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Incendiato terreno agricolo cooperativa sociale in Calabria

LAMEZIA TERME (CZ) – Persone non identificate, nella notte, hanno dato alle fiamme a Lamezia Terme un terreno “l’erbaio” all’interno di un appezzamento a coltivazione biologica della cooperativa “Le agricole” che fa capo alla Comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza. Le fiamme hanno provocato danni al perimetro del terreno dove sono posizionati alcuni fari e ad un frutteto. Distrutta una serra per la coltivazione di pomodori. A denunciare l’accaduto ai carabinieri, che hanno avviato le indagini, è stato lo stesso sacerdote. «Ormai sono decenni – ha detto il sacerdote – che in Calabria sanno che denunciamo, perché non la smettono? Certo che atti come questo – ha aggiunto – fanno cadere le braccia, non solo per il danno economico, ma anche per il fatto che ci sentiamo nel mirino. Noi comunque denunciamo sempre».

Droga, piantagione canapa indiana scoperta da Carabinieri a Careri

CARERI (RC) – Una piantagione di canapa indiana è stata scoperta dai carabinieri del gruppo di Locri in un’area demaniale del comune di Careri. Le piante, oltre 250, di altezza superiore a 1,5 metri, erano state messe a dimora in una piazzola di località Piani seminascoste dalla fitta vegetazione circostante. La sostanza stupefacente è stata campionata e distrutta sul posto.

Cosenza, controlli antidroga della Guardia di Finanza

COSENZA – Mezzo chilo di sostanze stupefacenti di vario tipo e 50 trasgressori sanzionati, tra cui anche dei minorenni. E’ il bilancio di un’operazione di controllo svolta a Cosenza dalla Guardia di Finanza. Le fiamme gialle, impiegate in alcuni posti di blocco, hanno rinvenuto principalmente hashish, marijuana e cocaina grazie ad approfondite ricerche nei veicoli fermati. La sostanza stupefacente era occultata all’interno di alloggiamenti situati nelle autovetture, appositamente predisposti, oppure in contenitori, apparentemente destinati ad altro uso, come pacchetti di chewing-gum o di sigarette. In taluni casi la tensione mostrata dalle persone controllate, unitamente ad altri sintomi, quali le pupille dilatate e gli occhi arrossati, hanno indotto i finanzieri ad approfondire gli interventi anche attraverso l’ausilio delle unità Cinofile del Corpo. Ritirate immediatamente le patenti dei conduttori delle automobili, trovati in possesso di droga, poiché rappresentavano un potenziale pericolo per la sicurezza della circolazione e per l’incolumità degli altri utenti della strada. Sono stati segnalati alle Prefetture competenti cinquanta soggetti, detentori di droga per uso personale, i quali rischiano la sospensione o il divieto di conseguire, fino ad un anno, la patente, il porto d’armi e altri documenti identificativi validi per l’espatrio.

Aiello Calabro, danneggiati mezzi comunali

AIELLO CALABRO (CS) – Sedici pneumatici di mezzi di proprietà del Comune di Aiello Calabro, sono stati tagliati la notte scorsa. A denunciare “l’atto intimidatorio” è stato il sindaco Franco Iacucci che è anche coordinatore dello staff del Presidente della Regione Mario Oliverio. «Quanto è accaduto questa notte nella quiete di un paese sempre tranquillo e lontano da ogni forma di violenza – ha sostenuto – è un fatto inqualificabile. Un fatto che ha, tra l’altro, impedito, questa mattina, ai mezzi comunali della nettezza urbana ed a quelli usati per rendere un servizio di grande rilevanza sociale, di essere utilizzati. E’ un gesto che viola le norme della convivenza civile ed offende l’intera comunità. Qualunque sia la natura di questa intimidazione, e non vorrei che fosse collegata al nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta, gestita dalla Società Presila Cosentina, non fermerà la nostra attività politica ed amministrativa sempre improntata sulla trasparenza e sul rispetto della legalità. Per questo i cittadini ci hanno  eletto e per questo continueremo nel nostro impegno quotidiano a favore dello sviluppo e della crescita del nostro territorio. Non sarà l’atto insensato di qualche irresponsabile ad impedirci di andare avanti e di proseguire su questa strada. Nell’esprimere lo sdegno più profondo, a nome anche della giunta che guido e dell’intera collettività, per quanto successo – ha concluso Iacucci – confidiamo nel lavoro che le autorità competenti faranno per assicurare alla giustizia gli autori del grave atto». 

Klaus Davi: «Nonostante la denuncia chi mi ha aggredito è ancora libero»

VIBO VALENTIA – «È totalmente inaccettabile che i due appartenenti alla famiglia Lo Bianco-Mantella che sabato mi hanno aggredito con spintoni e pugni provocando un mio ricovero al pronto soccorso siano ancora a piede libero in città, nella piena facoltà di delinquere e di mettere in pericolo gli altri cittadini come hanno fatto con me e il mio coautore. Considerando che nel video pubblicato da importanti quotidiani nazionali uno dei due ripete più volte la frase testuale  «Ora o poi ti cacciu a pistola – Ora o poi estraggo la pistola contro di te» (http://tv.liberoquotidiano.it/video/video-copertina/11925583/klaus-davi-aggredito-davanti-la-mamma-di-un-boss-della–ndrangheta–il-video.html) mi chiedo cosa altro debba succedere perché a questa gente venga impedito di circolare? Ho presentato denuncia corredata di nomi e cognomi  (come carabinieri, magistrati e poliziotti ci invitano a fare sempre giustamente in tutte le sedi) ora però lo Stato faccia la sua parte». È quanto dichiarato dal giornalista Klaus Davi, ferito lo scorso sabato assieme alla troupe di LaC a Vibo Valentia, da due persone mentre stava realizzando un servizio sulla mamma del pentito Mantella.

«Aggiungo che trovo inquietante, vergognoso, umiliante nonché  screditante per la reputazione delle nostre istituzioni politiche, che alla famiglia in questione – i cui membri sono stati più volte condannati –  sia consentito liberamente di possedere esercizi commerciali con funzioni palesi di monitoraggio a fini delinquenziali  del territorio senza che il sindaco di Vibo Valentia nonché gran parte della classe politica calabrese si esprima in merito. Auspico – prosegue Davi –  che ci sia anche un provvedimento in quella direzione. La zona grigia deve essere combattuta sul serio, non con i proclami e le marce di circostanza». All’indomani dell’aggressione avvenuta ai danni del massmediologo da parte di alcuni parenti della famiglia Lo Bianco, mentre stava raccogliendo le dichiarazioni della signora Rita Lo Bianco, sono pervenuti a Davi attestati di vicinanza di solidarietà da personalità e migliaia di cittadini.

 

Muore dopo essersi schiantato con l’auto contro un muro

REGGIO CALABRIA – Un uomo di circa sessant’anni, è morto sul colpo in un incidente stradale a Reggio Calabria. L’auto condotta dalla vittima, per cause in corso di accertamento dopo avere sbandato per diversi metri si è schiantata contro il muro del palazzo del centro cittadino che ospita la sede della Camera di Commercio. All’origine dello scontro potrebbe esserci stato un improvviso malore. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili urbani, che hanno transennato l’intera area per i rilievi, e gli operatori sanitari del 118 ma per l’uomo non c’era più nulla da fare.

Corruzione e riciclaggio, 24 arresti. Indagato un parlamentare Ncd

ROMA – Sono in corso perquisizioni nei confronti di oltre 50 tra arrestati e indagati nell’ambito dell’operazione “Labirinto” della guardia di finanza.  La magistratura romana ha emesso 24 ordinanze di custodia cautelare, di cui 12 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, e cinque misure interdittive con obbligo di firma. E’, inoltre, in corso, il sequestro preventivo di beni immobili, conti correnti e quote societarie per 1,2 milioni di euro. Le perquisizioni sono finalizzate all’acquisizione di ulteriori elementi utili al prosieguo delle indagini e stanno interessando oltre cento obiettivi tra la Capitale, il Lazio, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche, l’Umbria e la Campania. “Figura centrale” del sistema, secondo quanto ricostruito dalla guardia di finanza, «è un faccendiere capitolino, originario della Calabria, attivo nel settore delle pubbliche relazioni che, forte di “entrature” politiche e grazie a salde, antiche relazioni con personalità di vertice di enti e società pubbliche, costituiva lo snodo tra il mondo imprenditoriale e quello degli enti pubblici, svolgendo un’incessante e prezzolata opera di “intermediazione” nell’interesse personale e di imprenditori» interessati ad aggiudicarsi gare pubbliche. Secondo la guardia di finanza «il faccendiere, sfruttando i legami stabili con la politica, si adoperava anche per favorire la nomina, ai vertici di enti e di società pubbliche, di persone a lui vicine, così acquisendo ragioni di credito nei confronti di queste che, riconoscenti, risultavano permeabili alle sue richieste. Il faccendiere – osserva la guardia di finanza – utilizzava uno studio accanto al Parlamento, in una nota via del centro, per ricevere danaro di illecita provenienza, occultarlo e smistarlo, avvalendosi in un caso anche della collaborazione di un parlamentare in carica di professione avvocato, attualmente indagato, che lo ha attivamente coadiuvato nelle attività di illecita intermediazione».

Usura con tassi di interesse fino al 135%, due denunciati

CROTONE – Approfittavano della condizione di disagio economico di alcuni cittadini e imprenditori inducendoli a richiedere presiti in denaro con tassi che arrivavano fino al 135%. Due persone sono state denunciate per usura dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone. Uno dei due denunciati, risultato il materiale usuraio, cioè colui che disponeva del denaro da prestare a strozzo alle vittime, circa 100 mila euro, servendosi dell’opera preparatoria del complice, viveva nella cittadina tedesca di Amburgo. L’indagine che ha portato all’individuazione dei due è scaturita da un precedente sequestro di quietanze di pagamento sospette nell’ambito di un altro procedimento. Gli accertamenti, supportati da una perizia tecnica, hanno consentito di certificare che i tassi applicati variavano dal 45 al 135% ed erano nettamente superiori al tasso di soglia minima calcolato da Bankitalia oltre il quale si configura l’usura.

Trovato a San Luca operaio morto con colpo di pistola

SAN LUCA (RC) – Il corpo senza vita di un operaio di 43 anni, F.N., è stato rinvenuto in località Melia di San Luca. A fare la macabra scoperta è stato il nipote della vittima. Il cadavere presenta un foro da colpo d’arma da fuoco al petto, all’altezza del cuore e la pistola giace accanto al corpo. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del Gruppo Locri. Al momento il suicidio sembrerebbe l’ipotesi più probabile, ma i Carabinieri lavorano a tutto campo. L’uomo era legato per vincoli di parentela ai Nirta alias Scalzone, a suo carico non risulta nulla che riguardi la criminalità organizzata.

Cosenza, arrestato in flagranza in un negozio di fiori del centro storico

COSENZA – I militari della stazione carabinieri Cosenza Principale comandati dal Luogotenente Antonio Giovanni Pantano nel tardo pomeriggio di oggi, domenica 3 luglio, hanno arrestato Francesco Spina, 26 anni. Il giovane, sorvegliato speciale con precedenti di polizia, è stato colto in flagranza di reato all’interno di un negozio di fiori nel centro storico di Cosenza. Difeso dall’avvocato Cristian Cristiano, Spina è stato posto ai domiciliari su disposizione dell’Autorità giudiziaria in attesa del giudizio direttissimo che si terrà nella giornata di domani lunedì 4 luglio. Già un mese fa Francesco Spina era stato arrestato per tentato furto su corso Mazzini ad un furgone che trasportava 3000 euro di caffè ed era stato sottoposto all’obbligo di firma. (Foto di repertorio)