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Crotone, brutto stop ad Avellino

AVELLINO – CROTONE: 2-0 (9′ Schiavon,92′ Galabinov)

AVELLINO: Seculin, Pisacane, Peccarisi, Izzo (72′ Fabbro), Zappacosta, Schiavon, Togni (90′ Pizza), D’angelo, Ladriere (82′ Angiulli),Galabinov, Castaldo. Panchina: Terracino, De Vito, Decarli, Soncin, Biancolino, Ciano. Panchina: Massimo Rastelli

CROTONE: Secco, Del mPrete, Cremonesi, Ligi, Mazzotta, Cataldi, Crisetig, Dezi (77′ De Giorgio), Bernardeschi (63′ Giannone), Ishak, Bidaoui (46′ Pettinari). Panchina: Gomis, Meola, Suagher, Galardo, Matute, Diop. Allenatore: Massimo Drago

AMMONITI: Izzo, Togni, D’angelo, Castaldo, Cataldi

ARBITRO: Massimo Drago

L’Avellino ospita al Partenio il Crotone nel match valido per la 36esima giornata di campionato. Gli irpini sono in undicesima posizione a quota 49 e cercheranno la vittoria tra le mura amiche per entrare nei play-off.  Pitagorici sono in quarta posizione , vogliono mettere pressione al Latina e all’ Empoli per l’accesso diretto in Serie A.  Dieci minuti sul taccuino di gara ed Avellino in vantaggio: Zappacosta fugge sulla destra, crossa, ma la palla viene respinta dai calabresi, la palla giunge sui piedi di Schiavon il quale con un tiro potente da fuori area trafigge Secco, palla nell’angolino in basso a sinistra. Al 20′ il primo tiro in porta del Ctotone su calcio di punizione battuto da Cataldi, ma Seculin blocca sicuro.Gara piuttosto brutta, del resto la pioggia battente rende difficili anche le cose più semplici: le palle gol scarseggiano. L’ultima tiro in porta del primo tempo è ‘un’altra punizione battuta dall’Avellino con Togni, ma secco blocca.  Squadre a riposo con l’Avellino avanti 1-0 grazie al gol di Schiavon. Il Crotone prova a reagire dopo lo svantaggio ma non riesce a creare palle gol. Inizia il secondo tempo e partita fino al 60′ noiosa con i calabresi che non riescono ad entrare in partita, mentre l’Avellino gestisce il vantaggio senza alzare il ritmo. La prima occasione del secondo tempo è al 65′ quando Galabilanov tira centralmente da buona posizione, ma Secco  devia il pallone. Ancora il centrocampista campano pericoloso qualche minuto più tardi, quando su cross di Zappacosta, svetta di testa e colpisce la palla, ma Secco blocca a terra. Negli ultimi minuti di gioco, forcing del Crotone, tutto l’Avellino dietro alla linea del centrocampo. L’unica occasione per i rossoblù del secondo tempo è allo scadere, quando De Giorgio ci prova da fuori area con un gran tiro, ma la palla termina di poco a lato. Ma al 93’ l’Avellino raddoppia meritatamente: erroraccio difensivo di Crisetig che scivola in area di rigore, Galabinov salta Secco e deposita in rete. 2-0 e partita finita.L’Avellino ritrova la vittoria in casa battendo il Crotone per 2-0. Gli irpini si portano a ridosso della zona play-off, il Crotone perde terreno sull’Empoli vittorioso contro lo Spezia ma ancora niente è perduto poichè con gli ancora 55 punti in classifica, la squadra è al quarto posto ancora in piena lotta per la serie A. Prossimo turno in casa contro il Padova.

IntervistiamoCi – Marzo: Edoardo Blondett

È partito in sordina, collezionando panchine dalla prima contro il Tuttocuoio fino alla trasferta di Castel Rigone. Di lui si diceva un gran bene, si, ma nulla di più. Poi, contro il Melfi, la svolta: Pepe, titolare, si fa male e chiede il cambio. Tutti si aspettano Carrieri, e invece entra lui, il ragazzo della Samp, che sfodera una prestazione stratosferica prendendosi il posto da titolare, da lì in poi, come centrale e, in emergenza, come terzino. I lettori di ottoetrenta lo hanno votato come il migliore del mese di Marzo e noi lo abbiamo intervistato, mettendovi nell’uovo un regalo (seppur ritardatario).

D: Edoardo, tu provieni da una società di rilievo come la Sampdoria. Ora sei qui a Cosenza, a difendere le sorti di un blasone comunque molto importante: cosa pensi del pubblico di questa città?

R: Sicuramente non è una piazza facile, perché la città è comunque molto esigente, in quanto questa società ha calcato palcoscenici più importanti. Quindi è un pubblico indubbiamente caloroso, ma anche molto esigente. [A metà risposta passa Frattali, che prende simpaticamente in giro Edoardo dicendo di aver capito finalmente perché avesse messo il gel.]

D: A parte il fattore pubblico, com’è stata l’accoglienza della città e delle persone?

R: No, quella è stata la parte più bella. Io non ero mai stato al Sud, ed il calore che si dice che abbiano i meridionali l’ho ritrovato qua a Cosenza spesso e volentieri, quindi mi son trovato molto bene. Anche come città, non ci manca mai niente.

D: Abbiamo posto questa domanda anche a quelli che prima di te sono passati sotto le mie grinfie, e tutti ci hanno risposto alla stessa maniera: confermi che il più “vecchio” della squadra è Bigoni?

R: Si, assolutamente [ride, ndr]. No va beh, lui ha questa grande dote di essere inquadrato nel proprio professionismo in tutto e per tutto, quindi è un nonno si, ma un nonno professionista, senza ombra di dubbio.

D: Tu comunque sei un giocatore estremamente giovane, benché proveniente da un Settore importante come quello blucerchiato. Come ti trovi di fianco ad un uomo di esperienza come Nicholas?

R: Nicholas è sempre stato di grande aiuto, sia quando sono dovuto entrare a partita in corso, come contro il Melfi, sia nelle successive partite, così come negli allenamenti, è sempre pronto a dispensare consigli e a mettere una pezza per te. Se sto facendo bene è anche grazie a lui.

D: Una persona che sta un minimo a contatto con voi ha l’impressione che voi siate prima di tutto una famiglia e poi calciatori che condividono la stessa esperienza.

R: Si, è verissimo, viviamo praticamente tutti insieme, siamo perennemente insieme, anche dopo gli allenamenti, non è un rapporto che si limita al solo professionismo, ma comunque va al di là dell’aspetto lavorativo.

D: La componente portieri: per un difensore, quant’è importante avere alle spalle due portieri di grande livello come Gigi e Fede [Frattali ed Orlandi, ndr].

R: Importantissimo, anche perché sono forti, sia Gigi, come ha dimostrato partita dopo partita, sia Fede, che pure non ha potuto dimostrarlo, anche perché nell’unica partita che ha avuto a disposizione, dopo un’ottima prestazione, è stato espulso. Indubbiamente avere dietro un portiere di questo calibro ti conferisce una sicurezza fondamentale.

D: Quello che molti si chiedono, proprio perché hai impressionato in positivo, è se l’anno prossimo resterai a Cosenza, ovviamente dovrai parlare con la Sampdoria, ma sappiamo che l’intenzione del giocatore è sempre importante.

R: La mia volontà c’è, perché qui mi son trovato bene sia come città che anche sotto tanti altri aspetti, quindi a me potrebbe solo far piacere, anche perché l’anno prossimo sarà un campionato assolutamente importante, con grandi valori ed ovviamente aiuterebbe la mia crescita personale.

D: Va benissimo, ringraziamo Edoardo Blondett, al quale chiediamo un saluto per i lettori di Ottoetrenta.

R: Un saluto ad Ottetrenta che spesso seguo, così come la mia famiglia che su Facebook mi tagga sempre negli articoli e nelle interviste del vostro giornale.

 

Francesco La Luna

Ph: Maria Celeste Cupo

 

PLAY OFF SCUDETTO/ Pro Reggina, male la prima: a Reggio passa Montesilvano

Tanto cuore e carattere non sono bastati alla Pro Reggina per superare il Montesilvano. Grande prestazione per le calabresi che dopo un primo tempo equilibrato, avrebbero meritato nel finale di agguantare il pareggio. La sconfitta, però, non ha sminuito l’impegno e l’intensità messi dalle calabresi al cospetto di un avversario forte, con ottime individualità, ma incapace di concretizzare le tante occasioni avute. 

PRO REGGINA – MONTESILVANO 1 – 2

PRO REGGINA: 27 Cacciola, 12 Pugliese, 7 Napoli,  3 Romeo, 9 Mezzatesta, 11 Politi, 6 Vadalà, 21 Assumma, 22 Macri’ A., 23 Macri’ M. , 16 Onesto, 30 Mendolia. All.: Tramontana.

MONTESILVANO: 23 Ghanfili, 4 Colatriani, 5 Burgaya Cornet, 6 Di Pietro, 7 Guidotti, 9 D’Ambrosio, 10 D’ Incecco, 12 Borges Da Silva, 14 Iturriaga Perez, 17 Contestabile, 20 Bellucci, 29 Troiano. All.: Salvatore.

ARBITRI: Fabio De Pasquale di Marsala, Tullio Graziano di Palermo.

CRONO: Fabrizio Schirripa di Reggio Calabria.

MARCATORI: 3’ 22’’ pt  Mezzatesta (PR), 11’ 01’’ pt Borges Da Silva (M); 7’ 14’’ st Perez (M).

AMMONITI: Mezzatesta (PR), Da Silva (M).

PARTITA – Nell’incoraggiante prova delle calabresi sono evidenti i margini per migliorare. Cacciola, Mezzatesta, Politi, Napoli, Romeo, Alessia Macrì, hanno partecipato con vigore alla prestazione della Pro Reggina pensata e diretta da Enzo Tramontana. Da registrare la crescita del gruppo capace di centrare i play off e dimostrare nella gara con le abruzzesi di poter giocare alla pari con tutti, giovandosi della sicurezza tra i pali di Cacciola e della corsa, tecnica e precisione di Mezzatesta. Sugli scudi con le altre è emersa la giovane Alessia Macrì, appena esordiente. Il Montesilvano ha provato ad attaccare nel primo tempo, facendo girare bene palla e provando la conclusione dalla distanza. Triangolazioni, passaggi rapidi e improvvise accelerazioni hanno consentito alle abruzzesi di rendersi pericolose al tiro con Perez e Da Silva. Quest’ultima poi, ha siglato la rete del vantaggio, trovando l’angolo basso alla sinistra della porta difesa con grande tempestività e capacità reattiva da Cacciola. Costante la pressione del Montesilvano, pronto a raddoppiare sul portatore di palla avversario, per costruire poi, in velocità per la finalizzazione delle proprie giocatrici. La Pro Reggina, ha contenuto, provando la giocata vincente in contropiede. Un’azione che puntualmente ha portato al pareggio con Mezzatesta, lesta ad insaccare sul passaggio di Politi.  Nella ripresa, la Pro Reggina è partita con un maggiore piglio e ha sfiorato il gol, nelle prime fasi di gioco. Il Montesilvano ha insistito, ma ha trovato pochi spazi per manovrare, costretto a ripiegare sulle  veloci ripartenze avversarie. Nel finale le abruzzesi hanno spinto alla ricerca della rete della vittoria. La Pro Reggina ci ha creduto sino alla fine, ma il Montesilvano ha trovato la rete della vittoria con Perez. Per le calabresi, l’occasione per il pari è sui piedi di Romeo, che sfuggita alle avversarie, ha concluso di poco a lato della porta difesa da Ghanfili. Al termine le squadre stanche si sono allungate, limitandosi a presidiare le rispettive aree.

Ottoetrenta chiude la stagione: vota il Lupo dell’anno!

In questi mesi abbiamo visto tante partite, vissuto tante emozioni, captate anche dai racconti delle cronache. Ora è il momento dei giudizi finale da parte di voi lettori: chi è stato, secondo voi, il migliore dell’anno? La scelta è ricaduta su sei componenti della squadra: Pierluigi “Gigi” Frattali, Mr. Fantastic, anzi Mr. Frattastic, l’uomo di gomma, l’uomo allungabile che arriva su tutti i palloni; Nicholas Guidi, la Roccia, l’uomo insuperabile, il Senatore della difesa rossoblu’; Federico Mannini, autore di una prima parte di stagione sottotono ma di un girone di ritorno in crescendo, coronato dal gol nel centenario; Marco “Ciri” Criaco, il goleador del 23 febbraio, molte volte migliore in campo, rinato come mezzala nel nuovo 4 – 3 – 3 messo dentro dal Capp; Marco “Miscela” Bigoni, l’eclettico e polivalente uomo dello scacchiere silano che, da inizio anno, a parte portiere e prima punta, ha ricoperto tutti i ruoli; Gianluca De Angelis, il goleador, il bomber, l’uomo che, fino all’infortunio patito in allenamento di ritorno da Chieti, è stato il più decisivo, nonché l’unico in doppia cifra. Loro si giocheranno l’ultima intervista, loro saranno gli ultimi protagonisti del sondaggio di Ottoetrenta. Non perdete tempo e votate, o nel link sottostante l’articolo oppure a lato del giornale. Non mancate domani, quando uscirà l’intervista del numero di Marzo ad Edoardo Blondett, e soprattutto non dimenticate di partecipare a quest’ultimo sondaggio!

 

P.S. Causa problemi di memoria e numero, abbiamo inserito solo successivamente il settimo partecipante, RoadRunner Jonathan Alessandro. Ci scusiamo per l’inconveniente.

Francesco La Luna

 

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Pro Reggina, spasmodica attesa playoff

Cresce l’attesa per la partita di andata dei play off,  in cui la Pro Reggina ’97 affronterà Città di Montesilvano. Un percorso in crescita per la Pro Reggina, che al termine della stagione regolare ha totalizzato 47 punti, ottenendo la quarta posizione in classifica nel girone c del campionato nazionale di calcio a 5 femminile. In tutto la squadra calabrese ha concretizzato 15 vittorie, 9 sconfitte e 2 pareggi. Numeri che hanno consentito alla Pro Reggina, già campione d’Italia nel campionato 2011 – 2012, di entrare anche quest’anno tra le migliori 12 squadre italiane e disputare i play off scudetto. Più agevole l’iter che ha contraddistinto Città di Montesilvano, che ha ottenuto la seconda posizione in classifica nel girone b, con 22 vittorie e 4 pareggi, giunta dietro la Lazio del pallone d’oro Lucileia. Mercoledì (ore 16:00) al PalaBotteghelle, dunque, sarà importante l’apporto di tifosi chiamati a sostenere la squadra nel delicato impegno: “I nostri tifosi hanno costituito una parte fondamentale per i nostri successi – ha dichiarato Federica Mezzatesta. Ci hanno sempre sostenuto con calore e affetto”. La giovane laterale, ha materializzato nella stagione regolare 34 reti: “Sono certa che anche per questa prima gara dei play off , il pubblico sarà numeroso. Siamo cariche e fortemente motivate. Abbiamo voglia di lottare insieme ai nostri tifosi per raggiungere un altro successo. Abbiamo lavorato intensamente, limando ogni possibile soluzioni tattica, per essere precisi ed efficaci. L’approccio come sempre sarà fondamentale.  Dovremmo mettere grande  grinta e cattiveria agonistica per imporre sin dalle prime fasi il nostro gioco e chiudere gli spazi alle nostre avversarie”. Ludovica Politi  ha invitato i tifosi a stare accanto alla squadra: “ Il loro calore sarà come sempre importante per motivarci nei momenti di difficoltà e gioire per i nostri successi. Sono convinta che  domani il pubblico non farà mancare il proprio contributo, arrivando da ogni parte numerosi per sostenerci in questo primo impegno dei play off”. Sulla partita, Ludovica ha aggiunto: “Siamo orgogliose di rappresentare la Pro Reggina, l’unica squadra calabrese che ha conquistato nello stesso anno lo scudetto e la Supercoppa.  Poter indossare questa maglia  è un onore e vogliamo dimostrarlo in ogni partita, dando sempre il massimo, per regalare altre soddisfazioni ai nostri tifosi”.

Pro Reggina, al via l’avventura play off

Terminata la stagione regolare, la Pro Reggina ’97 sarà impegnata per  la prima gara dei play off scudetto contro Città di Montesilvano, mercoledì (ore 16:00) al Palabotteghelle. “Ci aspettiamo una gara combattuta – ha dichiarato Enzo Tramontana. Conosciamo il valore del nostro avversario. Metteremo il massimo impegno ed attenzione per ottenere un risultato positivo. Abbiamo lavorato con massima dedizione per preparare la gara nei minimi dettagli. Le ragazze hanno messo grande spirito di abnegazione e massima concentrazione negli allenamenti. Abbiamo cercato di ricaricare le energie nervose e di  migliorare i meccanismi, per trovare le soluzioni più adatte. L’applicazione tattica e le capacità tecniche dei singoli, ci  hanno consentito  di affrontare ogni avversario con sicurezza e determinazione”.

Il tecnico ha evidenziato poi, la soddisfazione per il traguardo raggiunto dalla società reggina: “Siamo felici di  disputare i play off, ma vogliamo continuare ad alimentare le nostre aspirazioni.  La squadra, nonostante la poca esperienza ha mostrato tenacia e personalità, non arrendendosi di fronte alle difficoltà, ma continuando a lottare con grande sacrificio. Le ragazze sono cresciute molto, acquisendo maggiore consapevolezza nei propri mezzi e intensificando le prestazioni con efficacia e concretezza”.

Sabato scorso, intanto, la Pro Reggina ha sostenuto un’amichevole contro la Lazio, dell’ex Siclari, Presto e Violi. La partita, terminata 7 a 2 per la Lazio,  si è disputata nel campo comunale di Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria. Per entrambe le squadre,  si è trattato di un test utile per provare schemi e soluzioni di gioco, in vista dei rispettivi impegni nei play off.  Per le calabresi ha segnato 2 reti Mezzatesta, mentre le laziali hanno centrato la vittoria con 5 reti di Lucileia, 1 Blanco e 1 Siclari.

Sulla partita, Enzo Tramontana, ha aggiunto: “E’ stata una buona prova. Siamo riusciti a tenere testa alla Lazio sino alla fine, provando anche qualche giocata in contropiede. La squadra ha mostrato dinamicità al cospetto di un avversario compatto e con ottime individualità. La gara è stata intensa. Le ragazze hanno fatto bene, anche con le più giovani che ho voluto premiare per l’impegno e l’attaccamento profusi nel corso della stagione”.

Subito dopo, le due squadre hanno partecipato ad una cerimonia che si è tenuta a Staiti, paese del basso ionio calabrese, di cui è originaria Marcella Violi, dove sono state accolte dal sindaco Antonio Domenico Principato che ha voluto rendere omaggio alla propria concittadina per i successi conquistati in ambito sportivo.

Cosenza, arrivano gli auguri di Guarascio

“Auguri di una buona Pasqua a tutti i tifosi del Cosenza, a tutti i cosentini, ai calabresi.
Nuove sfide ci attendono e le vinceremo”.

Questi gli auguri di Pasqua inviati dal Presidente Guarascio, mediante l’utilizzo del proprio profilo twitter, a tutti i supporter dei Lupi  sparsi nella Regione. Indubbiamente il modo migliore per festeggiare sarà iniziare a pensare alla prossima stagione, concludendo con sei punti su sei disponibili il campionato e, magari, iniziando a costruire le basi per il prossimo anno tramite il rinnovo di alcuni contratti che, ancora, non sono stati toccati: ad oggi, sicuri della permanenza sono Calderini, Napolano, De Angelis, Mosciaro e Carrieri, ovvero i proprietari di un contratto biennale o triennale.

Nuova Gioiese corsara a Cava de’ Tirreni

La Nuova Gioiese conquista una prestigiosa vittoria in trasferta contro la Cavese, imponendosi con lo score finale di 1 a 0. La formazione campana rappresentava ad inizio stagione una delle possibili vincitrici del campionato ed andare a sconfiggerla sul proprio terreno di gioco è un risultato importante che va a completare la stagione positiva della compagine di Gioia Tauro. La rete che ha permesso ai viola di espugnare il ” Lamberti” di Cava de’ Tirreni è arrivata grazie ad una prodezza di Antonio Crucitti che, col suo sinistro fatato, ha segnato direttamente da calcio d’angolo. Prossimo impegno per la Gioiese domenica 27 aprile al Polivalente nel derby contro l’Hinterreggio.

Domenico Barone

Cosenza calcio: al Rendano racconti sulla promozione in B del 1988

Al “Rendano” va in scena il racconto della promozione del Cosenza Calcio in serie B, nel 1988, ma anche quello dei cento anni della società rossoblu. Il 5 giugno del 1988 il Cosenza, nell’ultima di campionato, pareggia a Monopoli e conquista l’accesso alla serie cadetta. E’ un amarcord in piena regola quello che si è celebrato ieri nella sala “Quintieri” del Rendano e grazie al quale è stata rievocata soprattutto quella pagina calcistica, memorabile per la città di Cosenza.

Non una foto ingiallita, ma ancora viva, rinverdita grazie all’iniziativa promossa dalla Commissione cultura del Comune di Cosenza che, in occasione del centenario del Cosenza Calcio, ha invitato a raccontare la storia della promozione dell’88 i giornalisti che contribuirono all’impresa, con i loro articoli, le loro radiocronache, i loro commenti televisivi, accendendo la passione dei tifosi rossoblu e di tutti i cosentini, orgogliosi del salto di categoria.

L’idea è frullata in testa al consigliere comunale Mimmo Frammartino che nella stagione calcistica 1987/1988 era Assessore allo sport del Comune di Cosenza e partecipò in prima linea a quegli anni formidabili.

Il racconto di ieri è partito dalla proiezione di un video: “Cosenza, Bene, Bravo, Bis”, autore il giornalista Antonio Stagliano. Un reportage televisivo andato in onda nell’88 e che documenta le fasi dell’attesa del ritorno della squadra, allenata da Gianni Di Marzio, da Monopoli, per concludersi con la grande festa al San Vito, sotto la pioggia.

La speciale seduta della Commissione Cultura ha preso l’avvio dai saluti dell’Assessore allo sport del Comune Carmine Manna e dall’intervento del Presidente Claudio Nigro ed è subito proseguita con la relazione del Consigliere Mimmo Frammartino che ha spiegato le ragioni dell’incontro “volto a ricordare – ha detto – una delle pagine più belle ed emozionanti della vita calcistica cosentina, raccontata dai giornalisti sportivi di quel periodo. Le vicende di una comunità rappresentano – ha detto ancora Frammartino – un pezzo di storia ed ogni storia, degna di essere ricordata e raccontata rappresenta, alla fine, anche un fatto di cultura”.

Tra gli altri interventi della Commissione cultura anche quelli della Vice Presidente Maria Lucente, di Francesco Perri, Roberto Bartolomeo e Massimo Bozzo.

Tra gli artefici della promozione dell’88 ci fu anche il Sindaco dell’epoca, l’Avvocato Giuseppe Carratelli che ieri non ha voluto mancare all’appuntamento.

Presente anche Mario Romano che agli inizi degli anni ’80 partecipò, da Assessore allo sport, agli anni della rinascita del Cosenza, sotto la presidenza del vulcanico Vincenzo Morelli. A portare il saluto del CONI, il Presidente Provinciale Pino Abate, mentre a rappresentare l’attuale società di calcio, in sostituzione del Presidente Eugenio Guarascio, c’erano l’Amministratore delegato, avv.Domenico Quaglio e l’addetto stampa Gianluca Pasqua.

Poi gli aneddoti a profusione – non solo sulla promozione dell’88 – e il come eravamo evocato dai giornalisti intervenuti, premiati ciascuno con una targa ricordo del centenario del Cosenza.

E così Giancarlo Bria ricorda l’incidente stradale nel quale rimase coinvolto, con altri colleghi giornalisti, durante la trasferta di Campobasso, ma, dopo lo spavento, tutti alla partita. Oloferne Carpino, giornalista Rai oggi in pensione, rivela la sua temerarietà quando in gioventù, per assistere alla partita del Cosenza al vecchio stadio “Emilio Morrone”, scavalcava il muro di cinta. Poi la provocazione lanciata da Gianni Colistro, per molti anni firma della “Gazzetta dello Sport”, secondo il quale il centenario sarebbe “un falso storico” perché quello che si ritiene l’anno di nascita del Cosenza, il 1914, coinciderebbe, in realtà, con la nascita della “Fortitudo”, una società di ginnastica che disputò, nel corso di una manifestazione che ricomprendeva diverse discipline, anche una partita di calcio contro il Catanzaro, al campo di Piazza delle Armi, il 22 febbraio del 1914. Per Colistro la data di nascita del Cosenza risalirebbe, invece, al 1926, quando la società venne fondata dall’ing.Maspoli. E se Colistro pigia sul pedale del revisionismo storico, Franco Cretella ha una dedica per chi non è più presente: Massimo Marino, Giuseppe Baratta e Giuseppe Carci, così come Roberto Barbarossa che dedica il riconoscimento di ieri al padre che lo portava allo stadio dall’età di tre anni. Vincenzo D’Atri, altro volto noto della Rai regionale e autore del volume “Cosenza, storia in rossoblù”, ricorda che non era molto amato nello stadio di un’altra città calabrese, senza dire quale, ed Eugenio Gallo, altro decano dei giornalisti calabresi, evoca le scaramanzie del Presidente Carratelli, quando allo stadio, anche in giornate afose, continuava ad indossare il cappotto.

Valter Leone riavvolge il nastro ai tempi in cui, insieme al compianto Massimiliano Catena, intratteneva i tifosi sulle onde di “Radiorossoblù”. Giuseppe Milicchio, radiocronista storico del Cosenza calcio, ricorda il pionierismo radiotelevisivo, quando con un pugno di colleghi, “una grande famiglia”- dice – innovò profondamente il modo di raccontare il calcio servendosi per la prima volta di attrezzature tecniche di fortuna che consentirono la prima diretta satellitare da Casarano.

Paolo Mastroianni, protagonista in coppia con Gianni Colistro, di fortunate trasmissioni televisive, ritira la preziosa spilla tricolore offerta dal CONI.

Massimo Mitidieri, invece, ha il ricordo ancora nitido della promozione in serie B, quando evoca il pianto a dirotto del supertifoso Gigino Lupo o Padre Fedele in ginocchio che pregava per la vittoria del Cosenza. L’amarcord di Franco Rosito ha, invece, il sapore del thriller. 17 aprile 1988: a Salerno si disputa l’incontro Salernitana-Cosenza. Al 25’ segna Padovano per i rossoblù. Rosito fa la sua buona radiocronaca non dalla tribuna stampa, ma da un appartamento di fortuna di fronte allo stadio. Al goal di Padovano non sa resistere e urla a squarciagola. Una sfrontatezza che rischia di costargli cara, perché al termine dell’incontro una cinquantina di tifosi salernitani assediano il palazzo dove era ubicato l’appartamento e Rosito e i colleghi devono uscire scortati dalla polizia fino alla stazione ferroviaria, prima di far ritorno a Cosenza. Un’altra Cosenza-Salernitana fa capolino nei ricordi di Franco Segreto. I rossoblù vinsero 2 a 1. Parapiglia nello spogliatoio con i giocatori campani inferociti contro l’arbitro Cinciripini e contro i giornalisti. Provvidenziale l’intervento del Presidente Carratelli che riporta ordine e placa gli animi.

Vincenzo Segreto, per anni corrispondente di “Tuttosport” manda un messaggio da Parma, città dove si è trasferito da un po’, mentre Antonio Stagliano racconta di quando con un gruppo di colleghi partì per seguire la squadra a Siena, salendo sul treno sbagliato. I particolari della trasferta di Monopoli rivivono poi nelle parole di Santi Trimboli, anche lui giornalista RAI, da qualche anno in pensione, autore dell’ultima intervista al compianto Donato Bergamini.

Da Reggio Calabria è arrivato appositamente Cristofaro Zuccalà, all’epoca capo dei servizi sportivi di “Gazzetta del Sud” che, curiosamente, raccontò il campionato ’87-’88 fino al mese di gennaio dell’anno della promozione, ma quando il Cosenza approdò in serie B era tornato già nella sua Reggio.

Ma c’è ancora tempo per qualche altro ricordo. Se ne fa carico Mimmo Frammartino ed è quello per il compianto Ciccio Trifarò, non solo un grande tifoso del Cosenza, ma un vero personaggio per la città e per tutta la tifoseria rossoblù. Vendeva noccioline in Corso Mazzini, all’angolo con via Daua Parma. Attorno alla sua bancarella si radunavano interi capannelli di tifosi, perché Ciccio, con la radiolina perennemente accesa, aggiornava i risultati della domenica trascrivendoli con un pennarello ad alcol su un cartone che appendeva ad una colonna o ad un albero. Era in grado, non si sa come facesse, di conoscere in tempo reale, i risultati del campionato del Cosenza, anche quando quest’ultimo giocava in trasferta. Una sorta di Internet ante litteram. Non fece in tempo a vedere la squadra del cuore in Serie B, perché scomparve il 9 novembre dell’87. Ieri è stato ricordato, alla presenza del figlio Domenico, dipendente comunale.

Ricordi non sbiaditi che rivivono di luce propria, riaccendendo le passioni e che, nell’anno della nuova promozione in serie C e del centenario, fanno riaffiorare la speranza, ridando linfa a quella squadra che fa venire i lucciconi agli occhi come la foto scattata al termine della cerimonia che raduna quasi tutti i cantori della pedata cosentina dell’88.

 

LA PALMESE E LA KOA BOSCO INSIEME PER IL SOCIALE

Riceviamo e pubblichiamo dalla U.S. Palmese 1912 quanto segue:

 

PALMI Le società U.S. Palmese 1912 e la Koa Bosco sono liete di annunciare che domani sabato 19 aprile con inizio alle 15,30, presso lo stadio comunale “G. Lopresti” di Palmi si disputerà una partita amichevole tra le due squadre per vivere un pomeriggio di festa, sano sport e socialità. In campo, la “centenaria neroverde” che sta per concludere il campionato regionale di Eccellenza e lo splendido team del Koa Bosco conosciuto per essere interamente composto dai ragazzi africani delle tendopoli di San Ferdinando e Rosarno.

L’evento è rivolto a promuovere i valori di fratellanza e solidarietà nei confronti di tutti gli extracomunitari presenti nel territorio, per i quali il progetto di inclusione sociale promosso dalla Caritas parrocchiale attraverso il gioco del calcio rappresenta una speranza di definitiva integrazione. I giocatori del “Koa”, quest’anno all’esordio nel campionato di Terza categoria, si sono infatti resi protagonisti di un percorso di riscatto sociale che è scaturito dal basso e si è concretizzato grazie ai loro stessi sacrifici. Noi tutti abbiamo ancora impresse nella memoria le immagini di quei tragici fatti del gennaio 2010 quando il disagio sociale dei lavoratori migranti, divenuto oramai una vera e propria emergenza, accese la rivolta e le notti furono infuocate dalla guerriglia urbana: quel che accadde in quei giorni rappresenta ancora oggi un monito da tener ben presente. Purtroppo, bisogna prendere atto che gli innumerevoli sforzi delle Istituzioni locali, della Diocesi, del Banco Alimentare non bastano da soli a far fronte all’intera crisi perché spesso non coordinati o per la loro natura semplicemente assistenziale e non riescono a dare una soluzione efficace al problema. Le difficoltà non mancano e c’è la consapevolezza che ci sarà ancora molto da lavorare, specialmente nel superamento di certe barriere sociali ma, di sicuro, rimarrà sempre il segno di un gruppo disomogeneo per nazionalità e tribù di africani che si sono integrati per dare un messaggio d’amore e solidarietà che già li rende campioni nella partita della loro vita. La società Koa Bosconon ha scopo di lucro ma si pone come unico obiettivo quello di portare avanti un progetto di crescita rivolto agli africani presenti nella Piana. A tal fine, ci sentiamo in dovere di contribuire, seppur in piccola parte, a questo meraviglioso miracolo e dare un segno tangibile del nostro sostegno. L’intero incasso della partita -con ingresso a offerta libera- sarà interamente devoluto alla società ospite che investirà i proventi nell’assistenza degli stessi immigrati. Vi invitiamo perciò a partecipare numerosi. I nostri fratelli africani vogliono riconquistare la loro dignità, noi riprendiamoci la nostra: diamo un calcio al razzismo, all’isolamento, alla miseria. La vita ha un solo colore, quello dell’amore.