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Cardiologia interventistica, prestigioso riconoscimento per l’equipe di Cosenza

COSENZA – Importante riconoscimento per la UOC di Cardiologia Interventistica dell’AO di Cosenza diretta dal Dott. Francesco Greco: nell’ambito del    50° Congresso dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), svoltosi a Rimini nei giorni scorsi, è stato premiato come migliore abstract del congresso, un complesso caso clinico presentato dal Dott. Angelo Leone Emodinamista.

   Il Congresso  che ha visto impegnati, su tematiche di grande attualità cardiovascolare, più di 3000 Cardiologi provenienti da tutta Italia, ha segnato la partecipazione attiva dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza  sia nelle sessioni mediche sia in quelle infermieristiche, rilanciando l’Emodinamica di Cosenza alla attenzione nazionale per qualità e innovazione tecnica, delle procedure interventistiche eseguite.

Ancora altro importante riconoscimento, è stata l’ elezione della dott.ssa Daniela Chiappetta, quota rosa dell’equipe di Cardiologia Interventistica della AO di Cosenza, nel Comitato di Coordinamento della Area Urgenza-Emergenza dell’Associazione.

Cosenza, alla Provincia il congresso annuale di cardiologia

COSENZA –  Si svolgerà venerdì pomeriggio 19 ottobre e sabato mattina 20 ottobre, nella prestigiosa sede della Provincia di Cosenza, l’annuale congresso della UOC di Cardiologia diretta dal dott. Francesco De Rosa. L’evento vedrà sul campo specialisti cardiologi che illustreranno nelle loro relazioni il moderno approccio mirato alla diagnosi ed alla terapia delle malattie cardiovascolari. Molti i temi trattati, tra cui: la terapia dietetica, farmacologica e chirurgica dell’obesità, la morte cardiaca improvvisa, la sincope, la cardiologia interventistica rivolta alla cura delle aritmie, l’impiego dello Smartphone e più in generale dei sistemi di controllo a distanza dei cardiopatici, lo scompenso cardiaco e le principali pratiche infermieristiche. Al termine dell’evento è previsto anche un corso di elettrocardiografia in pillole, sicuramente interessante per i medici di base ed il personale infermieristico, cui seguirà l’assegnazione, alla migliore interpretazione elettrocardiografica, del Premio “Egidio Belvedere”,  infermiere modello prematuramente scomparso.
«Il continuo evolversi delle terapie a nostra disposizione e l’evoluzione tecnologica comportano un continuo aggiornamento del nostro bagaglio scientifico; a questo si aggiunge un profilo clinico dei pazienti sempre più complesso per cui la classe medica deve perseguire scelte diagnostico- terapeutiche sempre più “sartoriali”, in modo da ottimizzare impiego delle risorse e risultati terapeutici», annuncia il dott. Francesco De Rosa.
«Il personale della Cardiologia-UTIC dell’Annunziata da tempo ha avviato un percorso di continuo perfezionamento delle cure che oltre a consentire il conseguimento di ottimi risultati in termini di efficienza ed efficacia, annualmente viene messo a disposizione della classe medica con Eventi culturali di notevole spessore», commenta il Direttore Generale dott. Achille Gentile.

Catanzaro, al Policlinico Universitario eseguito intervento a cuore battente senza bisturi

CATANZARO – Un innovativo intervento chirurgico è stato eseguito per la prima volta al Policlinico dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Il team di Cardiologia ha eseguito, infatti, un impianto salvavita di valvola aortica senza bisturi. La paziente che ha subito quest’intervento è una donna di 86 anni, affetta da una malattia delle tre arterie del cuore, ostruzioni delle arterie degli arti inferiori e severa stenosi della valvola aortica, ricoverata negli scorsi giorni in gravi condizioni. La volontà della donna e quella dei suoi familiari hanno indotto il team della Cardiologia universitaria diretto dal professor Ciro Indolfi a eseguire il delicato intervento sia sulle arterie della gamba compromesse dall’aterosclerosi sia sulla valvola cardiaca senza anestesia generale e senza uso del bisturi. «L’intervento – ha affermato Indolfi – è consistito nel riparare prima le tre coronarie ostruite con l’angioplastica e impianto di stent, poi in un intervento di stenting dell’arteria femorale per permettere l’introduzione di una nuova valvola aortica di tessuto suino impiantata a cuore battente con il paziente sveglio».

Giornata mondiale del Cuore: cause di rischio e prevenzione

obesitàCATANZARO – Domenica 29 settembre al Campus dell’Università Magna Graecia di Catanzaro si terrà la Giornata mondiale del Cuore, organizzata dalla Cattedra di Cardiologia, diretta dal prof. Ciro Indolfi, dell’Azienda Mater Domini, in collaborazione con la World Heart Federation, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Unesco, la United Nations Sport for Development and Peace initiative e l’International Yearof Sport and Physical Education. L’evento prevede la partecipazione della Direzione Sanitaria e dell’UO di Malattie del Metabolismo diretta dal prof. Agostino Gnasso.

I cittadini potranno incontrare gli esperti per controllare il proprio rischio cardiovascolare e avere consigli e chiarimenti, presso l’University Club (III Livello) dalle ore 9,00 alle ore 13,00.

”La Giornata Mondiale del Cuore” è un evento creato con lo scopo di aumentare la consapevolezza riguardo alla salute in ambito cardiologico e per la prevenzione delle patologie cardiovascolari.

“Le malattie cardiovascolari – ha affermato Ciro Indolfi – sono la prima causa di morte in Italia. 127.000 donne e 98.000 uomini ogni anno muoiono per malattie cardiache e ictus. Molte di queste morti si verificano prima dei 60 anni di età. Le buone notizie ci sono. L’innovazione tecnologica – ha proseguito Indolfi – ha permesso di curare meglio le malattie di cuore. In Calabria, nel Policlinico Universitario dell’Azienda Mater Domini oggi siamo in grado di curare con tecniche sofisticate l’infarto miocardico impiantando, ad esempio, protesi che scompaiono dopo aver riparato la coronaria o, ancora, vengono effettuati di routine sial’impianto percutaneo senza bisturi della valvola aortica sia la riparazione percutanea della valvola mitrale”.

L’ambizioso obiettivo è però quello di prevenire, e non quello di curare, le malattie del cuore. La maggior parte delle malattie cardiovascolari è, infatti,causata da fattori di rischio che possono essere controllati e modificati.

L’alimentazione scorretta e la sedentarietà sono la causa di quei fattori di rischio che portano a morti cardiovascolari come: pressione alta, colesterolo elevato, elevato tasso di zuccheri nel sangue,sovrappeso ed obesità.

Un’attenzione particolare deve essere riservata al fumo di sigarette che uccide direttamente 7 milioni di persone all’anno nel mondo. Purtroppo l’Italia vanta il primato europeo di crescita di fumo tra i giovani di 15 anni. La Giornata Mondiale del Cuore è stata organizzata dall’Unesco e altre società internazionali proprio perchè molti dei fattori di rischio delle malattie cardiovascolari possono essere modificati. L’intento è spingere tutti i cittadini ad impegnarsi sia direttamente che indirettamente a proteggere la propria salute, quella della propria famiglia e della loro comunità.Quest’anno l’attenzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è dedicata soprattutto alle donne e ai ragazzi. Secondo uno studio promosso dal Ministero della Salute, nel nostro Paese un bambino di 8-9 anni su tre è particolarmente grasso o sovrappeso. Tra le regioni, il triste primato dell’obesità infantile spetta a quelle centro-meridionali: in Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise e Puglia Calabria, Sicilia. Le cause dell’obesità infantile risiedono in tre fattori che agiscono da soli o in combinazione: fattori genetici, una cattiva alimentazione e mancanza di esercizio fisico. Il 36% dei bambini trascorre oggi più di 2 ore al giorno davanti alla TV o ai videogiochi. L’importanza del controllo del sovrappeso nei bambini risiede nel fatto che l’obesità predispone i ragazzi al diabete e alle malattie cardiovascolari.

Impianto di un nuovo tipo di valvola aortica al Campus di Germaneto

CATANZARO – Importante traguardo raggiunto all’U.O. di Cardiochirurgia del Campus di Germaneto: è stato impiantato per la prima volta nell’Italia meridionale un nuovo tipo di valvola aortica,” Perceval S”, prodotta dalla Sorin, quindi dalla tecnologia italiana.

Si tratta di una valvola biologica  espandibile che una volta allocata a livello dell’annulus aortico ha  la capacità di autoespandersi ed  ancorarsi stabilmente senza la necessità dei punti di sutura.

I vantaggi maggiori  di questa procedura minimamente invasiva sono la riduzione dei tempi di intervento e la notevole performance emodinamica che rende l’intervento più sicuro, il decorso postoperatorio migliore e la degenza più breve.

Due pazienti calabresi ultraottantenni affetti da una grave stenosi aortica, erano stati in un primo tempo inviato ai cardiologi per un impianto percutaneo della valvola aortica, la cosiddetta procedura “TAVI”, ma da questi ritenuti ad altissimo rischio e quindi non trattati.

I pazienti quindi si sono rivolti all’U.O. di Cardiochirurgia del Campus di Germaneto , dove sono stati  trattati con questa innovativa procedura,  effettuata dalla dott.ssa L. Cristodoro e dal Dott. E.Bivacqua,  e dimessi dopo pochi giorni di degenza senza nessun problema e perfettamente guariti.

Nonostante lo sviluppo delle tecniche di cardiologia interventistica, l’impianto percutaneo della valvola aortica è ancora gravato da un considerevole rischio di complicanze renali, vascolari e cardiache.

Pertanto l’innovativa tecnica di impianto della valvola “Perceval S”, eseguita dall’U.O. di Cardiochirurgia del Campus di Catanzaro, rappresenta un ulteriore opzione terapeutica a disposizione del cardiochirurgo nel trattamento delle valvulopatie acquisite.