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Dalla, Battisti e De Andrè, il Canto Libero del Mood Social Club

Dopo le due serate del BE Alternative Festival, il 30 luglio, lo stadio Lorenzon ha puntato i riflettori sul palco dal quale si intonavano le note del “Mood canta… Dalla, Battisti e De André”. Un evento tutto italiano, volto a ricordare un passato recente e, soprattutto, a rimembrare l’identità dell’Italia nel cantautorato.

Lucio Dalla, Fabrizio De André e Lucio Battisti, reinterpretati e riaccordati, tramandano una funzione eternatrice della musica.

E’ proprio quello che è accaduto nella serata a sostegno del Mood Social Club, promotore dell’evento e già ospitante delle tre tribute band durante lo scorso inverno. Tra le bandierine che delimitano il distanziamento, sul prato del Marco Lorenzon e con una brezza estiva insolita, i tre pilastri della musica italiana hanno riecheggiato nei cuori dei presenti. Dapprima è stata la volta dei Kamikaze. Un tributo a Lucio Dalla che si è mosso soprattutto sui dettagli, sulle minuzie del cantautore bolognese. Un ritorno nelle angustie e negli amori che solo Lucio Dalla sapeva descrivere. Band che regala una storia, una vita di Lucio Dalla e non una semplice scaletta di brani.

E’, poi, la volta di Faber e Battisti. Intonano le note dei due artisti i Faber Quartet e Ilnostrocantolibero Battisti CoverBand.

I primi, già eccezionali al Mood, ricordano Faber nella musica e nel suono in modo preciso. Non una copia del cantautore genovese ma un arrangiamento personalissimo di preziose perle musicali. Un’esibizione degna di nota soprattutto da un punto di vista di abilità nell’emulare, introiettare e rendere originale un mostro sacro come De André. Gli ultimi ad esibirsi, Ilnostrocantolibero Battisti CoverBand, sono dei veri e propri agitatori di folle. Una reinterpretazione coinvolgente e significativa di brani come “Nessun Dolore” o “Il Tempo di Morire” che ha fatto cantare il Lorenzon all’unisono.
Esibizione travolgente che ha chiuso un “Mood canta…” ricco di, a proposito di Battisti,  emozioni.

Quello che va sottolineato ancora una volta è il coraggio che i ragazzi di BE Alternative e Mood hanno avuto nell’organizzazione di un evento di questa portata e importanza.

Portare su un palco Murubutu, Margherita Vicario, Giardini di Mirò, BSBE per il BE Alternative Festival e,  organizzare una serata come il “Mood canta…” del 30 luglio, di questi tempi è stato un vero miracolo. Una pandemia non ha fermato BE Alternative, Mood Social Club e il pubblico che, civilmente ha mantenuto la distanza di sicurezza fruendo degli spettacoli da seduto.

 

Ammainate le bandierine dello stadio Lorenzon si attenderà, nella prossima stagione, una ripresa del settore culturale in toto. Sperando che possa partire di nuovo dalla Calabria, magari proprio dal Mood.

Bocca di rosa e le altre. Omaggio a De André al Ptu Unical

RENDE (CS) – Il prossimo 6 dicembre  al Piccolo Teatro Unical andrà in scena lo spettacolo “Bocca di rosa e le altre…Viaggio tra le donne cantate da Fabrizio De André”.

Un concerto per dare voce  un po’ a tutte le donne di cui ha parlato Fabrizio, tutte riconducibili peraltro a tre categorie di sacrifici: la verginità, la maternità e la prostituzione.

Non una mera celebrazione per il ventennale della sua scomparsa ma qualcosa di più. Uno spettacolo diverso,un cast che vede la partecipazione di attori e musicisti straordinari.Per ogni brano una donna,per ogni scena un messaggio sociale importante: il femminicidio con “la canzone di Marinella”, le stragi in mare dei migranti con “Tre madri”, l’emarginazione e la prostituzione con “Princesa”.

Una scommessa dunque, un attenzione ed una cura meticolosa nella scelta dei testi in cui la musica sarà  interpretata dai Coram Populo affiancati per l’occasione da due musicisti d’eccezione:Walter Giorno alla batteria  e Giovanni Brunetti al pianoforte.

 
La supervisione e la collaborazione straordinaria di Alfredo Franchini, spalla storica e amico di Fabrizio, ora in tour con Cristiano De André, il patrocinio di Via del Campo rosso di Genova con Laura Monferdini, la partecipazione di attori come Paolo Mauro, una poliedrica Raffaella Reda alla regia teatrale, una imponente Simona Micieli alla direzione artistica di uno spettacolo che oltre a rendere omaggio ad un gigante della musica intende valorizzarne il messaggio sociale racchiuso in ogni canzone senza per questo violentarne il ricordo e la musica ,né tantomeno tentare di emularlo.

Fatti di musica, De Andrè canta De Andrè a Diamante

DIAMANTE (Cs) – La grande notte che “Fatti di Musica” di Ruggero Pegna dedica a Fabrizio De And  è fissata per il 16 agosto nel magico scenario del Teatro dei Ruderi dell’Area Archeologica di Cirella Antica a Diamante. Nella sezione “Grandi Autori” del Festival del Miglior Live, giunto alla trentunesima edizione, arriva anche il tributo ad uno dei più grandi cantautori italiani che, proprio in Calabria, il 13 agosto del 1998 tenne il suo ultimo concerto, al Teatro al Castello di Roccella Jonica e sempre nel programma di Fatti di Musica.

«Quella fu una serata indimenticabile – ricorda Pegna – con un teatro strapieno e un De Andrè strepitoso che regalò quasi tre ore di concerto. Volle ricevere il premio di Fatti di Musica sul palco, mentre il suo accompagnatore avrebbe preferito che la premiazione si svolgesse nei camerini. Quella sera elogiò provocatoriamente la ‘ndrangheta che dà lavoro e il concerto finì su tutta la stampa italiana. Ancora la notizia della malattia non era nota e ricordo che, quando nel pomeriggio mi chiese un medico per dolori alla schiena, non pensai a nulla di grave. I ricordi con Fabrizio De Andrè, il mio cantautore più amato, risalgono al 1992, quando lo portati per la prima volta al Teatro Grandinetti di Lamezia. Ebbi l’ardire di regalargli uno dei miei primi libri di poesie, pensando che neppure lo sfogliasse; invece, dopo un’ora mi chiamò e si complimentò, invitandomi a lasciare perdere di organizzare concerti e dedicarmi alla scrittura. La locandina autografata con dedica che ho nella mia stanza, in ufficio, è per me dal valore inestimabile! A guardarla, mi emoziono sempre!».

Cristiano De Andrè sarà accompagnato sul palco di Cirella da una vera superband: Osvaldo Di Dio, chitarre, Davide De Vito, batteria,   Massimo Ciaccio, basso, Max Marcolini, chitarra e tastiere.

Dopo i successi alla 64° edizione del Festival di Sanremo e la pubblicazione della sua autobiografia “La Versione di C.”,  Cristiano De André è ritornato finalmente dal vivo con il “De André canta De André Tour 2017”. Nel nuovo live Cristiano De André interpreta sul palco un repertorio ricco di nuovi brani del padre che si affiancheranno a quelli contenuti nei progetti discografici di grande successo “De André canta De André – Vol. 1” (2009) e “De André canta De André – Vol. 2” (2010) e ai suoi brani più celebri, tra cui Don Raffaè, Khorakhané (A forza di essere vento), Dolcenera, Una storia sbagliata, Il testamento di Tito, Canzone per l’estate, Il bombarolo, La collina, Crêuza de mä, Amore che vieni amore che vai, La guerra di Piero, Quello che non ho, Fiume Sand Creek, Ȃ duménega, Volta la carta, Il pescatore, La canzone dell’amore perduto, ecc…

La sezione “Ferragosto Live Festival” ha il Patrocinio degli Assessorati alla Cultura, allo Spettacolo e al Turismo del Comune di Diamante, oltre alla collaborazione dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo della Regione Calabria, all’interno del ricchissimo programma di “Fatti di Musica Radio Juke Box 2017”.

A Lamezia rivivono Pirandello e De Andrè nell’ambito della rassegna “Contemporanea”

LAMEZIA TERME (CZ) – Ritorna la rassegna letteraria “Contemporanea” con due nuovi appuntamenti.pirandello contemporanea lamezia Il 13 dicembre prossimo a partire dalle 17 presso la Sala affrescata “Giuseppe Perri” di Palazzo Nicotera si terrà l’iniziativa “Luigi Pirandello, l’uomo e la maschera”, per ricordare il Premio Nobel italiano a 80 anni dalla sua scomparsa. L’incontro rientra in Contemporanea ‘900, caratterizzato dai momenti di reading a microfono aperto. Il pubblico potrà partecipare attivamente all’iniziativa leggendo brani tratti dalle opere dell’autore siciliano. La serata è organizzata da Open Space – Associazione Culturale in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Lametino e la Biblioteca Comunale di Lamezia Terme e si inserisce nel calendario di appuntamenti “Natale In Biblioteca 2016”. Successivamente, il 15 dicembre alle 22,00, si svolgerà Contemporanea Musica&Parole, con i testi, la musica, la poesia e l’irriverenza di Fabrizio De André sul palco del Cafè Retrò. Ancora una volta, il palco è aperto, chiunque potrà leggere, cantare, suonare un brano dell’autore genovese.

 

“ La buona novella “ di F. De Andrè suonata da artisti locali a Villapiana

Villapiana ( Cs) – Sabato scorso alle ore 19:00 nella chiesa parrocchiale di Villapiana, dedicata a Santa Maria del Piano, si è tenuto il  concerto di artisti locali.  Il tema della serata riguardava la vita di Gesù che, partendo dalla Natività, ne ha ripercorse alcune fasi terrene, per concludersi con la sua morte e resurrezione.Titolo del concerto: “ La buona novella “ di F. De Andrè. Un l’idea guidata della dott.ssa Rosa De Franco che già, qualche anno fa, aveva cercato di realizzarlo. Un progetto momentaneamente bloccato per contrattempi avuti dalla De Franco.Quest’anno alcuni suoi amici lo hanno rispolverato sollecitandone la messa in scena.  Progetto che la dottoressa ha sempre avuto a cuore  è  mai abbandonato del tutto, dove è stato immediatamente ripreso ed eseguito. Poco il tempo per organizzarsi ma tanta la voglia di fare, così si è creato subito un piccolo ma variegato gruppo di persone, uomini, donne e ragazzi.  Voci tutte diverse tra loro ma che cantavano all’unisono, con un’unica portante comune: Cantare con passione, cantare al Signore.  La parte musicale è stata eseguita con tre chitarre, tra cui anche la De Franco sia come chitarrista che da direttore artistico.Gruppo composto da quattordici persone che hanno dato il meglio delle loro capacità.La  Chiesa era gremita  di spettatori. La scaletta non prevedeva nessuna interruzione tra i brani ma gli applausi calorosi dei presenti, ne hanno più volte rallentato l’inizio. Il popolo Villapianese e l’alto livello di alcuni artisti presenti ,hanno apprezzato e dato valore ai concertisti dell’evento.

Anna Maria Schifino

“Ero più curioso di voi”, la musica e la filosofia di Fabrizio De Andrè

COSENZA (CS) “Ero più curioso di voi”, il primo libro di Mario Iaquinta, studente già laureato in Comunicazione e DAMS e iscritto al corso di Laurea Magistrale in teoria della Comunicazione e Comunicazione Pubblica. Lo studio di discipline filosofiche, la collaborazione con Ponte Radio e la stesura di articoli su libri e tanto altro mostra come le tematiche trattate siano prima di tutto una passione. L’opera tratta la figura di Fabrizio De Andrè, tra i più grandi cantautori della musica italiana. Quando ormai tutto sembra scontato e la figura del cantante è conosciuta nei più piccoli particolari dagli intenditori, ecco che viene proposta una nuova rilettura: lo stretto legame tra la filosofia foucaultiana e le strofe di De Andrè. La musica diviene strumento non soltanto in grado di suscitare emozioni ma di far riflettere, di proporre attraverso le sue rime delle tematiche importanti, in modo da poter essere comprese da tutti. “Cosa sarebbe il mondo senza musica?”: l’incipit che apre il libro di Iaquinta mostra come le note possano entrare nelle nostre vite, cambiarle e aumentarne il valore. E questo viene confermato dalla lettura delle pagine dell’opera, perché questo è un libro che parla di canzoni ma che fa anche pensare cantando. Le spiegazioni che a mano a mano vengono fatte sono accompagnate da testi che rendono piacevole la lettura e che fanno riemergere ricordi. La passione dell’autore per il cantante si unisce a conoscenze linguistiche, filosofiche e letterarie che aiutano il lettore a memorizzare tutte quelle figure retoriche che risultano ostiche sui banchi di scuola.

de andrè

Ma veniamo al cuore dell’opera. Come mostrato nella prefazione, la prima domanda che ci si pone è cosa possano avere in comune De Andrè e Foucault, a cui segue, con grande sorpresa, la scoperta che i due, contemporanei, di cose da dirsi ne avrebbero avute davvero tante. E forse avrebbe arricchito il loro dialogo lo stesso Mario Iaquinta, che ha scritto un’opera che potrebbe apparire “folle”: non una follia così come viene intesa oggi ma quella “follia” del diverso, una follia nell’accezione positiva e creativa del termine, di chi cerca di vedere qualcosa che sta al di là del contingente, nascosto dalla superficie. “Folle” appare lo stesso rapporto tra canzone e filosofia, ma come ogni cosa che sembra a prima vista estranea, ci si accorge quando ormai è familiare, che in realtà non è così stravagante. Filosofia e musica vengono unite in un lavoro che acquista a poco a poco organicità e che mostra lo studio sistematico e meticoloso dell’autore.

Concetta Galati