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Cyber Security, l’intervista al presidente di Poste Italiane Luisa Todini (AUDIO)

COSENZA – Ad accogliere Matteo Renzi a Cosenza il presidente nazionale di Poste Italiane Luisa Todini. Di seguito l’intervista raccolta da Ottoetrenta.it andata in onda in diretta sulle frequenze di Radio Sound

 

[Interview] Il Mondo Nerd visto attraverso l’Occhio del Rinoceronte di ON

L’essere Nerd, come forma di ricerca dell’arte contemporanea, realizzazione delle proprie passioni. Mandare al diavolo i filtri che adottiamo nella società per essere più sinceri con noi stessi, godendo di ciò che più ci piace. Abbiamo fatto quattro chiacchiere col Rinoceronte di Orgoglio Nerd, Daniele Daccò, scoprendo un po’ del mondo Nerd visto dall’Occhio del Rinoceronte. Spesso è difficile coltivare i propri sogni in una società che emargina ciò che non comprende, ma se si è abbastanza testardi da portare avanti i propri progetti possono nascere realtà meravigliose e stimolanti come ON. Ma basta parlare, ora tocca al nostro ospite raccontarci come tutto è iniziato.
Tanto Tempo Fa in una Galassia Lontana Lontana…

Chi è il “Rinoceronte”?rinoceronte 2

Partiamo subito con una domanda profondamente filosofica? Bene. Il Rinoceronte è la”mascotte” di OrgoglioNerd, l’aspetto del direttore nel nostro immaginario. Il Rinoceronte è una versione un poco più sgrossata, egocentrica e fanfarona del sottoscritto, qualcosa di più di un semplice nome d’arte. Tramite esso ON guarda il mondo e si rapporta con esso, è qualcosa di morbido sul quale cadere, diciamo.

Fare della propria passione un lavoro è il sogno di tanti, ma solo in pochissimi riescono a realizzarlo. Come nasce il progetto Orgoglio Nerd?
OrgoglioNerd nasce dalla necessità, la necessità di alcuni appassionati di svegliarsi felici, fieri di fare quello che fanno. OrgoglioNerd è dove riversiamo le nostre passioni, non un palco dal quale gridare una verità, non siamo nessuno, non abbiamo nessuna grande consapevolezza segreta da urlare. OrgoglioNerd è un luogo di confronto, nato per crescere insieme a chi ci segue. Anni fa gestivo le pagine a tema Fumetto di un grande sito di Videogiochi. Dopo alcuni diverbi, io e la redazione ci siamo trovati con un pubblico, tanto da dire, ma non un posto dove dirlo. Così è nato ON, il nostro faro di speranza. La nostra necessità.

redazione ONIn molti hanno provato a trovare una definizione di “Nerd”, voi stessi avete lanciato una rubrica per far luce sul significato in continua evoluzione di questa parola. Qual è la definizione a cui siete giunti?
Ne parliamo in Teoria N, il nostro quarto libro. Non si tratta di una definizione, ma appunto di una teoria, la nostra. Una teoria volta a indicare il Nerd in senso ampio, non nel singolo. Per noi nessuno può dire a un altro se è Nerd oppure no, è una cosa che devi sentire dentro di te. La teoria alla quale siamo giunti ora, sempre in divenire, è: “Nerd è Colui che ha una passione ed è disposto ad essere emarginato pur di seguirla”. Una sana passione, qualsiasi essa sia, anche il ballo. Se essa ti rende felice e sei pronto a rimanere solo pur di mantenere la tua identità… Beh, ci siamo. E ricordate che “essere disposto” non significa “essere”.

Il fenomeno “Nerd” negli ultimi periodi ha raggiunto sempre più consensi tra  giovani e meno giovani. Inizialmente i Nerd erano un cerchio ristrettissimo di persone, ora in molti si sono avvicinati a questa realtà, per quanto ancora ci siano persone che tendono a non prendere sul serio questa nuova ramificazione culturale. Cosa ne pensi dei Nerd del 2016?
Un curioso che si avvicina a un tema per moda, ammettiamo i film Marvel, ma poi rimane immischiato e la sua curiosità gli permette di accrescere la propria cultura non vale assolutamente “meno” di chi colleziona fumetti da prima della moda Marvel. L’idea del Nerd elitario, che possiede la propria cultura, è molto insana a nostro avviso. La mia idea personale di individuo Nerd (ma in generale di individuo) è qualcuno che tiene a divulgare cultura, a scambiare esperienze per crescere e non che spara frasi tipo “non sai niente di Star Wars, stai zitto.”  OrgoglioNerd  ha migliaia di lettori e siamo assolutamente coscienti che solo una piccola parte di essi è Nerd nel senso più classico del termine, ma è proprio questo il punto. Arrivare a più persone possibili per la divulgazione. Creare solo una cerchia di snob che si compiacciono di conoscere il numero d’attracco del Falcon su Bespin è solo deleterio.


Meglio Nerd oggi o negli anni ’90?
Per noi è indifferente, conta il singolo individuo non l’etichetta o la generazione. Qualcuno non vale più di qualcun rino 3altro solo perché ha visto l’Holiday Special o sa cosa intendo quando dico: THACO! I Nerd di diverse generazioni dovrebbero scambiarsi informazioni e punti exp per aumentare di livello insieme e non darsi battaglia.

Vorremmo conoscere il videogioco, il libro e il fumetto preferiti da Daniele Daccò.
Uh, complicata. Ho sempre avuto un’insana passione per Diablo 2, classe Barbaro. Ebbene si. Nei Video-Games però prediligo sempre una buona idea rispetto a un sistema ripetitivo, direi quindi Incredible Machines. Il libro: ce ne sono centinaia. Quello che però mi viene sempre in mente per primo è “C’Era Due Volte il Barone Lamberto” di Rodari. Non mi stancherò mai di consigliarlo. Lo stesso vale per il fumetto, troppi si agitano nella mia mente, potrei dirti Mad Love di Bruce Timm e Dini quanto Rughe di Paco Roca.

Parliamo dei tuoi libri: l’Occhio del Rinoceronte, L’Altro Occhio del Rinoceronte e Il Terzo Occhio del Rinoceronte. Da dove nasce l’idea di una storia che possa unire la realtà di un gruppo di studenti al mondo di D&D?
Nasce dalla realtà, anni di sessioni di Dungeons And Dragons fatte di lacrime, risate e battute. Anni ad analizzare i protagonisti dei film con le regole dei manuali. Ma Freddy Krueger avrà livelli da ladro?

Devo molto al mio party di D&D, i miei compagni d’arme, la mia famiglia.

Cosa ne pensi della scena fumettistica italiana?
Facendone parte, sono ancora agli inizi ma qualcosina ho dedotto, direi che ne sono entusiasta. Si respira aria nuova, nuove possibilità, devi ancora insistere come un mulo, anzi come un rinoceronte, ma il muro prima o poi crolla comunque.
rino e onigiri

Sia tu che la tua redazione ponete all’attenzione dei vostri fan i problemi sociali che scuotono il pensiero comune, non censurando il vostro giudizio personale. Come reagisce la community ai contenuti di questo tipo, dove esce la sincerità delle persone che animano il vostro progetto?
Molto positivamente! Ragionando su grandi numeri ovviamente non possiamo “accontentare tutti”, avremo sempre opinioni discordanti, ma è questo il bello, no? ON non è un semplice sito che parla di “roba nerd”, noi diamo il nostro personale punto di vista sulla società, sull’attualità. Un punto di vista intimo, Nerd. Cerchiamo sempre di fare ciò che riteniamo giusto e, a prescindere se il lettore sia d’accordo oppure no sulla nostra tesi, questo traspare e viene apprezzato.

Ultima domanda, la scelta che ha pregiudicato tantissime amicizie negli anni ’90, un tributo ai 20 anni di Pokémon che si celebrano quest’anno: Charmender, Bulbasaur o Squirtle?
Assolutamente Charmander, in seconda battuta Squirtle, altrimenti non ci gioco. Perché scegliere altro quando puoi scegliere un Drago?

 

Miriam Caruso

Claudio Tuoto e il Montalto, progetti per il futuro

MontaltoMONTALTO (CS) – Se sei il Montalto e se sai già da tempo che giocherai il prossimo anno in Promozione, se hai -8 punti in classifica perchè il giudice sportivo ti ha messo, giustamente, alle corde, e hai una pesantissima differenza reti, allora una vittoria – la prima – in trasferta diventa una piccola grande impresa … anche se il tuo avversario si chiama Taurianovese e a parte per i punti (solo 4) sta come te.

I primi tre punti della difficile stagione del Montalto sono inoltre coincisi con la prima vittoria da allenatore di Claudio Tuoto (classe ’75) che prima di appendere lo scorso dicembre le scarpette al chiodo,12669671_10205636304003617_2616129838784290987_n quando era in forza al Corigliano, ha fatte le fortune  di molte squadre calabresi fra la Serie D e l’Eccellenza: Rende, Sambiase, Castrovillari, Palmese, solo per citarne alcune. Per “rombo di tuono Tuoto” ora questa nuova avventura con tutte le difficoltà che la panchina del Montalto, un esordio in panchina che forse in pochi avrebbero accettato, ma che lui sta vivendo con molto entusiasmo e voglia di crescere.

D. Che valore ha per te la vittoria di Taurianova?

R. E’ chiaro che per la classifica si tratta di una vittoria ininfluente perchè il nostro destino è gia segnato. Ma la cosa importante di questa vittoria è l’impatto morale che può avere nei ragazzi per questo finale di campionato. In un certo senso questi tre punti premiano la loro abnegazione al lavoro e la voglia di fare bene. Il mio intente continua ad essere quello di cercare le buone prestazioni limitando i danni, anche se a volte sul nostro percorso ha inciso qualche errore arbitrale. Ma noi nonostante tutto continuiamo ad impegnarci per creare le basi da cui ripartire il prossimo anno.

D. L’obiettivo per le ultime partite è quello di uscire dal passivo dei punti?

R. Sicuramente è un obiettivo che mi sono prefissato da quando sono qui. Abbiamo accettato i meno cinque punti e le decisioni successive della giustizia sportiva che hanno incementato il passivo. Non sarà facile fare altri punti perche rimangono sfide importanti ma ci proveremo. 12108052_10205059637907325_8067256193337858837_n

D. Con la gara di domenica scorsa si può dire che in un virtuale testa a testa fra Montalto e Taurianovese, la tua squadra è quella che ha fatto vedere qualcosina in più?

R. Per quanto riguarda la mia squadra posso dire che ho visto i ragazzi combattere su ogni pallone, andare in vantaggio e portare a  casa la vittoria. Caratterialmente sono cresciuti perchè hanno mantenuto la porta inviolata e non succedeva da molto tempo. Da’altra parte anche alla Taurianovese va il merito di essersi impegnata come noi fino alla fine per cercare di agguantare il pareggio. Forse ha vinto di più la voglia del Montalto di volersi prendere questi punti. Abbiamo mantenuto la promessa che avevamo fatto da tempo. Montalto e Taurianovese hanno molto in comune: due squadre con tanti giovani, due progetti per ricominciare con due tecnici emergenti e speriamo che questo sia un buon viatico per entrambe le società.

D. Quindi il prossimo anno Claudio Tuoto allenerà ancora il Montalto?

R. Abbiamo iniziato un progetto importante insieme al presidente Lanzillotta e credo quindi che, se lui rimarrà anche facendo sì che per il Montalto non ci saranno altre sentenze, potremo riprendere a lavorare insieme. Lanzillotta è una persona a cui il Montalto deve tanto, nessun’altra persona credo che pur di mantenere vivo il calcio a Montalto si sarebbe preso questo gravoso impegno. Ci sono stati degli errori a inizio stagione, non si è costruita una squadra competitiva anche se forse nonsarebbec omunque servita a raggiungere la salvezza.

A fine intervista Tuoto dedica la vittoria di Taurianova a Paolo Salerno, l’ex giocatore del Montalto, tragicamente scomparso dicembre.

Andreina Morrone

Eman all’Unical ai microfoni di PonteRadio

Giovedì 10 marzo, a partire dalle 13, Eman farà tappa all’Unical con il suo Uni Radio Tour!
Durante l’evento, che avrà luogo nel parcheggio mensa “Martensson”, l’artista parlerà ai microfoni di PonteRadio Unical raccontando il suo nuovo disco “AMEN” e si esibirà in un mini live acustico accompagnato da Daniele Greco.

Il tour ufficiale di Eman, invece, partirà il 19 marzo dal teatro Politeama di Catanzaro e toccherà importanti tappe come Milano (31 Marzo), Bologna (2 Aprile) e Roma (7 Aprile). Il cantautore calabrese, con il suo nuovo disco, si è meritato un posto nella classifica stilata da Tv Sorrisi e Canzoni, classificandosi tra i 40 artisti che contano più vendite in Italia.
Con i suoi video ha ottenuto un milione e mezzo di visualizzazioni su youtube. Un artista amato che adora la sua Calabria.

ECCELELLENZA/ Corsa ai playoff. Entusiamo in casa Paolana. Perrotta: “Noi squadra giovane ma con tanta voglia di vincere”

PAOLA (CS) – All’ombra della Basilicali San Francesco si coltivano sogni di promozione. La Paolana dei giovani ma anche dei più esperti Salandria, Longo, Amendola batte nell’ultimo turno il Gallico Catona e consolida il suo quarto posto, anche se in compagnia della Cittanovese a quota 43. Quarto posto, oppure primo posto del campionato degli altri, il campionato senza Sersale, Castrovillari e Scalea, le squadre che si sono avvicendate dall’inizio del campionato in testa alla classifica. A dirigere il team biancoazzurro Vittorio Perrotta che fra le prestazioni con gli ultimi avversari e quelli futuri ci racconta la sua squadra protagonista della lotta ai playoff. Dal mister della Paolana anche un commento alla lotta al titolo.

Facciamo un passo indietro: l’ultima gara vinta col Gallico è stata condita da qualche polemica arbitrale.

La squadra è interpretato bene la partita, abbiamo fatto un gran primo tempo e si può ben dire che il loro portiere è stato il migliore in campo. Abbiamo avuto diverse occasioni e siamo passati due volte in vantaggio. E’ pur vero che la partita si è decisa fra primo e secondo tempo con l’espulsione di Praticò che si è scagliato verso l’arbitro. Non credo pertanto che la squadra avversaria si possa lamentare della direzione di gara, semmai io mi arrabbierei col mio giocatore per un gesto del genere.

Come ha giudicato la prova dei suoi?

In settimana abbiamo avuto dei problemi con alcuni giocatori quindi non ci siamo allenati in modo ottimale. Per questo, dopo un buon primo tempo con la giusta convinzione di fare risultato, nella ripresa è uscito il Gallico Catona. Purtroppo in certe situazioni noi paghiamo la giovane età che non ci permette di gestire al meglio tutte le situazioni. Così nel secondo tempo abbiamo subito un gol su rigore, giusto, e poi abbiamo sofferto fino alla fine. Tuttavia penso che fino alla fine del campionato non ci saranno partite semplici.

La Paolana è una squadra che non conosce mezze misure. Ha sin qui pareggiato solo due volte. Vince con squadre quotate e dirette concorrenti come Scalea, Sambiase, Isola e Gallico, e poi magari soffre con squadre di medio-bassa classifica come il Roggiano. E’ un problema di tenuta mentale?

Assolutamente no. Il Roggiano ha fatto la sua partita e ci può stare la sconfitta, cosi come ci può stare l’aver perso ad Acri o contro il Brancaleone. La fase di crescita di una squadra passa anche attraverso queste sconfitte. Non siamo una squadra che può vincere tutte le partite. Ma siamo anche una squadra che per esempio a Isola poteva pareggiare e invece non si è accontentata e ha conquistato i tre punti. Abbiamo una squadra giovane che scende in campo con difensore centrale e un centrocampista classe ’96, giocatori che hanno ancora bisogno di maturare per saper gestire tutte le situazioni. D’altra parte con una squadra giovane un allenatore può lavorare sulla “follia” dei giovani nell’interpretare determinate gare in modo aggressivo e con la voglia di vincere.

Parlando delle altre squadre, alla fine chi troveremo nei playoff?

Difficile ancora dirlo. Guardando la squadra che ha direi che la Cittanovese è superiore alle altre, ma sappiamo bene che a sei giornate dal termine non esistono partite facili di altre. Domenica per esempio la Cittanovese ha faticato con la Reggiomediterranea, così come non sarà facile la nostra sfida di domenica contro il Cutro. Ogni partita ha le sue insidie.

La Paolana ha già affrontato nel girone di ritorno Scalea, Castrovillari e Sersale. Per la lotta al titolo chi vede oramai in pole position delle tre?

Vedendo il calendario e considerato che giocherà i due scontri diretti in casa direi Sersale, squadra che numeri alla mano sta meritando questo primo posto. Alla squadra di Mancini, che ha fatto un gran lavoro, va anche il merito di essere riuscita a far bene anche con il doppio impegno settimanale per la Coppa. Per la rosa a disposizione direi invece Castrovillari che può contare anche su un tecnico navigato anche per le situazioni in cui l’aspetto mentale è fondamentale. Tuttavia i giochi sono aperti anche per lo Scalea che con una vittoria a Sersale riaprirebbe i giochi. 

A. M.

Il Cutro non molla. Vanzetto: “La forza del gruppo è il nostro valore aggiunto”

CUTRO (Kr) – A sette giornate dal termine, in Eccellenza oltre alla corsa a tre per il titolo fra Castrovillari, Sersale e Scalea, avvincentissima è pure la lotta in zona playout. Sono infatti sei le squadre racchiuse in sette punti, dall’Acri (a quota 32 punti) fino al Cutro (25). Già, il Cutro, squadra che è si terzultima, ma vicinissima alle squadre che la precedono. E soprattutto, la squadra di Leonardo Vanzetto sta vivendo un buon momento, sia per gioco che per risultati. Nelle ultime quattro gare ha collezionato otto punti, pareggiando con la capolista Castrovillari – passata per prima in vantaggio, agganciata solo all’ultimo secondo dagli avversari – e battendo addirittura in trasferta il Sambiase, squadra da molti accreditata nella rosa fiale dei playoff. A spiegarci il buon momento dei suoi è proprio l’esperto tecnico Vanzetto.

Mister se dovesse scegliere due motivi che stanno alla base di questo cambio di marcia del Cutro quali indicherebbe? cUTRO

In primis sono i miei ragazzi gli artefici di questo gran momento. Stiamo finalmente raccogliendo adesso, a differenza di prima, i frutti di tanto lavoro, tanta tenacia e forza di volontà. Oltre alle manovre di mercato quindi, che hanno portato a Cutro grandi uomini prima che grandi giocatori, trovo che il principale motivo di questa spinta in avanti sia la forza del gruppo. Nella mia rosa non c’è mai una formazione di base, a parte quei 4-5 giocatori che ne costituiscono l’ossatura; questo vuol dire che hanno giocato tutti, dando sempre il massimo. 

Domenica prossima affronterete il Roggiano, si può parlare di sfida fra due dirette concorrenti?

Si, e a mio avviso è una partita difficile e delicata. Con le grandi squadre, senza nulla togliere ai prossimi avversari, le motivazioni vengono da sé. Contro il Roggiano sarà la prima di sette finali di un mini torneo. Prepareremo la gara con grande attenzione ma anche mettendoci quel pizzico di cuore che serve a saltare l’ostacolo.IMG_20160223_130920

La classifica è corta, il Cutro potrebbe anche salvarsi senza passare dal limbo dei playout?

Conoscendo i miei uomini si. Questo è un gruppo con un grande carattere e che ne ha passate davvero tante. Fino a un mese e mezzo fa ci davano per spacciati, i giochi per il campionato sembravano fatti. Insieme siamo riusciti a creare qualcosa che sembrava inimmaginabile. Per molti potrebbe sembrare un miracolo ma io credo nei miracoli e posso garantire che da qua alla fine chiunque incontrerà il Cutro non avrà vita facile. Per i miei giocatori indossare la maglia del Cutro è un piacere e un onore, conoscono la storia di questa squadra e quindi daranno tutto quello che possono.

Se lei dovesse tracciare un bilancio di questi quattro mesi sulla panchina del Cutro?

Sono venuto quattro mesi fa a Cutro con grande entusiasmo e voglia di crescere. La società mi sta dando questa disponibilità e insieme stiamo crescendo. Se il nostro sogno si realizzerà avremo fatto qualcosa di fantastico. 

Mister Vanzetto è un tecnico che ha spesso cambiato piazza. L’anno prossimo si vede ancora a Cutro?

Non mi piace far programmi ma qui a Cutro mi trovo bene. Ho conosciuto persone fantastiche per cui sarà un onore continuare questa avventura se essa sarà accompagnata da un progetto, da un lavoro che mi rispecchia. A fine campionato saranno anche i risultati a dire se Vanzetto sarà riconfermato, il calcio è fatto di numeri e tante volte allenare bene o essere competenti non basta. In genere mi piacciono gli ambienti caldi.

A tu per tu con Teo Mammucari: L’intervista

teo mVenerdì 12 Febbraio Teo Mammucari è stato protagonista di una lunga serie di eventi a Cosenza. Dopo essersi raccontato ai ragazzi di NexTv, il progetto inventato da AmoCosenza e Lucio Presta per dare a tutti i giovani calabresi entro i 30 anni la possibilità di conoscere da vicino il mondo dello spettacolo, è stato ospite del Teatro dell’Acquario dove ha intrattenuto il pubblico per quasi due ore con uno show dal titolo Ricomincio da Te..o. Un’occasione per mettersi a nudo con cinismo e disincanto facendo ciò che gli riesce meglio: far  ridere la gente. Noi a telecamere spente, abbiamo cercato di carpire di più di quell’uomo di 50 anni, alto quasi due metri e magro come un chiodo che fa della sua irriverenza il miglior pregio.

Ricomincio da Te..o. Da cosa nasce l’idea di questo spettacolo e perché? 

Ricomincio da Teo è un ritorno alle origini. Io ho cominciato dai piccoli spettacoli, dal cabaret, ero un sognatore come i tanti ragazzi di Nextv che stava provando pian piano a farsi strada. Non ero il personaggio Teo Mammucari, ero semplicemente Teo. Nel tempo lasciando il cabaret e di conseguenza il teatro, ho abbandonato quella parte di me per approdare in tv. Oggi sento il bisogno di ricominciare dal palco e da me stesso, riprendendo un percorso da dove lo avevo interrotto.

A proposito dei giovani calabresi e di Nextv, qual è stata l’impressione di questa esperienza?

I giovani d’oggi hanno un’idea molto lontana di ciò che è la realtà e la televisione. In molti non conoscono bene la differenza tra successo e visibilità. Il successo non si può catalogare, dal mio punto di vista averlo significa vivere del lavoro che si ama. Per avere la visibilità basta andare in tv, per avere successo occorre entrare in punta di piedi imparando a farsi amare.

Tu hai un rapporto verace con il pubblico o almeno sembri una personalità libera dagli schemi. C’è un segreto che nessuno sa di te, un desiderio recondito che non sei mai stato pronto a raccontare? 

La verità è che io mi diverto molto di più a fare serate teatrali. Io non amo fare la tv quanto fare il teatro perché in quel caso siamo noi che entriamo nelle case degli italiani e non il contrario. Quando facevo le serate nei villaggi, venne Venditti che era agitatissimo per uno spettacolo che doveva fare. Io mi stupii e lui mi spiegò che sentiva la responsabilità di essere lui ad andare da qualche parte e non il contrario. Con la tv è la stessa cosa. Negli anni a venire credo che finirò con il tornare a fare decisamente più teatro.

Ultima domanda: Lucio Presta. Per i ragazzi di Nextv lui è un guru ma chi è davvero Lucio, secondo Teo Mammucari?

Al di là di quello che lui sia come manager, io stimo molto Lucio perché è una persona che sa quello che deve fare sempre. Quando ci siamo conosciuti ci siamo capiti immediatamente. Lui parla poco ma quando parla dice cose sensate. Non è un potente della tv, lui è un esperto di tv. Mi ha parlato di Amo Cosenza anni fa, raccontandomi questo progetto come un profondo atto d’amore verso il suo paese. Qualsiasi strada lui stia intraprendendo oggi, politicamente, merita supporto e il mio in bocca al lupo perché è una strada che risponde alla voce del cuore.

Lia Giannini

[NerdInterview] Mario Veltri si Racconta a Nerd30 (part. 1)

Nel cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva… scusate, ho sbagliato inizio. O forse no?

Tutti, almeno una volta nella vita, ci ritroviamo ad un bivio che ci porta a dover effettuare delle scelte tra diverse vie emario veltri le domande sono sempre le stesse: dove andare? Chi o cosa seguire? Perché andare da una parte invece che da un’altra? La maggior parte delle volte passiamo molto tempo lì, a quel bivio, a rimuginare.

Quando ho intervistato Mario Veltri sapevo di avere davanti a me un uomo che ha effettuato molte scelte nella vita, spesso ardue e, ancora più spesso, amare. Stiamo parlando di un uomo che ha sempre saputo dalla nascita cosa avrebbe voluto fare “da grande”, un po’ come in un romanzo, sapeva dove voleva andare a parare e ha fatto di tutto per perseguire il suo sogno.

Questo suo obiettivo lo ha portato a girare il mondo più e più volte, a raccogliere esperienze, nozioni, a “stringere mani” e lo hanno portato lì dove si trova ora, ad uno dei gradini alti dell’illustrazione calabrese e italiana (anche se forse l’Italia non lo sa). Ma bando alle ciance, ecco la prima parte dell’intervista! Buona lettura.

Ti conosciamo attraverso il tuo portfolio e i tantissimi lavori che hai fatto, ma chi è Mario Veltri e come è diventato l’uomo che è ora?

Da bambino mi piaceva l’idea di diventare un disegnatore di fumetti, poi mi sono scontrato con una realtà, quella italiana, in cui o sei un genio dei fumetti e ti devi auto produrre con i tuoi soldi o devi diventare schiavo di una realtà più grande, in cui ti costringono a disegnare nel modo in cui vogliono loro. Non era quello che volevo fare. Mi sono iscritto ad una scuola di grafica e ad una di fumetto. Ho studiato entrambe le cose per lasciarmi due porte aperte e la libertà di esprimermi.

Quando ho finito le scuole, mi sono ritrovato con un bagaglio culturale che mi permetteva di fondere le due cose. Feci i primi esperimenti di digital painting, scultura digitale, disegno vettoriale… A quei tempi erano poco diffusi e trovare artisti che si approssimavano a quest’arte era difficile. Sono stato uno dei primi italiani ad apparire su siti come CG society, su riviste come Advanced Photoshop o su pubblicazioni come su Ballistic Publishing. Ci sono poi anche altre riviste a cui sono piaciuti i miei lavori in America e Inghilterra.
Al di là di questo, ho avviato la mia carriera da grafico entrando in Edizioni Master dapprima come grafico base, poi coordinatore di gruppo e infine direttore artistico, dove disegnavo nuovi progetti grafici e supervisionavo il lavoro di quattro gruppi di professionisti . Avevo circa 26 anni. Questo lavoro mi ha dato molte soddisfazioni, ma, se da una parte potevo condividere quello che sapevo aiutando gli altri a crescere, dall’altra mi rendevo conto che dopo 9 anni avevo appreso tutto quello che potevo dall’azienda in termini di formazione. Restare lì mi avrebbe fatto guadagnare sicuramente soldi, ma nulla di più in termini di nuove esperienze o competenze.

Quindi restare non ti avrebbe portato a progredire?

Esatto! All’azienda servivo come prodotto finito non come strumento in crescita e quindi, mio malgrado, ho lasciato quel lavoro per andare a Londra.

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Cosa hai fatto una volta lì?

Iniziai a lavorare per un videogioco come unico Game Artist e, in contemporanea, avevo iniziato molte collaborazioni con un’azienda di nome Eco-Mind, che mi ha messo in contatto con Pirelli, Mediolanum, Enel e altre grosse aziende dove ho impiegato le nozioni per applicazioni corporate, dispositivi mobile e disegno di interfacce grafiche… é comunque un lavoro che continuo a fare tuttora! Ho contatti con le aziende e c’è una reciproca fiducia lavorativa. Avere un cliente serio e duraturo è una cosa fondamentale secondo me.

E dopo Londra? Cosa hai fatto?

Dopo l’esperienza londinese mi sono reso conto che mi mancava qualcosa, avrei voluto conoscere di più sull’animazione digitale. Quindi ho fatto i bagagli e sono andato all’Animation Workshop in Danimarca, dove ho sostenuto un corso di animazione 3D e altri in cui c’erano docenti della Pixar e professionisti di un certo livello. Subito dopo sono andato in Repubblica Ceca per un corso di rigging avanzato e poi di volata in Norvegia a mettere in pratica quello che avevo imparato fino a quel momento.

mario veltri 2Hai visitato molti posti diversi! Sei tornato in Italia dopo?

Si, dopo aver lavorato in una digital agency sono tornato in Italia e ho fatto il Free-Lance per qualche anno grazie ai contatti che avevo maturato. Sono stato un libero professionista praticamente fino ad ora! Ma non sono stato con le mani in mano. Attraverso Eco-Mind sono riuscito a lavorare con grandi aziende come la Nespresso, ma forse il mio picco più alto, da libero, l’ho raggiunto lavorando per la Ubisoft. Ricordi anno 1404? Beh, molti suoi aspetti grafici, tra cui l’icona dell’app, sono opera mia. Successivamente sono tornato in Danimarca dove ho studiato effetti speciali. Questo mi ha aiutato molto a lavorare con i video e ad utilizzare quello che già sapevo in un ambito in cui prima non riuscivo ad esprimermi come volevo. Quindi ho lavorato a compositing, rendering fotorealistici, tracciamenti di camera e ora, dopo questo lungo periodo di studio, mi ritrovo la possibilità di poter lavorare in una software house in Germania.
Sono molto felice di avere una possibilità come questa anche perché la vedo come una sfida in cui mettermi alla prova utilizzando le conoscenze e le abilità che ho raccolto fino ad ora.

Beh, questa è la mia storia! Almeno fino ad oggi.

Daniele Ferullo

Sulle Primarie Magorno glissa: deciderà l’assemblea

COSENZA – Il Pd vuole chiarezza nei conti di palazzo dei Bruzi. Per questo i deputati democrat di Cosenza hanno presentato una interrogazione parlamentare chiedendo un’operazione trasparenza ai ministri della Funzione Pubblica e degli Affari Regionali. Intanto però Ernesto Magorno non conferma lo svolgimento delle Primarie ma rimanda all’appuntamento con l’assemblea che deciderà in che modo affrontare la campagna elettorale. Queste le dichiarazioni raccolte per il Gr di Radio Sound

Intanto Luciano Vigna ha immediatamente replicato alle affermazioni dei deputati del Partito Democratico, in particolare per quanto riguarda i debiti fuori bilancio.

 

 

Da quart’ultimi a quarti, continua la favola della Cittanovese. Ferraro: “vogliamo i playoff”

Alla Cittanovese ieri è’ bastato un rigore trasformato da Lombardo per sbancare Isola. Un risultato di misura che non rende però giustizia ad una gara su ogni pallone e giocate su ritmi elevati da entrambe le squadre. Ma al di là della gara di ieri, ingiusto sarebbe non sottolineare la spaventosa cavalcata di Carbone e compagni che dalla gara persa a Paola alla tredicesima giornata, hanno fatto una cavalcata straordinaria, con otto risultati utili consecutivi e 22 punti conquistati su 24 a disposizione. Un quarto posto in classifica che sa di rivalsa dopo un inizio di campionato stentato. Condottiero di questa squadra risorta come l’Araba fenice, l’esperto tecnico Ferraro. Francesco Ferraro

La gara di ieri è stata risolta solo da un calcio di rigore che però tradisce in realtà una gara combattuta ed equilibrata.

E’ stata una partita molto combattuta e un pò dai due volti. Abbiamo affrontato un buon avversario che nella prima parte ci ha messo in seria difficoltà e avrebbe meritato il vantaggio. Nella seconda frazione poi noi siamo cresciuti, abbiamo trovato l’episodio determinante e abbiamo cercato di contenere l’avversario. Partita per noi sofferta, in attacco abbiamo giocato con il solo Saffioti che ha fatto quello che ha potuto per 80′ minuti, per questo abbiamo all’inizio stentato a pungere. In definitiva si è trattato della classica partita che se fosse finita 0-0 non ci sarebbe stato nulla da dire. Averla vinta è comunque un buon segnale che testimonia che con lo spirito giusto si possono vincere partite anche se iniziano in salita e senza una qualità di gioco importante.

Impressionante il vostro rullino di marcia, siamo quasi ai livelli del Castrovillari. Dove avete trovate le motivazioni? e ci può essere in questi casi un rischio appagamento?

Da quando sono arrivato a Cittanova a fine ottobre abbiamo prima passato un mese e mezzo, tra mille difficoltà, a cercare di ricostruire gruppo e squadra. Lasciata la quart’ultima posizione a dicembre abbiamo quasi scommesso con giocatori e società in una nostra ripresa e ci stiamo riuscendo. Per noi non ci può essere appagamento perchè se non riusciamo alla fine ad ottenere i playoff di questa grande sequenza di risultati non se ne ricorderà nessuno o comunque sarebbe stata inutile. Abbiamo quindi il dovere dei provarci, considerato da dove siamo partiti, i playoff sarebbero un grande risultato sportivo.

Lei parla di parla di playoff ma a cinque punti dalla terza in classifica Scalea non si può forse sognare anche qualcosa in più?

Dobbiamo essere seri, questo campionato al 99% lo vincerà il Castrovillari. Scalea e Sersale hanno già un posto nei playoff. Quanto a noi staremo a giocarci i posti rimanenti con Sambiase, Paolana e Gallico Catona. La classifica è molto corta, per esempio dopo la vittoria di Scalea ho detto ai ragazzi che se ieri non avessimo fatto un risultato positivo e, se non riusciremo a farlo sabato contro il Sersale, si può di nuovo scendere al 7°-8° posto, soprattutto se chi ti sta vicino non sbaglia.

Francesco FerraroSabato match contro il Sersale vicecapolista. Si aspetta turnover da parte del tecnico Mancini visto il loro impegno mercoledi 17 negli ottavi diCoppa Dilettanti nazionale?

Alla luce della posizione occupata in classifica non credo che il Sersale vorrà scegliere fra la Coppa o finire alla grande il campionato. Credo anzi che, avendoci chiesto la disponibilità di anticipare la gara al sabato, verrà qui per giocarsi la partita. Si tratta sicuramente di un buon avversario per individualità e organizzazione, un avversario a cui in questo periodo gira tutto bene e che noi conosciamo avendolo gia incontrato in semifinale di Coppa.

La Cittanovese non potrà contare su Bruzzese, squalificato ieri. Conta invece di recuperare qualcuno per sabato?

Credo che quasi certamente Carbone sarà irrecuperabile. Dobbiamo verificare anche le condizioni di Saffioti dopo l’acciacco di ieri. Dovremo mettere in campo le giuste motivazioni di gruppo per sopperire a queste assenze.

Chi non sarà di certo assente per il big-match di sabato è il pubblico giallorosso, chiamato in massa allo stadio dalla società che per sabato ha indetto la “Giornata Giallorossa”, non saranno quindi validi gli abbonamenti.

Andreina Morrone