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Ritrovato senza vita l’uomo di Rose scomparso il 19 luglio

Bruno-Gencarelli-2COSENZA – Si sarebbe suicidato Bruno Gencarelli, l’uomo originario di Rose, di cui non si avevano più notizie dalla sera del 19 luglio quando, a bordo della sua Fiat Panda nera si era recato in Sila ad accudire alcuni animali di sua proprietà. Il suo corpo è stato rinvenuto dai carabinieri della stazione di Rose all’interno del veicolo in contrada Donna Rumi di Rose. Secondo quanto si è appreso Gencarelli aveva una corda intorno al collo e nell’abitacolo sarebbe stata rinvenuta anche una bombola di gas. Nelle ricerche, oltre alle forze dell’ordine, erano state impiegate anche diverse unità della Protezione Civile. Nel primo pomeriggio di questo afoso sabato 23 luglio la vicenda è giunta al suo triste epilogo. (La foto in evidenza è di repertorio).

Detenuto tenta suicidio, salvato da polizia penitenziaria

REGGIO CALABRIA – Un detenuto nel carcere Panzeri di Reggio Calabria ha tentato il suicidio ed è stato salvato grazie all’immediato intervento della polizia penitenziaria che, nonostante le gravi carenze, è riuscita ad evitare la tragedia. Lo affermano, in un nota, Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale. «In questi giorni – proseguono – la situazione dell’organico del Panzeri è peggiorata ancora di più a causa dell’invio di agenti, sovrintendenti ed ispettori ad Arghillà; scelta, questa, inopportuna e inadeguata da parte dei vertici locali e regionali. Già questa mattina abbiamo segnalato la questione ai vertici del Dipartimento, a Roma, e aspettiamo risposte adeguate, altrimenti metteremo in atto ogni utile forma di protesta. E’ stato anche spostato un dirigente sindacale del Sappe, senza il preventivo nulla osta, contravvenendo a norme contrattuali specifiche».

Cosenza, precipita da un balcone e muore. Suicidio?

COSENZA – E’ precipitato nel vuoto da un balcone in Piazza Riforma, in pieno centro cittadino. Un episodio che ha funestato la domenica in una Cosenza semideserta, con numerose famiglie che nella giornata festiva hanno lasciato il capoluogo per recarsi nelle vicine località di villeggiatura al mare o in Sila. Una persona ha perso la vita. Sul posto carabinieri e vigili del fuoco. Non è escluso che possa trattarsi di un suicidio.

Sellia Marina, i Carabinieri sventano un suicidio sui binari della stazione

SELLIA MARINA (CZ) – I Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina sono riusciti a  trarre in salvo un uomo deciso a togliersi la vita, sdraiandosi sui binari della linea ferroviaria ionica. Gli uomini dell’Arma, grazie alla segnalazione di qualcuno che aveva notato la presenza dell’uomo sui binari, sono riusciti ad arrivare in tempo per salvarlo prima del transito di un treno locale Crotone-Catanzaro. L’uomo, un 41enne di nazionalità bulgara, è stato colto da un malore mentre si trovava supino sui binari e, dopo il salvataggio è stato immediatamente soccorso dai sanitari del 118. In seguito alle cure che hanno accertato le sue buone condizioni di salute, l’uomo è stato accompagnato alla sua abitazione.

 

Accoltella la convivente e si suicida. Donna non è grave

SARACENA (CS) – Ha accoltellato la convivente, ferendola lievemente, e poi si è gettato da un balcone morendo sul colpo. Tragedia familiare nel centro storico di Saracena, dove un pensionato, Leone Mario Vuono, di 81 anni, dopo una lite per futili motivi, ha sferrato un fendente con un coltello da cucina alla compagna di 68 anni. La donna è stata ricoverata nell’ospedale di Castrovillari, ma le due condizioni non sono gravi. Sul posto sono intervenuti carabinieri della Compagnia di Castrovillari. L’ottantunenne, che non godeva di ottima salute, è finito sull’asfalto dopo un volo di sei metri ed è morto all’istante.

Tenta suicidio a Villa San Giovanni, salvato dalla Polfer

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Quattro agenti della Polfer di Villa San Giovanni in servizio di vigilanza, hanno salvato un uomo che ha tentato il suicidio mettendosi al centro dei binari durante il transito di un treno. Gli agenti, mentre si trovavano sul marciapiede dello scalo di Villa San Giovanni, hanno notato un uomo in evidente stato confusionale, che improvvisamente, dopo l’annuncio dello speaker dell’imminente arrivo di un treno proveniente da Rosarno, si è posizionato al centro del binario. L’uomo, nonostante le sollecitazioni degli agenti non ha manifestato la volontà di astenersi dal gesto sconsiderato. A questo punto gli agenti hanno raggiunto l’uomo sul binario riuscendo a trascinarlo sul marciapiede per metterlo in salvo. L’uomo è stato poi trasportato in ambulanza agli Ospedale Riuniti di Reggio Calabria.

Paola, detenuto si suicida in carcere

PAOLA (CS) – La scorsa notte, un detenuto di origine italiana di 46 anni, con fine pena tra due mesi e ristretto nel carcere di Paola, in provincia di Cosenza, si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella, attraverso l’utilizzo di brandelli di una coperta. L’uomo aveva tentato altre volte il suicidio ed era sempre stato salvato dalla polizia penitenziaria. Purtroppo, questa volta, è riuscito a mettere in atto il suo proposito. Lo rendono noto Donato Capece, segretario generale del SAPPE, e Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto. “Nei giorni scorsi – rilevano con una nota – aveva anche provocato un incendio nella sua cella, per cui era stato necessario evacuare la sezione. Successivamente aveva anche rotto gli arredi della cella e utilizzato un pezzo di ceramica del lavandino, sempre per tentare di suicidarsi. L’uomo aveva più volte dichiarato di temere per la sua vita, tanto da pretendere di stare da solo in cella. E in ogni caso l’amministrazione aveva provveduto a togliere tutto ciò che potesse servire per tentare un suicidio, ma nonostante tutti gli accorgimenti possibili il detenuto è riuscito nel suo intento”. Capece e Battista Durante evidenziano poi, sempre a proposito del suicidio, come “nonostante i tanti tentativi dei sanitari, l’uomo rifiutava ogni tipo di terapia”. Bisogna ricordare che la polizia penitenziaria, evidenziano infine, ogni anno salva oltre 1000 detenuti che tentano di suicidarsi.

Doveva testimoniare a Reggio Calabria nel processo Scajola, muore suicida

ROMA – Avrebbe dovuto testimoniare domani al processo a Reggio Calabria in cui è imputato l’ex ministro Claudio Scajola, il colonnello della Guardia di Finanza Omar Pace che si è ucciso sparandosi un colpo con la pistola d’ordinanza nel suo ufficio alla Dia, dove era distaccato. Pace, secondo quanto si apprende, aveva fatto parte del pool di investigatori che aveva condotto, coordinato dalla procura reggina, l’indagine nei confronti di Scajola – imputato per aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena – e per questo domani avrebbe dovuto essere sentito dai giudici. Quali siano i motivi per cui Pace si è sparato – secondo alcune fonti era caduto in depressione dopo aver perso in poco tempo due familiari molto stretti – è ora oggetto di un’indagine da parte della squadra mobile di Roma. Quel che si sa è che il colonnello, che aveva 47 anni, una moglie e due figli di 6 e 8 anni, è arrivato in ufficio attorno alle 6.30 di ieri mattina, ha chiuso la porta della sua stanza e si è sparato. In quel momento in ufficio non c’era nessuno e a trovare il corpo è stato il suo collega di stanza, dopo aver aperto la porta con una chiave di riserva attorno alle 8.30. Alla Dia, fino ad alcuni mesi fa, Pace guidava l’ufficio che si occupava dell’analisi delle segnalazioni sospette. Ma nell’ambito di una riorganizzazione interna, il direttore della Direzione investigativa antimafia Nunzio Ferla aveva disposto una serie di trasferimenti di uomini e di funzioni, che hanno interessato anche il colonnello. Il suo ufficio, infatti, è stato spostato dal secondo al primo reparto e lui trasferito alla sezione antiriciclaggio. Un incarico che Pace non aveva digerito tanto che, ricordano fonti della Dia, aveva chiesto rapporto al comando generale della Guardia di Finanza per presentare le proprie dimissioni. L’ultima volta che si era affrontata la vicenda era stato venerdì scorso, quando in una riunione il direttore aveva riconfermato i trasferimenti.

Tenta suicidio gettandosi sotto un treno Salvato dalla Polfer di Lamezia Terme

LAMEZIA TERME (CZ) – Un uomo di 34 anni, V. M. è stato salvato dal personale della Polizia ferroviaria della stazione di Lamezia Terme mentre tentava di farsi travolgere da un treno. L’uomo, napoletano, che era stato soccorso in un primo tempo dagli stessi agenti della Polfer mentre viaggiava su un treno partito da Roma Termini e diretto a Reggio Calabria, successivamente è stato fatto sedere su una panchina e poi, secondo quanto riferisce la Polfer, ha tentato di lanciarsi sui binari nel momento della partenza dello stesso convoglio dal quale era stato fatto scendere poco prima. I sanitari del 118 hanno disposto il trattamento sanitario obbligatorio ed il ricovero di V.M. nell’ospedale di Catanzaro.