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“Eroi degli anni ’80” è il nuovo brano di Jonio

VILLAPIANA (CS) – “Eroi degli anni ‘80” è il nuovo singolo di Jonio, al secolo Giuseppe Runza  uscito ieri in rotazione sulle piattaforme digitali, scritto da Sasà Flauto e Alessandro Mancuso, mixato e masterizzato presso lo studio di Registrazione Sunrise Studio Roma.

Jonio, musicista cantante calabrese, nato nella vicina Villapiana Lido, in ” Eroi degli anni 80” mette in musica,  una sorta di viaggio nei mitici anni 80 dei Levi’s, dei fastfood, gli anni dei suoi  ricordi  perché gli ha vissuti da adolescente. Jonio ha iniziato a masticare ”musica” in tenera età,  avvicinandosi con successo alla chitarra, approfondendone i vari stili dalla classica, al rock,al jazz, fino alle nuove avanguardie. Grazie alle sue numerose esibizioni, la critica lo ha definito uno dei maggiori talenti Musicali Calabresi.

La scheda

Tante le sue esperienze musicali dalle prefinali di Castrocaro Terme, al concorso Fox Cover Play di Rolando D’angeli Roma, finalista al premio “Mia Martini” nel 2008,  Musicista e cantante per i Ragazzi di Amici in vari spettacoli, 2011 – Corista nell’album di Missa – Il Grande Bluff – Ospite al Concorso Cantautori “Notte di note” Napoli. 2012 – 2° classificato sezione cantautori 15° Festival voci d’oro “50 ANNI & DINTORNI” di Montecatini Terme. 2013 Si piazza alle selezioni finali del Festival Internazionale di Napoli.  Interprete nello Spettacolo 20 Anni Tributo a Massimo Ranieri & Friends, per Rai Cultura. Nel 2015 fa parte del film il Potere di Roma serial crime ispirato all’inchiesta MAFIA CAPITALE, solo per citarne alcuni. Jonio lascia la sua terra, la Calabria e si trasferisce a Roma a collaborare a progetti con vari artisti dell’area musicale romana è nazionale, mantenendo il suo legame con la terra natia.  Nel 2015  esce con l’ album INIZIALMENTE con la supervisione del M° Sasà Flauto arrangiatore e chitarrista di “Domenica In” per Sunrise Studio Roma.  L’anno successivo in distribuzione digitale per KATANA SOUND l’album “Jonio Inizialmente fuori”,  anche il videoclip Fragile un estratto dall’Album. Nel 2017  vince al Festival Scanzonissima il  Premio cantautore con il brano “In bilico” . Lo scorso anno l’ uscita del videoclip su YouTube del singolo “JONIO Dimmi Adesso” in Download e Streaming su tutte le piattaforme musicali. Brano firmato da Sasà Flauto e Giuseppe Fulcheri autore di testi per Mogol, Mina, Neri per Caso, Alexia, Anna Oxa, Al Bano, Mino Raitano, Sergio Cammariere. Tanta la strada che in questi anni ha fatto da “Fragile” a “ Dimmi adesso”  e come tutti quelli nati negli anni Ottanta sapeva di sognare e credere nei sogni e oggi si presenta con i ricordi  di chi c’era allora trasmettendoli a chi non c’era ancora in “Eroi degli anni ’80”.

Sartoria cosentina sviluppa nuovo strumento di anti contraffazione

COSENZA – Un codice QR per identificare il capo d’abbigliamento, verificare la provenienza del tessuto di cui è fatto, indagare sulle fasi della relativa lavorazione, certificarne il pagamento. È così che si combatte la contraffazione. E che, soprattutto se si tratta di abiti d’alta sartoria, si verifica l’autenticità del prodotto acquistato.
L’innovativo sistema, basato su una semplice matrice digitale che in un attimo mette a disposizione del cliente qualsiasi informazione sul prodotto che gli interessa, lo ha introdotto, nella sartoria di cui è titolare, Riccardo Magarò, 23 anni, di Cosenza. L’idea è quella di offrire agli amanti del Made in Italy maggiori tutele e garanzie.
Oltretutto, con la semplice scansione tramite smartphone del QR code indicato, si potrà persino visionare un breve filmato sulla storia del capo acquistato. In altre parole, se si compra un vestito, è persino possibile guardare come, proprio quel vestito, è stato creato. Una pratica virtuosa, un video racconto, insomma, che mette a disposizione del consumatore tutte le informazioni di cui necessita, comprese quelle riguardanti il laboratorio d’artigianato (Palazzo dei Sarti) che Magarò ha avviato nel 2019 nel cuore del centro storico della sua città, dando pure la possibilità a giovani come lui, attraverso appositi corsi, di imparare l’antica arte sartoriale.
«Ho deciso di introdurre il meccanismo della certificazione tramite QR code – spiega il sarto Magarò – perché credo rappresenti un modo per conquistare ancor di più la fiducia del cliente. Viviamo nel mondo dell’e-commerce, basato sulla leggerezza e rapidità degli acquisti, ma anche nel mondo dove i dati sulla contraffazione sono allarmanti: per me è importante avere a che fare con clienti consapevoli, che siano, soprattutto, tutelati e garantiti. È bello che la tradizione del fatto a mano – prosegue Magarò – incontri l’innovazione tecnologica. Anzi, è necessario che sia così, per arginare pratiche malsane e truffe e pure per distinguere l’abito sartoriale da qualunque altro tipo di capo».
«Per rendere tutto ciò possibile – dice ancora Magarò – mi sono dotato dell’app di Blazon Sjc, l’azienda calabrese che, grazie alla tecnologia blockchain e al sistema integrato di certificazione, ha studiato e messo in campo il modo per controllare gli acquisti. Fotografando il QR code univoco, presente sul prodotto – conclude -, se ne potrà così verificare la storia: provenienza, originalità, proprietà. In definitiva, sai cosa compri e soprattutto che cosa indossi». 

Il nuovo singolo di Fil Mama è contro la violenza sulle donne. E’ online “Distanza”

COSENZA – Si intitola “Distanza” ed è il nuovo singolo di Elisabetta Eneh, cantante calabrese di origini nigeriane meglio conosciuta come Fil Mama, che molti ricordano anche per la sua partecipazione a “The Voice” nel 2018 e al Festival di Sanremo di quest’anno tra le coriste di Zucchero Fornaciari.

Il suo nuovo singolo, “Distanza”, da oggi potrà essere ascoltato su YouTube grazie ad un video cartone animato, e nei prossimi giorni sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali.

“Distanza” nasce nell’appartamento di Elisabetta a Milano, sulla chat di Zoom. E’ un incontro virtuale tra amici artisti, costretti a lavorare appunto a distanza.

Canzone di appartamento, canzone da quarantena, un home-making che vede come tema la violenza sulle donne.

«Ciò che mi ha spinto ad elaborare un brano narrato in prima persona – spiega Fil Mama – è essenzialmente il ritratto di donne e ragazze che durante il lockdown sono state costrette a restare chiuse in casa, a stretto contatto con i propri carnefici». «Proviamo a pensare a quanti episodi di violenza accertati, su minori e madri, ci sono in Italia; uno di questi è il caso di femminicidio avvenuto nella provincia di Brescia proprio durante il periodo di chiusura a causa dell’emergenza Covid».

Su questo tema si concentra quindi il brano di Fil Mama che ha come titolo una parola dal duplice significato: la distanza che le donne vittime di violenza vorrebbero dal proprio incubo, e la distanza che in questi ultimi mesi siamo stati tutti costretti, per cause di forza maggiore, a sopportare.

«La parola “distanza”, che si ripete nel ritornello, è il mantra del 2020. E’ una regola, una prerogativa, una missione, una necessità, un atto di amore, è paura». Fil Mama racconta così questo brano, del quale la distanza, paradossalmente, ne è anche l’essenza essendo stato creato appunto a distanza.

La composizione è di Elisabetta Eneh, con il testo di Ada Reina, l’arrangiamento di Diego Tedesco e il mixing di Giancarlo Pagano.

Il videoclip

Impossibilitati nell’incontro reale, per il video si è pensato di girare alcune immagini con il cellulare e poi di realizzare un cartone animato a cura di Sara Binetti e il montaggio di Robin Mercuri. Il Brano è possibile ascoltarlo su su YouTube; nei prossimi giorni seguiranno le restanti piattaforme digitali (Spotify, Apple Music, iTunes, Google Play, Amazon Music, Deezer, Tidal, Resso, Pandora, Napster, iHeartRadio, ClaroMusica, Saavn, Anghami, KKBox, NetEase beta, MediaNet, Anghami, Instagram, Facebook, Tik Tok).    

Cosenza, Palazzo dei Sarti riapre le porte agli amanti del made in Italy

COSENZA – Dopo aver realizzato più di 10mila mascherine solidali e averle donate, tra gli altri, alla Caritas diocesana e agli ospedali di Cosenza e Cetraro, Riccardo Magarò riattiva i tradizionali servizi sartoriali nel laboratorio artigianale di corso Telesio. Con la fine del lockdown infatti, Palazzo dei Sarti torna ad imbastire i suoi abiti, rigorosamente fatti a mano e interamente in telato.

«A causa dell’emergenza Coronavirus – commenta Magarò –, nelle dure settimane di marzo e aprile, ho convertito la produzione di abiti sartoriali in quella di dispositivi di protezione. In un momento cruciale per la salute di tutti, mi è sembrato doveroso contribuire, nel mio piccolo, a supportare la comunità di cui faccio parte, dare un piccolo segno di speranza. E adesso, con la conclusione del periodo di isolamento forzato e al pari di molte altre aziende del territorio – prosegue Magarò -, è arrivato il momento di far ripartire Palazzo dei Sarti, nel rispetto, naturalmente, di tutte le misure precauzionali contro il rischio contagio».

«Prima della pandemia – prosegue Magarò che ha reso nota anche la riattivazione dei servizi di riparazione sartoriale e camiceria – Palazzo dei Sarti avrebbe dovuto cambiare sede, ingrandire i suoi spazi, rimanendo sempre nel cuore del centro storico bruzio. Ciò non è stato possibile per ovvie ragioni, ma lo faremo prossimamente e i nostri clienti potranno trovarci in via Campagna, vicino, cioè, a piazzetta Toscano. Credo che sia fondamentale, soprattutto ora – conclude -, non abbandonare la città vecchia e far rivivere in essa quell’antica arte sartoriale che rievoca i lavori del passato».

Da ottobre 2020, si potrà, infine, effettuare l’iscrizione all’accademia di Palazzo dei Sarti che, coi suoi corsi di alta sartoria maschile, forma le nuove generazioni che vogliono imparare l’arte della tradizione.

 

 

Tatuaggi per … ripartire, l’arte del micro realismo di Elisa Rossini

“Ero11tattoo” il suo nick sui social, 22 mila follower su Intagram in meno di un anno – tra cui molti personaggi dello spettacolo -, un viso dolce e un corpo minuto su cui ha appuntato quegli attimi di vita vissuta che hanno messo radici dentro di lei. E così con la sapiente arte di Elisa Rossini, giovane tatuatrice meridionale dal tratto artistico internazionale, il corpo diventa il diario di una vita, del passato ormai svanito e dei sogni futuri. Tatuaggi-Elisa Rossini

«I miei professori del liceo classico – ha raccontato a Stefania Capobianco in una recente intervista uscita su La Città di Salerno – mi ricordano come la ragazza che disegnava sui libri invece di sottolineare. È sempre stato uno sfogo. Ho studiato moda e dopo aver aver lavorato a Milano due anni in una grande azienda del settore, ho avuto la certezza che non era la strada giusta per me. Nel mondo della moda ogni sei mesi cambia tutto e io avevo la necessità interiore di essere l’artefice di qualcosa che fosse eterno. Mi sono dedicata anche alle opere d’arte in rame ma, nonostante la grande richiesta, non riuscivo a venderle perché non era per me possibile privarmi di quell’oggetto a cui avevo dedicato ore e sudore e che conteneva ormai parte della mia anima». E così gli inizi da tatuatrice: «Il tatuaggio mi si è rivelato, un po’ per caso un po’ per destino. Cinque anni fa ho sentito il bisogno di tatuarmi da sola. Poi il mio lavoro è stato fin da subito riconosciuto e ricercato e mi sono resa conto di quanto mi facesse bene quel momento, perché è uno scambio profondo (…). Questa è la cosa che più mi è mancata in questa quarantena».

E, a proposito di ripartenza, ecco com’è stata la sua: «Prendo meno appuntamenti al giorno così da avere ancora più tempo da dedicare alla disinfezione e sterilizzazione degli strumenti che utilizzo e dell’ambiente stesso. Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, facciamo parte di quelle categorie che già utilizzavano guanti, camici, mascherine, gel e materiali monouso, che naturalmente continuerò a usare». Tatuaggi-Elisa Rossini

«Io mi occupo di micro realismo – ha spiegato ancora Elisa sulla sua arte di tatuare -. Questa tipologia di tatuaggi è diffusa nel mondo ma quasi sconosciuta in Italia. Siamo davvero in pochi. Io ho iniziato a Napoli, presso Brandi, il tatuatore famoso per aver realizzato i tatuaggi di Hamsik. Stavo ricercando il mio stile e ho iniziato a tatuare con aghi sempre più piccoli. Oggi lavoro con un ago da 1, che prima veniva utilizzato per le sopracciglia. Molto spesso riproduco quadri di dimensione veramente piccolissime, circa 5 cm, iper dettagliati».

L’aspetto spirituale rimane importantissimo: «Ogni tatuaggio che realizzo nasce da una motivazione interiore che spinge i miei clienti a segnare parte del loro corpo».

Intervista completa su La Città di Salerno.

 

 

 

“The Consequences of the moon” è il nuovo album del Maestro Danilo Guido

ACRI (CS) – “The Consequences of the moon” è il nuovo lavoro musicale del M° Danilo Guido, un album nato dall’incontro musicale tra il noto jazzista 38enne originario di Acri ed il poliedrico percussionista Leon Vulpitta Pantarei

Sette composizioni originali che portano l’ascoltatore in un viaggio tra culture diverse creando ampi spazi e suggestioni di mondi lontani, o profondamente interni ai sogni di ognuno di noi. 

“Il destino ha fatto si che l’uscita in digitale di “The Consequences of the moon” avvenisse oggi in una fase di rinascita – afferma Danilo Guido – tutto quello che ascolterete non è il risultato di una riproduzione di formule prestabilite e quindi a stampo (dettato dalle leggi di mercato),ma un momento di creatività e di incontro tra due anime e nella più totale libertà espressiva.”  

Registrato in presa diretta dal sound engineer Cosimo Guglielmello, l’album è prodotto dal label manager Roberto Musolino per la NSJ; la grafica ed i videoclip che accompagnano “The Consequences of the moon” sono stati invece realizzati dal fotografo Denis Mancuso della InsideMe.

 

La musica ai tempi del Covid-19. Joseba Publishing e Gianni Testa fra nuovi progetti ed iniziative solidali

COSENZA – In piena pandemia anche la musica può dare il suo contributo, soprattutto come balsamo per l’anima. E in questo momento storico così delicato anche la Joseba Publishing è in prima linea: infatti, grazie ai suoi artisti e in collaborazione con altri partners e amici, ha preso parte al progetto “Corona Hit Music”, insieme al produttore discografico calabrese Gianni Testa, affiancando la Angel’s Wing Recording Studios e Serena K. Baldaccini, holder di Stay Star Music blog and more. “Corona Hit Music” è un modo per creare opportunità ai tempi del Covid-19, con una iniziativa sui social dedicato a cantautori con brani inediti e interpreti, sia band che singoli. Tra questi verranno selezionati un interprete (al quale verrà assegnato un inedito) e un cantautore con brano inedito (al quale verrà fornito l’arrangiamento), che vinceranno la produzione e la promozione dei singoli. Un modo per stare vicino agli artisti che mai come in questo periodo necessitano di una spinta in più per ripartire.

E parlando di artisti e di vicinanza, grande soddisfazione per la Joseba Publishing che si complimenta con la cantautrice Ida Elena De Razza – da poco uscita con un brano prodotto da Gianni Testa e il Maestro Pinuccio Pirazzoli – per aver preso parte al progetto #ARTISTIUNITIconIMEDICI che vede come direttore artistico Kevin Dellino, in collaborazione con Alex Galli. Un modo per divulgare un importante messaggio sociale. Il progetto nasce dalla Federazione Italiana delle Società Medico Scientifiche, per regalare una canzone ai medici che vogliono ringraziare gli italiani. Mogol per l’occasione ha rivisitato il brano “Il mio canto libero”, ora riscritto e cantato dai medici in corsia. Alle voci dei camici bianchi si uniscono quindi tantissimi artisti del panorama nazionale e non, che eseguono il brano ognuno da casa propria, accompagnati dal coro del  Teatro San Carlo di Napoli, diretto dal Maestro Carlo Morelli. Il video uscirà ufficialmente il 30 Aprile.

«Un grazie agli amici di “Corona Hit Music”, per l’occasione rivolgo un pensiero a tutti gli artisti che prenderanno parte al progetto, siate forti e determinati comunque andranno le cose». «È un periodo difficile, ma grazie anche al potere della musica ne usciremo presto e più forti di prima, pronti a generare un arcobaleno di armonia tra chi fa musica e chi la ascolta». Queste le parole del direttore artistico Gianni Testa che nell’occasione si è anche complimentato con l’emergente artista H.E.R., arrivata tra i 16 finalisti del celebre concorso Musicultura 2020 con il brano contro il razzismo “Il mondo non cambia mai”.

 

È uscito il video di “Golden”, il primo episodio della mini-serie di live session “Live The Coordinator”

COSENZA – È uscito il video di “Golden”, il primo episodio di “Live The Coordinator”, la mini-serie di live session registrata da Al The Coordinator (alias Bernardo “Aldo” D’Orrico, classe 1979, di Cosenza.) per La Lumaca Dischi. Realizzata da Vlad “KayaDub” CostabileFrancesco Malizia e Mauro Nigro con la collaborazione di Tedes srl e AEA.  Gli altri episodi usciranno a mercoledì alterni per i prossimi mesi, fino a settembre. Ecco il primo, “Golden”: https://youtu.be/G81M1VOvpd0.

Il brano anticipa l’uscita in digitale dell’album “Live the Coordinator”, una raccolta di brani in versione live contenuti nel primo disco di Al The Coordinator, dal titolo “Join The Coordinator” (dieci tracce uscite nel 2016 che raccontano le storie di personaggi diversi tra loro, in un’atmosfera chiaramente riconducibile alla tradizione folk di derivazione anglosassone e americana e arrangiamenti che rimandano alla cultura country, con variazioni bluegrass e uno skyline old time) e di cover.

Amo il Bluegrass, non so se si è capito – racconta Al The Coordinator -. Ti fa tornare all’essenza delle canzoni e degli strumenti, senza bisogno di elettricità e sovrastrutture. Spesso si incide ancora come ai vecchi tempi: tutti insieme intorno ad un solo microfono, un’asta per sorreggerlo e un solo cavo trai piedi. Così, un bel giorno, quel realizzatore di sogni che risponde al nome di Vlad “KayaDub” Costabile mi chiama per dirmi che tutto questo si poteva fare. Allora è bastato mettere insieme i Coordinatori Mario (mandolino), Giuseppe (dobro, chitarra e banjo) e Alessio (contrabbasso) e grazie all’ospitalità di Fausto Scirchio e all’occhio di Mauro Nigro abbiamo messo insieme questo Live The Coordinator. Una serie per vivere canzoni in maniera sostenibile. Senza fronzoli e ansie, con menti e cuori liberi.”
Vlad “KayaDub” Costabile racconta così il lavoro che fatto: Il mio compito è quello di riuscire a fotografare il suono in un istante preciso e rubare l’emozione dei musicisti mentre regalano emozioni. Con il mio fido compagno Francesco Malizia ci siamo scontrati con le tecniche di John Cuniberti, maestro nella registrazione con un solo microfono, in particolare con l’uso del microfono AEA R88 stereo ribbon. Così grazie alla disponibilità di Oscar Roje, di TEDES e di AEA siamo riusciti a registrare il Live di Al e a realizzare il suo sogno. Tecnicamente la registrazione si effettua senza artifici, unica take senza editing o post-produzione. Solo così si riesce a trasmettere l’emozione reale della vera musica suonata. Mille fattori entrano in gioco, tutto dev’essere perfetto, le dinamiche, il feeling tra i musicisti, la posizione nello spazio che inciderà su quello che l’ascoltatore finale ascolterà.”

 

 

 

La stagione in bianco del settore matrimonio. Appello degli imprenditori

COSENZA – Per molte coppiE questo 2020 sarà l’anno del matrimonio rinviato. E chi spera di poterlo ancora celebrare negli ultimi mesi dell’anno sa che dovrà fare i conti con molte restrizioni e con rituali tradizionali da riadattare alle nuove circostanze imposte dall’emergenza Coronavirus.

Oltre ai sogni ed alle emozioni dei futuri sposi, c’è poi inoltre un altro aspetto specifico da considerare. Il settore dei matrimoni in Italia fattura cifre strabilianti che permettono a migliaia di famiglia di lavorare onestamente. Un indotto che coinvolge tante figure professionali, ora interessate da un fatturato che prevede numeri ad una sola cifra, praticamente lo zero.  Questo comporterà inevitabilmente la chiusura di svariate attività con la conseguente perdita del lavoro di migliaia di persone.
Nello specifico, come fa presente l’associazione “Noi Si” – che rappresenta i negozi di abiti da sposa/sposo e cerimonia – il 90% dei matrimoni è stato rinviato al 2021: «questo comporterà un mancato guadagno delle attività che non potranno saldare la merce acquistata, la rimanenza di svariati capi da cerimonia, in pratica un tracollo economico che solo in periodo di guerra sarebbe immaginabile. In fondo anche questa è una guerra e per questo lo Stato non può far finta di niente e non aiutare quei soggetti che fino ad oggi sono stati fra le colonne portanti dell’economia, pagando le tasse e dando lavoro, quel lavoro che oggi l’Italia non riesce a garantire».
Per questo motivo un nutrito gruppo di imprenditori italiani dell’industria del matrimonio ha indirizzato una lettera, di cui di seguito riportiamo un lungo  estratto, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, affinché le istituzioni centrali si interessino della questione.
 
«Ci rivolgiamo a voi perché, mai come adesso, la gestione delle nostre vite lavorative dipende dalle misure che avete messo e metterete in campo e che, in questo momento, sembrano non essere prese in dovuta considerazione. Il nostro settore è, a tutti gli effetti, un segmento dell’economia italiana, un tessuto produttivo importante.La nostra è una voce corale, quella di tanti uomini e donne che ogni giorno, con il proprio lavoro, rendono magica la vita dei loro clienti.
Noi siamo coloro che trasformano idee in progetti, sogni in realtà. Noi che disegnamo, cuciamo, trucchiamo, acconciamo, allestiamo, noleggiamo, cuciniamo, suoniamo e accogliamo. Noi che con i nostri fiori vestiamo a festa le chiese, le ville, i giardini. Noi che diamo lavoro a 900 mila
persone. Noi che siamo i professionisti del Wedding italiano.
Rappresentiamo quei settori merceologici attorno a cui ruotano decine di miliardi di fatturato. E di cui ancora nessuno parla. Di cui non c’è traccia nei decreti, nelle bozze delle fasi di ripresa.
Siamo, a tutti gli effetti, un pilastro dell’economia italiana, un volano per l’economia dell’Italia che affonda le proprie radici nelle tradizioni e nella cultura; e che negli eventi ha il suo cuore pulsante.Abbiamo smesso di lavorare come ci avete chiesto. Lo abbiamo fatto con diligenza e rispetto, tenendo a cuore le sorti del nostro Paese e della sua gente. Lo abbiamo fatto in questi mesi che per noi sono quelli più importanti dell’anno, quelli in cui generiamo gran parte del nostro fatturato: le chiusure di marzo ed aprile hanno abbattuto il nostro fatturato di almeno il 50%. In alcuni casi, addirittura del 100%.
Il nostro è un lavoro di programmazione, dove tutto si organizza con largo anticipo ma in cui gli incassi si riducono ai soli mesi primaverili ed estivi. Quei mesi che adesso stanno passando, che lavorativamente non stiamo vivendo e che, anzi, ci vedono assistere ad uno slittamento di molti eventi al 2021. E se si allontanano gli eventi, si allontanano anche i nostri incassi.
Noi, però, non possiamo permetterci di affrontare un anno “sabbatico” visti tutti gli impegni economici che abbiamo già preso con i nostri fornitori, gli impiegati a cui dobbiamo garantire uno stipendio dignitoso e tutte le tasse che dobbiamo pagare. Senza contare chi ha magazzini stracolmi di merce invenduta, inutilizzata e ancora da saldare.
Ora, però, abbiamo bisogno del vostro aiuto. Fateci capire quando e come potremo ricominciare a lavorare. E se non potremo tornare a festeggiare perché gli assembramenti dovranno essere evitati, allora sosteneteci.
Sosteneteci non con dei nuovi prestiti, che andrebbero a cumularsi con quelli che abbiamo già, ma con soldi veri. Con misure che ci possano aiutare ad andare avanti, che non ci facciano sentire abbandonati, che non ci costringano ad abbassare le saracinesche delle nostre aziende.
Noi non vogliamo chiudere, noi vogliamo rinascere con il nostro Paese.
Visto che lo scopo di questa lettera aperta è anche di offrire suggerimenti e spunti di riflessione, ecco quello che vi chiediamo, ciò che può salvarci dal baratro del fallimento: finanziamenti a fondo perduto, sulla base della perdita di fatturato rispetto allo scorso anno; sospensione per un anno dei contributi sugli stipendi dei dipendenti che, finita la cassa integrazione, dovranno tornare a lavoro; misure a protezione dei titoli che nei mesi di chiusura non sono stati e non saranno pagati e per quelli a scadere nei 30 giorni successivi alla riapertura delle nostre attivita’; la sospensione di ogni tipo di tassazione per un anno poiche’, senza fatturato, non saremo in grado di pagare tributi; misure a sostegno degli affitti che le aziende non sono state in grado di pagare in questi mesi di chiusura».
 

Guida alla roulette online per principianti

La roulette è senza dubbio uno dei giochi d’azzardo più noti e amati al mondo. Merito del fascino immutabile della ruota, che simboleggia il rischio, la fortuna, il destino, ma anche dei tanti film che l’hanno mostrata e ne hanno decisamente accresciuto il fascino tra il pubblico. A proposito di questo non possiamo non citare un grande classico, Casablanca, o Casino di Martin Scorsese, o ancora il più recente The Gambler.

Tutte le roulette mostrate nei film sono naturalmente quelle “tradizionali”, presenti nelle sale da gioco di tutto il mondo. Ma da alcuni anni la tipologia più utilizzata dai giocatori non è affatto questa, bensì la versione online. La comparsa della roulette online in rete ha popolarizzato questo gioco come non mai, rendendolo disponibile ai giocatori di tutto il mondo. Anche a quelli che vivono lontanissimi da un casinò “di terra” o che non possono permettersi le grosse puntate richieste.

In rete invece è possibile giocare quanto si desidera, che sia tanto o poco, e addirittura si possono trovare dei siti che offrono questo gioco in formato totalmente gratuito. Ad esempio, è possibile giocare a diversi giochi di roulette online gratis su roulette-on-line.it, un portale specializzato proprio nell’offrire la versione gratuita dei giochi offerti dai casinò online.

È per merito della rete che questo gioco sta vivendo un’epoca d’oro, con un numero di giocatori mai visto prima. Su internet, a differenza che nella modalità “tradizionale”, si può giocare alla roulette in qualunque momento e ovunque ci si trovi, con una spesa, ribadiamo, anche molto piccola o addirittura nulla. Detto questo, le regole del gioco restano le stesse. E dunque è il momento di chiarire quali sono.

Le regole della roulette

Pochi giochi sono semplici quanto questo. Come tutti sapete, il tavolo da roulette si compone da due elementi fondamentali: la ruota (su cui si trovano degli spicchi numerati e colorati) e un piano ricoperto di panno verde su cui sono indicati i numeri presenti sulla ruota tranne lo zero (e il doppio zero nella versione americana) più alcuni gruppi di numeri, come ad esempio rosso e nero, pari e dispari, e via dicendo.

La ruota può essere composta da 37 numeri nella versione francese (da 0 a 36) o da 38 numeri in quella americana (a cui si aggiunge il doppio zero). Siccome lo zero è il solo numero su cui i giocatori non possono puntare, è anche quello che crea il vantaggio della casa. Come è facile capire, quindi, il vantaggio nella roulette americana è doppio. Questo significa che per i giocatori è più difficile vincere rispetto alla versione francese.

Detto questo, per giocare basta scegliere il numero o i gruppi di numeri su cui puntare e piazzare le proprie chip, quante se ne desidera, sulla casella apposita del tavolo. Le vincite sono più alte tanto più sono improbabili, quindi puntare su un singolo numero, in caso di vittoria, vi frutterà un bel malloppo, ma sarà anche estremamente difficile che vinciate. Al contrario, le puntate più facili, come pari o dispari, rosso o nero, portano a vittorie molto scarse.

Quando tutti i giocatori hanno fatto le loro puntate, il croupier lancia la pallina sulla ruota, che intanto gira. La pallina, fermandosi su uno spicchio, determinerà il numero vincente. Facile, no?

Bisogna notare che alcune versioni del gioco hanno delle regole aggiuntive, come ad esempio la regola dell’en prison che blocca le puntate quando la pallina finisce sullo zero. Per questo prima di iniziare a giocare vi consigliamo di leggere con attenzione la tavola dei regolamenti del singolo gioco. Buon divertimento e buona fortuna!