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Padre Fedele accoglie i senza dimora

COSENZA – L’assessore del comune di Cosenza, padre Fedele, su indicazione del primo cittadino, si è attivato per allontanare i senzatetto dalle strade di Cosenza.

Nella giornata dell’Epifania, padre Fedele ha accolto al sicuro tre persone. Ieri, nei pressi della stazione ferroviaria, ha portato via dalla strada due persone di cui una straniera che ha espresso il desiderio di rientrare nel suo Paese d’origine. Tutte le azioni improntate al sostegno e all’uscita da situazioni al limite proseguiranno senza soluzione di continuità., assicura il sindaco Occhiuto. <<Questo nuovo anno inizia con un’emergenza drammatica: la povertà. In Calabria più di una famiglia su quattro ormai ha difficoltà a reperire addirittura i generi di prima necessità – dichiara il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto.

Pochi mesi fa, come primo atto del mio nuovo mandato, ho voluto far comprendere l’urgenza di una così drammatica situazione presente anche nella nostra città istituendo un assessorato specifico assegnato a Padre Fedele Bisceglia proprio con delega al contrasto alle povertà, al disagio, alla miseria umana e materiale, alla discriminazione sociale; una sorta di “ambasciatore degli invisibili e degli ultimi”. Adesso apriremo uno sportello dedicato all’ascolto>>. <<Abbiamo già programmato per il nuovo anno tutta una serie di azioni con nuovi fondi dedicati – aggiunge Mario Occhiuto – che andranno a mitigare le situazioni più delicate ed estreme. Oltre ai servizi già in essere, , aumenteremo i contributi per l’emergenza abitativa, implementeremo le ore di lavoro per gli operatori delle coop sociali, utilizzeremo i fondi dell’agenda urbana per progetti di contrasto alla povertà e per l’inclusione sociale, realizzeremo finalmente progetti di autorecupero per l’assegnazione di case. Sono stati inoltre già presentati e finanziati progetti di riqualificazione delle periferie e delle aree marginali>>.

<<Non dobbiamo lasciare nessuno da solo. Nella nostra città c’è un indirizzo del sindaco in base al quale è obbligatorio intervenire quando c’è qualcuno che dorme per strada garantendogli subito una sistemazione temporanea in attesa di soluzione in centri autorizzati. Spesso però alcune persone non vogliono spostarsi. In questi giorni di freddo intenso ho allertato gli uffici, e l’assessore Fedele è già all’opera. Carlo Tansi, dirigente regionale della Protezione Civile che ringrazio, ha offerto anche il suo contributo>>.

Terremoto, Padre Fedele di ritorno dai luoghi del sisma

COSENZA – «Ti ringrazio. Non ho altre parole. E questo gesto dimostra la tua sensibilità, che è quella del popolo che rappresenti. Il nostro territorio  ha subìto ingenti danni e perdite di vite, compresi bambini, ma sapremo rialzarci, non molleremo. E ti ringrazio anche per la tua disponibilità nella veste di rappresentante dell’ANCI. Grazie ancora, ce la faremo». E’ il messaggio scritto di proprio pugno dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, consegnato nelle mani dell’assessore Padre Fedele Bisceglia, appena rientrato dai luoghi del terribile sisma, dove si è recato per portare non soltanto la solidarietà della città bruzia, ma anche un contributo di diecimila euro, il primo gesto concreto di un’Amministrazione comunale. Pirozzi affida a queste poche righe i propri sentimenti di profonda gratitudine nei confronti della città di Cosenza. Padre Fedele – si legge in un comunicato trasmesso da Palazzo dei Bruzi – al ritorno dai luoghi del sisma, è particolarmente scosso. «Aggirandomi tra i cumuli di macerie – racconta – mi sono fermato a parlare con le persone che vedevo stazionare davanti a quegli ammassi di pietre, prima erano le abitazioni di loro familiari. E stavano lì in silenzio. Ho poggiato la mano su quelle pietre e ho recitato una preghiera di suffragio. É stata un’esperienza sacerdotale, una cattedra di amore e di dolore dalla quale ho ricevuto più che dato». L’assessore Padre Fedele Bisceglia non risparmia un ammonimento a «quegli sciacalli del dolore – dice – che dovrebbero riflettere e non criticare chi compie un gesto di umana e concreta solidarietà. Nessuno di noi può stare tranquillo». Ma i rimproveri cedono subito il passo agli appelli. E’ tempo di agire, ma con coerenza ed organizzazione, fa ben comprendere Padre Fedele che ha visto, in una fase che giustamente è ancora di grande confusione, l’arrivo di tanti camion  pieni di viveri e di vestiario che oggi vengono bloccati, come ha riferito anche la Protezione Civile Nazionale. «Invito le associazioni  – è l’appello di Padre Fedele – a temporeggiare nell’invio di aiuti. Il peggio sarà tra quindici/venti giorni e allora dobbiamo trovarci preparati». Poi ricorda, «a Cosenza abbiamo allestito due punti di raccolta, uno di fondi su corso Mazzini e uno di viveri in piazza dei Bruzi. Più urgente, invece, è la raccolta di sangue. In accordo con l’AVIS, invito tutti i cittadini che possono, a donare il loro sangue domenica prossima 28 agosto, presso un centro mobile che con l’AVIS installeremo nei pressi di piazza 11 settembre».

Vicenda Padre Fedele, esposto contro suor Tania per calunnia

COSENZA – Potrebbe finire sotto processo per calunnia e falsa testimonianza suor Tania Alesci, la grande accusatrice di Padre Fedele che spedì l’ex frate francescano alla sbarra sostenendo di aver subito più volte violenza sessuale. L’avvocato Eugenio Bisceglia, legale di Padre Fedele, ha depositato un esposto in tal senso presso la Procura di Cosenza che ha provveduto ad aprire un fascicolo. Mario Spagnuolo, procuratore capo della città dei Bruzi, ha sottolineato che si tratta di un atto dovuto. Sarà il pm Antonio Bruno Tridico a seguire la vicenda e ad avviare gli accertamenti del caso. Come si ricorderà, suor Tania accuso Padre Fedele di averla più volte violentata all’interno dell’Oasi francescana, struttura di accoglienza per senza tetto e disagiati situata in via Montagna a Cosenza. Secondo quanto ipotizzato dall’avvocato Bisceglia, suor Tania avrebbe sempre mentito, anche nel corso della fase dibattimentale del processo. L’esposto era stato preannunciato dal legale all’indomani della sentenza della Cassazione che ha prosciolto Padre Fedele da ogni accusa.

Magarò ad Occhiuto: «Sbagli su Padre Fedele»

COSENZA – «Caro Mario, ritengo che forse non hai reso un buon servigio al nostro comune amico padre Fedele inserendolo nella compagine della tua prossima giunta comunale». E’ quanto si legge in una lettera aperta che Salvatore Magarò, già consigliere regionale della Calabria, ha inviato al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto dopo che questi ha nominato Padre Fedele Bisceglia assessore a Palazzo dei Bruzi. «Conoscendolo da tanti anni, so che padre Fedele accetta ben volentieri di diventare assessore. La sua voglia di fare del bene agli ultimi e di aiutare i diseredati, repressa e impedita in questi anni dalla incredibile vicenda giudiziaria che lo ha stritolato e che finalmente si è conclusa con la piena definitiva assoluzione della Cassazione, lo spingerà ad assolvere con entusiasmo e passione il ruolo di assessore comunale con delega al “contrasto alle povertà, al disagio, alla miseria umana e materiale, al pregiudizio razziale e religioso, alla discriminazione sociale; ambasciatore degli invisibili e degli ultimi”. Sono certo che si batterà come un leone per realizzare la costruzione di un dormitorio, perché nessuno a Cosenza debba ritrovarsi a dormire in strada ma sono altrettanto certo che quest’incarico istituzionale lo allontanerà dalla prospettiva di poter tornare a dir messa e di riprendere pienamente la sua missione sacerdotale che in tanti attendono anche come forma di risarcimento morale dopo gli innumerevoli “sfregi” alla sua immagine. Padre Fedele, con tutte le sue originali peculiarità e la sua nota, coinvolgente e fattiva generosità stava raccogliendo anche dalla Chiesa locale significative aperture e forti segnali positivi di piena riconciliazione.  Poter rivederlo assolvere ai quei ruoli che gli sono propri e che gli erano stati strappati ingiustamente, è uno dei desideri più vivi tra i suoi seguaci e quanti, non certo pochi, gli vogliono bene e non gli hanno fatto mai mancare sentimenti di stima e sincero affetto»««. ​

Cosenza, Padre Fedele primo assessore della Giunta Occhiuto

COSENZA – L’annuncio è di questi minuti e arriva direttamente dalla pagina Facebook del primo cittadino di Cosenza, Mario Occhiuto. Padre Fedele Bisceglia è il primo assessore della Giunta Occhiuto. Una nomina certamente inaspettata che giunge dopo l’assoluzione del religioso dall’accusa di violenza sessuale nei confronti di una suora dello scorso 9 giugno. Nel post, il Sindaco Occhiuto annuncia, dunque, la nomina di padre Fedele ad assessore con delega «al contrasto alle povertà, al disagio, alla miseria umana e materiale, al pregiudizio razziale e religioso, alla discriminazione sociale; ambasciatore degli invisibili e degli ultimi». A corredo del post, una foto che vede i due stringersi calorosamente la mano. Questo invece il comunicato ufficiale diffuso da Palazzo dei Bruzi: Dopo l’annuncio di Vittorio Sgarbi quale prossimo assessore al Centro storico, e a pochi giorni dal varo ufficiale della Giunta, il sindaco Mario Occhiuto comunica a sorpresa che padre Fedele Bisceglia farà parte dell’Esecutivo con la specifica delega di “Contrasto alle povertà, al disagio, alla miseria umana e materiale, al pregiudizio razziale e religioso, alla discriminazione sociale”. Non solo, il frate per conto di palazzo dei Bruzi sarà anche “Ambasciatore degli invisibili e degli ultimi”. Il Sindaco ha incontrato padre Fedele questa mattina. Insieme hanno discusso del futuro lavoro da compiere sulla scorta di un percorso di costruzione, unione, capacità di aiutare le persone svantaggiate. «Ringrazio padre Fedele per avere accettato di contribuire all’attuazione del mio indirizzo politico – ha dichiarato Occhiuto – Gli ho proposto di far parte della mia squadra di governo perché dal grande successo elettorale che abbiamo registrato si riscontrano segnali che non posso lasciare inascoltati. Intendo quindi guardare alle situazioni diffuse di disagio, all’attenzione alle povertà e alle difficili realtà nelle periferie per migliorare la vita di tutti i cittadini. Nei primi cinque anni di mandato – prosegue Occhiuto – abbiamo già fatto moltissimo, ma molto c’è ancora da fare, avvicinandoci alla gente che più ha bisogno e avvicinando a loro volta queste persone all’istituzione Comune. Anche per questi motivi – conclude – ho pensato alla figura di padre Fedele, che ha dedicato la sua esistenza agli ultimi, come riferimento per realizzare questi obiettivi».

Padre Fedele scalzo alla processione di San Francesco

Padre Fedele vicino al carro di San FrancescoCOSENZA – Nel giorno della processione di San Francesco di Paola l’immagine che resta impressa nei fedeli cosentini è quella di Padre Fedele Bisceglia che cammina scalzo all’ombra del Santo Taumaturgo. La Corte di Cassazione ha restituito al frate la dignità, chiudendo una pagina di malagiustizia lunga oltre dieci anni. Ora che la magistratura ha stabilito che il francescano più famoso d’Italia non ha violentato nessuno, tanto meno una suora, si attendono dalla Chiesa le indicazioni necessarie per consentire a Padre Fedele di tornare ad esercitare le attività religiose e a celebrare la Santa Messa. Il percorso è accidentato, perché i frati Cappuccini hanno definitivamente Padre Fedele all'ombra di San Francescochiuso le porte a Bisceglia, decretandone l’allontanamento dall’Ordine e la sospensione a divinis. Segnali di apertura sono invece giunti dall’Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano, Monsignor Francesco Nolè, il quale nel gioire per l’assoluzione di Padre Fedele ha lasciato intendere di non aver alcun problema ad accogliere Bisceglia come sacerdote diocesano. Chissà allora che nelle prossime settimane dimenticheremo Padre Fedele per dare il benvenuto a Don Fedele Bisceglia.

Magarò su Padre Fedele: «Adesso torni a celebrare messa»

«Ho trascorso la mia fanciullezza nel convento dei francescani a Castiglione Cosentino, per questo  conosco Padre Fedele da oltre quarant’anni. Ne ho sempre apprezzato l’impegno nei confronti delle persone più bisognose ed indigenti ed il lavoro instancabile prestato al servizio della comunità». Così Salvatore Magarò, già consigliere regionale della Calabria e presidente dell’Associazione Più di Cento – Tana per la Legalità. «L’immagine caritatevole di Padre Fedele Bisceglia ha varcato i confini nazionali attraverso l’organizzazione di missioni nei paesi più poveri, soprattutto in Africa centrale. Nel gennaio del 2006 appresi con incredulità la notizia del suo arresto. A quelle accuse infamanti non ho mai creduto tanto che nell’immediatezza della sua carcerazione, mi sono recato nella sua cella presso la casa circondariale per manifestargli vicinanza e affetto. Ho testimoniato in suo favore nel corso del processo e la correttezza delle mie posizioni è stata sancita dalla Suprema Corte. Oggi che questo calvario giudiziario si è finalmente concluso e che l’immagine di Padre Fedele è stata definitivamente riabilitata – afferma Magarò – auspico che gli venga restituita la facoltà di celebrare messa e che possa tornare a dirigere l’Oasi Francescana, la straordinaria opera che il frate ha costruito grazie alla generosità di tutti i cosentini».

Padre Fedele, l’incubo è finito

COSENZA – Confermata dalla Cassazione la definitiva assoluzione di Fedele Bisceglia, il sacerdote sospeso “a divinis” dopo l’inchiesta per violenza sessuale nei confronti di una suora nell’ambito della quale era stato condannato nel primo processo di appello, poi annullato con rinvio dalla Suprema Corte che – adesso – ha dato il suo parere favorevole al proscioglimento deciso nell’appello bis il 22 giugno del 2015 dalla Corte di Appello di Catanzaro. I supremi giudici hanno infatti respinto il ricorso del pm contro l’assoluzione di Bisceglia. E’ stato respinto invece il ricorso del segretario di padre Fedele, Antonio Gaudio, contro la condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione per violenza sessuale nei confronti della suora. Nel primo processo d’appello, Bisceglia era stato condannato a nove anni e tre mesi di carcere. Per questa vicenda era stato anche arrestato. «Mi sento rinascere, oggi è davvero un bel giorno!». Lo ha detto Padre Fedele all’Agi, dopo il verdetto della Cassazione che ha reso definitiva l’assoluzione dell’ex frate dall’accusa di aver abusato di una suora.

«Giustizia è fatta – aggiunge Eugenio Bisceglia, difensore di Padre Fedele – dopo 11 anni di calvario viene ristabilita la verità. Si è chiuso il capitolo giudiziario, se ne aprono altri che a questo punto devono essere valutati attentamente. Uno dei tanti è il fascicolo giudiziario che si deve aprire urgentemente e necessariamente con lo stesso vigore presso la Procura della Repubblica di Cosenza nei confronti di chi l’ha accusato ingiustamente. Se le cose devono andare seguendo le regole del codice di procedura penale – sottolinea – non spetta a noi dare l’impulso per un’azione di calunnia, spetta d’ufficio alla Procura della Repubblica di competenza prendendo atto del rigetto da parte della Cassazione del ricorso della Procura generale, mi auguro che il fascicolo venga aperto con la stessa vivacità e con lo stesso vigore per come hanno agito contro padre Fedele».

Mario Occhiuto: «Auguro a Padre Fedele di poter ritrovare la giusta serenità»

COSENZA – «Si chiude oggi definitivamente la lunga vicenda giudiziaria di padre Fedele Bisceglia. Una vicenda che non solo ha segnato la vita di un uomo, ma che a suo tempo sconvolse la città con ridondante risalto sui media nazionali». Sono queste le parole con le quali il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, è intervenuto in merito alla sentenza assolutoria della Suprema Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso della Procura generale. «Apprendo che è stata confermata la sentenza assolutoria già ottenuta in appello – prosegue Occhiuto – e mi unisco alla gioia del frate e di tutti coloro che lo hanno sostenuto in questi lunghi anni di calvario. Dopo questa dura battaglia legale, auguro a Padre Fedele di ritrovare la giusta serenità continuando a occuparsi dei suoi amati poveri, degli ultimi, degli emarginati, ai quali ha dedicato la propria esistenza».