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I Fukada Tree promuovono il video ufficiale di “Blaze up di Fyah”

fukadaCOSENZAIl 24 marzo 2015 i Fukada Tree hanno presentato il video ufficiale di “Blaze up di Fyah”, estratto da “Show, don’t tell EP”. Il brano, ispirato alla rivolta dei migranti di Rosarno avvenuta nel non lontano 2010, funge da denuncia sociale e tocca i temi caldi del razzismo e dell’immigrazione.

I Fukada Tree hanno così deciso di “rispolverare” un drammatico avvenimento, da cui ormai sono trascorsi cinque anni pieni, perché purtroppo la questione è lontana dall’essere risolta. I migranti continuano a vivere e lavorare in condizioni disumane e precarie ma, nonostante ciò, nessuno ne parla, il silenzio è calato assordante eppure le terre in cui lavorano sono le nostre ma ormai nemmeno di questo ci curiamo più.La rivolta dei migranti di Rosarno, tra l’altro, può fare da trampolino di lancio per aprire un dibattito su quello che l’Italia vive tutt’oggi. Scene di ordinario razzismo a Lampedusa, stragi, omissioni in un paese in cui si decanta la pace e il no ad ogni forma di prevaricazione mentre i fatti raccontano il contrario.

Ecco dunque l’esigenza di scrivere un brano che possa esprimere in maniera chiara e concisa il punto di vista dei Fukada Tree, un testo in cui le parole diventano lame taglienti ed affilate affinché il concetto arrivi diretto e netto come un pugno ricevuto in pieno stomaco.Dunque un lavoro complesso, di sostanza e di profonda analisi interiore per rastrellare, tra parole e note, tematiche apparentemente superate che, in realtà, sono semplicemente celate, nascoste sotto un telo che nessuno vuole sollevare, chiuse a chiave dietro una porta a cui nessuno si avvicinerà mai per spiare dal buco della serratura.

Tematiche forti messe in risalto anche nel video ufficiale di “Blaze up di Fyah” che, grazie alle riprese e al montaggio curate con maestria da Pier Paolo Perri, ha già riscosso un enorme successo raggiungendo ben 509 visualizzazioni in soli 5 giorni mentre il brano è già in rotazione su Radio Ciroma, Bassisland e Radio Onda d’Urto.

Le affezioni che attanagliano e soffocano la Calabria diventano così colonna portante dei brani dei Fukada Tree, un gruppo fresco, dinamico e dalle sonorità “metalliche” nato nel 2009. A comporlo il dubmaster Stanislao Costabile (Spike), la cantante Marina Andrielli (Aram) e il chitarrista Francesco Spadafora (TheLord) che, con molta umiltà e sacrificio, stanno trasformando giorno dopo giorno la passione per la musica in un vero e proprio lavoro.

La particolarità, che spazia dalla musica ai testi, è il loro biglietto da visita e questa caratteristica è rinchiusa nel loro stesso nome; Fukada Tree è infatti un sistema di ripresa microfonica, una configurazione di ripresa per il surround, è un nome che sa di analogico, di legno che assorbe il suono, di lavoro manuale con gli strumenti. Perché la musica non è un’arte fine a sè stessa, ma un attivo strumento di comunicazione e rivoluzione.

 

Primo Memorial dedicato a Don Ciccio Fusaro

CerisanoCERISANO (CS) – Si terrà presso Palazzo Sersale il prossimo 9 aprile a Cerisano, Cs, ore 17, 30 ingresso libero,  il primo Memorial dedicato a don Ciccio Fusaro, personaggio di spicco negli anni subito dopo la II guerra mondiale e che collaborò fattivamente alla rinascita della cittadina delle Serre Cosentine costituendo il primo cinema, favorendo il passaggio della strada provinciale, che collega l’entroterra delle Serre al mare, un uomo di grande creatività che nel tempo fece crescere artisticamente il paese e che ancora oggi risente della sua opera. Paese di grande fermento politico e di arte a tutti i livelli, dalla  scrittura alla pittura, dalla fede alla musica. L’evento è promosso dalla Parrocchia di San Lorenzo martire in collaborazione delle congreghe e per iniziativa di Nostos caffè letterario, al suo secondo appuntamento, il primo si è tenuto a Villapiana Cs in collaborazione dell’amministrazione comunale della Città. ”Libera la Poesia”, questo il titolo di questa seconda parte del progetto, ideato dalla pubblicista Lucia De Cicco e che vedrà partner i poeti Massimo Cistaro e Mario Mandarino. Un evento che nasce dalla voglia, di riaprire una strada a quella che è l’arte più antica del mondo “ Il Verbo” esso il principio di ogni cosa, da semplice epitaffio la poesia diviene importante con Dante e nei secoli con tanti rappresentati, il progetto ha il patrocinio del Comune di Cerisano e della Scuola di Poesia, del candidato al Nobel per la letteratura e già cavaliere della Repubblica per la poesia, Silvano Bortolazzi. Partecipano alla serata come ospiti d’onore La Giovane Orchestra della scuola secondaria di primo grado di Cerisano, pluripremiata e vincitrice di numerosi concorsi, da ultimo in ordine di tempo e per la seconda volta quello al teatro San Carlo di Napoli dedicato alle scuole di indirizzo musicale. Diretta dal maestro Fabrizio Zecca e dirigente scolastica professoressa Concetta Nicoletti, nonché discendente di don Ciccio Fusaro. Partecipano come memoria storica l’Avvocato Angelo Gentili, nipote e testimone diretto della vita del poeta e Domenico Santelli, memoria storica del poeta e sacerdote, artigiano, che conserva nella sua sartoria un vero e proprio Museo dedicato al poeta. Declamazioni della professoressa, Rossana Sicilia e Domenico Greco, anche lui artigiano e autore di una splendida poesia dedicata al poeta don Ciccio. Dedicato al Memorial, l’omaggio della scuola di danza e palestra Il Clandestino,  Con il M° Sonia Covello. Interventi di Cristina Ciambrone, mediatore familiare, che collabora a favore delle famiglie ha uno sportello di ascolto nell’ Amministrazione comunale e nella Parrocchia ed è delegata comunale della Scuola di Poesia. Le installazioni pittoriche dei M° Marcello La Neve e Rocco Regina, artisti di grande spessore per il territorio e non solo, conosciuti anche fuori Regione e che hanno ricevuto nel tempo numerosi premi per la loro arte, che come descrive La Neve “è un vero e proprio fuoco”. Saluteranno all’inizio il sindaco di Cerisano Salvatore Mancina e il sacerdote della Città don Alfonso Vulcano. Invitata a partecipare all’evento l’Amministrazione Comunale di Villapiana, Cs. Si terrà la premiazione della secondaria di primo grado di Cerisano  che è intitolata al sacerdote Fusaro e che ha partecipato al concorso di Poesia ad esso dedicato. Partecipa il presidente di Giuria, la poetessa Caterina Bonavita.  Si ringraziano gli sponsor della Città che simbolicamente con degli aiuti, Nostos ha voluto dare visibilità a essi, perché spesso dimenticati data la prossimità della Città di Cosenza, con un’offerta più vasta di prodotti, ma che con il tempo penalizza le belle realtà territoriali, che resistono e nonostante il tempo, merito certo di questa grande figura di sacerdote don Fusaro, che non dimenticò mai che la Calabria e Cerisano sono parte di una grande Unità, quella Italiana.

Riconoscimento della Commissione cultura al giornalista Enzo Arcuri

SONY DSCCOSENZA – Tra “i ragazzi di via Montesanto”, come venivano affettuosamente chiamati i primi giornalisti della Rai calabrese, quando la sua sede era ancora nel palazzo, al civico 25, di una delle parallele del corso principale di Cosenza, Enzo Arcuri arrivò

il primo gennaio del 1969, undici anni dopo la nascita della Rai in Calabria, avvenuta l’11 dicembre del 1958, primo direttore Enrico Mascilli Migliorini. Una laurea in giurisprudenza, giornalista professionista dal 1957, Enzo Arcuri approdò in via Montesanto dopo essere stato alla “Gazzetta del Sud”, dal 1956 al 1968, anche come responsabile della redazione di Cosenza, e, negli stessi anni, corrispondente dell’AGI (Agenzia Italia) e del “Gazzettino di Venezia”.

Gli studi e gli uffici della Rai restarono in quella sede storica fino al 6 ottobre del ’92, prima che traslocassero nella nuova sede di viale Marconi.

E in via Marconi Arcuri arrivò da direttore di sede, incarico assunto nel 1990 e mantenuto fino al 1994.

L’attività professionale di Enzo Arcuri è stata ripercorsa in occasione dell’incontro, promosso dalla Commissione cultura del Comune di Cosenza nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” per assegnare al giornalista cosentino, uno dei decani del giornalismo calabrese, un riconoscimento alla carriera.

Dopo l’introduzione del Presidente della Commissione Claudio Nigro, il cammino professionale di Enzo Arcuri è stato passato in rassegna da Maria Lucente, Vice presidente dell’organismo consiliare.

Per Maria Lucente “Enzo Arcuri è uno dei giornalisti della nostra città e della nostra regione entrato, con la sua presenza da intellettuale nel senso più pieno del termine, nell’immaginario collettivo”. Anche, è il caso di aggiungere, per la sua versatilità non comune che gli ha consentito di passare, con grande disinvoltura, dalla cronaca alla politica, senza disdegnare felici incursioni nella pagina culturale.

Un giudizio condiviso dagli altri componenti presenti all’incontro: i consiglieri Francesco Caruso e Francesco Perri.

Giornalista colto, di buone letture, amico del drammaturgo Vincenzo Ziccarelli, Enzo Arcuri ebbe anche il privilegio di essere il primo conduttore ufficiale del TG della Calabria, nato il 15 dicembre del ’79, quando, all’avvio della terza rete, vennero istituiti i TG regionali, alla vigilia di un Milan-Catanzaro, quando la compagine calcistica calabrese militava in serie A.

Ma, prima ancora, Arcuri aveva raccontato in tv i fatti della rivolta di Reggio Calabria e il processo per la strage di Piazza Fontana, celebratosi a Catanzaro, quando le informazioni viaggiavano ancora sul filo del telefono, attraverso una fitta rete di corrispondenti e quando le dirette televisive non erano ancora possibili.

Un giornalismo d’antan il suo, cominciato in Rai nel 1969, al tempo in cui la redazione era formata da soli quattro giornalisti : oltre ad Arcuri, il capo servizio Gegè Greco, Franco Falvo, poi divenuto capo redattore, ed Emanuele Giacoia, che era arrivato da Napoli.

Mentre, negli anni ottanta, Arcuri era capo servizio e vice capo redattore della Rai calabrese, arrivò da Roma, siamo nell’86, la decisione di sopprimere in Calabria la struttura di programmazione televisiva (per qualche anno ancora restarono in piedi i programmi radiofonici). Uno degli ultimi programmi, prodotto dalla sede regionale della Rai, fu “Calabria allo specchio” che Arcuri scrisse e diresse per il Dipartimento Scuola Educazione della Rai e che restituiva una fedelissima radiografia della regione. A quel programma, cui Arcuri era molto legato, collaborò gente di particolare spessore culturale come Gaetano Cingari, Luigi Lombardi Satriani e lo studioso Giuseppe Anania. Di Arcuri si ricordano ancora i numerosissimi servizi da inviato in Europa e in America e quelli realizzati per il settimanale “Bellitalia”, in onda su Rai Due.

Tra le sue numerose soddisfazioni, oltre alla direzione della sede Rai per la Calabria, l’incarico di vice caporedattore della testata giornalistica siciliana alla RAI di Palermo e quello di direttore ad interim della sede regionale per la Basilicata che mantenne fino al momento del suo pensionamento, avvenuto nel 1997.

Ma il fuoco sacro della scrittura ha continuato ad ardere in lui come agli inizi ed eccolo proseguire nel suo lavoro di giornalista prima al “Domani della Calabria”, poi alla “Provincia cosentina”, di cui è stato direttore, ed attualmente al “Quotidiano del Sud”, già “Quotidiano della Calabria”, con cui continua a collaborare, anche come editorialista. Un giornalista non va mai in pensione ed Arcuri non ha mai sconfessato questa regola e bene lo sanno anche i suoi colleghi Vincenzo d’Atri e Santi Trimboli che, in occasione della manifestazione promossa dalla Commissione cultura del Comune di Cosenza, non hanno fatto mancare la loro presenza al Teatro “Rendano”, condividendo con il sodale di tanti racconti giornalistici questo piccolo, ma significativo momento di festa. Un’attenzione della quale il giornalista cosentino si è detto orgoglioso, per il riconoscimento attribuitogli dalla Commissione cultura e per l’occasione che ha consentito di riaccendere i riflettori sulla sua significativa storia professionale.

 

 

 

 

 

 

Alessia Labate di Marano Principato supera la Battle di The Voice of Italy

Alessia LabateMILANO – 15 le sfide che hanno infiammato il ring sul palco di “The Voice of Italy” per il primo dei due appuntamenti con le BATTLE, condotto da Federico Russo in onda ieri in prima serata su Rai2.

Dei 30 talenti che si sono esibiti con la band dal vivo, 15 sono stati ammessi alla fase successiva della gara e 4 voci sono tornate in gioco grazie all’opzione STEAL e i team risultano, quindi, in parte modificati:

Per il TEAM FACH si sono qualificati:  Alex Ceccotti (Roma) con il brano “La casa del sole” (versione italiana The Animals), Alessia Labate (Marano Principato, CS) con “Price Tag” di Jessie J, Aj Summers (Alberto Slitti di Monsumanno Terme, PT) con “Airplanes” di B.O.B., Chiara Dello Iacovo (nata a Savigliano CN, vive ad Asti) “La mia storia tra le dita” di Gianluca Grignani.  Con l’opzione steal si aggiunge alla squadra Chiara Iezzi (Milano), eliminata dal team Ax.

Passano il turno per il TEAM AX:  Lele (Raffaele Esposito di Pomigliano D’Arco, NA) con “Uptown Funk” di Mark Ronson & Bruno Mars,  Arianna Alvisi (Capena, RM) con “Celebrity skin” delle Hole,  Nathalie Coppola (Roma) con “Quello che le donne non dicono” (di Enrico Ruggeri versione di Fiorella Mannoia), Luca Boccadamo (Acquarica del Capo, LE) con “Sono = sono” dei Bluvertigo. Grazie allo STEAL  il team J-AX si arricchisce della voce di Davide Fusaro (Roma), eliminato dal team Pelù.

Per il TEAM NOEMI vincono invece: Keeniatta (Desirie Beverly Baird nata in Sudafrica a Germiston, vive a Ischia, NA) con “Survivor” delle Dsetiny’s Child, Roberto Pignataro (Casamassima, BA) con “Io amo” di Fausto Leali,  Dany Petrarulo (Daniela Petrarulo nata a Grottaglie TA, vive a Rimini) con “La Compagnia” di Lucio Battisti versione di Vasco Rossi,  Gregorio Rega (Roccarainola, NA) “Part time lover” di Stevie Wonder. Con l’opzione steal entra nel team  Marianè (Mariangela De Santis di Lecce) eliminata dal team Pelù.

Nel TEAM PELÙ passano:  Alessandra Salerno (Palermo) con “Ain’t no sunshine” di Bill Withers, Marco De Vincentiis (nato a Napoli, vive a Roma) con “La torre di Babele” di Edoardo Bennato,  Luca Gagliano (nato a Palermo, vive a Pescia PT) con “Il tempo di morire” di Lucio Battisti. Pelù ha esercitato l’opzione steal per Clì (Chiara Beltrame di Padova) eliminata dal team fach.

I coach nella preparazioni dei talenti sono stati affiancati da quattro SPECIAL COACH: MALIKA AYANE con ROBY E FRANCESCO FACCHINETTI, ENRICO RUGGERI con J-AX, ARISA con NOEMI e EDOARDO BENNATO con  PIERO PELÙ.

A scuola non si parla! Iniziativa calabrese per rivoluzionare la scuola presentata alla fiera del libro per ragazzi di Bologna

Locandina realizzata dagli allievi dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro
Locandina realizzata dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro

BOLOGNA – Presentata oggi in una cornice d’eccezione, la Fiera del libro per ragazzi di Bologna, ‘A scuola non si parla!’. L’iniziativa calabrese ha trovato spazio all’interno degli Stati Generali Filosofia Bambini. Un “non” sbarrato per tentare di “capovolgere il metodo”: ascoltare invece di parlare, coltivare le domande insieme agli studenti invece di propinare risposte preconfezionate, rendere i ragazzi protagonisti invece di svilire la loro curiosità e vivacità intellettuale. Dal 13 al 15 aprile, presso l’Istituto Comprensivo di Borgia, si terrà un corso di formazione “in situazione” per i docenti e non solo: i docenti parteciperanno ai laboratori insieme ai bambini e ai ragazzi. Il corso coinvolge studenti di tutte le età (anche quelli dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro), docenti e pure genitori, ma va da sé che ripensare la didattica vuol dire ripensare la società e puntare sul futuro delle nuove generazioni. La Calabria, dunque, si inserisce a pieno titolo nel dibattito nazionale, dominato da ‘La Buona Scuola’ e in quello internazionale. In Finlandia, per citare un esempio, si insegnerà per temi e non per materie. Nei giorni scorsi un’insegnante canadese non solo ha scritto una lettera ai suoi studenti per chiedergli scusa, ma ha anche scritto una seconda lettera agli studenti italiani.

Nella seconda sessione pomeridiana di martedì 14, i laboratori di Borgia si svolgeranno in parallelo. Ci sarà spazio per la matematica e per il pensare insieme agli altri. Per la filosofia civile rivolta agli adulti e per la filosofia con i bambini. Per il multimediale in classe e per il teatro-immagine. Per la pittura e per il museo. Per le fiabe e per i miti. E ancora, l’archeologia, il cinema, il movimento e la musica. Ragazzi, bambini e adulti avranno a disposizione un ampio ventaglio di temi e proposte di filosofia dialogica e didattica laboratoriale. Lunedì 13, l’apertura dei lavori. Mercoledì 15, la presentazione del premio nazionale ‘Mario Lodi’. Alle 18,30, presso la libreria Ubik di Catanzaro Lido, sarà presentata la rivista Amica Sofia.

La tre giorni è stata organizzata dall’Istituto Comprensivo Statale di Borgia ‘G.Sabatini’ in collaborazione con Amica sofia, Ufficio Scolastico Regionale, Fondazione San Carlo Di Modena e Associazione Culturale Di.Co. Marca. Rappresenta il punto di arrivo, e di partenza, di sperimentazioni e confronti sfociati nella costruzione di una rete di istituzioni scientifiche, universitarie e scolastiche di altissimo livello. Tra le altre: l’Osservatorio di Comunicazione Ortoformativa e Multimediale (OSCOM) dell’Università Federico II di Napoli, l’associazione nazionale Amica sofia dell’Università di Perugia, il Dipartimento di Filosofia dell’Università della Calabria, l’Università Magna Graecia di Catanzaro, il Liceo Classico P. Galluppi, la rete regionale di scuole “Progetto Gutenberg”. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio dell’Accademia Di Belle Arti di Catanzaro, Provincia di Catanzaro e i Comuni di Borgia, Caraffa e San Floro. La locandina dell’evento è stata realizzata dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

Gianni Rodari, Maria Montessori, Don Lorenzo Milani, Mario Lodi: punti di riferimento per una didattica che vuole davvero andare incontro ai ragazzi. La legislazione italiana si sta muovendo per adeguarsi ai tempi, ma ancora molto resta da fare per andare oltre i tradizionali modi di studiare e insegnare. La tre giorni di Borgia vuole offrire un’occasione per “rovesciare il metodo” e si inserisce nel solco dei laboratori di filosofia con i bambini già realizzati da quattro anni in tutti i plessi dell’Istituto Comprensivo.

Per maggiori info sul corso e per iscriversi: www.icsabatiniborgia.it.

 

“Vacantiandu”, sold out per lo spettacolo di Paolantoni

LAMEZIA TERME (CZ) vacantiandu 10– Idroterapia, musicoterapia, sesso-terapia, cromoterapia, favola-terapia: è stato sottoposto a tutte queste terapie con l’obiettivo di trovare il proprio Io. Ma non l’ha fatto sdraiato su un lettino, nello studio di uno psicologo, ma sul palco del Teatro Grandinetti a Lamezia Terme. Francesco Paolantoni ha accattivato e coinvolto il pubblico, giunto da ogni angolo della Calabria, nella sua esilarante ed intensa pièce teatrale dal titolo “Che fine ha fatto il mio io?”. Un fuori programma della rassegna teatrale “Vacantiandu 2015” organizzata dall’associazione “I Vacantusi”. Una performance tragicomica, quella messa in scena dal noto comico napoletano, affiancato in scena dalla bravissima spalla Arduino Speranza, che ha fatto registrare un’esilarante pubblico-terapia, con il coinvolgimento continuo degli spettatori, protagonisti insieme all’artista della serata. Paolantoni, che si trova a vivere una crisi esistenziale provocata dalla mezza età e dai difficili tempi in cui viviamo, è infatti sottoposto a diverse terapie, che necessitano però dell’aiuto del pubblico, con il quale instaura una comunicazione continua a suon di esilaranti battute in un napoletano. Straordinaria anche la mimica fatta di goffe e ridicole smorfie, che hanno reso ancora più divertente le gag. Il comico partenopeo, per tutta la serata, gioca con la nevrosi, prendendosela con donne e bambini, quest’ultimi considerati dei “piccoli mostri” dai quali è bene stare lontani. Uno spettacolo che ha catturato il pubblico fin dall’inizio, tributandogli continui e scroscianti applausi. L’ennesimo successo incassato dai direttori artistici della rassegna teatrale lametina, Nicola Morelli e Walter Vasta, che hanno messo su un cartellone di altissima qualità e che ha riscontrato un grande successo di pubblico e di critica, con artisti professionisti che hanno elevato il livello dell’offerta teatrale cittadina.

Lo spettacolo di Paolantoni, presentato dalla giornalista Ketty Riolo, oltre a divertire ha avuto anche un fine benefico: parte dell’incasso di “Che fine ha fatto il mio io?” è stato infatti devoluto al Lions Club di Lamezia Terme che, come ha spiegato la presidente del club Chiara Puteri, donerà la somma a favore di numerosi bambini delle scuole lametine appartenenti a famiglie meno abbienti e che hanno bisogno di cure. A conclusione della serata, come tradizione, i direttori artistici Morelli e Vasta hanno donato la “maschera nera” simbolo di questa quarta edizione della rassegna teatrale.

“L’Ora del Rosario”, Fiorello arriva al Rendano di Cosenza

COSENZA – logo_l'ora del rosarioArriva a Cosenza «L’Ora del Rosario», il nuovo atteso spettacolo di Rosario Fiorello in scena al Teatro “A. Rendano” nei giorni 1 e 2 maggio (ore 21). Due ore di puro intrattenimento tra aneddoti, racconti e gag.

Rosario Fiorello torna sul palco, in una dimensione teatrale, con un nuovo spettacolo che, come lui stesso ha dichiarato, sarà analogico, fatto di puro intrattenimento. Protagonista al Teatro “A. Rendano”, con due repliche nei giorni 1 e 2 maggio (ore 21), tra aneddoti, racconti e gag in perfetto stile Fiorello, lo showman darà ampio spazio anche alle consuete improvvisazioni. Tanti i temi trattati dagli immancabili riferimenti all’attualità fino alle note di costume dei nostri giorni. Non mancheranno musica, gag, inediti e duetti di grande spessore con Artisti del calibro di Mina e Tony Renis il quale, in collegamento da Las Vegas, regala allo showman una versione molto particolare della celebre «Quando Quando Quando».

Ad accompagnarlo, sul palco, la band diretta da Enrico Cremonesi ed il trio vocale «I Gemelli di Guidonia» lanciato a «Fuori Programma» su Radio Uno.

Uno spettacolo di Rosario Fiorello scritto con Francesco Bozzi, Claudio Fois, Piero Guerrera, Pierluigi Montebelli e Federico Taddia. La regia è di Giampiero Solari.

Biglietti in vendita a partire da martedì 31 marzo 2015, ore 10,00 presso i punti vendita abituali www.ticketone.it .

 

“La tentazione di essere felici”, a Lamezia giornata dedicata alle donne

lameziaLAMEZIA TERME (CZ) – Una giornata dedicata alle donne, con un occhio puntato all’Expo 2015. E’ quanto ha realizzato il Soroptimist club di Lamezia Terme, in collaborazione con la Condotta Slow Food di Lamezia e dalla Libreria Tavella che ha promosso un doppio appuntamento, che si è svolto nei giorni scorsi: la presentazione del libro “La tentazione di essere felici”, scritto da Lorenzo Marone, che parla di un caso di femminicidio, e una degustazione che si è svolta all’agriturismo Costantino di Maida con il menù a tema: “Una ricetta per la vita: We woman for Expo 15”. In attesa dell’Expo 2015 è stato infatti creato un network mondiale di donne, WE-Women for Expo, che invita le donne ad esprimersi su nutrimento del corpo e nutrimento della libertà e dell’intelligenza, con la convinzione che la sostenibilità del pianeta passa attraverso una nuova alleanza tra cibo e cultura e che le artefici di questo nuovo sguardo e nuovo patto per il futuro debbano essere le donne. Sono artiste, scrittrici, grandi personalità, ma anche donne comuni. Si tratta di una piattaforma digitale globale, per raccogliere interventi, ricette e pensieri delle donne di ogni angolo del pianeta sul tema del cibo e mettere in rete i progetti e le iniziative femminili in materia di alimentazione, sostenibilità e cooperazione.

“Una ricetta per la vita” – ha spiegato la presidente del club Giuseppina Mazzocca – è l’iniziativa per costruire sul sito WE-Women For Expo un grande archivio di esperienze, idee e ingredienti per la vita. Un patrimonio digitale di ricette: tutte le donne sono invitate a descrivere e condividere la loro ricetta per la vita, il piatto a cui sono legati ricordi, emozioni, storia della famiglia, radici della propria terra. Una ricetta che sia un consiglio per un futuro più sostenibile, una buona pratica per combattere lo spreco. L’idea di base è che, scambiandosi le piccole o grandi scoperte personali, sia possibile immaginare un pianeta più giusto, più equilibrato, più sostenibile e aperto al futuro. L’obiettivo di WE – Women for Expo è quello di raggiungere e coinvolgere il maggior numero possibile di donne, raccogliendo un milione di ricette in tutto il mondo. In questo modo la maxipiattaforma multimediale diventerà custode di uno straordinario patrimonio collettivo creato dalle donne e a disposizione di tutti. E in questo patrimonio ci auguriamo entri a far parte la ricetta che Mariangela Costantino ha presentato”.

Prima della cena, alla Libreria Tavella, dopo i saluti del presidente del Soroptimist Mazzocca e del fiduciario Slow food Antonello Rispoli, la professoressa Michela Cimmino e la psicologa Sabrina Curcio hanno conversato con l’autore del libro “La tentazione di essere felici”, Lorenzo Marone.

A breve nelle librerie “Il cacciatore di meduse”, il nuovo romanzo di Ruggero Pegna

Copertina Il cacciatore di meduse

COSENZA – Un bambino somalo, l’ombra della guerra, la solitudine, il viaggio disperato. C’è un microcosmo di valori, sentimenti, storie, pensieri e promesse nell’animo del piccolo Tajil, il bambino speciale capace di catturare le meduse con le mani e portarle a riva.

È la storia struggente de “Il cacciatore di meduse”, il nuovo romanzo di Ruggero Pegna pubblicato da Falco editore. Una storia che approda sulle coste siciliane, in riva al mare cristallino di San Vito Lo Capo, dopo l’espiazione di un viaggio massacrante a bordo di un barcone.

Tra le onde, Tajil anela alla terraferma con in testa un guazzabuglio di desideri, speranze, sogni. «Ognuno ha un motivo per scappare e mille altri per sperare», scrive Ruggero Pegna, che dopo “Miracolo d’amore” decide di addentrarsi in un mondo affascinante e misterioso che si perde talora nelle derive del razzismo, del concetto errato di emigrazione, di tolleranza, di speranza. In terra siciliana, accompagnato dalla mamma Halima, Tajil dovrà fare i conti con una nuova realtà.

Il cacciatore di meduse” si presenta come il nuovo colpo editoriale di Ruggero Pegna, direttore artistico, promoter musicale, organizzatore, produttore, autore televisivo, scrittore, con passione per la poesia, la satira, il giornalismo e la comunicazione creativa.

Il romanzo, edito dalla casa editrice Falco, approderà in tutte le librerie italiane nel mese di maggio.

«Le mani del mio pianista scorrono da una parte all’altra dei tasti, un po’ bianchi, un po’ neri, come i miei infiniti ricordi, inondandomi di note e di straordinarie emozioni. La sua musica dolce e triste accarezza la mia pelle e fa vagare, ogni sera, i miei occhi e i miei pensieri. Li porta a spasso nel magnifico orizzonte che, visto da qui, unisce il mare al cielo, la mia anima a Dio e il mio cuore ai tanti cari che sono volati via, lassù» (Da Il cacciatore di meduse, Falco editore).

Cosenza, la commissione cultura incontra il critico d’arte Alessandra Primicierio

COSENZA – commissione cultura primicieri 6Sarebbe quasi scontato, per chi non riesce a coronare nel lavoro il proprio percorso di studi, farsi prendere dallo sconforto e decidere di mollare ed emigrare altrove, alla ricerca di quelle gratificazioni che la propria terra non è purtroppo in grado di assicurare. Molto più difficile è prendere il coraggio a due mani e restare nella propria città alla ricerca di strade alternative comunque appaganti e per le quali vale la pena spendersi.
E’ quello che è accaduto alla cosentina Alessandra Primicerio, una laurea in storia dell’arte in tasca, ma con l’unica prospettiva di fare le valigie per andare ad insegnare lontano da Cosenza. Allora, meglio restare. Una scelta che ha richiesto coraggio e che si è rivelata nel tempo quasi una sfida. Ma non esente da soddisfazioni.
Diverse quelle riservate ad Alessandra Primicerio nel suo cammino di riconversione da docente di storia dell’arte a critico d’arte.
L’ultima, in ordine di tempo, il riconoscimento assegnatole dalla Commissione cultura del Comune di Cosenza nel corso dell’incontro svoltosi nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, su proposta del Consigliere comunale Francesco Spadafora.
Dopo gli onori di casa del Presidente dell’organismo consiliare Claudio Nigro, l’incontro con Alessandra Primicerio è andato avanti con la relazione introduttiva del consigliere Mimmo Frammartino, impegnato nel compito di ricostruire il profilo dell’ospite e il suo percorso culturale. Animata dalla passione per l’arte sopra ogni cosa, per sua stessa ammissione “un desiderio che non si spegne mai”, Alessandra Primicerio ha iniziato i suoi studi iscrivendosi a Napoli al corso di laurea in Conservazione dei beni culturali. Poi, il trasferimento al Dams dell’Università della Calabria dove ha seguito, fino alla laurea, l’indirizzo artistico.
Nella sua formazione, molto hanno contato la docente Raffaella Morselli, di Mantova, tra i massimi studiosi dei Gonzaga e del collezionismo, con la quale la Primicerio discusse la tesi universitaria sul collezionista del XVII secolo Antonio Ruffo, e l’incontro con il prof.Luigi Spezzaferro, di Roma, studioso di Caravaggio e preside del corso di laurea in conservazione dei beni culturali.
E’ con Spezzaferro, infatti, che Alessandra Primicerio matura le prime esperienze all’Università come cultore della materia e collaboratrice alla didattica presso la cattedra di Storia dell’arte. Preziosa si rivela, successivamente, la sua collaborazione con la Soprintendenza di Cosenza, soprattutto con il prof.Giorgio Leone. Sono gli anni in cui Alessandra Primicerio  offre  alla Soprintendenza il suo contributo per numerosi cataloghi di altrettante mostre e anche per le visite guidate delle esposizioni. Tra le maggiori soddisfazioni, l’aver contribuito ad organizzare, nel 2005, la storica mostra “Da Picasso a Wharol”, voluta e curata dal mecenate Carlo Bilotti, ed ospitata al Museo dei Brettii e degli Enotri.
Ciò che ha messo nel carniere a livello esperienziale suggerisce ad Alessandra Primicerio di proseguire nell’opera di valorizzazione dell’arte nel proprio territorio, dando vita, insieme ad un gruppo di colleghe laureate, come lei, in Storia dell’arte, ad una cooperativa, la “EventoArte” di cui diviene Presidente. Da questa nuova “avventura” prendono le mosse l’ideazione e la realizzazione di laboratori didattici per le mostre della Soprintendenza destinati prevalentemente alle scuole che diventano una sorta di interlocutore privilegiato. Oggi Alessandra Primicerio fa parte del direttivo dell’UCAI, Unione Cattolica Artisti Italiani (il Presidente della sezione cosentina Franco Bitonti non ha fatto mancare la sua presenza all’incontro del Rendano) ed è direttore artistico del Centro studi “Il Convivio”. Collaboratrice di “Rivista20” e componente della commissione pari opportunità del Comune di Castrolibero, rappresentato al teatro “Rendano” dal consigliere comunale Ylenia Illuminato, la Primicerio sta per veder realizzato il suo sogno nel cassetto: dare alle stampe due libri di arte. Un progetto, ormai, in dirittura d’arrivo.
L’attaccamento alla sua terra le è costato in termini di rinuncia, perché se avesse lasciato la sua città avrebbe sicuramente insegnato altrove. Il riconoscimento tributatole dalla Commissione cultura, presenti all’incontro anche il Vice Presidente Maria Lucente e il consigliere comunale Francesco Spadafora (entrambi hanno avuto parole di apprezzamento per Alessandra Primicerio) ha, però, quasi il sapore di un risarcimento morale e al tempo stesso di un particolare segnale di attenzione affinché chi rimane al servizio della propria terra non abbia la sensazione di farlo nell’indifferenza delle istituzioni.