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Boldrini, Boschi e Bindi alla manifestazione contro la violenza sulle donne

REGGIO CALABRIA – La presidente della Camera Laura Boldrini, la ministra Maria Elena Boschi e la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosi Bindi interverranno  domani, a Reggio Calabria, alla manifestazione nazionale “La Calabria contro la violenza sulle donne”. Il raduno – come informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – è previsto alle 10,30 in Piazza Indipendenza, da dove si muoverà il corteo. Moltissime le adesione pervenute alla manifestazione promossa dal Presidente della Regione Mario Oliverio, dopo i fatti di Melito Porto Salvo. Interverranno decine di deputati e senatori, i centri antiviolenza, associazioni femminili, studenti provenienti da tutta la regione, forze sociali, rappresentanti del mondo della scuola e delle università ed esponenti del mondo della Chiesa.  Hanno dato la propria adesione anche amministratori locali, Sindaci e Presidenti delle Province, esponenti delle istituzioni a vari livelli. Una risposta ampia e corale, in altre parole, all’appello che il Presidente Oliverio aveva rivolto alla Calabria per non far vincere l’indifferenza, per violare il muro del silenzio contro la violenza di genere e mostrare a tutta l’Italia il volto di una Calabria bella, solare, combattiva e determinata sui grandi valori. «Domani – ha detto il Presidente Oliverio – per le strade di Reggio daremo vita ad un corteo che è un segnale a tutto il Paese: la Calabria non è  la terra dei silenzi e delle omertà, delle paure e delle violenze. E’ la terra che non si rassegna a ciò; è la terra che vuole cambiare, che vuole dimostrare come le violenze tutte, e quelle contro le donne in particolare, possono e debbono trovare un muro di contrasto sociale, di mobilitazione corale, di sensibilizzazione culturale, a partire dalle scuole. Quello che vogliamo lanciare è un segnale a tutta l’Italia ed è significativo che lo facciamo noi calabresi, da una terra che ha mille problemi e mille emergenze ma anche tante energie e tante positività».

Anche il comune di Cosenza alla manifestazione contro la violenza di genere

COSENZA – Ci sarà anche il Comune di Cosenza il 21 ottobre a Reggio Calabria per la manifestazione nazionale contro la violenza di genere indetta dalla Regione.

Come noto lo spostamento della manifestazione, inizialmente prevista a Melito Porto Salvo dove si è verificato l’episodio della giovanissima vittima di violenza di gruppo, è stato deciso ieri l’altro ieri, dopo una riunione in Prefettura a Reggio, in considerazione della necessità di non creare disturbo alle indagini e con la volontà di proteggere la ragazza.

Il Governatore Oliverio ha invitato alla massima partecipazione non soltanto enti e istituzioni, ma soprattutto i giovani calabresi la cui presenza-testimonianza sarà preziosa.

“Contro la violenza di genere”, anche Cassano allo Ionio parteciperà alla manifestazione

CASSANO ALLO IONIO (CS) – La giunta municipale presieduta dal Sindaco Gianni Papasso, ha accolto  l’invito del Presidente della Giunta Regionale On. Mario Oliverio e ha deliberato che parteciperà con una propria delegazione e con il gonfalone della città,  alla manifestazione nazionale contro la violenza di genere indetta dalla Regione Calabria per giorno 21 ottobre prossimo. La manifestazione ha il chiaro intento di lanciare una ferma condanna verso ogni forma di violenza contro le donne e di affermare i valori di rispetto della persona e della dignità umana.  L’iniziativa è nata dopo la vicenda del 2 settembre scorso a Melito di Porto Salvo, un paese di quattordicimila anime in provincia diReggio Calabria,dovegli investigatori guidati dal procuratore FedericoCafiero De Raho hanno arrestato sette giovani per violenza sessuale di gruppo aggravata. Gli stessi, sono accusati di aver abusato continuamente, tra la fine del 2013 e gli inizi del 2015 una ragazzina di 13 anni. L’aspettavano fuori dalla scuola per portarla in luoghi appartati e poi a turno la stupravano. <<Il nostro è un impegno fattivo e concreto contro ogni forma di violenza. La storia di Melito è una storia di violenza, di ‘ndrangheta, di indecenza ma soprattutto di omertà.  In nessun caso dobbiamo farci condizionare e tacere davanti ad episodi di immoralità e di ingiustizia-  ha sottolineato il Sindaco Papasso, l’omertà, il rimanere in silenzio è una cosa molto grave.Spesso è anche l’omertà a spingere le donne nel silenzio. Molte donne non denunciano perché sono convinte che i panni sporchi si lavano in famiglia. Ci sono donne incapaci anche di riconoscere una violenza o di riconoscere i propri diritti. La violenza maschile sulle donne è un problema che affonda le sue radici nella disparità fra i sessi e nella discriminazione, confermandosi la più diffusa violazione dei diritti umani”continua ancora il primo cittadino, non oso immaginare l’orrore e la solitudine di queste donne che il più delle volte, paradossalmente, vengono emarginate ed allontanate piuttosto che essere protette ed aiutate. “Noi, conclude il sindaco Papasso, parteciperemo alla manifestazione, per testimoniare il nostro impegno e l’impegno della città contro la violenza, contro la mafia, contro la sopraffazione e l’illegalità>>.

Violenza di genere, a Reggio Calabria la manifestazione del 21ottobre

CATANZARO – Come annunciato dal presidente della regione Mario Oliverio, a conclusione della riunione svolta stamane nella sede della Prefettura di Reggio Calabria, la manifestazione nazionale contro la violenza di genere indetta dalla Regione per giorno 21 ottobre prossimo, si terrà a Reggio Calabria. «La manifestazione   – ha dichiarato Oliverio –  è nata con il chiaro intento di lanciare una ferma condanna verso ogni forma di violenza contro le donne e di affermare i valori di rispetto della persona e della dignità umana. Questa impostazione va mantenuta, nel pieno rispetto delle indagini in corso, ed a tutela della minore vittima del branco. Rinnovo l’invito, alla più ampia partecipazione, ai calabresi ed in modo particolare alle ragazze ad ai ragazzi. Rinnovo ancora l’invito ai sindaci, agli amministratori locali, alle parti sociali, alle associazioni antiviolenza, ai movimenti ed alla rete associativa a contribuire al successo della manifestazione».

Abusi sulla tredicenne di Melito, la Regione scende in piazza

Violenza sessualeMELITO PORTO SALVO (RC) – La Giunta regionale della Calabria ha deciso di organizzare una manifestazione nazionale per il prossimo 21 ottobre a Melito.“La Calabria dice no alla violenza contro le donne”, questo il titolo, sarà l’occasione per scendere in piazza a fianco della giovane vittima e programmare strumenti per contrastare questa violazione dei diritti umani. «Assumo l’impegno personale – afferma il Presidente Oliverio – di invitare le massime cariche istituzionali nazionali e lo stesso invito lo rivolgo alle comunità locali, alle associazioni, agli amministratori e a tutti i calabresi e le calabresi onesti. Gli esponenti  della cultura e dell’Università, gli intellettuali ed il mondo delle professioni, l’associazionismo di base e tutte le articolazioni democratiche della società devono sentirsi protagonisti di un evento importante per la Calabria. Non ci devono essere tentennamenti, dobbiamo essere uniti nella condanna dei comportamenti denunciati per aprire una nuova stagione di efficaci politiche di contrasto alla violenza di genere. Si tratta di una vera e propria emergenza democratica che impone il contributo di tutti, e in questo senso lancio un appello a livello nazionale rivolto a chiunque voglia aderire alla manifestazione e portare fisicamente la propria solidarietà alla vittima. La Calabria c’è e dice no alla violenza contro le donne».

Sangineto, il racconto dell’attesa manifestazione “L’urlo di Angelo”

SANGINETO (CS) – Si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri sera, con raduno innanzi alla casa comunale in via Matteotti, il pacifico corteo in ricordo di Angelo, il cane torturato e ucciso da quattro ragazzi. La notizia ha da subito scosso l’opinione pubblica, non solo perché l’animale è stato barbaramente appeso ad un albero per il collo e poi ucciso a sprangate in testa da quattro ragazzi del luogo, ma anche perché il tutto è stato filmato e diffuso in rete sui diversi social network. L’episodio ha ovviamente sconvolto tutti i volontari delle diverse associazioni animaliste, che si sono attivate immediatamente con la creazione di una pagina facebook e con una raccolta firme, guadagnando un’immensa solidarietà non solo locale ma addirittura nazionale. Contro i quattro ragazzi, infatti, è stata lanciata una petizione on line con l’idea di richiamare l’attenzione sull’applicazione delle pene previste dal Codice penale, che punisce il reato per uccisione di animali – o il maltrattamento degli stessi – con degli articoli ben precisi.

In prima linea le diverse associazioni operanti su tutto il territorio, in particolare: l’associazione Anima Randagia (Catanzaro), Lega nazionale per la difesa del cane (Soverato), Le palle di pelo (Siderno – RC), Cuore Randagio (Cetraro – CS), Navetta 102 (Scalea – CS), Frida controllo e tutela randagismo (Mirto – CS), Maidasoli (Lamezia Terme – CZ), F.I.A. (Morano Calabro – CS), ENPA sez. Pizzo (Vivo Valentia), Croce del sud (Rende – CS), Anime Randagie (Bovalino – RC), Dog Italy (Amantea – CS), Battito Animale (Santa Sofia d’Epiro – CS), Dammi una zampa (Corigliano Calabro – CS), Adozioni Argo (Cirò Marina – KR), AIC Adottami in Calabria (Cosenza), Heidi: una vita da cani (Rossano – CS), OASI Rifugio Crotone (Crotone), Razza Bastarda (Delegazione San Vincenzo la Costa – CS), Facciamo Branco (Rossano – CS), OIPA sezione Cosenza (Cosenza), Animalisti italiani sezione Reggio Calabria (RC), ENPA sezione Castrovillari (CS), Gli amici zampeleste (Vibo Valentia), LNDC e Rifugio Fata (Lamezia Terme – CZ), A.D.A. Un mondo di aiuto (Praia a Mare – CS), Le impronte del cuore (Cosenza), LAV sezione Vibo Valentia (VV), Animal Amnesty (Cosenza).

«Quello che abbiamo saputo – affermano le ventinove associazioni calabresi – è che Angelo è stato torturato e poi ucciso. Messa una corda al collo il piccolo Angelo è stato sollevato da terra e preso a bastonate. Nessun gemito usciva dalla sua bocca, nessun urlo di dolore fuoriusciva dai suoi polmoni… ma solo una coda che scodinzolante dava l’impressione di continuare a fidarsi di chi ha causato tanto dolore». I volontari delle associazioni, provenienti da tutte le province calabresi, guidate dalla portavoce Francesca Console, presidente dell’associazione Anima Randagia di Catanzaro, hanno così deciso di unirsi per urlare “Giustizia per Angelo”. Il corteo, infatti, che ha preso il nome de “L’urlo di Angelo”, si è strutturato con un’altissima partecipazione di persone provenienti dalle diverse regioni italiane, dimostrando come la nostra penisola sia decisamente contro la violenza sugli animali. Una dimostrazione di affetto verso il povero Angelo, velata da una Calabria portavoce arrabbiata – ma soprattutto indignata – per l’accaduto. A sottolineare l’importanza della manifestazione anche le parole di qualche giorno fa dell’ex ministro Michela Vittoria Brambilla che, dopo aver annunciato di costituirsi parte civile al processo contro i quattro responsabili, ha dichiarato: «Chi vorrebbe minimizzare questo gesto crudele e ingiustificabile come una bravata giovanile, non ne coglie appieno le possibili conseguenze. L’unica strada da percorrere è la severa condanna».

Antonio Dimartino

[#NerdCuriosity] La cultura dei Defunti in Giappone

Sarà capitato a molti, soprattutto agli otaku, di prendere parte a diverse scene di anime e manga ambientate durante una particolare festività, caratterizzata da bancarelle, lanterne, fuochi d’artificio, rituali e altre usanze che richiamano un substrato nipponico più antico. Per chi non lo sapesse, questo tipo di manifestazione, che si tiene ogni prima metà di Agosto e della durata di quattro giorni, è chiamata Obon, la cui finalità è quella di celebrare i defunti.

Andiamo per gradi: la concezione di morte nel Paese del Sol Levante è molto spirituale, infatti essa non viene considerata come qualcosa di fisico, riguardante esclusivamente la dimensione terrena dell’uomo, ma più che altro la morte riguarda, per i giapponesi, il cuore, inteso come sentimento profondo della persona. Secondo il buddismo, quando si muore lo spirito della persona rimane nel luogo a lui caro per quarantanove giorni e, durante questo periodo, si recitano preghiere per incoraggiarlo ad andare in un altro luogo; per questo motivo le cerimonie rivolte ai defunti non sono mai malinconiche, ma vengono celebrate in casa della persona scomparsa con la presenza di parenti e amici, vengono offerti cibi e fiori affinché lo spirito sia sollecitato ad andare via. Il rituale funziona con difficoltà se i parenti sono velati di tristezza.

manifestazione per i defunti

Può succedere spesso durante i quarantanove giorni che, quando si imbandisce la tavola, si apparecchia anche per la persona defunta, posizionando una foto dove era solita sedersi e servendo il suo piatto preferito, come se fosse viva.
Dopo i quarantanove giorni, le anime attraversano un fiume, passando sull’altra sponda. Secondo un’antica credenza, il primo giorno dell’ottavo mese le porte degli Inferi si aprono e gli spiriti tornano per quindici giorni nel mondo dei vivi per visitare i propri familiari. Durante questo periodo tutto si ferma in Giappone, ci si ricongiunge con le proprie famiglie per festeggiare con gioia l’arrivo delle anime dall’aldilà. La festività, come precedentemente detto, è chiamata Obon e si svolge dal 13 al 16 Agosto.

Per dare il benvenuto alle anime, si celebra il ritorno dei defunti con i fuochi d’artificio e vengono posizionate luci e fiaccole che permettono loro di ritrovare la strada di casa per ricongiungersi ai propri cari; in preparazione di ciò, ci si appresta a ordinare e pulire le abitazioni, proprio come se si aspettasse un ospite. Dopodiché, la celebrazione entra nel vivo: secondo la leggenda, il monaco buddista Shaka in un giorno di agosto vide la propria madre defunta che soffriva a causa della fame e, per aiutarla, l’uomo le diede cibo e bevande. Per questo durante la celebrazione si mangia insieme offrendo pietanze anche allo spirito della persona scomparsa, per alleviare le sue sofferenze. L’Obon si conclude come è iniziato: vengono riaccese le fiaccole, le luci e le lanterne per mostrare ai propri cari defunti il percorso per tornare nel regno dell’aldilà e, nel contempo, sono preparate delle imbarcazioni con dentro delle offerte che le anime portano con esse durante il ritorno.

fuochi giappone
Come al solito, anche il culto dei defunti in Giappone è impregnato di tradizione e credenze. La visione orientale dei cari che non ci sono più è molto diversa da quella occidentale; nella religione giapponese si crede che i defunti siano dei protettori per la famiglia, a metà fra anime e divinità.
Tale visione è molto poetica e di grande consolazione e speranza.      

Paolo Gabriele De Luca

“Insieme si può…”, la storica manifestazione di beneficenza torna per la XV Edizione

ROCCELLA JONICA (RC) – Sulla scia del successo riscosso negli anni precedenti torna, il 20 luglio 2016 alle ore 21, “Insieme si può…” storica manifestazione socio-culturale di scena al Teatro al Castello di Roccella Jonica (RC).

Tanti i volti noti dal mondo del cabaret, anche quest’anno, per l’evento condotto da Max Laudadio e giunto alla quindicesima edizione. Promossa da “Insieme si può”, associazione no profit, in stretta collaborazione con la Segreteria provinciale Siulp (Sindacato della Polizia di Stato) e il comune di Roccella Jonica, la kermesse vedrà sul palco i migliori cabarettisti sul panorama nazionale. Saranno in scena: da Colorado Cafè di Italia 1 Pino e gli Anticorpi, Dario Cassini e Barbara Foria mentre da Zelig il “Rapper…senza rima” Alessandro Betti, i giornalisti speciali denominati I Boiler (Gianni Cinelli, Federico Basso e Davide Paniate), con la partecipazione di un vecchio amico della manifestazione, il postino più famoso d’Italia, Matteo Iuliani, in arte Bruce Ketta.

Saranno consegnati inoltre il Premio alla memoria dell’Ispettore Capo della Polizia di Stato, Filippo Raciti, che sarà ritirato dalla vedova Marisa Grassi, e un premio al senso civico per un imprenditore siciliano.

«Voglio ringraziare tutti gli artisti che, come ogni anno, partecipano in maniera totalmente gratuita – dichiara l’instancabile organizzatore Francesco Minici ‒. Un sentito grazie anche al sindaco di Roccella Jonica Giuseppe Certomà, per il sostegno che sempre offre alla manifestazione e, in conclusione, ma non per ordine di importanza, un profondo ringraziamento va agli amici Maurizio Misiti e Sonia Valenti, nonché al ristorante pizzeria Il Porto delle Grazie di Roccella. Senza il loro magnifico e insostituibile supporto, la manifestazione avrebbe cessato di esistere già da qualche anno. La solarità, la generosità e l’entusiasmo di Maurizio Misiti hanno rinvigorito la volontà e la determinazione che ci contraddistinguono, ponendoci come riferimento per le attività socio-culturali. La vera identità del calabrese è questa: altruista, generoso, laborioso e intraprendente. Questi siamo e così vogliamo essere conosciuti. Vogliamo riappropriarci della nostra terra e del nostro orgoglio troppe volte calpestato dalla criminalità. È un nostro dovere verso i nostri figli e le generazioni future».

Agricoltura, in 2000 davanti la Regione. Arrivati 33 pullman da tutto il Sud Italia

CATANZARO – Circa 2000 persone hanno raggiunto Catanzaro, riunendosi davanti agli uffici della Regione Calabria. La manifestazione è stata promossa a livello nazionale dalle associazioni degli agricoltori Cia, Confagricoltura e Copagri e si svolge contemporaneamente anche a Roma e Bologna. Le associazioni di categoria chiedono il pagamento dei contributi Pac 2015, la risoluzione dei contenziosi 2014 e più attenzione verso i problemi della categoria legati a burocrazia, prezzi e consumo del suolo. I manifestanti hanno raggiunto Catanzaro da diverse regioni del Sud Italia, con la Questura che segnala l’arrivo di 33 pullman. Il presidio si svolge senza alcun problema di ordine pubblico e senza particolari disagi.

Agricoltori domani in piazza anche a Catanzaro. Tanti i problemi da risolvere

CATANZARO – Agricoltori in piazza domani a Roma, Bologna e Catanzaro per chiedere il pagamento dei pagamenti della Pac 2015, la risoluzione dei contenzioni del 2014, ma anche più attenzione verso i “soliti” problemi del settore, ossia burocrazia, prezzi all’origine, embargo Russo e consumo del suolo. La manifestazione, promossa da Cia, Confagricoltura e Copagri, porterà gli agricoltori provenienti da tutte le regioni d’Italia dalle ore 9 nelle piazze dove porteranno le loro istanze. Gli appuntamenti sono a Roma sotto la sede di Agea in via Palestro e davanti alla Camera dei Deputati; a Bologna in zona fiera e a Catanzaro nella Cittadella regionale in località Germaneto. Una manifestazione che si preannuncia pacifica, spiegano le organizzazioni, ma ferma rispetto alla piattaforma delle richieste da sottoporre alle istituzioni. A preoccupare fortemente è il dato costante registrato nell’ultimo decennio della chiusura delle aziende agricole: si calcola mediamente la cessazione annua di oltre 3000 attività nel nostro Paese. Alla manifestazione hanno data la loro adesione anche i produttori di Alpaa, Uci, Ugc e Aic.