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“Segreti e Bugie di Federico Fellini”. Il racconto dal vivo del più grande artista del ‘900

COSENZA – “Quasi senza accorgermene ho soggiornato nel campo magnetico di Fellini per tutti gli anni della mia formazione, quasi cinque lustri, dal 1969 al 1993”. Un tempo lunghissimo quasi senza tempo in cui si sono inanellate nella mente e nel cuore dell’Autore le storie nelle storie,i racconti nei racconti, la vita nelle tante, tantissime vite. Nasce proprio da questo campo magnetico e da questo magma ancora in ebollizione “Segreti e bugie di Federico Fellini”, un libro-zibaldone che si propone al lettore in una veste di straordinaria vitalità e inedito camaleontismo in cui i percorsi non sono mai tracciati in maniera definitiva ma lasciati al “naso” di chi entra nella pagine così da scegliere il sentiero che più gli aggrada, “anche saltabeccando a piacimento” come consiglia lo stesso Autore.

Una narrazione “rapsodica” costellata in maniera rievocativa da racconti, notizie, riflessioni, aneddoti, indagini, finti segreti, spiragli, smagliature, bugie che raccontano da più angolature uno degli artisti più prodigiosi e vitali del Novecento italiano a vent’anni dalla sua scomparsa. Narrazioni e storie che si fanno scatole cinesi sempre più piccole e che, solo apparentemente slegate e tenute insieme solo dal filo sottilissimo della memoria, alla fine restituiscono al lettore un ritratto nitido e vivo di Federico Fellini che sembra affacciarsi dalla finestra memoriale di Gianfranco Angelucci e dialogare con il lettore. Balzano incontro a chi legge le schegge cinematografiche raccontate nei dettagli più inediti e introvabili e balzano di più verso il lettore i tanti nomi che hanno costellato l’esistenza del più “grande regista-mago della Settima Arte” che raccontano di quasi un intero secolo e sono i nomi della cultura novecentesca che hanno accompagnato e segmentato l’esistenza di Federico Fellini. Perché raccontare di Fellini significa anche raccontare in maniera equivalente di un secolo e di un tempo che non c’è più ma che resiste tenacemente attraverso la narrazione per cui il libro di Angelucci ha il pregio di offrire un doppio punto di osservazione che s’irradia dentro l’uomo e l’artista Fellini e dentro la temperie culturale del Novecento. Ma soprattutto consente al lettore di conoscere e respirare l’uomo Fellini e non un personaggio statuario e marmoreo ma proprio l’uomo che è rimasto appiccicato all’Autore di questo “racconto senza precedenti” perché il “campo magnetico” di Fellini è difficile, se non impossibile, scrollarselo da dosso.

L’autore del libro, Gianfranco Angelucci, è stato lo sceneggiatore  del  film  di Federico Fellini “INTERVISTA” (1987), Premio Speciale della Giuria a Cannes e Primo Premio al Festival di Mosca.
Scrittore, regista, giornalista, docente d’Accademia, vive e lavora a Roma dove alterna l’attività letteraria a quella cinematografica.
Laureato all’Università di Bologna con una tesi sull’opera del regista, è stato suo amico e collaboratore per più di venti anni. Dal 1997 al 2000, per incarico della famiglia e del Comune di Rimini ha diretto la “Fondazione Federico Fellini”, attuando un intenso programma di acquisizioni, di convegni, di pubblicazioni e mostre per onorare la memoria e la figura dell’artista.
L’autore ha pubblicato numerosi libri sui film del Maestro e un “romanzo verità”, Federico F. dedicato agli ultimi, convulsi, mesi di vita.
Nell’ambito della narrativa haanche firmato: L’amore in corpo (Sperling & Kupfer, 1994); Tra un anno al Caffè della Plaka (Abramo Editore 2007).

Officina delle Arti: consegna attestati 1° corso di regia

COSENZA – Giovedì 16 maggio, con la consegna degli attestati agli allievi, si conclude il 1° Corso di Regia Cinematografica organizzato, col patrocinio del Comune di Cosenza, dall’Associazione Culturale “Voci, Luci…& Co.” negli splendidi ed antichi locali dell’Officina delle Arti, ubicata in Via Carducci 16, Zona Spirito Santo, nel cuore della città vecchia.

Nella giornata conclusiva sarà presente la giovane, ma già affermata e nota attrice, Alessia Mancarella, attualmente impegnata nella fiction televisiva “Benvenuti a tavola 2”, a fianco dei notissimi Giorgio Tirabassi e Fabrizio Bentivoglio, che regalerà ai giovani corsisti, con la sua esperienza diretta e tangibile dell’arte attoriale cinematografica e televisiva, una reale testimonianza di vita professionale.

Alla manifestazione finale, prevista per le 18,30, sarà presente l’Amministrazione Comunale che, salvo imprevisti o impegni dell’ultima ora, vedrà lo stesso sindaco Mario Occhiuto impegnato nella consegna ufficiale degli attestati di maturata frequenza al corso.

Sarà anche presente il presidente della società Kostner, Pino Citrigno, che ha comunicato l’intenzione di voler consegnare al giovane e talentuoso regista cosentino Alessio Pasqua, artefice e curatore dell’intero percorso formativo, una targa a ricordo dell’evento.

 

PLAUSO DI WANDA FERRO AL MAESTRO UMBERTO FALVO

CATANZARO– “Rivolgo le mie più sentite congratulazioni al Maestro Umberto Falvo, che ha ricevuto davanti a tante autorità l’importante premio conferito dal Centro Internazionale Artisti Contemporanei di Roma quale vincitore di merito della nona Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Roma”. E’ quanto afferma il Commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, che prosegue: “Si tratta di un nuovo prestigioso riconoscimento per l’artista catanzarese, che vedrà esposta la propria opera presso la Galleria L’Agostiniana – Museo d’Arte Sacra. Umberto Falvo vede ancora una volta premiato il suo talento e il suo importante lavoro di ricerca artistica e culturale, al quale dedica una straordinaria passione. E’ un vanto per l’intera città potere esprimere il lavoro di un artista che vede riconosciuto il suo contributo artistico anche a livello internazionale, basti citare il recente biennale “Nobel dell’Arte” assegnato a Falvo all’Hotel De Paris di Montecarlo. Sono certa che nuovi e sempre più significativi successi coroneranno il suo percorso artistico”.

I Giorni Smarriti: Incontro con l’Autore Fedele Bucalo alla Libreria Gulliver di Lamezia Terme

LAMEZIA TERME (CZ) – Martedì 21 Maggio 2013 alle ore 18:30 presso la libreria Gulliver di Lamezia Terme,  in occasione della manifestazione Il Maggio Dei Libri, si terrà la presentazione del libro “I Giorni Smarriti” di Fedele Bucalo (Robin Edizioni).

L’evento sarà moderato dalla giornalista Angela Bentivoglio che presenterà l’intervento di Fedele Bucalo, dando così la possibilità ai lettori di conoscere il testo tramite le parole dell’autore.

Per maggiori informazioni su Il Maggio Dei libri, consultare il sito internet : www.ilmaggiodeilibri.it

 

 

 

Calabria Regione ospite d’onore al Salone Internazionale del Libro di Torino. Domani conferenza stampa a Catanzaro

CATANZARO – L’Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri terra’, domani 15 maggio alle ore 11.00, una conferenza stampa a Catanzaro, nella sede della Giunta regionale di Palazzo “Alemanni”, per presentare – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – le iniziative sulla partecipazione della Calabria, in qualità di prima regione “ospite d’onore”, al Salone Internazionale del Libro di Torino, che aprirà i battenti la mattina di mercoledì 16 maggio. In onore della Calabria, “regione ospite”, la serata inaugurale del Salone del libro avverrà domani sera alle 18.30 presso la Reggia di Venaria Reale in provincia di Torino con l’anteprima della mostra “Il Cavalier calabrese Mattia Preti. Tra Caravaggio e Luca Giordano”, curata da Vittorio Sgarbi e promossa dalla Regione Calabria nell’ambito delle manifestazioni sui 400 anni della nascita del pittore. Le scuole calabresi che saranno a Torino nel corso degli eventi avranno garantito l’ingresso gratuito sia al Salone del Libro che alla mostra di Mattia Preti a Venaria che si protrarrà fino al prossimo15 settembre.

Parole nel Vento al Salone del Libro di Torino

CATANZARO – Domenica 19 maggio, alle ore 12,45, all’interno dello stand della Regione Calabria al salone del Libro di Torino, la Provincia di Catanzaro presenterà l’edizione 2013 del premio letterario Parole nel Vento, giunto alla sua quarta edizione e rivolto a opere inedite di narrativa. A fare gli onori di casa Antonio Dorrico, firma di punta delle pagine letterarie del Sette del Corriere della Sera e anche quest’anno presidente di Parole nel Vento. Insieme a Dorrico, Florindo Rubbettino in rappresentanza della omonima casa editrice, che è anche partner del Premio, e Stefano Marelli che con “Altre storie uruguaiane” si è aggiudicato l’edizione 2012.

“La partecipazione al Salone – commenta il commissario e già presidente dell’amministrazione provinciale Wanda Ferro – è il segno della ferma volontà di fare di Parole nel Vento un appuntamento di rilievo nella programmazioneculturale della Provincia di Catanzaro. La grande partecipazione di giovaniautori, il livello dei lavori pervenuti in questi tre anni e la grande partecipazione di pubblico in occasione della fase finale del premio, sono un forte sprone a lavorare perché Parole nel Vento cresca fino a proporsi come uno degli appuntamenti letterari più attesi e originali nel nostro paese”.

Il Premio è riservato ad opere inedite di narrativa ed è composto di due sezioni, una libera, l’altra rivolta a lavori ambientati nel territorio della provincia catanzarese. Entrambe le sezioni prevedono la pubblicazione e la distribuzione del volume da parte della casa editrice Rubbettino e un cospicuo premio in denaro. Della giuria hanno fatto parte in questi anni nomi celebri, come Sergio Zavoli, Domenico Scarpa, Arnaldo Colasanti, Stefano Salis, Gateano Cappelli e appunto Antonio Dorrico, i quali sono stati impegnati nel selezionare gli oltre 300 lavori pervenuti nelle tre edizioni e nel partecipare alle serate finali, di volta in volta ospitate in località tra le più belle della provincia catanzarese.

 

IV edizione del Premio Letterario

PAROLE NEL VENTO – Premio Chimirri

Riservato ad opere inedite di narrativa

Organizzato dalla Provincia di Catanzaro

Presidente della Giuria: Antonio Dorrico

I Premio edizione 2012: “Altre Storie Uruguaiane” di Stefano Marelli

Edizioni Rubbettino

Chiusura in musica per la programmazione serale di MORE. Sugli esiti della stagione il commento entusiasta di Scena Verticale

COSENZA – Sulle note de “Il Circolo delle Quarte” chiude la stagione MORE, prima fase del progetto di residenza teatrale del teatro Morelli, curato da Scena Verticale.

Il quartetto, formatosi all’interno della classe di jazz del Conservatorio di Cosenza, si propone al pubblico mercoledì 15 maggio (ore 21.00), con lo spettacolo “Nel dubbio suona”.

Giuseppe Bottino (chitarra elettrica), Paolo Chiaia (piano e tastiere), Emanuele Gallo (basso elettrico), Alessio Sisca (batteria), esprimono un repertorio che attinge dal macromondo dello “standard”, del Jazz Modale, passando per il  sano e ruvido Funk. Il quartetto si sta ora cimentando nella stesura di pezzi di produzione propria, nella continua ricerca di soluzioni compositive e interpretative personali e sempre diverse.

La chiusura di stagione stimola i titolari della residenza teatrale ad un primo commento a caldo su questa esperienza, la prima come residenza, ma già al secondo anno come proposta di un cartellone di teatro contemporaneo.

“I venerdì di More si sono confermati una formula vincente”, è il primo commento dei direttori artistici di Scena Verticale, Saverio La Ruina e Dario de Luca, alla vigilia dell’ultimo appuntamento.

“Il nostro intento era quello di fidelizzare il pubblico e così è stato. In tanti sono entrati in una sorta di ritmo che, ogni venerdì, passa per il Morelli. Ma ciò che ci rende particolarmente orgogliosi – sottolineano – è non solo il successo in termini di affluenza, anche se fa particolarmente piacere, in questa delicata fase del Paese, vedere una platea sempre piena, quanto l’apprezzamento per le proposte teatrali di questa prima parte del progetto MORE che abbiamo voluto dedicare alle produzioni calabresi. A dimostrazione che  la qualità viene sempre riconosciuta e premiata dal pubblico, e dai media che hanno seguito in maniera costante tutte le serate”.

Da Scena Verticale – prossima ora al debutto di una nuova edizione della sua rassegna storica, “La Primavera dei Teatri” – ci si sofferma infine sulla scelta di realizzare un focus sul teatro in Calabria che – affermano – “ha centrato l’obiettivo di aprire al confronto le realtà teatrali del territorio. Gli incontri pre-spettacolo del giovedì miravano soprattutto a questo. Dialogo: questa deve essere la parola d’ordine, e non solo su questioni legate alla drammaturgia e alla messa in scena, ma anche sulla fruizione del prodotto teatrale, sulla gestione delle Residenze e sul rapporto con il pubblico. Siamo soddisfatti anche di essere riusciti a creare un squadra di lavoro affiatata – concludono – che ha sentito molto vicina l’Amministrazione Comunale di Cosenza, che ringraziamo per la fiducia e il sostegno”.

Il Museo dei Brettii e degli Enotri apre nella Notte dei Musei

COSENZA – Per il quinto anno l’Italia, attraverso il MiBAC, partecipa l’evento “La Notte dei Musei”, che coinvolge oltre trenta paesi europei. La città di Cosenza non fa mancare la sua presenza e “fra suoni e visioni”, tema delle ultime edizioni, sabato 18 maggio aprirà le porte del Museo dei Brettii e degli Enotri, in un orario insolito: dalle 20.00 alla mezzanotte.

Il pubblico potrà visitare gratuitamente le sale espositive del Museo. A questa ‘visione’ si accompagneranno le sonorità celtiche e sudamericane, offerte dall’Associazione Musicale “The Brass Collection”, proposte dagli artisti Fiorella Terranova (arpa celtica) e Sandro De Luca (percussioni).

Il Saggista e Scrittore Emilio Tarditi Ospite della Commissione Cultura al Teatro “Rendano”

COSENZA – Quel che si dice un cittadino attivo, da sempre. Emilio Tarditi, saggista e scrittore di lungo corso, ha tratto ispirazione per i suoi innumerevoli scritti dalla sua  irrinunciabile cosentinità e dal suo essere legato a filo doppio alle sue origini, alla cultura, alle tradizioni e alle istituzioni della città dove è nato e che ama di un amore viscerale, al punto da dedicarle buona parte della sua produzione letteraria.

Un cursus honorum non da poco e che ha fatto scattare nella commissione cultura di Palazzo dei Bruzi la scintilla di una seduta straordinaria, tenutasi, sotto la Presidenza del consigliere comunale Claudio Nigro e con i componenti l’organo consiliare al gran completo, nella buvette del Teatro “Rendano”, quasi a solennizzare l’occasione.

Strenuo sostenitore del revisionismo storico, “la storia va riscritta e riletta più volte”, teorizzatore all’infinito dell’osmosi tra amministratori e cittadinanza, “uno degli obiettivi fondamentali della vita pubblica”, Tarditi ha più di un cruccio, un concentrato di idee che, se accolte, avrebbero una portata rivoluzionaria, pur nella loro normalità e semplicità di enunciazione, anche se tradurle in fatti concreti è molto più difficile di quanto non si creda.

Considera la questione meridionale “una dannazione” e il turismo in Calabria “un’occasione sprecata”. Quest’ultima vexata quaestio l’ha messa a fuoco nel suo saggio “L’illusione turistica”, del 2005, nel quale ha raccolto le lezioni tenute all’Università della Calabria al corso di Scienze turistiche.

Della sua Cosenza si è occupato più volte. Più di dieci anni fa nel volume “Cosenza città continovata”, un titolo dal sapore rinascimentale, mutuato da una definizione che della città dei Bruzi diede Leandro Alberti, immaginandola come una città che continua anche oltre i suoi naturali confini, in un abbraccio con i Casali e gli altri comuni vicini. E quel libro, infarcito di rimandi a figure illustri  della città (Giacomo Mancini, Florindo Antoniozzi, Luigi Gullo, Salvatore Giuliani, ecc.) è stato ricordato, nell’apertura dell’incontro al teatro “Rendano”, sia dal Presidente della Commissione cultura Claudio Nigro, sia dal consigliere comunale Mimmo Frammartino che ha proposto di tributare ad Emilio Tarditi l’omaggio per la sua produzione letteraria che ha in Cosenza il leit-motiv dominante.

“Con la sua penna – ha detto Frammartino – Emilio Tarditi, da sempre attento all’evoluzione urbanistica della città, ferma alcuni scorci di vita cittadina come quando si sofferma a descrivere piazze, strade e vicoli della sua Cosenza, persino i suoi fiumi: il Busento che per Tarditi è fiume misterioso, ed il Crati che è senza enigma. O quando ancora descrive i seminaristi malinconici all’uscita dal seminario cosentino nel cuore del centro storico.”

Spaccati di storia urbana cosentina non sganciati dalla vita civile. Quelli che ritroviamo anche nella sua ultima fatica “Dal Volga al Busento- Cronache cosentine di fine millennio”, pubblicato dall’editore Pellegrini, che sarà presentato ufficialmente in settembre, ma di cui ieri al “Rendano” si è parlato abbondantemente in anteprima.

“Un vero e proprio omaggio alla città – ha detto ancora Frammartino-  e che gli amministratori dovrebbero leggere tutto d’un fiato.

“Dal Volga al Busento, – lo ha spiegato lo stesso Tarditi – è un titolo scelto per sottolineare il movimento dei tanti cittadini dell’Est verso l’Italia subito dopo la caduta del muro di Berlino. Una migrazione alla quale non fu estranea neanche Cosenza che nelle sue piazze e nelle sue strade accolse i tanti “esuli” russi e polacchi arrivati a bordo di vecchie carcasse di autobus a vendere per strada mercanzie della più diversa estrazione. La prefazione del libro è di Walter Lupi, unico normalista dell’Università della Calabria.

Tarditi nel suo nuovo libro delinea anche una città urbanisticamente possibile, quella Cosenza protesa a diventare una città diversa, “piccola, ma aggraziata – dice l’autore – aperta alle innovazioni e alla modernità, in cui una nuova urbanità possa concepire soddisfacenti modelli di comportamento ed una più raffinata civiltà possa affermarsi.”

Per Tarditi la vera novità della Cosenza di oggi è il Mab, il Museo all’aperto fortemente voluto da Carlo ed Enzo Bilotti, e per il quale lo scrittore cosentino delinea anche un accostamento che potrebbe sembrare fuori misura, ma in effetti non lo è. Tarditi immagina che le opere en plein air collocate nel salotto buono della città bruzia, per la portata metafisica di alcune di esse, soprattutto quelle di De Chirico, possano ricordare in parte la città di Ferrara.

Nel libro edito da Pellegrini le cronache della storia urbana di Cosenza si intrecciano poi con le memorie dei viaggiatori. “Dal Volga al Busento” sembra, infatti, attraversato da un’aura da Grand tour, se è vero come è vero che alle cronache di storia urbana si affiancano i ricordi dei grandi viaggiatori del passato che incrociarono Cosenza sul loro cammino: da George Gissing a Duret de Tavel, da Giacomo Casanova ad Alexandre Dumas padre.

Non sempre positivi i giudizi che di Cosenza danno i grandi viaggiatori. Per lo più si tratta di giudizi tranchant. E se l’ufficiale napoleonico De Tavel non è affatto tenero per delle annotazioni di costume che, se possono non piacere, sono comunque lo specchio abbastanza fedele della stratificazione sociale della città, non va meglio con Casanova che, pur attratto dalle belle donne cosentine, dipinge gli abitanti di Cosenza come bruti. Nel volume c’è anche spazio per un’altra “magnifica ossessione” di Emilio Tarditi, consegnata dalla commissione direttamente all’attenzione del Sindaco Occhiuto: la battaglia di civiltà per l’abbattimento dell’ex Jolly. Una bruttura che deturpa il centro storico e che lo scrittore cosentino vorrebbe si eliminasse del tutto.

Apprezzamento per il lavoro svolto da Emilio Tarditi ha espresso anche la Vice Presidente della Commissione Maria Lucente per il quale lo scrittore “è un intellettuale serio, sobrio, dotato di grande sensibilità ed anche semplicità, così come è anche saggista e poeta attento e scrupoloso.”

Palpabile l’emozione e la soddisfazione di Tarditi per il tributo riservatogli dalla commissione cultura.

“Nella propria città – ha detto – non sempre c’è il riscontro positivo all’azione degli uomini che si impegnano nel silenzio e con modestia, confrontandosi con la realtà quotidiana.”

Ecco perchè il riconoscimento del Comune gli arriva particolarmente gradito, soprattutto perché ha un sapore diverso, avendo egli operato in assoluta libertà, al di là di ogni appartenenza, di logiche di schieramento o, peggio ancora, di faziosità.

A Tarditi ha sempre premuto fare la parte del cittadino, propositivo e non fazioso. Una scelta di campo che ne ha contrassegnato sempre l’agire, diventando quasi una sua cifra di riconoscibilità.

Cosenza, si lavora agli ultimi dettagli per rendere la quarta edizione del Premio Stefano Valentini davvero unica

COSENZA, 13 maggio 2013 – Proseguono le riunioni ed i contatti per oliare al meglio la macchina organizzativa della quarta edizione del Premio Stefano Valentini. L’importante evento culturale, che si avvale della direzione artistica del maestro Joseph Fontano, si terrà nei giorni 17 e 18 maggio alle ore 20.30 nell’incanto del teatro Alfonso Rendano di Cosenza. La manifestazione, patrocinata dall’Amministrazione bruzia e fortemente voluta dal sindaco Mario Occhiuto che ha immediato percepito la visione d’insieme dello spettacolo, non vuole essere un “semplice” concorso, ma un vero e proprio momento d’incontro tra vari stili di danza. Sul palcoscenico del teatro cosentino le movenze fluide del corpo si legheranno in maniera indissolubile alle coreografie di artisti, restituendo al pubblico un’esperienza emozionale senza eguali.«Il Premio – spiega lo stesso Joseph Fontano – brilla non soltanto per il ricordo di una luce indiscussa della danza contemporanea qual era appunto Stefano Valentini, ma vuole anche avvicinare mondi artistici lontani che per una volta si abbracceranno nel nome dell’arte e dell’eleganza. Ogni anno infatti la WDA Europe, che cura i diversi aspetti dello spettacolo, s’impegna nel far conoscere realtà di danza che hanno poca visibilità, offrendo al grande pubblico l’opportunità di apprezzare e applaudire la maestria di danzatori che non è troppo definire eccelsi».Un percorso definito anche dalla scelta di coloro che nel corso di questi anni hanno ricevuto il premio Stefano Valentini: nella prima edizione il riconoscimento è stato attribuito a Luca Di Paolo, per il suo collage di danza per l’Unesco; nella seconda edizione è stata la volta di Luciana Savignano, prima ballerina della Scala negli anni Settanta; mentre lo scorso anno il premio è stato attribuito ad Ambra Vallo, prima ballerina dell’English National Ballet, dove fu scelta da Rudolf Nureyev per il ruolo di Giulietta.«Questa quarta edizione – anticipa Joseph Fontano – vedrà la consegna del premio a Francesco Ventriglia, direttore della Compagnia “MaggioDanza”, per i successi ottenuti come coreografo e come coordinatore di una delle compagnie italiane più importanti al mondo».La quarta edizione del Premio Stefano Valentini non vivrà di sola danza. Oltre alle due serate programmate per il 17 e 18 maggio prossimi, con ingresso gratuito, avranno luogo alcuni interessanti momenti formativi ed informativi. Giorno 18, dalle 9.30 alle 11, sul palco del teatro Rendano si terrà un Master class di danza classica e di danza contemporanea. Subito dopo, intorno alle 12.30 sempre al Rendano, verranno presentati i volumi di Sara Zuccari “Danza – Aforismi e citazioni”, e di Mariafrancesca Garritano “La verità, vi prego, sulla danza!”. Tutte le informazioni sono consultabili sul sito: http://www.wda-europe.net.