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MILF 2.0/Quinto appuntamento con Luigi Porto e Onofrio Colucci all’Unical

11050221_1585157261764683_6838956435091696127_nARCAVACATA DI RENDE (CS) – Quinto appuntamento per M.I.L.F. 2.0, la rassegna auto-gestita che ibrida letteratura, filosofia e musica, organizzata da Il Filo DI Sophia negli spazi dell’Università della Calabria (ingresso gratuito). Domani, alle ore 21,  in aula F2 (cubo 18C, Unical),  “REUNION. Caos⊙Scacchi⊙Duchamp⊙Musica⊙Cage⊙Alchimia” di e con Luigi Porto. Nell’aula antistante, un inedito esperimento artistico di Onofrio Colucci, “LAND ART – KOSMOS ART”. Socialità, musica e l’immancabile mangia&bevi comunitario. Ingresso gratuito.

REUNION. Caos⊙Scacchi⊙Duchamp⊙Musica⊙Cage⊙Alchimia” di e con LUIGI PORTO – «Nel 1968, a Toronto, ebbe luogo l’ultima apparizione pubblica di Marcel Duchamp, in una performance collaborativa insieme alla moglie Teeny e al compositore John Cage – si legge nel comunicato – I tre si sfidarono in un torneo di scacchi utilizzando una scacchiera elettronica progettata per l’occasione, che a ogni mossa attivava l’esecuzione di brani musicali, secondo un principio aleatorio. La musica era di David Berham, David Tudor, Gordon Mumma e Lowel Cross. Dietro tutto questo c’era l’intera esperienza di vita, estetica e politica di Cage e Duchamp. (Della partita a scacchi, infatti, parleremo pochissimo)»

LAND ART – KOSMOS ART di Onofrio Colucci – «un tentativo di creare spazio all’interno dello spazio già presente – spiega la nota – con l’aiuto del buio e di un affascinante gioco di installazioni luminose».

Un’opera su Anita Garibaldi al Rendano

Andrea Amoroso durante la performance nella sala Quintieri

COSENZA – Il personaggio di Anita Garibaldi potrebbe presto ispirare un’opera lirica che potrebbe anche essere messa in scena nelle prossime stagioni del Teatro Rendano. Certamente non si tratta di un’opera nel senso più tradizionale del termine ma, di un progetto capace di far convivere la musica lirica con la contemporanea. In verità, i prodromi di questo ambizioso progetto, frutto dello sforzo ideativo di due artisti cosentini, il compositore e sound designer Luigi Porto ed il poeta Andrea Amoroso, Il progetto ha trovato d’accordo la Commissione Cultura, nelle persone di Claudio Nigro Mimmo Frammartino i quali hanno illustrato agli intervenuti il contenuto della proposta ricostruendo le carriere parallele dei due giovani artisti cosentini, di cui ha sottolineato l’indubbio valore artistico. Uno spaccato di quello di cui è capace il sodalizio tra Luigi Porto e Andrea Amoroso è andato in scena nella Sala “Quintieri” del “Rendano”, in occasione della seduta della Commissione cultura. Un reading di poesia, con il poeta Amoroso accompagnato al pianoforte da Luigi

Luigi Porto

Porto. La performance è proseguita con “Song cycle”, una serie di canzoni liriche per soprano, arco e pianoforte, affidate rispettivamente ad Annalisa Gioia, Salvatore Sangiovanni e Paolo Montefusco. La musica lascia il passo alle parole, quando Porto e Amoroso spiegano il loro progetto, l’Opera “Anita”. “Non siamo mai stati dei melomani, ma, utilizzando gli strumenti che ci sono propri, la poesia e la musica contemporanea, abbiamo voluto giocare, come faceva Luciano Berio, con il retaggio dell’opera, modificandolo e rompendone l’involucro tradizionale. Tuttavia ci sono cose che non possono essere bypassate, perché, comunque, la cantabilità deve esserci.”

Tra il blues di Elmore Penoise e l’acustico di Luigi Porto doppio evento musicale il 4 dicembre

COSENZA – Il prossimo mercoledì musicale la stagione “MORE”, organizzata al teatro Morelli da scena Verticale, è attesa da un doppio appuntamento. Due infatti gli artisti che si esibiranno il 4 dicembre, a partire dalle ore 21, nell’ambito della stessa serata. Il primo, Elmore Penoise, un nome preso in prestito da uno dei più venerabili bluesman del Mississippi.

Con quelle figure solitarie e misteriose Elmore condivide la purezza di una forma canzone affidata soltanto alla voce e alla chitarra.
In una manciata di pezzi scarnificati, a volte eterei, liriche intimiste sono affidate ad un cantato che va dal sussurro all’urlo liberatorio. Uno stile personale e tuttavia rispettoso dei numi tutelari, tra i quali: Neil Young e Tim Buckley, Sparklehorse e Songs: Ohia. Dopo aver esplorato il dream pop con i Fjelds, e con una formazione puramente rock alle spalle, in questo nuovo progetto parallelo Elmore si spoglia di ogni sovrastruttura ed approda da solista alla pura forma. Alla faccia di chi ancora pensa che per affrontare una platea ci vogliano almeno un migliaio di Watt.

Il reggino Penoise lascerà poi il palcoscenico a Luigi Porto, compositore e sound designer cosentino, che vive tra New York e l’Italia.
Quella al Morelli è per l’artista la prima apparizione pubblica con una nuova formazione: Aldo D’Orrico (strumentista filologo per eccellenza, chitarra elettrica dei Miss Fraulein, chitarra acustica ed armonica in Muleskinner Boys, Flying D’Orricos, Kyle e altre mille situazioni), Stefano Amato (violoncellista, chitarrista, maestro di musica nella scuola
dell’obbligo, musicista da camera ed esploratore di generi) ed Erica Gagliardi (vocalist versatile e dotata che cresce con il jazz. È voce solista dell’Orchestra Calabra e dell’opera “Cypriana” di Nicola Pisani. Lavora anche in orchestre di improvvisazione).
Per la programmazione “More”, Luigi Porto propone una forma canzone cinematografica, che va da un restyling di brani di Appleyard College ad anticipazioni del prossimo “Scimmie”, edito da Cineploit Records, che è anche colonna sonora del prossimo film di Romano Scavolini.