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USB giudica positive le prime dichiarazioni di Oliverio

COSENZA – La Federazione regionale della Calabria dell’’USB valuta positivamente le dichiarazioni d’intenti del Presidente Oliverio contenuti nel discorso d’insediamento durante il quale si è soffermato sulle priorità programmatiche relative alla nuova azione di governo e, per questa ragione, è pronta a dare il suo contributo affinché in Calabria, finalmente, si attui una gestione della cosa pubblica nell’interesse esclusivo degli amministrati.
Nel suo discorso il Presidente Oliverio si è soffermato, in particolare, sulla grave condizione socio economica in cui versa la regione, puntando il dito e indicando come responsabili del disastro in cui ci troviamo, chi ha gestito fino ad oggi la macchina amministrativa regionale e proponendo un nuovo modello di relazioni che dovrebbe passare, contrariamente a chi l’ha preceduto, attraverso ruoli e funzioni ben definiti tra la classe dirigente, le imprese, i corpi intermedi e la politica, dove le clientele, le amicizie personali e le appartenenze saranno bandite e dove non ci saranno, nel futuro, metri di valutazione decretati in ragione “dell’amicizia” o tesi ad acquisire consenso politico.
Abbandonare quindi, un modello digestione della cosa pubblica che ha fatto precipitare la Calabria all’ultimo posto di tutti gli indicatori sociali ed economici, facendoci diventare la regione più povera d’Europa.
Riteniamo opportuno allora, concedere al nuovo Presidente un’apertura di credito per la condivisa idea di chiedere ai dirigenti della Regione, di solito nominati per appartenenza politica, di rimettere il mandato e l’incarico nelle mani della nuova amministrazione.
L’USB, rispetto alle enunciazioni del Presidente Oliverio va oltre e lo invita ad estendere, contestualmente, il suo proponimento anche alle aziende partecipate o controllate, dove strutturalmente, ancor di più negli ultimi anni, non si e mai brillato per quanto riguarda la corretta amministrazione.
Anche in queste aziende c’è un urgente bisogno di una discontinuità della gestione, necessaria per recuperare efficienza e soprattutto una dimensione etica.
Basta sperpero di denaro pubblico con l’assegnazione di incarichi, spesso conferiti con quei criteri che il Presidente Oliverio vorrebbe eliminare, per inutili consulenze. Una pratica, questa, che un politico di lungo corso come il presidente Oliverio conosce bene essendo molto in voga nelle aziende controllate, comprese quelle che hanno rischiato di essere chiuse per default come le Ferrovie della Calabria.
Sicuramente il Presidente Oliverio è consapevole che, per attivare l’obbligata crescita sociale ed economica del territorio, serve una condivisione e una progettazione su alcune delle questioni urgenti come il lavoro, la sanità, i trasporti, l’istruzione, l’ambiente, la tutela e la messa in sicurezza del territorio, il reddito di cittadinanza l’emergenza abitativa, giusto per citare alcune problematiche.
La Federazione regionale dell’USB Calabria è pronta ad assolvere al suo ruolo di soggetto sociale di rappresentanza e, per questo motivo, chiede al presidente Oliverio un incontro formale e di essere inoltre presente ai tavoli regionali, da quello concernente i Fondi comunitari, le cui normative prevedono l’attivazione del partenariato fino a oggi concesso solo a chi ha partecipato al disastro amministrativo, etico e morale della Calabria, a quelli relativi alle questioni afferenti alla sanità, ai trasporti ed alle politiche attive per il lavoro che rappresentano le prime emergenze da affrontare.

Sciopero a Catanzaro: “Rottamiamo Renzi ed i suoi caroselli pubblicitari”

CATANZARO -In molti sono scesi oggi in piazza a Catanzaro per partecipare allo sciopero organizzato dall’Unione Sindacale di Base (usb) ed improntato sui temi della sanità, delle pensioni, della disoccupazione, della scuola e della povertà, tutti punti tristemente urgenti sul piano regionale e nazionale. I vertici di USB dichiarano: “Oggi manifestiamo contro la politica di Renzi. Rottamiamo il braccio lungo dei mercati finanziari, delle banche. Rottamiamo Renzi ed i suoi caroselli pubblicitari”.

La USB Calabria scende in piazza per chiedere lavoro

VILLA SAN GIOVANNI (Rc) – La USB Calabria,  giovedì 16 ottobre scenderà a fianco dei lavoratori della mobilità in deroga ed ai lavoratori precari, nella manifestazione di Villa San Giovanni. Questa dovrà essere l’occasione per superare la situazione di gravissima incertezza vissuta da migliaia di lavoratori che da anni chiedono, i cassintegrati di poter rientrare nel mondo del lavoro, gli Lsu-Lpu di essere finalmente stabilizzati dopo quasi due decenni di precariato. Le iniziative per chiedere una politica del lavoro che vada veramente incontro alle esigenze di chi un lavoro non ce l’ha o di chi vive da precario a vita, proseguiranno anche il prossimo 24 ottobre, in occasione dello sciopero generale di tutti i lavoratori indetto dalla Confederazione della USB.

Incontro tra l’Unione Sindacale di Base e management aziendale

REGGIO CALABRIA –  Ieri, a seguito della costituzione della RSA nella società ATAM S.p.a., una delegazione dell’USB lavoro privato ha incontrato, nella sede della società in Reggio Calabria, il management aziendale per fare il punto sulla situazione.  Durante l’incontro, la delegazione dell’USB, oltre a esprimere contrarietà al piano di rientro, ha chiesto la sospensione della sua attuazione in attesa che l’azienda, in concerto con qualificate competenze alle quali l’azienda ha conferito mandato, ne verifichi la fattibilità, ponendo adeguatamente in evidenza  che il debito è stato generato dallo smobilizzo dal bilancio 2013 dei crediti vantati nei confronti della Regione Calabria e del Comune riportati in bilancio; che il conto economico dell’esercizio 2012 è stato chiuso in sostanziale pareggio e che l’attuale piano di salvataggio, senza il ripiano totale e/o in parte dei debiti da parte della Regione Calabria e del Comune, non mette l’azienda a riparo dal  rischio fallimento. L’USB ha, inoltre, evidenziato come la possibilità di evitarlo  sia fortemente legata alla liquidazione dei crediti. L’azienda, apparsa abbastanza predisposta al confronto, ci ha informati che le risorse disponibili, a copertura del disavanzo, potrebbero ammontare a non più di 20 mln di euro. La delegazione USB, nel ribadire che le somme mancanti dovranno comunque essere ripianate dal socio unico – il Comune – si è detta disponibile, successivamente alla definizione con la Regione e  il Comune del monte risorse che saranno liquidate, a discutere di un piano industriale che, salvaguardano i livelli occupazionali e salariali, si svolga attraverso le seguenti azioni allo scopo di recuperare risorse da destinare prevalentemente ad investimenti, senza le quali non si capirebbe in che cosa consiste realmente il Piano industriale. L’Unione Sindacale di Base, ha così, proposto una serie di  interventi tesi a realizzare le seguenti azioni, che consistono nell’incremento dei ricavi da traffico (l’evasione/ elusione su base nazionali è stimata in oltre il 35% dei ricavi); la riqualificazione della spesa per acquisto di beni e servizi; l’internalizzazione delle attività di pulizia e delle attività manutentive attualmente affidate a ditte esterne; il rilancio delle attività di noleggio e delle attività connesse come le soste e la gestione degli impianti e lo sfruttamento degli spazi pubblicitari, il tutto stimabile in  un valore di oltre 600.000 euro annui. A questi recuperi si aggiungerebbero altri 450.000 euro per effetto del pensionamento di tre lavoratori che hanno maturato il diritto e di altre otto unità che, volontariamente, hanno scelto di essere posti in cassa integrazione in deroga. Ulteriori recuperi si otterrebbero nel breve periodo per il pensionamento di un altro consistente numero di dipendenti che matureranno il diritto. L’USB sostiene che sia possibile raggiungere gli obiettivi di risanamento e di rilancio dell’azienda, per cui si impegneranno affinché questo accada, nell’interesse delle lavoratrici, dei lavoratori e dei cittadini di Reggio Calabria.

Sciopero Usb Trasporti Calabria: il 30 maggio in piazza a Reggio Calabria

Riceviamo e pubblichiamo comunicato pervenutoci da USB:

La situazione nella nostra regione è decisamente preoccupante. Ai problemi drammatici dell’occupazione giovanile, della sanità, delle infrastrutture materiali ed immateriali, si aggiunge anche la situazione del trasporto pubblico locale che, a causa delle scelte della Regione Calabria, che pretende di finanziare il comparto con le sole risorse rivenienti dal Fondo nazionale, integrate con aumenti del costo del biglietto pari del 100%, è ormai vicinissima al fallimento. L’ultima Deliberazione della giunta, certifica, infatti, la mancanza di oltre 60 mln di euro per la copertura del fabbisogno.

Tutto questo nonostante i continui tagli per diversi milioni di Km/bus, susseguitesi dal 2011 in poi, ai tagli significativi dei treni locali su rete FS e la quasi chiusura della linea jonica.

Una condizione aggravata dall’ultima deliberazione di aprile 2014 che ha imposto ulteriori tagli ai treni sulla direttrice Catanzaro Lido- Lamezia, la chiusura delle linee taurensi, della tratta Silvana Mansio-S.Giovanni in Fiore, gestite delle Ferrovie della Calabria, la chiusure dei servizi automobilistici balneari e ulteriori rimodulazioni del servizio che,in parole povere, significa tagli ai servizi a bassa frequentazione, alla faccia del servizio pubblico!

La USB ricorda inoltre, a chi lo avesse dimenticato, che siamo l’unica regione italiana che non ha servizi automobilistici extraurbani nei giorni festivi e alla domenica; con il risultato di isolare migliaia di cittadini rispetto ai centri direzionali dove insistono i servizi primari,ad esempio gli ospedali.

A fronte questo disastro, che porterà ad un ulteriore impoverimento del territorio e alla riduzione ulteriore del diritto alla mobilità dei cittadini, la classe politica e i partiti continuano a godere di prebende e privilegi vari, incuranti del disagio delle famiglie calabresi.

La USB Trasporti Calabria, dice anche basta all’arroganza delle imprese private che, con la scusa della crisi, chiedono ai lavoratori di tagliarsi il 30% del salario, vedi, ad esempio, la Mediterraneabus S.p.a., o tante altre aziende, mentre alla Regione Calabria restano a guardare o peggio si spartiscono il “bottino”.

Per queste ultime ragioni, giorno 30 maggio in occasione dello sciopero nazione del comparto trasporti proclamato dalla USB, abbiamo indetto un presidio dei lavoratori a Reggio Calabria, a sostegno dei lavoratori di tutto il comparto del trasporto locale ed in particolare dei lavoratrici e dei lavoratori della ATAM e della Mediterraneabus S.p.a.

Cittadini e lavoratori il 30 maggio, alle ore 10,00 davanti al piazzale della stazione ferrovia centrale di Reggio Calabria. Uniti per un nuovo welfare state.

Giunta regionale: Usb protesta mancata liquidazione 2012/2013

Comunichiamo e pubblichiamo una nota inviataci dall’Usb e indirizzata alla Regione Calabria:

 

Oggetto: Erogazione produttività anni 2012 e 2013 (nota prot. n. 152004 del 7 maggio 2014).

In riscontro alla nota in oggetto emarginata, con la quale codesta organizzazione Sindacale chiede l’erogazione dell’indennità di produttività anni 2012 e 2013 al personale della Giunta regionale e contestualmente le relative cause ostative alla liquidazione de qua, si precisa che, con riferimento ad entrambe le annualità, non e ancora stata approvata, da parte della competente Giunta regionale, la relazione sulla performance, che, successivamente validata dall’Organismo interno di Valutazione, costituisce presupposto indispensabile per l’erogazione del salario accessorio.

Lostato dell’iter amministrativo, invece, rientra nelle competenze attribuite al Dipartimento “Controlli” ed
all’O.LV.
Cordiali saluti

Cassaintegrati in piazza

CATANZARO – Nuovamente in piazza i lavoratori cassintegrati che da stamattina stanno manifestando  a Catanzaro per la mancate erogazione delle spettanze. Oltre duecento persone, infatti, malgrado la giornata di pioggia, si sono riversate davanti l’assessorato al lavoro, bloccando a lungo la viabilità in via Lucrezia della Valle.

I lavoratori stanno protestando perché da molti mesi ormai non percepiscono quanto loro dovuto, per cui, senza sussistenza, sono ormai ridotti alla fame. Le vaghe promesse e gli impegni assunti nei mesi scorsi, sono stati tutti disattesi ed i lavoratori abbandonati a loro stessi.

La USB, ancora una volta in prima fila al fianco dei lavoratori, ritiene scandalosa l’assenza della politica in questa vicenda: infatti questa mattina neanche l’assessore Salerno è presente in sede, benché a conoscenza dell’iniziativa.

La protesta sta continuando ed i lavoratori, esasperati, non intendono mollare.

VVF: negato l’accesso alla caserma ai parlamentari M5S

CATANZARO – Dopo le denunce della USB sui tagli che si stanno abbattendo sul corpo nazionale VV.F e che avranno ricadute sulla popolazione con un servizio sociale sempre meno efficiente, ieri i parlamentari Massimo Artini e Federica Dieni hanno incontrato a Catanzaro i dirigenti regionali e nazionali sindacali della USB. L’analisi della fase politica si è incentrata su una serie di tagli che il governo ha intenzione di attuare nelle prossime ore.

Nell prossimo futuro, quindi, dovranno essere gli stessi cittadini che dovranno adoperarsi per risolvere con “il fai da te”, le emergenze o gli incendi oppure una semplice apertura  di porta. Infatti, dopo tutta una serie di tagli al soccorso pubblico già effettuati, ora si aggiungeranno altri 300 milioni di euro di tagli al corpo nazionale VVF, che avranno dirette ricadute sui servizi alla popolazione.

Ma la discussione con i Parlamentari si è incentrata sul comando di Catanzaro; un comando ridotto ad una cloaca, con muri che cadono a pezzi, con mezzi senza manutenzione da anni ed abbandonati come ferro vecchio in capannoni aperti, fatiscenti ed al limite di infezioni, come documentato da alcune riprese e foto effettuate da un giornalista di una testata nazionale!

I due parlamentari si sono recati al comando provinciale per chiedere al dirigente di poter effettuare un sopralluogo, sempre sulla scorta di quei filmati che hanno fatto il giro del mondo. Come volevasi dimostrare, però, il dirigente protempore ha vietato a parlamentari della repubblica italiana, di visionare la “caserma”, trincerandosi dietro la mancanza di una “domandina” per iscritto.

I parlamentari e la USB hanno incontrato, quindi, il direttore regionale VV.F. che, con massima disponibilità, ha colloquiato con loro, assicurando il suo contributo di informazioni, in particolare in questa fase di trasbordo dei veleni siriani al porto di Gioia Tauro.

La USB ha chiesto formalmente l’emanazione di un provvedimento per l’allontanamento dalla città di Catanzaro del dirigente VV.F., visti gli elementi negativi di valutazione scaturiti dalla denuncia continua e ripetuta del sindacato USB e comprovata dall’analisi dei filmati. I lavoratori VV.F. se lo augurano vivamente ed auspicano di poter incontrare i cittadini catanzaresi per prospettare loro cosa sta avvenendo in materia di (mancato) soccorso alla popolazione.

Gli ex Lsu-Ata scendono in piazza

CATANZARO – Si è svolta questa mattina, davanti l’Assessorato regionale al Lavoro, l’ennesima protesta degli ex LSU ATA della nostra Regione, i lavoratori addetti ai servizi di pulizia delle scuole. Il motivo della protesta è la preoccupazione per l’imminente fine della proroga dei contratti al 31 marzo, termine ultimo dopo il quale non sarà più garantita loro l’attuale misera retribuzione (800 euro mensili), già abbondantemente al di sotto della soglia di povertà.

Ciò accade per via dei tagli lineari, praticati sulla Scuola dal Ministero dell’Istruzione e dal conseguente ingresso della Consip nella gestione degli appalti di pulizia. Obiettivo dei lavoratori è stato, non a caso, l’Assessorato regionale al Lavoro, dove già lo scorso 27 febbraio, convocato dall’assessore Salerno, il rappresentante sindacale di categoria dell’USB Privato Domenico Motta, aveva presentato una mozione da discutere al Consiglio Regionale. La mozione conteneva, tra l’altro, dati con i quali si dimostrava l’antieconomicità degli appalti e la dimostrazione reale della convenienza dell’assunzione diretta di tutto il personale ex LSU-Ata alle dipendenze del Miur.

Nell’incontro svoltosi, invece, in questa occasione con la delegazione dell’USB, è stata consegnata ai lavoratori, dal Dr. Biagio Larizza, in rappresentanza dell’Assessore Salerno, assente, una nota dai contenuti in parte già conosciuti; in questa nota si esprime l’intenzione dei Ministeri competenti, di approntare un piano biennale di riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori.
USB ritiene questa una trovata geniale studiata esclusivamente per garantire ancora lauti guadagni alle cooperative interessate, aggiungendo alle pulizie, anche un’improbabile manutenzione degli edifici scolastici: e l’esperienza, la capacità professionale, la competenza per fare questi lavori? Evidentemente non sono ritenuti importanti.

Inutile descrivere la delusione dei dimostranti, che hanno avuto la conferma circa la volontà del Governo di continuare sulla strada dell’esternalizzazione, che per i lavoratori si traduce ancora in sfruttamento e precarietà.

Disagi al Tribunale di Paola

PAOLA (CS) – Locali fatiscenti e inadeguati, con rischi per la salute e l’incolumità per operatori e utenti. E’ la situazione denunciata dai dipendenti del Tribunale di Paola.

La situazione si è aggravata – lamentano i lavoratori – dopo la chiusura della sezione distaccata di Scalea, i cui operatori sono stati trasferiti nell’edificio, in spazi ristretti e malsani. A farsi portavoce di alcuni aspetti del disagio è l’Usb, l’Unione Sindacale di Base.

Il sindacato, fra le altre cose, lamenta interventi tardivi e inadeguati da parte della ditta incaricata della manutenzione degli impianti e segnala due black-out degli ascensori, che conseguentemente sono fermi.

I disagi investono gli operatori ma anche e soprattutto l’utenza, costretta a utilizzare le scale per raggiungere i piani superiori dell’edificio. La Usb annuncia interventi sui capi degli uffici “quali responsabili della sicurezza, affinchè siano rimosse, se riscontrate, le condizioni lesive del primario ed incomprimibile diritto alla salute dei lavoratori e degli utenti”.