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Il Laboratorio Lis apre i battenti all’Università della Calabria

RENDE (CS) – Si è svolto ieri pomeriggio, giovedì 31 marzo, l’incontro che ha fatto da apripista al Laboratorio della Lingua dei Segni. L’evento ha avuto luogo presso la sala incontro lis 3Computer del Cubo 18c (IV piano) e ha visto la partecipazione di numerosi studenti provenienti da diversi Corsi di Laurea dell’ateneo calabrese. Il Laboratorio Lis è diventato parte integrante del percorso di studio di ogni studente. Mentre lo scorso anno, in via sperimentale, era stato proposto come un di più per acquisire delle conoscenze in merito all’apprendimento della Lingua dei Segni, a partire dall’anno accademico in corso è stato invece istituzionalizzato dall’Università della Calabria, diventando una materia di studio da poter inserire nel proprio percorso universitario.

La LIS al centro

Le protagoniste principali della giornata sono state la docente di Etica della Comunicazione, Donata Chiricò, da anni concentrata sugli studi pertinenti alla tematica della sordità, e Loredana Mendicino, interpete Lis. «Abbiamo faticato e non poco – afferma Donata Chiricò – per ottenere l’istituzionalizzazione del laboratorio Lis: dopo diversi anni siamo riusciti a raggiungere un traguardo importante. Sono soddisfatta del percorso fatto fino ad ora e spero di poter continuare ad incrementare l’interesse nei confronti della Lis». L’appuntamento ha dato, nell’immediato, la possibilità di imparare la dattilologia della Lingua dei Segni. Successivamente, i presenti hanno “segnato” il loro nome e cognome, in modo tale da poter iniziare a familiarizzare con questa lingua visivo-gestuale. Il prossimo incontro è programmato per giovedì 7 aprile alle ore 15 in aula Ares.

Alessandro Artuso

Unical, ISEE incompleti e studenti ignari. E’ caos sulla seconda rata?

RENDE (CS) – Una grossa tegola potrebbe abbattersi sugli studenti dell’Università della Calabria. Una storia di errori, a metà fra la responsabilità umana e quella meccanica, che ha inizio con la compilazione dello modello TC da parte degli studenti iscritti, lo scorso autunno, e che è servito per la determinazione di prima e seconda rata di immatricolazione. IMG-20160321-WA0027

Questi i fatti. Da qualche settimana parte della popolazione studentesca avrebbe cominciato a ricevere una mail dagli organi competenti dell’Unical nella casella di posta istituzionale, che tutti gli studenti immatricolati possiedono, in riferimento a mancati indicatori ISEE al momento della compilazione del modello autocertificazione dei redditi per l’anno accademico 2015/2016, o a indicatori sbagliati perchè mal calcolati (v. foto). In questi casi il regolamento dell’Ateneo prevede per il calcolo della seconda rata – la cui data di scadenza si conoscerà solo ad aprile dopo la produzione dei MAV – l’importo massimo pari a 1.300 euro più il triplo della differenza tra 1.300 e la tassa calcolata secondo l’ISEEU dichiarato al momento della compilazione del modello.

All’origine di questa incresciosa, soprattutto per gli studenti, situazione si sarebbe originata al momento del rilascio dell’ISEE e del’ nuovo ISEEU nei CAF di riferimento, che in molti casi sarebbe stato calcolato erroneamente. Questa situazione riguarderebbe circa 1800 studenti secondo alcune stime, 3000 secondo altre. Nella maggior parte dei casi l’errore è stato determinato dal fatto che ad essere rilasciato non è stato il nuovo ISEEU, ossia Indicatore Situazione Economica Equivalente in ambito universitario, ma la solita attestazione ISEE. Oppure, in altri casi, non si è fatto in tempo a presentare a presentare il reddito 2013, che riporta certifica la situazione patrimoniale del 2014, e quindi è stato rilasciato il certificato ISEE 2014 relativo al patrimonio 2015.

Parte dell'interrogazione presentata da Militerno
Parte dell’interrogazione presentata da Militerno

Ad intervenire sulla vicenda è il senatore accademico uscente Fernando Militerno secondo il quale la situazione è figlia dei procedimenti dello scorso anno: «Con gli altri senatori Verano e Ceravolo avevamo già provveduto ad inviare al Rettore e al Prorettore un documento per chiedere la revisione ed evitare maxi sanzioni agli studenti. Ora che il problema si ripropone abbiamo redatto una nuova interrogazione inviato agli offici competenti per abolire la maxi sanzione e per evitare si arrivasse al medesimo epilogo, non abbiamo ancora avuto risposta». Questa la via indicata per il futuro da Militerno: «Tutto questo si potrebbe prevenire se il centro Residenziale recuperasse i dati relativi alla situazione reddituale dello studente direttamente dall’Inps, ovviamente salvo consenso dello stesso».  Della spinosa questione si è interessato anche il consigliere d’amministrazione ancora in carica Antonio De Tursi. Ad illustrare il suo impegno e quello del fronte comune RDU – DAS è Domenico Liguori, presidente dell’associazione RDU. «Stiamo elaborando un report accurato che raccolga tutte le istanze degli studenti coinvolti che si sono rivolti a noi. Poichè in molti casi l’errore non è dipeso da loro, non è giusto che l’Università possa lucrare sugli studenti, anche in virtù del fatto che non esista una una precisa normativa nazionale che preveda tali sanzioni, ma è tutto a discrezione dell’Ateneo. Inoltre tutto quello che sta succedendo potrebbe essere strategicamente controproducente per la stessa Unical. Prima le tasse che aumentano anno dopo anno, così come i beni accessori, e ora la storia delle maxi sanzioni in caso di errori faranno inevitabilmente calare le iscrizioni, senza considerare il numero degli studenti che abbandonerà gli studi in corso». Anche per Liguori, come già per Militerno, la strada maestra sarebbe quella dell’informatizzazione delle dichiarazioni: «Basta autocertificazioni da parte dello studente, che possono sempre essere sensibili a errori, ma l’Università acceda alla banca dati dell’Inps».

Ad aiutarci a far luce concretamente sulla situazione è Ivan Toscano, del CAF Nazionale del lavoro di Quattromiglia di Rende: «Da questo anno accademico il calcolo dell’ISEE e il dell’ISSEU è più complesso e richiede l’inserimento di altri valori reddituali, non basta purtroppo un calcolo con il programma dedicato in base solo ai redditi percepiti e al patrimonio immobiliare e mobiliare posseduto da ciascun componente». I tempi però stringono, la corretta documentazione dev’essere presentata entro il 31 marzo, salvo eventuali proroghe. «E’ necessario quindi che gli studenti – continua Toscano – procedano a farsi rilasciare al più presto una nuova attestazione unica valida attraverso un calcolo manuale che non tutti sono in grado di fare». Il tutto, infine, è aggravato dal fatto che  molti studenti che non visitano abitualmente la propria casella di posta istituzionale non sanno ancora di aver ricevuto la mail informativa. E intanto il tempo passa…

Andreina Morrone

Startup Super School, un contenitore di idee per progetti innovativi e al passo coi tempi

Rende ( Cs) – “Si chiama Startup Super School, ma attenzione a lasciarsi impressionare o ad arrovellarsi il cervello sul significato di queste parole! Lontano da arzigogoli letterari,o da formule apparentemente indecifrabili, Startup Super School riporta ad una realtà semplice, ma importante, cui sono molte interessate scuole ed università: dare spazio ad idee potenzialmente in grado di diventare progetti imprenditoriali. E, chissà!, strumenti di crescita economica ed opportunità di lavoro”. Ecco allora chiarita la natura e gli interlocutori di Startup Super School, in programma l’8 e il 9 aprile: un evento organizzato nel segno della fantasia e della creatività, cui potranno iscriversi gli studenti degli istituti superiori e degli atenei. Una due giorni intensa, ma piacevolmente calata in un contesto frizzante e giovanile, che vedrà impegnati il Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università della Calabria, il Contamination Lab (la “palestra” dell’Unical dedicata all’innovazione e alla creatività degli studenti), Artemat, società specializzata nel settore del business game, la StartUp innovativa ESSE I Solutions e lo Spin-off Unical DLVSystem. L’8 e il 9 aprile si diceva.Il primo giorno, dalle 14,30 alle 18,30, nell’Aula A LAN –Laboratorio di Analisi Numerica (Cubo 30A) – del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università della Calabria. La seconda tappa, invece, dalle 9 alle 15, all’interno del Festival dell’Innovazione che, sarà ospitato presso il Centro Commerciale “Campus” di Rende (sulla SS 18, a un tiro di schioppo dall’Università), con il coinvolgimento del Parco industriale di Rende. Gli interessati potranno prendere visione delle iniziative programmate e prenotarsi collegandosi al portale http://cosenza.startupsuperschool.com/

Nico D’Ascola: “Progresso culturale alla base del cambiamento della società”

Roma ( Rm) – “Se la politica si divide sul mondo dell’Università, dà l’ennesima prova della sua incapacità di comprendere che proprio dal mondo della cultura deriva il futuro. Si tratta  di una questione in ordine alla quale interessi di parte non possono certamente fare alcuna differenziazione”. Ad affermarlo è il presidente della Commissione Giustizia del Senato, nel corso del suo intervento all’Università della Calabria per un’iniziativa promossa dalla CRUI. “La questione delle Università meridionali non è altro che un ulteriore forma di rappresentazione di una questione mai risolta, se mai aggravatasi in questi ultimi anni, quella della questione meridionale. L’emarginazione delle Università meridionali ne rappresenta evidentemente una delle tante sfaccettature. La questione meridionale – prosegue D’Ascola – è una storica emarginazione, da cui non siamo riusciti ad uscire anzi negli ultimi anni si è aggravata al punto tale che non se ne parla più. Sembrerebbe che la questione meridionale sia qualcosa di riferibile agli anni ’70 quando il divario nord – sud era fortemente attenuato rispetto all’oggi e svuotata di contenuti. Non se ne sente  più parlare,  come se fosse un qualcosa di risolto. La questione meridionale – ha ancora detto D’Ascola – è una questione gravissima che una rappresentanza politica meridionale dovrebbe affrontare da zero perché i parametri del passato sono del tutto inattuali, manca un’analisi che sia relativizzata alla nostra condizione attuale. La situazione di emarginazione delle nostre Università fa in paio  con  le condizioni di emarginazione della nostra società, è perfettamente simmetrica. La società non è più una società colta, soffriamo un’emarginazione che nasce anche da un modello sociale che pone a margine l’Università, la ricerca, l’istruzione. Non riusciamo a difendere i collegamenti ferroviari, aerei; non riusciamo a portare l’alta velocità, l’alta capacità, a fare di Gioia Tauro un porto che sia effettivamente una realtà commerciale. Un panorama complessivo drammatico che coinvolge non soltanto il mondo dell’Università, ma anche l’intera società meridionale che dovrebbe interrogarsi sugli scopi, gli obiettivi che intende perseguire. La dimensione del problema che genera la grave condizione della cultura prima e dell’Università dopo in Italia è già di per sé dimostrativo della drammaticità della soluzione. Serve un’inversione di rotta nel contesto della nostra società. Se la società non progredisce dal punto di vista culturale e quindi pretende interlocutori politici che siano in grado di rappresentare valori, non di una società commerciale, ma di intervenire su fenomeni legislativi complessi, non esisterà alcun presupposto fondamentale per un cambiamento della società.  La società civile dovrebbe smettere di essere separata per corpi conflittuali, ma capire che è venuto il momento di ‘organizzare’ la cultura. Il mondo dell’Università  – ha concluso  il presidente – deve svolgere un ruolo non solo nella interlocuzione con la politica, ma anche nel ruolo sociale che il mondo degli intellettuali è in grado di giocare quale funzione di spinta e di maturazione dei problemi all’interno della società”.

 

Metrotramvia, workshop all’Unical con Oliverio (AUDIO)

RENDE (CS) – L’Aula Magna dell’Università della Calabria ha ospitato il  Metrotramvia 2workshop “La metro fa città” promosso dalla Regione, con l’adesione dell’Unical e dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Cosenza. Il seminario si è aperto con i saluti del rettore dell’Ateneo di Arcavacata Gino Crisci, del sindaco di Rende Marcello Manna e del presidente dell’ordine degli ingegneri Menotti Imbrogno. biettivo di questo incontro, che ha coinvolto anche numerosi esperti e tecnici, è stato quello di illustrare con dovizia di particolari, le caratteristiche del progetto della metro tranvia che dovrà collegare il capoluogo bruzio a Rende e all’Università. Com’è noto, l’aggiudicazione dell’appalto dell’opera sta suscitando a Cosenza un vivace dibattito tra coloro che si dicono a favore della costruzione dell’infrastruttura e tra chi invece vorrebbe recuperare il vecchio tracciato ferroviario per salvaguardare l’integrità e la funzionalità di Viale Mancini. Nell’intervista di Fiorenza Gonzales il presidente della giunta regionale Mario Oliverio.

 

Il 23 marzo concerto al Tau de “Il Teatro degli Orrori”

RENDE (CS) – Dopo il concerto dei Marlene Kuntz, la programmazione musicale del Teatro Auditorium dell’Università della Calabria prosegue con il live del Teatro degli Orrori, previsto per mercoledì 23 marzo a partire dalle ore 21:30. Il concerto è uno degli appuntamenti musicali della stagione denominata “Oltre la scena” ed è organizzato dal Centro Arti Musica e Spettacolo dell’Unical, in collaborazione con B-Alternative Eventi.

Attivi dall’aprile del 2005, escono nel 2007 con il loro primo album dal titolo “Dell’impero delle tenebre”. Il secondo LP, “A sangue freddo”,

pubblicato nel 2009, allarga il successo ad un pubblico sempre più vasto. Giovani e meno giovani si accorgono dell’esistenza di qualcosa di nuovo e dirompente nel rock italiano, e premiano gli sforzi della band riempiendo le sale di tutta Italia: è la consacrazione de Il Teatro degli Orrori nel consesso dei gruppi rock italiani. Il terzo album, “Il mondo nuovo“, sarà un concept album dedicato alla figura del migrante. Un disco politicamente impegnato, e schierato dalla parte di quell’umanità dolente che lotta per la sopravvivenza e il diritto a un futuro. A inizio 2016, a tre anni di distanza dal precedente esce il loro nuovo, omonimo, disco, “Il teatro degli orrori”: un disco composto da dodici tracce che dipingono con ironia e sarcasmo l’affresco di un’Italia allo sfacelo.

Per tutti i concerti al Tau, i biglietti possono essere acquistati presso l’agenzia Inprimafila di Cosenza (Viale G. Marconi, 140. Tel: 0984 – 795699), oppure online sul sito www.inprimafila.net.

 

Unical, il fronte del “No al VQR” contrario alla “Primavera delle Università”

RENDE (CS) – Il prossimo lunedì 21 marzo l’Università della Calabria, come altri Atenei italiani, aderirà alla manifestazione “Per una nuova Primavera delle Università”, indetta dalla Conferenza dei Rettori Italiani. Tuttavia, molti docenti e ricercatori dell’Unical dissentono: “Non possiamo dar credito all’iniziativa Primavera dell’Università – promossa dalla CRUI, che è lo stesso organismo che ha sempre condiviso con le forze politiche e di governo tutte le responsabilità dello stato di grave disagio in cui oggi versa l’Università Pubblica. Un organismo che, per di più, ha contrastato con ogni mezzo l’azione di protesta, concretizzatasi nella non collaborazione alla Valutazione della Qualità della Ricerca, portata avanti nella piena consapevolezza delle paventate conseguenze nocive per le loro carriere”. Difatti, l’Ateneo rendese ospita, come altre Università italiane, un numero cospicuo di docenti e ricercatori che esprimono la propria contrarietà rispetto all’azione governativa, poco attenta allo sviluppo e alla tutela delle univesrità pubbliche. Da qui, appunto, il fronte del “No alla VQR”, un modo per ribadire la dignità del lavoro universitario e per porre in evidenza lo stato difficoltoso in cui versano gli Atenei pubblici, svantaggiati da un sistema legislativo che sembra favorire un sistema privato di ricerca. Pertanto, in vista della manifestazione prevista per lunedì, ricercatori e docenti dissidenti invitano il rettore Crisci a richiedere in seno alla CRUI un’azione che garantisca la piena assunzione di responsabilità che non può limitarsi “alla convocazione di sterili e retoriche iniziative come quelle previste dalla Primavera dell’Università”.

Pedagogia della R-Esistenza: parte a Cosenza il V^ anno del progetto

COSENZA – Rompere con l’Antimafia dei palchi e dei salotti. Oltrepassare lo sterile sociologismo che ha ridotto ad un mero esercizio intellettuale ogni tentativo di contrasto alla cultura mafiosa. Costruire dal basso una pedagogia della liberazione in grado di farsi compiutamente prassi etica ed educativa di emancipazione delle terre meridionali. Trasformare l’Università da luogo di adattamento alle logiche alienanti della società dei consumi, a cantiere dell’inclusione sociale e dell’innovazione culturale. Queste in sintesi le linee guida del V^ anno del progetto scientifico-didattico Pedagogia della R-Esistenza che prenderà avvio domani, venerdì 12 marzo, con una serie di lezioni all’aperto nelle periferie del Mezzogiorno d’Italia. Si partirà dal Quartiere di Via Popilia a Cosenza – alle ore 9.30 presso la Delegazione municipale di Via Giovanni Amellino – per chiudere a Scampia il 20 maggio con il 4° forum delle R-Esistenze meridionali contro le mafie, organizzato presso l’Officina delle Culture Gelsomina Verde, presidio di cittadinanza attiva fondato e gestito dall’Associazione Resistenza Anticamorra, presieduta da Ciro Corona. Al forum parteciperà il Procuratore Capo della Direzione Nazionale Antimafia, Franco Roberti.

Pedagogia della R-Esistenza è un percorso formativo del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione dell’Università della Calabria – nato il 23 maggio del 2011 nell’anniversario della strage di Capaci -, che ha come finalità la ri-fondazione della pratica educativa in senso milaniano e freireano. “La Pedagogia – scrive il docente responsabile del progetto Giancarlo Costabile – non può continuare ad essere la scienza della complicità al potere delle mafie e della corruzione. È scienza del cambiamento sociale, e non della conservazione. È potere popolare, e non strumento delle lobby finanziarie per sterilizzare la forza dell’azione educativa. Pedagogia della R-Esistenza – continua Giancarlo Costabile – è un tentativo di disarticolare e destrutturare le metodologie tradizionali della Pedagogia accademica, storicamente aderente alle verità dello status quo attraverso l’esercizio della funzione di cinghia di trasmissione classista dell’ideologia dominante. Le strade delle periferie meridionali, abbandonate dallo Stato e bagnate dal sangue del potere mafioso, sono il vero laboratorio per una scienza pedagogica che vuole rispondere concretamente ai bisogni collettivi dei territori, diventando in tal modo strumento di inclusione e di democrazia. All’Italia delle mafie, l’educazione popolare deve opporre l’Italia della Costituzione e della Resistenza partigiana. Da Via Popilia a Scampia – conclude – attraverseremo il Sud: quello che soffre ma anche quello che lotta”.

Beni culturali, Oliverio: Promuovere la conoscenza del loro valore

CATANZARO – Il presidente della Regione, Mario Oliverio, è intervenuto – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – ai lavori di un convegno sul patrimonio dei beni culturali promosso dall’Università della Calabria. “Dobbiamo fare, innanzitutto – ha detto Oliverio – un’operazione culturale. Io credo che la consapevolezza del valore di un bene è data dalla conoscenza del valore storico che rappresenta quel bene, del suo valore artistico ed architettonico, perché, altrimenti, un bene non conosciuto, per chi ha modo di osservarlo, è assolutamente insignificante”. A tale proposito, Oliverio, facendo riferimento alle sue origini di San Giovanni in Fiore e, quindi, all’Abbazia costruita da Gioacchino da Fiore ed al periodo cistercense, ha ricordato che da bambino giocava in quella Abbazia ormai sconsacrata, “Non avevo consapevolezza – ha detto – di cosa fosse quel monumento. Poi, quando con gli studi ho cominciato a prendere consapevolezza del suo valore storico, ho cercato di risvegliare la mia attenzione e, negli anni, con un gruppo di persone, siamo riusciti a recuperarla, a restaurarla e farla riconsacrare dall’allora presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Poletti. Nella comunità, però, la consapevolezza del valore di quel bene non c’era e fino a quando questa consapevolezza non si è fatta strada, non era considerato. Oggi, quel bene è diventato un attrattore, un luogo di studi internazionali. Credo, perciò, che il nostro primo obiettivo deve essere quello di far crescere la conoscenza. Penso che né l’Università, né le scuole in Calabria abbiano assolto a questa funzione. Negli stessi luoghi dove il bene è allocato, a volte, non vi è conoscenza”. Oliverio, facendo riferimento alle Sovrintendenze, ha aggiunto che “non è possibile che le strutture periferiche dello Stato continuino a stare come corpi separati nei territori. Le risorse vanno utilizzate per operazioni conservative e di valorizzazione del patrimonio culturale. Il Pon-cultura non può essere gestito in modo verticistico attraverso le strutture periferiche del Ministero ma in stretto coordinamento con le istituzioni locali e le Regioni. Bisogna creare una nuova capacità attrattiva che possa portare ad un aumento della domanda. E questo si può ottenere se riusciamo a fare un salto di qualità rispetto al passato, facendo, ciascuno, la propria parte a secondo delle competenze per cui è chiamatoOliverio all'unical 2 a rispondere. Noi stiamo anche lavorando per correggere il nostro approccio con il territorio”. Il Presidente della Regione ha fatto anche riferimento agli abusi in edilizia ed ha parlato del patrimonio paesaggistico della regione, citando i parchi, e della necessità di una migliore valorizzazione delle loro risorse. “Insomma, dobbiamo avere – ha detto ancora Oliverio – una visione innovativa perché questa necessità viene dalla rete e dalla dimensione globale nella quale le peculiarità di un territorio possono essere, e sicuramente sono, la sua ricchezza”.