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Intelligence e diplomazia, Valensise al Master dell’Università della Calabria: «Quale ordine mondiale dopo il coronavirus?»

RENDE (Cs) – «Come potrà essere il mondo dopo il Covid-19?». Con questo interrogativo è iniziata la lezione dell’ambasciatore Michele Valensise, segretario generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dal 2012 al 2016, tenuta, in video conferenza, al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.

«Le profezie sono difficili e quasi sempre non si verificano». Tuttavia possiamo cercare di individuare qualche punto fermo. Per anni il mondo è sembrato reggersi su tre blocchi, una specie di G3, costituito da Usa, Cina e Ue. Ma in realtà questo schema è superato, dato che l‘Ue è in ritardo e il suo peso politico è purtroppo minore di quello degli altri due attori. Né si può parlare di G2 (Usa e Cina), posto che le due potenze sono in forte antagonismo tra loro. Resta quindi plausibile ragionare, paradossalmente, su un G-0, in cui nessun Paese esercita una leadership riconosciuta.
Nel 2008-2009, il mondo ha attraversato una forte crisi finanziaria asimmetrica. L’Italia ha perso circa il 10% del suo pil. Oggi, con il Covid-19, la crisi è simmetrica. Tutto è iniziato in Cina. Inizialmente, le misure di contenimento sono state incerte; poi sono stati adottati provvedimenti più rigidi, ricalcati anche da quasi i Paesi colpiti dal virus. Ma la Cina, da Paese “untore” sta ribaltando il suo ruolo a Paese “salvatore”, con una accurata regia, utilizzando una efficace soft diplomacy. A conferma di quanto nella diplomazia di oggi sia importante, oltre all’elemento della forza, la componente costituita dalla reputazione, cioè la percezione da parte della comunità internazionale. E guardando indietro riaffiora l’immagine di liberatori che gli Stati Uniti irradiarono a ragione in Europa alla fine della seconda guerra mondiale, a integrazione della prova di forza dimostrata dal suo apparato militare.

Il panorama attuale è articolato.

La Russia, di cui al momento si sa poco su numero di contagi, decessi e guariti, attraversa una fase delicata per difficoltà economiche. Sono allo studio modifiche costituzionali che dovrebbero consentire al presidente Putin di rimanere in carica per altri 16 anni. Il che non impedisce una politica estera assortiva e spregiudicata, come in Libia e in Siria. Gli Usa, che hanno sottovalutato il Covid-19, pagano il prezzo di una leadership ondivaga e imprevedibile. L’Ue, dopo aver finalmente compreso la portata epocale della crisi in atto, dovrebbe riconoscere che questo è il momento di agire anche per preservare la sua ragion d‘essere. Le sue risposte dovranno essere rapide e solidali, in uno spirito di compromesso.
La Germania e alcuni Paesi “rigoristi” si oppongono sinora agli Eurobond per una diffusa sfiducia nei confronti degli Stati destinatari delle risorse e per una serie di condizionamenti interni politici e giuridici. Dopo la caduta del muro di Berlino, Helmut Kohl, unificatore della Germania, decise il cambio 1:1 delle due monete usate nella Germania dell’Est e dell’Ovest, con una decisione audace, controversa, ma vincente. Oggi è auspicabile un analogo scatto di coraggio e lungimiranza nell‘interesse comune.
Per l‘Italia è fondamentale che l’emergenza sanitaria ed economica non si trasformi in emergenza sociale. Bisogna immaginare una ripresa a livello europeo. Paesi come Cina, Russia e Cuba hanno offerto aiuti importanti, ma questo non significa una modifica delle nostre alleanze internazionali.
La Prima Guerra Mondiale si concluse con condizioni troppo onerose per la Germania che innescarono una forte destabilizzazione e condussero alla Seconda Guerra Mondiale. Nel secondo dopo guerra l’approccio cambiò, con il Piano Marshall e con un impegno deciso e proficuo a favore del multilateralismo. La storia non si ripete mai, ma è bene ricordare le sue lezioni.

Hai un negozio online? Ecco come ottimizzare i profitti

Possiedi uno store online e cerchi prodotti per il tuo negozio? A quali fornitori conviene affidarsi? E su quali e-commerce ha senso acquistare? Si tratta di domande inevitabili, che chiunque decida di vendere online tramite un negozio virtuale dovrebbe porsi. Il dropshipping è un sistema di business sempre più diffuso e vincente, sostenuto anche dai numeri, i quali rivelano una crescita esponenziale degli e-commerce sia nel nostro Paese che nel resto del mondo. E il motivo è semplice: la gente ama acquistare online, comodamente seduta sul divano di casa, scorrendo i vari articoli sul proprio smartphone o PC. Inoltre, i pagamenti online sono sempre più sicuri, così come i prezzi degli articoli risultano sempre più competitivi. Insomma, un mondo tutto da scoprire, sia dal
punto di vista dell’acquirente che del venditore.

Il dropshipping, l’arte del saper vendere

Cos’è il dropshipping e perché sta prendendo piede così rapidamente?

Si tratta di una soluzione sempre più diffusa tra coloro che sono interessati a proporre articoli di vario genere, non presenti fisicamente nel proprio negozio, ma resi disponibili tramite appositi accordi commerciali: in sostanza, chi decide di aprire uno store online e di utilizzare questo sistema, fa da tramite tra il consumatore e il fornitore, rivendendo i prodotti di quest’ultimo ad un prezzo leggermente più alto rispetto a quello originale.
Nonostante i guadagni limitati, sul rivenditore non grava alcuna responsabilità: è tenuto unicamente a raggiungere il cliente tramite un’adeguata strategia di marketing e a rivendere gli articoli aggiunti allo store. Non deve, invece, preoccuparsi di allestire un
magazzino, di gestire l’inventario, di reperire il prodotto e di spedirlo al cliente finale.

Per creare un negozio online in grado di ottenere successo è necessario curare due fattori principali:

–  individuare un fornitore serio e affidabile, che si occupi in maniera autonoma degli aspetti più importanti, ovvero della gestione del magazzino, dell’aggiornamento dell’inventario, della spedizione di vari ordini, etc.

– pianificare una campagna di marketing valida, che permetta di individuare i potenziali clienti utilizzando strategie di advertising adeguate e servizi in grado
di migliorare il posizionamento del sito.

Per fortuna, le piattaforme che aiutano a creare e a gestire il sito, ma anche a reperire i prodotti, non mancano affatto. Affidandosi ad un fornitore di rilievo internazionale, sarà possibile scegliere tra centinaia di articoli diversi, a basso costo e capaci di soddisfare le esigenze e i gusti di un’ampia clientela. Alcune piattaforme offrono persino comode estensioni (compatibili con la maggior parte dei browser), attraverso cui è possibile aggiungere al proprio store qualsiasi prodotto con un semplice click, selezionandoli direttamente da e-commerce noti come AliExpress o Amazon. Naturalmente, ad ogni articolo corrisponde un costo: il titolare del negozio dovrà quindi assegnare a ciascun prodotto un prezzo in grado di riflettere gli standard di mercato, senza eccedere. Una
volta individuato il proprio target, sarà opportuno dedicarsi al marketing. È impensabile riuscire ad avere successo con il dropshipping senza concentrarsi su questo aspetto.

Ecco qualche consiglio utile al riguardo!

Il vero motore del dropshipping: il marketing

Per piacere ai propri clienti è necessario scoprire cosa stanno cercando e quali sono le loro esigenze. Ma esiste una maniera per capirlo? Per riuscirci, è fondamentale leggere i vari post presenti sui forum di settore, sulle pagine social e sui siti concorrenti. È necessario intercettare i bisogni degli utenti e offrire loro ciò che desiderano ad un prezzo concorrenziale. Esistono strumenti utili a veicolare la propria offerta? In questa fase, non è possibile fare a meno dei contenuti; creare contenuti coinvolgenti, scorrevoli e capaci di offrire valore è molto importante. E per farlo, è necessario informarsi a dovere circa la categoria merceologica trattata, in modo da accrescere la fiducia dei clienti nei propri confronti.
Ma cosa si intende per contenuti? Articoli, video, podcast, ebook e chi più ne ha più ne metta. Insomma, tutto ciò che consente di veicolare determinati valori verso la propria utenza. I contenuti hanno il potere di avvicinare il cliente all’acquisto. Quando un utente comincia a seguire un marchio o un’azienda in Rete vuol dire che si trova a pochi clic da un possibile acquisto. Ecco spiegato il motivo per cui è utile coinvolgere le persone, interagire con loro ed invitarle a visitare le proprie pagine. Per supportare questo processo è possibile ricorrere ai tasti social, che conducono rapidamente il cliente sul proprio sito. Di tanto in tanto, può essere utile offrire promozioni e sconti speciali, oppure invitare gli utenti ad iscriversi alla propria newsletter. Infine, è molto importante ottimizzare il sito e-commerce per i dispositivi mobili. Un modo per scoprire se un sito è responsivo o meno è utilizzare il Mobile Friendly Test di Google.

 

 

Coronavirus, bollettino Regione: 9 casi in più rispetto a ieri, tutti nel cosentino. In Italia aumentano pazienti dimessi e guariti

CATANZARO – Il bollettino odierno della Regione Calabria, diramato come ogni giorno alle ore 17, riferisce che ad oggi sono stati effettuati 23.914 tamponi. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 1.047 (+9 rispetto a ieri), quelle negative sono 22.867.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

  • Catanzaro: 206 (53 in reparto; 2 in rianimazione; 85 in isolamento domiciliare; 39 guariti, fra cui i due pazienti dimessi provenienti da Bergamo; 27 deceduti); 
  • Cosenza: 415 (32 in reparto; 3 in rianimazione; 317 in isolamento domiciliare; 40 guariti; 23 deceduti);
  • Reggio Calabria: 243 (31 in reparto; 2 in rianimazione; 150 in isolamento domiciliare; 45 guariti; 15 deceduti.
  • Crotone: 112 (14 in reparto; 74 in isolamento domiciliare; 18 guariti; 6 deceduti);
  • Vibo Valentia: 71 (3 in reparto; 53 in isolamento domiciliare; 10 guariti; 5 deceduti);

RSA VILLA TORANO 

Dei nove positivi di oggi, sei sono contatti stretti riconducibili al focolaio di Torano dove attualmente – sempre secondo il bollettino della Regione Calabria – i contagiati risultano complessivamente 78. «Ne sono stati notificati 22 il giorno 14 aprile, 36 il 16 aprile, 9 il 17 aprile, 11 il 18 aprile. Poiché sono ancora in corso screening e verifiche, i dati potranno essere ulteriormente aggiornati‘.

I soggetti in quarantena volontaria sono 6.922, così distribuiti:
– Cosenza: 1.451
– Crotone: 1.576
– Catanzaro: 1.744
– Vibo Valentia: 356
– Reggio Calabria: 1.795

Le persone giunte in Calabria che ad oggi si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 15.737.

 

PROTEZIONE CIVILE: La situazione dei contagi in Italia

Al 21 aprile, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 183.957, con un incremento rispetto a ieri di 2.729 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 107.709, con un decremento di 528 assistiti rispetto a ieri.

Tra gli attualmente positivi 2.471 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 102 pazienti rispetto a ieri. 24.134 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 772 pazienti rispetto a ieri. 81.104 persone, pari al 75% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Rispetto a ieri i deceduti sono 534 e portano il totale a 24.648. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 51.600, con un incremento di 2.723 persone rispetto a ieri.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono: 33.978 in Lombardia, 13.244 in Emilia-Romagna, 14.811 in Piemonte, 10.077 in Veneto, 6.622 in Toscana, 3.463 in Liguria, 3.218 nelle Marche, 4.402 nel Lazio, 2.946 in Campania, 1.909 nella Provincia autonoma di Trento, 2.812 in Puglia, 1.322 in Friuli Venezia Giulia, 2.259 in Sicilia, 2.067 in Abruzzo, 1.536 nella Provincia autonoma di Bolzano, 407 in Umbria, 837 in Sardegna, 819 in Calabria, 522 in Valle d’Aosta, 245 in Basilicata e 213 in Molise.

 

Coronavirus, bollettino Regione: i nuovi positivi rispetto a ieri sono 3. Numeri incoraggianti anche a livello nazionale

CATANZARO – Il bollettino odierno della Regione Calabria, diramato come ogni giorno alle ore 17, riferisce che ad oggi sono stati effettuati 22.847 tamponi. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 1.038 (+3 rispetto a ieri), quelle negative sono 21.809.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

  • Catanzaro: 206 (55 in reparto; 2 in rianimazione; 85 in isolamento domiciliare; 38 guariti; 26 deceduti. Nel bollettino figurano anche i due pazienti di Bergamo che sono stati dimessi ma vengono ancora conteggiati nel totale dei positivi);
  • Cosenza: 406 (36 in reparto; 3 in rianimazione; 311 in isolamento domiciliare; 33 guariti; 23 deceduti);
  • Reggio Calabria: 243 (33 in reparto; 2 in rianimazione; 157 in isolamento domiciliare; 36 guariti; 15 deceduti);
  • Vibo Valentia: 71 (3 in reparto; 53 in isolamento domiciliare; 10 guariti; 5 deceduti);
  • Crotone: 112 (13 in reparto; 75 in isolamento domiciliare; 18 guariti; 6 deceduti);

Rsa Villa Torano

Attualmente i contagiati risultano complessivamente 78. Ne sono stati notificati 22 il giorno 14 aprile, 36 il 16 aprile, 9 il 17 aprile, 11 il 18 aprile. Poiché sono ancora in corso screening e verifiche, i dati potranno essere ulteriormente aggiornati.

 

I soggetti in quarantena volontaria sono 7.388, così distribuiti:

– Cosenza: 1.766
– Crotone: 1.522
– Catanzaro: 1.732
– Vibo Valentia: 454
– Reggio Calabria: 1.914

Le persone giunte in Calabria che ad oggi si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 15.589.

 

 

La situazione dei contagi in Italia

In calo per la prima volta il numero delle persone attualmente positive

 

Secondo i dati forniti oggi dal Dipartimento della Protezione Civile ad oggi il totale delle persone che hanno contratto il virus è 181.228, con un incremento rispetto a ieri di 2.256 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 108.237, con un decremento di 20 assistiti rispetto a ieri. 
Tra gli attualmente positivi 2.573 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 62 pazienti rispetto a ieri.
24.906 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 127 pazienti rispetto a ieri.
80.758 persone, pari al 75% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 454 e portano il totale a 24.114. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 48.877, con un incremento di 1.822 persone rispetto a ieri. 
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono: 34.587 in Lombardia, 13.522 in Emilia-Romagna, 14.557 in Piemonte, 10.061 in Veneto, 6.568 in Toscana, 3.496 in Liguria, 3.212 nelle Marche, 4.365 nel Lazio, 3.019 in Campania, 1.929 nella Provincia autonoma di Trento, 2.810 in Puglia, 1.190 in Friuli Venezia Giulia, 2.210 in Sicilia, 2.062 in Abruzzo, 1.540 nella Provincia autonoma di Bolzano, 424 in Umbria, 854 in Sardegna, 828 in Calabria, 548 in Valle d’Aosta, 242 in Basilicata e 213 in Molise.

Napoli club dona mascherine ad ospedale e miliari di Castrovillari. Cospicui aiuti anche da raccolta fondi “Anti Covid-19”

CASTROVILLARI (CS) – Mascherine chirurgiche acquistate grazie ad una raccolta fondi avviata dal Napoli club di Castrovillari sono state donate all’ospedale della città del Pollino e ai militari della Compagnia Genio Guastatori di stanza alla caserma “Ettore Manes”. All’iniziativa, fa sapere il sodalizio di tifosi, hanno aderito diversi cittadini castrovillaresi che hanno consentito di mettere in atto un’ulteriore raccolta di denaro. «Inoltre – si legge nel comunicato del club di tifosi della squadra partenopea – si è provveduto ad effettuare una raccolta alimentare, grazie alla fattiva e preziosa collaborazione della Conad di Giuseppe Sangiovanni e F.lli, distribuendo equamente buoni spesa tra le strutture Casa Betania e Casa di Y’shua. Il Napoli Club Castrovillari, ringrazia tutti coloro che hanno fattivamente partecipato alla raccolta fondi ed in particolare la tipografia industriale Glf che ha supportato l’iniziativa».

RACCOLTA FONDI “CASTROVILLARI ANTI COVID-19”

E grazie ad un’altra iniziativa di solidarietà è stata consegnata questa mattina una barella di bio contenimento all’ospedale di Castrovillari, insieme a 1000 mascherine chirurgiche e 50 camici protettivi monouso. Gli acquisti, frutto della raccolta fondi “Castrovillari Anti Covid-19”, promossa da due giovani, Davide Mirone e Paolo Falcone, tramite la piattaforma online “Go Fund Me”, sono stati effettuati personalmente dai ragazzi dopo un’attenta analisi delle esigenze della nostra struttura sanitaria. 
L’iniziativa – è spiegato nel comunicato – è nata pochi giorni dopo dello scoppio dell’emergenza nazionale dovuta alla diffusione del nuovo coronavirus, che ha visto una forte pressione sulle strutture ospedaliere italiane.
La grande maratona della solidarietà si è nutrita di donazioni arrivate da ogni parte d’Italia, finanche dal Canada e dall’Australia, grazie alla generosità di immigrati di origini castrovillaresi.
La cifra raccolta è volata oltre i 13 mila euro in meno di due settimane (12.614,12€ al netto delle tariffe trattenute dalla piattaforma) ed i due ragazzi, in costante contatto con la direzione sanitaria del “Ferrari”, nelle persone del dott. Raffaele Cirone e del dott. Giuseppe Maurelli, hanno optato per l’acquisto di una barella di bio-contenimento, di primaria importanza nel trattamento dei pazienti affetti da covid o sospetti tali, poiché favorisce il trasporto del paziente nei reparti evitando il contagio del personale medico e degli ambienti che egli attraversa. «Il costo totale della barella – si legge ancora – è stato di 11.468€. Con la cifra rimanente, è stato deciso, sempre d’accordo con il nosocomio, di acquistare alcuni dispositivi di protezione individuale di quotidiana necessità per l’ospedale, quali 1000 mascherine chirurgiche e 50 camici protettivi monouso». «Nei prossimi giorni – fanno sapere i ragazzi – provvederanno ad acquistare con le ultime risorse, dei guanti in lattice monouso».

Deteneva in casa 50 piante di cannabis indica, arrestato 47enne

COSENZA – I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Cosenza, nei giorni scorsi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 47enne ritenuto responsabile di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e furto di energia elettrica.
L’uomo, nel corso di un servizio coordinato per la prevenzione e repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, lo scorso 27 gennaio, era stato trovato in possesso di 50 piante di canapa indiana, 1,2 kg di marijuana, 30 grammi di hashish nonché strumenti per la coltivazione e pertanto denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza dai Carabinieri della Sezione Radiomobile.

Nel corso della perquisizione, il 47enne aveva dichiarato ai militari di coltivare cannabis sativa, sostenendo che le piante che stava coltivando rispettasse i limiti dei valori del THC determinati dalla legge. Tuttavia l’esame dei laboratori hanno rivelato che il valore di THC delle piante sequestrate fosse di gran lunga superiore ai livelli consentiti. La serra allestita all’interno dell’appartamento dell’uomo, composta da un sofisticato impianto di irrigazione a tempo, con
lampade di sodio ad alta pressione, ventilatore, prese elettriche con timer e bottiglie contenenti fertilizzanti, era alimentata tramite un allaccio abusivo alla rete elettrica che consentiva all’indagato di impossessarsi di un quantitativo indeterminato di energia elettrica, sottraendolo impropriamente alla società Enel distribuzione.
In virtù di quanto emerso in seguito ad approfonditi accertamenti, una volta espletate le formalità di rito, il 47enne è stato dunque posto agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.

Santelli: «Su fase 2 estrema prudenza. Non possiamo mettere a repentaglio sacrifici fatti»

CATANZARO – «Sono per una linea di estrema, estrema prudenza. Ho avuto una linea molto rigorosa fino ora ed i risultati ci sono stati. La gente ha rispettato le regole e non sono disponibile a mettere a repentaglio i sacrifici fatti dai calabresi. Comprendo che ci debba essere fase due ma deve essere preparata con attenzione e prudenza». Lo ha detto la presidente della Regione Calabria Jole Santelli intervenendo ieri sera al Tg4.

«Immagino – ha aggiunto la governatrice – screening, non tramite tamponi perché non ci sono e i reagenti non ci sono. Possiamo fare screening con test sierologici e ad iniziare da alcune categorie possiamo, molto lentamente iniziare ad aprire alcune attività, ma mantenendo fermo il principio che è una fase di grande attenzione. Io continuo a dire attenzione al messaggio: non siamo liberi di uscire come ci pare. Quindi stiamo molto attenti perché anche parlare troppo di ‘fase due’ fa sembrare alle persone, che è normale siano esasperate, che il pericolo è scomparso. Il pericolo è sempre lì fuori».

Coronavirus, bollettino Regione: +24 nuovi casi. Dimessi i due pazienti di Bergamo ricoverati a Catanzaro

CATANZARO – Il bollettino odierno della Regione Calabria, diramato come ogni giorno alle ore 17, riferisce che ad oggi sono stati effettuati 22.234 tamponi. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 1.035 (+24 rispetto a ieri), quelle negative sono 21.199.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

  • Catanzaro: 206 (58 in reparto; 1 in rianimazione; 85 in isolamento domiciliare; 36 guariti; 26 deceduti. Nei guariti risultano anche i due pazienti di Bergamo che sono stati dimessi);
  • Cosenza: 405 (35 in reparto; 3 in rianimazione; 311 in isolamento domiciliare;33 guariti; 23 deceduti);
  • Reggio Calabria: 241 (33 in reparto; 2 in rianimazione; 163 in isolamento domiciliare; 28 guariti; 15 deceduti);
  • Vibo Valentia: 71 (3 in reparto; 53 in isolamento domiciliare; 10 guariti; 5 deceduti);
  • Crotone: 112 (13 in reparto; 84 in isolamento domiciliare; 9 guariti; 6 deceduti);

Villa Torano

Attualmente i contagiati risultano complessivamente 78. Ne sono stati notificati 22 il giorno 14 aprile, 36 il 16 aprile, 9 il 17 aprile, 11 il 18 aprile. Poiché sono ancora in corso screening e verifiche, i dati potranno essere ulteriormente aggiornati.

 

I soggetti in quarantena volontaria sono 7.468, così distribuiti:
– Cosenza: 1.799
– Crotone: 1.587
– Catanzaro: 1.711
– Vibo Valentia: 443
– Reggio Calabria: 1.928

Le persone giunte in Calabria che ad oggi si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 15.419.

In centinaia a funerale Lamezia, indaga la Polizia

LAMEZIA TERME (CZ) – Alcune centinaia di persone di etnia rom hanno partecipato, probabilmente ieri, ad un funerale svoltosi all’interno della “Ciampa di cavallo”, quartiere di edilizia popolare di Lamezia Terme.

La circostanza è emersa dopo che un video ripreso con un telefonino ha iniziato a circolare su alcune chat e social.

Secondo quanto si apprende, la polizia ha avviato accertamenti per chiarire quanto accaduto. Inoltre gli investigatori dovranno appurare come la bara sia giunta in uno dei palazzi del quartiere. Nel video, infatti, si vede il feretro uscire dall’edificio portato a spalla da familiari ed amici ed accolta da applausi scroscianti e pianti da persone, quasi tutte senza mascherina e guanti, che sono in attesa nel cortile. Giunta all’esterno, la bara, su cui appare il manifesto con la foto del deceduto, viene fatta girare a mo’ di saluto verso i quattro lati del quartiere prima di essere posizionata a terra mentre vengono liberati in cielo palloncini bianchi.

La stagione in bianco del settore matrimonio. Appello degli imprenditori

COSENZA – Per molte coppiE questo 2020 sarà l’anno del matrimonio rinviato. E chi spera di poterlo ancora celebrare negli ultimi mesi dell’anno sa che dovrà fare i conti con molte restrizioni e con rituali tradizionali da riadattare alle nuove circostanze imposte dall’emergenza Coronavirus.

Oltre ai sogni ed alle emozioni dei futuri sposi, c’è poi inoltre un altro aspetto specifico da considerare. Il settore dei matrimoni in Italia fattura cifre strabilianti che permettono a migliaia di famiglia di lavorare onestamente. Un indotto che coinvolge tante figure professionali, ora interessate da un fatturato che prevede numeri ad una sola cifra, praticamente lo zero.  Questo comporterà inevitabilmente la chiusura di svariate attività con la conseguente perdita del lavoro di migliaia di persone.
Nello specifico, come fa presente l’associazione “Noi Si” – che rappresenta i negozi di abiti da sposa/sposo e cerimonia – il 90% dei matrimoni è stato rinviato al 2021: «questo comporterà un mancato guadagno delle attività che non potranno saldare la merce acquistata, la rimanenza di svariati capi da cerimonia, in pratica un tracollo economico che solo in periodo di guerra sarebbe immaginabile. In fondo anche questa è una guerra e per questo lo Stato non può far finta di niente e non aiutare quei soggetti che fino ad oggi sono stati fra le colonne portanti dell’economia, pagando le tasse e dando lavoro, quel lavoro che oggi l’Italia non riesce a garantire».
Per questo motivo un nutrito gruppo di imprenditori italiani dell’industria del matrimonio ha indirizzato una lettera, di cui di seguito riportiamo un lungo  estratto, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, affinché le istituzioni centrali si interessino della questione.
 
«Ci rivolgiamo a voi perché, mai come adesso, la gestione delle nostre vite lavorative dipende dalle misure che avete messo e metterete in campo e che, in questo momento, sembrano non essere prese in dovuta considerazione. Il nostro settore è, a tutti gli effetti, un segmento dell’economia italiana, un tessuto produttivo importante.La nostra è una voce corale, quella di tanti uomini e donne che ogni giorno, con il proprio lavoro, rendono magica la vita dei loro clienti.
Noi siamo coloro che trasformano idee in progetti, sogni in realtà. Noi che disegnamo, cuciamo, trucchiamo, acconciamo, allestiamo, noleggiamo, cuciniamo, suoniamo e accogliamo. Noi che con i nostri fiori vestiamo a festa le chiese, le ville, i giardini. Noi che diamo lavoro a 900 mila
persone. Noi che siamo i professionisti del Wedding italiano.
Rappresentiamo quei settori merceologici attorno a cui ruotano decine di miliardi di fatturato. E di cui ancora nessuno parla. Di cui non c’è traccia nei decreti, nelle bozze delle fasi di ripresa.
Siamo, a tutti gli effetti, un pilastro dell’economia italiana, un volano per l’economia dell’Italia che affonda le proprie radici nelle tradizioni e nella cultura; e che negli eventi ha il suo cuore pulsante.Abbiamo smesso di lavorare come ci avete chiesto. Lo abbiamo fatto con diligenza e rispetto, tenendo a cuore le sorti del nostro Paese e della sua gente. Lo abbiamo fatto in questi mesi che per noi sono quelli più importanti dell’anno, quelli in cui generiamo gran parte del nostro fatturato: le chiusure di marzo ed aprile hanno abbattuto il nostro fatturato di almeno il 50%. In alcuni casi, addirittura del 100%.
Il nostro è un lavoro di programmazione, dove tutto si organizza con largo anticipo ma in cui gli incassi si riducono ai soli mesi primaverili ed estivi. Quei mesi che adesso stanno passando, che lavorativamente non stiamo vivendo e che, anzi, ci vedono assistere ad uno slittamento di molti eventi al 2021. E se si allontanano gli eventi, si allontanano anche i nostri incassi.
Noi, però, non possiamo permetterci di affrontare un anno “sabbatico” visti tutti gli impegni economici che abbiamo già preso con i nostri fornitori, gli impiegati a cui dobbiamo garantire uno stipendio dignitoso e tutte le tasse che dobbiamo pagare. Senza contare chi ha magazzini stracolmi di merce invenduta, inutilizzata e ancora da saldare.
Ora, però, abbiamo bisogno del vostro aiuto. Fateci capire quando e come potremo ricominciare a lavorare. E se non potremo tornare a festeggiare perché gli assembramenti dovranno essere evitati, allora sosteneteci.
Sosteneteci non con dei nuovi prestiti, che andrebbero a cumularsi con quelli che abbiamo già, ma con soldi veri. Con misure che ci possano aiutare ad andare avanti, che non ci facciano sentire abbandonati, che non ci costringano ad abbassare le saracinesche delle nostre aziende.
Noi non vogliamo chiudere, noi vogliamo rinascere con il nostro Paese.
Visto che lo scopo di questa lettera aperta è anche di offrire suggerimenti e spunti di riflessione, ecco quello che vi chiediamo, ciò che può salvarci dal baratro del fallimento: finanziamenti a fondo perduto, sulla base della perdita di fatturato rispetto allo scorso anno; sospensione per un anno dei contributi sugli stipendi dei dipendenti che, finita la cassa integrazione, dovranno tornare a lavoro; misure a protezione dei titoli che nei mesi di chiusura non sono stati e non saranno pagati e per quelli a scadere nei 30 giorni successivi alla riapertura delle nostre attivita’; la sospensione di ogni tipo di tassazione per un anno poiche’, senza fatturato, non saremo in grado di pagare tributi; misure a sostegno degli affitti che le aziende non sono state in grado di pagare in questi mesi di chiusura».