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Falso Movimento XXI.2012/2013: NO di Pablo Larraìn

Riprendono col XXI film della stagione 2012/2013 gli appuntamenti del martedì di Falso Movimento con un’opera importante, NO di Pablo Larraìn, che dopo una calorosa accoglienza alla 65° edizione del Festival di Cannes, dove si è aggiudicato il premio della Quinzaine des Réalisateurs, e una candidatura agli Oscar 2013 come Miglior Film Straniero, è stato recentemente acquisito dalla Sony. In Italia i diritti per la distribuzione sono stati acquistati dalla Bolero Film. Falso Movimento proporrà invece la versione originale sottotitolata in italiano martedì 19 febbraio alle ore 20.30.

1988. Il dittatore cileno Augusto Pinochet è costretto a cedere alle pressioni internazionali e a sottoporre a referendum popolare il proprio incarico di Presidente (ottenuto grazie al colpo di stato contro il governo democraticamente eletto e guidato da Salvador Allende). I cileni debbono decidere se affidargli o meno altri 8 anni di potere. Per la prima volta da anni anche i partiti di opposizione hanno accesso quotidiano al mezzo televisivo in uno spazio della durata di 15 minuti. Pur nella convinzione di avere scarse probabilità di successo il fronte del NO si mobilita e affida la campagna a un giovane pubblicitario anticonformista: René Saavedra.
Pablo Larraìn, che il pubblico italiano conosce per i suoi precedenti Tony Manero e Post Mortem, affronta in modo diretto una delle svolte nodali della storia cilena recente. L’aggettivo è quanto mai appropriato perché la scelta radicale di utilizzare una telecamera dell’epoca offre al film una dimensione del tutto insolita. Il passaggio dal materiale di repertorio (dichiarazioni di Pinochet e cerimonie che lo vedono presente così come interventi dei rappresentanti dell’opposizione dell’epoca) alla ricostruzione cinematografica diviene così inavvertibile. Il pubblico in sala si trova nella situazione di chi sta compiendo una full immersion nel passato.
Tutto ciò all’interno di una ricostruzione che mostra, attraverso il personaggio di Saavedra, come la repressione fosse stata forte e come il regime fosse convinto che fosse sufficiente accusare qualsiasi avversario di ‘comunismo’ per poter vincere. Non manca però anche di sottolineare come tra i sostenitori del NO non fossero pochi quelli che non avevano compreso quanto fosse indispensabile impostare una campagna di comunicazione che andasse oltre la riproposizione delle pur gravissime colpe del dittatore per approdare a una proposta che parlasse di vita, di gioia, di speranza nel futuro e non di morte. E’ in questo ambito che il personaggio impersonato con grande understatement da Gael Garcia Bernal si trova a muoversi consapevole, inoltre, della difficoltà di contribuire alla riuscita di un fondamentale cambiamento del proprio Paese partendo dalle proprie basi di eccellente imbonitore. Pronto, una volta ottenuto l’esito sperato, a tornare a promuovere telenovelas.

 

Falso Movimento: CROCEVIA PER L’INFERNO di John McNaughton/a cura di F.F.Guzzi

Il nono appuntamento de ‘La Versione’, in programma domenica 17 febbraio alle ore 20.30, pone all’attenzione del pubblico di ‘Falso movimento’, una pellicola poco conosciuta, del regista John McNaughton(che più ricorderanno per la regia di “Henry, pioggia di sangue” in cui indagava, in modo davvero sorprendente e sconvolgente, il tema della violenza).
Con “Crocevia per l’inferno” (“Normal life” nel titolo originale), McNaugthon indaga invece la follia; quella vera e autentica, della instabile Pam, e quella indiretta e riflessa di Chris, poliziotto dai sani principi che affascinato dalla bellezza unica e travolgente di Pam, se ne innamora fino a sposarla.
Il film si sviluppa in due tronconi, in due fasi ben distinte e separate. Nella prima (breve, di trenta minuti), viene descritto l’incontro dei due, l’innamoramento (di Chris), il progetto di vita, il matrimonio. Nella seconda c’è la virata verso il tema che interessa al regista, ovvero la discesa negli inferi della follia, la quale tutto trascina e travolge dietro di sé, secondo uno schema/archetipo in cui il ‘più forte’ è sempre il folle. L’instabilità di Pam, infatti – a cui si associano la dipendenza dall’alcol e dalla droga – farà vacillare tutte le certezze del marito Chris, il quale, pur di tenere stretta a sé l’amata, rimetterà in discussione i suoi principi, precipitando in un’odissea di amore/disperazione, rapine, omicidi, in una parola: l’inferno.
La tematica non è nuova. Penso a Natural born killer (di Oliver Stone), a Una vita al massimo (di Tony Scott), ma soprattutto al capolavoro di Terrence Malick, La rabbia giovane; tutte pellicole in cui viene trattata la follia omicida vissuta in coppia. Crocevia per l’inferno, rispetto ai titoli citati, è però più asciutto ed essenziale; non c’è la spettacolarizzazione della violenza e della follia, non c’è un sovraccarico narrativo; e sta proprio in queste (mancate) componenti, la sua intrinseca forza. Senza fronzoli e capriole stilistiche, McNaughton consegna allo spettatore un quadro crudo, spietato, desolante e terribilmente vero, di una giovane e bella coppia, all’interno della quale l’elemento instabile e analogico spariglia le carte (la nevrosi scaccia la virtù), facendo tabula rasa dell’amore, della gioia, delle emozioni vere a cui aspira l’altro, il cui amore profondo – quando non riesce ad accettare la perdita o l’impossibilità di avere la persona amata – diventa un’avventura nella pervicace follia (anche Orfeo, il genio che commuoveva la natura con la bellezza del suo canto cercò di salvare Euridice dall’inferno, ma fallì per una debolezza finale; e la sua vita di predestinato all’ammirazione di tutti, proseguì verso una nuova caduta agli inferi: dopo la morte di Euridice prese ad odiare le donne ed il matrimonio e venne ucciso da donne Tracie che vollero punirlo per l’offesa).
Il film proposto prosegue nel percorso de ‘La Versione’ che dà spazio alla provincia americana (v. Lupo solitario) – Normal life è appunto un magnifico esempio di spaccato della provincia americana – alla follia (Drive, The Hurt Locker, Two lovers, e ancora, Lupo Solitario), alla alienazione (v. The Brown Bunny, Shame) e, più in generale, ad un approccio stilistico sempre essenziale, crudo, radicale e inesorabilmente (e, forse) fin troppo vero.
Crocevia per l’Inferno sembra un film minore, sconosciuto e poco acclamato, eppure è di una infinita potenza nel descrivere la lotta tra uomo e donna, bene e male, apollineo e dionisiaco, sogni di una vita migliore, fallimento e caduta in un mondo che è senza redenzione nè vincitori.

Federico Francesco Guzzi

San Valentino/Amor di cinema: intorno a Romeo e Giulietta

Due giornate di cinema all’insegna del giorno degli innamorati e rivisitando il mito di Romeo e Giulietta attraverso le immagini del cinema e del teatro italiani e internazionali (da Paolo Rossi a Leonardo di Caprio, dal musical “West Side Story” al capolavoro di Renato Castellani, dalla Chinatown di Abel Ferrara alla Compagnia della Fortezza), che aprono la prima parte di una rassegna di più di cento film shakespeariani (curatore Bruno Roberti) nell’ambito del progetto “Shakespeare 2016. Lo spettacolo del mondo”, un’iniziativa di studi, proiezioni e spettacoli, in vista del 400nario della morte di Shakespeare, curata dalla Scuola Dottorale di Studi Umanistici del’Università della Calabria (Direttore Roberto De Gaetano) in collaborazione con il Teatro Rendano ( Direttore Artistico Isabel Russinova).

Mercoledì 13 febbraio

Ore 17.00 Romeo e Giulietta (Italia 1954, 140’) di Renato Castellani

Ore 19.30 Cercando Mercuzio (Italia 2012,15’) di Gianluca Bozzo e Ernesto Orrico

Ore 20.00 Romeo & Juliet. Serata di delirio organizzato (Italia 2007, 121’) di Paolo Rossi, Riccardo Piferi, Ranuccio Sodi

Ore 22.00 China Girl (Usa 1987, 88’) di Abel Ferrara

 

Giovedì 14 febbraio

Ore 17.00 West Side Story (Usa 1961, 151’) di Robert Wise

Ore 20.00 Romeo+Giulietta di William Shakespeare (Usa 1996,120’) di Baz Luhrmann

 

Ingresso Gratuito

 

Cineforum LiberalAmente: Ricomincio da tre di Massimo Troisi

Giovedì 14 febbraio alle ore 21,30, presso la Sala Consiliare del Comune di Rogliano, verrà proiettato il film Ricomincio da tre (1981) diretto da Massimo Troisi, secondo cineappuntamento della rassegna cinematografica organizzata dall’Associazione Culturale “LiberalAmente” di Rogliano.

Gaetano, giovane napoletano timido ed impacciato, si sente estraneo all’ambiente e alla famiglia, tradizionale e rassegnata, con un padre monco in attesa che un miracolo gli faccia ricrescere la mano. Decide di “ricominciare da tre” perché una o due cose buone le ha fatte e non intende buttarle via. Con la speranza che gli viene da questi precedenti si mette sulla strada e giunge a Firenze, in compagnia d’un matto candidato suicida. Nel capoluogo toscano si appoggia da una zia; scoperto che questa convive con un professore, la lascia alla sua libertà e accetta l’ospitalità di un giovane italoamericano, che lo vuole iniziare alla predicazione della “parola” in una setta protestante.

 

 

LiberalAmente: Al via da giovedi a Rogliano la rassegna dedicata a Massimo Troisi

Dopo la rassegna dedicata al cinema Internazionale Indipendente, l’Associazione Culturale LiberalAmente di Rogliano propone quattro nuovi appuntamenti cinematografici che vedono come protagonista Massimo Troisi, uno dei più apprezzati artisti italiani della fine del Novecento. Attore, regista e sceneggiatore teatrale, cinematografico e televisivo, Troisi ha saputo esplorare le consolidate tradizioni napoletane, seguendo le orme linguistiche e gestuali di Eduardo De Filippo e Totò, rinnovandole profondamente con un metodo recitativo del tutto originale. La sua scomparsa prematura per un attacco cardiaco gettò nello sconforto e nel dolore l’intera nazione.

Si parte giovedì 7 febbraio, alle ore 21.30, con Scusate il ritardo di Massimo Troisi con Giuliana De Sio, Lello Arena, Massimo Troisi, Lina Polito.

La storia è imperniata su Vincenzo, un giovane napoletano disoccupato con scarsa voglia di trovarsi un lavoro e praticamente mantenuto dalla madre, dalla sorella sposata e dal fratello attore affermato. L’inerzia e l’apatia di Vincenzo vengono turbate, con scarsa partecipazione, dalle vicissitudini amorose dell’amico Tonino che non riesce ad uscire dal tunnel della disperazione poiché abbandonato dalla fidanzata, e da una ragazza, Anna, anche lei uscita da poco da una sfortunata vicenda sentimentale, in cerca di un altro amore che crede di trovare in Vincenzo. E non sbaglia poiché Vincenzo, anche se nel suo modo ironico e arrendevole, l’ama pure lui; ma alla fine la ragazza, insoddisfatta di questo rapporto, lo lascia. Vincenzo allora piomba nello sconforto dal quale cerca invano, prima la famiglia e poi Tonino, ormai rinfrancato da un nuovo amore, di trarlo fuori. Al termine del film è la stessa Anna che, rassegnata ad accettare il temperamento non certo vivace di Vincenzo, torna da lui.

Il film verrà proiettato presso la Sala Consiliare del Comune di Rogliano.

“Con gli occhi della meraviglia”: un viaggio sensoriale nel cinema di Ron Fricke

Ron Fricke torna a stupirci 19 anni dopo l’uscita del film cult Baraka, e lo fa con questo Samsara in programma all’AcquarioBistrot venerdì 1 febbraio alle ore 21.00 con cui si inaugura una miniretrospettiva in collaborazione col cineforum Falso Movimento di Rovito dedicata al regista e direttore della fotografia statunitense, considerato un maestro della fotografia con tecnica time-lapse (fotogrammi ad intervalli di tempo superiori rispetto alla norma).
Come già avvenuto per il suo Baraka anche Samsara stordisce per la bellezza dell’immagine. È nuovamente la pellicola da 70mm a garantire il doppio della definizione rispetto ai normali film che popolano le nostre sale. La nitidezza è massima, i colori brillano come scintille e il contrasto magnifico. Ogni scena dona naturale profondità ai luoghi filmati con il risultato di una mimesi percettiva che sa scalzare senza rimpianti i nuovi fasti del cinema in 3D. Fricke mantiene così la bidimensionalità di ciò che non può essere che tale, assicurando una visione cristallina, scevra dalla quasi totalità di disturbi visivi affinché lo spettatore, pur consapevole d’essere di fronte a uno spettacolo cinematografico, possa sottomettersi ad esso e subire coscientemente la sacralità che il regista stesso vuole trasmettere.
Se in Baraka era il rapporto tra uomo e natura a essere indagato, in Samsara, come suggerisce il titolo stesso, è la circolarità della vita a catalizzare la carica comunicativa delle immagini. Dalla vita, alla morte, alla rinascita.
«La sorte degli uomini e quella delle bestie è la stessa: come muoiono queste, così muoiono quelli; c’è un solo soffio vitale per tutti. L’uomo non ha alcun vantaggio sulle bestie, perché tutto è vanità. Tutti sono diretti verso il medesimo luogo: tutto è venuto dalla polvere e nella polvere tutto ritorna».
Così sentenzia il Sapiente in Qohèlet 3, 19-20 e così inscena Fricke che dalla polvere del deserto sahariano ritorna alla polvere del deserto sahariano e dalla polvere colorata di un mandala ritorna alla polvere colorata di un mandala.
Le musiche, appositamente create, sostengono perfettamente le immagini senza prevaricarle e al contempo senza sottostarne passivamente. Da questa interdipendenza tra immagine e suono ne emerge vincente assoluto un montaggio ineguagliabile, fantasticamente attento a trasformare con mimesi puntualissima un ambiente in un altro, un oggetto in un altro, offrendo visivamente allo spettatore la vera idea di trasformazione delle cose in un unicum che muta tutto, non mutando nulla.
Samsara è dunque il nuovo capolavoro di Ron Fricke, riprendendo cinematograficamente quel medesimo discorso che da quasi vent’anni attendeva d’essere rinsaldato e integrato.

Cineforum LiberalAmente: Full Monty di Peter Cattaneo

Giovedì 31 gennaio alle ore 21,30, presso la Sala Consiliare del Comune di Rogliano, verrà proiettato il film Full Monty di Peter Cattaneo, cineappuntamento conclusivo della rassegna cinematografica organizzata dall’Associazione Culturale “LiberalAmente” di Rogliano dedicata al cinema indipendente internazionale.

A Sheffield, maggior centro siderurgico britannico, sono finiti i bei tempi degli anni ’60. Acciaierie e fabbriche hanno chiuso i battenti, il lavoro si è automatizzato e molti operai sono stati licenziati. Tra questi c’è Gaz, separato dalla moglie alla quale è stato affidato anche il figlio adolescente che però, nonostante tutto, è disposto a dare ancora fiducia al padre. Intorno a Gaz si muove un gruppo di amici, tutti disoccupati ed in cerca di una soluzione. C’è anche Gerald, che era un dirigente, e che ancora non ha trovato il coraggio di dare la notizia alla moglie. Alla ricerca di un occasione, Gaz lancia l’idea di allestire un numero di striptease per raggranellare qualche soldo.

 

 

Cinema Campus 100: Maratona Romanzo Criminale

Giovedì 29 gennaio

Dalle ore 15 alle 01,00 Maratona Romanzo Criminale, la serie televisiva di S.Sollima (2010), stagione 2, episodi 10×55′.

 

 

Nella Roma degli anni ’70, tre giovani malavitosi – il Libanese, il Freddo e il Dandi – decidono di formare una banda criminale per assumere il controllo del traffico di stupefacenti nella capitale. Le loro imprese criminali corrono in parallelo ai tragici avvenimenti sociali di quegli anni.

Gli episodi verranno proiettati presso l’auditorium del CAMS (Centro Arti Musica e Spettacolo) dell’Università della Calabria.

Falso Movimento presenta Ombre Sonore #3: LA VOCE STRATOS

Oggi, 29 gennaio alle ore 20.30, presso il teatro comunale di Rovito, verra’ proiettato La voce Stratos, film-documentario sulla vita e sulla figura artistica di Demetrio Stratos. Introduce Ugo G. Caruso.

A più di 25 anni dalla sua morte la voce di Stratos continua a suscitare entusiasmi ed emozioni. Il corpus del suo lavoro mostra un’eterogeneità unica, estendendosi dai territori della musica commerciale a quelli del rock, del jazz, della musica contemporanea e dell’avanguardia più radicale, sempre a livelli insuperati. Per estensione ed intensità il carattere del suo lavoro assume l’inafferrabilità del mito, mito che egli realmente è stato per quegli anni, dei quali la sua voce rappresentava al massimo grado la volontà di cambiamento, di creazione del nuovo e di distruzione del dogma.
Demetrio Stratos nasce in Egitto da genitori greci e arriva in Italia negli anni ’60, per iscriversi all’Università. Inizia a cantare – per caso, si dirà – e diventa la voce dei Ribelli, gruppo di punta del “beat italiano”: un cantante greco!
Negli anni ’70 è tra i fondatori degli Area, uno dei più provocatori ed innovativi gruppi di pop sperimentale. Gli Area portano la ricerca musicale direttamente nelle strade e nelle manifestazioni oltre che su disco e nei concerti. Le loro influenze spaziano dal rock al jazz alla musica contemporanea, dalla musica etnica all’elettronica. Un salto quantico, per un cantante-per-caso di soul e rhytm’n’blues.
A partire dal lavoro sperimentale con gli Area, parallelamente ad esso, Stratos inizia a studiare la voce come puro strumento musicale e sonoro, realizza dischi per sola voce e lavora con artisti del calibro di John Cage. Le registrazioni e le misurazioni effettuate nei Centri di Fonologia testimoniano che oltre ad avere una gamma di esmissione amplissima ha la capacità di emettere due e anche tre suoni di frequenza diversa in contemporanea.
Le sue ricerche rimangono feconde per chi si occupa della voce come strumento musicale, le sue sperimentazioni insuperate. La ricerca di Stratos sulla voce ha segnato un punto di non ritorno nell’esplorazione della voce umana come strumento musicale, nell’abbandono del linguaggio verbale come forma unica e privilegiata di espressione musicale legata alla voce.
Nel marzo ’79 Demetrio viene ricoverato dapprima a Milano poi al Memorial Hospital di New York per una grave forma di aplasia midollare. Demetrio Stratos muore a New York il 13 giugno del 1979, proprio alla vigilia di un concerto organizzato per raccogliere fondi per le costose cure.
Il concerto all’Arena civica si tramutò in un colossale tributo all’artista e all’uomo. Sul palco si alternarono un centinaio di musicisti di fronte ad un pubblico di oltre 60.000 spettatori. Un pubblico di massa per un artista che non era mai stato “di massa”.
Il film è ulteriormente arricchito da registrazioni vocali inedite di Demetrio Stratos, gentilmente concesse per il documentario da Claudio Rocchi, filmini super8 inediti dei Ribelli forniti da Gianni Dell’Aglio e dalle foto di Silvia Lelli e Roberto Casotti.

Week end al Cinema: I consigli di 8@30

Flight

Dopo tante pellicole in motion capture, Denzel Washington protagonista del ritorno al cinema live action di Robert Zemeckis.

Denzel Washington interpreta Whip Whitaker, un esperto pilota di linea che, in seguito a una catastrofe ad alta quota, riesce miracolosamente a far atterrare il suo aereo, salvando così le vite di quasi tutti i passeggeri a bordo. Subito dopo l’atterraggio Whip viene considerato un eroe, ma con il passare del tempo sono più le domande che le risposte a sorgere riguardo chi fosse realmente responsabile dell’accaduto e cosa successe realmente su quell’aereo.

Flight nei cinema di Cosenza:

Andromeda River: 16.30 – 19.15 – 21.45

Garden: 16:30 – 18:30 – 20:30 – 22:30

Lincoln

Tratto da “Team of Rivals” del drammaturgo Tony Kushner, il film racconta la storia di Lincoln nel periodo dell’abolizione della schiavitù degli afroamericani.

Il film drammatico analizza gli ultimi tumultuosi mesi in carica del sedicesimo presidente degli Stati Uniti. In una nazione divisa dalla guerra e spazzata dai venti del cambiamento, Lincoln osserva una linea di condotta che mira a porre fine alla guerra, unire il paese e abolire la schiavitù. Avendo il coraggio morale ed essendo fieramente determinato ad avere successo, le scelte che compirà in questo momento critico cambieranno il destino delle generazioni future.

Lincoln nei cinema di Cosenza:

Andromeda River: 16.30 – 19.00 – 21.45

Garden: 16:30 – 20:30 – 22:00