Gratteri a Reggio Emilia lancia il suo monito alla politica

REGGIO EMILIA – «Il potere politico italiano è troppo timido nell’affrontare in concreto e in modo radicale i problemi della giustizia, tanto che a volte faccio davvero fatica a cogliere la buona fede in chi non si rende conto che, con un semplice decreto legge, in un mese si potrebbero ridurre i costi e, almeno del 60%, anche i tempi dei processi…». Lo ha detto – secondo quanto riferisce un comunicato della Provincia di Reggio Emilia – il procuratore capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri, intervenendo alla giornata conclusiva della settima edizione del Festival “Noicontrolemafie” che si è tenuto nella città emiliana. Gratteri ha cominciato il suo intervento con un elogio alla nostra magistratura «ma soprattutto alla nostra polizia giudiziaria, agli uomini e alle donne che stanno sul campo ad indagare, che è davvero molto evoluta, apprezzata in tutto il mondo e in grado di discutere alla pari con gli agenti dell’Fbi o di Scotland Yard. Dal punto di vista tecnologico siamo magari un passo indietro – ha aggiunto Gratteri invidiando ad esempio alla Bka tedesca – uno strumento che consente di risalire dalla forfora al Dna, ma in tecnica di indagine non siamo secondi a nessuno- Anche la legislazione antimafia è la più evoluta al mondo, forse anche perché di mafie ne abbiamo almeno quattro, ma dal potere politico e da legislatore ci aspettiamo sempre più coraggio e slancio – ha aggiunto Gratteri sollecitando nuovamente – una maggiore informatizzazione del processo penale e modifiche normative che eliminino i tempi morti dei processi».

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