hanno favorito finalmente l’applicazione, anche con riguardo ai comuni con popolazione al di sotto dei 3 mila abitanti ove, specificatamente, l’obbligo è garantito dagli artt. 6 e 46 del d.lgs. n. 267/2000 (T.U.E.L.) che ha recepito la legge n. 125/1991».

Rappresentanza di genere nelle Giunte comunali, La Stumpo scrive ai prefetti

CATANZARO – La Consigliera regionale di parità Antonietta Stumpo si è rivolta ai Prefetti delle cinque Province calabresi per segnalare la mancata attuazione della rappresentanza di genere nelle Giunte comunali. La Stumpo ha reputato necessario rivolgersi direttamente ai Prefetti, affinché sia posto in essere quanto di competenza per affermare il principio costituzionale antidiscriminatorio nella composizione delle Giunte degli enti locali, dopo numerose segnalazioni pervenute all’Ufficio da parte di cittadini/e, associazioni, movimenti ed istituzioni che lamentano, appunto, la mancata attuazione della normativa vigente in materia di equa rappresentanza di genere nella composizione della Giunte comunali e dopo aver inviato delle diffide ai Comuni inadempienti. «L’equa rappresentanza di genere, principio garantito dalla Costituzione, può essere derogato – specifica la consigliera di parità – solo per consentire la continuità dello svolgimento delle funzioni politiche, quando l’impossibilità di assicurare la presenza dei due generi sia adeguatamente provata tramite un’accurata e approfondita istruttoria e un’altrettanta adeguata motivazione, come ha ribadito con la sentenza 406/2016 la quinta sezione del Consiglio di Stato, che si è pronunciata sulle condizioni necessarie per derogare al comma 137 della legge Delrio, secondo cui nelle Giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3mila abitanti nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%». A questi principi di civiltà prima che normativi, va aggiunta una consolidata giurisprudenza amministrativa, che non ammette ritardi o elusioni nell’applicazione della normativa vigente in materia, avendo la norma sulla rappresentanza di genere valore precettivo e cogente così come ribadito più volte dal Consiglio di Stato ed in particolare nella sentenza del 18 dicembre 2013 n. 6073 e successive che afferma ‘l’illegittimità per violazione del principio delle pari opportunità il decreto di nomina degli assessori, tutti di sesso maschile, della Giunta Municipale’.

Violenza sessuale, presentato il bando per la formazione del personale sanitario

CATANZARO – L’Assessore al Welfare Federica Roccisano ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sede della Cittadella regionale, l’avviso pubblico per il finanziamento di progetti  finalizzato alla realizzazione di azioni di formazione al personale sanitario e socio sanitario dei presidi di emergenza e di Pronto  soccorso nell’ambito del Piano per il contrasto alla violenza sessuale e di  genere. «Con questo Avviso – ha dichiarato  l’Assessore Roccisano – intendiamo finanziare progetti di formazione che usufruiranno anche delle professionalità delle operatrici dei Centri antiviolenza, del personale sanitario e sociosanitario in servizio presso i Dipartimenti di emergenza e i Pronto soccorso degli ospedali, anche al fine di promuovere modelli di soccorso e assistenza».  «È importante  – ha aggiunto –  formare il personale che deve interloquire con le donne vittime di violenza  e creare un rete di persone che si coordinano per tutelare le donne già dal primo accesso al pronto soccorso. Qualora, infatti, dall’anamnesi e dalle condizioni cliniche della donna che si presenta al Pronto soccorso, e ad ogni altro presidio di emergenza, emergano elementi riconducibili a episodi di violenza, è possibile attivare risposte immediate e secondo modalità ben strutturate. Abbiamo anche istituito un tavolo insieme alle case rifugio, ai centri antiviolenza e agli operatori del settore con l’obiettivo di rafforzare, sul territorio regionale, le misure a sostegno delle vittime di violenza di genere e i loro figli ed i servizi a loro dedicati, il tutto in un’ottica non solo di assistenza ma di empowerment femminile».