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Calabria/incarichi amministrativi: Autorità Nazionale Anticorruzione segnala criticità

ANAC

L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha formulato, in data 9 settembre 2015, un “atto di segnalazione” recante “Proposte di Proposte di modifica alla disciplina in materia di accertamento e sanzioni contenuta nel capo VII del d.lgs. 8 aprile 2013, n. 39”. Con tale atto, l’Autorità riconosce l’esistenza di una serie notevole di criticità relative all’applicazione della disciplina in materia di accertamento delle condizioni di incompatibilità e di inconferibilità degli incarichi amministrativi nonché di lacune e contraddizioni del sistema sanzionatorio e formula la richiesta di un “intervento urgente del legislatore” nazionale. L’Atto di segnalazione (per leggerlo integralmente clicca qui), dopo aver premesso una breve ricostruzione del sistema normativo, individua i seguenti punti, sui quali richiede un intervento chiarificatore del Governo:

1) Assenza di specifiche disposizioni che impongano alle amministrazioni competenti di effettuare controlli in ordine alla insussistenza di cause di inconferibilità prima del conferimento dell’incarico;

2) Assenza di una disciplina del procedimento di accertamento delle inconferibilità; sul punto, l’Autorità evidenzia la mancata previsione, a beneficio sia all’interessato che all’organo che ha conferito l’incarico, delle garanzie procedimentali e di contraddittorio necessarie;

3) Incertezza sulla necessità o meno di una “dichiarazione di nullità”, se cioè la nullità discenda direttamente dalla violazione della legge o necessiti di una specifica dichiarazione dalla quale dovrebbero poi scaturire gli effetti della nullità;

4) Incertezza sulla attribuzione della competenza alla eventuale dichiarazione di nullità; sul punto il giudizio dell’Anac è lapidario: “la soluzione migliore sarebbe quella di una nuova disciplina che chiarisca definitivamente se è effettivamente necessaria ed a chi spetti la competenza alla dichiarazione di nullità”;

5) Incertezza del termine entro il quale la dichiarazione deve essere effettuata;

6) Automaticità della sanzione della sospensione; scrive in proposito l’Autorità: “La criticità sicuramente più rilevante sta nell’automatica applicazione della misura della sospensione in conseguenza della dichiarazione di nullità dell’incarico”, fino a riconoscere che: “Il contrasto con norme costituzionali e con elementari principi di civiltà giuridica diviene stridente, sia per il mero accertamento della oggettiva violazione, sia per la valutazione dei comportamenti tenuti, nel procedimento di conferimento e nella fase di applicazione delle misure conseguenti alla dichiarazione di nullità”:

7) Incertezza nella individuazione dell’organo competente a conferire gli incarichi nel periodo della sospensione; in proposito l’Anac riconosce che “nella gran parte delle amministrazioni pubbliche, in seguito alla dichiarazione di nullità, l’automatica sospensione dal potere di conferire incarichi conduce di fatto ad una grave interruzione nell’ordinato processo di conferimento di incarichi amministrativi alla scadenza”;

8) Incertezza in caso di violazione della sospensione.

Ad avviso dell’Autorità nazionale, “le criticità segnalate suggeriscono di procedere in due direzioni di fondo: da un lato, eliminare il carattere automatico della sanzione dell’art. 18; dall’altro, concentrare nell’ANAC i poteri di vigilanza, accertamento, ordine e sanzione così insufficientemente regolati nell’attuale disciplina del d.lgs. n. 39 del 2013. Pertanto, si elencano, di seguito, alcune specifiche proposte di modifica.

1) Eliminazione del carattere automatico della sanzione in caso di conferimenti dichiarati nulli;

2) Affidamento all’ANAC di un potere suppletivo di accertamento delle situazioni di inconferibilità e incompatibilità;

3) Affidamento all’ANAC del potere sanzionatorio

Oltre alle modifiche sopra indicate andrebbero previste, secondo l’Anac, delle disposizioni che impongano alle amministrazioni di effettuare controlli in ordine alla insussistenza di cause di inconferibilità prima del conferimento dell’incarico.

Come appare evidente, la Nota dell’Anac conferma platealmente che la disciplina dettata dal d.lg. 39/2013 presenta molte discutibili criticità. Le stesse criticità più volte recentemente segnalate anche dal Presidente Mario Oliverio, soprattutto per quanto riguarda l’attribuzione automatica e senza possibilità di contraddittorio di una sanzione all’organo politico per l’emergere di circostanze la cui esistenza dovrebbe essere preventivamente accertato dalle strutture burocratiche.

 

Wanda Ferro: Oliverio tenta di anticipare le nomine?

wanda-ferroCATANZARO(CZ)Di seguito un intervento della vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro:

Secondo quanto riportato  da alcuni siti d’informazione, il presidente Oliverio sarebbe intenzionato a procedere con le nomine dei nuovi direttori generali  delle Aziende sanitarie prima che il responsabile della prevenzione della corruzione della Regione Calabria gli notifichi formalmente il provvedimento di interdizione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.La sanzione interdittiva  inflitta al governatore decorre infatti dalla contestazione formale del responsabile dell’anticorruzione,  e mi rifiuto di pensare che il ritardo nella formalizzazione della contestazione sia finalizzato a consentire al presidente di fare le nomine in pendenza della notifica.Comprendo la problematicità di un dirigente regionale che deve contestare al proprio presidente l’inibizione per tre mesi con un  provvedimento che  probabilmente sarà  impugnato davanti al TAR proprio dallo stesso presidente, e credo che Oliverio abbia il dovere  di non procedere alle nomine nelle more della notifica e di non ricorrere al TAR  contro il provvedimento di un suo dirigente che, nella qualità di responsabile dell’anticorruzione, deve fare il proprio dovere in esecuzione di una delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.Evidentemente, il presidente Oliverio sta prendendo tempo per tentare di evitare di essere commissariato  (o meglio sfiduciato) da Renzi.Nel  piano anticorruzione della Regione Calabria, infatti,  non sarebbero stati  individuati  gli organi che in via sostitutiva possono procedere al  conferimento  degli  incarichi  nel periodo di interdizione di Oliverio e, in tal caso, la legge nazionale prevede che il Presidente del Consiglio possa nominare un apposito commissario.Dunque la Regione si trova esposta al rischio di essere commissariata dal governo Renzi che per i prossimi tre mesi potrà di fatto effettuare tutte le nomine di competenza del governatore e che, alla scadenza dell’interdizione, non potranno essere revocate se non per giusta causa.E il presidente della Regione si troverebbe a governare con i “nominati” prescelti dal governo Renzi.In tale direzione la visita di Renzi a Cosenza, lungi dal  rappresentare  un importante segnale di attenzione del Governo nazionale verso la Calabria, sembra invece prefigurare una missione esplorativa in vista del probabile commissariamento della Calabria.Un atto di definitiva sfiducia da parte dello stesso Pd e del governo nazionale, che appare in effetti come un atto dovuto dopo ormai 10 mesi di non-governo della Calabria, in cui Oliverio ha collezionato soltanto false partenze e innumerevoli battute d’arresto: dal caso Lanzetta-De Gaetano ai mesi di giunta incompleta, agli scontri con il commissario Scura sulla sanità e con il governo nazionale su questioni cruciali come  l’isolamento della Calabria dopo il crollo del viadotto Italia, per arrivare a Rimborsopoli e alla nomina di una pseudo-giunta tecnica con strutture ultra-politiche, fino alla vicenda delle nomine effettuate contro le regole. Ce n’è abbastanza per fare comprendere ai calabresi, che pagano il pesante prezzo di tanto immobilismo, l’errore commesso nell’eleggerlo governatore.