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Edoardo Scarpetta per la rassegna TeatroMusica

Scena tratta da “Lu curaggio de nu pompiere napulitano” - Foto di Angelo Biscardi

MORANO CALABRO (CS) – Sarà ancora l’esilarante comicità di Eduardo Scarpetta ad essere protagonista nella rassegna TeatroMusica.

Dopo il grande successo che ha riscosso “’A Nanassa” de L’Allegra Ribalta tocca ora alla compagnia Aprustum di Castrovillari che porta in scena “Lu curaggio de nu pompiere napulitano”. L’appuntamento, all’Auditorium comunale, è per domenica 23 marzo alle 18,30.

Diretto da Casimiro Gatto, lo spettacolo è inserito nel ricco cartellone della XIII Rassegna di “TeatroMusica”, ideata e organizzata da L’Allegra Ribalta, presieduta da Massimo Celiberto.

“Lu curaggio de nu pompiere napulitano”, farsa in tre atti, fu scritta e rappresentata per la prima volta da Eduardo Scarpetta nel 1877, l’opera è stata successivamente ampiamente riadattata da Eduardo De Filippo.

Qui, per la prima volta, il personaggio di Pulcinella, attore principale in molte farse, diventa secondario nel ruolo di servitore, mentre compare un nuovo protagonista, generato dalla fertile vena comica di Scarpetta: Felice Sciosciammocca, povero giovane angariato dai suoi padroni. In scena ci saranno Fedele Battipede, Filomena De Tommaso, Antonio De Biase, Ivan Donadio, Luca Donadio, Sergio Ferraro, Virginia Grieco, Luigi Grisolia, Rosanna Guaragna, Laura Longo, Gabriele Pacenza, Mariella Pudia, Liborio Vetere, Lucrezia Zaccaro. Le scenografie sono curate da Andrea Magnelli.

Unical: “Gocce di Tanzania”

RENDE (Cs) – Ieri presso l’aula Caldora dell’Università della Calabria, l’Associazione degli Studenti d’Ingegneria (in collaborazione con Unicef Italia), ha presentato il convegno dal titolo: “Gocce di Tanzania”.
L’evento ha preso in esame il problema idrico in Tanzania; illustri relatori hanno analizzato il problema sotto diversi punti di vista, moderati dalla giornalista Paola Militano. Ha introdotto il convegno il presidente dell’ASI Unical, Leo Gagliardi, che ha spiegato le motivazioni che hanno spinto i giovani ingegneri ad appoggiare un’iniziativa Unicef; poi è intervenuta Paola Bianchi, vicepresidente di Unicef Italia, che ha parlato del ruolo ricoperto da Unicef sia a livello locale che mondiale. Di grande intensità emotiva l’intervento di Daniela Fiorentino, attivista, che ha raccontato l’esperienza vissuta in Tanzania e il progetto che Unicef intende realizzare in questo Paese. In seguito, il prof. ing. Attilio Fiorini Morosini, docente del dipartimento di Ingegneria Civile dell’Unical, ha analizzato dal punto di vista ingegneristico la realizzazione del progetto, mentre il dott. Filippo Luciani, dirigente dell’unità operativa di malattie infettive presso l’ospedale Annunziata di Cosenza, ha esposto i problemi igenico-sanitari con cui questi popoli sono costretti a convivere. Ha concluso i lavori lo stilista Claudio Greco, il quale ha raccontato il suo ruolo di ambasciatore dell’Unicef.

Celebrazione della giornata “Aloysius Lilius”

CROTONE – Sarà l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri  – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – a concludere le iniziative della seconda giornata regionale del calendario in memoria di Aloysius Lilius, uno dei più grandi calabresi di tutti i tempi, stabilita dalla Regione con legge regionale n. 52 del 6.11.2012, che si svolgerà il prossimo venerdì 21 marzo a Cirò.

“È un dovere storico e civile – ha dichiarato Caligiuri – ricordare l’inventore del calendario perfetto Aloysius Lilius, sui cui calcoli Gregorio VII nel 1582 emanò la bolla ‘Inter gravissimas’, in base alla quale oggi si scandisce il tempo in gran parte dei Paesi del mondo. Faccio, inoltre, presente che, inaugurato il 19 giugno 2010 da Antonino Zichichi, a Cirò è attivo il Museo dedicato ad Aloysius Lilius”.
L’iniziativa è promossa dalla Regione, dal Comune di Cirò, dalla Provincia di Crotone con la collaborazione della Pro-Loco “Luigi Lilio”.
Le manifestazioni inizieranno alle 9 nel Palazzo dei Musei con lo svolgimento della prima edizione dei “Giochi Liliani – Olimpiadi delle Scienze”, proseguiranno alle 10 in Piazza Stefano Pugliese con una rappresentazione con abiti d’epoca della tavola della Biccherna. Alle 11 inizierà il seminario “Aloysius Lilius: un illustre sconosciuto” che vedrà, dopo i saluti delle autorità, l’introduzione del presidente della Pro-Loco “Luigi Lilio” Rosaria Frustillo, la relazione del dirigente del Consiglio nazionale delle ricerche Francesco Vizza. I lavori verranno moderati da Margherita Esposito. Seguirà la consegna dei premi ai vincitori dei giochi e degli attestati di partecipazione.

L’Armonia degli Opposti nelle Tele di Agostino Bonalumi al Museo Marca

Rosso e Nero, 1968
CATANZARO- A pochi mesi dalla sua scomparsa, il MARCA dedica una grande retrospettiva all’artista Agostino Bonalumi, protagonista indiscusso della fervida stagione di rinnovamento artistico in Italia. La mostra, curata da Alberto Fiz e dal figlio dell’artista Fabrizio, ripercorre la sua carriera dalle prime prove di carattere informale fino alle sue recenti sperimentazioni. Per comprendere “l’alfabeto bonalumiano”, espressione coniata dal critico d’arte Gillo Dorfles, bisogna conoscere il clima all’interno del quale egli ha sviluppato la propria ricerca pittorica.
Nero, 2009

Durante i rivoluzionari anni ´60 nel mondo dell’arte avviene un’importante trasformazione: gli artisti sentono la necessità di smuovere la massa e di ridurre lo iato esistente tra opera d’arte e pubblico attraverso una serie di provocazioni e di sperimentazioni. Mentre il sodale Piero Manzoni sfida le regole del sistema dell’arte con la celebre “Merda d’artista” e con i suoi “Acromes” in polistirolo, Bonalumi non abbandona la pittura e realizza le prime “estroflessioni”: rigonfiamenti e avvallamenti della tela ottenuti grazie a particolari strutture retrostanti. Le tele monocromatiche presentano all’interno delle imbottiture in paglia o in gommapiuma che servono a dare un effetto scultoreo. In seguito, l’artista inserisce delle tavolette di legno e anche dei fili di ferro. Le prime tele sono cucite grazie all’aiuto della moglie con una vecchia macchina Singer acquistata a poco prezzo.

Come molti artisti della sua generazione, Bonalumi subisce il fascino dei celebri “tagli” di Lucio Fontana, ma il suo interesse principale non è varcare la superficie del quadro per raggiungere “l’infinito”, bensì dilatare lo spazio di là dello spettatore. Egli si propone di creare un rapporto simbiotico tra il quadro e chi osserva, dando così avvio a una pittura-oggettuale basata sul delicato equilibrio tra rigore geometrico e impatto sensoriale. Il culmine della sua ricerca è raggiunto con l’opera di quasi due metri e mezzo d’altezza intitolata Rosso e nero del 1968. Realizzata in ciré, materiale molto elastico e lucido, la tela è costituita da forme geometriche acuminate che si inseguono in una specie di arabesco vivificato da una luce molto intensa. L’universo pittorico di Bonalumi è un continuo andirivieni di linee rettilinee e convesse, di contrasti tra forze centrifughe e centripete.

Durante tutta la sua carriera l’idea progettuale rimane sempre quella: una perfetta sintesi tra rigore geometrico e sfera dei sensi. Se con la Scultura di bronzo del 2010 assistiamo a un’esaltazione di forme vibranti e baroccheggianti, con Nero si ha quasi la sensazione di trovarsi di fronte a un ventre materno. Un cambio di rotta nel percorso dell’artista lombardo avviene, alla fine dalla sua carriera, grazie all’uso del filo di ferro che determina un tracciato irregolare all’interno della tela. Infinite diramazioni, rettilinee e curvilinee, non scaturiscono più della volontà dell’artista ma sono determinate esclusivamente dal “caso”. Compare, dunque, una riflessione sull’azione della componente irrazionale prima assente nel suo lavoro.

Artista versatile, dedito anche alla poesia, Bonalumi sarà sempre ricordato per aver saputo instaurare un legame profondo tra opera d’arte e ambiente circostante e per aver ribaltato il concetto di visione con la messa a punto di un gioco di luci e ombre che provoca un senso di straniamento nello spettatore. Forse l’ambiguità e il fascino della sua opera scaturiscono proprio dalla presenza simultanea di elementi discordanti, oltre che da un’incessante smania di ottemperare una riconciliazione tra natura e artificio.

                                                                                                   Marianna Leone

Scultura di Bronzo, 2010

National Award Italia, secondo posto per Francesco Mollo

COSENZA – Francesco Mollo si aggiudica il secondo posto della sezione National Award Italia dei Sony World Photography Awards 2014. Il giornalista guadagna il podio del prestigioso premio fotografico con la foto ‘At he funfair’ (Al luna park), scattata a Rende (Cosenza) il 13 ottobre scorso.

«Sono la cosa più cinematografica che esista», commenta a proposito dei luna park Francesco Mollo. «Io amo ancora i luna-park, al tramonto – spiega –  Non solo per il gioco vorticoso della luce, o per il brivido delle discesa audaci, o la vertigine del paesaggio rotante. Li amo per la varietà umana che ci trovi dentro. Un’umanità varia fatta da chi ci va perché quella è l’unica oasi di divertimento nel deserto della loro vita; fatta da coloro che vi si recano per portarci figlie, mogli, amanti (a volte tutte insieme, reciprocamente inconsapevoli): tutte tirate a lucido, strette nei loro leggings e stivali di pelle scamosciata rosa shocking. Amo ancora questo repertorio popolare, questa felicità falsa e fugace come un carnevale effimero. Amo questo cinéma vérité».

 

Sony World Photography Awards 2014 – National Awards – Italia

 

Convegno sulla Carta del Gusto

COSENZA – Si torna a parlare di Carta del Gusto e dei prodotti a denominazione comunale. L’occasione la forniscono la Fiera di San Giuseppe ed il convegno promosso dalla Biblioteca Nazionale e dall’Assessorato alla crescita economica urbana, in programma oggi alle ore 17,00 presso la Casa delle Culture.
Ispiratore dell’iniziativa è l’Assessore alla crescita economica urbana Nicola Mayerà che da tempo sta coltivando l’idea di far finalmente decollare la Carta del gusto nella piena convinzione che le produzioni e le eccellenze del nostro territorio devono aprire nuove prospettive di sviluppo e di valorizzazione.
Il convegno di domani prevede la partecipazione del Sindaco Mario Occhiuto, del Presidente del Consiglio comunale Luca Morrone, dell’Assessore al turismo, marketing territoriale ed eventi Rosaria Succurro, della Direttrice della Biblioteca Nazionale Elvira Graziani e di Gioacchino Lena, Presidente dell’Istituto per gli studi storici.
Due le relazioni in programma: quella di Rita Fiordalisi, curatrice, insieme a Massimo De Buono, della mostra bibliografica allestita alla Casa delle Culture, dal titolo “Chissu si trova ara Fera”, sui prodotti che hanno fatto la storia della Fiera di San Giuseppe, e quella dello storico Stefano Vecchione.
Le conclusioni sono affidate a Nicola Mayerà, assessore alla crescita economica urbana del Comune di Cosenza.
Nel corso dell’iniziativa di domani pomeriggio saranno approfonditi anche i temi al centro della mostra bibliografica ospitata alla Casa delle Culture fino al 19 marzo.
“L’esposizione bibliografica – sottolinea la curatrice Rita Fiordalisi – pone l’accento sui prodotti che hanno fatto la storia della fiera e che ancora oggi sono i vessilli di questa storica esposizione e lo fa in una “location” d’eccellenza, la casa delle Culture, che accoglie al suo interno il museo dell’ ottocento offrendo quindi la possibilità di ammirare non solo la mostra bibliografica ma di contestualizzare gli oggetti ed i manufatti venduti alla fiera in una realtà contadina ed in una società cosentina che appare ancora viva”.

Unical: gli studenti di Ingegneria a favore della Tanzania

ARCAVACATA (CS) – L’ Associazione Studenti d’Ingegneria dell’Università della Calabria di Arcavacata di Rende presenta il suo quarto evento 2013/2014, il convegno “Gocce di Tanzania” che si svolgerà oggi alle ore 15.00, presso l’Aula Caldora dell’UNICAL.
L’evento, a favore di UNICEF per il progetto “Acqua e Igiene nelle Scuole” in Tanzania, vuole darsi come obiettivo quello di fornire una panoramica sulla problematica, sia dal punto di vista sociale che tecnico, con esperti nel settore di risonanza nazionale: interverranno Professori Ingegneri Esperti di costruzioni idrauliche e sfruttamento delle acque, nonchè Medici Esperti in malattie infettive.
Sarà presente inoltre dall’UNICEF Italia la Dott.ssa Daniela Fiorentino, nonchè la VicePresidente Nazionale, Paola Bianchi, per illustrare il progetto e raccontare le esperienze di UNICEF sul campo.
Presenzierà il Testimonial UNICEF per la Calabria, lo stilista Claudio Greco e modererà il convegno la dott.ssa Paola Militano.

La F.I.C. si riunisce a difesa del made in Italy

LE CASTELLA (KR) – Il cibo giusto e un regime alimentare sano, simboli della mediterraneità e punte di diamante del made in Italy culinario. Sono i temi del weekend calabrese del primo raduno gastronomico interreggionale organizzato dalla Federazione Italiana Cuochi che ha riunito le sette delegazioni dell’Area Sud. Nella giornata di oggi, numerose le aziende partecipanti all’evento per sponsorizzare i prodotti locali calabresi. L’ente preposto dal 1978 per supportare e promuovere la cucina italiana nel mondo, si è riunita per discutere dell’importanza e del ruolo che deve continuamente rinnovare in un periodo la cui scure della crisi falcia anche le gambre della gastronomia italiana. L’Area Sud – specifica Giacomo Giancaspro vice presidente Area Sud F.I.C. – è stata una parte trainante della Federazione, ma bisogna avvicinarsi a tutti quegli e quelli istituzioni che ci sono ancora troppo distanti da questo settore. Unione e difesa del patrimonio enogastronomico italiano e locale, sono i leitmotiv di una struttura che sembra a tutti i costi voler difendere il lustro della buon cibo mediterraneo.

Ma è il made in Calabria ad essere protagonista, questo pomeriggio,  in cui 4 importanti marchi dello slow food calabrese hanno presentato le loro storiche produzioni.

Manfredi Bosco, figlio dell’omonimo proprietario del Consorzio Liquirizia, Franco Simone, suino nero di Calabria
e Dino Colavolpe Consorzio fichi dottato del cosentino hanno esposto agli chef presenti la qualità di prodotti a kilometro zero, valorizzandone lo storico impegno che dopo tanti anni li ha portati a scalare la vetta dei migliori marchi calabresi.

Franco Simone delinea le caratteristiche del maiale nero, tipico delle terre calabresi. L’animale, che si ciba solo delle radici e delle castagne che trovano allo stato brado, arriva a pesare fino a un quintale e mezzo. Nulla a che vedere con la bontà delle carni di maiale venduto all’interno dei centri commerciali, che spiccano sui banchi di vendita per il prezzo irrisorio ma la cui qualità lascia a desiderare.

Dino Colavolpe, con il fico dettato cosentino, si riallaccia alla storicità  del frutto, patrimonio della Calabria contadina.Il prodotto mantiene le sue proprietà organolettiche grazie alle condizioni climatiche in cui viene coltivato. L’azienda poi trasforma il fico in diversi modi. Un prodotto DOP che stava scomparendo e che oggi è diventato un fiore all’occhiello nei mercati del food internazionale.

Manfredi Bosco con la Bosco Liquori, pregia l’attività del padre e del nonno che hanno trainato la storica azienda rendendola nota in tutto il territorio. L’utilizzo di piante esotiche e lavorazione a bollitura della liquirizia della Amarelli che si secca e diventa polvere, rende il liquore gradevole di sapore. Il basso contenuto di principi attivoli all’interno della liquirizia si presta bene ad essere gradito da quei fruitori che soffrono di problemi cardiopatici.

 

 

 

 

 

 

 

Prodotti che fanno parte di un patrimonio culturale, che va valorizzato e difeso dalla criminalità del tarocco e la cui qualità deve essere valorizzata prima di tutto dalle amministrazioni, detentrici di un potere che deve tutelare la calabresità nel mondo.

Sonia Miceli

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Rossana Muraca