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Quando l’électro viens du Sud. Intervista ai Fukada Tree; vincitori del Contest Change the Music

Fukada Tree

Cosenza – I giovani vengono spesso attaccati dalle istituzioni e definiti svogliati, disinteressati, choosy (schizzinosi); in realtà nessuno di questi epiteti è adeguato in quanto la maggior parte dei giovani lotta tenacemente per difendere i propri diritti e mettere in mostra le proprie capacità e, soprattutto, i propri sogni. È un periodo difficile e complesso per la società e ciò si ritorce quasi sempre sui giovani che studiano, lavorano, imparano ma ciò non basta mai; più che schizzinosi ci si sente demoralizzati perché sono più numerose le porte sbattute in faccia che le possibilità concesse.
C’è chi però, nonostante gli ostacoli e i pregiudizi, riesce a far prevalere il proprio talento e il gruppo musicale Fukada Tree ne è l’esempio tangibile. Tre giovani, tre calabresi doc dediti all’elettro-music sono riusciti a trasformare una propria passione in una prospettiva futura. Il gruppo, composto dal budmaster Stanislao Costabile (Spike), dalla cantante Marina Andrielli (Aram) e dal chitarrista Francesco Spadafora (TheLord), è riuscito a sfondare ricevendo riconoscimenti e soddisfazioni fino alla vittoria del Contest Change the Music promosso dall’Edison.

La parola ai Fukada che, nell’intervista, parlano della propria esperienza a dimostrazione che la Calabria non è solo la terra delle tarantelle; con i Fukada Tree si può finalmente dire che l’électro viens du Sud.

Fukada tree è il nome della vostra band nata nel 2009, a cosa è dovuta questa scelta?

Fukada Tree è un sistema di ripresa microfonica, il nome di una configurazione di ripresa per il surround. Lo abbiamo scelto perché il nostro lavoro di composizione e di elaborazione del suono è fatto di registrazioni, campionature, filtri, manipolazioni che richiedono strumentazioni analogiche e/o digitali. Fukada Tree è tutto questo … un lavoro di studio, di sperimentazione, di manipolazione che caratterizza l’electro – music. E’ vero che “in nome nomen”: Fukada Tree è un nome che sa di analagico, di legno che assorbe il suono, di lavoro manuale con gli strumenti.
Se nei live l’impressione è quella di avere davanti un trio la cui musica poggia molto sulle campionature,  invece il tasto “play” sul computer serve a riprodurre i suoni creati e manipolati
in studio direttamente dalla band.

Nella vostra scheda di presentazione dite “La musica elettronica a farla bene, in Italia, sono in pochi. E poi, se non sei nato al centro-nord, è ancora più difficile perché dal sud al massimo uno si aspetta di sentir suonare le tarantelle”. Quanto è stato difficile per voi trovare l’appoggio del pubblico e, soprattutto, quanto è stata dura affermarvi nel campo dell’elettro-music?

Il nostro gruppo viene da realtà musicali differenti, questo ha portato a un mix che ha influenzato il nostro comune denominatore: il Dub. La musica elettronica a farla bene, in Italia, sono pochi, perché non basta avere un sintetizzatore o delle basi campionate per farla. Bisogna avere sicuramente  buone idee ma poi bisogna elaborarle, costruirle, trasformarle in suono e in musica.
I Fukada fanno proprio questo con il lavoro sul suono, che amplificato, registrato e manipolato diventa il carattere distintivo della nostra band. Dub, dubstep, trip-hop sono solo le coordinate principali del nostro gruppo, che nonostante è presente sulla scena musicale da circa tre anni è riuscito a crearsi un sound originale e, soprattutto, riconoscibile fin dalle prima note. L’electro – music in Italia non ha ancora il grande seguito che ha in altri paesi europei, quindi è sicuramente più difficile farsi apprezzare dal pubblico, ma la nostra sia pur piccola esperienza ci fa essere ottimisti. Anche in Italia proprio sull’onda del successo di questa musica a livello internazionale si stanno aprendo grandi possibilità.

Siete tre ragazzi cosentini, la vostra giovane età ha spesso creato pregiudizi oppure è stata il vostro punto di forza?

No l’età non ha affatto condizionato  l’apprezzamento che della nostra musica hanno fatto importanti esperti, com’è successo per l’Edison Contest. E’ vero che, forse, per d’ingresso nel mercato discografico italiano siamo ritenuti ancora “giovani”, ma siamo certi  che la nostra età non abbia creato dei pregiudizi, anzi.!

Nel 2010 avete vinto il M.E.I Tech di Faenza, nel 2011 siete rientrati, con il brano “Desire” , nella Top Ten dei migliori brani dello stesso M. E.I., nel 2012 siete riusciti a vincere il Contest Change the music promosso dall’Edison. Una vera e propria escalation di successi dunque. Com’è stato condividere il palco con 822 band?

Ci siamo accorti che eravamo in 822 a concorrere quando abbiamo saputo di essere tra i primi 20 selezionati. Non abbiamo partecipato al contest con la convinzione di vincere ma pensavamo che fosse importante partecipare per confrontarsi e verificarsi di fronte ad una commissione di esperti qualificati e ad un pubblico scelto. Il palco lo abbiamo condiviso con quei 20 gruppi di finalisti di cui anche noi facevamo parte. Non abbiamo mai sentito competitività, non se ne respirava nell’aria … eravamo tutti dei giovani artisti, ognuno con la propria proposta e con la propria speranza. Ciò non toglie che senza dubbio alcuno, sia il M.E.I  che l’  Edison Contest  siano stati una felicissima sorpresa ed una meritata soddisfazione.

La giuria del contest si è così espressa  “i Fukada Tree con le loro sonorità elettroniche sospese e ipnotiche, la sensuale vocalità femminile e la capacità di creare atmosfere sognanti e suggestive hanno conquistato i giurati con il loro stile ispirato ai suoni trip-hop della terra di Albione”.  Quanto tempo c’è voluto per trovare questa affinità musicale che vi rende estrosi, freschi, vitali, artisti a tutto tondo?

Ognuno di noi ha fatto i conti con le proprie esperienze pregresse, e sulla base di queste ha dato il proprio contributo e Fukada Tree ne è il risultato. C’è profondo rispetto verso le idee di ognuno di noi e cerchiamo di esprimere tutta la nostra capacità nell’elaborare un sound tutto nostro. L’affinità tra generi come l’affinità tra persone non nascono dal nulla, è vero che è necessario un certo feeling, ma c’è anche bisogno di coltivarla nel tempo, alimentandola e facendola evolvere. E’ questo che rende compatto il gruppo e che determina la nostra “vitalità” come la chiami tu.

Come premio per la vittoria del Contest Change the music riceverete la possibilità di aprire i concerti di un importante artista italiano o straniero. Potete darci qualche anticipazione a riguardo?!

Il team di ECTM sta iniziando a organizzare, innanzitutto, il concerto che vedrà riunite sullo stesso palco le 4 band vincitrici del contest, ma sui concerti a seguire ancora non abbiamo informazioni precise.

La voce e la “penna” del gruppo è Aram (Marina Andrielli); quali sono le tematiche che ti stanno più a cuore e quali sono quelle che vorresti trattare ma che ancora non hai avuto modo di mettere in musica?

Scrivo per un senso di liberazione, ma non mi prefiggo tematiche predeterminate. “Clementine”, per esempio, nasce dalla necessità di una denuncia sociale, “Sweet Devil” nasce da un ricordo, in “Temptation” si parla dell’Es, “Don’t ask” è un delirio. Ogni brano attinge da fonti diverse, alcune più consapevoli, altre più inconsce fino al momento in cui non vengono fissate sul foglio.

Il singolo “Clementine” ha avuto una grande successo; è la storia di una donna che fa il mestiere più antico del mondo, la prostituta, una donna che però ha deciso  di arrendersi alla sua “condizione umana”. Nel video del singolo avete deciso di inserire come titoli di coda i dati sulle donne vittime di violenza e quelli sulla prostituzione in Italia. È da poco trascorsa la giornata mondiale contro la violenza sulle donne quanto, secondo voi, le donne continuano a comportarsi come Clementine assumendosi colpe che, in realtà, non hanno? E quanto, secondo voi, la musica può aiutare a rompere i tabù che purtroppo ancora oggi persistono?

Il testo di Clementine nasce,come ho detto prima, da una necessità: dar voce ad una debolezza, che in questo caso è l’arrendevolezza, l’accondiscendenza passiva ad una condizione che Clementine non sente sua ed alla quale però preferisce dire di si, perché non crede in se stessa, alla sua bellezza, alla possibilità che esiste altro solo decidesse di vederlo. Ho voluto associare questo concetto ad una condizione di vita alla quale molte donne sono incatenate ma esistono altre forme di violenza, altrettanto gravi, forse più vicine a noi e più difficili da comprendere perché meno palesi. La violenza su una donna da parte del proprio uomo, quella su una giovane madre che non riceve debiti ausili ma che per contro viene licenziata, quella su ragazze che pur di non aver vergogna non raccontano la propria storia di violenza. Queste sono le donne che continuano ad assumersi colpe che non hanno, al pari di Clementine.
Come ho già detto altre volte, crediamo fermamente nel fatto che sia giusto, doveroso, legittimo ed opportuno dar voce a storie e numeri che mettono i brividi, e diffonderle perché non ci sia più omertosa ignoranza. Riporto una frase, un concetto in cui crediamo fermamente: “La musica non è un’arte fine a se stessa, ma un attivo strumento di comunicazione e rivoluzione.” Abbiamo fatto, facciamo e faremo la nostra parte.

Annabella Muraca

Saracena: il Sindaco occupa la strada che conduce alla discarica di Cassano Ionio

Cosenza –  Il sindaco di Saracena, Mario Albino Gagliardi, ha occupato stamattina la strada che conduce alla discarica di Cassano Ionio. La protesta si inquadra nell’emergenza rifiuti che anche il comune di Saracena sta attraversando, stante l’impossibilita’ di conferire la spazzatura nel sito cassanese, a seguito di un’ordinanza del sindaco di Cassano Ionio, Gianni Papasso. Da Saracena si protesta perche’ il comune avrebbe invece un’autorizzazione del Commissario all’emergenza rifiuti della Regione Calabria.

Le farmacie di Rende inserite nella turnazione notturna con Cosenza

Il Sindaco Vittorio Cavalcanti plaude all’iniziativa del Servizio farmaceutico Territoriale dell’Asp di Cosenza, diretto dalla Dott.ssa Marilù Vulnera, che avvicina le due città inserendo le farmacie di Rende nella turnazione notturna con Cosenza. «Che su un servizio così importante per la cittadinanza si sia trovata un’intesa ed una collaborazione tra le diverse farmacie dei territorio di Cosenza e Rende testimonia che evidentemente, lo si voglia o meno, il tema dell’area urbana non può essere eluso, perché, come si usa dire, i fatti hanno la testa dura.». Secondo quanto stabilito da una recente delibera dell’Asp, nella consapevolezza di dover rispondere alle esigenze di una popolazione più ampia, le farmacie di Rende a rotazione saranno aperte in continuo fino alle 22.00, mentre dalle 22.00 alle 8.00 del mattino successivo dispenseranno i farmaci a chiamata. « Di questa iniziativa occorre dare merito all’Asp di Cosenza, ed in particolare della Dott.ssa Marilù Vulnera, Direttore dell’U.O.C. Farmaceutica Territoriale, per la particolare sensibilità dimostrata.Sul tema della sanità – assieme a quello dei trasporti e dei rifiuti  – si dovrà lavorare per avviare concretamente l’unione dei territori». «In particolare, alla luce delle riunioni avute nei mesi scorsi, ci faremo promotori con maggiore forza della discussione sul tema dei trasporti. Il 2013 dovrà essere l’anno in cui, dopo l’individuazione di un bacino unico dei trasporti nell’area urbana di Cosenza, come è stato richiesto mesi fa all’assessore regionale Fedele, si dovrà realizzare un servizio efficiente che colleghi tutti i territori. Ci auguriamo di recuperare una condivisione amministrativa per fornire ai cittadini servizi omogenei in una vasta area che già identificano come “unica”, ma che tale sarà solo se i servizi saranno autenticamente integrati».

L’arte è in… progress

Cosenza – Continua a gonfie vele, e a pennelli spiegati, il progetto “Art in progress. Cantieri del contemporaneo” presentato dalla Provincia di Cosenza che, per dar vita a questo titanico progetto, è stata affiancata da importanti partner tra i quali la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e il Comune di Marano Principato. Si è dunque deciso di produrre un “cantiere” d’arte contemporanea che, fino a Marzo 2013, permetterà di svelare e sviluppare le risorse culturali locali molto spesso dimenticate e sottovalutate a favore di espressioni artistiche nazionali ed internazionali; si cerca di esaltare tutte quelle bellezze da cui si è circondati quotidianamente ma che, per inerzia, stanchezza, disinteresse, molto spesso passano inosservate; si guarda troppe volte al di là del proprio “seminato” senza rendersi conto che, quasi sempre, ciò di cui abbiamo bisogno è dietro l’angolo.

La Galleria d’Arte Provinciale di Santa Chiara e la Galleria Nazionale di Cosenza (Palazzo Arnone) sono i due punti nevralgici che, fino a Marzo, ospiteranno le varie mostre permettendo all’arte di prendere forma e vita; l’arte, in tutte le sue dimensioni e le sue espressioni, diventa così la vera protagonista del progetto.   Sono già in corso due mostre “Punti di Vista” e “Premio Pandosia-I Like Differences”; la prima cerca di mettere in confronto le opere di grandi maestri del passato con quelle contemporanee di 12 giovani italiani; lo scopo è quello di sviluppare un dialogo fervido e serrato tra la pittura tradizionale e le nuove tecniche artistiche che spaziano dalla scultura alle istallazioni fino a sfiorare i “linguaggi” moderni della fotografia e dei video che permettono di esprimere in maniera più adeguata la complessità della vita attuale.

Il premio Pandosia, ormai giunto alla sua XXVI edizione, cerca invece di sostenere tutti quei giovani che, dotati di estro, acume ed ingegno, si avvicinano al difficile e complesso mondo dell’arte; quest’edizione del premio, a differenza degli anni precedenti, non è dedicata solo agli scultori e ai pittori ma è stato trasformato in un premio dedicato alle più disparate forme d’arte come quelle attuali che si avvalgono di nuove tecniche e, soprattutto, di nuove tecnologie. Al concorso hanno partecipato circa 22 giovani e, grazie ad un ex aequo, due di loro, Sebastiano Dammone Sessa con l’opera “Senza titolo” e Giuseppe Colonese con il video “Riflessioni”, hanno ricevuto il premio Pandosia.

Il progetto sarà, tra l’altro, costellato di eventi collaterali; laboratori, convegni, performance, incontri andranno ad arricchire il cantiere artistico permettendo la promozione e la crescita culturale.

L’arte è viva, in continua crescita ed evoluzione, l’arte non è statica ma dinamica, cangiante, è un cantiere sempre aperto e pronto ad innovazioni; l’arte è un costante ed irrefrenabile work in progress.

Annabella Muraca

Scintille lancia una raccolta fondi in favore dell’ASIT e della ricerca scientifica

Si terrà domani, sabato 5 gennaio 2013, alle ore 11, presso la casa madre della gioielleria Scintille di Cosenza, una conferenza stampa di presentazione di un’interessante iniziativa benefica, fortemente voluta dai titolari Sergio Mazzuca e Santo Naccarato e rivolta in favore dell’Associazione Sud Italia Trapiantati. Si tratta di una raccolta fondi promossa per sostenere la ricerca svolta dai giovani medici e tecnici del Laboratorio “Rosanna Macchia Piemonte”, che operano all’interno del Centro Ricerca “Rene e Trapianto”, diretto dal dott. Renzo Bonofiglio e sito nel reparto di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Civile di Cosenza. Grazie al contributo della Gioielleria Scintille di Cosenza, che ha offerto per la nobile causa un’importante opera realizzata dal maestro orafo Gerardo Sacco, sarà lanciata in tutto l’hinterland una vendita di tagliandi in favore delle attività di ricerca scientifica sostenute dall’ASIT. La vendita dei biglietti, che parte da un’offerta minima volontaria di almeno 5 euro e per cui si registra già una prenotazione di oltre 200 tagliandi, si concluderà il prossimo 12 febbraio 2013 con un’estrazione effettuata presso la sede della gioielleria, alla presenza di un notaio. In quella sede si assegnerà al fortunato vincitore il pregiato gioiello. Alla conferenza stampa prenderanno parte la presidente dell’ASIT, Rachele Celebre, e l’imprenditore Sergio Mazzuca. Ospite d’onore sarà il maestro orafo Gerardo Sacco, ideatore e creatore del pezzo unico messo in palio. Nel pomeriggio, invece, sempre presso la sede principale della gioielleria Scintille, onoreranno il generoso dono offerto all’ASIT i due nuovi soci onorari dell’associazione, gli attori Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, che esprimeranno agli ideatori dell’iniziativa una testimonianza diretta rivolta in favore della cultura della donazione degli organi e del valore imprescindibile della ricerca scientifica effettuata da giovani studiosi. Nell’invitare la comunità cosentina a rispondere nei confronti di questa iniziativa con un’adesione significativa e rilevante, il Cav. Sergio Mazzuca si è così espresso: «Chiedo che la generosità della nostra gente possa dimostrare ancora una volta la sensibilità di quanti vivono quotidianamente in questa terra difficile e credono nelle capacità di riscatto di cui sono dotate le giovani intelligenze calabresi. La responsabilità sociale è inscritta da sempre nel codice genetico della nostra azienda che, fin dall’inizio, ha sostenuto iniziative di carattere sociale, impegnandosi con determinazione in progetti di qualità che mirano al benessere della società in cui viviamo. Oltre all’impegno per migliorare il servizio verso i propri clienti, insieme al mio socio Santo Naccarato, abbiamo intrapreso un’attenta valutazione delle realtà circostanti per supportare i progetti di carattere sociale, culturale e ambientale che più la rappresentano. Siamo felici di sostenere e promuovere il valore medico e sociale della ricerca scientifica effettuata all’interno del Laboratorio “Rosanna Macchia Piemonte”, specialmente se si tratta di sostenere il futuro di queste giovani speranze che, con il loro volenteroso contributo e la loro seria professionalità, danno tanto onore e merito a questa regione».

Domani, sabato 5 gennaio, arriva la Befana per i bambini delle Case famiglia della città

Sarà un’Epifania all’insegna della solidarietà quella che l’Amministrazione comunale si appresta a celebrare. Domani, sabato 5 gennaio, a partire dalle 16,45, in Piazza dei Bruzi, il Sindaco Mario Occhiuto e l’Assessore alla solidarietà e coesione sociale Alessandra De Rosa, aiutati da una Befana in carne ed ossa, distribuiranno dei doni particolari a tutti i bambini delle 5 Case famiglia della città : il Centro diurno Casa Famiglia “Sacri cuori”, la Casa famiglia e centro diurno “S.Teresa”, il “Cuore Immacolato di Maria”, la “Divina Provvidenza” e l’Istituto delle Vergini.
I doni speciali che riceveranno i bambini delle case famiglia sono quelli preparati dalle artigiane del riciclo che per tutto il periodo natalizio hanno animato, con la loro creatività, il  Temporary store “RiciCrea edf” nel centro storico di Cosenza, in via Galeazzo di Tarsia, a pochi metri dalla Piazza Piccola.
Qui è rimasto attivo, durante le festività, il laboratorio “Riciclo solidale”, curato dalle artigiane Enza Garritano e Deborah Falcone insieme ai ragazzi e alle ragazze delle Case famiglia di S.Teresa del Bambin Gesù.
E’ estremamente significativo che gli ospiti di una casa famiglia abbiano preparato, a conclusione del laboratorio, i piccoli regali da destinare ai bambini di altre case famiglia.
“E’ questo – ha commentato l’Assessore Alessandra De Rosa – un programma di solidarietà nella solidarietà che l’Amministrazione comunale ha voluto fortemente sostenere per gettare le basi di un percorso di condivisione che avvicini sempre di più  la nostra istituzione ai bisogni e alla difficoltà dei bambini delle Case famiglia della città, in previsione di un impegno ancora più forte che possa estendere l’attenzione dell’Amministrazione ad un periodo più ampio dell’anno”
I bambini delle Case famiglia parteciperanno, sempre nel pomeriggio di domani, sabato 5 gennaio, alle attività organizzate al villaggio dei Bambini di Piazza dei Bruzi nell’ambito del programma delle “Buone Feste cosentine”: il viaggio in mongolfiera in compagnia della Befana, lo spettacolo di marionette e un coinvolgente momento di balloon art con tanti variopinti palloncini.

Ivana Spagna parla del suo concerto a Cosenza

“Il mio concerto sarà uno spettacolo nel vero senso della parola per regalare un sorriso al pubblico in un momento in cui c’è tanto bisogno di tornare a sorridere”.
Sono parole della cantante Ivana Spagna raggiunta telefonicamente mentre si appresta a fare le valigie per partire alla volta di Cosenza dove domenica 6 gennaio si esibirà, alle 18,30, in piazza dei Bruzi, per il concerto dell’Epifania promosso dall’Amministrazione comunale con il sostegno della Regione Calabria che ha accolto favorevolmente la proposta del consigliere regionale Ennio Morrone, titolare della delega allo spettacolo.
Ivana Spagna si dice entusiasta di poter dedicare una parte consistente della sua esibizione agli spettatori più piccoli: “L’Epifania è per eccellenza la Festa dei bambini ed è pensando a loro che abbiamo costruito una parte del nostro concerto. Io scenderò dall’alto, vestita come Mary Poppins, e intonerò per loro le canzoni tratte dalle fiabe animate che hanno accompagnato i loro sogni e i loro desideri: da “Il cerchio della vita”, tratta da “Il Re Leone”, alle canzoni dei films “Aladino”, “La bella e la bestia” ed altre ancora, più una coda di brani natalizi perché il clima è ancora impregnato della Festa più importante dell’anno.”
Non poteva mancare il riferimento ai musicisti cosentini che la accompagneranno durante il concerto di domenica e cioè Carmelo Labate (chitarra elettrica), Alfredo Biondo (tastiere e piano), Roberto Chiappetta (basso), Massimo Morrone (batteria) e Antonio Ruggiero (chitarra acustica).
“Sono ben undici anni che lavoriamo insieme – sottolinea la cantante – da quando  Danilo Mancuso, della ADN Management, anche lui calabrese, mi propose di avvalermi della loro collaborazione. Oltre ad essere degli ottimi musicisti, sono delle bravissime persone di cui mi fido ciecamente. Al di là dei concerti, passo molto tempo insieme a loro e, a parte cantare e suonare, ci divertiamo tantissimo. Danno sempre il massimo ed io con loro vado tranquilla, siamo una vera e propria famiglia!”
Nel concerto cosentino di Ivana Spagna troverà spazio anche una lunga carrellata dei suoi successi. “Ho un’idea tutta mia dei concerti – dice ancora la cantante – e l’approdo non può che essere quello che il pubblico vuole sentire da me. E’ per questo che la chiusura della mia esibizione sarà in totale allegria con la riproposizione delle hit del mio periodo dance con canzoni come  “Easy Lady” e “Call me”, ma non mancherà anche la hit sanremese “Gente come noi”.
E a proposito di Sanremo affiora qualche rimpianto. “Mi farebbe piacere tornarci in futuro in quanto quest’anno i giochi sono già fatti, anche con una canzone scritta da altri e non da me, ma per i meccanismi che governano oggi la manifestazione, non è così facile partecipare.”
Il rimpianto per Sanremo lascia il posto all’euforia non appena viene evocato l’episodio del suo straordinario successo in Inghilterra con “Call me” che nel 1987 stazionò per lungo tempo nelle classifiche britanniche al secondo posto, rappresentando ancora oggi la posizione più alta mai raggiunta in Inghilterra da un artista italiano.
“Fu un trionfo e sarei potuta finire anche al primo posto se non fosse che quell’anno c’era un certo Michael Jackson che spopolava e che arrivò primo. In compenso superai Madonna che finì al terzo posto”.
Un ultimo pensiero Ivana Spagna lo dedica ancora ai bambini per i quali ha scritto nel 2003, la fiaba “Briciola, storia di un abbandono”, sul tema degli abbandoni degli animali, grazie al quale ha vinto il premio letterario internazionale “Ostia Mare” ed ha partecipato di recente anche al prestigioso Premio Bancarella.
“In questa fiaba che contiene la parabole del perché non bisogna maltrattare gli amici a quattro zampe, parlo ai bambini perché sono loro il futuro e gli adulti di domani.
Spero che siano in tanti a Piazza dei Bruzi, insieme ai loro genitori. A tutti i cosentini auguro un anno più sereno, perché ne abbiamo veramente bisogno.”

Ottantenne uccisa, trovata imbavagliata

Omicidio nel Cosentino. Cadavere trovato da figlio sacerdote

BELVEDERE MARITTIMO (COSENZA), 4 GEN – Un’ottantenne, Iolanda Riente, e’ stata trovata morta, legata ed imbavagliata, nella sua abitazione a Belvedere Marittimo. A trovare il cadavere e’ stato il figlio, sacerdote nel paese del Cosentino che un mese fa era stato vittima di una aggressione.

Al momento non e’ stata ancora accertata la causa della morte, ne’ se si tratti di una rapina finita male o se tra i due episodi possa esserci un legame. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Scalea.

Inaugurata a Saracena nuova isola ecologica

SARACENA (CS) – E’ stata inaugurata stamani a Saracena la nuova isola ecologica di contrada Soda. 5 mila metri quadrati serviranno un’utenza di 50 mila abitanti nel territorio del Pollino. L’opera è stata presentata in conferenza stampa dal Sindaco Mario Albino Gagliardi, dal consulente tecnico Raffaele Russo che l’ha progettata e da Pasquale Di Vasto, direttore dell’azienda speciale pluriservizi. All’incontro con la stampa ospitato dalla sala consiliare di piazza Pisacane erano presenti anche Antonello Bianchi capo gabinetto, vicesindaco Antonio Di Vasto, Giuseppe Reggina, Giovanni Gagliardi, l’assessore comunale consigliere d’amministrazione dell’azienda speciale, Vincenzo Di Sanzio e Antonio Cirigliano, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’azienda. Al taglio del nastro era presente oltre alla Giunta, ai tecnici e ai dipendenti dell’azienda, anche Don Fulgenzio che ha benedetto la nuova opera.

L’isola ecologica rappresenta un nuovo tassello nella più complessa architettura dei servizi che oltretutto mira a dare input alla ricaduta occupazionale. Ciò l’esecutivo richiede alla popolazione, ora, è una partecipazione virtuosa, come quella che ha consentito, in questi anni di ottenere risparmi. Differenziare premia. Per le famiglie più virtuose – ha annunciato Gagliardi –  sarà messo a disposizione un buono acquisto da utilizzare negli esercizi commerciali.

 

Ivana Spagna in concerto il 6 gennaio a Cosenza: qualche anticipazione

COSENZA – In programma per il prossimo 6 gennaio alle 18,30 il concerto di Ivana Spagna a piazza dei Bruzi, promosso dall’Amministrazione comunale grazie al sostegno della Regione Calabria che ha accolto favorevolmente la proposta del consigliere regionale Ennio Morrone, titolare della delega allo spettacolo.

E’ filtrata, intanto, qualche anticipazione sulla scaletta del concerto cosentino della cantautrice.

La data del 6 gennaio è troppo particolare per non pensare al pubblico dei più piccoli. L’interpretazione, nel 1994, della canzone “Circle of life” (Il cerchio della vita), scritta da Elton John per il cartoon disneyano “Il re Leone” e quella, nel 1998, di “So volare”, arrangiata da David Rhodes, per il film di Enzo D’Alò “La gabbianella e il gatto”, tratto dal racconto di Luis Sepulveda, rivelano una spiccata sensibilità della cantautrice verso il mondo dei bambini. Senza contare poi l’uscita, nel 2009, dell’album (che ha per titolo proprio “Il cerchio della vita”) che raccoglie tutte le canzoni tratte dalle colonne sonore dei cartoni animati della Walt Disney, Pixar e Dreamworks, reinterpretate da Spagna. Ma la sensibilità di Ivana Spagna nei confronti dei più piccoli ha anche un’altra origine ed è legata alla sua attività parallela di scrittrice per l’infanzia. E’ del 2002, infatti, l’uscita del suo primo libro “Briciola, storia di un abbandono”, una fiaba con la quale Ivana Spagna si aggiudica  il Premio Letterario Internazionale “Ostia Mare” 2003 nella sezione “Letteratura per l’infanzia”. Ed è per questo che, sempre stando alle indiscrezioni, la cantautrice potrebbe materializzarsi in Piazza dei Bruzi, agli occhi dei suoi fans più piccoli, vestendo i panni di una novella Mary Poppins. Non sarebbe questa l’unica sorpresa preparata dalla cantante per il concerto di Cosenza, essendo tutto l’impianto scenografico di fortissimo impatto visivo. A parte la dedica speciale ai bambini, il concerto di Ivana Spagna racchiuderà il suo repertorio classico, quello che ne ha fatto per anni la regina incontrastata della musica pop e dance e tra le cantanti italiane più esportate all’estero, con all’attivo oltre 10 milioni di dischi venduti.

Importante ricordare che ad accompagnare la cantante nell’esibizione, ci sarà, come ormai da anni, anche un pezzo di Calabria e di Cosenza: dal produttore Danilo Mancuso con il quale la cantautrice firma nel 2003 un contratto che la lega anche ai suoi musicisti, tutti cosentini, Carmelo Labate (chitarra elettrica), Alfredo Biondo (tastiere e piano), il bassista Roberto Chiappetta, il batterista Massimo Morrone e Antonio Ruggiero alla chitarra acustica. Unica non cosentina, la vocalist Helen Tesfazghi, ma persino il tour manager, Eugenio Bennardo, è di Cosenza.