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Ripresa delle attività non proprio tranquilla per il Crotone: 11 positivi in squadra

CROTONE – Brutte notizie in casa Football Club Crotone. Il team rossoblù ha fatto sapere che, a seguito del giro di tamponi effettuati questa mattina al rientro dai giorni liberi concessi, sono stati riscontrati diversi casi di positività nel gruppo squadra.

Inoltre era stato richiesto, a tutti i calciatori che avevano scelto di godere dei giorni di riposo fuori città, di effettuare prima del rientro un tampone antigenico di controllo: anche in questo caso sono state evidenziate alcune positività.

Il totale a seguito di tutti i controlli effettuati risulta essere di undici positivi al Covid-19.

«Si è ovviamente provveduto – si legge nella nota del club – ad attivare tutte le procedure burocratiche e sanitarie del caso. Inoltre un altro componente della squadra, vaccinato, è stato posto in isolamento in quanto contatto stretto di un positivo. I test sono comunque stati effettuati singolarmente e seguendo tutte le precauzioni del caso per evitare eventuali ulteriori contagi durante lo svolgimento. Gli allenamenti riprenderanno dunque – come da programma – questo pomeriggio, e prevedono la suddivisione in più gruppi di lavoro».

Covid-19, 20 positivi nella Vibonese

VIBO VALENTIA – Salgono a 20 i positivi nel gruppo squadra della Vibonese. La conferma ufficiale arriva con un comunicato stampa dalla società rossoblù.

«L’U.S. Vibonese Calcio comunica che – si legge nella nota – dai tamponi effettuati nella giornata di martedì 3 novembre 2020 sono stati riscontrati otto nuovi casi di positività al Covid-19 tra i componenti del gruppo squadra. La società rossoblù, nell’espletare ogni adempimento previsto dalle disposizioni di legge e dal protocollo federale, ha provveduto prontamente all’isolamento dei tesserati contagiati, secondo le disposizioni vigenti».

Ultimi tamponi negativi, il Castrovillari può tornare ad allenarsi

CASTROVILLARI (CS) – «E’ con enorme piacere e sollievo che apprendo l’esito degli ultimi due tamponi negativi! Pertanto tutti i tesserati del Castrovillari Calcio, giocatori, staff e dirigenti possono riprendere le regolari attività». Con un post sulla pagina Facebook della squadra il presidente del Castrovillari Calcio, Alessandro Di Diego, ha annunciato la fine dell’incubo Covid-19 in casa rossonera, incubo iniziato dopo la positività di alcuni giocatori del Paternò, recente avversario in campionato della squadra calabrese. La delicata situazione aveva portato al rinvio delle gare del girone I, previste per ieri, Castrovillari – Santa Maria Cilento e Paternò – Dattilo. 

«Da parte nostra abbiamo fatto tutto il necessario a tutela dei tesserati e della comunità di Castrovillari tutta, attivandoci in via preventiva quanto ancora non avevamo alcuna ufficialità.
Voglio ringraziare – prosegue Di Dieco – il Direttore Generale, Cristiano Esposito ed il Team Manager Giovanni De Santo per la professionalità, per l’attaccamento e la totale disponibilità che mi dimostrano quotidianamente ed ancor di più in questa situazione: nulla in tutti questi giorni è stato lasciato al caso, dai rapporti con le istituzioni al servizio domiciliare per tutti i ragazzi, alcuni anche minorenni.
Voglio altresì ringraziare il Sindaco per la pronta disponibilità e vicinanza mostrata».

In casa Castrovillari riprenderemo, quindi, gli allenamenti già oggi in vista il prossimo incontro di campionato, il derby a San Luca di domenica prossima. 

Conclude Di Dieco: «Grazie infine alla Città di Castrovillari per la solidarietà».

 

Covid-19 bollettino Regione: oggi in Calabria 6 nuovi contagiati. A livello nazionale record di dimessi e guariti

CATANZARO – Il bollettino odierno della Regione Calabria, diramato come ogni giorno alle ore 17, riferisce che ad oggi sono stati effettuati 33.950 tamponi.

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 1.108 (+6 rispetto a ieri), quelle negative sono 32.842.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

Catanzaro: 215 (47 in reparto; 2 in rianimazione; 68 in isolamento domiciliare; 67 guariti; 31 deceduti);

Cosenza: 453 (25 in reparto; 1 in rianimazione; 308 in isolamento domiciliare; 91 guariti; 28 deceduti);

Reggio Calabria: 252 (24 in reparto; 3 in rianimazione; 139 in isolamento domiciliare; 70 guariti; 16 deceduti);

Crotone: 113 (9 in reparto; 58 in isolamento domiciliare; 40 guariti; 6 deceduti);

Vibo Valentia: 75 (56 in isolamento domiciliare; 14 guariti; 5 deceduti);

 

Il totale dei casi di Catanzaro comprende soggetti provenienti da altre strutture e province che nel tempo sono stati dimessi.

Un paziente ricoverato all’Ospedale Pugliese di Catanzaro è di Taranto, mentre al Policlinico di Germaneto sono stati ricoverati due pazienti provenienti da altre province.

 

I soggetti in quarantena volontaria sono 6.675 così distribuiti:

– Cosenza: 1.504

– Crotone: 1.680

– Catanzaro: 1.884

– Vibo Valentia: 267

– Reggio Calabria: 1.340.

Le persone giunte in Calabria che ad oggi si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 16.837.

 

La situazione dei contagi in Italia: i dati della Protezione Civile

Ad oggi, 30 aprile, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 205.463, con un incremento rispetto a ieri di 1.872 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 101.551, con una decrescita di 3.106 assistiti rispetto a ieri. 
Tra gli attualmente positivi 1.694 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 101 pazienti rispetto a ieri; 18.149 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 1.061 pazienti rispetto a ieri; 81.708 persone, pari al 80% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 285 e portano il totale a 27.967. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 75.945, con un incremento di 4.693 persone rispetto a ieri. 

Nel dettaglio i casi attualmente positivi sono: 36.211 in Lombardia, 15.493 in Piemonte, 9.563 in Emilia-Romagna, 8.147 in Veneto, 5.584 in Toscana, 3.551 in Liguria, 4.468 nel Lazio, 3.210 nelle Marche, 2.773 in Campania, 1.370 nella Provincia autonoma di Trento, 2.949 in Puglia, 2.157 in Sicilia, 1.170 in Friuli Venezia Giulia, 1.915 in Abruzzo, 802 nella Provincia autonoma di Bolzano, 233 in Umbria, 744 in Sardegna, 89 in Valle d’Aosta, 740 in Calabria, 192 in Basilicata e 190 in Molise.

 

Covid-19, superati ormai i 600 casi in Calabria. 24 le vittime

CATANZARO – Il bollettino ufficiale della Regione Calabria, diramato come ogni giorno alle ore 17, riferisce che ad oggi sono stati effettuati 6693 tamponi. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 614 (+59 rispetto a ieri), quelle negative sono 6079.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

– Catanzaro: 140 (22 in reparto; 11 in rianimazione; 102 in isolamento domiciliare; 4 guariti; 1 deceduto. Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro); 
– Cosenza: 168 (49 in reparto; 3 in rianimazione; 104 in isolamento domiciliare; 1 guarito; 11 deceduti);
– Reggio Calabria: 189 (31 in reparto; 4 in rianimazione; 138 in isolamento domiciliare; 7 guariti; 9 deceduti); 
– Vibo Valentia: 36 (3 in reparto; 1 in rianimazione; 31 in isolamento domiciliare; 1 deceduto); 
– Crotone: 811 (19 in reparto; 0 in rianimazione; 59 in isolamento domiciliare; 3 deceduti);

I soggetti in quarantena volontaria sono 8198, così distribuiti:
– Cosenza: 2203
– Crotone: 1023
– Catanzaro: 1037
– Vibo Valentia: 658
– Reggio Calabria: 3277

Le persone giunte in Calabria che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 12.227

Nel bollettino, è specificato, non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione Civile Nazionale.

SITUAZIONE NAZIONALE

  • Aggiornamento della Protezione Civile delle ore 18 – 

Sul territorio nazionale, al momento 73.880 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 97.689 i casi totali.

Nel dettaglio i casi attualmente positivi sono: 25.392 in Lombardia, 10.535 in Emilia-Romagna, 7.251 in Veneto, 7.268 in Piemonte, 3.160 nelle Marche, 3.786 in Toscana, 2.279 in Liguria, 2.362 nel Lazio, 1.556 in Campania, 1.293 nella Provincia autonoma di Trento, 1.432 in Puglia, 1.141 in Friuli Venezia Giulia, 1.034 nella Provincia autonoma di Bolzano, 1.330 in Sicilia, 1.169 in Abruzzo, 897 in Umbria, 539 in Valle d’Aosta, 582 in Sardegna, 577 in Calabria, 197 in Basilicata e 100 in Molise.

Sono 13.030 le persone guarite. I deceduti sono 10.779, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

Intelligence, Morozov al Master dell’Unical: «La democrazia è insidiata dal potere del mondo digitale. Covid-19 occasione per i giganti digitali»

RENDE (CS) – Il sociologo bielorusso e saggista di fama internazionale Evgeny Morozov ha tenuto per il terzo anno consecutivo una lezione in video conferenza al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri. 

«Siamo di fronte all’irrazionalità digitale – ha affermato Morozov -, dove il mondo digitale è presentato come un mondo virtuale, ma in realtà non è così. Per esempio, il valore di Apple ha superato il valore totale delle 30 più grandi aziende della Germania, dimostrando come l’innovazione digitale potrebbe aiutare le aziende tedesche a crescere sul mercato. Nel 2019, il valore della marca di auto elettriche Tesla, ha superato il valore della Volkswagen che vende più auto ed investe di più in ricerca e sviluppo». 
Morozov ha poi evidenziato che l’economia mondiale non è del tutto uscita dalla crisi del 2008: per esempio il fondo sovrano della Norvegia continua ad investire 1.000 miliardi di dollari in tutte le aziende mondiali, soprattutto in quelle digitali per un sicuro rendimento economico; oppure, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita cerca di diversificare gli investimenti per ridurre la dipendenza dal petrolio che in futuro è destinato a finire.
Il docente ha precisato che l’economia degli U.S.A. cresce per via dei profitti digitali, che non sono tutti tracciabili, tanto che potremmo definirla come un’economia “finta” ed ha precisato che nella situazione attuale, il COVID-19 potrebbe far crollare questo modello di crescita, rappresentare una minaccia nel rapporto tra stato e aziende digitali che otterrebbero un forte vantaggio da questa situazione.
Per il docente «se lasciamo tutto nelle mani delle piattaforme digitali, che rappresentano il più decisivo elemento di sviluppo economico di questo tempo, tra pochi anni le multinazionali di internet potranno prevalere sulla politica, gestendo direttamente servizi pubblici, come la sanità, i trasporti e l’educazione. Già oggi intere zone di Smart City, come Toronto, sono realizzate con l’apporto determinante di Google, con l’incremento esponenziale dell’uso di internet e, contestualmente, alla diminuzione della privacy». Ha quindi proseguito sostenendo che, proprio per questi motivi, «la popolazione di Toronto sta contestando la gestione della Smart City. Delegando alle aziende digitali anche il controllo delle istituzioni significa, in effetti, porre in discussione il modello politico, mettendo a repentaglio la democrazia. L’esempio di Barcellona può essere esemplare, perché la città ha, invece, provato a sperimentare uno sviluppo tecnologico democratico, a favore dei cittadini».
Tornando al Covid-19, secondo il docente, «sarebbe interessante vedere come l’intelligenza artificiale può essere applicata sia per l’analisi dei dati della diffusione della malattia che per la creazione di un vaccino. Questo può portare ad una diversa percezione dell’utilità sociale delle aziende digitali che, a livello mondiale, da circa due anni sono fortemente contestate. Nelle prossime settimane, i Big Tech quindi potrebbero intervenire direttamente nelle vicende del Covid-19».

Inoltre, per quanto riguarda l’emergenza sociale che si sta vivendo in queste settimane, ha ricordato che potrebbe affermarsi sempre di più il ruolo del digitale, per esempio con lo smart working e l’e-Learning.

Sempre in merito al Covid-19, il docente ha detto che «si possono creare le condizioni affinché la solidarietà ritorni al centro del dibattito, stimolando le aziende digitali a mettere a disposizione i dati per trovare il vaccino se il settore pubblico non è capace di farlo»
«Non possiamo essere – proseguito – solo utenti di Amazon o Google, ma anche portatori di diritti e doveri. Occorre allora pensare a un’alternativa digitale perché ormai non si può tornare indietro dal modello che stiamo vivendo, in quanti i politici stanno dimostrando di non essere capaci di affrontare questa crisi» 
Per Morozov, le aziende digitali hanno un know how molto sviluppato ed hanno aspetti positivi ma anche negativi perché creano squilibri sociali. Uber, seppur in perdita, ha due strategie per aumentare i profitti. Il primo è quello di espandere il mercato; l’altro è quello di ridurre i costi come, per esempio, usare macchine guidate dall’intelligenza artificiale: questo, però, porterebbe al licenziamento degli autisti che rappresenterebbero un costo sociale molto elevato. Ha poi incentrato l’attenzione sull’utilizzo da parte le settore pubblico e privato delle tecnologie, che però hanno costi nascosti: «a breve termine, si riducono i costi ma a medio termine, se le istituzioni pubbliche, che forniscono servizi collettivi, come le università, oppure se gli editori, che pubblicano i giornali e i libri, vengono sostituiti da Google, Amazon, Facebook e Apple non è un bene per la democrazia».
«Oggi – ha proseguito Morozov – il settore pubblico non ha i mezzi per poter combattere alla pari questa battaglia perché la classe politica attuale non è capace di fronteggiarla».

«Tra 5 – 10 anni – ha concluso – il ruolo dello Stato potrà essere fortemente ridimensionato anche dalle grandi aziende digitali: è uno scenario molto delicato di fronte al quale le classi dirigenti democratiche dovrebbero porre la massima attenzione, ma ancora non sembrano consapevoli di quanto sta realmente accadendo davanti ai loro occhi»