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Sorpreso in auto con 100 grammi di marjuana. 51enne arrestato dalla polizia

Nella serata di venerdì scorso,  un 51enne  è stato tratto in arresto dalla Volante per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente.

L’uomo che, alla guida della sua  auto, era stato fermato ad un posto di controllo nel centro cittadino dalla Volante, a seguito di perquisizione, è stato trovato in possesso di due buste contenenti circa 100 grammi di sostanza del tipo marjuana. Su richiesta della locale Procura coordinata dal Procuratore della Repubblica Dr. Mario Spagnuolo, gli è stata così notificata l’ordinanza con cui il Tribunale di Cosenza ha disposto per l’arrestato la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Cosenza.

 

‘ndrangheta, arrestato a Genova il latitante Pasquale Bonavota

A conclusione di indagini condotte dal Ros e dai Comandi provinciali dei carabinieri di Vibo Valentia e Genova, è stato arrestato a Genova Pasquale Bonavota, 49 anni, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del “programma speciale di ricerca” del ministero dell’Interno.

È ritenuto responsabile di associazione mafiosa come promotore della cosca omonima rientrante nella locale di ‘ndrangheta di Sant’Onofrio.

Ricercato per un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nell’indagine Rinascita-Scott del Ros, dal gip di Catanzaro, Bonavota era l’unico soggetto rimasto in stato di latitanza dopo l’esecuzione dell’operazione che il 19 dicembre 2019, ha portato all’arresto di 334 soggetti ritenuti appartenenti alle strutture di ‘ndrangheta della provincia vibonese.
Le indagini sono state dirette dalla Procura della repubblica – Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata dal Nicola Gratteri. 

Arresto Ferrero, il gip di Paola “pericolo concreto di reiterare il reato”

PAOLA – “Un concreto e gravissimo pericolo di commissione di delitti analoghi a quelli per cui si procede”. E’ quanto scrive il gip di Paola nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Massimo Ferrero e altri accusati di bancrotta per il crac di quattro società.

Nel provvedimento il giudice scrive che “appare infatti elevato il pericolo che, ove liberi di circolare sul territorio, gli indagati possano operare illecitamente in maniera sia diretta che mediata, anche attraverso contatti e comunicazioni reciproche e/o con terzi”. E ancora: “tanto risulta alla evidenza dalla pluralità e dalle stesse modalità di commissione dei delitti connotate dall’inserimento di un contesto soggettivo ed oggettivo allargato, caratterizzato, da una notevole predisposizione di mezzi da un considerevole impegno in termini di attività gestoria e da una enorme numero di operazioni amministrative e contabile”.

Per il magistrato, inoltre, “i forti interessi personali sottesi alle condotte in esame, l’elevato grado di coinvolgimento nel contesto soggettivo e oggettivo di riferimento, il numero e la gravità delle condotte loro ascritte per come indicate nella provvisoria imputazione e l’inserimento delle stesse in un contesto soggettivo e oggettivo allargato, fanno ritenere che l’applicazione di una misura non custodiale sia inidonea allo scopo”.

Ladro di appartamento recidivo: arrestato due volte in pochi giorni

COSENZA – La scorsa sera i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno tratto in arresto per il reato di furto in abitazione un 60enne cosentino. Nella serata di ieri 2 giugno, Festa della Repubblica, l’uomo ha approfittato della momentanea assenza dei proprietari di casa per introdursi all’interno di un’abitazione situata nella centralissima Piazza Bilotti, alla ricerca di oggetti di valore e denaro.

La piazza era gremita di persone e la padrona di casa, una signora anziana, nel rientrare da una passeggiata, ha sorpreso il ladro che stava rovistando nella sua stanza da letto. La stessa ha subito dato l’allarme ai vicini, chiedendo con forza aiuto. Alle grida di aiuto, il soggetto ha cercato di fuggire dal palazzo, ma è stato subito rincorso da alcune persone accorse in soccorso dell’anziana donna che hanno immediatamente allertato la Centrale Operativa dei Carabinieri tramite il numero di emergenza 112. Sul posto sono state fatte confluire le pattuglia in circuito che dopo essersi fatto largo tra la folla di corso Mazzini, con sirene e lampeggianti, hanno raggiunto il fuggitivo su segnalazione dai passanti. I carabinieri riuscivano con l’aiuto delle persone presenti ad individuare ed immobilizzare l’individuo che ha tentato di allontanarsi dalla zona. Nel corso della perquisizione personale lo stesso è stato trovato in possesso di un portafogli contenente denaro contante ed i documenti personali della donna. Inoltre, venivano rinvenute nelle sue tasche anche le chiavi dell’autovettura della coppia, fattore che ha lasciato presumere l’intenzione dell’uomo di impossessarsi anche del veicolo parcheggiato sotto casa. 

  Per il 60enne non è la prima volta che viene fermato per furto in abitazione. Il suo ultimo arresto risale a circa una settimana fa, quando è stato sorpreso in un’abitazione nel centro storico e fermato dai militari della Stazione di Cosenza Centro.

Anche in tale circostanza aveva sottratto le chiavi dell’autovettura del padrone di casa ed era stato messo in fuga da un familiare che era rientrato nell’appartamento. In tale circostanza, un carabiniere libero dal servizio aveva incrociato l’uomo mentre cercava di fuggire da alcune persone che si erano messe al suo inseguimento. Lo stesso veniva così arrestato e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria che al termine dell’udienza di convalida ne disponeva la rimessione in libertà con l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Dopo l’arresto del 2 giugno, il 60enne è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari su disposizione del magistrato di turno esterno presso la Procura di Cosenza, in attesa delle determinazioni che verranno decise nel corso dell’udienza per rito direttissimo previsto per domani presso il Tribunale di Cosenza.

Castrovillari: usura, estorsione e furto. Arrestate 11 persone

CASTROVILLARI (CS) – Arrestate undici persone accusate, a vario titolo, di usura, abusiva attività creditizia, estorsione aggravata, illecita detenzione e cessione di armi comuni da sparo ed armi da guerra nonché furto aggravato, al termine di una inchiesta coordinata dalla Procura di Castrovillari su un vasto giro di usura. Le indagini sono state rese difficili dalla mancata collaborazione di molte vittime e dal fatto che gli indagati sono stati avvisati dell’inchiesta da parte di un dipendente del ministero della Giustizia che è stato sospeso per rivelazione di segreti d’ufficio.

L’inchiesta è iniziata dalla denuncia di un imprenditore edile che ha riferito di essere stato costretto a restituire, tra il 2012 e il 2018 oltre 250mila euro per un prestito di 30.000. La vittima aveva anche subito intimidazioni i cui autori non sono stati ancora identificati. Alla denuncia ne ha fatto seguito un’altra di un piccolo commerciante che ha riferito di aver ricevuto un prestito complessivo di 2.300 euro a fronte del quale era stato costretto a pagare una quota interessi di circa 5.000 euro.
    Dalle indagini è emerso un consistente numero di altre vittime e la commissione di altri reati, tra i quali il furto di computer e stampanti compiuto da due indagati ai danni dell’Ufficio del Giudice di Pace di Spezzano Albanese utilizzando un mezzo dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, di cui il principale indagato è dipendente.

 A conclusione delle indagini il pm di Castrovillari Flavio Serracchiani ha chiesto e ottenuto dal gip Luca Colitta l’ordinanza per 11 soggetti, 7 in carcere e 4 ai domiciliari.

 Inoltre nei confronti di 5 indagati e di una società è stato disposto il sequestro di circa 200 mila euro. L’operazione, denominata “Pacta sunt servanda”, è stata condotta da personale del Commissariato della Polizia di Castrovillari, insieme a quello della Squadra mobile con supporto del Reparto prevenzione crimine Calabria Settentrionale, dai carabinieri della Compagnia di Castrovillari con il supporto delle di quelli delle Compagnie di Ostia e Pomezia, nonché di unità cinofile dei Nuclei di Vibo Valentia e Roma, dei finanzieri della Compagnia di Castrovillari.

Cosenza, Polizia rintraccia latitante iracheno

COSENZA – Durante un posto di controllo svolto nei giorni scorsi in Piazza Autolinee a Cosenza, personale della Squadra Volante della Questura di Cosenza ha rintracciato G.K.G. iracheno, classe 1989, su cui pendeva un mandato di arresto europeo  emesso dalla Francia perché componente di un’ organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in Francia e nei paesi UE.

Il provvedimento, emesso ed inserito nelle banche dati nel mese scorso, prevede una condanna ad una pena di 10 anni.

L’iracheno, per sfuggire alla giustizia si era poi stabilito in Cosenza dove si era munito di un alias mediante cui aveva tentato di eludere il controllo dei poliziotti che gli avevano chiesto i documenti per l’identificazione. Il suo atteggiamento, però, ha insospettito gli operatori di Polizia che  con ulteriori accertamenti riuscivano a ricostruirne la posizione.

G.K.G., così come previsto dalle norme internazionali, è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Cosenza a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Carabinieri arrestano giovane spacciatore cosentino

COSENZA – I militari della Stazione di Cosenza Centro hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 25enne cosentino, incensurato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’operazione è scattata dopo un breve servizio di osservazione nei pressi dell’abitazione del giovane, sita nei pressi di piazza Riforma, ove era stato segnalato, nei giorni scorsi, uno strano via vai di persone. Nel corso della perquisizione domiciliare, all’interno del controsoffitto, sono stati rinvenuti 200 gr. di marijuana, suddivisa in dosi, ed un bilancino di precisione. Lo stupefacente avrebbe avuto sul mercato un valore di circa 1.500,00 euro. 

L’arrestato, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Cosenza, è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

Arrestato per furto di inerti nel fiume

CROSIA (Cs) – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Rossano, supportati dalla Stazione dei Carabinieri di Mirto Crosia, hanno sorpreso, e quindi tratto in arresto, un uomo sorpreso a prelevare materiale dall’alveo del fiume Trionto nel Comune di Mirto.

Si tratta di un uomo di Crosia, G.M. di anni 43, fermato a bordo di una pala meccanica mentre stava portando via del materiale litoide per caricarlo su un autocarro. I militari della Stazione Carabinieri Forestale da alcuni giorni stavano monitorando tale area oggetto di furti di materiale, fino ad allora, da parte di ignoti. Il materiale prelevato con la pala meccanica veniva caricato su un autocarro e portato in un cantiere nelle vicinanze. Al momento dell’arrivo dei militari, l’uomo a bordo della pala meccanica ha provato ad allontanarsi ma è stato bloccato dagli stessi, mentre l’autocarro carico di materiale veniva abbandonato all’interno del cantiere e il conducente alla vista dei militari si dava alla fuga.  Si è pertanto proceduto all’arresto dell’uomo per furto di materiale appartenente al demanio fluviale, alla denuncia dell’amministratore della ditta proprietario dei mezzi quale committente del prelievo illegale e al sequestro dei mezzi dell’azienda e del materiale prelevato e rinvenuto. La Procura della Repubblica di Castrovillari, dopo aver convalidato l’arresto dell’uomo ne ha disposto la rimessa in libertà in attesa di giudizio.

Picchia convivente incinta e suocera, arrestato dai carabinieri

GRIMALDI (CS) – Nel pomeriggio di ieri, i militari della Stazione Carabinieri di Grimaldi (CS) hanno tratto in arresto J.Y., cittadino gambiano 21enne da circa tre anni residente in Italia, per maltrattamenti nei confronti della convivente 25enne, di nazionalità italiana, e della madre 63enne di quest’ultima, entrambe italiane. L’uomo, già noto alle Forze dell’Ordine per i propri svariati precedenti penali per reati contro la persona e il patrimonio, alcune settimane fa era già stato tratto in arresto, sempre dagli uomini della medesima Stazione Carabinieri, per essere evaso dall’abitazione ove risulta sottoposto agli arresti domiciliari.

Negli ultimi giorni numerosi sono stati gli interventi svolti dagli uomini della Benemerita presso l’abitazione della coppia, ubicata in una Frazione del Comune di Altilia (CS), tutti effettuati per la medesima ragione: violenti litigi, urla, spintoni, episodi di violenza ormai ordinaria che hanno più volte costretto la compagna dell’uomo a rivolgersi al 112 o al 118.

Nessuna denuncia era mai stata però presentata nei confronti dell’uomo e, spesso, il tempo intercorso tra la chiamata ai sanitari o ai Carabinieri ed il loro arrivo presso l’abitazione era già di per sé sufficiente a far cambiare idea alla donna che, impietosita dalle scuse del gambiano e dalla precarietà del suo stato, negava l’accaduto a chi invece avrebbe potuto aiutarla.

Ieri pomeriggio l’epilogo della vicenda: questa volta destinataria delle percosse dell’uomo è stata anche la madre di lei, 63enne. Questo nel corso dell’ennesima violenta lite scaturita per una motivazione più che banale: un cellulare lasciato accidentalmente cadere in terra e che, a seguito dell’urto con il pavimento, ha smesso di funzionare. L’ira dell’uomo è stata incontenibile: afferrata la suocera, l’ha colpita più volte alla testa nonostante le insistenze della compagna perché la lasciasse andare. Non contendo, mentre finalmente l’anziana riusciva a divincolarsi dalla presa e a chiedere l’intervento dei Militari, il gambiano rivolgeva le proprie attenzioni violente pure contro la 25enne, strattonandola e colpendola più volta, pur sapendo che la stessa si trova in stato interessante da alcune settimane.

Ed è così, fortemente spaventate e singhiozzanti, che i Carabinieri intervenuti hanno trovate madre e figlia: intervenuto anche personale del 118, mentre la giovane veniva trasportata presso il pronto Soccorso dell’Ospedale Civile Annunziata di Cosenza per accertamenti, grazie alla descrizione dell’accaduto fornita dalle due donne l’uomo è stato tratto in arresto e dovrà ora rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia.   

Nella mattinata di oggi, a seguito dell’udienza di convalida, l’arresto è stato convalidato e l’uomo è stato risottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

  

      

 

 

 

Tentativo di rapina in banca, arrestato autore

COSENZA – In poco meno di un mese magistratura e Polizia di Stato chiudono il cerchio sul tentativo di rapina perpetrato in un istituto bancario sito sul centralissimo Corso Mazzini di Cosenza alcune settimane fa. Nel pomeriggio di ieri, la Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa lo stesso giorno dal G.I.P. presso il Tribunale ordinario di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo dott. Mario Spagnuolo, nei confronti di un pregiudicato, F.V. di anni 46, di Cosenza, perché responsabile dei reati di rapina, violenza privata, porto abusivo di oggetti atti ad offendere, evasione.

In particolare, la rapina era avvenuta attorno alle ore 11 del 17 giugno scorso quando un individuo, con indosso una tuta da meccanico, un cappellino e una mascherina, accedeva all’interno della filiale dell’istituto bancario “Banca Popolare di Bari”, sita sul centralissimo Corso Mazzini, e dopo aver scavalcato il vetro che divide le casse dal pubblico, sotto la minaccia di un taglierino, intimava ad alcuni dipendenti di consegnare il denaro contenuto nelle casse. Il malvivente ha però dovuto fare i conti con l’inaspettata reazione di alcuni dipendenti che lo hanno affrontato, brandendo alcune sedie e cogliendolo alla sprovvista, per cui l’uomo non ha potuto fare altro che farsi scudo con un cliente lì presente per guadagnare l’uscita e scappare via.

All’individuazione dell’autore della rapina si è giunti grazie a una serie di accurati accertamenti: più specificamente, il malvivente è stato individuato attraverso il riconoscimento fisiognomico fatto in base all’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza dagli uomini della IV sezione “Reati contro il patrimonio” della Squadra Mobile e, parallelamente, attraverso la comparazione delle impronte digitali trovate sulla scena del crimine dagli specialisti del Gabinetto provinciale di Polizia Scientifica della Questura.

L’arrestato dovrà rispondere anche del reato di evasione atteso che il giorno della rapina si trovava in regime di arresti domiciliari.

L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Castrovillari.