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‘Ndrangheta, omicidio Patania, tre condanne e un’assoluzione

VIBO VALENTIA – Tre ergastoli, una condanna a 3 anni e un’assoluzione.E’  la sentenza della Corte d’assise di Catanzaro nei confronti degli imputati dell’uccisione del boss della ‘ndrangheta Fortunato Patania, di Stefanaconi, avvenuta il nel 2011. Delitto che scatenò la faida tra la stessa cosca Patania e i cosiddetti “piscopisani”. La condanna al carcere a vita é stata comminata a Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo, accusati di essere stati i mandanti dell’assassinio, e a Franco La Bella, esecutore materiale. Tre anni, con la caduta dell’aggravante delle modalità mafiose, per Michele Russo, accusato di essersi recato a prendere gli assassini dopo che avevano eseguito l’omicidio. L’imputato assolto é Salvatore Tripodi, considerato elemento di spicco dell’omonimo clan di Vibo Marina, ed accusato di avere dato il proprio placet per l’assassinio.
La pubblica accusa aveva chiesto l’ergastolo per tutti gli imputati ad eccezione di Russo, per il quale era stata chiesta la condanna a 21 anni e 4 mesi.

Faida nel Vibonese, il pm chiede tre ergastoli

CATANZARO –  Al termine della requisitoria del processo “Gringia-Dietro le quinte” il pm distrettuale Simona Rossi ha chiesto nei confronti delle cosche della ‘ndrangheta del vibonese, che hanno dato vita alla faida tra i Patania di Stefanaconi ed i Piscopisani, tre condanne all’ergastolo e 14 a pene tra 4 e 30 anni di reclusione. I tre ergastoli sono stati chiesti per Mauro Uras, Giovanni Battista Bartolotta, di 35 anni, e Francesco Alessandria.

Arrestato latitante coinvolto nella faida tra Patania e Piscopisani a Vibo

VIBO VALENTIA – I carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno arrestato Saverio Patania, di 42 anni, latitante dal 2011, coinvolto nella faida tra la sua famiglia e la cosca cosiddetta dei Piscopisani. Saverio Patania è il figlio di Fortunato, morto assassinato il 18 settembre del 2011; è stato proprio questo omicidio a scatenare la faida. Saverio Patania e’ indagato per l’omicidio di Francesco Scrugli, avvenuto a Vibo Valentia il 21 marzo del 2012, del quale sarebbe stato il mandante.