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Castrovillari, poche ore per il centesimo anniversario del Giro d’Italia

CASTROVILLARI (CS) – Mancano solo poche ore perché Castrovillari riviva l’ebbrezza “Rosa” accogliendo la Carovana dei Girini che venerdì 12 maggio, nella settima tappa, li porterà , dopo 224 chilometri, dal capoluogo del Pollino ad Alberobello.

Per dare il senso di questo incontro con l’intera città l’Amministrazione comunale di Castrovillari fa il punto di come ogni parte del territorio municipale interagirà con l’evento a partire dalla sera di giovedì 11 maggio.

Proprio per questo giorno  ci saranno degli appositi allestimenti, ricorda il Sindaco, Domenico Lo Polito.

Piazza Municipio accoglierà il Podio Firma; Corso Calabria sarà adibito per l’hospitality Michelangelo, l’area Catering ed il ring ammiraglie; mentre su corso Garibaldi  ci saranno l’hospitality Puccini, le produzioni televisive con gli appositi studi , ed ancora il Villaggio Commerciale e le postazioni per i mezzi sponsor carichi dei gadget promozionali; nel Villaggio Scolastico  verranno allocati  i mezzi frigo con i camper catering ed i parcheggi stampa fuori corsa, oltre a quelli vari e per i Club  del Giro.

Via del Popolo sarà destinata al parcheggio dei mezzi delle produzioni televisive, mentre via Roma è sede del Totem per il ritrovo di partenza, il parcheggio della direzione e della stampa al seguito.

Via degli Osci ospiterà l’ufficio per gli accrediti TV, via Fagosa il Totem “km zero” della Partenza, l’Autostazione e ancora via degli Osci il parcheggio dei mezzi delle squadre, via xx Settembre il parcheggio della carovana pubblicitaria e l’area dello stadio o Polisportivo con la zona Mercatale accoglieranno altri parcheggi di servizio e allestimenti.

Le strade che vedranno passare i corridori in blocco, salutando la Città,  prima del via effettivo ,che avverrà subito dopo la Madonna della Pietà, sono via Roma, viale del Lavoro, via Padre Pio da Pietralcina, via Padre Russo, via delle Querce, via Francesco Muraca, via del Cerviero e via Fagosa  /SP263. E venerdì 12 maggio dal palco posizionato, a sinistra della chiesa di San Francesco prenderanno vita, dalle ore 9,30,  gli spettacoli che sottolineeranno “la firma” di registrazione dei ciclisti alla Tappa la cui partenza è prevista tra le 11,30 e le 12 dinanzi alla farmacia D’Atri su via Roma.

Una serie d’indicazione per far intendere come “L’invasione rosa” coinvolgerà il territorio comunale per il quale si chiede a tutti- sottolinea il sindaco Lo Polito- attenzione, rispetto delle indicazioni richiamate nell’ordinanza  sulla circolazione e sosta per offrire una città accogliente, ospitale, attenta al forestiero. Da qui la sollecitazione a tutti di non utilizzare mezzi propri e di muoversi a piedi nelle aree precluse ed impedite dai vari servizi.

Un’occasione per vivere da protagonisti 100 anni della nostra storia sportiva ed un evento che esprime passione e amore per tutto ciò che sa esprimere l’uomo e tocca e coinvolge questa manifestazione a partire da identità, storia, tradizione, territori e capacità.

Intitolazione plessi Liceo Fermi, le dichiarazioni di Giulia Fresca

COSENZA (CS) Questa mattina si è tenuta l’importante cerimonia di intitolazione dei plessi del Liceo Enrico Fermi. A dimostrazione di ciò che questo ha rappresentato per il comune cosentino, le diverse partecipazioni e tra queste quella di Giulia Fresca.

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L’ex assessore ai lavori si è così espressa in merito all’avvenimento: “Si è provata una grande emozione oggi, in occasione della cerimonia di intitolazione dei plessi del Liceo Scientifico ‘Enrico Fermi’ ai presidi che ne hanno fatto la storia, Luigi De Franco e Ferdinando Scarnati, dell’aula magna al preside Stanislao Serra ed il laboratorio scientifico alla giovane Daniela Gnisci alla cui famiglia mi sento fortemente legata – ha dichiarato l’ex assessore ai Lavori Pubblici di palazzo dei Bruzi, Giulia Fresca, presente alla cerimonia – Questo doveroso atto di memoria verso personalità che hanno dedicato la propria vita all’insegnamento ed alla elevazione di valori come la cultura ed il rispetto verso l’altro, è derivato da una precisa volontà della giunta comunale guidata dal sindaco Mario Occhiuto che, con deliberazione n°87 del 23 novembre 2015, ha conferito il Nulla Osta all’intitolazione dei plessi scolastici e di alcune aule del Liceo Scientifico ‘Enrico Fermi’ di Cosenza. Un atto che oggi è stato ricordato dal Commissario aggiunto, dottoressa Emanuela Greco e con grande emozione dalla mamma della giovane Daniela. Un doveroso gesto di riconoscenza verso chi ha operato scelte nel rispetto di legittime aspettative sebbene non senza doversi assumere delle responsabilità in ordine al tempo decorso dalla scomparsa delle persone omaggiate. La dirigente, Michela Bilotta, avrà così occasione di annoverare nella storia del prestigioso Liceo, la pagina condivisa con una Amministrazione attenta e sensibile”.

Padri e Figlie: Muccino racconta la “paura di amare”

padri-e-figlie-primo-trailer-del-film-di-gabriele-muccino-con-russell-croweCi sono voluti sette anni perché il potere di toccare le corde dell’anima ritornasse nelle mani di un grande regista come Gabriele Muccino.

Il suo talento, nel realizzare pellicole che hanno il potere di smuovere le emozioni anche quando il tempo destinato alla visione del film è terminato, viene fuori dirompente nel suo ultimo lavoro “Padri e Figlie“, nei cinema dal 1 ottobre.

La Trama: Jake (Russell Crowe) è uno scrittore di successo. Dopo la perdita della moglie, in un incidente stradale, è costretto ad allontanarsi dall’adorata figlia, per una malattia del sistema nervoso dalla quale non guarirà mai. In un concatenarsi di flashback che si alternano a momenti di vita presente, nell’ambito di una narrazione che si muove, per tutta la durata, su un duplice piano emozionale,  Muccino racconta il dramma di una giovane venticinquenne (Kate), la cui perdita del padre ha sancito un trauma profondo: l’incapacità assoluta di amare e di legarsi a qualcuno per paura di essere lasciata da sola, che la spinge a legarsi, in un ossessivo susseguirsi di rapporti occasionali, a una miriade di uomini senza alcun sentimento.

Un’impronta, quella del regista italiano, che è impossibile non riconoscere. La tendenza a trasferire, all’interno della pellicola, quell’intensità emotiva che porta ciascuno spettatore a rivedersi nel protagonista e lo costringe ad incassare il colpo, consapevole che quello che sta osservando non è poi così lontano dalla propria realtà, è ciò che ne contraddistingue il talento.

Come nei precedenti, seppur in modo meno urlato e forse più sottile, anche qui Muccino rilancia il melodramma nel quale chiunque può rivedere la propria esperienza. Una vera e propria seduta di gruppo durante la quale ognuno, nella propria intimità, riesce a dare sfogo ai  ricordi, rivedendo parte della propria vita e della propria infanzia. Del resto è proprio su questo che il regista punta attraverso il suo film. Ricordare agli spettatori che “siamo tutti figli di qualcuno”, tutti costretti, prima o poi, a fare i conti con i nostri dolori, i nostri vuoti, i nostri mancati e/o perduti affetti.

Un film sui sentimenti, sulla paura di amare, adatto a chi non ha paura di piangere e di ricordare. Un film nel quale la disperazione urlata, tipicamente Mucciniana, e propria delle pellicole precedenti, lascia spazio ad una sofferenza più intima, più introspettiva, che porta sorriso e commozione di fronte alla tenerezza e alla dolcezza dei fotogrammi tra padre e figlia, più che allo stordimento tipico dei precedenti film, in un succedersi di corse a perdifiato e urla fuori dal petto. 

E se in parte “Padri e Figlie” si discosta dai precedenti, sotto altri aspetti li abbraccia completamente evidenziando una serie di elementi che si susseguono come leit motiv ricorrenti in ogni pellicola. Dal coraggio proprio dei protagonisti di non mollare mai arrivando a superare le ingiustizie della società, fino all’abitudine, quasi attesa, di lanciare messaggi “reali” al di fuori dalla finzione cinematografica. 

Lia Giannini