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Coldiretti Calabria: l’agricoltura tiene, se ne faciliti lo sviluppo

I dati che ci consegna l’ISTAT sulla disoccupazione sono impietosi. La disoccupazione giovanile in Calabria è del 60,9%. In parallelo però l’agricoltura è l’unica attività economica che nel sud e in Calabria resiste alla crisi con una sostanziale stabilità del valore aggiunto e del numero di occupati. Rispetto quindi ad un crollo generalizzato, l’agricoltura tiene: chi sembra non accorgersene è la classe politica regionale. Queste dovrebbero essere invece buone ragioni e segni di speranza – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – affinchè nella manovra di assestamento del bilancio regionale e nel necessario inserimento all’ordine del giorno del Collegato agricolo (Omnibus) l’Assemblea legislativa, colmando lacune che durano da troppo tempo, compia scelte e dia risposte sia normative che nell’allocazione delle risorse che possono spingere questo trend.

Cito – prosegue Molinaro – due fatti concreti che non possono passare inosservati e non sono una difesa corporativa. La mobilitazione di Catanzaro “Difendere e valorizzare la Calabria bella e vera, che piace e vince – è un dovere di tutti” del 29 aprile u.s. condivisa dalla stragrande maggioranza di calabresi, da decine e decine di sindaci, da rappresentanti istituzionali, da forze politiche e sindacali; il maxi-raduno “L’agricoltura di chi vuole bene all’Italia” del 28 maggio u.s. a Napoli della Coldiretti delle regioni del SUD nel quale i Governatori presenti e l’assessore Trematerra hanno condiviso che l’agricoltura e l’agroalimentare sono l’unica strada che incide davvero sullo sviluppo perché valorizza il territorio nelle sue componenti culturali, turistiche, economiche, sociali e tanto altro.

Questo Consiglio Regionale non rischi di non darci risposte – è l’appello di Molinaro – mantenendo solo lo “status quo”, favorendo solo le rendite: sarebbe un errore storico imperdonabile. Il politico, per sua natura, deve vedere una traiettoria di sviluppo e di futuro o quantomeno assecondarla. Si guardi pertanto anche alle richieste formali dei tantissimi sindaci calabresi.

Falsi braccianti: la Coldiretti sulla presunta truffa all’Inps

COSENZA – “L’operazione nella sibaritide della Guardia di Finanza del Comando di Cosenza, coordinata dalla Procura di Castrovillari, a cui va il nostro plauso, che ha smascherato un ingente giro d’affari che era finalizzato all’assunzione fittizia di braccianti agricoli va nella giusta direzione perché –commenta Pietro Molinaro Presidente Coldiretti Calabria – non deve essere vanificato il grande sforzo di ammodernamento e competitività che sta compiendo l’agricoltura calabrese da episodi che incrinano il rapporto di fiducia tra le vere imprese agricole e cooperazione sana e buona  con i cittadini- consumatori. Bisogna continuare sulla strada della tolleranza “doppio zero” – prosegue Molinaro –anche perché i perversi meccanismi truffaldini messi in atto nel settore agricolo creano sleale concorrenza, danno una immagine negativa e sbagliata della nostra regione che pare proiettata solo all’imbroglio e all’assistenzialismo e cosa ancor più grave scoraggiano i tanti giovani ed onesti imprenditori che con passione, voglia di fare ed impegno stanno costruendo prospettive in direzione dello sviluppo, della crescita e della buona e sana occupazione. Non è possibile annientare in un colpo solo – continua – i primati della nostra agricoltura e agroalimentare. Per la coldiretti, bisogna proseguire incessantemente perseguendo anche quel reticolo di operatori-“faccendieri” “professionisti delle carte” che in spregio ad ogni collocazione lavorativa alimentano un circuito perverso di intrecci e si arricchiscono sfruttando quelli che sono i diritti dei veri lavoratori: queste persone  -afferma Molinaro – bisogna continuare a smascherarle affinché siano espulse definitivamente dal sistema e su questo è indispensabile che anche gli enti che operano in regime di sussidiarietà vigilino.

Nasce la Fondazione contro le Agromafie

Si chiama “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” la Fondazione voluta e costituita da Coldiretti per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. Giancarlo Caselli guida il Comitato Scientifico della Fondazione, di cui farà parte anche il Procuratore della Repubblica di Vibo Valenzia Mario Spagnuolo.

Per la Calabria – commenta il presidente della Coldiretti Pietro Molinaro – la Fondazione  arricchita anche dal contributo di un magistrato che opera nella nostra regione in prima fila nel combattere la criminalità organizzata, rappresenta una spinta ed un segnale importante per difendere a trecentosessanta gradi il nostro patrimonio agricolo ed agroalimentare. Ringraziamo il dr.  Spagnuolo, – continua Molinaro – con lui avevamo affrontato il tema in occasione del Forum annuale della Coldiretti Calabria.
La Fondazione promuove, inoltre, le azioni legali collettive di tutela dei consumatori, con particolare riguardo all’accertamento della responsabilità in materia ambientale e alimentare. Ci aspettiamo che dalla Calabria aderiscano alla Fondazione la Regione Calabria, le Camere di Commercio ma anche altre Istituzioni, Enti Pubblici ed organismi economici per dare così una forte testimonianza di rispetto della legalità e fare fronte comune verso chi  vuole fare solo affari ed investire denaro sporco in un settore vitale per la nostra regione. In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato – prosegue Molinaro – il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. Dopotutto – conclude Molinaro –  la lotta ai fenomeni di criminalità organizzata presenti nel settore agroalimentare comporta effetti vantaggiosi in termini ambientali, sociali ed occupazionali.

 

 

Fai Spa e Carrefour insieme per l’agricoltura calabrese

COSENZA – Sabato 1 marzo alle ore 11.00 a Zumpano(CS) presso l’Ipermercato Carrefour sarà presentato l’accordo tra FAI S.p.A. e il noto marchio della Grande Distribuzione Organizzata per la commercializzazione di ortofrutta calabrese.

“Questo conferma – commenta Pietro Molinaro – il protagonismo dei nostri agricoltori per valorizzare la filiera agricola come vero e unico Made in Italy alimentare per accorciare il rapporto tra produttore e consumatore. Un modo per migliorare il reddito degli agricoltori e garantire ai consumatori un prodotto di origine sicura, italiana e tracciata, comunicando la distintività del made in Italy, di cui la Calabria ne è un pezzo importante”.

La filiera locale garantisce infatti standard di sicurezza alimentare, legame col territorio e stagionalità,combinando il processo produttivo con valori etici, sociali, ambientali. Il marchio degli agricoltori italiani che difende il prodotto italiano al 100% è promosso da Coldiretti nell’ambito del progetto Filiera agricola italiana che si sta affermando sul mercato ed è sostenuto da un sistema organizzato di produttori associati.

“Un accordo importante – sottolinea Coldiretti – che porta il gruppo commerciale ad essere in prima fila nella qualità calabrese. Se la distribuzione organizzata sceglie di condividere il progetto della filiera agricola italiana, come nel caso di Carrefour, allora si creano maggiori condizioni per valorizzare la filiera corta”. Con questa intesa, consumatori e produttori agricoli entreranno in contatto diretto con la “complicità” di Carrefour, che si impegna a sostenere i valori della trasparenza e della garanzia del vero prodotto Italiano: una opportunità per la nostra agricoltura. Nel corso della giornata nel Piazzale antistante, sarà allestito il mercato degli agricoltori con gli altri prodotti dell’agricoltura e agroalimentare calabrese.

Alla presentazione interverranno Federico Ciampi, responsabile acquisti Centro Sud Italia Gruppo Carrefour, Alfredo Gaetani, direttore Generale FAI SpA, Ramiro Ciscuti, direttore del Carrefour Zumpano, Pietro Molinaro, presidente Coldiretti Calabria, Giacomo Mancini, assessore Regionale al Bilancio e alla Programmazione, Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza.

 

 

Molinaro interviene sui Poli Tecnico-professionali della Regione

CATANZARO – Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, ha espresso la propria soddisfazione in merito ai Poli Tecnico Professionali istituiti dalla Regione e indirizzati sui due settori trainanti del turismo e dell’agroalimentare.

“Dalla prima ora abbiamo sostenuto questa impostazione proprio in ragione di un proficuo rapporto vita- territorio-studio-lavoro fatto in modo strutturale, continuo e sostenibile che favorisce l’innovazione nelle imprese e la valorizzazione della rete di istituti professionali alberghieri e agrari della regione, che quest’anno hanno avuto iscrizioni in aumento”.

Mettere al centro delle politiche, istruzione, formazione e lavoro, serve anche a promuovere il coordinamento e l’integrazione degli investimenti di politica attiva, di sviluppo territoriale, con particolare riguardo ai settori produttivi trainanti, strategici e ad alto valore aggiunto per la regione che sono turismo, agricoltura ed agroalimentare di qualità.

La partecipazione alla presentazione dei poli sia dell’assessore all’internazionalizzazione Luigi Fedele che all’agricoltura Michele Trematerra è l’auspicio, per Molinaro, di una attuazione efficace e omogenea, in tempi certi, e con un proficuo livello di mediazione e consenso e di risultati concreti, anche sul fronte occupazionale e dell’auto imprenditorialità.

“In presenza di un simile investimento sia economico che di scelte chiare chiediamo – conclude Molinaro – che ci siano momenti di approfondimento anche per fare in modo che questo insieme ad altre cose possono consentire un maggiore appeal della Regione Calabria in occasione dell’Expò 2015 di Milano dedicata al cibo e all’agroalimentare”.

Il Presidente della Coldiretti deluso dalla Regione

REGGIO CALABRIA – Il Presidente del Consiglio Enrico Letta, nel commentare  il collegato agricoltura recentemente approvato ha affermato:

“ più competitività e meno burocrazia ….. daremo ancora più competitività a un settore cruciale soprattutto in vista dell’Expo 2015, i cui temi sono strettamente legati all’agricoltura e alla terra. Il 2014 deve essere l’anno in cui la preparazione dell’Expo e l’agroalimentare italiano producono la sinergia necessaria al loro reciproco successo”. Ci piacerebbe – commenta Molinaro – che un provvedimento similare, magari con lo stesso commento a pronunciarlo fosse il presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti. Sarebbe un bel segnale concreto perché significherebbe che si ha a cuore l’agricoltura e l’agroalimentare e si crede fortemente nel contributo che il settore può dare alla ripresa. Dalla nostra regione – prosegue –  invece un silenzio assordante e proprio la Calabria avrebbe tanto bisogno di politiche e risorse, poichè in via diretta e indiretta basa la sua economia proprio su agricoltura ed agroalimentare.

In una Calabria fiaccata da più di sei anni di crisi, ormai non è più solo il mercato interno a soffrire. Le imprese agricole ed agroalimentari arrancano e diventa davvero difficile capire da dove arriverà il “segno più” visto che l’impossibilità di accesso al credito, calamità continue, irrealizzabilità di fare reddito, contribuiscono ulteriormente, per diverse aziende, alla difficoltà di realizzare gli investimenti finanziati con il PSR 2007-2013. “Pesa enormemente – va giù deciso il presidente della Coldiretti Calabria – l’assenza e la disattenzione su misure incisive di sostegno al settore, che pure abbiamo proposto in modo puntuale, in più sedi e circostanze, e in ultimo nel corso dell’approvazione dei documenti di  bilancio di previsione 2014, che ha riservato meno dell’1% di risorse al settore. Nel corso del dibattito nel Consiglio Regionale, che abbiamo seguito con estrema attenzione, trincerandosi dietro tecnicismi, più volte è stato detto che sui provvedimenti in agricoltura – prosegue – sarebbe stato creato un percorso “ad hoc” quasi una sorta di corsia preferenziale: registriamo che ad oggi questo non è avvenuto!  Certamente, l’assessore regionale, cerca di mettercela tutta, ma quello che lascia stupefatti  – conclude – è la completa assenza e inerzie di chi potrebbe e dovrebbe fare ed invece non fa.

Coldiretti: la crisi aumenta in Calabria e spaventa poveri e nuovi poveri

COSENZA – Una forma di solidarietà attiva: istituire gli orti urbani nei comuni.
“Nonostante in Calabria il sostegno familiare, con una solidarietà intergenerazionale, rappresenti un vero e proprio ammortizzatore sociale, la perdurante crisi sta facendo aumentare il numero dei poveri e nuovi poveri”. Un dato preoccupante –sottolinea Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – che fa sentire i suoi effetti, in particolare nelle periferie delle città medio-grandi”.  In Italia con un aumento del 10 per cento salgono alla cifra record di 4.068.250 i poveri che nel 2013 sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, nella nostra Regione sono circa 140mila. Evidentemente, come afferma l’Istat, gli effetti della riduzione del reddito disponibile delle famiglie si fa sentire e le persone hanno persino bisogno di aiuti alimentari.  A preoccupare – sottolinea – non è solo il trend negativo in Calabria ma anche le ricadute sociali che sono assai gravi e per molti questo, proprio per far fronte alle esigenze primarie, ha significato l’erosione dei risparmi che rappresentavano un punto di forza.  Gli indicatori vanno tutti nella stessa direzione e compongono un quadro fosco dove la punta dell’icemberg è costituita dalla disoccupazione giovanile.

“Forse applicando un noto detto “quando hai fame aguzza l’ingegno” oltre alle tradizionali forme di assistenza – Coldiretti propone– che i comuni e gli Enti in genere, che ne hanno la possibilità, istituiscano all’interno delle aree agricole di propria competenza degli orti urbani da assegnare a chi ne faccia richiesta e comunque favorendo situazioni di disagio. E’ sicuramente un contributo che può servire  – sottolinea Molinaro -per venire incontro ad alcune difficoltà e che può incoraggiare forme di solidarietà attiva”. La Coldiretti Calabria, pur sapendo che questo da solo evidentemente non può bastare, mette a disposizione dei comuni le proprie conoscenze per fare in modo di costruire, nella corresponsabilità, questa ma anche altre forme di “solidarietà operosa”.

I consorzi di bonifica calabresi a colloquio

CATANZARO – Nel “Palazzo delle Bonifiche” di Catanzaro è andata in scena la conferenza territoriale dei Consorzi di Bonifica della Calabria. Convocata dal Presidente dell’ Urbi calabrese Marsio Baiotta, con Anna Maria Martuccelli come relatrice iniziale, la discussione si è posta tanti obiettivi. Innanzitutto,  ampliare le zone irrigue, ampliare e ristrutturare gli impianti sparsi sul territorio, sostenere finanziaramente la regione, adoperarsi in caso di calamità naturali.

Non è mancato nemmeno il confronto sul cibo e sul dissesto idrogeologico che attanaglia la Calabria. A tal riguardo, il Presidente dell’ Anbi Massimo Gargano ha elogiato l’impegno dei consorzi calabresi, definendoli un punto di eccellenza meridionale, virtuoso ed innovativo.

Erano anche presenti: il Dirigente Vicario del Dipartimento Agricoltura Peppino Calabretta, l’ ing. Sarago, il Presidente di Coldiretti Calabria Molinaro e il Direttore di Confagricoltura Calabria Giovanni Iannuzzi. I presenti si sono salutati fiduciosi.

Coldiretti, vignette del New York Times siluro per l’olivicoltura calabrese

COSENZA – Ieri il succo d’arancia della piana di Rosarno- Gioia Tauro (portato alla ribalta internazionale dal giornale inglese Ecologist). Oggi con “ un vero e proprio siluro a fumetti ”,  il popolare giornale New York Times denuncia il “suicidio dell’olio extravergine”: la Calabria perde due a zero. Così Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, esordisce nel commentare la notizia di quindici vignette pubblicate appunto dal New York Times.  Anche per la Calabria, seconda regione produttrice di olio e sempre di più impegnata nell’export, il danno sarà di notevole portata. In realtà, l’influente giornale internazionale “smaschera” un suicidio che Coldiretti denuncia ormai da anni poiché cavilli, impediscono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle olive impiegate nell’extravergine . Questa sarebbe  una risposta coerente alla necessità di combattere le truffe e di garantire la trasparenza alle scelte di acquisto dei consumatori. Un pericolo che – continua la Coldiretti – ha un forte impatto negativo sui prezzi pagati agli agricoltori calabresi che sono crollati al di sotto dei costi di produzione e questo mette a rischio il futuro del settore, che nella nostra regione – continua Molinaro – può contare su:  84.638 aziende agricole ad indirizzo olivicolo, 189.375 ettari di superfice agricola investita in olivo, 215milioni di piate, 2milioni e 600mila quintali di olio, tre DOP riconosciute e l’IGP Calabria in fase di riconoscimento, 600milioni di €uro di valore medio della produzione, 15milioni di giornate lavorative. Le vignette di Nicholas Blechman, (http://www.nytimes.com/interactive/2014/01/24/opinion/food-chains-extra-virgin-suice.html) fanno invece apparire, che la produzione nazionale di extravergine come un covo di truffatori, protetti dal potere politico, che importano olio dall’estero da adulterare e miscelare con quello nostrano per poi spacciarlo come Made in Italy, sfuggendo anche ai controlli dei nuclei specializzati delle forze dell’ordine. Un crocevia di traffici e triangolazioni – denuncia Molinaro – che comporteranno una immagine negativa sulle vendite all’estero dei nostri prodotti. Una situazione, che conosciamo bene tutti, politica compresa, ma alla quale non si vuole dare una risposta chiara. Una legge per la trasparenza e l’etichettatura c’è, è stata approvata dal Parlamento Italiano dopo lunghe ed estenuanti battaglie della nostra organizzazione, ma Bruxelles sta tentando di insabbiarla. Ad uscirne sconfitta  è anche l’agricoltura della nostra regione, fatta da persone serie, degli imprenditori che producono con passione, amore e rispetto del consumatore. Senza dubbio- un sasso nello stagno che alza il livello del dibattito e che deve servire a mettere al bando quei “piccoli chimici” che non vogliono il bene dell’Italia e della sua agricoltura e agroalimentare. “Questa però – conclude Molinaro – è anche  l’occasione di ricostruire una credibilità internazionale e di salvaguardare il mercato di una primaria realtà economica, occupazionale ed ambientale contro il rischio di quello che il New York Times ha chiamato il suicidio del Made in Italy.

Coldiretti/Calabria, cittadini legati alla tradizione

CATANZARO – E anche quest’anno il filo conduttore delle feste natalizie che tiene uniti i calabresi è ancora una volta la tradizione; sopratutto in tempi di crisi perché a tutto si rinuncia ma non al folclore natalizio che si declina sotto diversi aspetti, specialmente in quello culinario. Questo emerge da un sondaggio condotto dalla Coldiretti Calabria dal quale viene a galla che sono in particolare i giovani a volerlo tanto sul piano personale che familiare. Perché la tradizione mette di buonumore e quindi da nuovo slancio e nuova carica, ritemprando le motivazioni per andare avanti pieni di fiducia e di speranza. In questi giorni le famiglie si riuniscono, e in un autentico tour de force tra cene e pranzi, che caratterizzeranno questo periodo, strizzando l’occhio al risparmio che non fa certamente male, rinunciano ad alcune cose e al primo posto delle tradizioni da osservare mettono la Messa di Mezzanotte e di Natale, al secondo il presepio e l’albero di Natale, al terzo il buon cibo e le ricette tradizionali e al quarto i giochi tipici tra i quali spicca la tombola. Le festivita’ natalizie – continua la Coldiretti – rappresentano anche una sorta di passaggio del testimone tra le generazioni, una staffetta senza riserve ma con tante sfumature che si gioca in ambito casalingo. ”E si sa – precisa Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che in una terra imperniata sulle sue plurisecolari tradizioni, come la Calabria, il cerimoniale per il 90% vuole che almeno per le feste comandate le famiglie si riuniscano intorno al tavolo di casa. Si assistera’ per questo natale, ad una fortissima attenzione verso la riscoperta di consolidati legami anche attraverso i prodotti locali con la preparazione di ricette del passato che, nonostante i profondi cambiamenti negli stili di vita rimangono radicate nella popolazione. Dopotutto, i tanti calabresi che in questi giorni ritornano nella regione di origine non aspettano altro. Per la due giorni di letizia natalizia, una famiglia composta da quattro persone, spendera’ in media tra i 100/200 euro”