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I Notte Battente candidati al “Premio Mia Martini Etnosong 2016”

SOVERIA MANNELLI (CZ) – Un prestigioso riconoscimento per il gruppo di musica etno-popolare di Soveria Mannelli, Notte Battente. Dopo la stagione ricca di eventi appena conclusa, anche la partecipazione al concorso “Premio Mia Martini Etnosogn 2016”, previsto a Bagnara Calabra e voluto dal patron Nino Romeo per ricordare la grande interprete della canzone italiana. Il brano con cui il gruppo sta partecipando alla gara è “Pietro Bianco brigante”, dedicata al noto brigante di Bianchi nel 1839 e decapitato a soli 34 anni per ben 107 reati contro la proprietà e 102 contro la persona. Una personalità che ha fatto la storia, se si considera che fu uno dei Mille di Garibaldi, prima di darsi al brigantaggio per ribellarsi al ceto dominante. Del resto, intorno alla sua persona, circolano numerose leggende che ne fanno una sorta di Robin Hood calabrese. Dunque, ancora una volta i Notte Battente con la loro musica si richiamano alla storia e alla tradizione della loro terra d’origine, la Calabria. Allo stesso modo, è peculiare la scelta del nome che vuol creare un’immagine di contrasto tra la calma della notte, pacificante come solo la musica può essere, e i suoni battenti e vivaci della tradizione mediterranea. Tra i componenti del gruppo, originari di Soveria Mannelli:  Angela Bianco (alla voce, castagnette e danze), Salvatore Velino (alla voce, chitarra acustica ed armonica a bocca), Massimo Chiodo (alla voce, fisarmonica, lira e chitarra battente), Vincenzo Perri (al Basso), Benito Totino (al basso), Franco Spezzano (alla batteria), Gianfranco Bianco (al tamburello, tamburi e percussioni), Danilo Perrone (alla chitarra solista), Romina Campolongo (alle danze), Antonio Abbruzzese (responsabile di segreteria).

 

Stasera a Palmi va in scena la musica popolare dei “Tre meno un quarto”

PALMI (RC) – In programma stasera a partire dalle 21,3 nel Cortile De Zerbi il secondo appuntamento della rassegna estiva dell’associazione palmese “Amici della Musica” diretta da Antonio Gargano. Dopo la serata inaugurale ispirata al flamenco con la compagnia Algeciras in “Algarabìa”, ora è la volta di “Un pizzico di musica” dei “Tre meno un quarto”, gruppo di musicisti molto apprezzato, che eseguirà in maniera originale le canzoni della tradizione popolare del centro e del sud Italia.

Prossimo appuntamento previsto, invece, per il 21 agosto con la Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini in “Serata d’autore”. Mercoledì 24 appuntamento con Francesca Ciommei e The Hot Stompers. La chiusura della rassegna è prevista per il 26 agosto alle 21, 30 con un omaggio alla leggenda calabrese di Donna Canfora musicata dal maestro Fabrizio De Rossi Re, nella cornice dello scoglio dell’isola “Lido Tahiti” alla Tonnara.

 

 

23-24 aprile, a Badolato il primo “Festival della Canzone Calabrese”

BADOLATO (CZ) – È partita l’organizzazione della prima edizione del “Festival della Canzone Calabrese”, che popolerà il lungomare di Badolato il 23 e il 24 aprile. A curare la direzione artistica della manifestazione, organizzata in questa prima edizione dal ristorante “L’Ancora” di Badolato Marina, c’è Albino Bressi, veterano del mondo popolare calabrese che da circa 15 anni organizza eventi con personalità del mondo televisivo.

Esprime entusiasmo per la partecipazione alla manifestazione il gruppo “Notte Battente, musica etnico-popolare” di Soveria Mannelli, che apre la stagione 2016 dopo un lungo inverno di preparazione che li ha visti impegnati nella realizzazione del videoclip “a focara ‘e Natale” e nella registrazione del primo progetto discografico. La voglia di far da ponte tra passato e futuro attraverso la diffusione e l’approfondimento della tradizione e della musica popolare calabrese e del Sud Italia in generale, ma in particolare della città di Soveria Mannelli, è ciò che contraddistingue il gruppo, di recente costituitosi in Associazione Culturale, e i suoi componenti (tutti calabresi): Angela Bianco (voce, castagnette e ballo), Salvatore Velino (voce, chitarra acustica ed armonica a bocca), Massimo Chiodo (voce, fisarmonica, lira e chitarra battente), Vincenzo Perri (basso), Franco Spezzano (batteria), Gianfranco Bianco (tamburello, tamburi e percussioni), Danilo Perrone (chitarra acustica). Durante la manifestazione i Notte Battente regaleranno una novità al pubblico con l’esordio nel gruppo della bravissima danzatrice Romina Campolongo.

A contendersi la vittoria, oltre ai Notte Battente: i Taranta Folk Sound Fabrizia, il Gruppo Folk Canterini dell’Ancinale, i Kora Battenti, i Cerseyo, gli Antigua, i Taranta Live ed i Tarantuli.
Ospiti della kermesse musicale saranno Ciccio Nucera, Micu U Pulici, Enzo e Pina Laface.
La manifestazione sarà presentata dal conduttore televisivo di Video Calabria, Domenico Milani.

La tradizione musicale calabrese al Parco d’Arte Alt Art

COSENZA – L’associazione culturale ALT ART e Calabriasona presentano una serie di appuntamenti dedicati alle danze, alla musica e dalla letteratura calabrese con l’obiettivo comune di salvaguardare la bellezza delle tradizioni popolari e diffonderne l’energia e la forza comunicativa.

La scelta di operare all’interno del Parco d’Arte Alt Art nasce dal posizionamento che, alle porte dell’Università della Calabria, si presenta come possibile crocevia delle tradizioni che giungono in Calabria dal Mediterraneo all’Est Europa grazie alla presenza degli studenti stranieri presenti all’interno dello stesso Ateneo.

Iniziato con lo showcase del nuovo album di Mimmo Cavallaro e proseguendo con i corsi di pizzica e tarantella, di tamburello e organetto, il percorso vede ora la presentazione giorno 7 febbraio alle ore 21.30 del progetto artistico “Antonio Grosso e Le Muse del Mediterraneo” prima del loro importante tour in Australia.

Una formazione insolita per un gruppo di musica etnica, formato – infatti – oltre che dal campione di organetto Antonio Grosso, anche da 5 ragazze musiciste, cantanti e ballerine che si relazionano al pubblico con i più classici strumenti della tradizione musicale calabrese e non solo. Antonio Grosso da vita a questo gruppo che si concentra nello studio della Pizzica salentina e della Tarantella Calabrese, spaziando tra generi ed esperienze, raccolgono a piene mani quelli che sono i ritmi e le sonorità del sud attraversando quelle salentine, napoletane e anche romane partendo da quelle calabresi.

Musica e danza proposti e vissuti – quindi – come voce del territorio, un modo per avvicinare con rispetto luoghi e comunità che credono e si ritrovano nel ballo; questo l’obiettivo con cui nasce il connubio tra le tre realtà artistiche che in sinergia lavorano per la diffusione ed il rispetto delle tradizioni, necessarie per confrontarsi su territorio europeo.

I VILLAZUK SPADRONEGGIANO NEL B-ALTERNATIVE LIVE FESTIVAL

 

 Il panorama musicale di Cosenza è vivo e vasto perché i musicisti (o presunti tali) che cercano la fama sono tanti e ogni tipologia di ascoltatore rischia di essere accontentata. I generi proposti sono infatti molteplici: indie, alternative, country, folk, punk, rock, ska, reggae, cantautorato, pop.

Chi riscuote più consensi però sono le band ancorate alla tradizione popolare del folk e della taranta. Tra queste spiccano i Villazuk, provenienti da Casale Bruzio, formati da Domenico Scarcello, Andrea Minervini, Eugenio Ferraro e altri musicisti. Il gruppo musicale si è esibito durante il “B-Alternative live Festival”, una serata organizzata in uno dei parcheggi dell’ Università della Calabria e patrocinata dall’ assessorato alla cultura della provincia cosentina.

Prima di loro, passate le 23, il cantautore calabrese di San Lucido Federico Cimini ha intrattenuto un corposo numero di spettatori con le sue canzoni dalla melodia scanzonata e dai testi di impegno sociale non troppo cattivi. Il ragazzo dai folti capelli ricci e dalla barba incolta è poco conosciuto, nonostante da anni vaghi nel Belpaese per divulgare il suo pensiero di legalità e buona politica.

Ma il pubblico fremeva per i Villazuk che, come fanno i divi del rock di una volta, si sono fatti attendere (un po’ troppo) e hanno finito il loro concerto verso le due di notte. La band ha fin da subito saputo coinvolgere il pubblico, che per quasi due ore ha continuato ad applaudire, saltare, pogare, cantare e ballare. I ragazzi calabresi, reduci dall’ uscita dell’album “Meno male Robertino”, si sono dimostrati ancora una volta ottimi intrattenitori.

Quest’ultima qualità va loro riconosciuta. Hanno una buona padronanza scenica, un ritmo molto orecchiabile e sanno cosa vuole il pubblico calabrese. Perciò lo accontentano, riempiendolo di suoni che un po’ ammiccano alla Bandabardò  e troppo rimandano alla cultura country e folkloristica. I loro testi, tra l’italiano e il dialetto calabrese, compresi i successi  “A colorare libertà”, “Nun t’affissà”, sono chiari e fantasiosi e trasmettono alla gente incazzata dalla politica un consiglio: anche se tutto va male, bisogna sperare. Peccato che non specifichino in chi o in cosa.

I  Villazuk sono comunque amati e non si può sostenere il contrario. Dal punto di vista musicale sono poco avvezzi alla sperimentazione. Ogni volta che tentano un’invasione in un genere diverso dalla loro formazione musicale e da tutto quello che li ha consacrati, indietreggiano dopo pochi passi ritornando nel sound più familiare. Più che esperimenti, i loro sono deboli abbozzi.

“Nun c’affissiamo” però sui discorsi melodici e tecnici. Nella società dello spettacolo, dove il tempo per ragionare viene impoverito, è anche (e non solo) importante  divertirsi, sudare, creare idoli da non poter mai criticare e tornare a casa contenti.  I Villazuk riescono a riempire le piazze e a soddisfare il loro pubblico, chapeau !

La Musica Popolare di Antonio Grosso e Le Sue Muse

Antonio Grosso

L’amore per la propria terra può dare vita a ritmi caratteristici, trascinanti. La storia del nostro sangue viene ritrovata ogni qual volta ci capita di ascoltare la musica popolare, quella dei nostri genitori e, prima ancora, dei nostri nonni e così via.

Il maestro Antonio Grosso, campione di organetto e suonatore di  fisarmonica e Bandoneon, sente fortemente lo spirito della madre Calabria e, nel 2011, si unisce a 5 muse: Emanuela Vaccari (Percussioni, Tamburello, Lira Calabrese e Ballo), Francesca Napoli (Voce e Ballo), Valentina Donato (Organetto, Tamburello, Ballo), Monica Fusaro (Voce, Chitarre, Ballo) e Maddalena Grosso (Basso, Chitarra, ballo). Inizia così un viaggio nelle tradizioni del sud.

Le Muse Del Mediterraneo

Tra balli, canti e musiche si concretizza il sogno di Antonio Grosso e le Muse del Mediterraneo che, nell’aprile 2012, presentano il loro primo lavoro: Ritmo Popolare (MarascoComunicazione).

Nonostante la giovane età delle muse, grazie alla sapiente guida del Maestro Grosso, nel cd si denotano un attento studio della Tarantella Calabrese e della Pizzica Salentina con contaminazioni delle altre tradizioni del sud, come quelle romane e napoletane, e la grazia che rende ogni pezzo particolare.

Il lavoro contiene dieci brani, di cui cinque editi, come il tradizionale  brano Spagna, e cinque inediti, tra i quali spicca a mio avviso Poesie di Muse, un pezzo reso ipnotico e mistico grazie alla voce della cantante Francesca Napoli e all’incalzare dell’organetto e dei tamburelli, che danno respiro all’ascoltatore solo a metà del brano, per poi riprendere il ritmo, riaccogliendo l’attenzione per il finale.

Antonio Grosso e le Muse del Mediterraneo hanno portato il loro talento in varie piazze e palchi calabresi, esibendosi al Premio Mia Martini, al Kaulonia Tarantella Festival 2012, ecc., per poi giungere a Messina, Salerno, Roma, Milano e tanti altri, offrendo uno spettacolo che fa ballare e divertire gli spettatori di qualsiasi età e provenienza.

“Ogni Artista Cerca la Sua Musa. Non C’è Ispirazione Più Grande della Terra tua d’Origine.” Antonio Grosso

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Miriam Caruso