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Uomo si dà fuoco, foto virali. Asp Cosenza avvia un’indagine

COSENZA – L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, appresa la notizia della diffusione di alcuni immagini che ritraggono il 33enne che ieri mattina si è dato fuoco davanti la caserma dei carabinieri di Rende, mentre viene trasportato in ospedale e curato in reparto, ha avviato un’indagine interna. La decisione per stabilire ed accertare eventuali responsabilità e risalire ai possibili autori della violazione della privacy e della divulgazione dell’immagine stessa.

Due le foto in particolare, una scattata nell’ambulanza e l’altra in Pronto soccorso e che poi, così come il video, sono state diffuse sulle chat private e diventate in breve tempo virali su Whatsapp. Secondo quanto si è appreso, della vicenda è stato interessato il commissario dell’Asp Vincenzo La Regina che avrebbe già interloquito con i vertici dell’azienda.

Giovane si suicida lanciandosi dal viadotto di Pizzo

VIBO VALENTIA – Dramma sul tratto vibonese dell’autostrada del Mediterraneo. Un giovanne trentenne di Filogaso (VV), dopo aver femrato la propria auto, una Toyota, è sceso scavalcando il guardrail per poi gettarsi dal viadotto di Pizzo, all’altezza del km 345.

Il corpo è stato individuato sotto il viadotto

Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia stradale di Vibo Valentia ed i vigili del fuoco per le operazioni di recupero del corpo, che è stato ritrovato fra gli arbusti sotto il ponte, e per regolare il traffico veicolare. 

Il dramma ha provocato anche acode e traffico bloccato in autostrada in direzione Sud fra gli svincoli di Pizzo Calabro e Sant’Onofrio.

 

Giovane ingegnere trovato senza vita all’Unical. Il cordoglio dell’Ateneo

RENDE (CS) – Tragedia all’Università della Calabria dove questa sera, intorno alle 22,00, è stato ritrovato il corpo di un ragazzo, pare morto suicida, nei locali del cubo 39c, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Gestionale (DIMEG). Da quanto si è appreso il ragazzo si sarebbe impiccato in un’aula, dove avrebbe lasciato anche un biglietto d’addio.

31 anni e originario di Oppido (RC), era un ricercatore di ingegneria meccanica e già appartenente al Reparto Corse Unical. Sul posto è intervenuta la polizia per avviare le indagini e per i rilievi del caso.

Il cordoglio del Rettore per la scomparsa del giovane ingegnere

«La notizia della tragica morte del nostro giovane ingegnere, ci ha sconvolto e addolorato». Così il rettore dell’Università della Calabria, Gino Mirocle Crisci, commenta la notizia del suicidio del ragazzo di 30 anni, che si è tolto la vita la notte scorsa, nel laboratorio del progetto “Materia” dell’Unical. «Siamo attoniti di fronte a questa tragedia straziante e inaspettata – dice ancora – e a nome di tutta la comunità accademica vorrei stringermi alla famiglia, ai colleghi e agli amici di questo giovane, che era davvero molto amato e stimato da tutti».

Sentimenti di cordoglio sono stati espressi anche dal Direttore del Dipartimento di Ingegneria meccanica, energetica e gestionale, Leonardo Pagnotta, con il quale il giovane si era laureato e continuava a collaborare.

Dormiva da giorni in macchina, ieri ha minacciato di suicidarsi. Salvata dalla polizia

RENDE (CS) – Nella giornata di ieri  il tempestivo intervento degli agenti della Sezione di Polizia Stradale di Cosenza ha permesso di sventare il suicidio di una donna. In particolare, nelle prime ore della mattina di ieri gli agenti della Polizia Stradale hanno notato la presenza nell’area di servizio di Rende Ovest di una donna che, come successivamente accertato, da più giorni dormiva in quell’area all’interno della propria autovettura.

La stessa, avvicinata dagli operatori, ha mostrato un evidente stato di disagio psichico e sofferenza, rifiutando ogni offerta di aiuto. All’interno dell’abitacolo sono state inoltre notate coperte, indumenti e rifiuti di ogni genere.

Sul posto è giunto immediatamente personale femminile della Polizia Stradale, allo scopo di tentare un approccio che veniva però respinto con decisione ed evidente ostilità.

Gli agenti hanno pertanto richiestol’intervento del 118, ma  all’arrivo dell’ambulanza, la donna dava in escandescenza e chiusasi in macchina, con un accendino ha minacciato di darsi fuoco. Successivamente si è puntata al petto, all’altezza del cuore, un coltello appuntito.

Al fine di tentare un’ulteriore mediazione gli agenti hanno contattato i familiari della donna i cui tentativi di farla desistere dall’ intento suicida hanno dato scarsi risultati.

Dopo diversi tentativi di instaurare un dialogo, andati a vuoto, constatato che la donna  ha continuato a manifestare un atteggiamento ostile ed aggressivo, il personale operante iè intervenuto riuscendo ad entrare all’interno dell’abitacolo dell’autovettura attraverso il portellone posteriore.

La donna è stata disarmata e condotta dai sanitari del 118 presso il locale ospedale.

Minaccia di lanciarsi nel vuoto, fermato da un carabiniere

MILETO (VV) – E’ saluto sul tetto di casa, nella frazione “Paravati” di Mileto, e, per circa mezzora, ha minacciato di suicidarsi lanciandosi nel vuoto.

Protagonista della vicenda un trentenne del posto. A convincerlo a desistere è stato il tenente colonnello Luca Romano, vicecomandante provinciale di Vibo Valentia dei carabinieri, che è salito sul tetto ed ha iniziato ad avviare una paziente opera di persuasione nei confronti, riuscendo alla fine a farlo recedere dal suo proposito.

Nei giorni scorsi una sorella del trentenne aveva tentato il suicidio lanciandosi dal balcone della propria abitazione e riportando lesioni gravi per le quali è tuttora ricoverata nell’ospedale di Vibo Valentia. Non si esclude, a questo punto, che l’iniziativa del trentenne possa essere collegata al gesto compiuto dalla sorella.

Due cadaveri scoperti in casa. Ipotesi omicidio – suicidio

BOVA MARINA (RC) – I cadaveri di due persone, un uomo ed una donna di nazionalità indiana, Kumar Pardeet, di 27 anni, e Kaur Baljeet, di 32, sono stati trovati in un’abitazione di Bova Marina, nel Reggino.

L’ipotesi che viene fatta dai carabinieri, che stanno svolgendo le indagini, è che si tratti di un omicidio-suicidio. L’uomo avrebbe ucciso la donna con alcuni colpi di pistola alla testa ed avrebbe poi rivolto l’arma contro se stesso sparandosi alla tempia. A trovare i cadaveri è stato il marito della donna, al suo rientro a casa. Pardeet e Kaur Baljeet erano in Italia da alcuni anni. Ad indagare sono i carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo.

I cadaveri delle due vittime erano uno accanto all’altro.
L’uomo impugnava ancora la pistola utilizzata per uccidere la donna e per suicidarsi. L’arma, secondo i primi accertamenti, era detenuta illegalmente.

Rende, salvata da un albero dopo un volo di quindici metri

RENDE (CS) – Si è salvata miracolosamente dopo un volo di circa 15 metri. Una donna di 32 anni ha tentato il suicidio lanciandosi dal quinto piano di un palazzo di Rende, a Roges, nei pressi del centro commerciale Metropolis. Un albero però, ne ha frenato la caduta. E la tragedia è stata evitata. Immediati sono scattati i soccorsi. Sul posto è giunta un’ambulanza del 118 per il trasporto all’ospedale dell’Annunziata dove, secondo quanto si è appreso, la ragazza è arrivata cosciente. Non sarebbe in pericolo di vita. 

Strage familiare di Rende, la figlia avrebbe cercato di difendersi (AUDIO)

RENDE (CS) – Cominciano ad emergere particolari agghiaccianti dalla tragedia che ieri ha colpito Rende, dove una famiglia composta da padre, madre e due figli, un maschio e una femmina, sono stati ritrovati cadavere nella loro abitazione di Via Malta, in Contrada Cutura nei pressi dell’Università. Primo tra tutti che sul corpo della figlia Cristiana, il medico legale pare abbia trovato delle ferite, forse determinate da un tentativo della giovane di difendersi dalla furia omicida. Intanto stamane il procuratore Mario Spagnuolo ha tenuto una riunione in procura.

Di seguito le sue dichiarazioni

Paola, la polizia sventa un suicidio

PAOLA (CS) – Il quotidiano impegno profuso dalla Polizia di Stato nel controllo del vasto territorio della provincia di Cosenza ha impedito il suicidio di un uomo.

Nel tardo pomeriggio di ieri, il personale della Squadra Volante del Commissariato P.S. di Paola, a seguito di una segnalazione, interveniva in un appartamento di un quartiere popolare della cittadina tirrenica dove si segnalava un uomo con intenzioni suicide.
Nonostante la predetta segnalazione fosse stata fatta in modo approssimativo, con conseguente difficoltà per gli agenti ad identificare il luogo in questione, il personale della Polizia di Stato riusciva ad individuare il posto ed intervenire tempestivamente, impedendo all’uomo di portare a termine l’insano gesto.
Il personale operante era costretto ad abbattere il portone di ingresso dello stabile, mentre un operatore accedeva all’appartamento in argomento dal tetto.
All’interno dell’abitazione, precisamente nel sottotetto, gli agenti della Polizia di Stato trovavano l’uomo su uno sgabello, già con un cappio al collo.
Immediatamente immobilizzato e messo in sicurezza veniva consegnato ai sanitari per le cure del caso.

 

 

Bergamini fu soffocato? Indiscrezioni sull’esito dell’autopsia

COSENZA – Denis Bergamini sarebbe stato soffocato prima di essere gettato sotto le ruote del camion guidato da Raffaele Pisano lungo la statale jonica a Roseto Capo Spulico. Sarebbero queste le agghiaccianti conclusioni dei periti che hanno esaminato i resti del povero ragazzo il cui corpo è stato riesumato nello scorso mese di luglio. L’indiscrezione giornalistica riportata dal Quotidiano del Sud anticipa la comunicazione ufficiale dei risultati dell’autopsia, anche se l’avvocato della famiglia Bergamini, Fabio Anselmo, nega che la perizia sia stata depositata. «Ci vorrà ancora una settimana – spiega – anche se queste indiscrezioni collimano con quanto ipotizzato dai nostri esperti». Se le indiscrezioni fossero confermate probabilmente il rinvio a giudizio di Isabella Internò e di Raffaele Pisano, entrambi indagati per omicidio aggravato, sarebbe inevitabile. Si andrebbe dunque a processo, con l’accusa rappresentata da Eugenio Facciolla. Il procuratore di Castrovillari ha riaperto il caso, ora giunto ad una svolta decisivo 29 anni dopo quel tragico pomeriggio.