Archivi categoria: Cultura&Spettacolo

Tra giurisprudenza, costume e realtà

CASTROVILLARI (Cs) – Sabato 7 Febbraio, dalle ore 17, nella sala 14 del Protoconvento francescano di Castrovillari si affronterà il tema “Le basi romanistiche dell’adulterio nella disciplina moderna e contemporanea dell’Istituto. “Il caso di Carini tra il Diritto Comune e la Tradizione popolare dei cantastorie”, una questione dibattuta tra giurisprudenza, realtà e aspetti antropologici. Un’intricata vicenda storica siciliana, di cui molti sono i punti interrogativi, che interessò, anni fa, l’uccisione di una donna, la baronessa Laura Lanza di Trabia, e il suo amante Ludovico Vernagallo. Una storia che affascinò la tradizione popolare che prese spunto da un poemetto che cantava la passione  amorosa  sfociata nell’adulterio e nella morte. La leggenda è intrisa di verità e mistero,  soggetta a diverse interpretazioni, ritorna ad essere oggetto di attenzione in un convegno giuridico, un’occasione per approfondire gli attraenti Istituti del diritto.  Il convegno, organizzato dalla Camera Civile e dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Castrovillari con il patrocinio del Comune e in collaborazione con l’associazione culturale Mystica Calabria, si svilupperà con il contributo di studiosi, antropologi  oltre che di uomini di legge.

Inizia la stagione teatrale a Locri

LOCRI (Rc) – Tutto pronto a Locri per l’avvio della stagione teatrale invernale curata dal Centro Teatrale Meridionale, con il patrocinio del Comune di Locri, che si terrà presso il Palazzo della Cultura e che prevede un cartellone interessante e completo: sono quattro gli spettacoli previsti e con cadenza mensile. La tipologia di partecipazione è legata all’acquisto di un biglietto, ma anche attraverso l’abbonamento che garantisce risparmio e accesso a tutti gli spettacoli.

Il primo appuntamento è previsto per sabato 31 gennaio alle ore 21:00 con “La Trinacria è femmina”, un reading con musica dal vivo e canzoni che, partendo dal femminile grammaticale delle parole stesse, racconta la Sicilia, attraverso i versi e le parole di Buttitta, Pirandello, Sciascia, Quasimodo, Verga, Bufalino. Ad interpretarli tre donne, quasi a simboleggiare la stessa Trinacria: Ilenia Costanza, Noemi Smorra, Lorena Vetro, regia di Ilenia Costanza.

Per domenica 15 febbraio, alle ore 18:00, è previsto l’appuntamento con “Il Pifferaio Magico” e con “La vecchia Fattoria 2.0”, con Giacomo Battaglia e l’Orchestra dei Fiati Città di Reggio Calabria (direttore d’orchestra Roberto Filippi Caridi), regia di Francesca Grenci. Il Pifferaio Magico è la fiaba musicale dei Fratelli Grimm per voce recitante e symphonic band; l’autore delle musiche è Silvano Scaltritti, il testo è quello dei fratelli Grimm.

La vecchia fattoria 2.0 è una rivisitazione musicale della “Old Mc Donald’s Theme”, con l’arrangiamento dei brani da parte del Maestro Roberto Caridi, il testo della fiaba di Giacomo Battaglia. La rappresentazione teatrale si concluderà con un recital brillante dell’attore Giacomo Battaglia.

Terzo incontro è fissato per sabato 14 marzo alle ore 21:00 con “La Moscheta” di Domenico Pantano, da Angolo Beolco detto Ruzzante, con Domenico Pantano, Gigi De Luca, Cristina Mantis, Antonio Tallura, per la regia di Domenico Pantano. Menato, Ruzzante, Betia ed il soldato Tonin sono i quattro personaggi che daranno vita a questa famosa commedia, rivalutata da Dario Fo. I caratteri dei personaggi, riecheggiando qualli caricaturali delle commedie plautine.

Infine, l’ultimo spettacolo è previsto per domenica 26 aprile (ore 18:00) con “Maledetto Peter Pan” di Michele Bernier e Maria Pascale Osterrieth, con Michela Andreozzi, regia di Massimiliano Vado. Lo spettacolo è a metà tra una commedia, uno stand-up e un monologo, in cui l’attrice porta in scena tutti i personaggi, lo spettacolo nasce dall’idea di raccontare un dramma che tutti conoscono: il tradimento. Ma affrontato sotto diversi e curiosi aspetti.

Per ulteriori informazioni sugli spettacoli, sui biglietti e gli abbonamenti si può chiamare il numero 0964.39114356.

Gabriele Fabiani protagonista degli incontro con la Commissione cultura

COSENZA – È stato il giovane scrittore Gabriele Fabiani, originario di Castiglione Cosentino, il protagonista più recente degli incontri con l’autore programmati dalla Commissione cultura del Comune di Cosenza, presieduta da Claudio Nigro.
L’occasione è stata la presentazione, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, del libro “Yes, we call”, pubblicato dalle edizioni “Periferia” e che racconta l’odissea di un giovane operatore di call center alle prese con un mondo in cui regnano caos e confusione e nel quale lo sfruttamento dei precari è molto spesso la regola.
E la condizione di profonda solitudine che vive un lavoratore di call center, posta a base del libro di Gabriele Fabiani, è stata al centro anche di un video con il quale lo stesso giovane scrittore ha introdotto la presentazione del suo libro.
Dopo l’intervento del Presidente della Commissione Claudio Nigro, è stato il consigliere Mimmo Frammartino ad illustrare il percorso artistico e la formazione culturale del giovane scrittore cosentino.
Apprezzamenti sono stati rivolti al giovane scrittore anche dagli altri membri della Commissione:  Maria Lucente, Francesco Perri e il Presidente Nigro che ha poi invitato i presenti ad intervenire. Prima ad accettare l’invito, il Sindaco di Castiglione Cosentino, Dora Lio, che con orgoglio ha raccontato al pubblico di Fabiani bambino, scolaro attento e sensibile. È stata poi la volta di  Anna Laura Cittadino, già premiata dalla Commissione cultura, che ha invece colto l’occasione per rinnovare a Fabiani una stima ed un affetto che da sempre si nutrono di una passione comune: l’amore per la poesia. L’ultimo ad intervenire, il giovane Giovanni De Mari, che, in rappresentanza di una delegazione di lavoratori di call center, ha invitato Gabriele Fabiani a partecipare ad un prossimo evento pubblico che affronterà proprio la problematica del precariato e del lavoro all’interno dei call center presenti sul territorio calabrese.

Santo Gioffrè: “Il Gran Capitano e il Mistero della Madonna Nera”

REGGIO CALABRIA – Il Salone dei Lampadari di Palazzo San Giorgio, sede del Comune di reggio, ospiterà venerdì 30 gennaio alle ore 17.30 Santo Gioffrè per la presentazione in prima nazionale del romanzo storico “Il Gran Capitano e il Mistero della Madonna Nera”. L’evento è organizzato a cura dell’amministrazione comunale di Reggio in collaborazione con l’associazione culturale Calabria-Spagna e Paesi Hispanoamericani. Dopo l’introduzione di Rosa Italia Fontana, presidentessa dell’associazione, ci saranno i saluti del presidente del Consiglio Comunale di Reggio Calabria, Demetrio Delfino. All’evento parteciperanno personaggi illustri tra cui: Cristina Segura Garcia, Console dell’Ambasciata Spagnola per la Calabria, Antonino Castorina, esperto di lingua e cultura Spagnola e Rafael Bocero Nunez, presidente dell’associazione giovanile Gran Capitan De Cordoba. Durante la giornata si alterneranno le relazioni di Santino Salerno, saggista e critico letterario, e di Santo Gioffrè, scrittore ed autore del romanzo.

Buccirosso al Rendano con “Una famiglia quasi perfetta”

COSENZA –

Continua la stagione “Rendano in prosa”, dopo i sold out dei due primi appuntamenti ancora tanta comicità e, questa volta dal sapore partenopeo. Martedì 3 febbraio, alle ore 20.30,  sarà la volta  della commedia “Una famiglia quasi perfetta”, un affresco impietoso della nostra società, scritta diretta e interpretata da Carlo Buccirosso.

“Una famiglia quasi perfetta” è una commedia dai toni chiaroscuri, ambientata in una tranquilla villetta residenziale, in un cui vive una pacifica famigliola. “Lui è un affermato psicologo, lei un’insoddisfatta casalinga – spiega nelle sue note di regia Buccirosso – sembrano vivere in apparente armonia assieme al loro figlioletto, adottato sin dall’età di sei anni, e che ora appare come il loro principale punto di riferimento. Tutto ciò fin quando un inaspettato evento arriverà a turbare la pace della loro esistenza. Il padre naturale dell’amato e coccolato pargolo, piomba nel tepore delle mura della casa a recriminare la paternità di suo figlio. Il disordine legislativo, la mancanza di una quotidiana tutela del cittadino, porteranno gli eventi sul precipizio di una normale tragedia quotidiana, cui la nostra spietata battaglia esistenziale ci ha ormai tristemente abituato”.

Buccirosso è uno dei più straordinari caratteristi della tradizione napoletana e questa volta riesce a mettere in equilibrio la drammaticità di una trama, che affronta uno dei temi più scottanti della nostra società come quello dell’adozione, con quell’ironia, quella farsa sottile e penetrante che rende tutto più umano e magari scontato ciò che non lo è. Al centro della storia un originale personaggio, il Signor Salvatore Troianiello, interpretato da Carlo Buccirosso, che dopo aver scontato una pena di 24 anni per l’uccisione della moglie a causa di un tradimento coniugale, si prefigge l’ obiettivo di riprendersi la custodia di suo figlio, dato in adozione ad una famiglia dopo il tragico evento. Su questo terreno si inizia a disputare una gara veemente: le pretese del protagonista e del nuovo nucleo familiare adottivo che generano due “fazioni” costrette a confrontarsi con interrogativi complicati e dai quali è difficile uscirne.

Carlo Buccirosso attore e  comico partenopeo di straordinario talento, specializzato nel ruolo stereotipato del napoletano medio o piccolo-borghese di solito sempre oppresso da qualche preoccupazione, noto anche come scrittore e sceneggiatore, comincia la sua carriera ne “L’ultima scena” (1989), il suo debutto cinematografico accanto ad Aldo Giuffré, Vittorio Caprioli e Marina Suma. Dopo la pellicola “Amami” (2002), diventa uno degli amici e attori prediletti di Vincenzo Salemme che lo dirigerà ne: “Premiata Pasticceria Bellavista” (1998), “L’amico del cuore” (1998), “Amore a prima vista” (1999) e “A ruota libera” (2000). In seguito a “Il grande botto” (2000) e “Il mare non c’è paragone” (2002), diventa anche uno degli attori più tipici di film di Carlo Vanzina, infatti lo si vedrà recitare in pellicole come “Febbre da cavallo – La mandrakata” (2002), “Le barzellette” (2004), “In questo mondo di ladri” (2004). Dopo la fiction “Due imbroglioni e mezzo” (2007), recita nella pellicola “Il divo” (2008) e, negli anni seguenti, in “I mostri oggi” (2009), “Un’estate ai Caraibi” (2009) e “Dalla vita in poi” (2010). Intensa anche la sua attività teatrale, mette in scena con la sua compagnia teatrale: “I compromessi” con Carlo Croccolo e Graziella Marina e “Vogliamoci tanto bene”. Nel 2013 è nella fortunata pellicola, premio Oscar come miglior film straniero, di SorrentinoLa grande bellezza”.

Questi i costi per lo spettacolo “Una famiglia quasi perfetta”: platea e palco platea 28 euro; palchi di I ordine centrale 25 euro; palchi di II ordine centrale: 21 euro;  palchi di I ordine e II ordine laterali: 17 euro; galleria: 12 euro.

Per informazioni telefonare a Inprimafila al n.0984/795699.

“L’utilità dell’inutile” di Nuccio Ordine al primo posto anche in Germania

RENDE – Poche settimane e anche in Germania L’Utilità dell’inutile, di Nuccio Ordine, uno dei maggiori successi editoriali degli ultimi anni, ha superato ogni più rosea aspettativa. Il libro del docente, ordinario di Letteratura italiana all’Università della Calabria, lo scorso 25 gennaio è stato indicato dal motore di ricerca “Amazon DE” al primo posto tra i titoli di saggistica più venduti nel paese. Uno straordinario risultato, che spiana la strada anche in Germania, ad un nuovo esaltante primato per questo volume, i cui ritmi di vendita continuano a mantenersi da mesi su livelli altissimi, confermando l’interesse dei lettori e dell’opinione pubblica per il tema trattato dall’autore. Non a caso L’utilità dell’inutile – i cui diritti sono stati venduti in 15 lingue – è da tempo un best seller europeo, che ha abbondantemente superato le centomila copie. Sono state ben 13 le edizioni del libro esaurite in Spagna (10 castigliano e 3 catalano), 12 in Italia, 8 in Francia e 3 in Grecia, mentre per i prossimi mesi si annunciano le traduzioni in cinese, galiziano, portoghese, coreano, bulgaro, turco e inglese. Con L’utilità dell’inutile, Ordine difende quei saperi che non producono profitto e che vengono quindi considerati inutili in una società dove l’utile coincide solo con il guadagno. Si tratta, in sostanza, di un’appassionata difesa della conoscenza disinteressata (di cui la letteratura, la filosofia, l’arte, la musica, la scienza di base sono espressione) che, pur non producendo profitto, è necessaria per nutrire lo spirito e rendere più umana l’umanità.

“Scintilla At20” – Una speranza per salvare qualcuno

COSENZA «Ti racconto io l’Aids, la vita fragile, la morte e il riscatto, le sconfitte e le battaglie vinte». Il dolore, la solitudine. E una speranza. La speranza che viene dalla ricerca, dalla scoperta di un vaccino. “Scintilla AT20. Il buio dell’Aids e la scoperta di Arnaldo Caruso” racconta il percorso di questa straordinaria scoperta, effettuata dal prof. Caruso, direttore della sezione di Microbiologia dell’università di Brescia. Sullo sfondo, le storie struggenti degli uomini e delle donne che hanno contratto il virus. La vita che cambia. La speranza che lentamente rischia di spegnersi. Con questo libro, Rosalba Baldino indaga nelle pieghe più recondite della malattia e del dolore umano, accendendo una luce sul futuro, grazie alla scoperta del prof. Caruso. Varie, poi, le testimonianze autorevoli: come quella di don Giacomo Panizza, che gestisce la comunità “Progetto Sud” a Lamezia Terme (CZ), e che ha curato la prefazione di questo volume (dalla quale è tratta la citazione iniziale).
“Scintilla AT20” sarà presentato sabato 31 gennaio, alle 16, presso la Sala Consiliare del Comune di Santo Stefano di Rogliano. Saranno presenti il sindaco della cittadina del Savuto, Lucia Nicoletti, che ha inteso organizzare in prima persona questo evento culturale; Antonio Ungaro, (Assessore comunale alla Cultura a Santo Stefano di Rogliano), Rosalba Baldino, giornalista e autrice del volume. Durante la manifestazione verrà proiettato un video del prof. Arnaldo Caruso, mentre le letture di alcuni brani scelti saranno affidate a Federico Pascuzzo e Giuseppina Garofalo.

L’autrice

Rosalba Baldino è una giornalista impegnata da anni nel campo della cultura e delle inchieste. All’estero, da inviata, ha raccolto testimonianze nell’ex Jugoslavia martoriata dalla guerra e narrato i molteplici volti di città come Mostar e Medjugorje. Tra i diari di viaggio, particolarmente significativo è stato il percorso da Nazareth a Gerusalemme in cui ha evidenziato lo sguardo occidentale sulla poliedricità della Terra Santa. Lavora per l’emittente regionale calabrese Teleuropa Network. Ha collaborato con i quotidiani La Provincia Cosentina e il Quotidiano della Calabria, mentre attualmente collabora con la Gazzetta del Sud.

Tutti al Rendano con “Luci accese al terzo piano”

COSENZA – (aggiornamento) Sabato 31 gennaio, nella Sala “Quintieri”  del Teatro “Rendano”, alle ore 17,30, sarà presentato il volume “Luci accese al terzo piano”, pubblicato dall’Amministrazione comunale, opera che dà conto dell’attività e del lavoro svolti dalla Commissione Cultura di Palazzo dei Bruzi nel periodo compreso tra la fine del 2011 ed il mese di luglio del 2013. Nelle pagine del libro, nato da un’idea della Dirigente dell’Ufficio Stampa del Comune, Elena Scrivano, sono riassunti due anni di lavoro della Commissione che ha ospitato,  nelle sue molteplici sedute, personalità illustri della cultura cosentina, giornalisti, scrittori, artisti, videomakers e musicisti che non sempre hanno raccolto nella loro città i frutti del  loro impegno, distinguendosi in qualche caso più altrove che non nella terra di appartenenza. A loro la Commissione cultura ha voluto riconoscere questo impegno e il loro attaccamento alla terra d’origine.”Luci accese al terzo piano” si compone di nove capitoli e racconta, complessivamente, più di ottanta storie appartenenti a coloro che in due anni hanno popolato la sala, al terzo piano di Palazzo dei Bruzi, dove abitualmente si riunisce la Commissione cultura  e che ha successivamente spostato le sue sedute nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” per i lavori di ristrutturazione della sede municipale.

“Raccontare queste storie – scrive nella introduzione al libro il Presidente della Commissione Claudio Nigro – equivale a ripercorrere il cammino tracciato e a fissare, anche a futura memoria, fatti e accadimenti, sottraendoli alla velocità che oggi contraddistingue lo scorrere del tempo, ma anche al rischio di una tutt’altro che improbabile scoloritura. Riconoscere e  valorizzare il patrimonio, umano e culturale, costruito da chi è stato ospitato in commissione, ha significato per noi – scrive ancora Nigro – ricevere un arricchimento che ci stimola a svolgere ancora meglio le nostre funzioni,  nell’auspicio che il percorso che si trova riassunto in questa pubblicazione possa servire a ridare ai giovani della nostra città la voglia di credere nel proprio talento e nelle proprie capacità, insieme alla fiducia in un futuro migliore nel quale a ciascuno dovrebbe essere data l’opportunità di veder riconosciuto il proprio impegno

Nel corso della presentazione del volume al “Rendano”, alla presenza del Sindaco Mario Occhiuto e dell’Assessore al Teatro Rosaria Succurro, saranno ricordate le figure del drammaturgo Vincenzo Ziccarelli, dell’attore Totonno Chiappetta, dello scrittore e  poeta Gianfranco Aloe,  ospitati in Commissione Cultura e scomparsi prematuramente nel corso del 2014. Ziccarelli sarà ricordato dall’attore Giovanni Turco, Chiappetta da Ciccio De Rose, Aloe da Mimmo Frammartino, componente della Commissione cultura. La Vice Presidente Maria Lucente ricorderà, invece, la figura del prof. Franco Crispini, già ordinario di Storia della filosofia e Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, scomparso il 31 dicembre scorso ed al quale la Commissione non ha fatto, purtroppo, in tempo ad assegnare un riconoscimento per il complesso della sua attività accademica e per l’impulso dato alla crescita culturale della nostra città.

Amicizia e disobbedienza civile di “Io sto con la sposa”

COSENZA – La neve non è riuscita a scoraggiare coloro che hanno preso parte ieri alla proiezione di “Io sto con la sposa” al Centro polifunzionale dell’Auser. Gremita infatti la sala che ha accolto uno dei registi, Gabriele Del Grande, attenuando così le temperature invernali.

Ma cosa ha spinto tante persone a rinunciare al tepore delle proprie case? Da un lato la curiosità di vedere un film presentato alla 71ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia (fuori concorso nella Sezione Orizzonti), dall’altro la particolarità di essere presenti ad un’anteprima, che è anche evento unico se si considera che non è in proiezione nelle sale cinematografiche cittadine. Ma la molla principale è scattata per quello che questo documentario rappresenta.

“Io sto con la sposa” è uno dei prodotti più discussi del panorama cinematografico degli ultimi mesi e la curiosa peculiarità risiede nella sua capacità di coinvolgimento. Più di 2600 infatti le persone che, attraverso un’accurata campagna di crowdfunding, hanno contribuito economicamente alla sua realizzazione, rendendo possibile un sogno nato intorno al tavolino di un bar.

Non ci sono nomi altisonanti, non ci sono coinvolgenti effetti speciali. La forza sta tutta nella storia e nel coraggio dei protagonisti. Ventitrè persone tra italiani, palestinesi e siriani che affrontano enormi rischi per spostare l’accento nella definizione di frontiera. E l’attenzione del pubblico ne è la palese dimostrazione. Il viaggio che si snoda nei 90 minuti di pellicola diventa il viaggio degli spettatori, le incertezze dei viaggiatori le loro preoccupazioni, i traguardi raggiunti la loro soddisfazione. Come dice lo stesso Del Grande i protagonisti sono degli eroi e in quanto tali raccolgono tutte le simpatie e le emozioni del pubblico, si parteggia per loro e per la riuscita della loro impresa.

Un’empatia che diventa ancora più profonda se si pensa che le peripezie narrate sono esperienze di vita vissuta, che i dolori raccontati sono tragedie realmente verificatesi. L’orrore della guerra, la mancanza di rispetto per la vita e la dignità umana, le sofferenze dell’immigrazione, la lontananza da casa e dagli affetti rivivono nelle parole, negli sguardi, nelle lacrime, nei ricordi.

Un’empatia che fa dimenticare anche la trasgressione e l’illegalità che accompagnano questo progetto di disobbedienza civile. Se infatti l’idea di far viaggiare un corteo nuziale è frutto di uno stratagemma fittizio e scenografico, tale non si può dire per la condizione dei viaggiatori che attraversano i confini di Italia, Francia, Lussemburgo, Germania, Danimarca, Svezia, senza averne formalmente il diritto, perché senza passaporto. È il coraggio e la determinazione di chi non si arrende, di chi aspira ad una prospettiva di vita migliore, di chi avverte forte la dissonanza tra la legge dello Stato e la legge della propria coscienza, di chi porta nel cuore lo scempio della guerra e non può rimanere indifferente.

Alla fine della proiezione sono state simbolicamente accese delle candele e in un minuto di silenzio si sono volute ricordare tutte le vite che il Mediterraneo ha strappato, tutti coloro che sono morti prima di approdare inseguendo una speranza.

Anche questo è un modo per fare memoria.

 

Mariacristiana Guglielmelli

In Scena “Ll’è mmiratu ù zirrunu”

MORANO CALABRO – Appuntamento all’auditorium comunale di Morano Calabro per la rassegna di TeatroMusica 2014­15 , ideata ed organizzata da L’Allegra Ribalta, presieduta da Massimo Celiberto. La commedia di domenica 1 febbraio alle 18,30 è “Ll’è mmiratu ù zirrunu” della Compagnia Teatrale Otto & Nove di Rossano Calabro, scritta e diretta da Gianpiero Garofalo. Il lavoro in vernacolo , diviso in tre atti, è uno dei cavalli di battaglia della Compagnia, ambientato in una casa del centro storico i cui proprietari sono i protagonisti: “Ndoni di Libbordi” e sua moglie “Titina”. In questa cornice si incrociano le storie della famiglia e delle persone che gravitano intorno a loro cioè i vicini e i parenti. Qualcosa, anzi qualcuno, irrompe con veemenza rompendo i collaudati equilibri tra personaggi: è lo spagnolo Manuel. Ma ora tutti hanno qualcosa da nascondere a qualche altro personaggio e così, complice la semplicioneria di Ndoni, nasce una catena di equivoci che, insieme all’elemento sorpresa, sono il filo conduttore della storia. Come succede nella commedia classica, arriva sul finale la soluzione di ogni problema e tutti riconquistano con felicità il loro ruolo nella vita quotidiana. La Compagnia Teatrale “Otto&Nove” Gran Teatro Città di Rossano è una compagnia teatrale amatoriale che interpreta commedie in vernacolo rossanese. Questo gruppo nasce a Febbraio del 2011 nel centro storico di Rossano. L’intento della Compagnia è quello di conservare nel tempo il linguaggio dei nostri avi, i modi di dire, i proverbi, le parole artefatte, i costumi e gli usi che con il tempo si sono persi, ecco perché le commedie che mettono in scena sono quasi tutte ambientate negli anni addietro, e tratte da racconti di vita comune, situazioni e personaggi buffi a volte imbarazzanti ed ovviamente romanzati ed esaltati comicamente dall’autore e dagli interpreti.