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Attivo a Cosenza e Rende “tagesmutter” il servizio di mamme diurne

COSENZA – Si chiamano tagesmutter, in tedesco “mamme di giorno”. In Italia sono una realtà dal 2004, soprattutto nelle regioni del Nord. In Calabria è un servizio entrato a far parte ufficialmente del sistema educativo integrato negli scorsi giorni, insieme ai nidi d’infanzia, gli spazi gioco per bambini, i servizi domiciliari e non solo, grazie a una modifica varata dalla Giunta regionale al Regolamento attuativo della legge regionale del 29 marzo 2013.

In realtà a Cosenza e Rende esistono famiglie che di questo servizio usufruiscono da quasi 15 anni; da quando, cioè, la Cooperativa Sociale “La Terra”, prima in Calabria, ha iniziato ad erogare questo servizio, partecipando ad un progetto nazionale insieme ad altre realtà del Trentino, della Lombardia, del Veneto e del Lazio.

Ma di cosa si tratta? Le “mamme di giorno” ospitano nella propria casa al massimo cinque bambini e offrono loro tutti i servizi che riceverebbero in un normale asilo nido, con la differenza che lo fanno in un contesto più familiare, ma sempre con personale qualificato. Tagesmutter, infatti, possono essere singole mamme, ma anche associazioni o cooperative riconosciute per operare in questo ambito.

Attualmente sono 5 le tagesmutter impegnate sul territorio cosentino e rendese che offrono un servizio alternativo ai nidi; sopperiscono a particolari esigenze delle famiglie, poiché gli orari sono flessibili in base ai bisogni dei genitori.
A breve la Cooperativa Sociale “La Terra” attiverà ulteriori corsi di formazione per incrementare il servizio utile soprattutto per i piccoli centri dove non esiste una utenza tale da attivare asili nido comunali o privati, ma è necessario soddisfare le esigenze di giovani coppie o di un’intera comunità.

Foto Ansa

Assunzioni fantasma, truffa allo Stato da parte di una cooperativa agricola (VIDEO)

CASTROVILLARI (CS) – La Guardia di Finanza della Compagnia di Castrovillari (CS), a conclusione di un’articolata e complessa attività di indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha smascherato una truffa ai danni dell’Inps, perpetrata da una società cooperativa con sede nella medesima cittadina mediante 133 false assunzioni di dipendenti, con un danno alle Casse dello Stato per oltre 550.000 euro. La cooperativa agricola presentava all’ente previdenziale falsi contratti di comodato e/o locazione di terreni – riconducibili a ignari e completamente estranei proprietari – nonché, di fatto, fasulle denunce aziendali e trimestrali attestanti l’impiego, mai avvenuto, di braccianti agricoli, al fine di consentire l’indebita riscossione di indennità di disoccupazione, malattia e maternità. Nel corso delle indagini – svolte anche con la fattiva collaborazione degli uffici I.N.P.S. di Cosenza e Castrovillari – i finanzieri hanno acquisito informazioni
anche dai soggetti estranei al contesto e falsamente indicati dal responsabile dell‘impresa al centro delle indagini, riscontrando la mancata conoscenza delle false dichiarazioni inoltrate all’I.N.P.S. e dei contratti fasulli redatti. L’analisi documentale ha evidenziato la falsa dichiarazione e comunicazione all’I.N.P.S da parte del falso datore di lavoro di n. 21.000 giornate lavorative mai effettuate, sulla base delle quali, i braccianti hanno richiesto ed ottenuto la corresponsione delle prescritte indennità saranno avviate le procedure di recupero a cura degli Uffici dell’INPS. Il rappresentante legale della società cooperativa ed i 133 falsi braccianti agricoli dovranno rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato.
L’attività svolta si inquadra in un più ampio dispositivo di polizia economicofinanziaria predisposto dalla Guardia di Finanza, di concerto con il Procuratore della Repubblica Dott. Eugenio Facciolla e gli Uffici INPS territoriali per la tutela della legalità economica e la repressione dei reati in materia tributaria e di spesa pubblica.

Cooperativa Valle del Marro, ancora un’intimidazione

GIOIA TAURO (RC)-  Ennesima intimidazione alla cooperativa Valle del Marro, a Gioia Tauro, la sesta in una settimana. Ignoti, dopo avere forzato il cancello d’ingresso, hanno tagliato i tubi di irrigazione di una piantagione di kiwi, da poco avviata su un terreno confiscato alla cosca di ‘ndrangheta Molè-Speranza. I criminali hanno anche rubato gli impianti elettrici, le pompe idrauliche ed il dissabbiatore. Con l’attrezzatura rubata o danneggiata, per i ragazzi della coop, promossa dal referente di Libera don Pino De Masi, non potranno irrigare le piante che rischiano così, in un paio di giorni, di morire. Nei giorni scorsi la coop aveva subito altri furti di attrezzature e danneggiamenti tra cui un incendio di ulivi secolari a San Procopio. Il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari ha convocato per le 12 una riunione straordinaria del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica cui parteciperà anche il presidente della coop, Domenico Fazzari. Sul caso indagano i carabinieri.

Arresti Rende, anche il boss Lanzino assunto nelle cooperative

RENDE (CS) – C’era anche il boss Ettore Lanzino fra le persone impiegate nella cooperativa Rende 2000. La sua assunzione, è stato ricostruito dagli inquirenti nell’inchiesta, avvenne nel 2008 e durò alcuni mesi. Un collaboratore di giustizia ha svelato che il boss cosentino “venne assunto solo in modo fittizio tale da fargli percepire lo stipendio (ammontante a circa 750 euro mensili) pur senza prestare effettiva attività lavorativa”. Lanzino, condannato per omicidio, era stato inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi. Venne arrestato nel 2012 in un appartamento di Rende. Per gli inquirenti della Dda di Catanzaro e per il gip Carlo Saverio Ferraro, la sua, come “tutte le assunzioni presso la cooperativa Rende 2000, venivano decise o condivise da Sandro Principe”.

Doni per i pazienti del reparto di psichiatria dell’Annunziata di Cosenza

COSENZA – Giochi da tavolo, uno stereo con tanti cd di musica leggera italiana, ma anche colori, pennelli e tempere. Sono i doni che la cooperativa Teatro in Note assieme ad un gruppo di giornalisti ha portato questa mattina al reparto di Psichiatria dell’ospedale Annunziata di Cosenza.

Un’iniziativa, nata dalla sinergia avviata dalla cooperativa diretta dalla regista e attrice teatrale Vera Segreti con i giornalisti che frequentano il corso di dizione organizzato dalla Provincia di Cosenza, alcuni iscritti anche al Circolo della Stampa Maria Rosaria Sessa, che ha visto nei mesi scorsi la vendita di libri di fiabe “C’era una volta”, con una rilettura dei più bei racconti di Le Fontaine. I libri di fiabe, editi da Pellegrini editori, sono stati stampati con il sostegno della stessa Amministrazione provinciale.

«La scelta del reparto di Psichiatria non è casuale – ha spiegato Vera Segreti – Abbiamo deciso di puntare l’accento su un reparto dell’ospedale che ospita tante persone che soffrono di un male subdolo e che, a gli occhi della società, vengono considerati come “diversi”, come se la malattia psichica fosse diversa dalle altre malattie. Al di là dei doni che oggi abbiamo portato vogliamo lanciare un messaggio di apertura e scardinare gli stereotipi e i preconcetti nei confronti di chi soffre di un disturbo psichico».

A consegnare al primario dell’unità di psichiatria dell’ospedale i doni acquistati, un nutrito gruppo di giornalisti e rappresentanti della cooperativa Teatro in Note che, successivamente, si sono intrattenuti anche con alcuni pazienti del reparto, ascoltando le loro storie.

A presenziare alla consegna dei doni, l’assessore provinciale alla cultura Maria Francesca Corigliano che, nel complimentarsi per la proficua sinergia avviata in occasione del corso di dizione “Parole allo specchio”, ha plaudito all’iniziativa «soprattutto perchè riguarda un reparto di eccellenza di questo ospedale che si occupa di pazienti troppo spesso dimenticati dalla società e dalla politica». L’assessore Maria Francesca ha ricordato l’impegno dell’amministrazione provinciale nella promozione ed il sostegno di iniziative come questa, assicurando anche in futuro una concreta collaborazione con la cooperativa Teatro in Note.

Soddisfatto il primario Dott. Aristide Filippo che assieme al personale medico e paramedico ha accolto favorevolmente l’iniziativa.

«La cromoterapia così come la musicoterapia sono delle pratiche molto usate nel processo riabilitativo del malato ed anche nella fase acuta, laddove ci sono le giuste professionalità, risultano molto importati. Assieme alle cure farmacologiche, dunque, poter utilizzare anche queste forme di terapia, grazie al vostro contributo, ci permetterà di essere più vicini al paziente e stimolare nuove forme di comunicazione ed espressività nei malati»

Assicurando piena collaborazione per future iniziative, il primario ha ricordato gli altri progetti in cantiere che saranno realizzati, sempre grazie al sostegno della cooperativa Teatro in Note, tra cui la realizzazione di una biblioteca per tutti i pazienti.

Ritratto/ Leggevamo quattro libri al Bistrot

COSENZA – Al Bistrot dell’Acquario (il teatro): tre arance su un tavolo, sedie di legno. Due sguardi si incrociano e si sorridono: intendono più di quanto possa essere detto. Una signora parla al telefono. «Shhh!». Due bambini si raccontano, forse quello che potrebbero fare durante le vacanze? La macchina del caffè gorgoglia, la fronte di un uomo: imperlata. Tre figure – adulti – si scambiano punti di vista ad alta voce. «Shhh!». I cullurielli fanno mostra di sé sul bancone, dal teatro giungono voci amplificate: cantano. «Shhh!». Reclamano il silenzio quegli umani seduti intorno a un tavolo, gomito a gomito, un libro in mano o  due fogli o un’ebook. Come fossero intorno a un fuoco nel deserto, a turno leggono ad alta voce. Ma nel deserto non sono: al bistrot le voci fluiscono. E così, all’emozione appena percettibile nella mano che regge il libro, si aggiunge la difficoltà di farsi sentire dagli altri che pure sono vicini. Ma le parole si aprono un varco. La linea della mano oltrepassa il dorso di copertina e si disegna sul tavolo. Sacco scrive al figlio. La neolingua avanza. Coppi e Bartali scalano l’Izoard. Un filosofo segue il suo lupo (si fa guardare dall’animale). Frida bagna di lacrime il cuscino. Donne corrono con i lupi. ‘All’improvviso bussano alla porta’: che cosa ci facciamo con quello che abbiamo in tasca? Il guardiano delle macchine ricompare dopo anni. De Andrè e Bubola compongono mosaici policromi di note. Donne sole o male accompagnate ritraggono la vita. I “lettori” condividono parole. Sono lì per ‘Leggevamo quattro libri al Bistrot’, pomeriggio di letture organizzato all’Acquario Bistrot dalla libreria della cooperativa  sociale ‘Le Serre’,  ‘AL LIBRO SALVATO, libreria antiquaria, d’occasione e del libro usato”.

 

Rita Paonessa