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Condivisi: Moda, foto e teatro raccontano le maschere

LAMEZIA TERME (CZ) –  “Il romanzo meraviglioso nasce dalla capacità del romanziere di interpretare le maschere degli uomini attraverso la sua maschera-psiche per farne i volti dei suoi personaggi.” Con queste parole, di Aldo Busi nel Manuale del perfetto Papà, è possibile spiegare in breve la mostra di arte organizzata dall’associazione lametina inoper@, con il patrocinio del Comune di Lamezia Terme, che Sabato 15 e Domenica 16 Marzo ha animato la splendida location di Palazzo Nicotera.

Un mix di arte che va dalla fotografia alla pittura, passando per la moda, la scultura, il teatro. Artisti calabresi che hanno voluto mettersi in gioco per esprimere la loro visione della “Maschera”, il tema centrale della mostra espositiva “Condivisi”.

Già dai primi gradini del palazzo si respira un’aria di mistero e di farsa, tipica del periodo carnevalesco terminato pochi giorni fa. Ad accogliere il pubblico, Ilaria e Alfonsina, alcune modelle mascherate con il trucco, che camminano e sfilano tra sale del palazzo e tra le persone, accompagnandole e indossando gli abiti della celebre stilista lametina Elena Vera Stella, l’artista che crea capi per modelle, ma anche per persone comuni che vogliono un abito d’ Alta Moda, perché “la moda va sfruttata per esprimere se stessi e comunicare quell’Io che spesso si vuole nascondere dietro una maschera.”



Nella prima sala risalta subito all’occhio l’idea originale e innovativa di Riccardo Altieri e Antonio Renda, fotografi, che per la mostra scelgono uno shooting fotografico formato da location cittadine in bianco e nero, su ciascuna delle quali è impressa, con un eccellente lavoro di grafica, una maschera differente, tratta da celebri film del passato (tra cui The Mask, Batman, Hannibal Lecter, Pinocchio). Ma il nesso non è casuale, ha un senso ben definito (la maschera di V per Vendetta sul parco Peppino Impastato, come lotta alla criminalità ne è un esempio) ed è reso più comprensibile dalle citazioni che accompagnano ogni fotografia. La stanza scura è illuminata solo da luci colorate che danno una prospettiva camaleontica alle foto, donando un effetto molteplice ed assumendo quasi un significato diverso ad ogni colore.

Franz Mazza, fotografo, opta per uno shooting classico: la figura umana. E sopratutto il volto, “perché ogni volto, in sé, è una maschera; ossia, ogni individuo si rapporta alla “massa” nel modo in cui questa lo descrive. Ma ogni individuo ha più caratteri e più sfaccettature. Ci consideriamo “uno”, mentre la società ci considera “nessuno” o “centomila” a seconda della maschera che indossiamo.”

 

Damiano Cerra, fotografo, sceglie l’identità femminile: “la donna costretta dalla cultura e dalla società in cui vivono, a recitare il ruolo che gli viene assegnato.” E allora, nei suoi scatti la maschera è intesa come vestito che, una volta indossato, costringerà la donna a mettere in atto comportamenti a ruoli definiti: la donna forte e combattente come una guerriera amazzone; la donna sensuale a tutti i costi, ammaliatrice di uomini; la donna di casa, colonna portante della famiglia.

 

Ferdinando Cimorelli, pittore e scultore, guarda il contenuto della maschera: le sue sculture in arte pop, ritraggono soprattutto dei teschi. In particolare, da un ceppo di quercia (nella foto, in alto a sinistra), l’artista scava all’interno per mettere in risalto una metà di cranio, a voler indicare che ” anche se tutti indossiamo una maschera, scavando scavando, siamo tutti uguali.”

 

 

 


Riccardo Tropea
, pittore, indaga e spazia tra varie culture. Le sue opere, infatti, richiamano da un lato la mitologia greca (Pan, Zeus e Apollo), e quindi quel teatro greco dove le maschere servivano a caratterizzare il personaggio e dare un suono più udibile alla platea, fino a raggiungere i confini della Terra con i Maori ed il loro Moko: il tradizionale tatuaggio con cui questa popolazione dipinge i propri volti. “La maschera si fa identità. Una maschera che non cela, ma rivela; una non-maschera capace di raccontare la storia di un uomo. I segni vengono aggiunti man mano che l’uomo cresce e descrivono la sua vita, il suo lavoro, la discendenza e il clan di appartenenza.”

Conclude la mostra, Achille Iera, giovane attore lametino, impegnato in una eccezionale interpretazione di un monologo tratto dall’opera “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello. Interpretazione resa ancora più affascinante da un blackout tecnico. E allora, l’ombra proiettata su un muro da una luce artificiale, impressiona: un uomo che parla, racconta qualcosa; un uomo che non è nessuno, perché ad eccezione del contorno, della forma, è tutto nero, senza dettagli; ma è anche centomila, perché ciascuno degli ascoltatori, in quell’ombra, può vederci se stesso.

L’associazione inoper@ ringrazia il Comune di Lamezia Terme, gli artisti che hanno partecipato, Igers Lamezia Terme e quanti hanno contribuito con qualche offerta e con la propria presenza a questa mostra culturale.
All’evento hanno partecipato gli assessori Giusi Crimi e Rosario Piccioni, oltre che al Sindaco Gianni Speranza.

 


Roberto Tarzia  

Acne? Combattila con la maschera al pomodoro e limone

Cosenza – I brufoli sono la nostra disgrazia, spuntano nei momenti meno opportuni sul nostro viso e lo rendono simile ad una strada piena di dossi. Tutti desiderano risolvere in poco tempo il problema rendendosi, però, vittime di errori banali che possono segnare a vita il benessere del viso con la conseguente formazione di cicatrici indelebili. Come si dice “la gatta frettolosa fa i figli ciechi” e l’impazienza non è mai amica stretta della salute.

Alimentazione, saponi inadeguati, dermatiti, allergie, prodotti aggressivi, scompensi ormonali dovuti al ciclo mestruale possono essere alcune delle cause che inducono la fuoriuscita degli odiati brufoli. A soffrirne maggiormente sono soprattutto i giovani che, durante la pubertà, possono essere affetti dall’ormai nota acne giovanile; il volto si riempie di brufoli, maturi e non, diventa super sensibile e “vittima” di rossori sparsi.

Oggi dunque vi consigliamo un rimedio naturale e benefico per il vostro viso: la maschera fai da te al pomodoro e limone. Il procedimento è semplice semplice, basta prendere la polpa di un pomodoro, schiacciarla in un contenitore e aggiungervi il succo di un mezzo limone. Amalgamate per bene la vostra maschera fino ad ottenere una crema omogenea da stendere delicatamente sul viso e da tenere in posa per una ventina di minuti.

Ricordate di lavare via la maschera sempre e solo con acqua tiepida per ammorbidire la pelle, in poche mosse il gioco è fatto e il vostro viso sarà immediatamente pronto per essere baciato, accarezzato, coccolato. Il trattamento, proprio perché è a base di prodotti naturali, può essere ripetuto per tre volte alla settimana.

Il pomodoro è utile alla nostra pelle perché garantisce un equilibrato apporto di sali minerali e vitamine che contrastano la pelle secca, il rossore e i brufoli. La cosa più interessante è che il pomodoro ha una forte carica di acidità che permette di ristabilire il PH della pelle oltre a tonificarla e rassodarla.

Il limone, invece, è astringente, sgrassante e soprattutto disinfettante, qualità che permettono ai pori di chiudersi riducendo notevolmente l’insediamento di germi e, di conseguenza, la produzione continua e smisurata di sebo.

Rivisitando un vecchio proverbio potremmo dire che una maschera al pomodoro e limone al giorno toglie i brufoli di torno.

Annabella Muraca