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Uova prodotte in Calabria contaminate dal Fipronil. L’asp ordina l’immediato richiamo

CATANZARO – A seguito di un controllo ufficiale effettuato dai componenti del servizio veterinario Area C dell’Asp di Catanzaro, diretto dal dottore Giuseppe Caparello, con sede a Lamezia Terme, è stata riscontrata la presenza di uova contaminate dal Fipronil. Pertanto è necessario la restituzione di tali uova ai servizi  veterinari delle Asp territorialmente competenti poiché ilprodotto mette a rischio la salute dei consumatori. Lo comunica una nota dell’ufficio stampa dell’Azienda Sanitaria di Catanzaro.
Il prodotto contaminato ha il seguente nome commerciale: UOVA FRESCHE CAT. A; il marchio del prodotto è: UOVA ROSSE; la ragione sociale con cui il prodotto è commercializzato: AZIENDA AGRICOLA TOMAINO ROSINA – Serrastretta (Cz) località San Nicola n. 5. Con riferimento al lotto di produzione le uova riportano stampigliato il codice 3IT129CZ079. Il marchio di identificazione dello stabilimento è IT 079047. Il richiamo è relativo alla confezione da 30 uova.

Secondo quanto comunicato dall’Asp le uova oggetto del controllo superano la dose acuta di riferimento del Fipronil pari a 0.72 mg/kg.  Per questo non devono essere consumate ma consegnate ai servizi veterinari delle Asp competenti per territorio.
Il Fipronil è un insetticida che agisce contro pulci, zecche e parassiti spesso presenti nel pollame. Ha un effetto ritardato: l’insetto, cioè, non muore subito ma resta in vita e va a contaminare la colonia di insetti da cui proviene- E’ questa una delle ragioni per cui il Fipronil è efficace. L’Unione Europea però ne vieta l’utilizzo su tutti gli animali destinati all’alimentazione.
Ad oggi non ci sono state conseguenze per il consumo di uova al Fipronil. Se si mangia un uovo contaminato non succede nulla. Quello che può provocare effetti più gravi è il consumo continuativo di uova e prodotti derivati (come dolci, creme, pasta all’uovo, mayonese o carbonara) per circa una settimana o dieci giorni. Negli uomini non c’è rischio di morte ma i sintomi, come ad esempio sonnolenza e reattività ridotta, non compaiono subito, possono passare alcune ore ma anche giorni, dipende dalle quantità ingerite e dal soggetto che le ingerisce. Chi rischia di più sono i bambini, gli anziani e tutti quei soggetti che hanno già patologie ai reni o alla tiroide.

Fiamme Gialle, sospesi dal servizio un dirigente e due funzionari dell’ASP di Catanzaro

CATANZARO  – I finanzieri del nucleo di  Polizia Tributaria di Catanzaro
hanno eseguito misure cautelari personali interdittive nei confronti di tre dipendenti pubblici in servizio presso l’ Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Le attività investigative hanno consentito di accertare la corruzione in atti giudiziari nonché il falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico. Nello specifico, Francesco Santoro , funzionario del N.I.S.A, si era adoperato per evitare l’ iscrizione nel registro degli indagati di Giuseppe Pugliese, direttore amministrativo dell’ azienda sanitaria da cui organicamente dipendeva, riuscendo nell’intento. Ciò era reso possibile anche grazie alla redazione dinun atto ideologicamente falso ad opera del funzionario in concorso col collega Francesco Lucia. Il direttore amministrativo dell’ASL si adoperava, nel contempo, per far assumere la figlia di Santoro Francesco presso un’ azienda di Catanzaro con il cui titolare era in rapporti di amicizia. La Polizia Tributaria ha emesso tre misure interdittive di sospensione immediata dall’esercizio di pubblico ufficio o servizio per la durata di un anno nei confronti di Francesco Pugliese e Francesco Santoro e di sei mesi nei confronti Francesco Lucia.

Forza la porta di ingresso degli uffici Asp e ruba le monete dei distributori automatici

I carabinieri della Compagnia di Paola hanno arrestato e posto ai domiciliari, la notte scorsa, un 44enne, T.M., già noto alle forze dell’ordine, per furto aggravato all’interno degli uffici di Paola dell’Azienda sanitaria provinciale. I militari, intervenuti dopo che è scattato l’allarme furto, hanno prima circondato l’edificio e poi sono entrati, trovando un uomo col volto travisato da un passamontagna. Alla vista dei carabinieri ha tentato di fuggire ma è stato subito bloccato. Gli investigatori hanno poi accertato che l’uomo, dopo aver forzato la porta d’ingresso dei locali, si era introdotto all’interno e aveva scardinato le casse dei distributori automatici di snack e bevande riuscendo ad impossessarsi, però, solo di un’esigua somma di monete.

Cosenza, incontro tra ASP e Comune per creare sinergie sui servizi sociali

COSENZA – Proficuo incontro, nella sede dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, tra il Direttore Generale Raffaele Mauro e il consigliere comunale Alessandra De Rosa, delegata del Sindaco Occhiuto ai servizi sociali. Mauro e De Rosa hanno analizzato la questione relativa alla domanda di servizi per i minori in difficoltà e le categorie svantaggiate, convenendo sulla necessità di affrontare sinergicamente le emergenze sociali del territorio. E’ emerso che entrambi gli enti, a causa del blocco del turn over, hanno organici impoveriti,  a fronte invece di una crescita esponenziale dei bisogni  e della necessità di interventi operativi che si registrano nei servizi sociali. Il Direttore Generale Mauro ha ribadito la completa disponibilità dell’ASP  ad un confronto che conduca a soluzioni condivise e che ottimizzi le risorse a disposizione, anche con il coinvolgimento di altre istituzioni per meglio aggredire le varie forme di disagio. Allo stesso modo, il consigliere De Rosa ha auspicato percorsi che vedano ASP e Comune impegnati congiuntamente e a lungo termine. Entrambi hanno sottolineato la indifferibilità di processi educativi rivolti ai minori, anche di prevenzione rispetto alle devianze. Nei prossimi giorni si terrà un nuovo incontro per mettere a punto una strategia che, a media e lunga scadenza, possa produrre benefici complessivi sulla comunità.

Asp di Cosenza, quattro consiglieri regionali chiedono una commissione d’inchiesta

REGGIO CALABRIA – I consiglieri regionali del gruppo Democratici e Progressisti Giuseppe Giudiceandrea, Arturo Bova e Giuseppe Neri, e l’esponente del Partito Democratico Carlo Guccione hanno depositato una richiesta indirizzata al presidente Nicola Irto per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sull’Azienda Sanitaria di Cosenza. «A norma dell’articolo 35 del regolamento interno – si legge nella richiesta inviata al presidente del Consiglio Nicola Irto – e preso atto dell’audizione del direttore generale dell’Asp di Cosenza Raffaele Mauro, dalla quale si evincono una serie di situazioni poco chiare, si sono rinnovate le perplessità più volte espresse sulla conduzione dell’Asp, resa più grave dall’audizione prima citata». I quattro esponenti della maggioranza «chiedono l’immediata istituzione di una commissione d’inchiesta necessaria a dirimere e rimuovere, se necessario, ogni ostacolo nel preminente interesse dei cittadini, e del loro diritto alla salute».

Dopo le numerose segnalazioni dei cittadini riprende la cattura dei randagi

COSENZA – «Come annunciato in commissione sanità, sono ripartite le attività di cattura dei cani randagi, in risposta alle innumerevoli segnalazioni da parte dei cittadini». A renderlo noto è il comune di Cosenza in una nota. «Secondo un calendario di interventi condiviso da comune e Asp, affidati alla squadra del servizio cattura della stessa azienda sanitaria con il supporto della polizia municipale. Si è già proceduto alla cattura di sei cani randagi nel centro storico, zona Santa Lucia, Tredici Canali e Spirito Santo. I tre cani, tutti di grossa taglia, sono stati portati nel canile municipale di Donnici. «Il comandante della polizia municipale, De Rose, ha affidato il compito della cattura degli animali all’istruttore Luca Tavernise, responsabile del Nucleo decoro urbano. La squadra – prosegue la nota – ha ispezionato tutti i siti nei quali era stata segnalata la presenza di cani randagi, arrivando così alla cattura dei sei esemplari».

“A scuola di diabete”, i nuovi corsi di formazione dell’Asp di Catanzaro

CATANZARO – A seguito dell’accordo operativo, a supporto dell’accoglienza e presa in carico del bambino diabetico a scuola, intercorso tra l’Ufficio Scolastico Regionale rappresentato dal Dott. Diego Bouché e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro diretta dal Direttore Generale Dott. Giuseppe Perri, la Dr.ssa Rosa Anfosso, in qualità di Responsabile dell’unità operativa Pediatria di Comunità dell’ASP di Catanzaro, ha avviato un percorso informativo/formativo diretto agli insegnanti delle scuole che accolgono alunni con patologia diabetica.
La formazione, in accordo con quanto sancito dalle due istituzioni scolastica e sanitaria, ha l’obiettivo di garantire la migliore condizione per promuovere l’inserimento e l’integrazione degli studenti con bisogni speciali al fine di tutelarne il diritto allo studio ed il benessere all’interno della struttura scolastica e d’altro canto è in linea con il mandato istituzionale dell’Azienda Sanitaria di erogare prestazioni preventive sul territorio.
Il diabete Mellito di tipo 1, in base ai dati epidemiologici forniti dalla rete diabetologia pediatrica calabrese, ha un tasso di incidenza di 15/100.000 casi/anno. L’incremento dell’incidenza, con la progressiva riduzione dell’età della diagnosi, pone problemi di integrazione ed assistenza scolastica, problemi che inevitabilmente ricadono sul corpo docente non opportunamente preparato in simili ambiti e in emergenza sanitaria.
“A scuola di diabete” è il titolo del corso di formazione che, su richiesta delle scuole interessate, sarà realizzato dalla Dr.ssa Anfosso, pediatra ed adolescentologa, dall’infermiera pediatrica Lorena Rita Iozzo e dalla psicologa Dott.ssa Cinzia Ranieri,
Il corso sarà articolato in più parti: una prettamente clinica che avrà lo scopo di esaminare tutti gli aspetti della patologia diabetica, dalle origini al significato della parola, dalla fisiologia dei principali ormoni all’eziologia della patologia, dai valori glicemici alla terapia insulinica, fino alla correzione di iperglicemie, e delle ipoglicemie che rappresentano l’emergenza sanitaria a scuola. Una parte squisitamente teorico/pratica nella quale saranno illustrati i vari protocolli riguardanti il corretto utilizzo dei presidi sanitari necessari per la gestione del diabete a scuola, le modalità di esecuzione del controllo glicemico, le varie tecniche di somministrazione dei farmaci tra cui quelli salvavita, le principali regole comportamentali da osservare in gravi situazioni di emergenza sanitaria.
Per la migliore comprensione del vissuto del bambino diabetico, l’ultima parte del corso sarà completata dalla figura della psicologa che darà suggerimenti al fine di comprendere le dinamiche relazionali all’interno della classe e con gli insegnanti. La stessa si porrà a supporto e sostegno del bambino e/o della famiglia nella gestione delle emozioni che la condizione di patologia infantile suscita nel contesto familiare.
Nei primi giorni di marzo si terrà il primo incontro di “Scuola di Diabete” nell’ 1.C. di Taverna, dove il Dirigente Scolastico Prof.ssa Rita Elia, in accordo con il documento strategico di intervento integrato stilato dall’AGD (Associazione per l’aiuto ai giovani diabetici) in collaborazione con il Ministero della Salute e dell’Istruzione, ha inteso richiedere la formazione del Suo personale docente.
Al corso parteciperanno n. 16 insegnanti che verranno sottoposti a verifica finale ed ai quali verrà rilasciato attestato di partecipazione e materiale informativo; inoltre potranno partecipare anche i familiari degli alunni interessati.

Asp Catanzaro, i dati del registro Tumori raccolti dall’Agenzia internazionale per la ricerca

CATANZARO – Il Registro Tumori dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro si è posizionato tra i primi 300 registri raccolti in tutto il mondo dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul Cancro (IARC) e dall’Associazione internazionale dei registri tumori (IACR). Per questo motivo, i dati raccolti dal Registro Tumori dell’Asp di Catanzaro saranno pubblicati sul sito web internazionale dedicato all’Incidenza internazionale dei tumori pediatri, in occasione della giornata internazionale “Childhood Cancer Day 2017”. Dati che saranno inoltre pubblicati su una monografia che sarà diffusa in tutto il mondo e che riguarda l’incidenza dei tumori in età pediatrica. Un risultato importante per l’Asp di Catanzaro, che attesta la validità e l’importanza del lavoro svolto relativamente al Registro Tumori in provincia di Catanzaro. Da qualche anno, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) e l’Associazione internazionale dei Registri tumori (IACR) stanno portando avanti un progetto di collaborazione sull’incidenza internazionale del cancro di infanzia (IICC), progetto che è stato co-sponsorizzato dall’Unione per il controllo Internazionale del Cancro (UICC). Obiettivo del progetto è quello di diffondere i dati disponibili sull’incidenza di cancro in bambini in tutto il mondo. Ciò si realizzerà attraverso la pubblicazione di una monografia, il terzo volume della serie IICC (IICC-3) che ha raccolto i dati da  440 registri nei cinque continenti sono stati raccolti, convalidati, analizzati e valutati. Più di 300 registri hanno incontrato i criteri di inclusione, fornito DataSet paragonabili di alta qualità e sono stati selezionati per la pubblicazione in IICC-3 dopo rigoroso controllo da parte degli editori IICC-3. E tra questi 300 registri c’è anche quello dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro. Ad attestare l’importanza e la valenza del lavoro svolto dall’Asp, anche l’organizzazione di un evento di importanza nazionale che si terrà dal 5 al 7 aprile in Calabria: l’ASP di Catanzaro ospiterà infatti la XXI Riunione scientifica annuale dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM). I dettagli del convegno saranno indicati nella conferenza stampa che precederà l’evento e che si terrà nei prossimi giorni nella sede della Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro.

Asp di Catanzaro, attivato percorso diagnostico per le malattie renali

CATANZARO – Sarà attivato nell’Asp di Catanzaro un percorso diagnostico terapeutico assistenziale  per le malattie renali che sarà di riferimento per l’area centro della Calabria. L’iniziativa nasce dalla condivisione dei contenuti e dei percorsi indicati dal documento di intenti sottoscritto dell’Associazione nazionale emodializzati, dialisi e trapianto (ANED) e dalla Società italiana nefrologia (SIN), nel quale si sottolinea la necessità di estendere la consapevolezza che la malattia renale si presenta oggi come una vera e propria pandemia e si avanza la richiesta a tutte le Regioni di avviare tavoli tecnici per la definizione di PDTA, strumento efficace per la gestione delle patologie croniche e la presa in carico globale della persona con malattia renale. A tal fine è stato costituito un tavolo tecnico composto dai seguenti referenti: Dott. Giuseppe Rizzuto, Dott.ssa Maria Pompea Bernardi (ASP Crotone); Dott. Giuseppe Natale, Dott. Giuseppe Euticchio (ASP Vibo Valentia); Dott. Francesco D’Agostino; Dott.ssa Clementina Fittante (Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro); Dott.ssa Paola Cianfrone, Dott.ssa Mariadelina Simeoni (A.O. Mater Domini e SIN Calabria); Dott.ssa Angela Pinciaroli, Dott.ssa Irini Dimitriadu (A.O. Pugliese – Ciaccio); Dott. Antonio Montuoro (ANED Calabria), Dott.ssa Elisabetta Macrina (Centro regionale Trapianti). Il PDTA è uno strumento metodologicamente standardizzato finalizzato a migliorare l’operatività di tutte le strutture definendo gli obiettivi singoli e quelli comuni, i ruoli di ciascuno, i tempi e gli ambiti di intervento, i compiti degli operatori. Consente, inoltre, la presa in carica totale – dalla prevenzione alla riabilitazione – della persona che ha un problema di salute ed interventi multiprofessionali e multidisciplinari rivolti in diversi ambiti come quello psico-fisico, sociale e delle eventuali disabilità.

Indagine all’Asp, Mauro: «Prende il via da un esposto della Direzione Generale»

COSENZA – Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Cosenza, Raffaele Mauro, chiarisce i motivi per cui la Procura e la Guardia di Finanza stanno attenzionando le procedure di liquidazione delle fatture ai fornitori ed alle case di cura private accreditate. E’ stato lui stesso dunque, in qualità di rappresentante legale dell’Asp, ad informare Mario Spagnuolo e le Fiamme Gialle sulla mole di pignoramenti e contenziosi sospetti per un ammontare di circa 250 milioni di euro. Procedure che di fatto ingessano una parte rilevante del bilancio a disposizione dell’Ente. «Nel verificare la massa di pignoramenti notificati alla Banca Nazionale del Lavoro, nostro tesoriere, evidenziamo gravi difficoltà nell’individuare, nella complicata matassa delle procedure esecutive in atto, il titolo da cui scaturisce l’assegnazione delle somme dovute. Non essere in grado di identificare con certezza la matrice sulla cui base i pagamenti vengono liquidati, ci espone al rischio di remunerare più di una volta lo stesso importo per il medesimo debito. Per questo – aggiunge Mauro – ho esposto le mie preoccupazioni alla Procura della Repubblica di Cosenza. Ho inoltre incontrato per discutere di questa problematica, sia i Commissari per il Piano di Rientro, sia il Presidente della sezione esecuzioni mobiliari di Cosenza. E’ una situazione che abbiamo messo a nudo noi – insiste Mauro – Di fatto siamo impediti ad utilizzare risorse pari ad un quarto del nostro bilancio (circa 250 milioni di euro ndr), sottraendo soldi pubblici finalizzati ad una ragione importante come la tutela della salute, che noi dovremmo invece poter impiegare nell’innovazione tecnologica, nelle manutenzioni strutturali e nell’assistenza al cittadino».