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ECCELLENZA/ Dopo il pareggio di Acri, Mesiti (Isola): “Brutta gara, noi più occasioni”

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – L’Isola Capo Rizzuto incassa il pareggio agguantato ad Acri con l’aria di chi sa che non ha svolto appieno il proprio compito (come del resto anche l’Acri) ma che ha conquistato un punto che fa morale e muove la classifica. Cosi ieri a fine gara commentava il pareggio di Acri, una partita povera di emozioni, il tecnico Momo Mesiti: “Non è stata una gran bella partita, forse perchè entrambe le squadre avevano paura di perderla. La partita di Roggiano ci ha lasciato degli strascichi, sia psicologici che fisici e quindi in alcuni momenti abbiamo avuto paura ad esprimere il nostro calcio. Noi come l’Acri abbiamo badato a non perdere la gara.” Guai però a dire che l’Isola era andata ad Acri per portare a casa il pareggio: “Noi non siamo capaci di giocare per il pareggio, noi siamo una squadra che fino ad adesso ha espresso un buon calcio, non sempre supportato dai risultati e forse questo ci ha irretito oggi, anche perchè poi concederci una seconda sconfitta in una settimana sarebbe stato pesante. Noi forse abbiamo avuto più occasioni dell’Acri per fare gol. Perlomeno oggi ho visto una partita di calcio, sugli altri campi non sempre“, cosi il tecnico Mesiti che ha risposto poi alla domanda sulla conduzione di gara su cui l’Acri ha avuto un pò da recriminare:“Non mi piace parlare degli arbitri, da quando sono a Isola ne ho subite talmente tante che farei fatica a dimenticarle .. però posso dire che di tutti gli arbitraggi visti questo è stato uno dei più equi. Ho visto di peggio su altri campi“. Mesiti

Sull’altalenante campionato dei suoi, a inizio stagione dati per fra i favoriti per la vittoria finale, Mesiti analizza senza se e senza ma il percorso fatto da quando è stato chiamato a prendere in mano la squadra a novembre: “Ho visto nei miei ragazzi una trasformazione, ma ho dovuto lavorare tantissimo sul piano psicologico. Forse ci ho messo più di quanto pensavo a ricreare il gruppo e la squadra ma, attraversando varie vicissitudini, quantomeno adesso abbiamo una squadra che cerca di esprimere calcio anche se capisco che in questa categoria sia difficile farlo perchè si bada più ai risultati che al gioco. Adesso cerchiamo di dare il massimo fino a fine anno, per la prossima la società provvederà”.

La vittoria del titolo è una corsa a due? Si, alla fine sarà solo una corsa fra Castrovillari e Scalea ma vedo il Castrovillari avvantaggiato.”

L’Acri non si capacita, Pascuzzo: «Subite troppe ingiustizie»

ACRI (CS) – Nonostante la sconfitta, non si può certo dire che domenica l’Acri non abbia cercato di rendere la vita difficile alla capolista Scalea, che ha avuto ragione degli avversari solo nel secondo tempo e solo con due calci piazzati. In casa rossonera il cielo non è certo roseo, un solo punto nelle ultime quattro partite e tre sconfitte consecutive in trasferta  hanno il sapore della beffa e della delusione, per una squadra che forse raccoglie meno di quanto semina. A dare voce a questa difficile situazione è oggi il tecnico Mario Pascuzzo.

D. Contro lo Scalea partita difficile ma combattuta. Che giudizio da alla prova dei suoi ragazzi?

R. Per noi è stata una gara complicata già in partenza con quattro elementi della rosa non a disposizione per squalifica. Gara che poi si è complicata ulteriormente con l’espulsione molto discutibile di Filippo. La squadra però ha giocato bene, tatticamente non ha lasciato spazio agli avversari e ha messo lo Scalea in difficoltà soprattutto nel primo tempo. Poi quel rigore discutibile (la palla prima ha toccato la coscia poi le mani di Viteritti), quando eravamo in 9 per la momentanea uscita di Luzzi, più volte scalciato da Petrillo, con l’arbitro, inadeguato alla situazione e distratto, che non gli permetteva di rientrare sebbene da noi ripetutamente sollecitato. Ma nonostante tutti questi episodi a sfavore non ci siamo mai arresi e nostre sono state le due più importanti palle gol della partita.IMG_20151128_173205

D. Difatti ieri avete anche incassato i complimenti dell’allenatore dello Scalea Carnevale. Al di là delle assenze, è forse mancato il giusto atteggiamento ai suoi giocatori?

R. Non credo fosse sbagliato l’atteggiamento. E’ normale che fossimo un pò abbottonati, se fossimo scesi in campo con un atteggiamento più spavaldo poteva andare peggio. Quando vai a Scalea e non concretizzi, gli episodi a sfavore ti puniscono. Su questa partita non abbiamo nè rimorsi, nè rimpianti.

D. Un solo punto in quattro partite cosi come un solo punto vi separa ora dalla zona playout, si direbbe una crisi di risultati. C’è qualcosa che la delude più di tutto?

R. Deluso dalla mia squadra no, perchè ha sempre reagito in ogni situazione e fatto ottime prestazioni, sbagliando solo le due gare con il Brancaleone e quella di Roggiano. Deluso da alcuni comportamenti extracalcistici si. Alcune partite sembrano segnate ancor prima di essere disputate. Credo che noi paghiamo fatti del passato, altrimenti non mi spiego questi numeri desolanti. Credo inoltre che da parte dei direttori di gara ci sia una certa sudditanza psicologica. E’ vero che la nostra squadra è molto giovane e spesso i giovani possono peccare di ingenuità, ma noi stiamo subendo troppe ingiustizie. Non voglio peccare di vittimismo ma siamo la squadra che ha subito più espulsioni, ci sono state annullate una quindicina di reti e non abbiamo un rigore a favore dalla prima giornata.

D. Il prossimo turno contro l’Isola, che giocando gia mercoledi avrà due gare sulle gambe in 4 giorni, e il recupero contro il Montalto per uscire da questo momento difficile?

R. Mi auguro di si, anche se con l’Isola potrebbe essere una gara difficile dal punto di vista mentale. Fondamentale sarà isolarci dalla situazione attuale e non rimuginare. Non dobbiamo scendere in campo nervosi.

D. Mister Pascuzzo rimane fiducioso?

R. Assolutamente si, la squadra è viva e con gli stimoli giusti sapremo uscire da questa difficile situazione di risultati e classifica. Conosco il valore dei miei ragazzi e la società non ci rimprovera niente.

Andreina Morrone

Lo Scalea ci crede. Carnevale: “Castrovillari piazza importante, ma noi abbiamo un sogno”

SCALEA (CS) – La capolista non cede metri al Castrovillari. E’ un segnale forte e chiaro quello che la squadra del presidente Formica ha mandato ieri alle prime inseguitrici, piegando nell’ultimo turno casalingo anche l’Acri, una squadra di cui il tecnico Carnevale non si fida mai, e mantenendosi quindi al primo posto con due lunghezze di vantaggio. Dopo una prima seduta ieri al termine del match per far lavorare chi non era sceso in campo, gli scaleoti torneranno ad allenarsi domani per preparare al meglio la sfida del prossimo turno contro la Cittanovese, gara anticipata a sabato 30. IMG-20160125-WA0004Fra commenti sugli ultimi avversari e sulle dirette inseguitrici, il tecnico Carnevale, prossimo all’abilitazione come allenatore professionista di 2^ categoria UEFA A, ci spiega perchè è possibile sognare in grande.

Mister partiamo dall’ultimo turno: contro l’Acri si aspettava questo tipo di affermazione?

Temevo l’Acri perchè per me è la squadra che gioca meglio e nonostante il risultato di ieri, per loro sfavorevole, ho fatto i complimenti al tecnico Pascuzzo e ai tifosi rossoneri che anche quando sono in poche decine fanno molto rumore. L’Acri ieri ha forse avuto un atteggiamento rinunciatario, è scesa in campo psicologicamente condizionata dalle pesanti assenze per squalifica. E così non hanno impostato il loro gioco, quando invece sono normalmente bravi a farlo.. Dopo l’espulsione di Filippo hanno provato a reagire e loro è stata nell’immediato l’occasione da rete più ghiotta. A quel punto noi però siamo passati in vantaggio su un rigore che a detta di molti c’era e siamo stati bravi a raddoppiare su una palla inattiva. Sul 2 a 0 però la partita non era affatto finita: bello il gol di Petrassi, anche se maldestra è stata l’uscita del nostro portiere. Sostanzialmente loro pagano il fatto di essere una squadra giovane che deve imparare a gestire le gare fuoricasa.IMG-20160125-WA0002

Dall’Acri alla Cittanovese, la prossima gara è importante per mantenere la vetta…

La Cittanovese sta vivendo un buon momento, ma se dovessimo tornare da Cittanova con un buon risultato, vista anche la nostra media inglese, ci sarà da divertirsi.

Il Castrovillari intanto non sta a guardare e la corsa al titolo diventa sempre più avvincente.

Certo loro stanno facendo vedere grandi cose, dieci vittorie consecutive, ma io non credo si possa ancora parlare di una corsa a due, ci sono altre squadre molto vicine. Non si possono far programmi e fondamentali saranno gli scontri diretti.

Si può dire che il Castrovillari è la Juventus dell’Eccellenza?

Si assolutamente, ma ciò non vuol dire che l’Inter che stia malissimo.

Un anno fa lo Scalea era matricola. Quest’anno potrebbe vincere il titolo ed è gia campione d’inverno. Se lo aspettava?

Carnevale corsista al centro tecnico federale di Coverciano
Carnevale corsista al centro tecnico federale di Coverciano

Il fatto che occupiamo il posto che occupiamo è la dimostrazione che abbiamo alle spalle una società forte, coesa e seria, che vuole raccogliere per quanto ha costruito. Il gruppo è unito e motivato e rispetto allo scorso anno, quando già eravamo riusciti a eguagliare il record di punti fatti nel massimo campionato disputato ossia l’Eccellenza,  è cambiata la mentalità. Noi siamo la testimonianza che è lecito per tutti, anche per le piccole realtà calcistiche, pensare di poter fare campionati importanti. E per me è anche una rivalsa personale.

A proposito di mentalità, Castrovillari e Scalea sono diverse in tutto: piazza, andamento in campionato, storia, ecc ecc.. Quali sono le caratteristiche migliori che riconosce alla squadra di Viola, e su quali punti di forza può invece far affidamento la sua squadra?

IMG-20160125-WA0003Il Castrovillari ha una società di peso, una tifoseria molto calorosa e giocatori di valore con ingaggi importanti. Noi invece abbiamo dalla nostra il fatto di essere un gruppo coeso e che non molla mai. I ragazzi hanno un sogno: entrare nella storia di questa Città che non è mai andata in Serie D. E chissà che il loro credere fermamente in questo sogno non faccia crescere l’attaccamento del pubblico verso la squadra. Già sentiamo che l’apprezzamento e la vicinanza anche dei paesi vicini che vorrebbero vedere in alto dopo anni una squadra del Tirreno cosentino.

Che appello fare allora ai tifosi di Scalea?

State vicino a questi ragazzi che credono in  questo progetto. Alcuni avrebbero potuto andarsene ma non l’hanno fatto, perciò meritano di essere ringraziati con la vostra vicinanza. Se ci crediamo noi, perchè non devono crederci pure i tifosi?

Andreina Morrone

[StarWars]Intervista a Sante Mazzei in occasione del raduno per il Risveglio della Forza

LAMEZIA TERME (CZ) – In occasione del raduno dedicato al Risveglio della Forza, svoltosi lo scorso mercoledì 16 presso il centro commerciale Due Mari di Lamezia Terme, abbiamo intervistato uno degli organizzatori dell’evento, Sante Mazzei, raccogliendo le prime impressioni a caldo sul nuovo e attesissimo episodio di Star Wars.

L’evento è stato fortemente voluto dai fan Sante Mazzei, Martina Molinaro, Agostino Molinaro e Giuseppe Morabito che, unendo le forze, sono riusciti a dare vita a un raduno tutto calabrese che ha raccolto i consensi di molti Jedi e Sith provenienti da tutta la regione.

Ecco a voi il video dell’intervista fatta dal nostro redattore Daniele Ferullo.

https://youtu.be/B-QVz6mVlPo

 

Miriam Caruso

Trebisacce, mister Pacino: “Contro l’Acri non abbiamo demeritato. Possiamo giocarcela con tutti”

Al termine della gara disputata e persa ieri contro l’Acri, valevole per il quattordicesimo turno di Eccellenza, il tecnico del Trebisacce Antonio Pacino ha analizzato la prova dei suoi, gli obiettivi per il prosieguo del campionato ed eventuali nuovi movimenti di mercato.

Mister, dopo un primo tempo in cui si è vista meglio l’Acri, voi siete venuti fuori nel secondo tempo. Come giudica la prova dei suoi?IMG_20151213_173327

Avevo impostato la partita in modo da far giocare l’Acri perchè sapevamo che se li avessimo affrontati in alto ci potevano far male. Così abbiamo aspettato e alla prima occasione abbiamo concretizzato. Peccato aver preso gol su una ripartenza con la difesa schierata, questo ci deve far riflettere un pò per evitare di prendere questi gol in futuro. Nel secondo tempo noi meritavamo qualcosina in più ma non siamo riusciti a concretizzare le occasioni create, e su un’unica loro ripartenza abbiamo ingenuamente subito il gol.

Che idea si è fatto sull’espulsione di Granata?

L’arbitro ha preso un abbaglio. C’era una punizione per noi ma è stata invece fischiata per l’Acri e quando Granata ha provato a spiegare la cosa all’arbitro ma lui l’ha espulso sentendo qualche frase colorita, ma non è andata cosi. Non ci stava Dobbiamo però accettare le decisioni arbitrali.

Quali sono gli obiettivi del Trebisacce in questo campionato?

Penso che anche contro l’Acri, che è una buona squadra e che secondo me arriverà fra le prime quattro, non abbiamo demeritato ma anzi dimostrato che possiamo giocarcela con tutti. Per il futuro speriamo di fare più punti possibili.

Dopo l’arrivo di Canale e la partenza di Zangaro il mercato del Trebisacce è da ritenersi chiuso?

Siamo ancora in stand – by. Stiamo cercando qualcuno che possa fare al caso nostro senza spendere grosse cifre.

A. Morrone

[Moba-Gaming] Nerd@30 Intervista Paolocannone

paolocannoneLeague of Legends, il MOBA che ormai si è conquistata la sua posizione nell’olimpo del gaming online, coinvolge i propri giocatori con Mondiali, seasons, invitational, breaks. Le persone si sfidano, combattono tra loro, ma spesso rimangono dei semplici volti con un nickname. Noi di Nerd@30 vogliamo mostrare al pubblico che i players non sono solo strategia ed un nome, per questo i nostri redattori Daniele e Giulio hanno intervistato per voi uno dei vincitori dell’Invitational italiano: Paolo Marcucci aka Paolocannone. Iniziamo subito con la prima domanda:

Chi è Paolocannone?

E’ un ragazzo che ha iniziato a fare streaming di League of Legends circa un annetto fa. Ho Iniziato a giocare”seriamente” verso gennaio, facendo lo scemo e avendo 10-50 viewers (spettatori in diretta) su Twitch. Era un hobby, una passione, giocare con la gente che ti guardava e ti prendeva in giro. Poi la cosa è cresciuta un po’ di più, sono diventato più “famoso” e allora la gente mi iniziava a chiedere anche coaching, lezioni in cui spiegavo ai ragazzi cosa bisogna fare in game. Riuscivo ad ottenere anche un po’ più di successo come giocatore, riuscendo anche a fare il Challenger (la Lega più alta nel gioco) in League of Legends. (L’ho detto che gioco a league of legend?) Sono entrato nel team Next Gaming circa sei mesi fa. Ho iniziato a collaborare con loro e siamo riusciti a vincere insieme  l’invitational organizzato dalla Riot durante il Lucca Comics.
https://youtu.be/GJH1EJQFbKQ

Perché support?

In realtà non ho scelto io il ruolo né ho scelto il campione, ho giocato per un anno e mezzo a League of Legends solo per divertirmi. Giocavo Blitzcrank e Alistar bot lane nelle 3v3, era una cosa di una tristezza clamorosa. Un giorno un ragazzo, parliamo di 3 anni fa (per un anno e mezzo il gioco competitivo non l’ho proprio visto) mi ha detto “tu sei bravo con Blitzcrank!” e da quel giorno ho giocato solo quel campione fino ad arrivare in diamante 1. Ma se avessi continuato a giocare solamente questo campione non sarei riuscito a salire più di questo punto. Scegliere solo un campione, per quanto abbia dei vantaggi, perché chiaramente tutte le capacità che quel campione te le metti nel cervello e non te le levi più, chiaramente è limitante da altri punti di vista! In primo luogo se il campione fa schifo (e questo è il caso) poi il  campione può essere facilmente caunterato da altri personaggi. Dovevo ampliare un po’ la champion pool a cui posso attingere, quindi ho iniziato a giocare anche Janna, Karma e Morgana. So’ giocare chiaramente tutti gli altri support ma non ho molta confidenza con loro. Il ruolo del support è derivato dal fatto che giocassi Blitzcrank! Cioè, quando io ho iniziato a giocare 5v5, (ricordo che io per un anno e mezzo ho giocato solo 3v3 rimanendo ignorantissimo) mi hanno detto: “guarda che questo campione deve andare support” e io “ah” e sono andato support.

Daniele: Quindi non scelte di quelle: “no io vado support perché mi piace aiutare gli altri”…

Giulio: Non è che gioco Blitzcrank perché sono support ma sono support perché gioco Blitzcrank.

Paolo: Esatto bravo!

https://youtu.be/5FwjZ7lu4Uo

Riguardo la tua esperienza nel team Next Gaming, com’è essere in un team?

Un’esperienza molto bella. Purtroppo non ci siamo allenati tanto infatti, prima della finale al Lucca Comics io ero convinto che avremmo perso. Non giocavo a League of Legends da due settimane quindi ero un po’ “arrugginito”, diciamo così. Ero abbastanza convinto che avremmo perso. Il team comunque, più che composto da colleghi lo definirei come gruppo di amici, compagni, ci divertiamo a giocare insieme. Spesso ci insultiamo ma ciò non comporta che ci odiamo! Mi diverto con tutti loro, e se non mi divertissi (che è tuttora la cosa che mi interessa di più del gioco) non giocherei.

https://youtu.be/_3qP0AIpCTk
Come ti sono sembrati i mondiali di quest’anno?

Purtroppo non li ho seguiti tantissimo. Ho seguito bene solo la finale e la semifinale. Per il resto ho visto solo gli highlights. Ero molto concentrato sul Lucca Comics, era il mio primo Lucca Comics. Fatto sta che di nuovo si sono confermati i coreani come il team migliore e questa cosa mi mette un po’ ansia e un po’ di tristezza, perché è come se avessero dei geni più “buoni” dei nostri e che quindi sono più bravi a giocare. Vediamo se cambierà qualcosa con la nuova stagione, con i cambiamenti della season 6, speando indeboliscano un po’ loro e favorendo noi europei e i giocatori americani.

https://youtu.be/5QaM_nbGIUE

Come hai visto le prestazioni degli Origin e dei Fnatic? Girano addirittura delle teorie “cospirazionistiche” che dicono che abbiano perso volontariamente.

No, non credo che i coreani abbiamo bisogno di questi mezzucci. Gli Origin e i Fnatic sono due grandi squadre e il mio sogno era quello di vedere una finale tutta europea. Sogno puntualmente smentito in semifinale. Ma, da qui a pensare teorie cospirazioniste… no, no, non credo. Penso che siamo semplicemente più scarsi rispetto ai coreani. Che poi chiaramente c’è il tipico argento 5 che dice: “Che scarsi gli Origin!”. I coreani sono un altro pianeta.

https://youtu.be/9lizx7koB8k

Com’è la vita da player professionista?

Non mi definisco proprio un player professionista. Per player professionista io intendo Yellowstar, cioè un giocatore che ci ha fatto i soldi col giocare. E io questa cosa non l’ho mai fatta! Io ho vinto, in soldi, alla fine del Lucca comics sai quanto? 25€ in codice RP. Non si può definire paga da giocatore professionista. Un minimo guadagno lo ricavo dallo streaming, con gli iscritti al canale, le persone che mi supportano perché li faccio ridere, perché insegno qualcosa, mai visto un euro dal giocare competitivo né mi ritengo abbastanza bravo da dire: “vabbè non riesco a fare i soldi ma sono bravissimo” nemmeno quello. Quindi, no, sono uno che fa finta di giocare bene, ma un giocatore a cui mancano tante cose per arrivare ai livelli più alti.

https://youtu.be/Q6uLAg8Vb3c

Come vivi il rapporto con la community di League of Legends?

La community di League of Legends, in generale, non è la più carina. Ho fatto vari video in merito. È una comunità molto tossica e sempre pronta a saltare alla giugulare dell’altro appena fa una cavolata, con frasi del tipo: “aaaah! Fai schifo!”. Non è una cosa proprio carina. Con i miei stream, dal mio piccolo, cerco di arginare questi fenomeni. Sono sempre positivo, sempre carino, se voglio flammare. Se voglio insultare una persona, scrivo:”tuo padre è grasso” senza inviare, poi cancello e scrivo “dai ragazzi ce la possiamo fare!”. È giusto un effetto placebo per me, tutto l’odio che provo in quel momento verso gli altri me lo tengo per me, invece di rovinare la giornata altrui.

Daniele: io ci provo anche, ma continuano a flammare di brutto e in una maniera orribile.

Paolo: c’è il tasto “mutare”. Io lo faccio appena sbaglio. Prevedo che sto per essere flammato e muto prima.

https://youtu.be/SlpQ3Pjo_UU

Giulio: Chi grabba meglio tra Blitzcrank e Thresh?

Non c’è chi grabba meglio. Sono due grab differenti. Il primo, quello di blitzcrank, è rapido, più spesso e più largo

Giulio:  Fa più danni però, nel senso che in team fa fare più errori. Mi grabbo Alistar!

Esatto, non è proprio il massimo. Ha meno crowdcontrol rispetto a quello di thresh. Quello di Blitzcrank è più facile da prendere a elo (punteggio nelle ranked) bassi: argento, silver, oro. Quello di Thresh più facile da prendere ad elo alti quindi: Master, Challenger, Diamante alto. Perché questo? Una meccanica comune degli elo alti è il sidestep. Il sidestep è il passo di lato che è la tipica azione che si fa per evitare uno skillshot lineare. Se Blitzcrank mi vuole grabbare, invece di tirare dritto come un bronzo, dove va? O a destra o sinistra giusto. Il grab di thresh è avvantaggiato perché se uno è intelligente prova a predire la schivata dell’avversario e, visto che agisce come se laggasse, (il grab di thresh è più lento) da il tempo al nemico di mettersi dove stai grabbando. Quindi è meno immediato! Dai tempo all’avversario di sbagliare! Perché dietro ogni grab, ricordiamoci, che c’è sempre un errore nemico. A volte si fanno dei mindgames della Madonna in cui io penso che tu pensi che mi stai prendendo allora io predico che tu non mi predici quindi non schivo nulla vado dritto come un bronzo, tu hai predictato ma in realtà non hai predictato nulla perché io non mi sono mosso. Questi sono dei ragionamenti che posso fare nella mia testa malata!  Il problema qual è? Che la prima volta che becchi un grab, se ne becchi un altro e poi ne becchi un altro ancora, lo mandi in uno stato di paranoia, perché tu gli sei entrato nel suo modo di pensare (e così è la maggior parte delle volte) e quindi anche se sbagli il grab, lui prende e flasha subito perché è sicuro che lo prenderai. È spesso questo meccanismo che ti fa vincere le partite da support.

https://youtu.be/q6hnhS9KWKw

Come ti senti a giocare contro dei campioni come un Rengar che possono uccidere in poco tempo?

In realtà con i nuovi cambiamenti della Season 6 Rengar è stato un po’ nerfato, perché tutti gli ADC saranno più difficili da uccidere. Come Graves, che lo hanno ReWorkato in maniera tale che un Rengar non lo può ammazzare. A parte che è molto ingiusta come cosa, ma hanno buffato tutti gli adc per evitare proprio che questi poveri cristi muoiano in uno schioccare di dita! Hanno nerfato i Mid Caster rendendo il game più rapido. Nelle stagioni precedenti, la Riot voleva evitare lo “snowball”. In questa stagione invece sembra che voglia promuovere game che durino di meno. Preferisco un game deciso di 25 minuti rispetto ad un game di 50 minuti dove alla prima ca**ata si perde il game. Quello mi mette un po’ ansia, anche perché se perdi una partita di 50 minuti ti vuoi buttare da un palazzo! mentre perdere la partita di 20 minuti dici: “e vabbé… è andata così”.

https://youtu.be/a_lY0BMO1b8

Con queste maestrie, da ADC, personalmente, mi sento meglio. Cure, Cure ovunque!

Hanno buffato molto i support come Janna e Soraka. Tutte quelle cure ora sono fastidiose, però vedremo se le nerferanno in seguito. A me non dispiace a essere sincero. Sono riuscito a carryare varie partite per questo e perché hanno nerfato il TP (teletrasporto) che era la summoner spell che rendeva più brutte le schermaglie in bot lane. Tu ti stai picchiando, facciamo all-in e appena fai quel passo in avanti di troppo, due TP bot lane e andate a fare in c***! Il giocatore non può fare nulla! Quindi con il nerf al TP ne vedremo meno e forse addirittura zero invece che solamente uno top lane. Sarà un meta più avvincente.

https://youtu.be/uNhkVpXp5LM

Penso abbiano fatto tutte queste modifiche nel tentativo di bilanciare il tutto, cosa ne pensi?

Il bilanciamento perfetto non può esserci in League of Legends. Ci sarà sempre quel campione un po’ più forte e poi a quel campione verrà un po’ nerfato oppure verrà trovata una maniera per counterarlo. Sono i giocatori a trovare un modo di bilanciare il gioco.

E quindi, come bilanciare Tahm Kench?

Tahm Kench… bella domanda… effettivamente andrebbe nerfato come campione perché non esiste un support che premi W e salvi gente da qualsiasi morte incombente. Questo non ha senso! Innanzitutto gli potrebbero allungare il cooldown della W, facendo subire l’eventuale danno che riceve mentre sta’ mangiando un nemico anche alla persona nella pancia. Vedremo se lo faranno ma in ogni caso io lo banno sempre.

https://youtu.be/cmSIBhrZ_YE

Come ti hanno trattato e come ti sei sentito trattare dagli altri quando ti hanno visto a Lucca come campione italiano?

In realtà ho un rapporto con i ragazzi che mi seguono molto amichevole. Non è un rapporto “scusa, son meglio io”, non li tratto come numeri. Ci scherzo e mi prendono in giro la maggior parte delle volte. L’affetto l’ho avuto sia prima che dopo la finale, chiaramente la finale mi ha fatto un po’ di pubblicità! Di base avevo tanta gente che mi seguiva e mi supportava già e questa è una cosa bellissima. Ho fatto veramente tante foto e non credevo di farne più di mille con ragazzi che mi dicevano “paolo vuoi fare una foto?” e io “ehm, si” ma volevo fare tutto tranne che foto o parlare! Avevo la voce a pezzi per dire ca**ate tutto il pomeriggio e intrattenere i ragazzi che passavano lì allo stand. Quindi molto molto stancante ma al tempo stesso molto molto bello sapere che c’è così tanta gente che ti vuole bene e spero poca che ti voglia picchiare o uccidere.

https://youtu.be/HJmeXP8_aHI

Paolo, come hai superato il problema “genitori”, che vedono i propri figli player come “falliti”?

Non l’ho superata, guarda. non l’ho superata. Neanche se dico che faccio i milioni di euro con lo streaming non la supero. Non credo si possa superare quindi… niente.

https://youtu.be/vciFkQqpsto

Gaetano Ferraro ci ha chiesto: “chi ti ha introdotto a League of Legends”?

Nessuno, da solo. Oddone… un video di Oddone. Uno che giocava nei TSM come Jungler, vidi quel video e ci iniziai a giocare. Era in inglese, Season 2, appena uscita Ahri (il campione) era natale mi pare. Poi ovviamente ho convertito un mio amico, quello con cui giocavo Alistar in bot lane.

https://youtu.be/lYZp-FckHQA

Continuerai a giocare Blitzcrank?

Adesso sto cercando di giocarlo di meno, perché non vale la pena. Il motivo per cui non sia riuscito a fare il Master in questa season è un po’ perché ho trollato e un po’ perchè ho giocato quel campione con cui non ho la win rate più alta. Potrei averla con Janna ad esempio. Con Blitz è più difficile!

https://youtu.be/8ZUKzVB3hc8

Ringraziamo nuovamente Paolo, augurandogli di continuare nel suo successo e magari, speriamo un giorno, di poter scambiare quattro chiacchiere dal vivo per i nostri lettori. Un saluto dalla redazione di Nerd@30 e da Paolocannone, che potete seguire sul suo canale twitch: paoloidolo. A presto!
https://youtu.be/Q7k1GB68qsU

Daniele Ferullo

Giulio Ciambrone

Umile Luzzi fra presente e futuro: “Acri è la mia seconda casa”

ACRI (CS) – Storie di calcio, storie di vita. Nella gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia contro il Corigliano ha raggiunto la centesima presenza con la casacca dell’Acri e da ormai cinque anni (uno con la Juniores e quattro con la Prima squadra) il suo nome è legato ai colori rossoneri. Affezionato alla piazza, Umile Luzzi è un perno della difesa di Mario Pascuzzo. Terzino sinistro attento e rampante, Luzzi si dice orgoglioso di vestire i colori della sua Città e si vede in rossonero anche per i prossimi anni. Cosi, fra il suo presente e il suo futuro, analizza il momento della squadra reduce dallo stop di Roggiano e già proiettata ai prossimi impegni di campionato e coppa.

Cento presenze con la stessa squadra sono un traguardo importante che difficilmente si raggiunge nel calcio di oggi. Che significa per te giocare nell’Acri dopo tutti questi anni?

E’ vero, oggi è difficile trovare giocatori che sposino un progetto per così tanti anni, se io l’ho fatto è perché l’ambiente Acri in generale è per me una seconda casa.Umile Luzzi

In campionato, dopo un avvio stentato, l’Acri si è ripresa alla grande con sei risultati utili consecutivi. Si può dire che il reparto difensivo è cresciuto insieme alla squadra con sole tre reti subite nelle ultime 7 gare?

Inizialmente abbiamo pagato lo stravolgimento della rosa con l’arrivo di tanti giovani di valore, ma poi non appena il gruppo si è amalgamato sono arrivati i risultati. Per quanto riguarda la difesa stiamo facendo bene anche grazie al lavoro congiunto con il altri reparti e alle idee tattiche che il mister ci ha trasmesso. Il merito va alla squadra e allo staff tecnico.

La striscia positiva si è però interrotta domenica scorsa a Roggiano. Questa battuta d’arresto fisiologica, visti gli impegni ravvicinati, potrebbe però essere ‘pericolosa’ per il morale del gruppo alla vigilia dei prossimi delicati appuntamenti di campionato e coppa?

Sicuramente non è mai bello interrompere una striscia positiva però a volte una sconfitta e’ un mezzo per creare nuove motivazioni, il nostro e’ un gruppo giovane e un calo psico-fisico può avvenire durante l’arco di una stagione. Già da sabato dobbiamo dimostrare che e’ stato un incidente di percorso, che tutti noi abbiamo fame di vittoria e dimostrare il nostro valore. Il gruppo è consapevole dell’importanza delle prossime partite. Il mister ci ha abituati a pensare partita per partita e quindi ora siamo concentrati sulla Paolana e sul raggiungimento della finale di Coppa che è un nostro obiettivo.

Infine, come sta oggi Umile Luzzi atleta e come/dove si vede fra 10-15 anni?

Oggi ho sola tanta voglia di dimostrare e di vincere con la maglia della ‘mia città’. Fra 10-15 anni spero di indossare ancora questi colori e di avere la stessa voglia della prima presenza in campo con l’Acri.

Andreina Morrone

[Parte I] Intervista Esclusiva: AnimetubeItalia si Racconta a Nerd@30

anime tube italiaAnimetubeItalia, una realtà streaming che propone il meglio dell’animazione giapponese qui in Italia in maniera semplice e fruibile, con un continuo scambio culturale con i propri utenti, ha risposto ad alcune nostre curiosità svelandoci i retroscena del sito. Una vasta scelta di anime fansubbati e discussioni attive rendono viva una delle community più ambiziose della rete. Ecco a voi, in esclusiva per Nerd@30, la prima parte dell’intervista proposta ai fondatori di Animetube Italia!

1) Chi è AnimetubeItalia?
Il progetto AnimetubeItalia nasce da un gruppo di utenti del precedente Animetube che, alla chiusura di quest’ultimo, non è rimasto con le mani in mano, ma ha subito pensato di creare un nuovo sito di streaming veloce e gratuito. L’idea che è alla base di AnimetubeItalia è semplice: radunare persone con la stessa passione e fornire mezzi per coltivarla, incentivando il confronto fra gli utenti; crediamo molto nella community ed è nostro obiettivo continuare a crescere ed offrire sempre più mezzi per comunicare. Attualmente, oltre al sito internet, abbiamo una pagina facebook, un forum ed un canale TeamSpeak. Andrix, Yoshino e Wasd sono tra i fondatori della piattaforma. Dopo averne discusso a lungo, anche con il vecchio admin di animetube, abbiamo deciso di avviare questo progetto da zero, provando e riprovando, fino ad ottenere un sito funzionale e graficamente gradevole. Un ruolo molto importante è quello dei nostri Admin: Drako, Luana, Yashamaru e Yuk che ci aiutano a gestire la pagina facebook, il forum e TeamSpeak.libreria_2

A differenza di altri siti di streaming non offriamo anime licenziati in Italia, in quanto esclusiva di Yamato, Dynit, Mediaset, ecc. Offriamo solo anime non licenziati in Italia, in lingua originale e con la presenza dei sottotitoli, forniti dai Fansubber. Questi ultimi sono delle persone che, per divertimento e passione, traducono un anime (generalmente dall’inglese), sincronizzando i sottotitoli al video e distribuendo in maniera gratuita il loro prodotto.

La nostra idea è quella di collaborare con questi Fansub per far conoscere a più gente possibile la cultura degli anime – ancora non ben inquadrata nella società italiana – contattandoli e chiedendo, appunto, una collaborazione che per loro comporta il farsi conoscere, mentre Animetube Italia amplia la possibilità di offerta per quanto riguarda i suoi anime. Questa è stata una delle parti più complicate da gestire, in quanto molti siti prendono gli episodi senza chiedere permessi e molti fansub hanno iniziato a vedere i siti di streaming come “il nemico” da contrastare, nonostante tutto abbiamo trovato molti collaboratori.

new_logoat2)La passione per gli anime, i manga e tutto ciò che concerne la cultura giapponese dal volto fantastico che profanamente definiremo “otaku”, appassiona sempre di più una gran fetta di italiani di qualsiasi età. Come definireste il vostro rapporto con i follower?
WASD: Penso che la mentalità degli italiani verso gli anime (o cartoni animati – che viene usato come dispregiativo, ma in realtà è un sinonimo) sia cambiata, non è più associato ad un pubblico infantile, ma fruibile anche da adulti. Infatti molti anime trattano tematiche di un certo spessore, con trame complesse, decisamente non adatte ad un pubblico giovane. Molte volte gli anime possono essere paragonati all’esperienza da spettatore di una classica serie Tv, in cui i protagonisti possono realizzare scenografie che nella realtà sarebbero impossibili da realizzare per due motivi: risulterebbero poco credibili e con costi gravosi per essere realizzati in maniera ottimale. Speriamo che questa tendenza continui e che porti più anime possibile a casa delle persone!

Per quanto riguarda il rapporto con i nostri “followers”, direi che c’è stato fin da subito un notevole interesse da parte degli utenti. I commenti ed i messaggi positivi ci hanno dato una “marcia in più” per impegnarci in questo progetto, anche se il sito non era ancora online. Ovviamente abbiamo anche ricevuto messaggi con insulti e critiche, ma ciò è servito a renderci più forti e motivati.
ANDRIX: Il rapporto con i nostri followers potrei definirlo una sorta di amicizia. Siamo aperti al dialogo verso tutti e cerchiamo sempre di risolvere i problemi di ogni utente, dando consigli, mentre loro ci aiutano segnalandoci eventuali errori sparsi per il sito e a loro volta ci danno dei suggerimenti su come migliorarlo.

disegni wasd
Disegni WASD

3) AnimetubeItalia è il frutto di una passione che non porta a nessuna retribuzione economica, cosa vi spinge a mantenere un servizio di così alta qualità e dove trovate gli stimoli per questo progetto?WASD: Sicuramente lo stimolo principale è la nostra passione che ci spinge a migliorare sempre e continuare a crescere! Poi, con alcuni dei “vecchi membri” di Animetube, si è creato un rapporto di amicizia virtuale ed una community divertente che ci ha aiutato fin da subito in questo progetto.
ANDRIX: La risposta mi sembra chiara, a portare avanti questo progetto è la passione, la volontà di provare qualcosa di nuovo, cogliendo l’opportunità di imparare nuove cose anche a livello di programmazione, grafica e traduzione. Ma la cosa che ci spinge di più ad andare avanti nel progetto è il rapporto che si è creato con gli utenti e con gli admin di altri siti con i quali collaboriamo; questo perché appunto, come ho già detto prima, è un rapporto di amicizia e di aiuto reciproco.

4) Secondo quale criterio scegliete gli anime da pubblicare sul vostro sito?
Le serie da caricare le scegliamo soprattutto in base alle richieste che vengono fatte dagli utenti sul forum. Specifichiamo anche qui, come abbiamo già detto a molti utenti, che le richieste che invece vengono fatte su Facebook non le consideriamo perché sul forum possiamo controllarle (soprattutto a livello cronologico) mentre su fb c’è il rischio che vengano perse in mezzo a tutti gli altri messaggi. Altri anime invece li scegliamo perché vengono fatti dai fansub che hanno accettato la collaborazione oppure perché sono serie che troviamo in giro subbate da fansub non più in attività che comunque possono risultare piacevoli a molti utenti.

Non perdetevi la seconda parte della nostra intervista 😉

Miriam Caruso
Fabrizio Alessi

Intervista ad Alessandro Vicari, consulente Asmenet

TROPEA (VV) Alessandro Vicari è consulente di Asmenet Calabria che è partner del Premio Tropea. L’azienda sin dalla seconda edizione ha avuto l’importante ruolo di coordinare le operazioni di voto della Giuria popolare per quanto riguarda i sindaci calabresi. Quest’anno i primi cittadini coinvolti, secondo il regolamento, sono tutti i sindaci dei 50 comuni della provincia di Vibo Valentia, unitamente ai 4 sindaci dei rimanenti capoluoghi di provincia. Il dott. Vicari ci ha illustrato le modalità con cui Asmenet opera nell’ambito del Premio, e i riscontri avuti dal rapporto con le pubbliche amministrazioni coinvolte. Il dott. Vicari ha messo infine in evidenza il fatto che “un evento di questa portata, per potersi mantenere e continuare a crescere, necessiti di fondi e risorse notevoli” e quindi la necessità di dare priorità ad iniziative come questa e di «non sottovalutare i riflessi che un premio come “il Tropea” può avere».

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Dott. Vicari, quando e come è iniziata la partnership tra Asmenet Calabria e Premio Tropea? Quale sarà il ruolo di Asmenet nell’ambito dell’evento?

La collaborazione ha avuto inizio sin dalla seconda edizione del premio, ed è nata dalla intuizione che la diffusione della cultura, promossa dal premio letterario Tropea, e l’innovazione tecnologica, promossa da Asmenet Calabria, oggi costituiscono un binomio inscindibile.

Asmenet, in veste di partner tecnico del premio, cura i rapporti con i sindaci, i quali rappresentano una componente significativa della giuria popolare. Tutti i sindaci dei 50 comuni della provincia di Vibo Valentia, unitamente ai 4 primi cittadini dei rimanenti capoluoghi di provincia, attraverso le PEC istituzionali, hanno ricevuto gli e-book finalisti e, conseguentemente, espresso la propria preferenza. In tutta questa procedura, di acquisizione della terna finalista e di comunicazione della preferenza, Asmenet ha svolto attività di assistenza e supporto.
L’azienda che rappresenta si occupa di fornire servizi digitali ai Comuni. A che punto sono gli Enti locali nell’utilizzazione di queste risorse?

Direi a buon punto. I Comuni sono ormai largamente informatizzati. La Posta Elettronica Certificata (PEC), giusto per fare un esempio, ha conseguito un forte incremento nella diffusione presso gli enti locali, raggiungendo, negli ultimi anni, un elevato numero di caselle registrate in IPA (Indice delle Pubbliche Amministrazioni). Stesso discorso per altri servizi di E-government altrettanto fondamentali, come la firma digitale, ormai utilizzata costantemente da amministratori e dipendenti per il disbrigo di atti e bandi comunali, il protocollo informatico, l’albo pretorio online, il portale “Amministrazione Trasparente”, ed altri ancora. Mediante questi servizi, le amministrazioni locali svolgono la propria attività istituzionale in maniera più efficiente, efficace ed economica.
Asmenet è partner del Premio sin dalla seconda edizione. Quali aspetti positivi o negativi ha riscontrato nel rapporto con gli Enti?

I rapporti con gli enti locali sono stati sempre molto positivi ed improntati alla massima collaborazione. La scelta di coinvolgerli fattivamente in una iniziativa così prestigiosa, rendendoli protagonisti, ha entusiasmato molti sindaci ed assessori alla cultura, i quali hanno inteso il premio come strumento che può contribuire alla crescita culturale del territorio. In un’ottica, appunto, di proficua collaborazione, ed al fine di migliorare alcuni aspetti organizzativi, sono stati anche avanzati alcuni suggerimenti da parte dei sindaci, come l’opportunità di trasmettere la terna finalista con maggiore anticipo.


Come giudica la scelta di adottare l’e-book quale mezzo di lettura delle opere da parte dei giurati? Come è stato recepito?

È stata certamente una scelta interessante, innovativa, e al tempo stesso sperimentale. A livello nazionale, credo che il premio Tropea sia stato il primo ad aver introdotto questa formula. Dal canto loro, i primi cittadini hanno accolto positivamente questa novità, anche se, in tutta sincerità, non sono pochi quelli che continuano a preferire la tradizionale modalità di fruizione libraria. Più in generale, occorre considerare che, se fino ad alcuni anni addietro la carta era l’unico mezzo con il quale fruire un libro, oggi vi sono più opportunità: si può scegliere la carta, oppure un  e-book reader. Offrendo una gamma di opportunità superiore c’è una maggiore probabilità di intercettare dei lettori che altrimenti non comprerebbero un libro o non entrerebbero in libreria.

Come giudica la formula del Premio Tropea così com’è oggi? Quali potrebbero essere le prospettive future?

La formula credo sia vincente. È indubbio che il premio letterario abbia dato lustro alla città di Tropea in campo culturale. Parliamo di un evento di successo, un appuntamento di prestigio nel panorama delle manifestazioni culturali italiane. Del resto, la manifestazione ha tra le sue finalità principali la promozione della cultura e in particolare della cultura letteraria. Quanto alle prospettive, va da sé che un evento di questa portata, per potersi mantenere e continuare a crescere, necessiti di fondi e risorse notevoli. Se, come purtroppo accade spesso dalle nostre parti, si dà priorità ad altre tipologie di iniziative, trascurando, o peggio ancora, sottovalutando i riflessi che un premio come “il Tropea” può avere, allora credo proprio occorrerà ridimensionare le aspettative.

Francesco Apriceno

Ilaria Fonte e il sogno di una ragazza che ce l’ha fatta

ilaria 2 “La fatica non è mai sprecata. Soffri, ma sogni.” diceva Pietro Mennea e Ilaria Fonte, giovane nuotatrice crotonese, lo sa bene. Classe 2000, categoria juniores, Ilaria ha conquistato la qualificazione ai campionati nazionali di nuoto grazie al tempo di 2’25.67 nei 200 dorso, ottenuto in occasione del Trofeo “Città di Roma” disputato al Foro Italico. La giovane nuotatrice è la punta di diamante dei NuotatoriKrotonesi. La sua passione per il nuoto nasce all’età di due anni. “Ho iniziato a nuotare vedendo mio fratello Leonardo. È stato lui, con il suo modo di vivere lo sport, a trasmettermi la passione per il nuoto. Il primo tuffo in acqua – racconta Ilaria – non è stato piacevole. Ricordo ancora la paura che ho provato e quella sensazione di non vedere il fondo della piscina. Lo spavento è però passato in pochissimo tempo. Con l’inizio della scuola e i compiti, la voglia di nuotare diminuiva. Ho iniziato così a praticare anche altri sport, come la ginnastica artistica. Ben presto ho capito che era il nuoto la mia vera passione e, con tanti sacrifici, sono arrivati anche i risultati.” Secondo Ilaria, la Calabria potrebbe offrire di più perché le strutture sono presenti sul territorio, ma non sono sfruttate. Nonostante le difficoltà, la giovane atleta crotonese non si è arresa e ha sfidato la realtà di un Sud che sempre più spesso si mostra incapace di incentivare e assecondare le passioni delle sue giovani promesse. Ilaria ha vinto. Ha vinto la sfida con la sua Regione, contro gli ostacoli che le si presentano ogni giorno. Ha vinto e il premio è un ambito traguardo: la qualificazione ai campionati di nuoto nazionali. Dietro tutto questo ci sono i sacrifici di una ragazza che, appena quindicenne, dedica ogni giorno due ore e mezzo del suo tempo agli allenamenti. I sacrifici della famiglia che, ben volentieri, la sostiene e la incoraggia. “Quando ho visto il risultato sul tabellone mi sono emozionata perché non me lo aspettavo”. A gioire insieme a lei, è stato anche il suo mister Massimo Borracci. Quello che la stella della NuotatoriKrotonesi si augura è conquistare, nel prossimo futuro, il titolo nazionale e poi, perché no, pensare anche a Rio de Janeiro e ai futuri campionati mondiali. Insomma, la bravura ha dimostrato di averla e la forza di volontà brilla nei suoi grandi occhi marroni. Non resta che farle un grandissimo in bocca al lupo per i campionati nazionali che si disputeranno il 10 agosto sempre al Foro Italico, Roma.

Nonostante la giovane età, Ilaria vanta un palmares davvero invidiabile:

medaglia d’argento “Meeting Camalich” di Livorno nei 200 misti e 200 dorso, categoria juniores; medaglia d’oro “Città di Cosenza” nei 100 dorso juniores, e argento neiilaria 200 dorso e 200 misti; oro “Meeting Città di Rossini” 200 misti e 200 dorso; medaglia d’oro “Città di Crotone” nei 200 dorso e 400 misti; 3° posto nei 400 misti “Città di Roma” con record regionale e 5° tempo nei 200 dorso con nuovo record regionale (2’26’11) in batteria. Qualificata ai Nazionali di Riccione nei 400 misti e ai campionati estivi di Roma nei 200 dorso. Detentrice di 7 record regionali in vasca da 50 mt nei 200 misti (2), nei 200 dorso (3) e nei 400 mix (2); 5 oro assoluti nei 50, 100 e 200 metri dorso conquistati ai campionati Regionali assoluti Invernali; 200 e 400 misti 5 oro nella categoria juniores. Ai Regionali Assoluti estivi di Crotone vince 5 oro (juniores) e 4 titoli assoluti diventando  miglior nuotatrice della Calabria. Il 6 agosto ha ricevuto il premio “Filottete” come miglior atleta femminile calabrese.

Tutta la Città di Crotone è con te! Forza Ilaria!

di Patrizia Palermo