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Emergenza Covid, due nuove zone rosse in Calabria

NARDODIPACE (VV) – Due nuove zone rosse sono state istituite in Calabria su decisione del presidente della Regione, Spirlì. Si tratta del comune di Nardodipace, in provincia di Vibo Valentia, e della frazione Barritteri di Seminara, nel reggino. Il provvedimento, che resterà in vigore in entrambe le realtà fino all’11 ottobre. In particolare nel caso di Nardodipace, dall’ incremento registrato negli ultimi otto giorni con 12 soggetti positivi al coronavirus, pari a 10,23 positivi per 1000 abitanti. Secondo l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia il dato presenta “un’incidenza significativa in rapporto al numero dei tamponi eseguiti e alla popolazione residente”. Nei giorni scorsi era stato il sindaco del comune del vibonese Antonio Demasi, a chiudere le scuole a seguito dell’accertata positività di alcuni bimbi.

 Analogo provvedimento è stato adottato per la frazione Barritteri di Seminara dove, come riporta il testo dell’ordinanza regionale, il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria ha comunicato “una crescita esponenziale di soggetti positivi al Covid 19 con 40 casi totali su una popolazione di 839 abitanti”.

Elevata incidenza di casi Covid, Rocca di Neto in zona rossa

Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ai fini del contenimento della diffusione del Covid-19, ha firmato oggi l’ordinanza, n. 35, con la quale viene disposta l’istituzione della “zona rossa” nel Comune di Rocca di Neto (in provincia di Crotone).Le misure sono in vigore dalle ore 22 di oggi, 10 maggio, a tutto il 24 maggio. 
Il provvedimento si è reso necessario dopo che, con nota del 9 maggio 2021, il dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Crotone ha comunicato che «nel Comune di Rocca di Neto, che conta una popolazione residente pari a 5.474 abitanti, negli ultimi 14 giorni, si è registrata un’elevata incidenza di nuovi casi confermati di Covid-19».«L’analisi dei dati giornalieri aggregati pervenuti a livello regionale – riferisce il dipartimento –, evidenzia nel Comune di Rocca di Neto, un numero di casi attivi pari a 54, dei quali circa il 70% si sono registrati nella settimana dal 3 maggio al 9 maggio 2021. L’incidenza, rispetto alla popolazione residente, registra dunque valori ampiamente superiori ai livelli di allerta».

SCUOLE

«Le attività scolastiche e didattiche in presenza della scuola secondaria di secondo grado – è scritto nell’ordinanza – sono limitate a non più del 50% della popolazione studentesca, fermo restando quanto previsto all’art. 1 comma 3 del medesimo decreto n. 52/2021 (che prevede fino alla classe terza delle scuole secondarie di primo grado, la didattica integrale in presenza)».

LA SITUAZIONE NELLA PROVINCIA

L’Asp ha anche sottolineato che, «nella provincia di Crotone, nella medesima settimana, sono stati rilevati valori di incidenza per 100mila abitanti pari a 156 che, sebbene in diminuzione rispetto alla settimana precedente, evidenzia ancora l’alta circolazione del virus in specifiche aree del territorio provinciale e impone di mantenere alto il livello di attenzione, sia per la situazione epidemiologica presente, che per il possibile grado di saturazione nel numero di posti letto occupati in area medica e terapia intensiva».

Covid, Montalto Uffugo e Paravati di Mileto in zona rossa

CATANZARO – Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ai fini del contenimento della diffusione del Covid-19, ha firmato oggi l’ordinanza, n. 30, con la quale viene disposta l’istituzione della “zona rossa” nel Comune di Montalto Uffugo (in provincia di Cosenza) e nella frazione Paravati di Mileto (Vibo Valentia).

L’ORDINANZA

Il provvedimento prende atto dell’interlocuzione con i sindaci dei Comuni di Montalto Uffugo e Mileto e con i dipartimenti di Prevenzione delle Azienda sanitarie provinciali di Cosenza e di Vibo Valentia.

L’ordinanza istituisce le due zone rosse «dalle ore 5 del 30 aprile a tutto il 13 maggio 2021», tenuto conto che «l’incidenza del contagio, negli ultimi 7 giorni, rispetto alla popolazione residente, registra valori superiori ai livelli di allerta e interessa un cospicuo numero di individui di età pediatrica, con possibili ripercussioni nel setting scolastico».

SCUOLA

Nei Comuni interessati dall’ordinanza «sono limitate a non più del 50% della popolazione studentesca le attività scolastiche e didattiche in presenza della scuola secondaria di secondo grado, fermo restando quanto previsto all’art. 1 comma 3 del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52».

«Resta ferma la possibilità per i Comuni di intervenire – è scritto ancora – con l’adozione di ulteriori provvedimenti in relazione alla situazione epidemiologica caratterizzante il singolo territorio di riferimento, nel rispetto del principio di proporzionalità e adeguatezza correlato al rischio da fronteggiare».

Covid, Rocca Imperiale in “zona rossa”. Proroga per altri tre comuni

CATANZARO – Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, nell’ambito delle misure di contrasto al Covid-19, ha firmato oggi, l’ordinanza, n. 29, che dispone l’istituzione di “zona rossa” nel Comune di Rocca Imperiale (in provincia di Cosenza) e proroga la stessa misura nei territori di Cutro (Kr), Acri e San Giovanni in Fiore (Cs).

Il provvedimento prende atto «della comunicazione del 20 aprile scorso della commissione straordinaria del Comune di Cutro e dell’interlocuzione con i sindaci di Rocca Imperiale, Acri e San Giovanni in Fiore e con i dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie provinciali di Cosenza e di Crotone».

ZONA ROSSA

L’ordinanza istituisce la “zona rossa” nel Comune di Rocca Imperiale dalle ore 5 del 27 aprile a tutto il 10 maggio 2021. Per i Comuni di Cutro, Acri e San Giovanni in Fiore il provvedimento stabilisce «per ulteriori 7 giorni, senza soluzione di continuità e fino a tutto il 3 maggio 2021, le disposizioni di cui all’ordinanza n. 23/2021».

SCUOLA

In tutti e quattro i Comuni interessati dall’ordinanza «sono limitate a non più del 50% della popolazione studentesca, le attività scolastiche e didattiche, in presenza, della scuola secondaria di secondo grado, fermo restando quanto previsto all’art. 1 comma 3 del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52».

ALTRE MISURE

«Resta ferma la possibilità, per i Comuni, di intervenire – stabilisce inoltre l’ordinanza – con l’adozione di ulteriori provvedimenti in relazione alla situazione epidemiologica caratterizzante il singolo territorio di riferimento, nel rispetto del principio di proporzionalità e adeguatezza correlato al rischio da fronteggiare».

Ad Acri prorogata la zona rossa ma si torna in classe

ACRI (CS) – Il comune di Acri resterà “zona rossa” per un’altra settimana. Dallo spiegarne le motivazioni direttamente non si sottrae il Primo cittadino Pino Capalbo.

«I contagi nella nostra cittadina sono sensibilmente diminuiti negli ultimi 14 giorni, passando da 230 a 83 (71 registrati nell’ultima settimana)». Tuttavia, prosegue il Capalbo, «il Dipartimento di Prevenzione di Cosenza, sulla base delle norme che impongono le restrizioni, ha formulato richiesta di prolungare le misure restrittive su nostro territorio al Dirigente Generale della Salute di Regione Calabria. Il Presidente Spirlì, con ordinanza n° 28 del 24 Aprile 2021, ha inteso decretare».

Scuola

Per quanto riguarda la scuola c’è cautela ma si ritorna comunque fra i banchi. «Alla data odierna – ha aggiunto il Sindaco -, tra personale e alunni, i dati riguardanti le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, interessate da precedenti ordinanze sindacali di sospensione della didattica in presenza, sono di 9 positivi (in quarantena obbligatoria). Le misure adottate fino ad oggi hanno evidenziato come la sospensione in presenza, nella fase più alta di diffusione dei contagi nella nostra città, hanno evitato che il virus potesse diffondersi nella comunità scolastica. Da domani dunque, si torna a scuola». Alla luce di ciò Capalbo non manca di raccomandare prudenza ai suoi concittadini «soprattutto a genitori, insegnanti e personale scolastico il rispetto dei protocolli. Evitiamo che tutti i sacrifici fatti dai nostri bambini siano vanificati».

Covid: Botricello e Fossato di Montebello Jonico in zona rossa

CATANZARO – Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha firmato una nuova ordinanza che dispone l’istituzione della “zona rossa” nel Comune di Botricello (in provincia di Catanzaro) e nella frazione Fossato Jonico di Montebello Jonico (Reggio Calabria).

Il provvedimento sarà in vigore dalle ore 5 di domani, 14 aprile, a tutto il 27 aprile.

LE MOTIVAZIONI

«Con nota del 13 aprile – riporta l’ordinanza – il dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria ha comunicato che nella frazione di Fossato Jonico del Comune di Montebello Jonico, si è registrata una elevata incidenza di nuovi casi confermati e, attualmente, risultano 31 casi attivi su una popolazione di circa 700 residenti».
«A seguito della comunicazione del sindaco del Comune di Botricello – viene specificato ancora –, è stata effettuata una ricognizione dei dati epidemiologici disponibili a livello regionale in quel territorio, rilevando che negli ultimi 14 giorni si sono registrati 73 nuovi casi confermati, dei quali circa il 40% negli ultimi sette giorni, con 5 ricoveri e 1 decesso». «Nei territori dei Comuni sopracitati – è scritto nell’ordinanza – si assiste pertanto a un trend fortemente crescente nelle ultime due settimane e, in particolare, negli ultimi 7 giorni, e si registra una incidenza, rispetto alla popolazione residente, superiore ai livelli di allerta».
«Alla luce dell’alta trasmissibilità del contagio dovuto alla diffusione delle varianti virali – viene infine sottolineato nel provvedimento –, deve essere limitata la circolazione delle persone, diminuendo al massimo ogni occasione di contatto e di socialità al fine di mantenere sotto controllo anche la situazione epidemiologica regionale, nel rispetto del principio di proporzionalità e adeguatezza in relazione al rischio da fronteggiare».

Calabria arancione ma 5 comuni passano in zona rossa fra cui Acri e San Giovanni in Fiore

CATANZARO – Il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha emanato una nuova ordinanza che dispone la “zona rossa” per i Comuni di Acri, Altomonte, Crosia e San Giovanni in Fiore (provincia di Cosenza) e Cutro (Crotone). L’ordinanza ha validità dalle ore 5 del 13 aprile a tutto il 26 aprile.

LE MOTIVAZIONI

Nei Comuni interessati, è scritto nel provvedimento, «si assiste a un trend fortemente crescente nelle ultime due settimane e, in particolare, negli ultimi 7 giorni si registra una incidenza, rispetto alla popolazione residente, superiore ai livelli di allerta. Tale situazione è suscettibile di ulteriore incremento alla luce di ulteriori test effettuati in attesa di conferma». «L’analisi dei dati cumulativi a livello regionale, pur evidenziando, negli ultimi sette giorni, un lieve rallentamento nella crescita del numero assoluto dei casi confermati e una leggera diminuzione dell’incidenza per 100mila abitanti, calcolata dal 2 all’8 aprile, comunque sempre ampiamente inferiore alla soglia di allerta, impone – riporta ancora l’ordinanza – di mantenere alto il livello di attenzione sia per la situazione epidemiologica presente in specifici territori, che per il grado di saturazione nel numero di posti letto occupati in area Medica e Terapia intensiva». «Al fine di preservare il mantenimento della collocazione nella “zona arancione” – viene infine sottolineato –, è necessario intervenire con misure maggiormente restrittive in quelle aree dei territori provinciali nei quali l’incidenza di casi confermati per 100mila abitanti è superiore alla media regionale e raggiunge i valori di allerta».

Cosenza, lettera aperta di una commerciante contro la zona rossa

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Sarah Santojanni, toelettatrice cosentina, delusa dai provvedimenti presi per la zona rossa che tagliano le gambe al suo settore.

 

COSENZA – “Ci son cascato di nuovo” canta Achille Lauro. E in Calabria ci siamo cascati in pieno. Di nuovo in zona rossa, di nuovo chiuse la maggior parte delle attività, toelettature comprese. Ma perché chiudere le tolettature? Quale la possibilità di contagio in una toelettatura? Ma soprattutto a cosa servono le toelettature? Sono fondamentali per il benessere animale e, di conseguenza, per quello del suo padrone o, se preferite, del suo umano convivente. Una famiglia su tre ha un animale che vive in ambiente domestico e dunque l’igiene del cane o del gatto sono di primaria importanza. Ci sono cani che non è possibile lavare in casa, per difficoltà e taglia. In toelettatura si effettuano anche bagni medicati per cani affetti da dermatite e altri problemi cutanei che necessitano anche di trattamenti settimanali. Molte razze hanno bisogno di toelettature periodiche per non incorrere in nodi e feltri. La toelettatura restituisce igiene e salute. In toelettatura vengono applicati tutti i protocolli di sicurezza previsti dal D.L. e, da quando è scoppiata la pandemia, sono state rimosse le sale d’attesa, si lavora solo e unicamente per appuntamento e gli ambienti vengono sanificati dopo ogni servizio. Il toelettatore non ha rapporti col cliente ma solo con gli amici a quattro zampe. Banalizzando, il rapporto del toelettatore col cliente è come quello che ha il gestore di un autolavaggio o di una lavanderia. Si lascia la macchina, si lascia il capo da lavare e si torna per ritirare la macchina o il cappotto puliti e pagare il servizio.  Certo, rispetto a queste ultime attività, la figura professionale del toelettatore è meno conosciuta e spesso viene associata unicamente all’estetica e dunque ad un servizio tutto sommato superfluo, un vezzo. Per questo in Italia è nato un movimento #ilmiolavoroeutile. Un movimento di protesta ma anche di conoscenza che rivendica la dignità del servizio e la necessità di difendere l’igiene e il benessere di animali e umani. Non dimentichiamo che molti animali da compagnia svolgono funzione di pet terapy. I presidenti delle regioni Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Puglia si sono resi conto dell’utilità del servizio offerto dalle toelettature e hanno emesso un’ordinanza che permette loro di lavorare. Il movimento #ilmiolavoroeutile si sta organizzando anche in Calabria. Sarebbe auspicabile che l’ordinanza diventasse nazionale ma, nell’attesa, il presidente della regione Calabria potrebbe fare la differenza, ponderando rischi e benefici a favore di una categoria che ha creduto, rischiato e investito in una terra tanto difficile, anche senza pandemia.

Sarah Santojanni

Birimbau – Cosenza

Calabria in zona rossa. Indice Rt a 1.37

COSENZA – Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in serata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedi 29 marzo. Passano in area rossa le Regioni Calabria, Toscana e Val d’Aosta. mentre il Lazio passa in area arancione a scadenza della vigente ordinanza, ovvero da martedì 30 marzo.

Niente zone gialle

Fino al 30 aprile saranno confermate le misure oggi in vigore che prevedono solo zone arancioni e rosse.

E’ l’orientamento che emerge al termine della cabina di regia Covid sul nuovo decreto. Le misure dovrebbero essere in vigore fino a fine mese e l’unica novità dovrebbe riguardare il ritorno in classe fino alla prima media anche in zona rossa. Per il resto dovrebbero essere confermate tutte le restrizioni. Il Presidente del Consiglio alle ore 14.00 terrà una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.
Scende il valore dell’Rt nazionale che passa dallo 1,16, della scorsa settimana a 1.08.
 
I valori dell’indice Rt nelle Regioni: 
Abruzzo 0.87; Basilicata 0.95; Calabria 1.37; Campania 1.05; Emilia Romagna 0.98; Friuli Venezia Giulia 1.23; Lazio 0.99; Liguria 1; Lombardia 1.08; Marche 1.15; Molise 1.17; Piemonte 1.17; provincia autonoma di Bolzano 0.78; provincia autonoma di Trento 1.02; Puglia 1.17; Sardegna 1.03; Sicilia 0.99; Toscana 1.1; Umbria 0.97; Valle d’Aosta 1.75; Veneto 1.23.
 

Preoccupante incremento dei casi, Acri in zona rossa. Deceduto un 88enne

ACRI (CS) – Troppo sostenuto e repentino l’aumento dei casi registrati negli ultimi giorni (quasi 90 positivi al tampone molecolare, ma ce ne sarebbero circa una settantina al test rapido): Acri passerà in zona rossa. 

Le parole del sindaco Capalbo

«La percentuale di contagi nel nostro comune desta preoccupazione – spiega il sindaco Pino Capalbio – e pertanto, a seguito delle ordinanze di sospensione di didattica in presenza e di divieto di consumo all’aperto di bevande alcoliche (ribadendo gli obblighi previsti dal DPCM del 2 marzo), ho inteso concordare con i Dipartimenti di Prevenzione di Acri e Cosenza di chiedere alla Presidenza di Regione Calabria di dichiarare “Zona Rossa” il nostro territorio. In attesa dell’ordinanza regionale, raccomando a tutti di evitare riunioni nelle case, di festeggiare compleanni e di evitare qualsiasi tipo di assembramento: comportamenti irresponsabili pregiudicano la salute di tutti noi nonché il ritorno alla normalità.
Acri sia responsabile come nella prima fase di lockdown».

Deceduto un 88enne

A rendere ancora più preoccupante la situazione dai dati sui ricoveri. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Asp di Cosenza, 9 acresi sono ricoverati nei reparti ordinari, 2 in quello di terapia intensiva. Inoltre nelle ultime ore si registra purtroppo il terzo decesso per Covid: un anziano di 88 anni, R. Z., già posto in quarantena.