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Qual è la formula abitativa più conveniente a Roma?

Uno dei limiti che spesso scoraggiano nella ricerca di un appartamento in affitto è il budget disponibile per sostenere le spese legate al canone di locazione.

Soprattutto in grandi città come Roma, dove le case in affitto sono molto ambite, riuscire a individuare una soluzione comoda e allo stesso tempo conveniente potrebbe portare via molto tempo.

Il primo passo da compiere, quindi, è quello di prendere in considerazione i pro e i contro delle diverse tipologie di appartamento.

Un monolocale, ad esempio, garantisce da una parte l’abitazione esclusiva dell’immobile, una maggiore privacy e accoglienza, ma in alcuni casi può risultare davvero molto limitato in termini di dimensioni. Non sempre, poi, la ridotta metratura è compensata da un prezzo altrettanto conveniente.

A influire sul valore del canone infatti subentrano altre variabili, come la collocazione dell’appartamento nelle diverse zone della città, le caratteristiche e le rifiniture interne e l’eventuale presenza di uno spazio esterno abitabile.

Viceversa, optare per un appartamento molto grande, se da una parte offre maggiori comodità e la possibilità di condividere gli spazi con altri coinquilini, dall’altra limita le zone di riferimento principalmente a quelle periferiche, soprattutto se si tratta di proprietà indipendenti con tanto di garage e giardino. Viceversa, una loro collocazione in quartieri più centrali e ben collegati potrebbe comportare costi troppo onerosi da sostenere per uno o pochi inquilini.

Nel mezzo c’è la formula del bilocale che rappresenta, invece, un buon compromesso in termini di spazi, comodità e sostenibilità della spesa.

Un bilocale infatti è una tipologia di appartamento molto richiesta nelle grandi città, proprio perché offre maggiore comfort rispetto alle ristrettezze di un monolocale, senza dover sborsare somme troppo elevate, come nel caso del trilocale.

Il bilocale, inoltre, offre la possibilità a chi lo prende in affitto di condividere le spese anche con un altro inquilino, senza rinunciare alla privacy e alla comodità dei propri spazi.

Proprio perché si tratta di una formula abitativa molto gettonata e largamente diffusa nella Capitale, riuscire a individuare quella giusta, nel quartiere migliore, potrebbe portare via molto tempo e fatica.

In soccorso, però, potrebbero giungere siti specializzati negli affitti di immobili, come ZappyRent, dove si possono facilmente individuare anche i bilocali in affitto a Roma.

Scorrendo la mappa presente nella pagina della città, dedicata agli annunci relativi ai bilocali, si possono scoprire tutte le offerte, quartiere per quartiere.

Configurando poi anche gli altri parametri riportati nei menu a tendina nella parte superiore della pagina, si può circoscrivere ulteriormente la ricerca, limitando la visualizzazione solo agli annunci che rientrano, ad esempio, nel proprio range di prezzo.

Così facendo si può scoprire come un bilocale nel centro storico può costare minimo 800 Euro, in prossimità del Vaticano o 1100 Euro nella più movimentata Trastevere.

Spostandosi verso il quartiere San Lorenzo, invece, in prossimità della Stazione Tiburtina, la media dei costi per un bilocale in affitto si attesta sui 900-1000 Euro.

Sale di parecchio invece il valore di un bilocale nella più esclusiva zona dei Parioli, con canoni che sfiorano anche i 2000 Euro.

Passando al capo opposto della città, nel quartiere residenziale della Garbatella, invece, i prezzi per un bilocale tornano a scendere sui 1.000 Euro.

Il vantaggio di ricorrere all’utilizzo di ZappyRent risiede anche nella sua praticità e nella possibilità di concludere i contratti senza dover corrispondere alcuna commissione per i servizi offerti per affitti di medio-lungo periodo.

Oltre ad assicurare una vasta scelta di annunci, la piattaforma assiste i suoi utenti anche dopo la sottoscrizione dell’accordo, attraverso un valido servizio di assistenza clienti, per tutto il periodo di permanenza nell’immobile scelto.

Fabio Curto, online il videoclip di “La terra dei nostri figli”

ACRI (CS) – E’ online da mercoledì 18 novembre, il videoclip del nuovo singolo di Fabio Curto feat. Cisco & Fry, intitolato “LA TERRA DEI MIEI FIGLI”.

Link al videoclip su YouTube: https://youtu.be/a9zW5HuKKvE

Dopo il trionfo a Musicultura 2020, in cui è stato decretato Vincitore Assoluto con il singolo “Domenica”, il cantautore e polistrumentista, lo scorso 13 novembre, ha pubblicato un nuovo brano, preludio al prossimo lavoro di inediti, al quale si accompagna ora il videoclip, in cui Fabio Curto continua a celebrare le bellezze della sua terra, la Calabria.

“La Terra dei miei Figli – IL BRANO

“La Terra dei miei Figli” è ispirato a una storia vera, al sogno di un padre e di una madre rivolto ad una vita libera, in armonia con il duro lavoro, l’alternarsi delle stagioni, gli animali e la saggezza della natura in tutta la sua maestosa bellezza. Il taglio folk vigoroso e melanconico, reso tale anche grazie alla presenza di colonne portanti del folk italiano come Cisco e Fry, accompagna attimi di quella preziosa avventura rimasta ora nelle mani dei propri figli come una fiaccola accesa nella notte, quella notte che “prima o dopo passerà” mentre il vento corre ed il tempo sorride ai ricordi anche quando la mancanza trascina il cuore in mezzo alla tempesta.

Performer dal grande talento, già vincitore di “The Voice of Italy” nel 2015, Fabio Curto ha all’attivo un EP, un album di inediti, numerosi premi e moltissimi concerti in tutto il mondo, a testimonianza di un’urgente e costante attività live che lo ha portato negli anni ad esibirsi in festival internazionali quali il “Pizza Fest Toronto 2018” (Canada), l’“Italian National Ball 2018” (Australia), il Festival Internazionale delle Arti in Bielorussia, fino a piazze come il Teatro del Cremlino di Mosca.

“La terra dei miei figli”: Fabio Curto suona ancora le bellezze della Calabria

ACRI (CS) – Dopo il trionfo a Musicultura 2020, in cui è stato decretato Vincitore Assoluto con il singolo “Domenica”, dal cantautore e polistrumentista calabrese Fabio Curto arriva un nuovo brano, in cui il suo stile e il suo spirito musicale incontrano la collaborazione di due maestri del folk italiano, Stefano “Cisco” Belotti e Francesco Moneti in arte “Fry”.

Al brano, preludio al nuovo lavoro di inediti, si accompagnerà nelle prossime settimane anche l’uscita di un videoclip, in cui l’artista continua a celebrare le bellezze della sua terra, la Calabria. Il video del nuovo singolo è infatti ambientato nella cornice della Sila Greca, sulla scia del precedente “L’Altopiano”, già impreziosito dalle suggestive immagini del Parco Nazionale della Sila.

IL BRANO

“La Terra dei miei Figli” è ispirato a una storia vera, al sogno di un padre e di una madre rivolto ad una vita libera, in armonia con il duro lavoro, l’alternarsi delle stagioni, gli animali e la saggezza della natura in tutta la sua maestosa bellezza. Il taglio folk vigoroso e melanconico, reso tale anche grazie alla presenza di colonne portanti del folk italiano come Cisco e Fry, accompagna attimi di quella preziosa avventura rimasta ora nelle mani dei propri figli come una fiaccola accesa nella notte, quella notte che “prima o dopo passerà” mentre il vento corre ed il tempo sorride ai ricordi anche quando la mancanza trascina il cuore in mezzo alla tempesta.

Fabio Curto è un cantautore polistrumentista nato ad Acri (CS).

È stato conosciuto dal grande pubblico nel 2015 grazie alla vittoria del talent show “The Voice of Italy” di Rai 2, che ne ha messo in risalto la voce particolarmente intensa e la capacità di creare un forte legame emotivo con gli ascoltatori, anche accompagnato unicamente dalla chitarra. Proprio grazie a queste doti, nell’agosto 2020 si è aggiudicato il premio di Vincitore Assoluto della XXXI edizione di Musicultura con il brano “Domenica”.

L’attività musicale di Fabio è molto varia e particolare: inizia a comporre già a 12 anni e fonda diverse band dal sound originale come L’Etandonné (genere rock italiano) e La Van Guardia, quintetto acustico che sposa lo swing, la rumba e la tradizione gipsy dei Balcani.
Dopo il conseguimento della laurea in Scienze Politiche presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna decide di intraprendere l’arte di strada viaggiando in gran parte d’Europa, dove si esibisce sia da solo che accompagnato da una band. Successivamente alla vittoria del Talent pubblica un Ep con Universal nel quale sono contenuti i brani eseguiti durante il programma, con l’aggiunta di altri tre inediti.

Nel 2017 – dopo due anni di attività live – Fabio esce con un nuovo singolo “Via da qua”, brano che conquista l’interesse di molti intenditori del settore. L’anno seguente firma un contratto discografico con l’etichetta Fonoprint con la quale pubblica l’album “Rive, volume 1”. Quest’ultimo progetto è stato ben accolto dalla critica grazie al suo sound internazionale e lo stile particolare definito poi “Dark Blues”. Nell’album sono contenuti i singoli “Mi sento in orbita”, “Neve al sole” “Only you” e “Domenica”.

Il talento di Fabio arriva anche all’estero: suona al “Pizza Fest Toronto 2018” (Canada) ed è invitato all’“Italian National Ball 2018” (Australia) in occasione del cinquantesimo anniversario dell’evento – dove si esibisce dinnanzi alle autorità e all’Ambasciata Italiana – suscitando anche lì un grande interesse, al punto di essere richiamato dopo soli due mesi come main artist dello storico festival italiano di Carlton Street tenutosi a Melbourne di fronte a 20.000 persone.
Nell’estate del 2019 è protagonista di un tour che lo vede suonare in Italia e all’estero, con tappe che hanno toccato Ginevra, Vicebsk per il Festival Internazionale delle Arti in Bielorussia e in particolare il Teatro del Cremlino di Mosca dove Fabio si presenta con altri artisti italiani accompagnati dall’Orchestra di stato.

Tra i premi più importanti ricordiamo il “Premio Mia Martini Giovani”, il “Premio Stella del Sud” (sezione musicale e sociale) e il “Premio letterario nazionale Vincenzo Padula”. (Ph: Umberto Angelini) 

 

La linea del colore, il nuovo libro di Igiaba Scego al Premio Sila ’49

COSENZA – Martedì 27 ottobre, alle ore 18,Igiaba Scego presentare il suo nuovo libro “La linea del colore” (Bompiani), per l’edizione 2020 del Premio Sila ’49.

L’evento sarà trasmesso in diretta facebook e sarà possibile partecipare anche in presenza, alla Fondazione Premio Sila (Centro storico di Cosenza), nel rispetto delle norme anti-Covid. Dialogherà con l’autore in collegamento web Pierpaolo De Salvo.

Maison Celestino presenta la nuova collezione “Freud” nella sua Rossano

CORIGLIANO ROSSANO (Cs) – Dopo il successo registrato durante la Milano Fashion Week lo scorso febbraio con la Collezione A/I 2020-2021 interamente ispirata a distanza di un secolo ai mitici Anni ’20 ed al cinema muto, la Maison Celestino si inserisce negli eventi in programma delle Fashion Week, per la presentazione delle collezioni P/E 2021, con un evento che si svolgerà nella terra d’origine della Maison, a Rossano, di cui la stessa testimonia autenticamente storia e tradizioni.  

L’evento sfilata si terrà domenica 27 settembre 2020, nella prestigiosa location della Vaccheria Foti di Rossano (CS), alle ore 18.

La prestigiosa Maison Celestino presenterà al pubblico nazionale ed internazionale trenta capi di alta moda, da cocktail e grande soirée, con tessuti realizzati su telai a mano ed artigianali in speciali intrecci di nobili fili di lino, cotone e seta, e colori che si ispirano a decise gradazioni della terra, in bianco e nero, con nuances che vanno dal senape al verde insieme ai toni caldi del rosso e del viola.

La tradizione del Made in Italy e l’alta sartoria che caratterizzano la storica Maison Celestino, associate alla straordinaria fattezza dei tessuti concepiscono una collezione denominata “Freud”, interamente ispirata al padre della psicanalisi, la scienza per la quale “l’esperienza soggettiva è prioritaria, l’introspezione potente”.

L’abito della collezione “Freud” è un’estensione dell’inconscio in quanto “corpo vuoto” che si appoggia sul denominato “corpo pieno”.

L’abito diventa così parola e con un impulso creativo, come asserito da Lacan nella seguente citazione, “dov’è l’anima è il corpo”, esso diviene tratto identitario. La collezione “Freud” per la P/E 2021 della Maison Celestino, composta in chiave stilistica innovativa e dalle linee eleganti, prende le mosse proprio da questa premessa.

Maison Celestino, casa di moda italiana cara ad Ava Gardner, ha inteso strutturare la collezione “Freud” con l’esclusivo impiego delle proprie lavorazioni tessili artigianali, identificative di un marchio che, attraverso il mistero della creazione, ridà costantemente vita ad una tradizione valorizzata in chiave moderna.

L’evento sarà trasmesso da Fashion Channel.

“L’Avventura di Andreatta in Calabria”, a Castiglione la presentazione del libro di Bartucci

CASTIGLIONE COSENTINO (CS) – Il libro di Franco Bartucci “L’Avventura di Andreatta in Calabria – Un Campus per competere nel mondo”, pubblicato dalla Pellegrini Editore,  Premio Troccoli 2019 per la sezione ricerca, sarà presentato giovedì  6 agosto, alle ore 21,30, in Piazza della Concordia di Castiglione Cosentino.

L’iniziativa è organizzata dall’Amministrazione comunale di Castiglione Cosentino, dall’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria” e dalla locale associazione della Pro Loco. Vuole essere una buona occasione per conoscere l’Università della Calabria e le sue radici per un percorso di sviluppo del territorio dell’area della Media Valle del Crati e della Calabria.

L’incontro si aprirà con gli interventi di saluto da parte del sindaco Salvatore Magarò, del Presidente dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria, Patrizia Piro e della presidente della locale Pro Loco, Natalia Lio.

Insieme all’autore, interverrà anche Piero Fantozzi, professore emerito dell’Università della Calabria, docente di Sociologia Politica, fu uno dei primi ad arrivare in Calabria fin dal primo anno accademico dell’Ateneo di Arcavacata, risalente al 1972/73. Il dibattito sarà moderato da Lindo Giglio, giovane laureato Unical residente a Castiglione Cosentino.

Proprio i laureati Unical di Castiglione Cosentino avranno modo di ritrovarsi per rinnovare ricordi e memoria sul loro percorso di studio nel campus universitario di Arcavacata ed instaurare un rapporto sinergico di collaborazione con l’associazione, che ha inteso collaborare con il Sindaco di Castiglione, Salvatore Magarò, nel promuovere tale iniziativa, utile a dare alle ultime generazioni una memoria di conoscenza e continuità con il passato e le motivazioni di nascita dell’Università della Calabria, che ha avuto nel primo Rettore, Beniamino Andreatta, uno dei suoi padri fondatori.

A tale fine sono stati individuati i primi quindici laureati UniCal del Comune di Castiglione Cosentino che risultano così distribuiti per corso di laurea e anno di conseguimento del titolo: 1) Arcuri Rosa Maria – Lettere e Filosofia (1977); 2) Nigro Libero – Ingegneria ( 1978); 3) Vetere Francesco – Fisica (1978); 4) Stellato Gaspare – Scienze Economiche e Sociali (1978); 5) Lio Dora – Scienze Naturali  (1979); 6) Lio Bruno Claudio – Ingegneria (1980); 7) Intrieri Francesco – Ingegneria  (1981); 8) Franco Alfonso – Fisica (1981); 9) Gallo Giuseppe –  Scienze Naturali  (1981); 10) Intrieri Francesco – Ingegneria ( 1981); 11) Biasi Elisa Lucia – Filosofia  (1982); 12) Mazzei Francesco – Ingegneria  (1984); 13) Ferrari Mauro – Ingegneria  (1986); 14) Mandarino Mara Luisa – Lettere ( 1986); 15) Franco Flavio – Matematica ( 1986).

Sette autori per l’ultima pubblicazione Socint “Studi di Intelligence. Analisi sugli effetti della pandemia”

RENDE (CS) – Poco più di un anno dopo la pubblicazione di “Studi di Intelligence. Una visione sul futuro” (2019, edito da Rubbettino), da un’idea di alcuni dei ricercatori del Laboratorio di Intelligence dell’Università della Calabria nasce “Studi di Intelligence. Analisi sugli effetti della pandemia”, ricerca a più mani pubblicata per il portale editoriale della Società Italiana dell’Intelligence, associazione scientifica che promuovere la cultura e lo studio dell’intelligence in Italia.

Il corposo saggio raccoglie diverse riflessioni sul delicato momento storico che stiamo vivendo, con uno sguardo alle prospettive future nei settori nevralgici della società. Un volume nato nella pandemia, sugli effetti della pandemia.

L’opera collettanea – la cui prefazione è stata curata da Tito Lucrezio Rizzo, già Consigliere titolare dell’Organo Centrale di Sicurezza della Presidenza della Repubblica, e l’introduzione redatta da Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence e direttore del Master di II livello in Intelligence dell’Università della Calabria – contiene saggi sulla crisi economica e sanitaria (a cura di Roberta Calderazzo), sulle ricadute dell’emergenza sanitaria nel contesto penitenziario (di F.G. Christian Costantino), sugli effetti della pandemia sul crimine organizzato (Giovanni Gambino), sulle profonde ricadute economiche dell’emergenza (Carmelo Idà), sulle implicazioni del lock-down nello sport e nel calcio italiano (Andreina Morrone), sulle conseguenze della pandemia sui social network con il contagio della disinformazione (Antonio Sapio) e sulle questioni legate alla privacy e alla comunicazione dei dati personali al tempo del Coronavirus (Alessandra Speranza). “Studi di Intelligence. Analisi sugli effetti della pandemia”

Analizzando informazioni da fonti aperte e documenti ufficiali prodotti da entità governative e sovranazionali, da centri studi e istituti statistici, gli autori hanno studiato, ciascuno per il proprio ambito, aspetti rilevanti della condizione socio-economica del nostro Paese in questo difficilissimo momento, soffermandosi su alcune tematiche in particolare e con uno sguardo rivolto anche al contesto internazionale.

Come si legge nell’introduzione curata dal professor Mario Caligiuri «gli studi presentati in questa pubblicazione costituiscono un contributo utile dal punto di vista scientifico e culturale alla comprensione di fenomeni decisivi, analizzati attraverso la chiave di volta dell’intelligence che è il campo di battaglia dove si vince o si perde la guerra del futuro».

Infine, la raccolta esprime un originale risvolto pedagogico. Le illustrazioni della prima e della quarta di copertina sulla lotta al virus sono opera dei piccoli Gaspare Gambino e Maya Costantino.

Qui il Pdf: https://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/2020_07_calderazzo_et_al

Scuola, è uscito “Registro (s)connesso. Riflessioni sulla didattica a distanza”

COSENZA – Da oggi nelle librerie e – a battesimo al Museo dei Brettii e Degli Entri – “Registro sconnesso”, libro a più mani, a cura di Alessandro Citro, Giorgio Marcello, Andrea Bevacqua (per Dignità del Lavoro Edizioni, sull’esperienza della Didattica a Distanza.
Nel testo sono presenti interventi di dirigenti, insegnanti, genitori, studenti ed educatori, per una riflessione che aiuta a capire cosa è successo e cosa si è fatto e prova a individuare la strada che porta verso la scuola del futuro.

Di seguito la sinossi

«Perché scrivere un libro a più mani sulla DaD? Intanto perché ciò che è accaduto nella scuola negli ultimi quattro mesi, conseguenzialmente legato alle vicende purtroppo letali del Covid-19, rappresenta un unicum. È la prima volta da quando è nata la scuola repubblicana, la scuola della Costituzione, che per svolgere le attività didattiche non si entra nelle aule scolastiche. È la prima volta che gli edifici scolastici si svuotano e appaltano, per così dire, la loro funzione operativa a un altro sistema logistico e alternativo che è quello della lezione on-line, la lezione a distanza tramite il vettore digitale. È superfluo dire che nessuno nel mondo della scuola, ma anche negli altri settori sociali, era preparato a uno scenario del  genere, sebbene in alcuni casi limitati si erano già sperimentate le lezioni a distanza.
Dunque, la connotazione emergenziale legata alla situazione sociale nazionale ed extranazionale ha determinato questa scelta, pena lo stallo totale del mondo scolastico. Nel libro non si sono volute sottolineare in maniera cronologica o temporale le varie fasi di questi ultimi quattro mesi, questo è negli archivi ormai della cronaca e tra un po’ della storia, vista la novità della situazione e vista la amplificazione comunicativa delle scelte politiche riguardanti la realtà scolastica. Nel libro si è voluto piuttosto determinare il riflesso emotivo e personale riguardante lo scombussolamento di chi vive la scuola giornalmente: dirigenti scolastici, docenti curriculari e di sostegno, studenti, genitori, educatori e sindacalisti. Le loro testimonianze raccolte nel libro fotografano questa nuova realtà della scuola on-line, tracciandone in maniera panoramica e spesso esaustiva i limiti, le risorse, i vincoli, le prospettive, le criticità. Così come per gli altri settori della società anche la scuola ha vissuto
un momento corale, condiviso, partecipato e si è dovuta adeguare al lockdown e al distanziamento sociale. Si trovano i vissuti dei ragazzi, specialmente si sottolineano gli stati d’animo dei maturandi che trasmettono lo “scippo” a cui sono stati sottoposti, lo strappo di una pagina del diario esistenziale e scolastico tracciato da sempre dalle precedenti generazioni e che invece loro hanno vissuto per sottrazione. Un Esame di Stato monco sia nei contenuti sia negli aspetti logistici. Una sorta di notte fonda prima degli esami. Il grosso delle testimonianze del libro è offerto dai docenti. Ci sono un po’ tutti. Insegnanti di varie parti d’Italia e dei vari ordini e gradi della scuola. Ognuno ha testimoniato in maniera personale la propria percezione riguardo la scuola on-line ma forse la linea condivisa di questi interventi potrebbe risiedere nello spaesamento e nella mole di energia adottata per affrontare la nuova realtà. Si è trattato di un esperimento di didattica immersiva e
totalizzante in cui i docenti non si sono mossi per un astratto senso del dovere ma dalla passione per un ruolo che li ha visti protagonisti attivi e decisivi di una nuova alleanza intergenerazionale. Il modello precedente della scuola fuori dal mondo casalingo è ribaltato; la scuola entra e si piazza fra le mura di casa. Una rivoluzione di modello sociale che determina dinamiche, usi, costumi inesplorati ma soprattutto da decifrare. Anche le testimonianze dei dirigenti scolastici offrono un ventaglio interpretativo sul nuovo teatro scolastico di cui loro sono i referenti principali e dalla cui visuale rimodulano i nuovi parametri con cui guidare la comunità educante. Anche la voce degli educatori -spesso dimenticati – è presente nel testo, così come l’aspetto genitoriale che coincide in vari interventi dei docenti. Non ultimo il punto di vista di chi vive il sindacato della scuola. Dunque un quadro riassuntivo che, al di là delle macro politiche decise e calate dai decisori ministeriali, raccoglie le voci decisive della scuola operativa, quella del centro città e quella delle periferie, quella dei licei e quelle delle scuole professionali, quella del Nord e quella del Sud, in definitiva le voci radicate e profonde di chi molte volte accusato di afonia lo è diventato perché non ha ricevuto un ascolto attento ed empatico». 

 

Alisya torna con “Come sempre”. «È la canzone della mia rinascita»

COSENZA – Un anno dopo Invulnerabile da me, è l’estate 2020 a far da cornice all’uscita del nuovo singolo di Alisya. Da oggi, 7 luglio, è infatti disponibile su tutte le piattaforme digitali Come sempre, il nuovo brano della cantautrice lucana di nascita e cosentina d’adozione. Come sempre copertina

Secondo estratto dell’album “Invulnerabile da me” (in uscita in autunno), il nuovo brano di Alisya per la MeArecords del presidente e direttore artistico Roberto Zengaro, punta su un testo coinvolgente scritto da Carmelo Del Genio con la musica di Paola De Genio, e sulla voce e l’interpretazione inconfondibili di Alisya; gli arrangiamenti sono di Francesco Vitari, riprese mix arrangiamenti di Vlad KayaDub Costabile.

Viscerale il rapporto di Alisya con il nuovo brano. «Come sempre è la canzone che descrive perfettamente il momento che sto vivendo – racconta Alisya -. È un brano che simboleggia la mia rinascita dopo un periodo personale difficile e quindi può esprimere la ripartenza che ognuno di noi sta affrontando in questo periodo storico». «Se dovessi descriverlo con una metafora direi che immagino di vedere due Alisya che si tengono per mano ma alla fine la nuova me, quella di Come sempre, che è colorata, solare e grintosa, lascia andare la vecchia me che è quasi sbiadita, rattristata e cupa. L’Alisya di oggi corre quindi ad abbracciare sorridendo l’arcobaleno che è nato dopo la pioggia.

La scheda

Classe ’88, la cantante Alisya, all’anagrafe Annalisa Egidia Viceconti, è nata Lagonegro (PZ) ma da oltre un decennio vive a Cosenza, dove si trasferisce per motivi di studio.

È laureata in Canto lirico presso il Conservatorio di Musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza dove ha perfezionato le sue doti tecniche ed interpretative. Fra le diverse collaborazioni ricordiamo quella con Scialpi. È inoltre direttrice della scuola di canto a Lauria “Associazione culturale e musicale Dea Musica” ed insegna in altre scuole calabresi.

La svolta nel suo percorso artistico arriva lo scorso anno grazie all’incontro con Roberto Zengaro, presidente e direttore artistico della Mea Records, giovane e ambiziosa etichetta discografica indipendente che ha come obiettivi quello di valorizzare giovani talenti portandoli a calcare i palcoscenici nazionali e internazionali più importanti.

Il primo album di Alisya, Invulnerabile da me, è in uscita a settembre e conterrà, oltre al primo singolo che dà il titolo all’album (con un buon riscontro di visualizzazioni del videoclip su Youtube) e a Come sempre, un altro inedito e tre cover (tre omaggi ad altrettanti big della canzone italiana).   

 

 

Rossocolore è il primo romanzo della giornalista Mariassunta Veneziano

COSENZA – Radici nella costa jonica cosentina – nasce a Cariati ma vive a Rossano fino al 2000 -, Mariassunta Veneziano ha deciso di debuttare alla “scrittura lunga” con il suo primo romanzo edito dalla casa editrice Ensemble.
Laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Perugia, e con un master in Giornalismo “Giorgio Bocca” dell’Università di Torino, Mariassunta Veneziano sente l’esigenza di tornare nella terra d’origine dove svolgerà la professione giornalistica nelle redazioni di “Calabria Ora”, “L’Ora della Calabria” (con la clamorosa occupazione del 2014), e de “Il Garantista”.

Rossocolore è un romanzo d’amore, di genitori e figli, di amici, di persone che arrivano e vanno via, ma mai del tutto.

Un amore che si fa lotta, con i pugni e con le pistole, per riemergere dal passato e costruirsi un futuro che quasi mai è come lo si era immaginato.

LA STORIA 

Rossocolore narra di un padre e una figlia, di una pistola ritrovata casualmente in mezzo ai libri di casa e un viaggio che comincia. Un viaggio di ritorno per Giovanni Morante, ritorno al proprio paese ma anche al proprio passato. Un passato che inizia nel 1971, dove la narrazione riprende, a Torino, con la folle corsa di Filippo, un giovane emigrato per lavoro da un paese della Calabria, all’inseguimento di una misteriosa ragazza.
La corsa lo condurrà in un mondo fino ad allora visto solo da lontano. Tra bandiere rosse che sventolano e richieste di giustizia sociale urlate al vento, il protagonista conoscerà Mario, che resterà nella sua vita “al di là della vita stessa”.
Parallela a questa scorre la storia di Gloria, giornalista di origini lucane alle prese con una morte strana e “familiare”.
Due storie che arriveranno a incrociarsi in maniera inaspettata, tra incontri solo apparentemente casuali e scelte importanti che cambieranno inesorabilmente le sorti del protagonista e degli altri personaggi.
Sullo sfondo, i tumulti di un’Italia inquieta, campo di battaglie condotte con la forza delle parole e la violenza delle armi, madre e matrigna, piazza e salotto, soldi e sangue, anima lacerata tra chi si batte perché tutto cambi e chi invece spinge perché tutto resti uguale.
Comizi, incontri di boxe, partite di calcio e lotta armata. Governi che sorgono e che cadono. Amarezze masticate e mandate giù a forza e felicità solo assaggiata.
Storie raccontate dalla penna di Mariassunta Veneziano che meritano di essere assaporate fino all’ultima pagina di Rossocolore.