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Lunedì la presentazione della sezione regionale di Amica Sofia

CATANZARO – Lunedì 01 ottobre presso il Centro di Aggregazione Giovanile Maurizio Rossi di via Fontana Vecchia, a Catanzaro, verrà ufficialmente presentata la sezione regionale di Amica Sofia, prima in Italia. Nell’occasione, verranno presentate le attività svolte e quelle programmate, nell’intenzione di suscitare una sempre maggiore curiosità e partecipazione da parte della città, che ha già dimostrato molto interesse per le attività proposte da Amica Sofia.

Dopo il saluto introduttivo di Claudio Falbo, responsabile del settore prevenzione del Centro calabrese di solidarietà, che ha accettato con entusiasmo di inserire i prossimi laboratori di filosofia civile nel calendario delle attività previste presso il centro di Via Fontana Vecchia, interverrà in apertura il prof. Massimo Iiritano, presidente nazionale dell’associazione. Maria Vittoria Avolio e Luna Renda, rispettivamente componenti del Consiglio direttivo e della redazione della rivista, cureranno quindi la presentazione dell’offerta formativa per le scuole, che va dall’infanzia alla secondaria di secondo grado, coinvolgendo alunni, docenti e genitori, a partire da esperienze ormai sperimentate negli anni. La prof.ssa Raimonda Bruno presenterà quindi l’esperienza entusiasmante dei laboratori di filosofia civile e le varie attività collegate, che riprendono quest’anno con nuove proposte. A seguire Rita Paonessa, segretaria di redazione, e Lara Caccia, responsabile della sezione “FilosofArte”, presenteranno il nuovo numero della rivista “Amica Sofia Magazine”, recentemente accreditata da ANVUR tra le riviste scientifiche di fascia A. Un numero particolarmente interessante che contiene tra l’altro anche un contributo di Michela Marzano sul tema della fragilità adolescenziale.

Tra gli interventi, alcuni graditi ospiti e amici che hanno accompagnato e accompagneranno le attività proposte: la Dirigente Elena De Filippis, l’ex assessore regionale Federica Roccisano, il vicesindaco di Riace Giuseppe Gervasi e il prof. Nicola Siciliani De Cumis responsabile del laboratorio presso il carcere di Siano, al cui interno è stata già avviato un nuovo percorso di filosofia dialogica.

A rendere ancora più piacevole e spettacolare la serata sarà la partecipazione straordinaria della cantastorie Francesca Prestia, reduce dei suoi numerosi successi internazionali, già parte attiva di Amica Sofia.

Schole di Roccella Jonica, democrazia e rivoluzione secondo Valentina Pazè

ROCCELLA JONICA (RC) – Durante il ‘900 la promessa della democrazia rappresentativa è stata quella di legalizzare la rivoluzione, cioè di trasformare la società attraverso le riforme parlamentari, togliendo così terreno all’azione politica che sovverte l’ordine costituito al fine di rendere il mondo più gentile e più giusto. Valentina Pazé, professore associato dell’Università di Torino, parte da questa intuizione, riconducibile all’opera di Norberto Bobbio, per ragionare intorno al rapporto tra “Democrazia e rivoluzione”, soffermandosi sulla difficoltà del modello democratico di mantenere la promessa originaria. L’incontro pubblico, organizzato dall’Associazione Culturale Scholé nell’ambito della V Scuola di Altra Formazione in Filosofia “Mario Alcaro”, si svolgerà mercoledì 22 marzo alle 18, nel salone dell’ex Convento dei Minimi di Roccella Jonica. Sarà un’occasione preziosa per discutere in una prospettiva storica e politica sui limiti e sui vantaggi delle forme della democrazia e della rivoluzione, nonché sui punti di contatto tra due categorie eterogenee, se non addirittura opposte. L’iniziativa, che è la sesta proposta dalla Scuola “Alcaro” nel 2017, sotto la direzione di Ariana Fermani e con il coordinamento di Alessandra Mallamo e Angelo Nizza, è organizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, l’IISF Scuola di Roma e il Comune di Roccella. Il calendario completo degli incontri filosofici serali è disponibile sul sito www.filosofiaroccella.it.

 

Premio Apel per la Filosofia al professore Alessandro Pinzani

GUARDIA PIEMONTESE (CS) – Il designato vincitore della decima edizione del Premio Internazionale per la Filosofia Karl-Otto Apel è il filosofo Alessandro Pinzani, professore di Etica e Filosofia Politica presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università Federale di Santa Catarina (UFSC), Florianópolis, Brasile.

La cerimonia di premiazione si svolgerà giovedì 20 ottobre, alle ore 10, presso il Palazzo dei Congressi delle Terme Luigiane, Acquappesa – Guardia Piemontese (CS).

Filosofo specialista di Kant e dell’area kantiana, Alessandro Pinzani è un rappresentante importante del filone di ricerca sull’etica. Studioso degli scritti di Habermas e Apel, Pinzani ha accolto nelle sue aree di ricerca l’etica del discorso sia nella versione pragmatica habermasiana che nella versione semiotica apeliana.

Ha conseguito il dottorato di ricerca e la libera docenza presso l’Università di Tübingen in Germania. Intensa l’attività scientifica, ricoprendo molte cariche presso enti e istituzioni scientifiche, tra le quali quelle di coordinatore del Centro di Ricerche Kantiane (CIK)  dell’Università Federale di Santa Catarina (dal 2007 al 2014), membro della direzione nazionale della Società Kant Brasiliana (2010 al 2014), membro dell’Istituto di Ricerca per la Filosofia Politica con sede nell’Università di Tübingen (dal 2003 a oggi).

Intensa anche l’attività di ricerca e di docenza come professore ospite in più università europee e d’oltreoceano. Membro dei comitati editoriali e scientifici permanenti di numerose riviste; ha svolto, inoltre, attività di referee per molte istituzioni e riviste scientifiche.

Il Prof. Pinzani terrà una Lectio Magistralis aperta al pubblico e alle scuole del territorio dal titolo “Per una più giusta integrazione sociale”.

Il Premio Internazionale Karl-Otto Apel nasce per iniziativa di Michele Borrelli, tra i maggiori esperti del pensiero apeliano, studioso formatosi negli ambienti accademici di area tedesca, dove ha insegnato per quasi due decenni, prima di trasferirsi in Italia. Dal 1992 è docente di Pedagogia generale presso l’Università della Calabria.

La cerimonia vedrà come ospite d’onore il filosofo tedesco Reinhard Hesse che ha ricevuto il Premio Karl-Otto Apel nella scorsa edizione 2015 e la cui premiazione si è svolta in concomitanza al conferimento della laurea magistrale honoris causa in Scienze della Formazione Primaria al filosofo Karl-Otto Apel da parte del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Unical.

Al termine della cerimonia il filosofo Hesse verrà insignito della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Acquappesa.

Le passate edizioni hanno visto vincitori Gianni Vattimo (2007), Raúl Fornet-Betancourt (2008), Giacomo Marramao (2009), Francisco Sesto Novás e Carmen Bohórquez Morán (2010), Giuseppe Cacciatore (2011), Holger Burckhart (2012), Adela Cortina (2013), Arrigo Colombo (2014), Reinhard Hesse (2015).

Presiede e coordina la cerimonia Francesco Mollo, giornalista de “Il Quotidiano del Sud”, introduce e presenta il prof. Michele Borrelli (presidente del Centro Filosofico Internazionale Karl-Otto Apel e della giuria del premio); intervengono Giorgio Maritato (sindaco di Acquappesa), Vincenzo Rocchetti (sindaco di Guardia Piemontese), Maria Pia Serranò (consigliere del Comune di Paola) e, in rappresentanza delle scuole del territorio, i dirigenti scolastici Leopoldo Di Pasqua e Graziano Di Pasqua. Sarà presente, inoltre, l’Editore Walter Pellegrini che ha pubblicato varie opere di Karl-Otto Apel e sul suo pensiero.

Esercizi di Resistenza Etica, a Roccella Ionica lezioni di Filosofia estive

ROCCELLA IONICA (RC) – È on-line sul sito www.filosofiaroccella.it la locandina col programma completo della VII Scuola estiva di alta formazione in filosofia “Giorgio Colli” di Roccella Jonica. Esercizi di resistenza etica. Come attraversare il deserto è il tema di fondo intorno a cui ruoteranno, dal 18 al 23 luglio, gli interventi di alcuni tra i più illustri pensatori contemporanei. Da Remo Bodei (Università di Los Angeles), direttore della Scuola insieme con Giuseppe Cantarano (Università della Calabria), a Paolo Vinci (Università “La Sapienza” di Roma), da Luciano Canfora (Università di Bari) a Donatella Di Cesare (Università “La Sapienza” di Roma), Fiorinda Li Vigni (IISF Scuola di Roma) e Aldo Schiavone (Istituto italiano di Scienze Umane): questi i protagonisti che animeranno le giornate roccellesi, attraverso le lezioni mattutine e i dibattiti pomeridiani e serali.

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Seguendo il rito ormai consolidato che coniuga mare e pensiero, condivisione e domanda, filosofi, studiosi, studenti, artisti e cittadini si confronteranno sull’intreccio tra etica, politica ed economia in un’epoca in cui i confini che distinguevano i tre campi appaiono offuscati e sempre più si sente l’esigenza di rintracciare nuove regole e nuove pratiche di vita associata. Nell’ottica della solidarietà dal basso, che da sempre caratterizza le attività di Scholé, l’associazione ha lanciato la campagna di raccolta fondi a sostegno della Scuola Estiva, che è e non vuole smettere di essere viva e autonoma e perciò è richiesto l’aiuto di chi sceglie di continuare a fare l’impossibile. Visitate la pagina web dedicata al crowfunding La filosofia viva, viva la filosofia, sulla piattaforma produzionidalbasso.com. La Scuola è organizzata in collaborazione con il Comune di Roccella Jonica, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, l’IISF – Scuola di Roma e il Centro per la Filosofia Italiana.

Sulle Orme di Gioacchino da Fiore: Home For Creativity

hUn dibattito contemporaneo sull’ abate Gioacchino da Fiore, teologo, esegeta e filosofo calabrese. E’ lui l’oggetto del dibattito contemporaneo che animerà il salotto di Home For Creativity, la neo impresa gestita da Roberta Caruso, giovane filosofa che vuole dare voce alle bellezze del territorio legandole alla conoscenza di nuovi fenomeni abitativi, a Montalto Uffugo, questa sera alle ore 20.00. Al centro della conversazione le meditazioni in Sila, la costituzione dell’ordine florense a San Giovanni in Fiore, il drago a sette teste e i tre cerchi trinitari. Gioacchino scriveva, predicava e si dava penitenze, componeva mosaici e forse faceva miracoli. Di sicuro è con lui che cambia la teologia Medioevale.

Interverranno Massimo IIritano, docente di Filosofia e autore del libro edito nel 2015 da Rubbettino “Gioacchino da Fiore: attualità di un profeta sconfitto” che riproporrà la voce profetica dell’abate calabrese agli uomini e alle donne di oggi, presentandola in relazione con grandi nomi contemporanei come Sergio Quinzio, Karl Lowith, Ernst Bloch e Walter Benjamin.

Fabiola Giancotti, ricercatrice, scrittrice, film maker, art curator ed editor, autrice di saggi e ricerche intorno all’arte russa e a quella europea del Novecento, regista del film “Gioacchino da Fiore e Vassily Kandinsky: lo spirito e l’astrazione”, ripercorrerà le sfumature di significato e le impensabili analogie che intercorrono tra questi due grandi artisti di epoche diverse. Il reading sarà a cura di Enzo de Liguoro, mentre l’architetto e paesaggista Walter Fratto ripercorrerà il cammino dell’abate, sulle immagini di Eugenio Attanasio, regista del docufilm “Il cammino di Gioacchino”. Con Alfredo Granata, artista visivo di Celico, si svelerà l’elogio di una periferia che diede i natali all’abate e che oggi ospiterà comunità di artisti contemporanei. Infine, Domenico Caruso, maestro d’arte e direttore artistico della scuola tappeti Caruso di San Giovanni in Fiore espone due arazzi di inestimabile valore, riproduzioni fedeli delle tavole “Albero Aquila” e “Draco Magnus et rufus” presenti nel Liber Figurarum del profeta calabrese.

Su tutti si alzeranno le note di Suor Grazia Aurora, della Piccola Famiglia dell’Esodo di Decollatura: una delle poche artiste al mondo a saper suonare l’antico e raro strumento medievale cui Gioacchino da Fiore dedicò una delle sue prime opere, “Il Salterio a dieci corde”.

Lia Giannini

“Ero più curioso di voi”, la musica e la filosofia di Fabrizio De Andrè

COSENZA (CS) “Ero più curioso di voi”, il primo libro di Mario Iaquinta, studente già laureato in Comunicazione e DAMS e iscritto al corso di Laurea Magistrale in teoria della Comunicazione e Comunicazione Pubblica. Lo studio di discipline filosofiche, la collaborazione con Ponte Radio e la stesura di articoli su libri e tanto altro mostra come le tematiche trattate siano prima di tutto una passione. L’opera tratta la figura di Fabrizio De Andrè, tra i più grandi cantautori della musica italiana. Quando ormai tutto sembra scontato e la figura del cantante è conosciuta nei più piccoli particolari dagli intenditori, ecco che viene proposta una nuova rilettura: lo stretto legame tra la filosofia foucaultiana e le strofe di De Andrè. La musica diviene strumento non soltanto in grado di suscitare emozioni ma di far riflettere, di proporre attraverso le sue rime delle tematiche importanti, in modo da poter essere comprese da tutti. “Cosa sarebbe il mondo senza musica?”: l’incipit che apre il libro di Iaquinta mostra come le note possano entrare nelle nostre vite, cambiarle e aumentarne il valore. E questo viene confermato dalla lettura delle pagine dell’opera, perché questo è un libro che parla di canzoni ma che fa anche pensare cantando. Le spiegazioni che a mano a mano vengono fatte sono accompagnate da testi che rendono piacevole la lettura e che fanno riemergere ricordi. La passione dell’autore per il cantante si unisce a conoscenze linguistiche, filosofiche e letterarie che aiutano il lettore a memorizzare tutte quelle figure retoriche che risultano ostiche sui banchi di scuola.

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Ma veniamo al cuore dell’opera. Come mostrato nella prefazione, la prima domanda che ci si pone è cosa possano avere in comune De Andrè e Foucault, a cui segue, con grande sorpresa, la scoperta che i due, contemporanei, di cose da dirsi ne avrebbero avute davvero tante. E forse avrebbe arricchito il loro dialogo lo stesso Mario Iaquinta, che ha scritto un’opera che potrebbe apparire “folle”: non una follia così come viene intesa oggi ma quella “follia” del diverso, una follia nell’accezione positiva e creativa del termine, di chi cerca di vedere qualcosa che sta al di là del contingente, nascosto dalla superficie. “Folle” appare lo stesso rapporto tra canzone e filosofia, ma come ogni cosa che sembra a prima vista estranea, ci si accorge quando ormai è familiare, che in realtà non è così stravagante. Filosofia e musica vengono unite in un lavoro che acquista a poco a poco organicità e che mostra lo studio sistematico e meticoloso dell’autore.

Concetta Galati

Piccoli filosofi crescono alla Biblioteca Civica di Cosenza

COSENZA – La Biblioteca Civica di Cosenza, tramite la direttrice Anna Viteritti, si fa promotrice di un’iniziativa rivolta ai più piccoli e tutta all’insegna del sapere e della cultura. Si tratta di un progetto sperimentale di filosofia diretto ai bambini della scuola primaria e proposto dal professor Massimo Massimo IiritanoIiritano che, da diverso tempo ormai, ha riscontrato nei bambini di questa fascia d’età una grande capacità di attenzione che denota una evidente potenzialità d’apprendimento, anche per quel che riguarda la pratica filosofica, che si attua attraverso il dialogo, come nel famoso metodo socratico. Attraverso un confronto sul proprio vissuto e sulle proprie emozioni, i bambini verrano condotti a ripensare in maniera approfondita i nuclei del pensiero filosofico, educati in questo modo a un pensiero autonomo e critico. In tal senso, la pratica filosofica diviene terreno fertile per lo sviluppo di successiva responsabilità civiche e morali.

Del resto, il professor Iiritano è vicepresidente dell’associazione nazionale Amica Sofia (Università di Perugia) che per prima ha promossa in Italia tali iniziative filosofiche rivolte ai bambini. Alla Biblioteca Civica di Cosenza saranno protagonisti gli alunni delle classi IV e V delle scuole primarie, nel corso di laboratori della durata di un’ora e mezza ciascuno, a partire da questo lunedì alle ore undici e trenta, in pieno orario scolastico, dunque. L’appuntamento è previsto per ogni lunedì del mese di febbraio e vedrà iniziare gli alunni della Scuola Primaria di Via Roma e dello Spirito Santo.

 

L’inconscio ha 100 anni, all’Unical una tre giorni con i più noti psicoanalisti italiani

locandina_l'inconscio ha 100 anniARCAVACATA DI RENDE (COSENZA) – ‘L’inconscio ha 100 anni’: presso il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria – su iniziativa del Centro Studi Filosofia e Psicoanalisi dello stesso ateneo – un’occasione di conoscenza e di riflessione sul nostro tempo unica in tutta la regione. Dal 15 al 17 maggio, presso l’Unical, si terrà un convegno con alcuni dei più noti psicoanalisti italiani e con studiosi provenienti da tutta Italia. Quattro sessioni sull’inconscio e sulle sue intersezioni con il cinema, la filosofia e la letteratura, coinvolgeranno tutto il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università. I lavori si apriranno venerdì 15 alle ore 15.00 presso l’Aula Magna. Le altre sessioni si svolgeranno allo University Club.

La tre giorni del dipartimento di Studi Umanistici nasce da una idea di Felice Cimatti, docente di Filosofia del Linguaggio all’Università della Calabria e vincitore del premio Musatti 2012 assegnato dalla Società di Psicoanalisi Italiana, insieme a Fabrizio Palombi, docente Unical di Teoria dei Saperi filosofici e scientifici e membro del Forum Psicoanalitico Lacaniano FPL.

A cento anni dalla pubblicazione del saggio L’inconscio di Sigmund Freud, il convegno dell’Unical si sofferma su una questione quanto mai attuale. Cento anni fa l’operazione di Freud era paradossale e affascinante. Paradossale perché non si ha accesso diretto all’inconscio, ma questo può essere descritto solo a partire dalla coscienza e dai suoi inciampi (lapsus, sogno, atti mancati ecc.): dell’inconscio si può dire solo ciò che non è. Affascinante perché si tratta, appunto, di esplorare l’inesplorabile.

Oggi – qualcuno ha osservato – il grande rimosso è proprio l’inconscio. Definito da Freud come il campo del desiderio (di un più-di-godere dirà Lacan) anonimo, impersonale, eccentrico: nessun ordine sociale può ammetterlo. A maggior ragione, l’iperconsumismo imperante. Oggi, infatti, a dominare sono le entità economiche e finanziarie, l’imperativo del neocapitalismo (“godi!, perché tutto ti è concesso, purché tu non metta in discussione questo stesso imperativo”), le terapie sempre più aggressive della psiche che negano, appunto, l’inconscio. Il campo è occupato dall’Io, dalla soggettività e dalle sue pretese. Riparlare dell’inconscio, quindi, vuol dire riportare l’attenzione sulle forme espressive non linguistiche, l’ambiente, la comunità, l’animalità. Ecco perché quella dell’inconscio non è solo una questione psicoanalitica e filosofica, estetica e politica, ma è soprattutto etica.

La tre giorni dell’Unical si articolerà in quattro sezioni. La prima, più generale, dedicata al concetto di inconscio da un punto di vista più direttamente psicoanalitico. La seconda incentrata sull’inconscio implicito nel campo del visivo e, in particolare, del cinema. Nella terza, al centro dell’attenzione le intersezioni tra inconscio e letteratura. Nella quarta, l’inconscio filosofico.

I lavori si apriranno venerdì 15 maggio, alle ore 15.00, presso l’Aula Magna ‘Beniamino Andreatta’, con i saluti del rettore Gino Mirocle Crisci e del direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Raffaele Perrelli.

A seguire la prima sessione, presieduta da Fabrizio Palombi (Università della Calabria, FPL), dedicata all’inconscio in generale. Interverranno Massimo Recalcati (Psicoanalista, Jonas), Manuela Fraire (Psicoanalista, SPI), Ida Dominijanni (Ithaca, Cornell University, collegamento Skype) e Felice Cimatti (Università della Calabria, Istituto freudiano).

Le altre sessioni si terranno presso lo University Club. Sabato 16 maggio, alle ore 9.30, la sessione incentrata sull’inconscio letterario, presieduta da Raffaele Perrelli (Università della Calabria). Interventi di Romano Luperini (Università di Siena), Alessandra Ginzburg (Psicoanalista, SPI), Renzo Bragantini (Università degli Studi di Roma La Sapienza), Fabio Stok (Università degli Studi di Roma Tor Vergata) e Alberto Luchetti (Psicoanalista, SPI).

Nel pomeriggio, alle ore 15.00, Roberto De Gaetano (Università della Calabria) presiede la sessione sull’inconscio ottico. Interverranno Chiara Mangiarotti (Psicoanalista, SLP, Istituto freudiano), Daniela Angelucci (Università degli Studi Roma Tre), Rosamaria Salvatore (Università degli Studi di Padova), Lucilla Albano (Università degli Studi Roma Tre) e Bruno Roberti (Università della Calabria).

Domenica 17 maggio, alle ore 9.30, la sessione focalizzata sull’inconscio filosofico, presieduta da Pio Colonnello (Università della Calabria). Interventi di Antonio Di Ciaccia (Psicoanalista, SLP, Istituto freudiano), Bruno Moroncini (Università degli Studi di Salerno), Michele Borrelli (Università della Calabria), Francesco Saverio Trincia (Università degli Studi di Roma La Sapienza), Pietro Bria (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Francesco Napolitano (Psicoanalista, SPI).

 

 

Per maggiori informazioni:

http://unical.it/portale/strutture/dipartimenti_240/dsu/csfp/

http://www.linconsciohacentoanni.it

info@linconsciohacentoanni.it

Fb: L’inconscio ha 100 ani

 

 

A Cosenza un polo culturale d’avanguardia nel segno di Bernardino Telesio, Giordano Bruno e Tommaso Campanella

RENDE (Cs) – “Un polo d’eccellenza culturale destinato a sfidare i grandi atenei di Harvard, Cambridge e Oxford”: inizia così, l’articolo pubblicato oggi da Andrea Milanesi sull’inserto “Sette” del Corriere della Sera, sul Centro Internazionale di Studi dedicato alle figure di Telesio, Bruno e Campanella, presieduto da Nuccio Ordine e diretto da Roberto Biondi, docenti dell’Università della Calabria.

“Un riferimento obbligato già oggi”, sottolinea ancora il giornalista del prestigioso settimanale, “per chiunque intenda approfondire la conoscenza dei maggiori protagonisti del Rinascimento europeo”.

Una valutazione più che positiva, accolta con comprensibile soddisfazione dai protagonisti di questa iniziativa: “Stiamo raccogliendo l’opera omnia di questi tre grandi autori”, spiega Bondì, “e dopo il generoso contributo dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, nostro socio fondatore, che ha donato quasi 500 riproduzioni digitali di testi di Bruno, stiamo microfilmando 700 volumi di Telesio sparsi per l’intero pianeta, per dedicarci infine al corpus di Campanella, che risulta essere molto più vasto. E poi acquisiremo la bibliografia secondaria, cioè gli studi critici e le traduzioni in altre lingue”.

Un evento culturale destinato a proiettare un’immagine positiva della Calabria nel mondo: “A partire dal cosentino Bernardino Telesio, da Francis Bacon definito “il primo dei moderni” – aggiunge Nuccio Ordine, Presidente del Centro Studi – “la natura va studiata “iuxta propria principia”, secondo i principi che le sono propri, operando una netta separazione tra indagine scientifica e teologia. Un tema di schiacciante attualità, che ci porta a riflettere ulteriormente sul concetto di tolleranza, oggi messo in pericolo dal fanatismo religioso; la continua ricerca della verità anima questi filosofi, in contrasto con chi, rifiutando il dialogo, si elegge a unico interprete della verità assoluta. Le biblioteche, non dimentichiamolo, sono infatti anche granai di democrazia e legalità”.

Nell’articolo si annuncia, tra l’altro, la creazione di una grande biblioteca, prestigioso polo di attrazione internazionale in grado di richiamare chiunque voglia studiare questi filosofi, avvalendosi anche di una rete attiva di collaborazioni internazionali di alto livello scientifico. “Una realtà virtuosa resa possibile dall’apporto fondamentale di tre grandi istituzioni”, aggiunge il vice-presidente del Centro, Miguel Angel Granada dell’Università di Barcellona, “tra le migliori per quanto riguarda gli studi rinascimentali, come il Warburg Institute di Londra e il Max-Planck-Institut für Wissenschaftsgeschichte di Berlino (i cui direttori sono vicepresidenti del Centro) e il Centre d’Études Supérieures de la Renaissance di Tours”.

“Un circuito di scambi”, conclude Bondí, “che si apre al resto del mondo, grazie soprattutto al sostegno economico della Fondazione Carical e della Banca Carime; nell’augurio che Mario Oliverio, attuale Governatore della Regione Calabria, continui a sostenere il Centro come ha fatto a capo della Provincia di Cosenza”.

Incontro con l’artista mendicinese Maria De Cicco al Rendano

MENDICINO (Cs) –

Nella ricognizione che va compiendo da tempo alla ricerca dei talenti artistici del territorio, al fine di dar loro visibilità e valorizzarli, la Commissione Cultura del Comune di Cosenza ha promosso, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” un incontro con la pittrice, poetessa e scrittrice di Mendicino, Maria De Cicco, studiosa di filosofia e storia antica all’Università della Calabria.
L’incontro è stato introdotto, dal Presidente della Commissione Claudio Nigro, mentre il profilo dell’ospite  è stato tracciato dal consigliere relatore Mimmo Frammartino. Altre considerazioni, volte ad approfondire le opere, ma soprattutto l’animo della pittrice e scrittrice, sono venute dalla Vice Presidente della Commissione Cultura Maria Lucente. A suggellare la manifestazione del “Rendano”, la presenza del Sindaco di Mendicino Antonio Palermo.
Libertà è la parola chiave su cui incentra i suoi scritti. E tutti i suoi quadri, che ritraggono prevalentemente fauna silana, ma anche altri animali, come gli elefanti, sembrano percorsi da un anelito di libertà. La produzione di Maria De Cicco comprende anche una raccolta di poesie, “Gocce di poesia”, del 2014, preceduta da “Il profumo della poesia” e da “Squillo di Guerra”, sul primo conflitto mondiale.
In linea con il Sindaco di Mendicino, Maria De Cicco si è detta d’accordo, dopo aver ringraziato la Commissione cultura sia per l’incontro che per il consueto riconoscimento assegnato al suo talento,  sul fatto che “in Calabria bisogna puntare molto sulla creatività e sulle idee brillanti e straordinarie”. Una di queste idee, che le sta frullando in testa da un po’ e che pare essere giunta in dirittura d’arrivo, è l’organizzazione a Mendicino di un Festival della Filosofia, come avviene a Modena ormai da 15 anni. Un’idea che la fa schierare, a spada tratta, a difesa della cultura.
“La cultura – ha concluso – è un’arma che dà la forza di difendersi, che non perisce, né tradisce”. Intelligenti pauca!”