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Sequestrati 385 chilogrammi di cocaina. Fermato equipaggio di una nave

GIOIA TAURO (RC) – Trecentottantacinque chili di cocaina purissima sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Comando operativo aeronavale di Pratica di Mare e dei Reparti operativi aeronavali di Vibo Valentia e Palermo, che hanno anche sottoposto a fermo nove componenti l’equipaggio della nave portacontainer che, proveniente dal Brasile, era e diretta al porto di Gioia Tauro con la droga a bordo. Le indagini, coordinate dalle Procure di Reggio e Palmi e condotte dal Gruppo operativo antidroga della Finanza di Reggio Calabria con l’apporto della Direzione centrale per i Servizi antidroga, hanno permesso di accertare che il trasporto è avvenuto con la compiacenza di alcuni membri dell’equipaggio che hanno scaricato la cocaina, custodita in 17 borsoni impermeabili legati tra loro con delle boe galleggianti, in un’area di mare distante 16 miglia dal porto di Gioia Tauro allo scopo di farla recuperare successivamente ed evitare i controlli in porto. La cocaina sequestrata avrebbero fruttato 77 milioni di euro.

‘ndrangheta, sequestro beni per 15 milioni a imprenditori del nord Italia

REGGIO CALABRIA – La Guardia di Finanza sta eseguendo in Calabria, Emilia Romagna e Lombardia un decreto di sequestro di beni mobili, immobili e societari per un valore di circa 15 milioni riconducibili ad alcuni imprenditori operanti nel nord Italia e ritenuti contigui alle cosche di ‘ndrangheta Aquino-Coluccio e Piromalli-Bellocco. L’indagine, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, scaturisce dall’attività volta a disarticolare un’organizzazione criminale calabrese che, attraverso dei prestanome, controllava diverse attività economiche e si era aggiudicata diversi appalti e sub appalti per la realizzazione di importanti opere, tra cui alcuni padiglioni di Expo 2015. La vasta operazione anticrimine, condotta dagli uomini della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Reggio Calabria, è in corso nelle province di Milano, Reggio Calabria, Catanzaro, Catania, Bergamo, Bologna, Brescia e Mantova. Le persone coinvolte sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, riciclaggio, estorsione, induzione alla prostituzione, detenzione illecita di armi da fuoco, con l’aggravante del metodo mafioso. L’indagine, condotta sotto la direzione della DDA di Reggio Calabria, prende le mosse da un’intensa attività investigativa volta a disarticolare un sodalizio criminale calabrese, dedito al controllo di diverse attività economiche fittiziamente intestate a soggetti compiacenti aggiudicandosi, anche con il ricorso di metodi mafiosi, appalti e/o sub-appalti per la realizzazione di opere importanti. Tra queste, l’organizzazione criminale, attraverso “anonime società del nord Italia” si è occupata della realizzazione dei padiglioni della Cina e dell’Ecuador, delle opere di urbanizzazione e delle infrastrutture di base nella fiera Expò 2015, del subappalto per la società Ferrovie del Nord, dell’ipermercato di Arese e del consorzio di Bereguardo (PV). L’operazione, convenzionalmente denominata “Rent”, ha interessato, per la specificità dell’organizzazione indagata, sia l’ambito nazionale che quello internazionale. Proprio in ordine a tale ultimo aspetto, nel corso dell’attività investigativa sono stati monitorati ulteriori lavori per la realizzazione di un complesso turistico-sportivo, in località Arges Pitesti (Romania) e del resort Molivişu, per un valore complessivo di 80 milioni di euro di cui 27 a carico dell’Unione Europea, nonché di un immobile in Marocco. L’attività ha delineato, pertanto, una complessa attività criminosa posta in essere da soggetti contigui alle cosche di ‘ndrangheta e segnatamente alle cosche Aquino/Coluccio sedenti in Marina di Gioiosa Jonica (RC) e aree limitrofe e Piromalli-Bellocco, operative in Rosarno (RC). Molti dei componenti sono già stati destinatari del provvedimento restrittivo emesso dalla Procura di Milano – DDA nell’ambito dell’operazione “Underground” eseguita lo scorso 03 ottobre dalla Guardia di Finanza di Milano. Oltre al provvedimento di perquisizione, sono stati eseguiti i sequestri patrimoniali di beni immobili (appartamenti e locali), mobili, mobili registrati (autoveicoli di lusso, motoveicoli e autocarri), società, polizze assicurative e conti correnti bancari e postali, per un valore prudenzialmente stimato in oltre 15 milioni di euro. L’esecuzione dei provvedimenti cautelari reali risponde ad una precisa strategia di questa DDA, consistente nel richiedere agli uomini della Guardia di Finanza del Gruppo di Locri lo svolgimento anche di accertamenti patrimoniali nei confronti degli indagati, al fine di sottrarre loro le ingenti risorse economiche frutto di investimenti effettuati con proventi illeciti e colpire, quindi, in maniera incisiva il sodalizio criminale ed i soggetti prestanome, spesso legati da vincoli di parentela o affinità, utilizzati come fittizi intestatari dei beni.

‘ndrangheta, sequestrati beni per due milioni di euro

CATANZARO – Beni per un valore di circa due milioni di euro sono stati sequestrati dal Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro, in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip del tribunale, su richiesta del procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e del sostituto procuratore Vincenzo Capomolla. Destinatari della misura sono due soggetti di Badolato, già arrestati nell’estate del 2013 nell’ambito dell’operazione “free boat  – itaca”, che ha visto coinvolte 25 persone, di cui alcune affiliate alla cosca Gallace-Gallelli di Guardavalle ed altre, tra cui imprenditori e professionisti. Le indagini condotte dai finanzieri hanno permesso di dimostrare come i due indagati, al fine di eludere le disposizioni normative in materia di misure di prevenzione ed evitare, pertanto, la sottrazione del loro patrimonio da parte dell’autorità giudiziaria, hanno fittiziamente intestato alcuni beni ad un soggetto terzo prestanome. I beni complessivamente sequestrati comprendono disponibilità finanziarie, tre vasti terreni di circa 240mila mq e un’azienda agricola, situati nel comune di Soverato, il tutto per un valore complessivo di 2 milioni di euro circa.

Controlli e sanzioni per B&B occulti e irregolari

foto-5COSENZA – Sanzioni sono scattate nei confronti di alcuni bed and breakfast nel corso di una serie di controlli effettuati dalla guardia di finanza del comando provinciale di Cosenza. Gli accertamenti hanno riguardato, in particolare, delle strutture sulla fascia costiera dell’Alto Tirreno Cosentino, dove ogni anno viene registrato un elevato numero di presenze turistiche, soprattutto nei mesi estivi. In diversi casi sono emerse violazioni da parte dei gestori dei B&B, che omettevano di comunicare gli ospiti registrati o non versavano la tassa di soggiorno. Inoltre è stato scoperto anche un B&B, presente su molti siti internet specializzati, che non aveva alcuna autorizzazione: il titolare dovrà pagare una sanzione fino a 1.000 euro. Inoltre dai controlli sul rispetto degli adempimenti fiscali è emerso che diversi gestori di B&B utilizzavano indebitamente costi e spese relative alle proprie abitazioni per dedurle dalla contabilità delle proprie strutture ricettive.

False certificazioni per il gratuito patrocinio, 26 le denunce

MELITO PORTO SALVO (RC) – Ventisei persone sono state denunciate dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria per falsità nelle dichiarazioni sostitutive di certificazione per avere prodotto false attestazioni mirate all’ottenimento del beneficio al gratuito patrocinio. I finanzieri hanno controllato la posizione di 49 persone, esaminando le autocertificazioni prodotte per avere la possibilità di farsi assistere da un avvocato o da un consulente tecnico in processi penali, civili, amministrativi o tributari, senza doverne pagare le spese sia di difesa che processuali. Dai riscontri effettuati è emerso che in 26 hanno omesso di indicare parte di redditi percepiti che, se dichiarati, non avrebbero permesso di godere del benefico.

Le Fiamme Gialle sequestrano sette chilogrammi di stupefacenti

CATANZARO – Ben 35 interventi, 37 persone verbalizzate, tre arresti e 29 assuntori segnalati alle prefetture competenti, con il conseguente sequestro di oltre 7 chili di sostanze stupefacenti, di cui circa sei di hashish e marijuana ed oltre 1 chilo di cocaina. E’ il bilancio dei controlli effettuati dalla Guardia di Finanza di Catanzaro durante il periodo estivo. Le operazioni di controllo del territorio ad opera delle pattuglie automontate di finanzieri dei reparti della provincia catanzarese, hanno l’obiettivo principale di contrastare in maniera efficace lo spaccio di droga, anche colpendo i piccoli “pusher da piazza”. Lo scopo è, infatti, quello di colpire la criminalità organizzata anche sul versante terminale della filiera criminale. Su questo fronte, l’attività di contrasto è stata svolta attraverso numerose azioni di carattere preventivo e repressivo orientate, anche con l’ausilio dei cani antidroga, verso le località a più alta vocazione turistica, sulle principali vie di comunicazione, stazioni ferroviarie, l’aeroporto di Lamezia Terme, nelle aree di servizio autostradali e nelle aree ritenute ad elevata densità criminale.

Scoperto giro di usura con tassi fino al 400 per cento

TREBISACCE (CS) – Una misura cautelare agli arresti domiciliari ed un obbligo di firma sono stati emessi nei confronti di due soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di usura, estorsione, favoreggiamento e falsità in testamento olografo-cambiale o titoli di credito. Ad eseguire il provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Castrovillari sono stati gli uomini della Guardia di Finanza di Montegiordano, coadiuvati dai Carabinieri della Compagnia di Corigliano. L’operazione ha portato alla luce un giro di prestiti con tassi usurari anche del 400% annuo a persone, commerciarti ed esercenti in stato di bisogno. I due destinatari della misura, parenti di terzo grado, agivano principalmente a Trebisacce e dintorni, ma anche nell’intera area della sibaritide. Agli arresti è finito Francesco Ugolini, di Trebisacce, in quanto attore principale dei reati e ritenuto dagli inquirenti, vero e proprio punto di riferimento per le persone bisognose di finanziamenti. Ruolo più marginale invece quello di Giuseppe Ugolini. L’indagine è nata nel 2014 a seguito di una denuncia presentata da una vittima di usura. Le indagini eseguite attraverso intercettazioni telefoniche e interrogatori di probabili vittime, nonché l’esame di documentazione bancaria, postale e manoscritti sequestrai agli indagati, hanno permesso di ricostruire in maniera capillare tutti i prestiti concessi alle vittime sui quali gravavano interessi, in alcuni casi, anche superiori al 400% annuo.  A garanzia delle somme di denaro prestate, l’usuraio pretendeva il rilascio di titoli cambiari ed assegni post-datati. Nella fase delle indagini, nei confronti degli indagati, è stato disposto il sequestro di conti correnti bancari, postali, polizze vita e numerosi titoli cambiari per un totale complessivo di 480mila euro.

Sequestrate banconote false ad un artista straniero

LAMEZIA TERME (CZ) – Nell’ambito dell’azione di contrasto all’economia illegale, disposta dalla Guardia di Finanza di Catanzaro in occasione della stagione estiva, i finanzieri del gruppo di Lamezia Terme hanno controllato, presso una stazione di servizio della città lametina, un artista (di professione ballerino e cantante) sudamericano in sosta per un rifornimento di carburante. Il controllo ha consentito di accertare che l’artista era in possesso di una cospicua somma di denaro, in banconote da 20 euro, alcune delle quali hanno insospettito i militari. La perquisizione personale ha permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro cinque banconote da 20 euro risultate false. Le indagini hanno  poi permesso di appurare che l’artista era di ritorno da un’esibizione in altra regione e che il contante di cui era in possesso era il cachet della serata. Le indagini si sono spostate sulla persona che aveva ingaggiato l’artista e che presumibilmente aveva pagato parte della somma utilizzando banconote false. Infatti, all’esito dell’ulteriore intervento venivano trovate e sequestrate altre nove banconote false da 20 euro e una da cento euro. Entrambi i soggetti, artista e organizzatore dell’evento, residente fuori regione, sono stati denunciati per reati inerenti alla circolazione delle banconote false.

Pagamenti contanti oltre “soglia”, sanzionato imprenditore

CASTROVILLARI (CS) – Nel corso di una serie di controlli incrociati in materia fiscale, le Fiamme Gialle di Cosenza hanno scoperto che un imprenditore operante nel settore del commercio di metalli preziosi ha intrattenuto molteplici rapporti commerciali con numerose persone regolati per denaro contante. I movimenti di denaro risultano essere al di sopra la “soglia” di tracciabilità fissata per legge, fino al 2015, in mille euro ed oggi in 3mila euro. In particolare, dall’esame della documentazione contabile esibita dall’imprenditore è stato accertato che, nell’anno 2012, sono state registrate operazioni di acquisto di beni da oltre 140 soggetti privati per contanti, ciascuna di importo superiore alla soglia prevista dei mille euro, per complessivi 276.456 euro. Pertanto i finanzieri hanno proceduto alla contestazione delle operazioni finanziarie avvenute in violazione della limitazione dell’uso del denaro contante e dei titoli al portatore tra privati, cosiddette operazioni “sopra soglia”, per cui è prevista una sanzione della pena pecuniaria applicabile fino al 40% delle operazioni poste in essere, ovvero, nel caso di specie, oltre 110mila euro.

 

Percepivano assegno sociale ma vivevano all’estero, tre denunce

PAOLA (CS) – Percepivano l’assegno mensile sociale, ma erano residenti all’estero. Tre cittadini residenti sono stati denunciati dalle fiamme gialle di Cosenza. Nell’ambito di un’ampia indagine, coordinata a livello nazionale dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie del Corpo, la compagnia di Paola ha esaminato i dati sui fruitori dell’assegno sociale, messi a disposizione dall’Inps, incrociati con le banche dati e controlli nei comuni di Paola, San Lucido, e Roggiano Gravina. Dalle indagini è emerso che le persone controllate, ormai da anni, vivevano ed avevano stabilito la propria residenza in Argentina, Stati Uniti d’America e Uruguay. Circa 200mila euro le indebite percezioni di erogazioni a danno dello Stato segnalate alla Corte dei Conti. Al termine dell’operazione i tre sono stati denunciati all’autorità giudiziaria e rischiano una pena da sei mesi a tre anni.